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Presentazione di PowerPoint
SOCIETÀ,
GLOBALIZZAZIONE E
NUOVI MEDIA: UNA
SOCIETÀ “IN RETE”?
Francesca
Comunello
1
IL PROGRAMMA DEL CORSO: TESTI
D’ESAME
1. Un testo a scelta dello studente tra:
- U. Beck: “Che cos’è la globalizzazione”, Carocci
- R.Guolo: “La società mondiale”, Guerini e Associati
2. F. Comunello, “Networked sociability. Riflessioni e analisi
sulle relazioni sociali (anche) mediate dalle tecnologie”,
Guerini e Associati
3. L. Rainie, B. Wellman, “Networked. Il nuovo sistema
operativo sociale, Guerini (Gli studenti frequentanti che
parteciperanno con profitto alle attività laboratoriali proposte
dalla cattedra potranno studiare solo la parte prima e un
capitolo a scelta della parte seconda del presente volume)
4. Dispense del corso e un articolo a scelta dello studente
Pagin
a2
IL PROGRAMMA DEL CORSO: GLI
ARTICOLI DELLE RIVISTE
INTERNAZIONALI
 L’ a r t i c o l o a s c e l t a d a l l o s t u d e n te a n d r à s e l e z i o n a to d a u n a d e l l e s e g u e n t i
r i v i ste :
 a. Journal of
C M C , ht t p : / / o n l i n e l i b r a r y.w i l ey.c o m / j o u r n a l / 10 .1111 / ( IS S N ) 10 8 3 - 6101
 ( a s c e l t a d e l l o s t u d e n te a l l ' i n te r n o d e l n u m e ro m o n o g r a f i c o d e l J C M C s u i
S o c i a l N e t wor k S i te s ( o t to b r e 2 0 07 ) o t r a g l i a r t i c o l i p u b b l i c a t i a p a r t i r e d a l
2 01 2 )
 b . N ew m e d i a a n d s o c i et y, S a g e ( a r t i c o l i p u b b l i c a t i a p a r t i r e d a l 2 01 2 :
h t t p :/ / n ms .s a g e p u b .c o m / )
 c . F i r s t M o n d ay ( s e l e z i o n a n d o g l i a r t i c o l i p u b b l i c a t i a p a r t i r e d a l 2 01 2 :
h t t p :/ / w w w. f i r s t mo n d ay.o r g / )
 d . I n fo r m a t i o n , C o m m u n i c a t i o n a n d s o c i et y ( a r t i c o l i p u b b l i c a t i a p a r t i r e d a l
2 01 2 : h t t p :/ / w w w. t a n d f .c o . u k / j o u r n a l s / r i c s )
 e . D u e u l te r i o r i a r t i c o l i s a r a n n o m e s s i a d i s p o s i z i o n e d e g l i s t u d e n t i
n e l l ’ a r e a r i s e r va t a d e l s i to
 * I f r e qu e n t a n t i c h e l o d e s i d e r a n o p o s s o n o p r e s e n t a r e l ’ a r t i c o l o i n a u l a
d u r a n te l ’ u l t i ma l e z i o n e d i a p r i l e ( e n o n d ov r a n n o p r e s e n t a r l o n u ov a m e n te
a l l ’ e sa m e )
COSA FAREMO NEL SECONDO SEMESTRE
 Lezioni: dal 25 febbraio al 9 aprile (inclusi). N.B: la lezione del 9
aprile è rimandata al 15 aprile per agevolare la preparazione
dell’esonero
 25-26 febbraio, 5 marzo: conclusione teoria (network, network
society, networked e le “3 rivoluzioni”, proiezioni identitarie e
relazioni sociali)
 11 marzo: scrivere per il SEO
 12 marzo: scrivere per il SEO ( esercitazione)
 18 marzo: Scrivere per i social media
 19 marzo: ESERCITAZIONE scrivere per i social media
 25 marzo: SNS: dati, letture teoriche, percorsi di ricerca
 26 marzo: personal branding online e proclamazione vincitore
contest SEO
 1 aprile: ESERCITAZIONE personal branding
 8 aprile: presentazione articoli e riepilogo Networked
 15 aprile: esonero sul testo di Rainie e Wellman, Networked.
Pagin
a4
COSA VUOL DIRE “RETE”
•
Il termine “rete” è oggi estremamente
per vasivo. Discipline diverse lo
utilizzano per spiegare una varietà di
fenomeni, o per proporre modelli
organizzativi innovativi. Alcuni esempi:
–
–
–
–
–
–
–
•
reti neurali
relazioni sociali,
catene alimentari negli ecosistemi
diffusione dei virus
organizzazione aziendale
Tecnologie
…
Anche il linguaggio comune ne fa un
uso crescente, adottandone accezioni
generiche ed enfatizzando in
par ticolare la dimensione tecnologica
“di rete”.
Pagin
a5
ARCHITETTURA DI RETE
• In quanti modo possono essere collegati tra
loro gli elementi di una rete, ovvero quale
topologia la rete può assumere?
•
Rete centralizzata o a stella
– Rete in cui esiste un nodo
(hub o centro-stella) che
collega ogni altro elemento
della rete. Tra i rimanenti nodi
non esistono collegamenti
diretti. Tutti i nodi, tranne il
centro-stella, sono collegati ad
un solo altro nodo. Per
scambiare informazioni tra
due nodi è necessario passare
attraverso il centro-stella
Pagin
a6
ARCHITETTURA DI RETE (2)
• Rete decentralizzata
– Rete costituita dalla connessione di n
reti a stella. Tutti i nodi di ogni sottorete sono collegati unicamente al
proprio
centro-stella.
La
rete
è
caratterizzata dalla presenza di più
hub. La connessione tra due hub
costituisce un "ponte" tra due sotto-reti
centralizzate. Una rete decentralizzata
manifesta una maggiore tenuta in caso
di
attacchi
casuali,
in
quanto
l'eliminazione di connessioni all’interno
di una sotto-rete, più probabile dato il
numero maggiore di tali legami,
creerebbe pochi danni; presenta,
invece, maggiore vulnerabilità in caso
di attacchi pianificati, in quanto
l'eliminazione
di
pochi
“ponti”
disgregherebbe facilmente la rete
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a7
ARCHITETTURA DI RETE (3)
•
Rete distribuita o magliata
– Rete caratterizzata dall'assenza
di hub, ovvero priva nodi di
controllo centrale o locale, e di
percorsi preferenziali. Ogni nodo
è collegato ad almeno due altri
nodi della rete. Due qualsiasi nodi
dispongono
di
almeno
due
percorsi
per
scambiare
informazioni. I pregi di una rete
magliata
si
evidenziano
in
condizioni di criticità. A fronte
della distruzione di alcuni nodi la
rete
può
riconfigurare
dinamicamente i propri percorsi e
continuare a funzionare
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a8
LE RADICI COMUNI: LA TEORIA DEI
GRAFI
Eulero: il prolema di Konigsberg
Erdos e Rényi: grafi casuali
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a9
COS'È UN GRAFO
“è semplicemente un modo per specificare le relazioni
che intercorrono tra un insieme di oggetti. Un grafo è
costituito da un insieme di oggetti, chiamati nodi;
alcune coppie di questi oggetti sono connessi tra loro
da link, chiamati spigoli […] I grafi sono modelli
matematici utilizzati in molti contesti, essenzialmente
ogni qualvolta sia utile rappresentare le forme in cui gli
elementi di una struttura reticolare sono connessi tra
loro, sul piano logico o fisico” (Easley, Kleinberg, 2008,
pp. 21; 23)
Grafi semplici (semplici collegamenti tra coppie di nodi, no
direzione)
Grafi diretti (si può tener conto della direzione del legame)
Grafi segnati (le linee possono assumere valore positivo o
negativo)
Pagin
a 10
Un grafo si dice completo quando sono presenti
tutti i legami: ogni nodo è adiacente a tutti gli altri.
• Un grafo si dice regolare quando ogni nodo ha lo
stesso numero di link
• Un grafo si dice casuale quando le connessioni tra
nodi sono distribuite senza alcuna regola tra le
coppie di nodi; un nodo può avere più di una
connessione o non averne nessuna
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a 11
CARATTERIZZAZIONE DI UN GRAFO
• Un grafo può essere descritto attraverso le
relazioni tra nodi:
– distanza tra nodi
– aggregazione tra nodi
– distribuzione delle connessioni per i singoli nodi
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a 12
DISTANZA TRA NODI
• La distanza tra due nodi è data dal numero di
connessioni che partendo da uno dei nodi consente
di raggiungere l'altro con il minor numero di passaggi
• Il grado di separazione di un grafo è la media delle
distanze tra i nodi
• La formula che descrive la separazione all’interno di
una rete casuale come funzione del numero di nodi è
la seguente: d = log N/log k, dove N è il numero di
nodi, k il numero dei link per nodo; con k link, da
ogni nodo si raggiungono k altri nodi, dopo due gradi
k 2 nodi e così via, quindi k d non deve superare N; da
k d = N si ricava la formula suddetta.
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a 13
GRADO DI DISTRIBUZIONE
• Il grado di distribuzione di un nodo rappresenta il
numero di connessioni del nodo. In una rete non tutti
i nodi hanno lo stesso numero di legami. In un grafo
casuale tutti i nodi hanno la stessa probabilità di
avere lo stesso numero di connessioni
• Nelle reti reali è stato rilevato che molti nodi hanno
pochi legami mentre quelli che ne hanno moltissimi
sono una minoranza. Le osservazioni sperimentali
hanno dimostrato che ogni volta che il numero di
legami raddoppia, il numero di nodi diventa un
quarto
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a 14
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a 15
RETI PICCOLO MONDO
•
Una rete ha la caratteristica di "piccolo mondo"
quando:
– esistono percorsi relativamente brevi che connettono
coppie di nodi pur essendo la rete molto estesa, vale a
dire ha un grado di separazione basso
– ha un alto coefficiente di aggregazione, ovvero esistono
gruppi di nodi ognuno dei quali ha un gran numero di
connessioni agli altri membri del gruppo
•
•
•
In una rete piccolo mondo i nodi di un gruppo,
strettamente interconnessi tra loro, hanno pochi
legami con i nodi degli altri gruppi
Facendo un parallelo con le reti sociali reali
possiamo definire "forti" i legami del primo tipo e
"deboli" i legami del secondo tipo (Granovetter). I
legami deboli rappresentano "ponti" tra i diversi
gruppi
Esperimento di Milgram (modalità di ricerca diretta
vs broadcast)
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IL MODELLO DEI SEI GRADI DI
SEPARAZIONE
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a 17
LA “NUOVA” SCIENZA DELLE RETI
• Riferimento alla teoria dei grafi
• Riflessione trae spunto dalle reti “piccolo mondo” (le
sei strette di mano di Milgram)
• Reti a invarianza di scala: leggi di autoorganizzazione
per guardare dentro la “scatola nera” della complessità
• “Nuove” scienze?
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a 18
RETI A INVARIANZA DI SCALA
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a 19
RETI DI MACCHINE: INTERNET E IL
WEB
World Wide Web (WWW): rete costituita da
documenti (pagine web) e hyperlink (URL)
Internet: rete di router e di dispositivi di
telecomunicazione che realizzano i collegamenti
fisici (cavi, fibre ottiche, ponti radio, collegamenti
satellitari)
Un'altra definizione per Internet come network è:
rete di domini e di indirizzi che li collega (in questa
seconda definizione ad un dominio fanno capo
centinaia di router e ser ver)
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a 20
DESCRIVERE IL WEB
•
•
Data la complessità del Web e la mancanza di regole
organizzative predefinite, per costruire un modello
matematico del Web sono stati seguiti, in prima
approssimazione, i principi dei grafi casuali
Numerosi studi sperimentali sulla distribuzione dei nodi e
dei relativi legami hanno evidenziato che il WWW possiede
un’elevata dimensione di auto-organizzazione : tende verso
il modello di rete piccolo mondo e “a invarianza di scala”
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a 21
•
•
“una totale assenza nel Web di democrazia, equità, valori
egualitari” (Barabasi 2002)
“Così come nella società umana pochi individui, i connettori,
conoscono un numero insolitamente ampio di persone,
l’architettura del World Wide Web è dominata da pochissimi
nodi altamente connessi, o hub. (…) Nella rete del Web, tutti
i nodi poco conosciuti, scarsamente visibili e dotati di un
esiguo numero di link sono tenuti insieme da questi rari siti
altamente connessi” (Barabási 2002: 63).
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a 22
COLTIVIAMO LA CURIOSITÀ PER IL MONDO
CHE CI CIRCONDA
 I primi 10-15 minuti di ogni lezione saranno dedicati a
discutere un “caso” relativo al web e ai social media (un tema
molto discusso nella settimana precedente, un’innovazione
lanciata da poco, una nuova APP, ecc. )
 I casi dovranno essere segnalati dagli studenti (suggerisco di
segnalarli su Twitter all’account @ fcomun nei giorni che
precedono la lezione)
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a 23
RETI DI PERSONE E RETI DI
MACCHINE
•
La società può essere compresa soltanto attraverso lo
studio dei messaggi e dei mezzi di comunicazione relativi
ad essi; e (…) nello sviluppo futuro di questi messaggi e
mezzi di comunicazione, i messaggi fra l’uomo e le
macchine, fra le macchine e l’uomo, e fra macchine e
macchine sono destinati ad avere una parte sempre più
impor tante (Wiener 1950: 23-24).
•
Il linguaggio non è un attributo esclusivo dell’uomo, bensì
un carattere che egli può condividere fino a un cer to grado
con le macchine da lui costruite (…) Generalmente noi
crediamo che la comunicazione e il linguaggio siano diretti
da per sona a per sona. È possibile tuttavia che una persona
parli a una macchina, una macchina a una persona e una
macchina a una macchina (…). C’è un linguaggio emesso
dall’uomo e diretto alle macchine e c’è un linguaggio
emesso dalle macchine e diretto all’uomo (Wiener 1950:
101 - 102)
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a 24
C OSA CA M BI A C ON L’I N C LUSI ONE DE LLE T E C N OLOG IE?
C OSA CA M BI A C ON L’I N C LUSI ONE DE LLE RE LA Z I ONI
SOC I A LI ?
• È opinione comune che l’attuale centralità del concetto
di rete sia da ricondurre esclusivamente alla
pervasività delle tecnologie di rete, quasi fossero
queste ultime a dif fondere e rendere possibili modelli
di interazione e/o di organizzazione di tipo reticolare
(vedi anche critiche di Musso alla retiologia).
• le reti sociali sono un fenomeno precedente allo
sviluppo delle reti informatiche, così come è possibile
tracciare un lungo percorso di antecedenti delle reti
tecnologiche .
• A proposito dei modelli organizzativi, Castells sostiene
che modelli di tipo reticolare fossero presenti anche in
passato e che fossero potenzialmente più ef ficienti di
quelli gerarchici, ma che solo le nuove tecnologie,
garantendo feedback immediati, permettano di
mantenere l’ef ficienza di un’organizzazione reticolare
applicata su larga scala (Castells 2004: 5).
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a 25
LA NETWORKED SOCIABILIT Y PER
CASTELLS (“SOCIALITÀ BASATA SUI
NETWORK”)
Nella network society si produce una trasformazione della dimensione
sociale […]: si verifica una tendenza alla costruzione del gruppo dei pari
attraverso una socialità basata sui network (network sociability ). La
cultura dell’individualismo non conduce all’isolamento, ma cambia gli
schemi della costruzione di socialità nei termini di contatti sempre più
selettivi e auto-diretti. La nuova tendenza è dunque rappresentata
dall’emergere della socialità basata sui network […] L’esito sociale di
questi network è duplice. Da una par te, dal punto di vista di ciascun
individuo, il proprio mondo sociale è formato intorno ai propri network ,
ed evolve con la composizione del network stesso. Dall’altra par te, dal
punto di vista del network , la sua configurazione opera come punto di
riferimento per ciascuno dei par tecipanti. Quando un network è
condiviso da un cer to numero di membri, esso diventa un gruppo di
pari. In altre parole, la socialità basata sui network conduce sia a un
network centrato sull’individuo, specifico rispetto a quell’individuo, sia
alla formazione di gruppi dei pari, quando il network diventa il contesto
di compor tamento per i suoi par tecipanti (Castells 2006, p. 161) Pagin
a 26
RELAZIONI SOCIALI E IDENTITÀ
La riflessione sulle relazioni sociali è inscindibile da
quella sull'identità
“Il termine identità contiene almeno tre elementi: la
nozione di permanenza di un soggetto nel tempo,
che permette di sfuggire alle variazioni
dell’ambiente situate al di sotto di una certa
soglia; la nozione di unità e unicità, che stabilisce i
limiti di un soggetto e che permette di distinguerlo
da ogni altro; infine l’identità è anche una
relazione tra soggetti che permette loro di
riconoscersi” (Melucci, 2000)
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a 27
INTRODUCING IDENTIT Y
• Un paradosso: identità deriva da idem; ma il termine
implica sia similarità che dif ferenza:
– Da un lato è qualcosa di unico per ciascuno di noi, cui
tendiamo ad attribuire una certa coerenza (si pensi al
dibattito sul “furto di identità”); struggle to “be myself”
– Dall’altro essa implica anche una relazione con un più
ampio gruppo sociale (identità culturale, etnica, di genere,
ecc.): in parte riguarda dunque ciò che condividiamo con
altri; “multiple identifications with others”
• “On one level, I am the product of my unique personal
biography. Yet who I am (or who I think I am) varies
according to who I am with, the wocial situations in
which I find myself, and the motivations I may have at
the time
(D. Buckingham, Introducing identity, in Youth, Identity
and digital media, MIT Press, 2008)
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a 28
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a 29
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a 30
Pagin
a 31
IL DISSEQUESTRO DELL’ESPERIENZA
•
•
“ciò che la crescente disponibilità di materiali mediati ha fatto
è consentire al sé, inteso come progetto simbolico organizzato in
modo riflessivo, di af francar si progressivamente dai suoi legami
con i contesti pratici della vita quotidiana. Per quanto siano
ancora situati in tali contesti e organizzino buona par te della loro
esistenza in funzione delle richieste che da questi provengono, gli
individui possono ora sperimentare eventi remoti, interagire con
altri lontani, spostarsi temporaneamente in microcosmi mediati e,
a seconda dei propri interessi e priorità, lasciarsene coinvolgere
in misura più o meno profonda.” (Thompson, 1995, p. 322)
“Il sé non è considerato né il prodotto di un sistema simbolico
esterno, né un’entità fissa che l’individuo può af ferrare in modo
immediato e diretto; il sé è piuttosto un progetto simbolico che
l’individuo costruisce attivamente sulla base dei materiali
simbolici a sua disposizione, materiali che l’individuo ordina in un
racconto coerente a proposito di chi egli sia – un racconto sulla
sua identità” (Thompson, 1995, p. 293).
Pagin
a 32
IL SÉ RIMEDIATO (BOLTER E
GRUSIN)
 Noi impieghiamo i media come veicoli per definire
l’identità per sonale e culturale.
 Nel momento in cui questi media sono
simultaneamente diventati sia corrispettivi tecnologici
che espressioni sociali della nostra identità, noi
diventiamo, allo stesso tempo, sia soggetto che oggetto
dei media contemporanei. Rappresentiamo
contemporaneamente ciò su cui la telecamera esercita
il proprio sguardo e la telecamera stessa (Bolter e
Grusin)
Pagina 33
I L S É E L A D O P P I A LO G I C A D E L L A R I M E D I A Z I O N E
•
•
•
Quando siamo di fronte a media che operano
principalmente seguendo la logica dell’immediatezza
trasparente (la realtà virtuale, la grafica
tridimensionale), vediamo noi stessi come un punto di
vista immerso in uno spazio visuale apparentemente
senza soluzioni di continuità.
In un ambiente virtuale, siamo liberi di alterare il nostro
sé alterando il nostro punto di vista e di entrare in
empatia con gli altri assumendo il loro punto di vista;
una tecnica questa che venne inventata dal cinema e che
si è ora estesa ed amplificata nei media digitali.
Allo stesso tempo, la logica dell’ipermediazione, propria
delle applicazioni multimediali e degli ambienti di rete,
esprime una definizione del sé la cui qualità principale
non è tanto quella di ‘essere immersi’ quanto piuttosto
quella di ‘essere interrelati o connessi’. Il sé ipermediato
è un network di affiliazioni che sono in costante
mutamento.
Pagin
a 34
IL “SECONDO SÉ”: PRIME RIFLESSIONI
SULL'IDENTITÀ ONLINE
•
•
•
•
La riflessione sull'identità online ha preso le mosse da
contesti tecnologici (“web 1 .0”) e teorici (“prima età”
degli internet studies) molto differenti da quelli attuali
Turkle: Second Self (1984), La vita sullo schermo (1995)
Ponendo una netta separazione tra pratiche identitarie
online e offline, alcuni autori hanno enfatizzato la
dimensione di libera sperimentazione (priva da vincoli
sociali, ma anche dai condizionamenti derivanti dalla
storia individuale) correlata all’esperienza online
“Al soggetto è così riconosciuta la possibilità di auto
costruirsi in modo del tutto autonomo, ossia affrancato
da qualsivoglia forma di potere biopolitico attivo nei
contesti quotidiani. Gli ambienti di rete sono definiti veri
e propri ‘identity playground’ , parchi-gioco dell’identità”
(Tosoni, 2004, p. 68)
•
Pagin
a 35
ORIENTALISMO DIGITALE E
POSTMODERNISMO RADICALE
Mentre da una par te si ipotizzano gli ef fetti della cancellazione
di indizi simbolici legati al corpo, dall’altra si dipinge un
ambiente di fantasiosa seduzione (…) praticata attraverso la
proiezione simulacrale dei corpi in rete. Allo stesso tempo,
la rete è descritta come luogo di pericolo (…) I luoghi di cui
si racconta sono luoghi di meraviglia e di stupore
continuamente rinnovati…” (S.Tosoni 2004)
Pagin
a 36
OLTRE IL “SECONDO SÉ”
Anche riferendosi criticamente ad alcuni suoi precedenti
lavori, oggi Turkle af ferma «la nostra nuova intimità
con le macchine ci costringe a parlare di un vero e
proprio nuovo stato del sé» (Turkle, 2006, p. 121).
L'utilizzo delle tecnologie digitali non porta alla
costituzione di un sé separato, ma abilita nuove forme
di costruzione identitaria
Turkle 2006: tethered self (letteralmente, «sé legato,
attaccato»); tecnologie mobili alwayas on, dif ferenti
assunzioni di ruolo
Non portiamo mai a termine il «percorso di studi»
rappresentato dal lavoro sull’identità: «ciascuno,
semplicemente, ci lavora utilizzando il materiale che
ha a portata di mano in un particolare momento della
sua vita» (Turkle 2006) Il mondo sociale online, in
questo quadro, of fre materiale aggiuntivo per un
Pagin
processo che attinge da numerose fonti
a 37
COMUNITÀ VIRTUALI (?)
•
•
Le comunità vir tuali sono aggregazioni sociali che emergono
dalla Rete quando un cer to numero di per sone por ta avanti
delle discussioni pubbliche suf ficientemente a lungo, con un
cer to livello di emozioni umane, tanto da formare reticoli di
relazioni sociali nel cyberspazio ( Rheingold)
Lo sviluppo di comunità vir tuali conferma della definitiva
«separazione», nella società contemporanea,
– tra locality – le appartenenze strutturalmente dipendenti dal
luogo in cui si vive – e
– sociability – le forme in cui si strutturano le relazioni sociali.
Pagin
a 38
RANDOM SOCIABILIT Y NELLA CMC
•
•
•
Si sostiene anche che
la dif fusione delle pratiche di rete compor ta la rottura della
comunicazione convenzionale e l’isolamento sociale, poiché
ai contesti reali di interazione faccia a faccia si sostituisce
la pratica di random sociability (strutturazione casuale della
capacità di relazione sociale) da par te di individui «senza
volto».
Ne consegue:
– Sviluppo di forme di relazione sociale basate sulle identità
falsificate e i giochi di ruolo;
– Sviluppo di contesti di Identity playground in cui si dà libero
sfogo alle proprie fantasie personali, in forma
assolutamente lontana e scollegata rispetto alla vita
quotidiana nel mondo reale.
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a 39
OLT RE LA RA N DOM SOC I A BI LIT Y
 Non appena le tecnologie di rete assumono la posizione e
l’influenza sociale di un mainstream medium, si contrae
radicalmente la possibilità (teorica) e la necessità (pratica)
di «drammatizzare» le esperienze che si conducono negli
ambienti vir tuali.
 “In contrasto con le af fermazioni che considerano Internet
sia come una fonte di una comunità rinnovata sia come una
causa di alienazione dal mondo reale, l’interazione sociale
of fer ta da questo mezzo non pare avere un ef fetto diretto
sulla costruzione di modelli della vita quotidiana,
genericamente parlando, se non per il fatto che aggiunge
l’interazione on line ai rappor ti sociali esistenti”(Castells)
Pagin
a 40
LE C OM UN ITÀ
 “Le comunità, almeno nella tradizione della ricerca sociologica,
erano basate sulla condivisione di valori e di organizzazione
sociale. I network sono costruiti attraverso scelte e strategie
degli attori sociali, siano essi individui, famiglie o gruppi. Di
conseguenza, la principale trasformazione delle società
complesse si è verificata attraverso la sostituzione delle
comunità spaziali con i network come forme prime di socialità”.
(Castells)
 “La parola ‘comunità’ ha un suono dolcissimo; evoca tutto ciò di
cui sentiamo il bisogno e che ci manca per sentirci fiduciosi,
tranquilli e sicuri di noi. In breve, la ‘comunità’ incarna il tipo di
mondo che purtroppo non possiamo avere, ma nel quale
desidereremmo tanto vivere e speriamo di poter un giorno
riconquistare […] Paradiso perduto o paradiso anelato: in un
modo o nell’altro, di certo non si tratta del mondo che abitiamo
né di quello che conosciamo per esperienza diretta” ( Bauman,
2001 , p. 5).
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a 42
C OM UN ITÀ VS. N E T WORKED I N DI VIDUALISM
 Le comunità divengono :
 “network di legami interpersonali che assicurano le
condizioni di socialità, sostegno, accesso all’informazione
oltre a senso di appar tenenza e identità sociale” ( Wellman)
 Questa forma di connettività estesa e flessibile,
caratterizzata da barriere suf ficientemente permeabili e
dalla possibilità di passare quasi senza soluzione di
continuità da un network a un altro, contraddistingue la
società contemporanea e segnala la prevalenza
dell’appropriazione per sonale delle dinamiche di relazione
sociale.
 “Piuttosto che essere organizzati in gruppi chiusi e discreti –
a casa, nella comunità, al lavoro, all’interno delle
organizzazioni – le per sone sono in perenne movimento
come singole individualità tra diversi network separati da
confini sfumati ( fuzzily -bounded networks)” (Wellman)
Pagin
a 43
USCIRE DAI LITTLE BOXES
“I membri delle società organizzate in little
boxes interagiscono (di volta in volta) solo
con i membri dei pochi gruppi cui
appartengono: normalmente, le nostre
case, il vicinato, i gruppi di lavoro, le
organizzazioni. Ci stiamo allontanando da
modelli di società organizzati intorno ai
gruppi, spostandoci verso modelli nei
quali i confini tra i gruppi sono più
permeabili, le interazioni avvengono con
interlocutori dif ferenziati, i legami si
collocano all’interconnes-sione di network
multipli e le gerarchie (quando esistono)
sono meno pronunciate e talvolta
ricorsive” (Wellman, 1999)
Pagin
a 44
DAI GRUPPI AI NETWORK (TRATTO
DA RAINIE, WELLMAN, 2012)
Pagin
a 45
NETWORKED INDIVIDUALISM
 Le nuove forme di costruzione delle relazioni sociali
tecnologicamente mediate richiede il ricorso a nuove
metafore come:
 Networked individualism/Privatization of sociability
(Castells),
 Personalized communities embodied in me-centered
networks (Wellman)
 “Ogni persona è simile ad un «quadro comandi» che
gestisce legami e network. Le persone rimangono
connesse ma in quanto individualità autonome, non sulla
base del fatto che hanno i piedi ben piantati nella ‘casa
base’ del contesto familiare e di lavoro. Ogni persona
attiva in modo selettivo i propri network per ottenere
informazione, collaborazione, direttive, supporto, senso
di socialità e di appartenenza” ( Wellman)
Pagin
a 46
Sta diventando chiaro che Internet non sta distruggendo la
comunità, ma fa i conti con le tipologie di comunità networked
che sono già diventate prevalenti nel mondo occidentale, e
contribuisce ad estenderle.
Molte relazioni interpersonali sono basate sui ruoli specializzati
interpretati dalle persone. Queste relazioni specializzate
abbondano nelle situazioni lavorative o di comunità, dove le
persone si trovano a operare intorno a network sociali multipli.
Talvolta, le persone preferiscono relazioni specializzate. Ad
esempio, in ambito accademico, spesso gli studiosi preferiscono
l’autonomia della comunicazione via mail alle relazioni in
presenza, più impegnative e meno specializzate. Si ha così un
bilanciamento tra il desiderio di regolarsi sui propri ritmi autonomi
e quello di ottenere i vantaggi intellettuali, materiali e sociali
dell’appartenenza a comunità scientifiche. (Wellman, 2002) Pagin
a 47
“Se la comunicazione di tipo place to place supporta la
dispersione e la frammentazione delle organizzazioni e
della comunità, la comunicazione person to person
supporta la dispersione e la frammentazione di ruoli
rilevabili nei gruppi di lavoro e nei nuclei familiari. Il
passaggio a un mondo personalizzato e wireless fornisce
le basi per il networked individualism, che vede ogni
persona spostarsi tra legami e network […] Gli individui si
muovono rapidamente attraverso i loro network sociali.
Ogni persona agisce separatamente nei suoi network per
ottenere informazione, collaborazione, ordini, supporto,
sociabilità e senso di appartenenza” (Wellman, 2002)
Pagin
a 48
PER UN SUPERAMENTO DELLA
CONTRAPPOSIZIONE
ONLINE/OFFLINE
Tecnologie e vita quotidiana
Non possiamo realmente separare la nostra presenza online e
of fline, poiché online e of fline non sono entità discrete.
(Gajjala, 2009)
Rybas e Gajjala: la «mitologia popolare di un sé disincarnato
(disembodied)» (2007, p. 7)
la generica dicotomia online/of fline è svuotata di validità
euristica, poiché ciascuna specifica piattaforma of fre un set
determinato di af fordances ai suoi utenti, con riferimento ai
vincoli espressivi (il suppor to di comunicazioni vocali,
scritte, ecc.; comunicazione uno a uno/pochi a pochi/molti a
molti e relative combinazioni); alle specifiche modalità di
attualizzazione del legame sociale; alle norme e alle
consuetudini di compor tamento inter soggettivamente
definite (e solo provvisoriamente stabilizzate) in relazione a
ciascun singolo ambiente (e all’intersezione tra i diversi
ambienti comunicativi e il peculiare contesto sociale in cui
ogni specifica relazione si inserisce)
Pagin
a 49
LA NETWORK SOCIET Y (CASTELLS)
•
(è) “una struttura sociale composta di network
informazionale alimentati da tecnologie dell’informazione
caratteristiche del paradigma informazionalista. (…) I
network sociali sono vecchi quanto l’umanità. Ma con
l’informazionalismo hanno acquisito una nuova vita, perché
le recenti tecnologie aumentano la flessibilità inerente ai
network e allo stesso tempo risolvono i problemi di
coordinamento e guida che hanno ostacolato i network nel
cor so della storia” (Castells 2001)
Pagin
a 50
NETWORKED: IL NUOVO SISTEMA
OPERATIVO SOCIALE (RAINIE E
WELLMAN)
La Tripla Rivoluzione:
- Reti sociali
- Internet
- Mobile
“La Rivoluzione delle Reti Sociali ha offerto alle persone
l'opportunità di andare oltre – e di stressare - il mondo
dei gruppi coesi. Ha consentito di diversificare
maggiormente le relazioni e i mondi sociali – ma ha
offerto anche ponti per collegare questi mondi e
possibilità di manovra per muoversi al loro interno. Allo
stesso tempo, ha introdotto lo stress legato all'assenza di
una casa base unica e alla necessità di conciliare le
richieste, spesso in conflitto tra loro, di mondi sociali
multipli”.
Pagin
a 51
NETWORKED – LA RIVOLUZIONE DI
INTERNET
“La rivoluzione di Internet ha attribuito agli individui un
inedito potere comunicativo e una capacità di
procurarsi informazioni senza precedenti. Ha anche
consentito agli utenti di diventare gli editori e i
broadcaster di se stessi e ha creato nuovi metodi per il
social networking. Queste nuove potenzialità
comportano che il punto di contatto non sia più il
nucleo familiare (o il gruppo di lavoro), ma l'individuo.
Ogni persona,inoltre, può personalizzare internet
secondo i propri bisogni” .
Pagin
a 52
NETWORKED – LA RIVOLUZIONE DEL
MOBILE
“ la Rivoluzione della Telefonia Mobile ha reso
l'ICT un'appendice del corpo, che permette
alle persone, ovunque si trovino, di
connettersi liberamente con i propri amici e
di accedere alle informazioni. L'ICT, a sua
volta, è sempre accessibile. Offre la
possibilità di una presenza continua e di
una costante consapevolezza degli altri
soggetti che si trovano all'interno del
network. La separazione fisica tra persone,
in termini di tempo e spazio, è oggi meno
rilevante”.
Pagin
a 53
LA RIVOLUZIONE DI INTERNET: DIFFUSIONE
DELL’INNOVAZIONE (ROGERS)
slide
54
FATTORI CHE HANNO FAVORITO LO SVILUPPO DI
INTERNET
 Tipologia di regolamentazione . La FCC ha stabilito che
internet era un servizio “di informazione” che necessitava
di un livello minimo di regolamentazione, e non un servizio
“di telecomunicazioni”, che avrebbe richiesto forme più
ampie di regolamentazione. Questa politica di non
intervento ha consentito la diffusione di molte innovazioni,
sul piano tecnologico e commerciale, permettendo che il
ruolo principale nel modellare l'ambiente di internet fosse
esercitato dalle richieste e dai feedback degli utenti.
 La tecnologia si è sviluppata molto velocemente,
incrementando il proprio livello di usabilità e di
attrattività. Legge di Moore, cofondatore della Intel
Corporation: la capacità massima di elaborazione di un
microchip, a parità di prezzo, raddoppia orientativamente
ogni diciotto o ventiquattro mesi.
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55
FATTORI CHE HANNO FAVORITO LO SVILUPPO
DI INTERNET
 Mentre la potenza di ca lcolo cresceva e i prezzi dei processori
diminuivano, anche la capacità comunicativa, cioè l'ampiezza
di banda, viveva un processo analogo: dalle connessioni dial up all’aDSL, alla fibra. L'ampiezza di banda è raddoppiata
ogni anno o due, passando dai 300 bit per secondo del 1970 a
un miliardo di bit al secondo (un gigabyte) nella primavera del
2011 .
 L’ottimizzazione delle spettro delle frequenze ha compor tato
un processo analogo.
 Internet ha m antenuto la su a natura di network interconnesso .
Come il sistema telefonico globale, non si è frammentata in
segmenti in competizione tra loro e impossibili da connettere,
ma è restata un network di network che connette tra loro
internet ser vice provider (ISP)
 Sistema tarif fario: connettività a banda larga a tarif fe flat
 La capacità di archiviazione delle macchine ha seguito un
andamento simile a quello descritto dalla legge di Moore
(legge di Kr yder)
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56
PERCHÉ L’EVOLUZIONE DEL PC SUPPORTA IL
NET WORKED INDIVIDUALISM
 Il design delle tecnologie non determina il comportamento
degli utenti, ma genera le af fordances – “le azioni che una
persona può potenzialmente compiere con un oggetto”.
Queste, a loro volta, influenzano le ef fettive modalità di
utilizzo.
 Il computer è personale. Internet – e in seguito i telefoni
mobili – è divenuta il primo dispositivo di informazione
dedicato agli individui.
 Il computer è connesso. All'inizio, i personal computer erano
dispositivi isolati: calcolatrici e macchine da scrivere più
ef ficienti. Solo più tardi è comparsa internet e i computer
sono sostanzialmente diventati l'unico strumento per
connettersi – al punto che personal computer e internet sono
quasi divenuti sinonimi.
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57
PERCHÉ L’EVOLUZIONE DEL PC SUPPORTA IL
NET WORKED INDIVIDUALISM
 I computer e internet sono diventati a misura d'uomo. Quando
DOS ha ceduto il passo alle interfacce grafiche e userfriendly
(GUI, graphical user interface) di Windows e del Macintosh, le
persone hanno iniziato a considerare internet come un
elemento in grado di aiutarle nel lavoro e nei contatti con
amici e famiglia
 La comunicazione può essere più personalizzata e privata.
 Internet è decentralizzata e aperta alle scelte individuali. Il
concetto di personalizzazione condiviso dagli individui
networked coincide con l'etica della decentralizzazione tipica
del computing contemporaneo
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58
CAMBIA LA TIPOLOGIA DI CONNESSIONE,
CAMBIA L’USO
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59
CAMBIA LA TIPOLOGIA DI CONNESSIONE,
CAMBIA L’USO
 la percentuale di americani che scambiano email in un giorno
medio è più che raddoppiata tra il 2000 e il 2011 , passando dal
21% al 53%;
 la percentuale di coloro che utilizzano un motore di ricerca in un
giorno medio è più che raddoppiata tra il 2002 e il 2011 ,
passando dal 1 8% al 43%;
 la percentuale di coloro che si informano online è più che
triplicata tra il 2000 e il 2011 , passando dall'11% al 41%;
 la percentuale di coloro che consultano il meteo è più che
triplicata tra il 2000 e il 2011 , passando dall'8% al 32%;
 la percentuale di coloro che utilizzano ser vizi di online banking è
cresciuta di dieci volte tra il 2000 e il 2011 , passando dal 2% al
26%
 Nel 2011 , le Rivoluzioni di Internet e del Mobile erano diventate
m ainstream. Le indagini del Pew Internet mostrano che il 78%
degli americani adulti e il 95% degli adolescenti usavano
internet; circa il 61% degli americani utilizzavano la banda larga
da casa e il 59% utilizzava connessioni wireless..
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60
LA QUESTIONE DIGITAL DIVIDE – ACCESSO
(USA)
Pew Internet ha rilevato che a maggio 2011
 il 22% degli adulti non usava internet;
 il 39% non usava connessioni a banda larga da casa; e
 il 41% non usava connessioni wireless.
Inoltre, il
 17% degli adulti e il 25% degli adolescenti non possedeva
un telefono cellulare.
 Molti fattori sono correlati al non uso di internet: età,
fattori socioeconomici come il livello di istruzione o il
reddito familiare, livello di conoscenza dell'inglese e
disabilità. Anche coloro che abitano in aree rurali hanno
probabilità molto inferiori, rispetto a chi abita in aree
urbane o suburbane, di avere la connessione a banda
larga in casa
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61
LA QUESTIONE DIGITAL DIVIDE –
TIPOLOGIA D’USO
 il 24% degli utenti ha af fermato di non aver mai cercato
notizie online;
 il 42% non ha mai utilizzato servizi di banking online;
 il 35% non ha mai dato un'occhiata ai siti di social
networking, quali Facebook e MySpace;
 il 34% non ha mai prenotato un viaggio via internet e una
percentuale analoga non ha mai comprato un prodotto online;
 il 46% non ha cercato un lavoro via internet;
 il 47% non ha mai visto una pagina Wikipedia;
 Il 13% non ha mai usato un motore di ricerca; e
 il 6% non ha addirittura mai usato l'email;
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62
INTERNET IN ITALIA (ISTAT, DICEMBRE 2014)
63
FAMIGLIE PER BENI E SERVIZI TECNOLOGICI
64
IL CLOUD IN ITALIA
65
IL DIVARIO IN ITALIA NEL 2014





Età
Livello socio-culturale
Area geografica
Genere
Ma attenzione: il divario non riguarda solo l’accesso alle
tecnologie, ma l’uso e le relative competenze
66
LE CULTURE DI INTERNET (CASTELLS)
 Le tecno-elite, il primo gruppo culturale, hanno trasferito
nei protocolli di internet l'etica dello sviluppo scientifico e
tecnologico aperto, affermando costantemente un sistema
di valori che premia gli avanzamenti nella tecnologia. Si
tratta spesso di innovatori e early adopters.
 Gli hacker sono i programmatori che contribuiscono
all'aggiornamento di internet attraverso forme di lavoro che
non sono legate a incarichi aziendali o istituzionali. In
quanto innovatori, gli hacker si dedicano a espandere
software che possono funzionare su tutti i tipi di macchine
e di server internet. Aspirano a reinventare modalità di
comunicazione attraverso i computer e credono che la
convergenza tra umani e macchine sia un elemento positivo
che è favorito dall'interazione senza limiti. Credono
nell'innovazione senza autorizzazioni preventive.
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67
LE CULTURE DI INTERNET (CASTELLS)
 I comunitari virtuali: se la tecno-élite e la cultura hacker
hanno posto le fondamenta tecniche e politiche di internet, i
comunitari virtuali ne hanno modellato gli aspetti sociali
(forme, processi, usi). Tengono a due valori: “comunicazione
orizzontale e libera; “il networking auto-diretto.
 Gli imprenditori. La principale eredità culturale che hanno
lasciato al mondo online è la loro venerazione per il profitto
generato da idee relative al futuro. “Il fondamento di questa
cultura imprenditoriale è la capacità di trasformare il know how tecnologico e la visione d'impresa in valore finanziario,
quindi d'incassare parte di questo valore per trasformare in
qualche modo la visione in una realtà” ( Castells)
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68
UNA NUOVA TIPOLOGIA: I PARTICIPATORS
 I participators, sono un gruppo culturale distinto, che non fa
parte della tipologia a quattro proposta da Castells. Sono
utenti di internet che creano e condividono materiale online e
rappresentano l'eredità multi-ideologica dei comunitari
virtuali di cui parlava Castells
 Dutton osserva che internet riconfigura il modo in cui questi
individui networked accedono all'informazione, contattano le
persone e utilizzano altre risorse, consentendo loro di
“attraversare, indebolire e superare i confini delle istituzioni
esistenti”, per cercare e perseguire nuovi livelli di trasparenza
istituzionale e personale
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69
LA RIVOLUZIONE DEL MOBILE
 “Oggi abbiamo una pelle wireless sovrapposta alle pratiche
della nostra vita: siamo cioè allo stesso tempo nella nostra
pelle e nei nostri network. Non lasciamo mai i network, e i
network non ci lasciano mai; questa è davvero la fase adulta
della società networked” (Castells)
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70
DOTAZIONI ICT NEL MONDO
slide
71
Pagin
a 72
Pagin
a 73
FUNZIONI DELLA TELEFONIA MOBILE
 I telefoni mobili sono diventati af fordances centrali per gli individui
networked, perché sono diventati più facili da por tare, più
economici da usare e capaci di funzionare in molti luoghi. Con la
proliferazione delle applicazioni per smar tphone (le “app”), sono
diventati qualcosa di più di un semplice telefono o di un
complemento del computer.
 I telefoni cellulari sono cruciali nei paesi meno sviluppati, perché
spesso rappresentano il primo strumento di comunicazione che le
per sone abbiano mai avuto.
 Poiché i ripetitori cellulari sono più economici da costruire,
specialmente in aree in cui la densità di utenti è bassa, molti paesi
sono passati direttamente alla Rivoluzione Mobile, senza transitare
per la cablatura fissa (si tratta di un tipico caso di leapfrogging).
 Nel mondo sviluppato i telefoni cellulari incrementano la
connettività delle per sone, ma nel mondo meno sviluppato of frono
avanzamenti ancor più rilevanti in termini di connettività e di
capitale sociale. Intensificano i contatti con i familiari lontani,
espandono i network e potenziano le forme di relazionalità e di
suppor to.
slide
74
SMARTPHONES
slide
75
ACCESSO COSTANTE E IPERCONNETTIVITÀ
 La Rivoluzione del Mobile ha ulteriormente enfatizzato i
cambiamenti culturali che erano già in corso grazie alle
Rivoluzioni dei Network Sociali e di Internet. Oggi molte
persone sono quasi sempre online o connesse con i telefoni
mobili: reperibili dagli altri, in grado di cercare informazioni e
spesso capaci di creare contenuti online, se lo desiderano.
 Quote crescenti degli utenti di smartphone controllano il
proprio telefono nei primi 15 minuti dopo la sveglia.
slide
76
 Questa possibilità di accesso semplice e costante modifica il
modo in cui le persone si relazionano tra loro. Simili forme di
accesso perpetuo, svincolate dai luoghi, attribuiscono agli
individui networked un maggior controllo sulla loro possibilità
di raggiungere gli altri - e sulla loro reperibilità per gli altri
 Tempo senza tempo e spazio dei flussi ( Castells)
slide
77
REGOLARE IL VOLUME DELLE INTERAZIONI
SOCIALI
 La realta della connettivita perpetua è particolarmente
adatta per gli individui networked, perché incrementa
notevolmente le loro opportunità di operare nei network. Ma
che succede a ciò che i sociologi definiscono “work-life
balance”?
 “bancarotta email”
 filtri
slide
78
LA NUOVA COREOGRAFIA DEGLI INCONTRI IN
PRESENZA
 Per certi versi, i telefoni cellulari ci consentono un leggero
ritorno a forme meno rigide di negoziazione del tempo.
Nell’et+ della connettivit à mobile il tempo è più fluido e le
aspettative delle persone sono cambiate. Richiamando una
felice espressione utilizzata da Ling, l’“iper-coordinamento” è
possibile e auspicato, specialmente dai più giovani tra gli
utenti di telefonia mobile
 Incontri sociali “prolungati”
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79
L’INDEBOLIMENTO (MA NON LA MORTE)
DELLA DISTANZA
 Il nostro libro presenta molti esempi di persone che si
connettono anche a grandi distanze: sul lavoro, con gli
amici e addirittura con i familiari. Una grande distanza
non implica più che la comunicazione si debba (quasi)
interrompere del tutto.
 Tuttavia, la distanza resta importante in molte
situazioni. In questo libro mostriamo ripetutamente che
al crescere della prossimità fisica tra gli individui (con
riferimento alla residenza o al luogo di lavoro), crescono
anche i contatti tra loro. Sw location aware
slide
80
PRESENZA CONNESSA, PRESENZA ASSENTE
E ASSENZA PRESENTE
 Dispositivi mobili possono riempire “tempi morti”, la sacralità
e la separatezza dei diversi momenti della giornata possono
essere violate
 Essere fisicamente in un luogo, mentre la nostra attenzione è
altrove (presenza assente); telefonare alla guida, mandare
sms durante una cena
 “gli europei spesso siedono nei caf fè con gli amici includendo
nella conversazione, attraverso il cellulare, amici che non
sono presenti” (assenza presente).
slide
81
L’USO DI INTERNET FA MALE ALLE RELAZIONI
SOCIALI?
L'idea che internet sia un medium separato e immersivo è
ricca di trappole concettuali:
 parte dal presupposto che le persone conducano vite
dif ferenti, separate dalle loro vite quotidiane nel mondo
reale. E invece, con la parziale eccezione dei
videogiocatori molto assidui, studiati da Turkle, le
interazioni - e le vite – online e in presenza sono
strettamente intrecciate tra loro .
 parte dal presupposto che gli incontri in presenza siano
l'unica forma significativa di connessione sociale e non
riconosce che le email, gli sms, i post su Facebook, i
tweet ecc. sono strumenti quotidiani che le persone
usano in modo abituale per rimanere in contatto tra
loro.
Pagin
a 82
L’USO DI INTERNET FA MALE ALLE RELAZIONI
SOCIALI?
 propone l'idea che internet abbia una limitata capacità di
trasmettere indicatori sociali, quali le espressioni del viso,
l'odore e i gesti del corpo. Tuttavia, è raro che su internet
le persone interagiscano con estranei. Hanno un'elevata
conoscenza degli interlocutori con cui sono in contatto
online: gli incontri su internet fungono da complemento e
ampliano il volume delle comunicazioni tra le persone, non
rappresentano forme di sostituzione dei più ricchi contatti
in presenza;
 prende troppo sul serio l'aforisma di McLuhan e confonde il
medium con il messaggio. In realtà, le persone non
confondono la schermata di Facebook con la persona che
si trova dall'altro lato, esattamente come non confondono
la cornetta del telefono con la persona con cui stanno
parlando.
Pagin
a 83
INTERNET STA DISTRUGGENDO I LEGAMI
SOCIALI?
L ' a l l a r me n o n è n u o v o e “ s e g u e s e m p r e l o s te s s o s c h e m a : c ' è q u a l c o s a c h e
s t a s u c c e d e n d o “ o r a ” e c h e s p e z z a i l e g a m i d e l p a s s a to , c h e v e n g o n o
d i p i n t i c o m e a p p a g a n t i e c a p a c i d i g a r a n t i r e s o s te g n o – a n c h e s e g l i
a l l a r m i s t i d i o g n i g e n e r a z i o n e c o n t i n ua n o a g u a r d a r e i n d i et ro c o n
a p p r ova z i o n e a l l e g e n e r a z i o ni p r e c e d e n t i” ( R a i n i e e We l l m a n , 2 01 2 ) .
L a p a u r a c h e l ' I C T c a u s i p r o b l e m i s o c i a l i:
- p a r te d a l p r e s u p p o s to c h e l e p e r s o n e c o n d uc a n o v i te d i f fe r e n t i, s e p a r a te
d a l l e l o r o v i te q u o t i d ia n e n e l m o n d o Re a l e ;
• p a r te d a l p r e s up p o s to c h e g l i i n c o n t r i i n p r e s e n z a s i a n o l ' u n i ca f o r m a
s i g n i fi ca t i va d i c o n n e s s i o n e s o c i a l e e n o n r i c o n o s c e c h e l e e m a i l , g l i s m s ,
i p o s t s u Fa c e b o o k , i t w e et e c c . s o n o s t r um e n t i q u o t i d i a ni c h e l e p e r s o n e
u s a n o i n m o d o a b i t ua l e p e r r i m a n e r e i n c o n t a t to t r a l o r o ;
• p r o p o n e l ' i d e a c h e i n te r n et a b b i a u n a l i m i t a t a c a p a c i t à d i t r a s m et te r e
i n d i c a to r i s o c i a l i, q u a l i l e e s p r e s s i o n i d e l v i s o , l ' o d o r e e i g e s t i d e l c o r p o
( . . . ) Tu t t av i a , è r a r o c h e s u i n te r n et l e p e r s o n e i n te r a g is c a n o c o n e s t r a n e i .
H a n n o u n ' e l eva t a c o n o s c e n z a d e g l i i n te r l o c uto r i c o n c u i s o n o i n c o n t a t to
o n l i n e : g l i i n c o n t r i s u i n te r n et f u n g o n o d a c o m p le m e n to e a m p l i a n o i l
v o l ume d e l l e c o m un i ca z i on i t r a l e p e r s o n e , n o n r a p p r e s en t a n o f o r m e d i
s o s t i t uz i o n e d e i p i ù r i c c hi c o n t a t t i i n p r e s e n z a ;
• p r e n d e t r o ppo s u l s e r i o l ' a f o r i s m a d i M c Lu h a n e c o n fo n de i l m e d i um c o n i l
m e s s a g g io . I n r e a l t à , l e p e r s o n e n o n c o n f o n d o n o l a s c h e r m a t a d i
Fa c e b o o k c o n l a p e r s o n a c h e s i t r o va d a l l ' al t r o l a to , e s a t t a m e n te c o m e
n o n c o n fo n d o n o l a c o r n et t a d e l te l e f o n o c o n l a p e r s o n a c o n c u i s t a n n o
slide
p arlando. +
84
INTERNET E I LEGAMI SOCIALI
Alcune ricerche (es. McPherson et al., 2006) sottolineano
che sia diminuito il numero di persone con cui gli
americani “discutono di temi importanti” (da una media
di 2.9 a una media di 2.1).
Questo ha sollevato l'allarme nell'opinione pubblica e nei
media generalisti.
Kraut et al., alla fine degli anni Novanta, rilevano che gli
utenti di computer vedono diminuire il proprio
coinvolgimento nella vita sociale; ma “ritrattano” nel
2002 (utenti che diventano più esperti e normalizzazione
dell'uso delle tecnologie).
Numerose ricerche del Pew Internet mostrano che in realtà
gli utenti ICT hanno network sociali più ampi e
diversificati degli altri (semplicemente, non si limitano a
“discutere temi importanti”), vedono di persona più amici
rispetto ai non utenti, hanno contatti più frequenti
slide
85
BOWLING ALONE?
R. Putnam: “Bowling alone” (1995 e 2000)
“Il testo sostiene che le ragioni principali per cui è diminuito il
coinvolgimento nelle organizzazioni comunitarie, come le
leghe di bowling, risiedano nel fatto che le persone stanno a
casa a guardare la televisione, mentre un numero crescente
di donne ha iniziato a lavorare fuori casa. Ma lo stesso
resoconto di Putnam mostra che le per sone non giocano a
bowling da sole - malgrado il titolo del libro – ma lo fanno in
modo networked, con un mutevole insieme di altri giocatori
che si trovano a essere liberi quella settimana” ( Rainie e
Wellman, 201 2)
“La frase “appar tengo alla lega di Bowling di Putnam” è più
facile da dire – e da ricordare – rispetto alla frase
“appar tengo a un mutevole network di persone che giocano
a bowling di tanto in tanto, sebbene alcune di loro amino
andare a ballare – insieme ad altre - un sabato al mese”. In
breve, un gruppo è spesso uno stereotipo – una scorciatoia
nel modo in cui pensiamo alle nostre relazioni”. ( Rainie e
slide
Wellman, 201 2)
86
COMUNITÀ COME NETWORK
PERSONALI FLUIDI E NON COME
GRUPPI STABILI
Un network di legami stretti
(da Rainie e Wellman, 2012)
Pagin
a 87
SPAZIO DEI FLUSSI (CASTELLS)
 Lo spazio dei flussi è l’organizzazione materiale
dell’interazione sociale simultanea a distanza attraverso
la comunicazione in rete, con il supporto tecnologico
delle telecomunicazioni, dei sistemi di comunicazione
interattiva e dei trasporti ad alta velocità.
 Lo spazio dei flussi non è uno spazio privo di luoghi; la
sua configurazione territoriale dipende dai nodi dei
network di comunicazione.
 La struttura e il significato dello spazio dei flussi non
sono legati a nessun luogo particolare, bensì alle
relazioni create all’interno di – e intorno al – network
che elabora gli specifici flussi di comunicazione.
 l contenuto dei flussi di comunicazione definisce il
network e, in tal modo, lo spazio dei flussi e le basi
territoriali di ciascun nodo
Pagin
a 88
DAI NET WORK PLACE-TO-PLACE AI NET WORK
PERSON-TO-PERSON
 La connettività mobile e personalizzata intensificata dalla
Tripla Rivoluzione e l'indebolimento dei confini dei gruppi
hanno contribuito allo spostamento delle relazioni dai
network place-to-place ai network individualizzati person-toperson (da persona a persona).
 Più che coltivare legami tra nuclei familiari, le persone si
connettono come individui ad altri individui, in network
person-to-person. Operano attraverso set multipli di legami la
cui importanza e la cui frequenza di contatto varia di giorno in
giorno.
 Mentre i network place-to-place mostrano come la dimensione
comunitaria abbia travalicato i confini locali, i network
person-to-person mostrano come abbia superato anche i
legami di gruppo.
Pagin
a 89
L’INDIVIDUO AL CENTRO DEL NETWORK
 L'unità primaria della connettività è l'individuo, non il nucleo
familiare, il gruppo di parenti o di lavoro. Questo
cambiamento mette le persone al centro di network personali
che, in forma aggregata, possono garantire loro supporto,
socialità, informazione e senso di appartenenza.
 Le persone si connettono in presenza e attraverso l'ICT. Le
loro attività di networking cambiano di pari passo con i loro
bisogni.
 Benché i membri del network si relazionino tra loro in quanto
persone, spesso enfatizzano determinati ruoli. Sono capi per i
loro dipendenti, mariti per le loro mogli, amici per i loro
amici, e così via – con norme in parte dif ferenti per ciascun
network.
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a 90
L’INDIVIDUO AL CENTRO DEL NETWORK
 Il passaggio ai network person-to-person ha
profondamente influenzato il modo in cui le persone si
relazionano tra loro. Non è un'evoluzione che tende verso
l'isolamento sociale, ma verso un'autonomia flessibile. I
soggetti hanno maggiore libertà di personalizzare le
proprie interazioni. Hanno maggiori opportunità di
decidere dove – e con chi – connettersi.
 i soggetti sono più selettivi rispetto agli interlocutori con
cui relazionarsi, perché non debbono più essere aperti
alla “comunità”.
 Il networked individualism scarica sull'individuo la
responsabilità – e l'onere – di mantenere i network
personali.
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a 91
VERSO UN SÉ NETWORKED
 un unico sé che si riconfigura nelle diverse situazioni,
quando le persone si incontrano, si connettono e
enfatizzano dif ferenti aspetti di sé.
 sé interconnesso (networked) che si sposta attraverso
un'ampia varietà di media per consentire ai propri
network sociali di funzionare bene.
 Per Bolter e Grusin “il sé interconnesso ( networked self )
è costantemente impegnato a creare e distruggere
collegamenti, dichiarando fedeltà e interesse per poi
voltare le spalle e rinunciare a essi”
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a 92
RELAZIONI ONLINE E OFFLINE
 Con il passaggio ai network person-to person, la frattura
tra lo spazio fisico e il cyberspazio – o, anche, tra
scrittura e comunicazione orale – sta diminuendo.
 L'interazione abilitata dalle tecnologie si inserisce
senza soluzione di continuità nella vita quotidiana e
funge da complemento ad altre pratiche.
 I dati smentiscono chi temeva che internet avrebbe
ridotto altre forme di contatto, mostrando che è
avvenuto il contrario: al crescere dei contatti internet
crescono anche i contatti in presenza e telefonici.
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a 93
L’USO DELLE TECNOLOGIE ESPANDE ANCHE LE
RELAZIONI OFFLINE
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a 94
IL NUMERO DI DUNBAR: QUANTO POSSONO
ESSERE ESTESI I NET WORK PERSONALI
 Una stima molto celebre, proposta dall'antropologo di
Oxford Robin Dunbar, suggerisce che i vincoli della
capacità cognitiva di processare l'informazione – che lui
definisce “il cervello sociale” - pongono un limite di 150
come dimensione massima per i gruppi coesi.
 “Il 150, per come lo concepiamo, è semplicemente uno di
una serie di livelli di relazioni integrate, e questo sembra
potersi riferire sia al mondo contemporaneo che al mondo
etnografico”.
 Il livello più esterno, spiega Dunbar, “separa coloro che
conosciamo in quanto individui da coloro che
riconosciamo, ma con cui abbiamo solo relazioni casuali”.
 Un network sociale “è fatto di livelli, i Circoli di
Conoscenza, che sono tra loro in rapporto di uno a tre (un
nucleo interno di 5 relazioni intime e poi livelli successividi
15, 50 e 150)”
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a 95
QUANTO SONO ESTESI I NET WORK
PERSONALI?
I network più estesi garantiscono maggiore supporto e, al
contempo, ogni individuo al loro interno si mostra più
propenso a of frire supporto. Per la maggior parte degli
abitanti del mondo sviluppato, il numero di Dunbar è
decisamente sottostimato, perché i loro network sono
composti da un numero di membri decisamente
superiore a 150 (alcune ricerche: tra 250 e 1700, la
metà tra 400 e 800)
slide
96
IL VANTAGGIO DEI NET WORK ESTESI (CON
MOLTI LEGAMI DEBOLI)
 Network più estesi e diversificati connettono le persone a
molti ambienti sociali dif ferenziati, of frendo una grande
varietà di informazione e di contatti sociali.
 Al crescere dell'uso di internet aumenta la facilità di
connessione con un elevato numero di persone.
 Le dimensioni contano. Benché alcuni possano pensare che
network più piccoli of frano relazioni di maggiore qualità –
qualità che compensa la mancanza di quantità – in realtà la
qualità va di pari passo con la quantità.
 Network più estesi garantiscono maggiore supporto e, al
contempo, ogni individuo al loro interno si mostra più
propenso a of frire supporto: si crea un circolo virtuoso nel
quale il capitale sociale alimenta ulteriore capitale sociale
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I SOCIAL MEDIA AIUTANO A SUPERARE LA
BARRIERA DI 150
 Per la maggior parte degli abitanti del mondo
sviluppato, il numero di Dunbar è decisamente
sottostimato, perché i loro network (anche prima di
internet) sono composti da un numero di membri
decisamente superiore a 150.
 Media sociali come Facebook hanno incrementato la
capienza delle relazioni: serve poca fatica per
mantenere un numero elevato di contatti quasi
sconosciuti (o persi da lungo tempo) con gli “amici”
della propria lista. Anche se molti sono legami deboli,
possiamo rivolgerci a loro quando necessario.
 Studi recenti stimano in oltre 600 il numero dei contatti
di cui si ha una relativa memoria e controllo
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a 98
L’USO DEI SOCIAL MEDIA PER FASCE DI ETÀ
NEGLI USA
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a 99
CAMBIANO LE ATTIVITÀ ONLINE
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a 100
FACEBOOK DÀ CORPO ALL’INDIVIDUO
NET WORKED
 Facebook promuove sia i collegamenti di lunga distanza
(bridging) che i collegamenti interni ai cluster ( bonding):
passando di amico in amico su Facebook , le persone si
connettono ad altri network personali, che sono in grado
di offrire un potenziale accesso ad ambienti sociali
differenti.
 I legami condivisi – entrambe le persone sono amiche
della stessa terza parte – sono particolarmente rilevanti
per la formazione di nuove connessioni, in quanto un
amico funge da garanzia per l'altro.
 FB è un portale personale: non ci sono solo link a
persone, ma a gusti e a espressioni come “ like” destinate
a una quantità ancora maggiore di libri, musica, prodotti,
organizzazioni ecc..
 Facebook è diventato per tutti il luogo “in cui andare”: la
loro casa base.
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a 101
FAMIGLIE NETWORKED
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a 102
ACCELERANO I TEMPI DELLA VITA FAMILIARE
 Essendo a corto di tempo, nel corso dell'intera giornata
le coppie si dedicano al multitasking. Possono avere
meno tempo l'uno per l'altra, o per i loro figli. Alcuni
guardano meno tv, riducono l'impegno nelle associazioni
di volontariato tradizionali (come gli Scout) o si
incontrano più raramente con vicini e amici.
 La crescita delle famiglie monoparentali e delle famiglie
a doppio reddito ha come conseguenza l’incremento
delle ore dedicate da uomini e donne al lavoro retribuito
e a quello domestico – e la diminuzione del tempo
trascorso, in presenza, con le proprie famiglie.
 La vita domestica ha accelerato ed è diventata più
individualizzata.
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a 103
ICT: SERVE PER IL COORDINAMENTO E LA
RELAZIONE
 Dato che le loro abitazioni si riempiono di tecnologie, le
persone ne hanno integrato l’utilizzo nelle routine quotidiane,
per restare connesse quando sono fuori casa.
 Sul piano difensivo, l'ICT consente ai familiari di comunicare e
coordinarsi anche se adottano uno stile di vita mobile e
individualizzato.
 L'ICT consente loro di trovare nuove informazioni e nuovi
contatti e di condividerli con la loro famiglia. Quando sono a
casa, i membri della famiglia possono condividere tempo “di
qualità”, mostrandosi reciprocamente pagine web, media
online e messaggi email.
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a 104
GLI ADOLESCENTI E IL TELEFONO
 Dato che ciascun membro agisce come individuo
networked all’interno della famiglia, queste attività di
comunicazione e di creazione di contenuti sono di grande
aiuto: la tecnologia personale viene infatti utilizzata per
navigare nella vita familiare.
 La maggior parte degli adolescenti riceve il telefono
cellulare entro i 14 anni. È una situazione che conviene sia
ai figli che ai genitori: gli adolescenti apprezzano la
possibilità di connettersi con i loro amici e di chiamare
casa quando ne hanno bisogno, mentre i genitori sono
tranquillizzati dal fatto di sapere che possono contattare i
figli in qualsiasi momento, quando non sono insieme.
 Il paradosso è che la Rivoluzione Mobile rende i figli più
liberi di trovarsi fisicamente distanti dai genitori, perché il
telefono cellulare li rende costantemente raggiungibili dai
loro genitori.
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a 105
NETTING TOGETHER
 Invece che Alone together (Turkle) le ricerche Pew mostrano
che le famiglie praticano il Netting together: le persone usano
l'ICT per supportare, integrare e raf forzare l'interazione faccia
a faccia con i familiari.
 Mostrare e condividere contenuti su internet è un’attività che
talvolta può far riunire i membri della famiglia, esattamente
come la visione della tv.
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a 106
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a 107
IL NUOVO SISTEMA OPERATIVO
SOCIALE E IL NETWORKED
INDIVIDUALISM
“ L'insieme
di queste tre rivoluzioni ha reso possibile il
nuovo
sistema operativo sociale che definiamo “ networked
individualism”.
Ciò che contraddistingue il networked individualism è
che le persone funzionano più come individui connessi che
come
membri integrati di un gruppo. Per esempio, oggi i
componenti
di un nucleo familiare possono talvolta agire più come
individui all'interno di network che come membri di una
famiglia.
Le abitazioni non sono più il loro castello, ma
rappresentano
basi operative per il networking con il mondo esterno: ogni
membro della famiglia ha il proprio personal computer, la
propria rubrica, la propria agenda e il proprio telefono”.
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a 108
GLI INDIVIDUI NETWORKED
Piuttosto che affidarsi a legami solidi con un numero
relativamente ridotto di contatti intimi, molti soddisfano i
propri bisogni sociali, emotivi ed economici collegandosi
a network debolmente interconnessi e composti da
contatti diversificati
Gli individui networked sono caratterizzati da forme di
appartenenza parziale a molteplici network e fanno meno
affidamento su forme di appartenenza permanente a
gruppi stabili.
Un motivo fondamentale per cui questo tipo di network
funziona bene è che, grazie al modo in cui le persone
usano le tecnologie, le reti sociali sono ampie e
diversificate
Gli individui networked hanno più potere di creare contenuti
mediali e di far sentire la propria voce a audience più
estese,
che diventano parte dei loro mondi sociali.
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a 109
Gli individui networked possono modellare le loro complesse
identità sulla base delle loro passioni, delle loro convinzioni,
del loro stile di vita, delle loro associazioni professionali, dei
loro interessi lavorativi, dei loro hobby o di un'ampia gamma di
altre caratteristiche personali.
Nei contesti lavorativi, oggi sono più facilmente sostenibili
modalità di relazione relazione peer-to-peer specializzate,
meno formali e fluide, mentre i benefici delle forme relazionali
gerarchiche capo/subordinato sono dati meno per scontati.
L'ICT non ha solo fatto saltare la linea che teneva distinti casa
e lavoro, ma ha anche distrutto il confine che separava la sfera
pubblica da quella privata.
Pagin
a 110
LA VI RT UALIZZAZIONE DE L LE G A M E SOC I A LE
Come in tutti i sistemi sociali costituiti da
eventi comunicativi orientati in base al
senso, la relazione connettiva impostata
introduce una dif ferenza tra l’orizzonte delle
possibilità comunicative e la selezione
contingente che momentaneamente ne
attualizza solo una. Ogni attualizzazione, a
sua volta, opera una corrispondente
virtualizzazione delle possibilità non ancora
attualizzate, che rimangono a disposizione
per ri-attivare (e rinnovare) il legame
sociale (Marinelli, 2009)
Al soggetto è attribuito l’onere «della
decisione di attivare legame – o di non
sottrarsi all’apertura di connessioni che
pone i presupposti per la strutturazione del
legame» (Marinelli, 2009).
Pagin
a 111
ELEMENTI DI DISTINZIONE
RELAZIONI ONLINE/OFFLINE
Pur mantenendo salda la convinzione di una continuità tra
esperienza online e of fline, si possono individuare elementi
che distinguono le modalità di gestione delle relazioni sociali
online (per la specifica quota di relazionalità che af fidiamo
alla mediazione delle tecnologie)
1. maggiore rapidità e flessibilità garantita dalle tecnologie ai
processi di gestione dei network relazionali:
“la tecnologia consente anche rapidi cambiamenti del network,
poiché si possono aggiungere ( adding) o cancellare (deleting)
individui dal network, in relazione all’evoluzione dei progetti e
degli stati d’animo di ciascun individuo che ne fa par te. In
questo modo i network si espandono, si sovrappongono e
vengono modificati per ef fetto di una struttura di
comunicazione decentralizzata che gestisce entrate/uscite
Pagin
multiple” (Castells, 2006, pp. 264-265).
a 112
2. FUNZIONE AUTORIFLESSIVA
Alcune delle piattaforme tecnologiche (mail, SNS)
contribuiscono a rendere visibili, di tenere traccia delle
successive attualizzazioni messe in campo dai soggetti
“Le pratiche comunicative che si sperimentano nei social
network sites abilitano solo una funzione auto riflessiva più dif ficile da mettere in atto nel contesto
delle relazioni face to face: quando siamo ‘connessi’,
nello stesso momento in cui gestiamo le potenzialità
dei nostri network, possiamo infatti godere di un punto
di vista privilegiato da cui osservare noi stessi e il
listato (la memoria) delle nostre interazioni sociali”
(Marinelli 2009)
Pagin
a 113
3. MOLTIPLICAZIONE DELLE
VIRTUALIZZAZIONI
“ (…) non c’è alcuna differenza tra eventi comunicativi
mediati da tecnologie e eventi comunicativi in presenza
ad eccezione del fatto che la pervasività degli ambienti
tecnologici fluidifica e espande a dismisura l’orizzonte
delle possibilità e, dunque, alimenta e rafforza i processi
di virtualizzazione. L’unica discontinuità, sul piano
evolutivo, rispetto alle precedente forme sociali e a
contesti pre-tecnologici, riposa su questo accresciuto
‘potere di accesso’ alle possibilità future e sul fatto che il
soggetto possa – e debba – appropriarsene in modo
diretto, personale” (Marinelli, 2008, pp. 145 -146).
Nella società contemporanea «si fa esperienza dei processi
di virtualizzazione sotto la chiave di una riserva pressoché
infinita di possibilità di scelta che – apparentemente –
sono a portata di mano dei singoli individui: dipendono
solo dalle loro attualizzazioni» (ibidem).
Pagin
a 114
PERCHÉ STUDIARE I SOCIAL NETWORK
SITE? (DAL PUNTO DI VISTA DEL
RICERCATORE SOCIALE)
-
Popolarità
-
Social Network Sites rendono visibili processi
identitari e relazionali e consentono di tenere
traccia delle successive attualizzazioni
Integrazione in pratiche crescenti della vita
quotidiana dei soggetti
Inoltre, i SNS rappresentano potenti aggregatori, che
incorporano alcune forme di comunicazione (online:
IM, Blog, ecc.) e ne rimediano molte altre (a partire
dalla stessa interazione face -to-face).
…
-
-
I SNS: UNA DEFINIZIONE
•
•
danah boyd e Nicole Ellison, tra le più accreditate
studiose del fenomeno, affermano che un SNS “è un
servizio web based che consente all’utente di:
– costruire un profilo pubblico o semi pubblico
– creare una lista di utenti con cui condividono
connessione
– vedere e attraversare le liste di connessione”
 (JCMC, ottobre 2007)
Le studiose non utilizzano l’etichetta social “networking”,
perché allude alla conoscenza di persone nuove,
soprattutto in contesti di dating, mentre l’attività
principale condotta nei SNS è coltivare contatti con
persone che fanno già parte dei propri extended social
networks.
STUDIARE I NETWORK SOCIALI?
• “For most of the past fifty years, the collection of
network data has been confined to the field of social
network analysis, in which data have to be collected
through survey instruments that not only are onerous
to administer, but also suf fer from the inaccurate or
subjective responses of subjects . People, it turns out,
are not good at remembering who their friends are,
and the definition of a “firend” is often quite
ambiguous in the first place” (M. Newman, A -L.
Barabasi, D. Watts, The Structure and Dynamics of
Networks, Princeton Studies in Complexity, Princeton
University Press, 2006, p. 5)
117
QUALI SOCIAL NETWORK STUDIAMO?
- Sociological “personal” networks. Sociologists have been working hard to measure people’s
personal networks and much of the theory of social networks stems from analysis done on
these networks. Different scholars have taken different approaches to measuring personal
networks, but, most stereotypically, this takes the form of a clipboard and pencil as a
young grad student queries an individual to recall who they talked to yesterday and
indicate who they would lend money to or call when they are having an emotional
breakdown. Most sociological theory stems from analyses of these personal networks.
Social capital, weak ties, homophily, … all of those theories you’ve heard about are based
on personal networks.
- Behavioral social networks. Behavioral social networks are the networks derived from
encounters between individuals. In their efforts to measure personal networks,
sociologists have often tried to get people to manually document encounters with others
through diary studies. With new technologies in place, folks have gone on to generate
behavioral social networks through the traces people leave behind
- Publicly articulated social networks. Articulated social networks are the social networks
that you intentionally list. In some senses, this is what sociologists are eliciting, but
people also articulate their social networks for other purposes. Address books and buddy
lists are articulated social networks. So too are invitation lists. Most recently, this
practice took a twist with the rise of social network sites that invite you to PUBLICLY
articulate your social network
(d. boyd, 2009)
118
STUDIARE I SNS
•
•
•
•
Networked Individualism, privatization of sociability, ego centered networks
Le tecnologie della comunicazione rendono maggiormente
visibili dinamiche che vedono i soggetti muoversi senza
soluzione di continuità tra ambienti of f - e ambienti online,
non si tratta di spazi separati, ma di ambienti sempre più
embedded nella vita quotidiana.
Fenomeno più ampio rispetto ai Social Network Sites, che
però sono ambienti par ticolarmente ef ficaci nel rendere
visibili simili dimensioni e che consentono di tenere traccia
delle successive attualizzazioni, evidenziando la
competenza e la consapevolezza con cui gli utenti mettono
in atto tali dinamiche e i correlati processi di self
presentation.
Inoltre, i SNS rappresentano potenti aggregatori, che
incorporano alcune forme di comunicazione (online: IM,
Blog, ecc.) e ne rimediano molte altre (a par tire dalla stessa
interazione face -to-face, Livingstone 2008, p. 395; Bolter e
Grusin, 1999).
119
LE “ETÀ” DEI SOCIAL MEDIA STUDIES?
(UN TENTATIVO DI SISTEMATIZZAZIONE)
-
-
“Preistoria”: fino al 2004 (primi studi embrionali di un
fenomeno ancora marginale sul piano quantitativo; guidati
dalla teoria e dall’interesse per un fenomeno nuovo; cfr. primi
lavori boyd)
Prima fase: (2005-2008/9) studio delle piattaforme e delle
pratiche d’uso; SNS come powerful playground per il
ricercatore, per osservare pratiche relazionali e identitarie
(identity performances, impression management, pattern
relazionali; privacy)
Pagin
a 120
LE ETÀ DEI SOCIAL MEDIA
-
-
Seconda fase: crescente integrazione dei SNS nella vita
quotidiana dei soggetti (diventano “ mainstream sites of
relational maintenance” Baym, 2010, p. 134);
parallelamente, la ricerca si fa più “specializzata” ( branding e
comunicazione aziendale; comunicazione politica; civic
engagement; comunicazione d’emergenza; ecc.)
Terza fase (il presente/futuro ): big data (vincoli/opportunità?
Quale ruolo per la ricerca sociale?); approccio ecologico
Pagin
a 121
Fly UP