Comments
Description
Transcript
L*eroe
La locomotiva (1972) Francesco Guccini “ Non so che viso avesse, neppure come si chiamava, con che voce parlasse, con quale voce poi cantava, quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli, ma nella fantasia ho l'immagine sua: gli eroi son tutti giovani e belli, gli eroi son tutti giovani e belli, gli eroi son tutti giovani e belli... ” Ugo Foscolo Zante, 1778 – Turnham Green, 1827 Analyzed works: • Sonetti (1802-1803) • Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802-1803) • Dei Sepolcri (1807) Ultime lettere di Jacopo Ortis “Che se taluno ardisse incolparti del mio infelice destino, confondilo con questo mio giuramento solenne ch' io pronunzio gittandomi nella notte della morte : Teresa é innocente. — Ora tu accogli l' anima mia.” Dei Sepolcri «A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta.» A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura Giacomo Leopardi Recanati, 1798 – Napoli, 1837 Analyzed works: • Ultimo canto di Saffo (1822) • Operette morali (1827) (dialogo della natura e di un islandese) • Canti pisano-recanatesi o Grandi idilli (1828-1830) (Canto notturno di un pastore errante dell’Asia) • Lo Zibaldone (1817-1832) • La Ginestra (1836) Ultimo canto di saffo Dialogo della natura e di un islandese «ISLANDESE: ...appena un terzo della vita degli uomini è assegnato al fiorire, pochi istanti alla maturità e perfezione, tutto il rimanente allo scadere, e agl’incomodi che ne seguono» Canto notturno di un pastore errante dell’Asia «Vecchierel bianco, infermo, mezzo vestito e scalzo, con gravissimo fascio in su le spalle, per montagna e per valle, per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, al vento, alla tempesta, e quando avvampa l'ora, e quando poi gela, corre via, corre, anela, varca torrenti e stagni, cade, risorge, e piú e piú s'affretta, senza posa o ristoro, lacero, sanguinoso; infin ch'arriva colà dove la via e dove il tanto affaticar fu vòlto: abisso orrido, immenso, ov 'ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale è la vita mortale» Zibaldone Nota: 17 gennaio 1826 La Ginestra «E tu, lenta ginestra, Che di selve odorate Queste campagne dispogliate adorni, Anche tu presto alla crudel possanza Soccomberai del sotterraneo foco, Che ritornando al loco Già noto, stenderà l'avaro lembo Su tue molli foreste. E piegherai Sotto il fascio mortal non renitente Il tuo capo innocente: Ma non piegato insino allora indarno Codardamente supplicando innanzi Al futuro oppressor; ma non eretto Con forsennato orgoglio inver le stelle, Né sul deserto, dove E la sede e i natali Non per voler ma per fortuna avesti;» Alessandro Manzoni Milano, 1785 – Milano, 1873 Analyzed works: • Odi civili: “Cinque Maggio” (1821) • L’Adelchi (1822) • I Promessi Sposi (1840) Il Cinque Maggio NAPOLEONE -Interior conflict -Providential misfortune “..tutto ei provò:la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria,la reggia e il tristo esiglio..” “..tal su quell’alma il cumulo delle memorie scese!..” Adelchi ERMENGARDA ADELCHI - Interior conflict -They live in a reality of violence that is not in tune with their values -Providential misfortune “..Amor tremendo è il mio. “..La gloria? Il mio destino Tu nol conosci ancora;oh! Tutto ancora non tel mostrai: tu eri mio...” Adelchi, atto IV è d’agognarla e di morire senza averla gustata...” Adelchi, atto III I promessi sposi RENZO - Character in evolution - Providence “..e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate,per governarsi meglio in avvenire [...] E cent’altre cose..” I Promessi Sposi, capitolo 38 George Gordon Noel Byron Londra, 1788 – Missolunghi, 1824 Analyzed works: • Lara (1814) • Manfred (1816-1817) • Don Juan (1819-1824) Life 1807 «Hours of Idleness» 1820-1821 Carboneria 1809 1822 Porto Venere religious conversion House of Lords 1809-1811 Travel abroad 1816 Family break-up 1817 Allegra’s born in Venice: Teresa Gamba Guiccioli 1823 Cefalonia 1824 landing at Patrasso dies of meningitis The Byronic Hero In him inexplicably mixed appeared Much to be loved and hated, sought and feared; Opinion varying o'er his hidden lot, In praise or railing ne'er his name forgot: His silence formed a theme for others' prate — They guessed — they gazed — they fain would know his fate. What had he been? what was he, thus unknown, Who walked their world, his lineage only known? A hater of his kind? yet some would say, With them he could seem gay amidst the gay; But owned that smile, if oft observed and near, Waned in its mirth and withered to a sneer; That smile might reach his lip, but passed not by, None e'er could trace its laughter to his eye: Yet there was softness too in his regard, At times, a heart as not by nature hard, But once perceived, his spirit seemed to chide Such weakness, as unworthy of its pride, And steeled itself, as scorning to redeem One doubt from others' half withheld esteem; In self-inflicted penance of a breast Which tenderness might once have wrung from rest; In vigilance of grief that would compel The soul to hate for having loved too well. Lara (1814) Manfred «…My spirit walked not with the souls of men…» Il mio spirito non cammina con le anime degli uomini «…My joys, my griefs, my passions, and my powers, made me a stranger…» Le mie gioie, i miei dolori, le mie passioni e il mio potere, mi hanno reso un estraneo «…My joy was in the Wilderness, to breathe the difficult air of the iced mountain’s top, where the birds dare not build…» La mia gioia era nel deserto, a respirare la difficile aria della cima della montagna ghiacciata, dove gli uccelli non osano costruire (il nido) Atto II, scena II Don Juan CXII I cannot know what Juan thought of this, Non posso sapere cosa Juan pensasse di ciò, But what he did, is much what you would do; Ma cosa fece, è sicuramente quello che avresti fatto tu; His young lip thanked it with a grateful kiss, Il suo giovane labbro la ringraziò con un grato bacio, And then, abash'd at its own joy, withdrew E poi, imbarazzato per la sua propria gioia, si ritirò In deep despair, lest he had done amiss, -In profonda disperazione, nel timore che avesse fatto (qualcosa di) sbagliato, Love is so very timid when 'tis new: L’amore è così (molto) timido quando è nuovo: She blushed, and frowned not, but she strove to speak, Lei arrossì, e non aggrottò le ciglia, ma si sforzò di parlare, And held her tongue, her voice was grown so weak. to grow = crescere / diventare E fece silenzio (lett. trattenne la sua lingua), la sua voce era diventata così debole. Canto I Don Juan CXVII And Julia's voice was lost, except in sighs, E la voce di Julia fu persa, eccetto nei sospiri, Until too late for useful conversation; Finché (era) troppo tardi per una conversazione utile; The tears were gushing from her gentle eyes, Le lacrime stavano sgorgando dai suoi delicati occhi, I wish indeed they had not had occasion, Magari veramente non avessero avuto occasione But who, alas! can love, and then be wise? Ma chi, ahimè può amare, e poi essere saggio? Not that remorse did not oppose temptation; Non che il rimorso non si oppose alla tentazione; A little still she strove, and much repented Ancora un poco ella lottò, e si pentì molto And whispering "I will ne'er consent" -- consented. E sussurrando “Mai consentirò” – acconsentì. Canto I Bohemien Dandismo “To live is the rarest thing in the world. Most people exist, that is all.” Nietzsche Superuomo e oltreuomo (Übermensch) - Incarnation and expression of the will of power “Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa?” La Gaia scienza D’Annunzio …«Difendete la Bellezza! È questo il vostro unico officio. Difendete il sogno che è in voi! Poiché oggi non più i mortali tributano onore e riverenza ai cantori alunni della Musa che li predilige, come diceva Odisseo, difendetevi con tutte le armi, e pur con le beffe se queste valgano meglio delle invettive…» Le vergini delle rocce - Libro I The heroes of VBL: