...

La dittatura giacobina e il Terrore

by user

on
Category: Documents
22

views

Report

Comments

Transcript

La dittatura giacobina e il Terrore
REPUBBLICA DEMOCRATICA
Il processo e l’esecuzione del re
Alla Convenzione si formarono 3 schieramenti:
1) Deputati della Gironda: uomini colti che volevano trasformare la Francia in
un paese moderno, diffidavano della Comune rivoluzionaria e dei sanculotti.
Per i Girondini il popolo non doveva assumere un ruolo autonomo nel
processo rivoluzionario.
2) I loro principali nemici erano i Parlamentari legati ai Giacobini. All'interno
del club dei Giacobini assunsero prestigio le figure di Maximilien
Robespierre e Louis Antoine de Saint Just: ammettevano che per salvare la
rivoluzione era importante il contributo dei sanculotti, occorreva fare
concessioni in campo politico ed economico.
3) Maggioranza dei parlamentari, chiamati con nomi dispregiativi (pianura o
palude), non schierati né con i girondini né con i giacobini.
Il problema del destino del sovrano deposto fece emergere il contrasto tra
Giacobini e Girondini.
Robespierre e Saint-Just ritenevano che Luigi XIV dovesse essere
giustiziato come traditore.
La maggioranza dei parlamentari ritenne necessario un processo in modo
da impartire un pubblico insegnamento al popolo francese.
I Girondini cercarono di ritardare il processo per timore che i Giacobini
uscissero rafforzati e legittimati nel loro agire.
21 Settembre 1792: prima seduta del
procedimento penale contro il sovrano.
14 Gennaio 1793: sentenza di morte eseguita
poi il 21 Gennaio.
L'esecuzione destò enorme scalpore e venne
considerata una sfida al principio secondo cui
i re governando per grazia di Dio fossero
responsabili delle proprie azioni solo di
fronte a Lui.
La rivolta in Vandea
Dopo il successo di Valmy la situazione militare era completamente mutata.
Gli eserciti francesi invasero la Savoia e il Belgio.
L’Inghilterra aderì alla coalizione anti-francese e dichiarò guerra l'1
Febbraio 1793. La situazione militare era critica al punto da obbligare la
Convenzione a decretare la leva di massa di 300000 uomini. Questo
provocò proteste e tumulti.
In Vandea le
Non avevano progetti politici precisi, la rivolta
sommosse iniziarono
apparve molto simile alle manifestazioni di collera
il 10 Marzo 1793.
che erano avvenute nelle campagne francesi il secolo
precedente per la tassazione eccessiva.
La pessima organizzazione dell'esercito permise agli
insorti di assumere il controllo di una vasta area. Con
il tempo i ribelli si sforzarono di precisare i motivi
della loro resistenza, si proclamarono apertamente
realisti e cattolici.
Si opposero ai principali cambiamenti introdotti dalla Rivoluzione
francese in nome dell‘Illuminismo e a fronte della concezione ascendente
del potere rilanciarono l'ideale del re che provvede con giustizia paterna al
popolo che Dio gli ha affidato.
Venne mandato l'esercito a reprimere la rivolta con ogni mezzo e a
qualunque costo.
I Ribelli applicarono la guerriglia evitando lo scontro in campo aperto e
decimarono l'esercito con agguati e imboscate.
I generali repubblicani per sopprimere la rivolta fecero ricorso a misure
repressive brutali e spietate, bruciarono tutti i villaggi ed eliminarono un
numero elevatissimo di nemici: la Vandea fu messa ferro e fuoco con le
cosiddette “colonne infernali” guidate da generale Turreau.
La costituzione democratica del 1793
La situazione militare sia interna sia esterna si fece estremamente difficile.
Per gestire la delicata situazione fu istituito un Comitato di salute pubblica
con funzioni di governo d'emergenza.
I sanculotti accusarono i girondini di non affrontare la situazione
d'emergenza con sufficiente energia.
2 Giugno 1793: i sanculotti circondarono in armi la Convenzione e
ottennero l'arresto dei parlamentari avversari.
Non era opera dei Giacobini, anzi Robespierre restò turbato dal gesto di
sopraffazione popolare nei confronti dell'assemblea nazionale.
27 Luglio 1793: Robespierre entrò a far parte del Comitato di salute
pubblica e ne divenne il leader.
Dovette gestire una situazione delicata e complessa: da un lato cercò di
ottenere il sostegno dei sanculotti, dall'altro cercò di limitarne gli eccessi e
l'estremismo.
Robespierre sosteneva sempre che la proprietà non doveva essere abolita
e si oppose quindi a quei gruppi che volevano il completo livellamento
delle ricchezze.
Al tempo stesso era preoccupato per la povertà e l'analfabetismo.
Il suo obiettivo era di promuovere un graduale miglioramento della vita di
tutti i francesi in maniera tale che ciascuno potesse raggiungere una
condizione dignitosa e onorevole.
Sul piano legislativo tale concezione trovò la prima applicazione nei
decreti emanati nel Giugno e nel Luglio 1793.
24 Giugno 1793: fu approvata la nuova Costituzione, la quale
introduceva il suffragio universale e il principio secondo cui lo Stato
doveva promuovere la felicità dei cittadini offrendo istruzione e
occupazione a tutti.
La proprietà non era messa in discussione.
La Costituzione del 1793 lasciava poco spazio alla democrazia diretta.
Il maximum e il terrore
La nuova Costituzione non rispondeva alle aspirazioni dei sanculotti più
radicali.
La situazione esigeva drastiche misure di tipo economico. Se si voleva
venire incontro ai bisogni della gente, bisognava tenere conto che il paese
era in preda all'inflazione.
I sanculotti chiedevano il maximum: fissare un prezzo artificiale per ogni
merce che i venditori non potevano superare.
La Convenzione era consapevole del pericolo di questo provvedimento,
ma lo accolse ugualmente e il 29 Settembre 1793 approvò il maximum.
La Convenzione accolse pure la richiesta di procedere in modo più severo
nei confronti dei nemici della rivoluzione.
A partire dal settembre 1793 iniziò il cosiddetto “Terrore” che trovò
come strumenti d'esecuzione il Comitato di salute pubblica e il Tribunale
rivoluzionario.
Sul piano istituzionale l'aspetto più grave del Terrore fu la completa
subordinazione del potere giudiziario al potere esecutivo, il quale finì per
negare ogni diritto ai cittadini considerati pericolosi per la sicurezza dello
Stato.
Jean-Marie Collot D'Herbois affermò che i diritti dell'uomo non sono per i
controrivoluzionari ma solo per i sanculotti.
Robespierre definì il Terrore come l'adozione delle stesse procedure che
vengono applicate nei confronti dei nemici in guerra verso gli avversari
politici interni.
Nonostante il Comitato di salute pubblica esercitasse una ferrea dittatura
non ebbe mai veri poteri assoluti: operò sempre come un'emanazione della
Convenzione, unico vero organo sovrano.
La sconfitta di Robespierre
Durante il suo periodo di potere, Robespierre dovette scontrarsi con altre
personalità eminenti: in primo luogo Jean-Paul Marat.
13 Luglio 1793: Marat venne pugnalato da una giovane donna, la quale
vedeva in lui un tiranno per la libertà dei francesi.
Il comando dei sanculotti fu assunto da Jacques-Renè Hèbert.
Molti commercianti a causa del calmiere sui prezzi non guadagnavano più
nulla e dovettero chiudere i propri negozi. Il risultato fu che alcune merci
divennero introvabili.
I sanculotti istigati da Hèbert si convinsero che i prodotti erano stati
nascosti dai commercianti più ricchi, compirono dunque perquisizioni
nelle loro abitazioni. Richiesero che il maximum valesse solo per i prezzi
al consumo e non per i salari dei lavoratori delle città.
1794: Robespierre e altri membri del Comitato preoccupati per un
movimento che si faceva sempre più forte e pericoloso arrestarono e
processarono Hèbert e tutti i capi dei sanculotti.
Robespierre non ritenne ancora giusto il momento di attenuare il Terrore
che raggiunse il proprio apice nell'estate del 1794.
Il 27 Luglio 1794 furono pronunciate 1285 condanne a morte contro
Hèbert.
La morte di Hèbert fu il motivo principale dello scontro tra Robespierre e
Georges Danton.
G. Danton aveva avuto un ruolo decisivo nella difesa di Parigi all'attacco
dell'esercito prussiano, nel 1793 aveva dominato il Comitato di salute
pubblica e si ritirò nello stesso anno perché accusato di corruzione.
20 Novembre 1793: tornato sulla scena politica propose a Robespierre di
attenuare il Terrore, ma fu accusato di complotto controrivoluzionario dal
Comitato e fu ucciso nell'Aprile 1794.
Estate 1794: la posizione di Robespierre era sempre più delicata e
difficile.
Da un lato la repressione nei confronti dei cordiglieri aveva privato
Robespierre del sostegno dei sanculotti. Sull'altro fronte, i deputati
borghesi ritenevano che l'emergenza fosse ormai superata e che il Terrore
potesse essere attenuato.
L'opinione di questi borghesi si rafforzò dopo che l'esercito repubblicano
inflisse una pesante sconfitta agli austriaci (Battaglia di Fleurus del 26
Giugno 1794).
27 Luglio 1794: Robespierre, Saint-Just e numerosi leader giacobini
furono arrestati a causa dell'abbandono dei moderati e degli estremisti e
non poterono organizzare alcun tipo di resistenza.
28 Luglio 1794: esecuzione senza processo di Robespierre e di tutti i
leader dei giacobini.
Matteo Messinese, Carolina Quaggiotto
Classe 4 M
Fly UP