Comments
Description
Transcript
Allenati a Stare Bene - Estratto
Paolo Piazza Allenati a Stare Bene Wellness Coaching Emozioni, idee e strumenti per gestire meglio Energia vitale e Stress A Patrizia, la mia più preziosa e insostituibile fonte di energia Indice Ringraziamenti XI Presentazione XIII Prima parte Dall’energia alla psiche: una visione d’insieme 1. Cultura e allenamento La cultura è libertà Sapere non basta, bisogna allenarsi Mezzo e fine non vanno confusi Non si può stare sempre bene Lo stare bene è un processo continuo Le strategie vanno adattate alle persone Nessuno è perfetto 2. Energia io vo cercando 3 5 7 8 9 11 La vita è energia organizzata La nostra energia è l’ATP La differenza la fa il cervello Il sistema nervoso vegetativo regola l’energia Essere evoluti complica la vita Comprendere e gestire il ciclo dell’energia 12 13 14 15 16 Il corpo Respirazione Acqua e alimentazione Postura e deambulazione Movimento Mente e psiche Emozioni Ragione e linguaggio Ambiente Stress naturale, artificiale e relazionale Missione possibile? Allenati a Stare Bene 21 V Indice 3. Dal corpo alla ragione 23 Brevissima storia dell’evoluzione Le emozioni ci muovono Armonizzare s.n. vegetativo ed emisferi cerebrali La mente è una proprietà emergente 25 26 27 Il dialogo interno Il Sé che osserva Dalla mente al corpo 30 Le catene psicomuscolari Corazze corporee e stati mentali Dal corpo alla mente 34 Il gioco teatrale: palestra di emozioni 4. Respiro, dunque sono 37 L’energia è nell’aria La vita si è evoluta insieme alla respirazione Il respiro è un dialogo Il viaggio dell’energia 38 Il respiro siamo noi 39 40 41 42 Respirare male fa vivere male Il diaframma, protagonista nascosto Circolazione Attività viscerale Postura Emozioni 43 Esercizi di respirazione 44 Reimparare dai bambini il respiro diaframmatico Gestire l’energia col respiro 45 Respirare per rilassarsi Il respiro energetico 5. Non di solo pane… 51 Cibo e idee La digestione dipende da più fattori L’anatomia spiega la funzione Rilassarsi per mangiare Variare “cum grano salis” La vita nasce dall’acqua Non dissociate, i carboidrati sono ok Poco e spesso è l’ideale VI 52 53 54 55 56 Un po’ di grasso è bello Cosa turba di più l’equilibrio 57 58 Cerchiamo di non diventare acidi… …e intolleranti Gestione del peso e della dieta Cibo ed emozioni: Wellness Coaching applicato L’eccezione consente la regola 6. Bipedi in cerca di equilibrio 60 61 62 63 Siamo un corpo Le posture Normale non significa naturale La posizione seduta 64 65 La posizione ideale non esiste La deambulazione 68 Una camminata più funzionale 7. La vita è movimento 71 Movimento e intelligenza motoria Sentire per agire L’attività fisica per stare bene: varietà e misura Tutte le qualità sono da allenare 72 73 74 Resistenza generale o aerobica Ginnastica: efficienza muscolare, coordinazione, equilibrio Elasticità Un semplice programma d’allenamento Controllare il metabolismo con l’attività fisica 78 79 Si può dimagrire anche a riposo Molte variazioni, non troppi addominali Qualche controindicazione c’è sempre 81 Arti inferiori Tronco, spalle, arti superiori Colonna vertebrale Consapevolezza, cenestesi e salute 83 Allenare la consapevolezza corporea Lo yoga La danza Le arti marziali Esercizi specifici per la consapevolezza Allenati a Stare Bene VII Indice 8. Cavalcare lo stress 89 Si fa presto a dire stress Lo stress in natura Lotta, fuga o immobilità? Fisiologia (semplificata) dello stress Il mito di Sisifo: perché ci tocca faticare Lo stress innaturale è quello cronico Stress e malattia Lo stress e il mondo delle idee Cavalcare lo stress Anche l’ozio vuole la sua parte Sintomi dello stress Alcuni mezzi da usare 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 La ristrutturazione del tempo La scrittura autobiografica Chiudere il ciclo dello stress: l’attività fisica Ridurre l’impatto dello stress La respirazione rilassante Il rilassamento muscolare 9. Godiamoci il cambiamento 107 Il cambiamento come scelta Allenarsi a cambiare 108 Conoscere dà sicurezza Perché cambiare non è semplice Come cambia il cambiamento Segnali per il cambiamento L’equilibrio vitale è dinamico Finché c’è speranza c’è vita Elogio della consapevolezza Aumentare la libertà di scelta 112 113 115 Seconda parte Il Wellness Coaching e le sue applicazioni 10. Wellness Coaching 119 La funzione del wellness coach Le domande: l’utilità del dubbio VIII 120 Trovare il tempo di elaborare Usare il disagio Gli obiettivi: dove vogliamo arrivare 122 Il coach alimenta la fiducia Le azioni: scegliere le tappe del percorso 124 Coltivare l’energia Allenare la consapevolezza espressiva Agire in modo globale Le strategie: la regia del coach Il cambiamento comincia dal corpo 127 Equilibrio posturale, tensioni muscolari e viscerali Approccio iniziale e possibili percorsi Stimolare l’energia Migliorare rilassamento e introspezione Gestire emozioni e pensieri Il wellness coaching è sinergico alle terapie 11. Dalla teoria alla pratica 133 L’approccio psicosomatico Il coaching applicato all’osteopatia In pellegrinaggio L’utilità del dolore Rilassare il corpo per comprendere la psiche La consapevolezza corporea Approccio attivo e passivo Il rilassamento muscolare L’uso del respiro Il caso di Luca: un approccio al disagio psicofisico Dal lavoro sul corpo a quello sulle idee Conclusione 12. Riflessioni riassuntive 134 135 136 138 139 140 141 142 144 145 147 Alla ricerca dello Stare Bene La speranza non è magia Riequilibrare costantemente gli opposti Scoprire il piacere del viaggio Allenati a Stare Bene IX Indice Terza parte Appendici 1. L’umorismo come risorsa 153 Umorismo, corpo e psiche Umorismo e socialità L’umorismo come comportamento funzionale L’umorismo nelle situazioni estreme L’umorismo in filosofia e psicologia Effetti collaterali 155 156 157 158 159 2. La satira applicata al Fitness 161 Dai miti ai giorni nostri Trainer…tutto si fa per te ♫ Il futuro è aperto 165 166 Glossario 169 Bibliografia 187 Indirizzi utili 193 X Ringraziamenti Ci sono diverse persone che hanno contribuito in vari tempi e modi alla mia formazione. Sono nato in una casa ricca di libri e, anche per questo, sono grato alla mia famiglia. Voglio poi esprimere la mia riconoscenza anche nei confronti di autori, insegnanti, collaboratori, allievi e di tutti coloro che, nell’arco della vita, mi hanno indotto a riflettere e a fare un po’ di luce su qualsiasi argomento. Per quanto riguarda in particolare la nascita di questo libro desidero ringraziare: Gianpiero Pescarmona che, con la sua ampia e profonda conoscenza della medicina e della biochimica, mi ha confortato riguardo la validità dell’impianto scientifico su cui si basa questo testo. Giovanna Puglisi, che ha svolto la funzione di attenta ed implacabile correttrice di bozze. Monica Gallo, abile e scrupolosa editor, che mi ha aiutato a prendere maggiore consapevolezza degli avverbi. Infine un grazie speciale a Patrizia, la mia dolce compagna, che con amorevole pazienza mi ha fornito l’energia e il sostegno in tutte le fasi evolutive di questa creatura cartacea. Resta comunque inteso che ogni eventuale errore presente in questo testo è imputabile solo a me. Allenati a Stare Bene XI Presentazione Il libro di Paolo Piazza si inserisce nel grande filone della descrizione olistica del mondo e dei suoi fenomeni, inclusa la vita di ciascuno di noi. Il punto di vista da cui l’autore guarda questo mondo è quello di un preparatore, un wellness coach, che vorrebbe fare avere alle persone il massimo dell'energia e del benessere possibile. In linea di principio è facile: tramite un ciclo che comincia con l'energia solare ogni giorno possiamo rifornirci di ossigeno e cibo. Ma sta a noi scegliere se respirare e alimentarci in modo diverso, se mangiare di meno o muoverci di più e così via agendo anche su emozioni e pensieri alla ricerca del migliore equilibrio. Il punto nodale è che per avere energia bisogna non solo procurarsela ma anche spenderla in un incessante, quotidiano e diciamolo pure talora faticoso esercizio. L’autore, utilizzando una miscela di informazioni e di stimoli motivazionali, spiega al lettore che il benessere nessuno lo può ricevere dagli altri in maniera passiva ma se lo deve procurare solo accettando di muoversi in sintonia con l’ambiente, senza mai fermarsi. Nel libro sono descritti suggerimenti e trucchi per riuscirci, ma starà al singolo, sulla base delle sue caratteristiche ed esigenze individuali, la decisione sul percorso esatto da seguire. Una guida morale oltre che pratica per orientarsi nella difficile conquista dell'energia e dell’equilibrio. Gian Piero Pescarmona Professore di Biochimica Clinica Università di Torino Allenati a Stare Bene XIII Prima parte Dall’energia alla psiche: una visione d’insieme Se pensi che la cultura sia troppo impegnativa, puoi sempre scegliere l’ignoranza. A.I. Donnou. 1. Cultura e allenamento “Scusmi, noio vulevan savuar: per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?” Totò (Totò, Peppino e la malafemmina) La cultura è libertà Uno dei modi in cui possiamo definirci come esseri umani è quello di animali non specializzati (spero che il “non specializzati” non offenda nessuno). Nasciamo infatti inetti, senza alcuna competenza e, a parte alcuni riflessi in dotazione, dobbiamo imparare quasi tutto. La nostra natura indefinita emerge anche da altre caratteristiche. Siamo onnivori e per avere una buona salute dobbiamo nutrirci con una grande varietà di alimenti: carne, pesce, uova, latte, cereali, legumi, frutta, verdura. Siamo in grado di vivere in situazioni ambientali diametralmente opposte: deserti, lande ghiacciate, foreste, mare, montagna, metropoli affollate. Abbiamo molti modi per spostarci nell’ambiente: possiamo camminare, correre, nuotare, arrampicarci e persino volare, con l’aiuto della tecnologia. Tuttavia non avere alcuna predisposizione non è tremendo come sembra quando è possibile imparare. Infatti non specializzazione e apprendimento sono le caratteristiche che ci hanno permesso di adattarci a condizioni di vita molto diverse e di popolare tutto il pianeta. La capacità di apprendere è presente in tutti gli organismi viventi, anche a livello elementare, ed in noi è particolarmente sviluppata. Soprattutto da piccoli impariamo dalle nostre esperienze Allenati a Stare Bene 3 Cultura e allenamento dirette e osservando gli altri, ma questo è comune ad un gran numero di specie animali. Noi andiamo oltre. Possiamo acquisire informazioni attraverso un linguaggio complesso. Siamo capaci addirittura di apprendere leggendo parole e altri simboli scritti e di trasmettere a nostra volta quello che abbiamo compreso, senza limiti di tempo o distanza. Pur se molti animali possiedono forme di comunicazione e di cultura, queste riguardano informazioni pratiche e semplici: i tuberi bagnati nell’acqua di mare sono meno sporchi di terra e più saporiti; usando una pietra si possono rompere le ossa per mangiarne il midollo. La cultura umana consente molto di più. Non solo il passaggio di complicati procedimenti tecnologici, ma anche di complessi concetti astratti: religione, matematica, filosofia, giurisprudenza, morale. È accaduto così che cultura e biologia si siano strettamente intrecciate nell’indirizzare e facilitare lo sviluppo della specie umana. Infatti la trasmissione culturale, che è un prodotto dell’evoluzione biologica, è stata determinante per la sopravvivenza e diffusione dell’homo sapiens sapiens. Dunque un altro modo che possiamo usare per definirci, senza dubbio più gratificante del precedente, è quello di animali culturali. A questo punto si potrebbe dire che in fondo anche noi abbiamo una specializzazione, quella di apprendere. Dover imparare quasi tutto significa possedere enormi potenzialità, non avere un destino così definito, essere meno vincolati da riflessi e reazioni ancestrali. All’inizio della nostra vita assorbiamo semplicemente gli stimoli, le informazioni, la cultura che provengono dall’ambiente e dalle persone che di noi hanno cura. Crescendo siamo in grado di selezionare, di scegliere quello che più desideriamo imparare e comprendere. Da soggetti culturali solo passivi abbiamo la possibilità di diventare sempre più attivi nel decidere cosa, quanto e come imparare. Quello che siamo dipende in gran parte, oltre che dalla fortuna e dall’eredità genetica, anche da quello che sappiamo. 4 Salute, emozioni, pensieri e azioni hanno radici nutrite dalla conoscenza che possediamo riguardo a noi ed al mondo. Inoltre l’apprendimento non è un processo limitato nel tempo e quello che ancora non sappiamo possiamo sempre impararlo, a qualunque età. Quando ci rendiamo conto che alcuni aspetti della nostra vita sono insoddisfacenti, con buona probabilità possiamo fare qualcosa per cambiare, per modificare la situazione o renderne meno penoso il vissuto. La mancanza di specializzazione e la capacità culturale ci rendono allo stesso tempo ricchi di risorse, bisognosi di conoscenza e complessi nel funzionamento. In particolare la mente umana rappresenta la massima espressione di complessità in natura. Scaturisce dall’insieme di struttura fisica, aspetti emozionali e capacità cognitive, ma viene anche plasmata dalle continue influenze ambientali e dalle scelte che facciamo. Solo allenandoci ad apprendere e a diventare strumenti di noi stessi possiamo giocare al meglio le nostre carte, aumentando la competenza con cui ci muoviamo nel mondo e determinando in buona misura il nostro stare bene. Se comprendiamo meglio il nostro funzionamento, sia come esseri umani che come individui, possiamo compiere scelte più adatte a noi, confrontarci in modo più costruttivo, condurre una vita più appagante, elaborare, al contrario di Totò, domande utili a vivere meglio. Sapere non basta, bisogna allenarsi Il tema di questo libro è che il concetto di allenamento può essere applicato allo Stare Bene, una condizione che riguarda l’individuo in senso globale e non soltanto gli aspetti salutistici, estetici e prestativi. Lo stare bene non è uno stato definitivo, non implica necessariamente l’assenza di malattia o di difficoltà, non coincide sempre con l’agiatezza o col piacere. La vita, come asserisce Popper, è risolvere problemi. Lo stare bene è parte di un processo continuo e consapevole lungo il quale affrontiamo situazioni più o meno favorevoli Allenati a Stare Bene 5 Cultura e allenamento avendo le occasioni per mettere in atto le nostre potenzialità. È ovvio che un certo livello di salute, gratificazione e sicurezza sia necessario, ma concentrarsi solo sulla ricerca di una presunta, instabile e spesso indotta idea di felicità vuol dire di fatto rinunciare alla maggior parte della vita. La vita scaturisce dalla continua circolazione di energia, è infinitamente ricca, dinamica e conflittuale. Cercare di comprenderne gli aspetti più affascinanti, tra cui metterei al primo posto la scoperta di noi stessi, è il modo migliore per ampliare le possibilità di auto realizzazione. Stare bene significa, a mio avviso, tendere all’equilibrio ed alla crescita personale imparando a godersi il percorso e ad accettare gli inevitabili ostacoli. Ho scelto il termine allenamento per due motivi. Il primo è che il corpo occupa un ruolo centrale nello stare bene. Essendo prima di tutto creature biologiche, la sua cura è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per sviluppare e mantenere un buon equilibrio psicofisico. Il secondo è che il termine “Allènati”, molto più che il semplice “Impara”, rimanda a caratteristiche come impegno, ripetizione, continuità, verifica. Procedure semplici possono essere imparate anche in poco tempo e senza sforzo, mentre una condizione articolata e mutevole come lo stare bene decade in fretta se non ci si esercita costantemente. Posture, emozioni, abitudini o idee disfunzionali, di fatto si rinforzano tra loro creando malessere ed esaurendo il nostro patrimonio energetico. Allenarsi a stare bene è possibile a patto di avere conoscenze corrette per muoversi nelle direzioni giuste e motivazioni adeguate per attuare un percorso di cambiamento. Un approccio che tenga ragionevolmente conto delle nostre molteplici sfaccettature deve impiegare più mezzi complementari e sinergici per favorire l’equilibrio ed un migliore uso dell’energia: attività fisica, tecniche di respirazione e rilassamento, cura dell’alimentazione, percorsi 6 di formazione e crescita personale. La conoscenza va comunque sempre tradotta in azioni consapevoli. Ognuno degli argomenti esposti nei prossimi capitoli potrebbe essere trattato in più volumi, questo testo dunque non pretende affatto di essere esauriente. L’obiettivo è piuttosto quello di stimolare la curiosità, di fornire una visione semplificata ed al tempo stesso organica di quelli che ritengo siano gli aspetti principali di un allenamento in direzione dello stare bene. A meno di avere una esagerata propensione verso il “pensiero magico”, sono sufficienti un minimo di conoscenze teoriche e di esperienza di vita per comprendere che non esistono soluzioni semplici ed univoche per risolvere situazioni complesse e molto articolate. Quindi, per rendere maggiormente proficua la lettura e mantenere una rotta corretta, vorrei cominciare chiarendo alcuni punti che ritengo fondamentali. Mezzo e fine non vanno confusi Accade spesso di confondere i mezzi con i fini in base al principio ingenuo del “di più è meglio”. Se una certa quantità di corsa, di meditazione o di un dato alimento ci dà benessere, raddoppiarla o triplicarla non ci porta benefici proporzionali, anzi, di frequente può causare effetti collaterali come usura articolare, distacco dalla realtà o disturbi di vario genere. Lo stare bene come fine si basa sulla ricerca della completezza e dell’equilibrio. Lo yoga, l’attività fisica, il mangiar sano sono sicuramente salutari, ma, a meno di non essere un santone, un atleta professionista o di avere una malattia metabolica grave non dovrebbero trasformarsi nello scopo ultimo della vita. Quando i “mezzi” cominciano ad occupare la maggior parte di tempo, pensieri ed energie, cresce, come per i farmaci in eccesso, l’effetto tossico e si crea una forma di dipendenza che riduce la nostra libertà di scelta invece che aumentarla. Allenati a Stare Bene 7 Cultura e allenamento Non si può stare sempre bene (teoria del semaforo) Un altro punto fondamentale per un buon equilibrio è non pretendere di potere o dovere stare sempre bene. Uno dei più frequenti motivi di malessere deriva infatti dal coltivare aspettative irreali. La vita è contraddistinta da dinamismo ed imprevisti, non da staticità e rigidi schematismi. I pensieri che coltiviamo e le scelte che facciamo influenzano senza dubbio lo stato vitale, ma per quanto possano essere positivi non ci danno l’immunità assoluta. Così come rispettare il semaforo riduce la possibilità di incidenti, ma non esclude che si possa essere investiti passando col verde, la consapevolezza di sé, il rispetto della salute fisica e la ricerca dell’equilibrio mentale aumentano di molto la probabilità di stare bene, ma non ci forniscono una protezione totale. Molti immunologi sostengono che l’eccesso di igiene e di sterilità dell’ambiente siano una causa di mancata efficienza del nostro sistema immunitario e che questa abbia dato luogo al notevole aumento di allergie ed intolleranze che si è verificato negli ultimi anni. Una tesi analoga è sostenuta da psicologi e pedagogisti per quanto riguarda genitori troppo protettivi e/o permissivi che rendono i figli incapaci di reggere le normali frustrazioni della vita. Si può dedurne che malattie, difficoltà e sofferenze rappresentino condizioni non solo inevitabili, ma addirittura necessarie per affrontare il mondo reale, per allenare i naturali meccanismi di difesa e sviluppare il nostro potenziale. Lo stare bene è un processo continuo Lo stare bene scaturisce da processi vitali durante i quali gli equilibri vengono continuamente persi e ritrovati, quindi si tratta di una ricerca che dura quanto la vita. Non esiste un punto d’arrivo perché tutto, noi compresi, cambia senza sosta. Però allenandoci a comprendere meglio chi siamo e l’ambiente che ci circonda, possiamo aumentare giorno per giorno la realizzazione delle nostre potenzialità e la libertà di scelta. Attraverso lo sviluppo della consapevolezza ed un impegno costante acquisiamo il potere di spostare più in là i 8 nostri limiti, mettere in risalto le qualità, gestire con più efficacia i punti critici anche imparando ad accettarli. Le strategie vanno adattate alle persone Per far funzionare le cose è importante avere le informazioni giuste. Però, per quanto riguarda lo stare bene, non si tratta solo di imparare delle ricette, ma di sviluppare allo stesso tempo una maggiore consapevolezza. L’attenzione dunque va posta non solo al fare, ma anche al sentire. Si tratta di un percorso durante il quale azione, osservazione di sé e riflessione si completano e alternano, affinando nel tempo la nostra qualità di vita. Le strategie che possiamo attuare per stare bene, così come accade con le medicine, vanno quindi sempre adattate, con una posologia che può variare anche di volta in volta, a seconda del nostro stato. Solo la conoscenza di noi stessi può permetterci di farlo con una certa precisione. Nel lavoro di formazione, in qualunque campo, è un migliore professionista colui che non si limita a trasferire delle competenze, ma che favorisce lo sviluppo di una maggiore consapevolezza negli allievi. Perché, anche se guidati da una persona preparata, siamo noi e solo noi che possiamo trovare la giusta misura. In fondo, come asseriva Carl Rogers “Ognuno di noi è il migliore esperto mondiale di sé stesso!”. Nessuno è perfetto Lo stare bene ha molti “nemici”. Tra i più comuni c’è il bisogno estremo di controllo. Questo, a sua volta, nasce da un’idea di pretesa, e irraggiungibile, perfezione. Senza dubbio possiamo controllare in grande misura alcuni fattori. Siamo quasi sempre in grado di scegliere cosa mangiare, se fare o no attività fisica ed in che modo, quali informazioni approfondire, che persone frequentare, che obiettivi e valori coltivare, a quali modelli ispirarci. Su molti fattori non abbiamo alcun controllo: traffico, clima, economia, mode, epidemie, solo per citarne alcuni. Infine esercitiamo un controllo parziale e molto variabile sulle persone: partner, figli, amici, vicini, colleghi. In qualche modo sono tutti Allenati a Stare Bene 9 Cultura e allenamento influenzati dal nostro comportamento, ma non per questo corrispondono sempre alle nostre aspettative. Infine una delle più subdole forme di controllo è quella che esercitiamo su noi stessi, quando, in modo più o meno conscio, censuriamo emozioni e pensieri. Quando non ci diamo il permesso di sentire e agire. Anche se allenarsi a stare bene implica lo sviluppo di conoscenze e capacità di gestirsi, credere di poter comprendere e controllare ogni cosa è una notevole fonte di frustrazione e di dispendio energetico. Inoltre la tensione eccessiva verso un qualunque obiettivo ne rende sempre più difficile il raggiungimento. Come risulta evidente dalla pratica sportiva e spesso anche nella vita quotidiana, esiste per ognuno di noi un certo ambito di attivazione che ci consente di agire in modo ottimale. Al di sopra o al di sotto il nostro rendimento si riduce. Tuttavia un certo livello di controllo è necessario e utile per realizzare le componenti più evolute di noi stessi e vivere in maggiore armonia con l’ambiente. Dunque questo non è certamente un invito alla approssimazione ed alla faciloneria, ma piuttosto ad un migliore utilizzo dell’energia. Se è vero, per dirla con Leopardi, che “Non c’è nulla di meno savio e filosofico che volere savia e filosofica tutta la Vita”, almeno nella nostra di vita, un maggiore equilibrio possiamo sempre svilupparlo. 10 2. Energia io vo cercando Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si incasina. Arthur Bloch La vita è energia organizzata Il ciclo dell’energia disegna la storia della Vita ed anche la storia degli esseri umani. Nel corso dei millenni la lotta per le fonti energetiche (acqua, grano, bestiame, petrolio, uranio, informazione, ecc) infatti ha generato e continua a generare conflitti ferocissimi tra uomini, stati e lobby sovranazionali. Gli esseri umani, come tutti gli organismi viventi, sono definibili come “sistemi aperti”. Questo significa che la nostra esistenza e la nostra salute dipendono dal continuo scambio di energia con l’ambiente. L’energia è multiforme: lo è la luce come la materia, le azioni come le idee, il cibo come le informazioni. L’energia indispensabile per vivere ci è fornita dagli elementi chimici contenuti in acqua, aria e alimenti. Con essi rigeneriamo le cellule corporee, ne costruiamo di nuove e ricaviamo anche il “carburante” essenziale al loro funzionamento. Altre forme di energia fondamentali per la nostra sopravvivenza e benessere sono quella luminosa e termica, fornite perlopiù dal sole, e quella meccanica determinata dalla forza di gravità. In realtà notevoli scambi energetici avvengono in ogni forma di relazione: nei rapporti affettivi, positivi o negativi che siano, con gli estranei, per quanto possano sembrarci neutrali, nel contatto con gli animali e con la natura, anche le informazioni Allenati a Stare Bene 11 Energia io vo cercando che riceviamo dai mass media influenzano visione del mondo e livello di energia. Insomma, la nostra vita dipende strettamente dal contesto ambientale e acquista il suo pieno significato solo all’interno di esso. Tuttavia la relazione più forte e più costante la sviluppiamo con noi stessi. A seconda di comportamenti, pensieri, emozioni e parole prodotti, possiamo gestire con efficacia molto diversa il patrimonio energetico di cui disponiamo. Coltivandolo con cura siamo in grado di porci in modo più attivo e positivo nei confronti di noi stessi, degli altri e dell’ambiente che ci circonda, di adattarci con minore difficoltà a mutamenti improvvisi e importanti. Trascurandolo invece rendiamo più faticoso non solo affrontare situazioni eccezionali, ma spesso, ed in modo maggiormente penoso, anche la normale quotidianità. Quando la circolazione energetica viene alterata, il che avviene di frequente a causa degli scambi con l’ambiente e delle nostre naturali fluttuazioni psicofisiche, si viene a creare uno squilibrio. Questo al di sopra di una certa soglia diventa una sensazione cosciente che si manifesta come disagio, anche se a volte non ben definito. Se lo squilibrio supera una certa entità, perché insorge in modo acuto o perché è stato trascurato a lungo ed ha avuto tempo di amplificarsi, si trasforma in malattia. Da ciò deriva l’importanza di una periodica manutenzione che riguardi tutte le componenti che ci rendono quello che siamo: corpo, emozioni e idee. La nostra energia è l’ATP Ogni cellula ha bisogno di ATP (adenosin trifosfato) per vivere e funzionare, si tratta di una molecola ricca di energia. Le sostanze composte (ossigeno, acqua, glucosio, grassi e aminoacidi) che arrivano alle cellule tramite la circolazione sanguigna, vengono da queste trasformate in ATP, che è il solo tipo di “benzina” che possono utilizzare per svolgere i loro innumerevoli compiti. Un po’ come se le auto fossero anche in grado di raffinare da sole il petrolio introdotto nel serbatoio. In particolare è il glucosio il carburante di cui hanno più necessità, non per niente ne esistono ampi depositi 12 negli organi più attivi: fegato, cervello e muscoli. Il bisogno di ATP è incessante perché le cellule lavorano senza sosta. In ogni istante assimilano, trasformano, producono ed eliminano una grande quantità di sostanze. In più, in funzione della specializzazione, svolgono compiti specifici: quelle muscolari si contraggono, quelle nervose trasmettono impulsi elettrici, quelle ghiandolari producono ormoni. Qualunque attività (digerire, adeguare il corpo ad un cambio di temperatura, emozionarsi o anche solo pensare) ha un costo energetico che viene sommato a quello base, cioè quello minimo per mantenere le funzioni vitali. La differenza la fa il cervello L’essere umano moderno è un tantino più evoluto e complicato della media dei viventi, anche se dal punto di vista del corredo genetico è simile agli scimpanzé per il 98.5% ed agli invertebrati per il 93%! L’evoluzione degli esseri umani è legata all’aumento di complessità del sistema nervoso. Nell’arco di tre milioni di anni, cioè dalla comparsa dei primi ominidi fino a circa 100mila anni fa, quando siamo apparsi noi, ultimi esponenti del genere Homo (homo sapiens sapiens), la massa del cervello è triplicata fino ad arrivare a circa 1350 cc, che rappresentano la nostra dotazione attuale. Questa crescita è potuta avvenire anche grazie ad una alimentazione che nel tempo è diventata più ricca di energia, in particolare proteine e grassi animali. L’incremento del volume cerebrale, in particolare della corteccia, ha infatti rappresentato una voce significativa nella crescita dei costi energetici dell’organismo. Negli esseri umani adulti il cervello, che rappresenta il 2% del peso corporeo, incide a riposo per il 20% sui costi metabolici totali. Nello scimpanzé, l’animale geneticamente più vicino agli umani, il costo scende al 9%. Così come avviene per i muscoli durante il movimento, in funzione del livello di attivazione e delle necessità energetiche delle diverse aree cerebrali, cresce o diminuisce l’apporto di ossigeno e Allenati a Stare Bene 13 Energia io vo cercando glucosio. Indagini di laboratorio mostrano come il flusso di sangue nel cervello venga dirottato svolti verso le varie zone della corteccia a seconda dei compiti svolti: occipitali (osservare), parietali (ascoltare), prefrontali (muoversi) o frontali (pensare). Se ossigeno e glucosio scarseggiano, le cellule nervose si dimostrano particolarmente vulnerabili perdendo subito efficienza e, se la carenza è prolungata per alcuni minuti, subendo danni irreversibili. Il s. n. vegetativo regola l’energia Esiste una parte del sistema nervoso che prende il nome di autonomo o vegetativo (SNV). Il suo compito è quello di regolare le funzioni di tutti gli organi interni, sia a riposo che in attività, in accordo con le richieste ambientali. Il SNV è diviso in due rami che regolano la gestione energetica in modo opposto e complementare. Il simpatico favorisce la produzione di energia e dunque prevale quando è necessario uno stato di maggiore attivazione. Libera adrenalina e ormoni che facilitano l’immissione nel circolo sanguigno di grassi e glucosio depositati in tessuto adiposo, fegato e muscoli, accelera cuore e respiro, aumenta tono muscolare, attenzione e riflessi. Il parasimpatico invece è più attivo nelle fasi di tranquillità e nel sonno, la sua azione è coadiuvata dalla secrezione di acetilcolina, insulina, ormoni sessuali e serotonina. In questo modo rallenta le funzioni cardiaca e respiratoria, riduce il tono muscolare, stimola i processi digestivi, di assimilazione e di reintegrazione dei depositi di grassi e glucosio. In sostanza il simpatico aumenta lo stato di attivazione ed il consumo di energia, mentre il parasimpatico agisce in direzione opposta rendendo possibili i processi di rigenerazione. Una equilibrata sinergia tra queste due componenti del SNV ci permette di adattarci in modo efficace alle richieste dell’ambiente, attivandoci o recuperando quando è necessario. Negli stati di stress protratto si manifesta una prevalenza dell’attività simpatica, che tende a perdurare anche quando l’impegno è finito e potremmo rilassarci. In modo più o meno consapevole continuiamo a mantenere uno stato di 14 all’erta, spesso immotivato, disperdendo energia inutilmente. Da questa tendenza deriva un insieme di sintomi: disturbi digestivi e del sonno, tensioni muscolari, senso di fatica, irritabilità, ansia. D’altra parte se riusciamo a dedicare del tempo ad attività piacevoli e rigeneranti favoriamo il ramo parasimpatico ed il riequilibrio energetico. Il nostro stile di vita influenza in misura notevole l’equilibrio neuroendocrino e la condizione psicofisica. Una adeguata competenza nella gestione dell’energia si rivela dunque indispensabile per godere di buona salute. Tuttavia, se il nostro obiettivo è stare bene, non è sufficiente dedicare attenzione al corpo, allo stesso tempo dobbiamo allenare anche pensieri ed emozioni. Essere evoluti complica la vita Con l’aumento di complessità del cervello crescono anche le complicazioni. Per stare bene, in senso globale, non ci bastano le forme di energia essenziali. Avere una corteccia cerebrale più voluminosa ci ha permesso di evolverci, almeno in potenza, rispetto agli altri animali e ci ha anche portato a sviluppare bisogni definibili come superiori. Cibo, riposo, sesso, sicurezza fisica sono condizioni necessarie ma non sufficienti per sentirci realizzati. Abbiamo bisogno di altri fattori: autostima, ruolo sociale, relazioni emotivamente gratificanti, interessi, valori e in particolare significati. La notevole attività mentale ci rende piuttosto mutevoli e vulnerabili, può portarci a gioire o soffrire come nessun altro essere vivente. L’aumento di complessità si riflette anche nel rapporto con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente. Corpo e psiche si influenzano in modo costante e reciproco. Dunque la salute o la malattia ci coinvolgono sempre in modo globale, quello che può cambiare è la direzione secondo la quale si sviluppano. Quando la direzione è psicosomatica lo squilibrio o il riequilibrio energetico iniziano a livello psichico e si manifestano quindi a livello corporeo, quando è somatopsichica avviene il contrario. Allenati a Stare Bene 15 Energia io vo cercando Comprendere e gestire il ciclo dell’energia Lo sviluppo tecnologico e sociale ci ha portato a creare condizioni ed esigenze di vita sempre più artificiali. Troviamo normale spendere tempo e denaro per usare tecnologie estremamente sofisticate, senza che queste in realtà ci procurino un significativo benessere. Per stare bene e per essere più appagati dovremmo conoscere meglio il nostro funzionamento (prima che quello del cellulare), sapere in quale modo destabilizziamo l’equilibrio d’insieme e come possiamo ricrearlo. Tutto comincia dalla comprensione dei nostri processi energetici e dei vari fattori che li influenzano. Il corpo Siamo innanzitutto creature biologiche ed abbiamo sviluppato un’elevata attività psichica in conseguenza delle nostre caratteristiche anatomiche e fisiologiche, è importante quindi partire da una conoscenza del nostro organismo, perché non possiamo essere umani felici se prima non siamo animali felici. Il corpo è composto da un insieme di strutture in stretta relazione tra loro: scheletro, muscoli, tessuti, organi, sistemi. Tra questi ultimi quello neuroendocrino riveste un’importanza particolare in quanto interviene nella regolazione di ogni attività vitale conscia o inconscia. Il corpo ci mette in relazione con l’ambiente attraverso i sensi ed il movimento, dà origine alla mente, influenza ogni forma di apprendimento, di esperienza, di emozione e di pensiero. La conoscenza ed il rispetto delle regole generali, che governano fisiologia e processi energetici è quindi la base indispensabile sulla quale possiamo costruire il nostro stare bene. Respirazione La respirazione è la nostra prima fonte di energia. Possiamo vivere pochissimi minuti senza respirare e le cellule sono in grado di lavorare in modo adeguato e di rigenerarsi solo se ricevono ossigeno sufficiente. Soprattutto le cellule nervose sono sensibili alla carenza di ossigeno. La respirazione 16 dipende da una notevole quantità di fattori non solo fisici, ma anche psicologici. Per questo motivo posture quotidiane e stress esercitano in vari modi un’influenza limitante sull’efficienza respiratoria. Acqua ed alimentazione Da acqua e cibo deriva la nostra seconda fonte di energia. Siamo composti al 60% di acqua e solo in condizioni di sufficiente idratazione le cellule sono in grado di funzionare ricavando ATP dagli alimenti. Per cui, anche avendo cibo a disposizione, possiamo vivere pochissimi giorni senza bere prima che il ciclo energetico si interrompa. Senza mangiare la sopravvivenza si può allungare fino a due settimane o poco più soprattutto in funzione della quantità di energia contenuta nei depositi di tessuto adiposo. I processi digestivi hanno però anche dei costi che cambiano in funzione di cosa, come e quanto mangiamo. Ad esempio l’organismo consuma più energia se mangiamo più proteine, se mangiamo troppo in un singolo pasto, se mangiamo in fretta o quando non siamo abbastanza rilassati. Il sistema digerente è in forte competizione con quello nervoso nell’accaparramento dell’energia a disposizione. Quindi mangiare male dirotta sangue, in quantità e per tempi maggiori, verso stomaco, fegato e intestino diminuendo la disponibilità di ossigeno e nutrienti per l’attività nervosa. Posture e deambulazione Posture e deambulazione si influenzano a vicenda e rappresentano delle notevoli, benché spesso non evidenti, fonti di disfunzioni organiche e di dispendio energetico. Vivendo in un ambiente costruito artificialmente è normale che si sviluppino squilibri posturali e modificazioni nel modo naturale di camminare. Le cattive posture limitano l’efficienza respiratoria, costringono i muscoli a sviluppare lunghezze e tensioni anomale, favoriscono la comparsa di stati mentali negativi. La deambulazione, che è un fattore centrale nel funzionamento psicofisiologico, ha effetti perturbatori simili. Allenati a Stare Bene 17 Energia io vo cercando Alterare la camminata naturale, come di fatto avviene con estrema frequenza, comporta nel tempo problemi non solo di tipo articolare e muscolare, ma riguardanti anche attività circolatoria, respiratoria e viscerale. Poiché a causa del tipo di vita che conduciamo gli squilibri tendono a riformarsi, posture e modo di camminare sono da rivedere con regolarità in quanto esercitano un effetto diretto sulla salute generale e sul bilancio energetico. Movimento La giusta attività fisica, in termini di quantità e qualità, esercita una serie di influenze positive sul ciclo dell’energia. Migliora l’assorbimento e la circolazione dell’ossigeno, rende più efficiente la coordinazione neuromuscolare, riequilibra le tensioni muscolari e posturali, mantiene efficienti visceri ed organi, scarica lo stress psicologico. Ovviamente la mancanza, gli eccessi o la pratica scriteriata comportano squilibri, fenomeni di usura ed un effetto negativo sul bilancio energetico globale. Mente e psiche La mente è un’entità che emerge dalla complessità del sistema nervoso e, più in generale, dal corpo, cioè da strutture biologiche. Processi emotivi e razionali, consci e inconsci, formano la parte immateriale della mente, che in questo testo verrà definita come psiche. La componente psichica che riusciamo a gestire in modo più diretto è la ragione, ad esempio lo studio rappresenta una forma di allenamento della componente razionale. Anche gli stati emotivi possono essere allenati, ma per lo più indirettamente e con maggiore difficoltà. La parte emotiva del cervello è evolutivamente più antica e, in un certo senso, meno accessibile di quella razionale. Tuttavia pensieri ed emozioni si influenzano in modo reciproco, quando sono mal gestiti ci rendono più vulnerabili nei confronti dell’ambiente e spesso anche di noi stessi. In tal caso rappresentano un costo energetico notevole 18 sia di per sé, sia perché inducono a scelte e comportamenti non salutari. Emozioni Gli stati emotivi forniscono energia alle nostre azioni. Condizionano funzioni fisiologiche e psicologiche: sensazioni, pensieri, comportamenti. Valutazioni, processi decisionali, relazioni con gli altri e senso di benessere si modificano in funzione dell’emozione vissuta. L’energia delle emozioni incontrollate può cambiare sensazioni e pensieri con notevole velocità e violenza. Dunque gli stati emotivi sono efficaci solo se risultano calibrati in funzione degli avvenimenti e dei contesti. Lo scarso controllo o, all’opposto, la repressione delle emozioni rappresentano un problema sia nel rapporto con sé stessi che con gli altri, inoltre a livello fisiologico comportano forti attivazioni organiche ed un notevole dispendio energetico. Ragione e linguaggio I pensieri sono sempre collegati agli stati emotivi, ne sono fortemente condizionati e in parte riescono ad influenzarli. Nella produzione di pensieri articolati è fondamentale il ruolo di un linguaggio complesso, caratteristica esclusiva della nostra specie, la sua evoluzione ha rappresentato un fattore cruciale per la coesione e la sopravvivenza dei gruppi umani. Il linguaggio, anche se si basa su dei simboli e non su elementi concreti, possiede una notevole energia, tanto è vero che è in grado di suscitare potenti emozioni. Le parole che usiamo contribuiscono a descrivere il mondo, noi inclusi, e ne costruiscono l’immagine nella nostra mente. Addirittura, quando le parole riescono ad evocare paure o speranze, possiamo arrivare a credere più a loro che a fatti evidenti. Poiché i pensieri modellano la nostra realtà, se abbiamo idee e convinzioni disfunzionali derivate da conoscenze scarse o errate, non possiamo che produrre azioni dispendiose, inefficaci o addirittura dannose. Allenati a Stare Bene 19 Energia io vo cercando Ambiente L’ambiente incide in modo particolare sul bilancio energetico e sull’equilibrio quando ci impone sollecitazioni continue o adattamenti importanti. Lo stress, che in dosi moderate è necessario per mantenere una buona funzionalità, soprattutto nelle città supera spesso i limiti sopportabili e tende a diventare cronico aumentando la fatica e abbassando le difese immunitarie. In tal modo contribuisce, come importante concausa, ai malesseri e alle malattie che si manifestano con frequenza sempre maggiore. Stress naturale, artificiale e relazionale Le variazioni di clima, temperatura, altitudine, luminosità, soprattutto se repentine, obbligano l’organismo ad uno sforzo supplementare per adattarsi al cambiamento. Anche se naturali comportano uno stress, i malesseri legati ai cambi di stagione sono emblematici. In ambito metropolitano il traffico, i rumori, l’inquinamento, i ritmi, il lavoro, procurano ogni giorno un eccesso di stimoli e di vere e proprie tossine che avvelenano fisico e psiche, mantenendoci in uno stato di attivazione accentuato e protratto. A questi fattori possiamo anche aggiungere le cattive notizie così enfatizzate dai media. Non ultime sono ancora da considerare le interazioni con gli altri. In tutti i rapporti interpersonali avvengono scambi di energia e, purtroppo, a volte sono in perdita. Missione possibile? Stiamo bene quando corpo, psiche e ambiente sono in armonia. Si tratta di una condizione complessa da raggiungere ed anche piuttosto instabile a causa delle continue trasformazioni che avvengono al di fuori e all’interno di noi. Non si può dunque parlare di soluzioni semplici. Tuttavia, anche se l’equilibrio vitale è così dinamico e in parte imprevedibile, l’obiettivo del buon vivere vale senz’altro il nostro impegno. È ovvio che le possibilità di gestire noi stessi siano maggiori rispetto a quelle di influenzare l’ambiente, ma anche il mondo che ci circonda reagisce agli stimoli che gli 20 forniamo. Lo sforzo che possiamo fare quindi è quello di prenderci cura di noi in modo da mantenere una buona condizione fisica e da equilibrare la mente. Riducendo le incoerenze tra corpo, emozioni e pensieri, l’energia disponibile viene incrementata e canalizzata. Questo processo non solo ci mette in grado di interagire con più efficacia all’interno della nostra sfera vitale, ma anche di trarre maggiore soddisfazione nella vita quotidiana. Allenati a Stare Bene 21 Bibliografia Biologia, anatomia e fisiologia Ameisen - Al cuore della vita, Feltrinelli, 2001, Milano Boncinelli - Prima lezione di biologia, Laterza, 2001, Roma - Le forme della vita, Einaudi, 2006, Torino Bosco – Viru - Biologia dell’allenamento, Stampa Sportiva, 1996, Roma Creff – Herschberg – Obesità, Masson, 1981, Milano Creff – Berard - Dietetica sportiva, Masson, 1982, Milano Fox – Bowers – Foss - Le basi fisiologiche dell’educazione fisica e dello sport, Il Pensiero Scientifico, 1995, Roma Lehninger – Biochimica, Zanichelli, 1979, Bologna Liem – Bemis – Walker – Grande - Anatomia comparata, Edises, 2002, Napoli Kapandji - Fisiologia articolare, Demi, 1974, Roma Marrana – Angeli - Manuale di endocrinologia, Masson, 1992, Milano Netter - Atlante di anatomia umana, Novartis, 1999, Milano Purves – Sadava – Orians – Heller – Biologia, Zanichelli, 2001, Bologna Schmidt – Thews - Fisiologia umana, Idelson Liviana, 1992, Napoli Testut – Latarjet - Anatomia umana, Utet, 1971, Torino Postura, deambulazione, osteopatia e movimento Barral - Manipolazione viscerale (vol. I-II), Castello, 1998, Milano Berthoz - Il senso del movimento, McGraw – Hill, 1998, Milano Birkenbihl - Segnali del corpo, Franco Angeli, 2002, Milano Bricot - La riprogrammazione posturale globale, Statipro, 1998, Marsiglia Busquet - Le catene muscolari (vol. I-IV), Marrapese, 1996, Roma Buzzel - Hix – Korr - Fondamenti fisiologici della medicina osteopatica, Futura, 2010 Gagey – Weber – Posturologie, Masson, 1995, Paris Cavagna - Muscolo e locomozione, Cortina, 1988, Milano Di Prampero - La locomozione umana, EdiErmes, 1985, Milano 22 Le Boulch - Verso una scienza del movimento, Armando, 1992, Roma Fast - La politica del corpo, Mondatori, 1983, Milano Feldenkrais - Le basi del metodo, Astrolabio 1991, Roma - L’io potente, Astrolabio 2007, Roma Galimberti - Il corpo, Feltrinelli, 1998, Milano Lowen - Il tradimento del corpo, Ed. Mediterranee, 1996, Roma - Il linguaggio del corpo, Feltrinelli, 2009, Milano Kendal – McCreary – Provance - I muscoli: funzioni e test, Verduci, 1995, Roma McKenzie - La colonna cervicale e toracica, Spinal Pubblication, 1998 - La colonna lombare, Spinal Pubblication, 1998 Molcho - I linguaggi del corpo, Red, 2007, Milano Raffagnino – Occhini - Il corpo e l’Altro, Guerini, 2000, Milano Travell – Simons - Dolore muscolare I-II, Ghedini, 1996, Milano Neuroscienze, psicologia e psicosomatica Bandura - Il senso di auto efficacia, Erikson, 1996, Trento Besson - Il dolore, Garzanti, 1996, Roma Bourou - Controllare il dolore, Astrolabio, 1988, Roma Cassidy - Stress e salute, Il Mulino, 2002, Bologna Cianciolo – Sternberg - Breve storia dell’intelligenza, Il Mulino, 2007, Bologna Changeux - L’uomo neuronale, Feltrinelli, 1993, Milano Conner – Armitage - La psicologia a tavola, Il Mulino, 2008, Bologna Cozolino - Il cervello sociale, Cortina, 2008, Milano Galimberti - Dizionario di Psicologia, Utet, 1992, Torino Haynal – Pasini - Medicina psicosomatica, Masson, 1989, Milano Kalat - Psicologia Fisiologica, Edises, 1995, Napoli Kandel – Schwartz - Principi di neuroscienze, C.E. Ambrosiana, 1988, Milano LeDoux - Il cervello emotivo, Baldini Castoldi, 2002, Milano - Il sé sinaptico, Cortina, 2002, Milano Pancheri - Stress, emozione, malattia, Mondadori, 1980, Milano Plomin – De Fries – McClearn – McGuffin - Genetica del comportamento, Cortina, 2001, Milano Plutchik - Psicologia e biologia delle emozioni, Bollati Boringhieri, 1995, Torino Allenati a Stare Bene 23 Stephen Reed - Psicologia cognitiva, Il Mulino, 1989, Bologna Heinrich Reichert – Neurobiologia, Zanichelli, 1993, Bologna Rosenzweig – Leiman - Psicologia fisiologica, Piccin, 1986, Padova Siegel - La mente relazionale, Cortina, 2001, Milano - Mindfulness e cervello, Cortina, 2009, Milano Solms – Turnbull - Il cervello ed il mondo interno, Cortina, 2004, Milano Wall - Perché proviamo dolore, Einaudi, 1999, Torino Watzlawick – Change, Astrolabio, 1974, Roma - Il linguaggio del cambiamento, Feltrinelli, 2004, Milano - La realtà inventata, Feltrinelli, 2006, Milano Zigmond – Bloom - Landis – Roberts – Squire – Neuroscienze, Edises, 2002, Napoli Counseling, coaching Achenbach - La consulenza filosofica, Feltrinelli, 2009, Milano Bandler e al. - Programmazione neurolinguistica, Astrolabio, 1982, Roma - La ristrutturazione, Astrolabio, 1983, Roma - Usare il cervello per cambiare, Astrolabio, 1986, Roma Bencivenga - Filosofia: istruzioni per l’uso, Mondatori, 1997, Milano Ellis - L’autoterapia razionale emotiva, Erikson, 2006, Trento Galimberti - Il segreto della domanda, Apogeo, 2008, Milano Gardner - Cambiare idee, Feltrinelli, 2007, Milano Gullotta - Lo psicoterapeuta stratega, Franco Angeli, 2005, Milano Marinoff - Platone è meglio del Prozac, Piemme, 2001, Alessandria May – L’arte del counseling, Astrolabio, 1991, Roma Milner – O’Byrne - Il counseling narrativo, Erikson, 2004, Trento Midgley - Counseling e Analisi Transazionale, Centro scientifico, 2002, Torino Miller – Rollnick - Il colloquio motivazionale, Erikson, 2005, Trento Rogers - La terapia centrata sul cliente, Psycho, 1994, Firenze Rosenberg – Le parole sono finestre oppure muri, Esserci, Reggio Emilia, 2003 Seligman - Imparare l’ottimismo, Giunti, 2005, Firenze 24 Energia ed ecologia Rifkin – Entropia, Baldini Castoldi Dalai, 2004, Milano Smil - Storia dell’energia, Il Mulino, 2000, Bologna Tyler Volk - Il corpo di Gaia, Utet, 2001, Torino Evoluzione e comportamento Anati - Origini dell’arte e della concettualità, Jaka Book, 1988, Milano - Le radici della cultura, Jaka Book, 1992, Milano Arsuaga - I primi pensatori, Feltrinelli, 2001, Milano - A cena dai Neanderthal, Mondatori, 2004, Milano Cavalli Sforza - Chi siamo, Mondatori, 1993, Milano L’evoluzione della cultura, Ed. Codice, 2010, Torino De Duve - Come evolve la vita, Cortina, 2003, Milano De Waal - La politica degli scimpanzé, Laterza, 1984, Roma L’età dell’empatia, Garzanti, 2011, Milano Diamond - Armi, acciaio e malattie, Einaudi, 2000, Torino Eibl-Eibesfeldt - Etologia umana, Bollati Boringhieri, 1993, Torino Eigen - Gradini verso la vita, Adelphi, 1992, Milano Krebs – Davies - Ecologia e comportamento animale, Boringhieri, 1987, Torino Facchini – Antropologia, Utet, 1995, Torino Jacob - Evoluzione e bricolage, Einaudi, 1978, Torino Mainardi - L’animale irrazionale, Mondatori, 2002, Milano Mayr - Biologia ed evoluzione, Boringhieri, 1982, Torino Moore - Lo sviluppo dell’uomo, C.E. Ambrosiana, 1997, Milano Schrenk - L’alba dell’umanità, Il Mulino, 2003, Bologna Scienze sociali Fromm - Avere o essere, Mondatori, 1999, Milano - I cosiddetti sani, Mondatori, 2005, Milano - L’amore per la vita, Mondatori, 2005, Milano - L’arte di amare, Mondatori, 1996, Milano Laborit - Intervista sulla struttura della vita, Laterza, 1979, Roma La colomba assassinata, Mondatori, 1985, Milano - Elogio della fuga, Mondatori, 1990, Milano Popper - Tutta la vita è risolvere problemi, Rusconi, 1996, Milano Popper – Lorenz - Il futuro è aperto, Rusconi, 1996, Milano Sen - Lo sviluppo è libertà, Mondadori, 2000, Milano Allenati a Stare Bene 25 Filosofia e medicina orientali Aurobindo - Les bases du Yoga, Sri Aurobindo, Pondichery Eliade - Tecniche dello Yoga, Boringhieri, 1990, Torino Gore - Anatomia e fisiologia delle tecniche Yoga, Promolibri, 1988, Torino Giovanni Maciocia - I fondamenti della medicina tradizionale cinese, Casa editrice Ambrosiana, 1996, Milano Satyananda - Asana, pranayama, mudra, banda, Satyananda Italia, 1988, Torino - Yoga nidra, Satyananda Italia, 1988, Torino Shah - Imparare a imparare, Ubaldini, 1993, Roma Taimni - La scienza dello Yoga, Ubaldini, 1970, Roma Tsunetomo – Hagakure, Mondatori, 2002, Milano Van Lysebeth - Pranayama: la dinamica del respiro,Astrolabio, 1973, Roma - Perfeziono lo Yoga, Mursia, 1989, Milano Umorismo Berger - Homo ridens, Il Mulino, 1999, Bologna Bloch - Buon compleanno Murphy, Longanesi, 2003, Milano Farnè - Guarir dal ridere, Bollati Boringhieri, 1998, Torino Francescano - Ridere è una cosa seria, Mondatori, 2003, Milano Gulotta - Commedie e drammi nel matrimonio, Feltrinelli, 2007, Milano Gulotta – Forabosco – Musu - Il comportamento spiritoso, McGraw-Hill, 2001, Milano Provine – Ridere, Baldini Castoldi, 2003, Milano 26