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Vademecum per tutor junior dell*alternanza scuola lavoro

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Vademecum per tutor junior dell*alternanza scuola lavoro
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ALLEANZA SCUOLA LAVORO
Vademecum per tutor dei Consigli di classe
Direzione scolastica regionale delle Marche
1. Il progetto: prospettiva generale
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Il progetto si colloca nella prospettiva
dell’alternanza scuola lavoro concepita come
un'alleanza tra scuola e impresa per progettare
percorsi che diano valore curricolare all'esperienza
formativa esterna alla scuola.
Dall’alternanza all’alleanza scuola lavoro
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In un primo tempo, l’ASL ha mirato all’assunzione da parte
degli studenti dei comportamenti organizzativi propri
dell’azienda.
Successivamente si è puntato alla scoperta delle applicazioni
concrete dei contenuti teorici appresi a scuola.
Infine si è perfezionata la progettazione, considerando l’ASL
come una componente ufficiale del curricolo.
Ora si intende l’ASL come un’alleanza educativa e formativa
tra scuola e lavoro, per offrire ai giovani la possibilità di
inserirsi positivamente nel mondo reale, valorizzando le
energie positive della società e dell’economia e la «cultura in
azione», ripresa entro una prospettiva curricolare scolastica.
L’approccio dell’alleanza scuola-lavoro
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Il progetto persegue l’obiettivo essenziale di
potenziare il livello di cooperazione operativa tra
scuole e imprese superando la concezione del Asl
come pura socializzazione organizzativa, verso
un'esperienza educativa e formativa inserita in un
contesto reale e sfidante.
Per questo esso si basa sul criterio della coprogettazione, co-formazione e co-valutazione dei
percorsi nell'arco dell'ultimo triennio del ciclo degli
studi secondari.
3. I criteri metodologici di fondo
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Il progetto si fonda su tre criteri metodologici:
l’apprendimento situato
Il lavoro e l’impresa come cultura
I compiti di realtà.
a) L’apprendimento situato
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Il progetto intende coinvolgere l’intero consiglio di
classe nelle pratiche di ASL, così da rinnovare la
didattica nella prospettiva del concetto di
"apprendimento situato" (situated learning) proposto da
Jean Lave e Etienne Wenger:
l’apprendimento non è una trasmissione di conoscenza
astratta e decontestualizzata, ma un processo sociale in
cui la conoscenza è agita all'interno di un particolare
ambiente sociale e fisico. In tal modo, lo studente è visto
come un novizio che si avvia a “diventare”
professionista, tramite una successione di azioni sociali
situate, esperite attraverso pratiche quotidiane e
scambi linguistici con l’ambiente reale di riferimento.
b) Il lavoro e l’impresa come cultura
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Una componente importante del mondo aziendale ha
infatti superato la fase del «mansionario», giungendo
ad elaborare dei repertori di competenze centrati sui
compiti, sulle abilità/capacità personali e sui requisiti di
qualità propri dell’organizzazione di riferimento.
Di conseguenza, il focus dell'incontro tra persona ed
organizzazione non sta soltanto nel dettaglio
dell'operazione posta in atto, ma nella implicazione
della persona nel contesto aziendale e nella
condivisione di un sistema di valori e di un metodo di
fronteggiamento dei compiti e dei problemi, secondo la
logica delle competenze.
c) I compiti di realtà
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Per guidare un percorso formativo in ASL occorre includere
nel curricolo dei compiti di realtà (organizzativa e
professionale) che siano conformi al profilo finale di
riferimento, secondo una progressione a tappe che indica il
cammino di crescita dell’allievo (e non solo il suo
apprendimento).
Tali esperienze – sotto forma di UdA – sono riferite a saperi
essenziali assunti come mete formative anche dalle diverse
discipline coinvolte.
Perché la loro acquisizione sia provata, occorre che l’allievo
mostri di padroneggiarle sia nella modalità implicita che in
quella esplicita tramite un linguaggio formalizzato e
appropriato.
In sintesi
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Con questo progetto vogliamo
contribuire a:
Togliere i giovani dall’inerzia e inserirli
positivamente nel mondo
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È "inerte" quel tipo di conoscenza che lo studente è in grado
di esprimere, ma che non sa usare: «le idee inerti sono quelle
semplicemente immagazzinate nella mente, senza essere
valorizzate, né sottoposte ad esame, né combinate in nuove
relazioni con altre idee» (Whitehead).
La cultura mostra il suo segreto vitale solo se l’allievo è
stimolato a prendere parte all’esperienza proposta
mettendo in gioco la propria libertà nella scoperta del
sapere. Questa muove da una disposizione umana alla
conoscenza, espressa in una massima piuttosto nota, secondo
cui «gli studenti sono esseri vivi e lo scopo dell’educazione è
quello di stimolare e guidare il loro autosviluppo».
Far sì che la scuola mostri il suo valore
per i giovani e per il mondo del lavoro
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Il passaggio all’alleanza scuola lavoro consente ad entrambi i
partner – scuola e impresa - di partecipare, ognuno con il suo
proprio ruolo, all’impegnativa ed esaltante opera educativa, che
consiste nell’offrire alle giovani generazioni le migliori occasioni per
scoprire e valorizzare i propri talenti, sapendoli mobilitare
realmente, trovando in tal modo la propria strada nel mondo.
Facendo questo, la scuola mostra non solo di essere capace di
istruzione, ma anche di ricerca, dialogo e cooperazione, infine come
maieuta (levatrice, come la madre di Socrate) nei confronti dei
giovani, chiamati all’avventura della conoscenza nell’azione, nel
dialogo e nella discussione.
È il valore dei giovani formati, capaci di scoprire il mondo e di
agire in esso per scopi buoni, apprezzati pubblicamente, la
migliore prova del valore della scuola.
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Passi scelti da: Alleanza ASL
a cura di

Arduino Salatin: [email protected]

Dario Nicoli: [email protected]
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