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Internet – navigare o naufragare?

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Internet – navigare o naufragare?
Prof. Gily Reda
Caputo Monia
Indice:
 Introduzione
 Internet: un universo di contraddizioni
 Consultazione e accesso alle informazioni
in rete:
- un mondo di metafore
- tipologie di navigatori
- le problematiche della consultazione
 Strategie di ricerca
 Bibliografia
Introduzione:
Al giorno d’oggi , per indicare la
nostra società, si usa sempre più
spesso il temine “società della
rete” (Colombo 1995). Ormai
questo termine, che fino a poco
tempo fa poteva apparire ostico
ai più, è conosciuto da tutti,
anche da coloro che non hanno
alcuna conoscenza informatica
ma , come gente comune, guarda
la tv o semplicemente comunica
con altre persone. Se parliamo
di rete ormai tutti capiscono che
ci stiamo riferendo ad
INTERNET.
Di Internet si sono interessati tutti, il che ci fa capire
ancora meglio l’imponenza di questo nuovo mezzo
informatico; ognuno ha analizzato un aspetto diverso: la
comunicazione in rete, l’apprendimento in rete, la
costruzione in rete, ecc. Si sono, inoltre, analizzati
anche gli aspetti diseducativi o comunque negativi di
esso.
Questo breve lavoro si propone di
analizzare un aspetto della rete che
è quello della consultazione,
puntando l’accento sulle difficoltà
che si incontrano soprattutto da
parte dei non esperti, i motivi di
tali difficoltà e i suggerimenti per
cercare di superarle.
«Quanto darei per
sapere cosa se
ne fa tanta
gente di un
orizzonte
allargato».
Karl Kraus
Correva l’anno 1912 e Kraus si riferiva agli
orizzonti aperti dall’aumento dell’informazione
circolante e dalla diffusione delle riviste
illustrate. Oggi molti pensano ad Internet come
ad un nuovo e illimitato orizzonte e l’aforisma di
Kraus è ancora valido: un invito a riflettere sul
fatto che un conto sono gli spazi aperti dalla
diffusione di una nuova tecnologia
dell’informazione, un conto la nostra effettiva
capacità di penetrare coscientemente in questa
nuova realtà.
Molti per descrivere Internet
utilizzano la metafora del
“villaggio globale”, ma c’è
chi, giustamente, intuisce
che si tratta di villaggio solo
apparentemente globale, in
cui prima o poi tutti coloro
che non ne avranno pieno
possesso saranno tagliati
fuori.(Malina 1995)
Ancora c’è chi considera Internet
come una “nuova visione del mondo”
ritenendo che ciò che non è su
Internet, ormai, è destinato a non
esistere. E, allo stesso tempo, ciò
che è su Internet è destinato a
diventare immateriale. In sintesi
“chi non è su Internet non è, chi è
su Internet non è più ciò che era”.
(Calvani-Rotta 1999)
Internet è un universo di contraddizioni perché è
considerato: soluzione ultima per la conservazione del
sapere e allo stesso tempo discarica di informazionirifiuto, faro di libertà ma anche luogo della violazione
della privacy per antonomasia, panacea di tutti i mali del
nostro tempo e pericolo mortale, territorio delle
opportunità e spazio popolato da mostri.
(Calvani-Rotta 1999)
Un mondo di metafore
Quando una nuova tecnologia comincia
a diffondersi è naturale che si
elaborino delle metafore per
comprenderne meglio gli orizzonti e
intuirne i possibili sviluppi. Anche
Internet è stato descritto
attraverso diverse metafore.
Pierre Levy utilizza la
metafora del “cyber
spazio” , intendendo, con
tale termine
l’interconnessione mondiale
tra i computer. Cyber
spazio che ha creato una
cyber cultura, per
partecipare alla quale c’è
bisogno di mettere in atto
una “intelligenza
collettiva”. (P. Levy 1996)
A Vienna, invece,
Internet è stato
paragonato ad una
galassia,
esattamente come
la stampa fu
definita Galassia
di Gutemberg.
(Harnard 1995)
La metafora probabilmente più
utilizzata è quella della
biblioteca, nonostante molti si
ostinano ad affermare che
Internet porterà alla morte del
libro (Oxtoby1996White1996). Questa metafora
tuttavia contiene alcune
contraddizioni di fondo: una
biblioteca presuppone una
raccolta sistematica di libri e
riviste, ciò che viene pubblicato
su Internet, invece, ha un
carattere assolutamente non
convenzionale.
General purpose browser: non ha interessi ben
delimitati e esplora le risorse di rete cercando
di affrontare argomenti generali, da
approfondire successivamente restringendo il
campo e gli obiettivi.
Searcher: sa già cosa vuole ottenere e utilizza
prevalentemente strumenti orientati alla ricerca
veloce delle informazioni.
Serendip: naviga spesso senza una meta precisa
ma spinto da una curiosità, alla continua ricerca
di qualche “tesoro” nascosto tra le tante isole
di quello sterminato arcipelago che è la
rete.(Calvani-Rotta 1999)
Censire e catalogare le risorse Internet
non è materialmente possibile.
Internet è un continuum
destrutturato, che si contrae in ogni
momento. Ogni minuto che passa dieci
nuovi siti nascono, ma
contemporaneamente altri tre
scompaiono o cambiano indirizzo, altri
si accorpano o si modificano
completamente. Nessuno potrà mai
dire di aver compilato un inventario
affidabile, nemmeno limitando la
catalogazione a un argomento molto
circoscritto.
Un altro problema riguarda la qualità
di ciò che è presente in Internet.
I materiali su di esso diffusi sono
di generi e contenuti talmente
diversi che non è possibile
individuare i criteri accettabili per
la loro valutazione.
Per le persone inesperte accedere e consultare Internet risulta
essere molto problematico. Il problema dell’incertezza e dello
smarrimento di chi sta cercando di consultare informazioni in
rete investe almeno quattro grandi categorie di significati:
1.
la natura intrinseca e le inevitabili contraddizioni del rapporto
tra il “navigatore” e la rete ;
2.
la reale qualità e autorevolezza delle informazioni distribuite
attraverso Internet e quindi l’insieme delle ragioni per cui vale
la pena navigare;
3.
la relativa disponibilità di “indicatori di posizione” e la
variegata tipologia degli indici utilizzabili come supporto alla
navigazione;
4.
un aspetto psicologico che non deve essere trascurato.
(Calvani-Rotta 1999)
1.
L’atteggiamento degli utenti nei confronti della rete è in
continua metamorfosi e dipende talora da situazioni
contingenti, come ad esempio la qualità tecnica di un
collegamento, il fatto che sia lento o veloce e senza
intoppi.
Al giorno d’oggi le persone utilizzano Internet per i più diversi
motivi.(I dati della tabella sono stati pubblicati su <<Nowhere>>, una
rivista interamente dedicata all’innovazione del design multimediale e alle
caratteristiche della comunicazione e dell’interazione in rete)
I nuovi utenti si avvicinano a Internet:
Per cercare informazioni e notizie
Per usare la posta elettronica
87,8%
3,2%
Per fare chatting
Per fare shopping
Per divertimento
Per cercare nuovi giochi
Per partecipare a dei news group
30%
17,8%
1,6%
1,4%
1%
2.
L’accesso alle informazioni in rete apparirà
problematico in mancanza di criteri che stabiliscano in
modo accettabile le ragioni per cui dovrebbe “valere la
pena” navigare. Emerge il problema dell’autorevolezza
delle risorse. L’estrema facilità con cui si possono
elaborare e diffondere informazioni spinge chiunque sia
in grado di tenere un mouse in mano a progettare e
realizzare siti o a pubblicare pagine, spesso senza
riflettere a fondo sulle implicazioni, sui contenuti e
sul significato dell’operazione. Questo genera una
proliferazione incontrollata di documenti non
classificabili e non valutabili, oltre che un generale
abbassamento della qualità dei contenuti. Può accadere
che su un determinato argomento si assista ad una
proliferazione di pubblicazioni prive di seri fondamenti
e al silenzio da parte dei referenti più autorevoli in
materia. L’utente/navigatore si sente complessivamente
disorientato da tanta abbondanza e allo stesso tempo
intimorito dalla mancanza di riferimenti certi e
riconoscibili
3.
Un ulteriore problema è rappresentato
dall’eccesso di informazioni. Ciò è dovuto
al fatto che il numero dei soggetti
produttori di informazioni aumenta
costantemente. Ma in parte è dovuto
anche alla continua e ininterrotta
sperimentazione di nuove tecniche di
interfacciamento/utente e nuove
modalità di accesso ai dati, che
costringe chi consulta Internet a reimparare continuamente “come funziona”
la rete. Inoltre, per consultare un
documento ci si deve spesso confrontare
con lingue diverse dalla propria.
4.
Ormai da anni siamo abituati a
fare le nostre ricerche
esclusivamente attraverso i
libri, per cui passare dal
materiale cartaceo a questo
nuovo strumento è cosa non
semplice per la nostra mente.
Dinanzi all’immensità delle
notizie presenti su Internet ci
sentiamo smarriti, forse il
nostro cervello, la nostra
mente neppure immaginava
che ci potesse essere un
“universo di informazioni”
tanto grande, ed è a questo
punto che, più che “navigare”,
“naufraghiamo” in Internet.
Per imparare ad orientarsi in
Internet è necessario puntare su un
approccio diverso, più flessibile e
costruttivo, non legato
esclusivamente all’idea che
l’interazione in rete consista
essenzialmente nella consultazione di
pagine.
 cercare di definire il campo con una
certa esattezza
 imparare a muoversi tra le informazioni
 elaborare precise strategie di ricerca
 circoscrivere e finalizzare la ricerca
 confrontarsi con una molteplicità di
approcci
 imparare a percepire Internet come
fenomeno dinamico e ambiente aperto
Riuscire a mettere insieme un
elenco ben definito e
ragionato di indirizzi di siti
che riguardano un
determinato argomento. Il
risultato più semplice di un
processo di discovery è un
elenco di indirizzi
presumibilmente utili tra i
tanti che potrebbero
essere restituiti da un
motore di ricerca
opportunamente
interrogato.
Per circoscrivere una ricerca
di risorse e informazioni in
rete i motori di ricerca
sono ancora lo strumento
più utilizzato. I motori di
ricerca possono essere
suddivisi in base a vari
parametri come la
velocità, il livello di
profondità, la difficoltà di
utilizzo, la chiarezza nella
presentazione dei risultati.
Tradizionalmente i motori di ricerca
vengono suddivisi in tre categorie sulla
base della loro filosofia di fondo e del
modo in cui procedono all’elaborazione dei
dati.
Subject catalogs: sono database in
cui le informazioni sono suddivise
per argomenti e procedono
circoscrivendo progressivamente il
campo della ricerca.
Searcher engines: questi motori di ricerca
procedono identificando una serie di
parole chiave e restituiscono una serie
relativamente ristretta di risultati da
valutare successivamente uno per uno.
Meta-search tools: sono ambienti che
operano contemporaneamente con più
search engines che talora effettuano una
comparazione dei risultati e indicizzano i
risultati in schedari, talora sono
impostati come se fossero inventari di
biblioteche virtuali.
“Sono tutto
cablato ma
non so
dove
andare”.
J.C.Herz,1995
Bibliografia:
Calvani A.-Rotta M. (1999), Comunicazione e apprendimento in Internet, <<Erickson>>.
Colombo F. (1995), Dentro l’ordine, viva l’anarchia, <<Telema>>
Harnard S. (1995), The post Gutenberg galaxy: how to get there from here, <<THES>>.
In Internet, URL: http://cogsci.ecs.soton.ac.uk
Herz J.C. (1995), I surfisti di Internet, Milano, Feltrinelli.
Lévy P., (1996), L’intelligenza collettiva. Per un’antropologia del cyberspazio, Milano ,
Feltrinelli.
Malina R. (1995), The fourth world: the promise and dangers of the World Wibe Web,
<<Leonardo>>.
Oxtoby S. (1996), The future of the world
In Internet, URL:http://www.brookes.ac.uk/schools/apm/Publishing/
White F. (1996), Will the invention of the Internet leave the book as a thing of the past?
In Internet, URL:http://www.brookes.ac.uk/school/apm/Publishing/
Rivista Nowhere
In Internet URL:http://www.nowhere.it/irony/piacere/index.html
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