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FORZA – RESISTENZA – VELOCITA`
Argomenti di Educazione Fisica per verifica - classi terze OBIETTIVI PRINCIPALI DELL’EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA MEDIA Creare la consapevolezza dell’importanza della pratica di attività motoria e/o sportiva ad ogni età. Creare i presupposti per l’acquisizione da parte dei ragazzi di corretti stili di vita, orientati alla pratica motoria come abitudine permanente di vita. GIOCHI PRESPORTIVI E SPORTIVI, LA PALESTRA E LA PISCINA I giochi presportivi: sono così definiti tutti quei giochi a carattere prevalentemente tradizionale (es. “guardie e ladri”, “fulmine”, “palla avvelenata”, “palla prigioniera”, la “campana”, ecc.) e locale (cioè diffusi in molte regioni italiane con differenti regole), che vengono considerati attività preparatorie alla pratica degli sport. I giochi sportivi: sono il calcio, la pallavolo e la pallacanestro, il rugby, la pallamano, ecc. cioè tutti gli sport con la palla: sono caratterizzati da strutture organizzative più o meno complesse e da regole uguali dovunque, sono organizzati da federazioni sportive e si svolgono regolarmente campionati; gli atleti partecipano agli allenamenti e alle gare nell’ambito delle società sportive, vi è la presenza di arbitri, allenatori, pubblico, ecc. La palestra: è un locale opportunamente ampio ed attrezzato dove si svolgono generalmente le attività di Scienze Motorie; è dotato di grandi attrezzi (quadro svedese, spalliere, trave, ecc) e di piccoli attrezzi (palle, bastoni, cerchi, clavette, ecc). A seconde delle dimensioni può ospitare i campi di pallavolo (9 x 18m + la rete) e/o di pallacanestro (15 x 28m + 2 canestri). Nelle palestre è possibile anche praticare alcune specialità dell’atletica leggera (corse, salti e lanci) e della ginnastica (corpo libero, trave, cavallo, ecc.). La piscina: è l’ambiente dove si praticano le attività natatorie (il nuoto, il gioco della pallanuoto e i tuffi); ma anche altre attività ricreative (acquagym, acquabike, ecc.). Le dimensioni variano solo nel senso della lunghezza: vasca da 50m, 33,33m o 25m). L’attività principale è il nuoto, praticato in quattro stili: libero, dorso, rana, farfalla o delfino; in piscina si svolgono anche corsi di salvamento, che permettono di imparare come poter aiutare una persona in difficoltà in acqua. Glossario: acquaticità > “Nel nuoto di superficie e subacqueo, particolare predisposizione a muoversi nell'acqua con agilità e naturalezza” idrodinamica > “E’ la scienza che studia le leggi che regolano il moto dei e nei liquidi” CAPACITA' CONDIZIONALI O CAPACITA'ORGANICO MUSCOLARI: FORZA – RESISTENZA – VELOCITA’ CAPACITA' DI FORZA “E’ LA CAPACITA' DI VINCERE O DI OPPORSI AD UNA RESISTENZA CON UN IMPEGNO TENSIVO DELLA MUSCOLATURA” FORZA MASSIMALE: è la forza più elevata che il sistema neuromuscolare è in grado di sviluppare con una contrazione muscolare volontaria. FORZA RELATIVA: rappresenta il rapporto forza assoluta e peso corporeo. POTENZA: è la risultante di due fattori: Forza e Velocità secondo la formula: P = F X V La potenza rappresenta la capacità di produrre la massima forza nel minor tempo possibile. MZ agg. gen 2014 CAPACITA' DI RESISTENZA “E’ LA CAPACITÀ DI PROTRARRE UNA PRESTAZIONE FISICA NEL TEMPO” Risponde al rapporto tra intensità dello sforzo (bassa) e durata dello sforzo (lunga); si intendono, in particolare, relative alla RESISTENZA GENERALE tutte le attività di tipo ciclico (movimenti sempre uguali che si ripetono nel tempo es. corsa, nuoto, ciclismo, sci di fondo, canottaggio, ecc.) che coinvolgono la maggior parte dei muscoli del corpo. Strumento indispensabile per valutare l’intensità dello sforzo è rappresentato dal battito cardiaco che se a riposo risulta normalmente tra i 60/80 batt/min, in conseguenza di un attività fisica molto intensa può arrivare a superare i 200 batt/min (la frequenza cardiaca massima è in funzione dell’età, calcolabile approssimativamente = 220 – età). Nel lavoro di resistenza generale la fascia pulsatoria ottimale è di 120/150 batt/min). Punti di repere del battito cardiaco sono: 1) il torace in corrispondenza del cuore 2) ai lati del collo in corrispondenza delle arterie carotidi 3) polso in corrispondenza dell’arteria radiale. CAPACITA' DI VELOCITA' “E' LA CAPACITÀ DI REALIZZARE UNO SPOSTAMENTO NEL MINORE TEMPO POSSIBILE” Dovessimo dare una definizione della velocità, potremmo dire che essa è il risultato del rapporto tra lo spazio percorso ed il tempo utilizzato per percorrerlo (Velocità = Spazio/Tempo). Sono tantissime le discipline sportive in cui è basilare questa qualità: dagli sport ciclici corti, quali scatti (100-200 m.), sprint in bicicletta, 50 e 100 m. nuoto, lanci e tutti gli sport aciclici tipo calcetto, basket e tennis. Questa qualità fisica è innata nel soggetto e si può identificare come una dote personale, che al contrario di qualità come la resistenza e la forza, difficilmente può essere migliorata. La velocità dipende essenzialmente da due fattori determinanti: • la velocità di reazione (capacità che consente all'atleta di iniziare una risposta motoria più rapidamente possibile dopo aver ricevuto uno stimolo percettivo) • la velocità esecutiva di ogni singolo movimento (che dipende dall’ esecuzione tecnica) FLESSIBILITA': (capacità trasversale) E’ il risultato di due diversi fattori: MOBILITA' ARTICOLARE E' la capacità di movimento di un arto nei suoi limiti anatomo - strutturali (non migliorabile) ESTENSIBILITA' MUSCOLARE E' la capacità di allungamento dei muscoli. CAPACITA' COORDINATIVE CAPACITÀ DI ORGANIZZAZIONE, CONTROLLO E DI MODULAZIONE DEI MOVIMENTI. CAPACITÀ GENERALI CAPACITÀ SPECIALI Capacità di apprendimento motorio. * Capacità di Equilibrio Capacità di controllo motorio. * Capacità di accoppiamento e combinazione dei Capacità di adattamento ed eventuale modifica dei movimenti movimenti. Destrezza fine * Capacità di Reazione motoria Capacità di Orientamento Capacità di Anticipazione Fantasia Motoria Capacità di differenzazione spazio/temporale Capacità di Differenzazione dinamica (modulazione della forza ) * Capacità ritmiche MZ agg. gen 2014 Baricentro o centro di gravità: Punto di applicazione della risultante delle forze parallele verticali dall'alto verso il basso; Equilibrio: Nel corpo umano l'equilibrio è un insieme di aggiustamenti automatici ed inconsci che ci permettono, contrastando la forza di gravità, di mantenere una posizione o di non cadere durante l'esecuzione di un gesto L'unico momento in cui il corpo umano non resiste alla forza di gravità è quando si è sdraiati Il baricentro, o centro di gravità, è il punto di applicazione di tutte le forze peso su un corpo, la verticale passante per il baricentro è detta linea di gravità La posizione del baricentro cambia in relazione alla forma e alla posizione di tutte le parti che compongono un corpo Questo avviene anche nel corpo umano, che è paragonabile ad una struttura formata da più segmenti sovrapposti; nell'uomo fermo in piedi, il baricentro è situato davanti al terzo superiore dell'osso sacro (ombelico) Condizioni di equilibrio Il baricentro si proietta sul terreno all'interno di una zona detta base d'appoggio Fino a quando la proiezione del centro di gravità si mantiene all'interno della base di appoggio si è in una condizione di equilibrio, quando tale proiezione si sposta verso la sua periferia si perde progressivamente stabilità e si è costretti, per mantenere l'equilibrio, ad un aumento di lavoro muscolare o a una veloce variazione della base di appoggio La grandezza e la forma della base di appoggio sono fattori che influenzano la stabilità Quando siamo in piedi con base instabile possiamo aumentare la base di appoggio allargando le gambe Proiezioni del Baricentro corporeo in alcune posizioni di lavoro Principi di Stabilità Più basso è il baricentro, maggiore è la stabilità del corpo. Si guadagna stabilità quando la base di appoggio è orientata nella direzione del movimento. Più è ampia la base di appoggio maggiore è la stabilità del corpo. Maggiore è l'attrito fra le superfici di supporto e le parti del corpo a contatto con MZ agg. gen 2014 esso più il corpo è stabile. Da questo principio si desume l'importanza delle calzature, fra i fattori che influenzano la stabilità. “Un corpo rigido, di dice in equilibrio quando la risultante delle forze cade all’interno della base di appoggio” (Newton). Il corpo umano, non rigido, compie continui movimenti equilibratori. La capacità di equilibrio è una qualità specifica che consente il mantenimento e il recupero di una determinata posizione statica o dinamica, assegnata o desiderata, funzionale per il soggetto nei confronti della forza di gravità ed adeguata al successo dell’azione. In sintesi: Equilibrio = allargamento della base di appoggio = abbassamento del centro di gravità del corpo Disequilibrio = restringimento della base di appoggio = innalzamento del centro di gravità del corpo CAPACITA’ DI ACCOPPIAMENTO E COMBINAZIONE DEI MOVIMENTI Definizione: capacità che consente di integrare efficacemente in un’unica struttura motoria movimenti parziali e segmentari. (es. movimenti delle braccia alternati a movimenti delle gambe su piani diversi Tipologia (esempio): azione di rincorsa, battuta, stacco e schiacciata nella pallavolo. CAPACITA’ RITMICHE Sono le capacità che permettono di organizzare i movimenti in maniera che l'azione risulti il più fluida ed armoniosa possibile; ciò è dato da un corretto dosaggio di tempi ed intensità di ciascun movimento. le Progressione: percezione del ritmo > conduzione di un ritmo > lasciarsi condurre dal ritmo CAPACITA’ DI REAZIONE MOTORIA Permette di reagire a stimoli (verbali, tattili, visivi e uditivi), eseguendo come risposta azioni motorie adeguate, dipende dalla capacità di percezione dell’atleta. Tali reazioni motorie si possono distinguere in SEMPLICI (in risposta ad un segnale già noto improvviso, per esempio in partenza di una gara di corsa veloce in atletica) e COMPLESSE (in relazione a segnali poco noti, situazioni di gioco nel tennis, ma anche in altri tantissimi altri sport>in generale in tutti i giochi sportivi). ASSI, PIANI E LEVE Il piano frontale è dato dall’incontro dell’asse longitudinale con quello trasversale. Divide il corpo in una parte anteriore e una posteriore. Il piano sagittale è dato dall’incontro dell’asse sagittale con quello mediano. Divide il corpo in parte destra e sinistra. Il piano trasversale è formato dall’incontro dell’asse trasversale con quella sagittale. Divide il corpo in una parte superiore e una inferiore. MZ agg. gen 2014 ALLA RICERCA DELLE LEVE NEL CORPO UMANO Poiché le ossa del nostro corpo sono aste rigide sulle quali agiscono i muscoli, puoi andare alla ricerca delle leve anche nel corpo umano. Le leve sono macchine semplici, formate da un'asta rigida libera di ruotare intorno a un punto fisso, capaci di risparmiare all'uomo molta fatica, anche se nel caso del nostro corpo non tutte le leve sono vantaggiose. In ogni leva si riconoscono tre elementi fondamentali e cioè: il fulcro che è il punto fisso intorno a cui ruota l'asta, la resistenza, che è la forza da vincere, e la potenza che è la forza applicata. LEVA DI 1° GENERE Nei movimenti in avanti e indietro (il movimento, per esempio, con cui diciamo «sì») la testa si comporta come una leva di 1° genere. Il fulcro si trova sulla colonna vertebrale, nel punto in cui essa si articola con il cranio; la potenza è data dai muscoli che si inseriscono nell'osso occipitale; la resistenza è costituita dal peso della testa. Questa però è una leva svantaggiosa: per mantenere la testa eretta, dato che il braccio della potenza è più corto di quello della resistenza, è necessario che il muscolo fornisca una forza maggiore di quella del peso del capo. LEVA DI 2° GENERE Una seconda leva è quella che ci consente di camminare. Il piede lavora esattamente come una leva di 2° genere, con il fulcro sulla punta e la potenza nel calcagno, dove si inseriscono i muscoli della gamba. Questa leva è sempre vantaggiosa per cui, con uno sforzo relativamente piccolo riusciamo a sollevare tutto il peso del corpo, che è la resistenza da vincere. LEVA DI 3° GENERE Nel movimento con cui il braccio solleva un oggetto, esso si comporta come una leva di 3° genere. In essa l'articolazione del gomito rappresenta il fulcro; i muscoli che si inseriscono nell'avambraccio la potenza; il peso dell'avambraccio e della mano, oltre a quello dell'oggetto da sollevare, la resistenza. È una leva svantaggiosa: infatti, nel sostenere un oggetto anche poco pesante col gomito piegato, si avverte subito una certa fatica muscolare. MZ agg. gen 2014 LA STORIA DELLE OLIMPIADI Berlino 1936 Sfarzo e 'superiorità' ariana. Queste le principali caratteristiche dell'aria che si respirò a Berlino nell'estate del 1936, sede dei Giochi Olimpici di quell'anno. Il nazismo stava prendendo piede in tutta Europa, ma nonostante i plurimi tentativi di boicottaggio le Olimpiadi del '36 furono un vero e proprio successo: 4 milioni di biglietti venduti e l'ennesima consacrazione di una manifestazione in continua espansione. La storia di Jesse Owens e la prima medaglia d'oro nel calcio per l'Italia, in mezzo tanta Germania: questa fu Berlino 1936. Dopo la brillante edizione americana di Los Angeles nel 1932, i giochi olimpici tornarono nel vecchio continente. Furono ben 11 le città candidate ad ospitare le olimpiadi del 1936 (tra le quali spiccava anche Roma), questo a testimonianza della grande considerazione che i giochi avevano acquisito nel tempo. Il Cio prese la sua decisione nel 1931: la scelta ricadde sulla Germania e su Berlino, che ottenne il permesso di organizzare la manifestazione a distanza di 20 anni dalla prima assegnazione (quella del 1916, poi annullata a causa della Guerra). La decisione presa dal Comitato olimpico fu una delle più contestate della storia: la Germania era nel pieno del periodo nazista e quando Hitler venne nominato Cancelliere, molte furono le richieste di spostare i Giochi altrove; il CIO non ne volle però sapere e i le olimpiadi del 1936 vennero confermate nella capitale tedesca. Il comitato organizzatore tedesco, presieduto da Theodor Lewald si riunì per la prima volta nel gennaio del 1933(poco dopo Adolf Hilter venne chiamato a presiedere il governo). Inizialmente il Fuhrer non fu molto entusiasta e decise di non dare troppa importanza ad un evento che lui stesso definì come una rassegna di ebrei. A fargli cambiare idea però fu il suo braccio destro e Ministro del Reich per l’istruzione e la propaganda Joseph Goebbels, che comprese a pieno la rilevanza sociale e internazionale delle Olimpiadi. Gobbels intuì che i Giochi potevano essere l'occasione per mostrare a tutto il mondo la potenza germanica e la superiorità degli atleti di razza ariana. Questo tipo di ragionamento colpì a fondo Hitler, che infatti cambiò completamente idea sull'importanza della manifestazione. Il governo infatti non badò a spese: lo stadio olimpico di Berlino venne costruito con materiali pregiatissimi e con forme classiche di memoria greco-romana; la piscina venne ampliata e il nuovo Villaggio Olimpico messo a disposizione degli atleti fu assolutamente di primo livello. Ma Hitler non voleva certo tralasciare i risultati sportivi, per cui la squadra tedesca venne preparata scrupolosamente e per mesi addirittura nella Foresta Nera, dove ne uscì in grande spolvero dopo allenamenti durissimi. Ovviamente le proteste ai Giochi Hitleriani di certo non mancarono: la comunità internazionale osservò attentamente l’agire del Partito Nazionalsocialista, che già 4 anni prima aveva avuto modo di farsi conoscere denominando le olimpiadi di Los Angeles, sulle pagine del loro giornale ufficiale, come “Un infame festival dominato dagli ebrei”. Il mondo iniziò a parlare di NaziOlympics e le associazioni sportive insorsero. L’AAU (American Athletic Union) qualche mese promosse un'iniziativa che aveva come scopo invitare atleti e allenatori a boicottare le olimpiadi qualora fossero state ravvisate forme di discriminazione. Negli Stati Uniti si formò un movimento per il boicottaggio delle Olimpiadi di Berlino 1936, che ottenne anche il consenso del presidente Roosvelt in persona. Il presidente americano decise di inviare una 'spia' in Germania per verificare quale fosse la reale la situazione, ma la scelta della persona fu clamorosamente sbagliata. A partire per l'Europa fu infatti Avery Brundage (futuro presidente del Cio), uno con tendenze ultraconservatrici e razziste. Il suo rapporto fu ovviamente positivo e così gli Stati Uniti decisero di prendere parte alle olimpiadi berlinesi. Anche Hitler decise comunque di correggere il tiro e 'ridipingersi' un po': nonostante infatti fossero già in vigore le leggi antiebraiche, nello squadrone tedesco vennero inseriti 21 atleti di origine ebrea (ne gareggeranno solo due), così da poter tenere a bada critiche e associazioni antirazziste. In ogni caso proteste e boicottaggi non furono sufficienti a far sospendere i giochi: così, in un trionfo di svastiche il 1° agosto 1936 ebbe inizio l'XI edizione dei Giochi Olimpici, con il mezzofondista tedesco Erik Schilgen che accese con la fiaccola giunta per mano di 3000 tedofori da Atene, il braciere olimpico. I Paesi partecipanti furono 49 per un totale di 3834 atleti (3506 uomini, 328 donne); fra le novità più rilevanti MZ agg. gen 2014 ricordiamo il il ritorno del calcio e l'ingresso della pallacanestro. Come da pronostico a dominare i Giochi in lungo e in largo furono i padroni di casa. Il successo dei tedeschi fu agevolato sia dal "dilettantismo di Stato", che consentì agli atleti di prepararsi a tempo pieno senza nessun tipo di preoccupazione economica (lo Stato curò ogni singolo aspetto della vita di ogni atleta), sia dall'introduzione di alcune nuove specialità, come ad esempio la canoa o il kayak, discipline poco praticate negli altri paesi. Alla fine furono addirittura 89 le medaglie portate a casa dalla Germania (33 d'oro, 26 d'argento e 30 di bronzo); privati del primo posto, sul secondo gradino dell'immaginario podio del medagliere ci finirono gli Stati Uniti, spodestati per la prima volta da Londra 1908. Nonostante le sole 16 medaglie complessive l'Ungheria si piazzò al terzo posto; la squadra magiara ottenne più medaglie d'oro (10) dell'Italia quarta con 22 totali (8 d'oro) e di Finlandia e Francia quinta e sesta entrambe con 19 (7 ori ciascuna). Nell'atletica la Germania ottenne diversi podi ma pochi ori, ma il protagonista assoluto dell'edizione berlinese dei giochi fu l'americano Jesse Owens, la cui vicenda rimarrà per sempre nella storia di questa manifestazione. Questo 23enne ragazzo di colore dell'Alabama era esploso l'anno precedente nel Michigan, ad Ann Arbor, facendo registrare ben 4 record mondiali. A Berlino Owens incantò tutti: tutti tranne Hitler. Il Fuhrer infatti preferì abbandonare lo stadio piuttosto che veder premiato un'atleta di colore. E' proprio questo episodio che rende Owens un personaggio leggendario: in pista e in pedana l'americano dominò nelle gare simbolo dei Giochi, facendosi beffe delle tesi razziste di Hitler, della tanto decantata superiorità della razza ariana e degli avversari tedeschi. I Giochi di Berlino si svolsero con ordinaria regolarità, senza particolari contestazioni o brogli sportivi e con più di quattro milioni di biglietti venduti. Furono anche le ultime olimpiadi prima del secondo conflitto mondiale e le ultime andate in scena davanti agli occhi del barone De Coubertin, che morirà l’anno seguente. Per riparlare di Olimpiadi bisognerà attendere 12 anni. Monaco 1972, L’attacco allo sport del terrorismo palestinese Sono passati 35 anni da quel giorno di settembre in cui il terrorismo si impadronì anche dello sport, insanguinandone la liturgia più alta e nobile: quella dei giochi olimpici. La XX olimpiade si era aperta a Monaco di Baviera il 26 agosto 1972, per concludersi l’11 settembre (che diverrà un’altra data di lutto). Un commando palestinese dell’organizzazione “Settembre Nero” penetrò nel villaggio olimpico riuscendo, dopo ore di estenuanti trattative ed un tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca, a sterminare 11 atleti israeliani. L’ideazione di questo atto criminale e dimostrativo ebbe origine a Roma il 15 luglio 1972, quando due alti esponenti di Al Fatah, Mohammed Daoud Oudeh, conosciuto come Abu Daoud, e Salah Khalaf, conosciuto come Abu Iyad, si incontrarono al tavolo di un bar di Piazza della Rotonda con Abu Mohammed, dirigente di "Settembre Nero" che, l’8 maggio dello stesso anno, aveva dirottato senza successo un aereo belga in volo da Vienna a Tel Aviv, perdendo tutti i propri uomini. La volontà di riscattarsi, di porre la questione palestinese all’attenzione del mondo ed il rifiuto del Cio (Comitato Olimpico Internazionale) di ammettere una delegazione palestinese ai giochi, spinsero alla scelta di Monaco come teatro di una nuova azione spettacolare. La preparazione del piano fu meticolosa, così come il reclutamento degli uomini, selezionati a Chatila ed addestrati in Libia. Arrivati in Germania a coppie, come i futuri dirottatori dell’11 settembre 2001 si mimetizzarono tra la gente comune, assistettero ad alcune gare, fecero i turisti. Penetrarono agevolmente nel villaggio olimpico, approfittando anche dello scarso livello di sicurezza, effetto della particolare situazione dell’allora Germania Ovest. La Repubblica Federale Tedesca, a nemmeno 30 anni dalla disastrosa sconfitta del Terzo Reich, voleva allontanare gli spettri di Monaco ’36, evitando le militarizzazioni hitleriane e la presenza invasiva della polizia. I fedayn fecero irruzione in piena notte. Nella violentissima colluttazione che scaturì dalla reazione israeliana furono uccisi subito due atleti: Moshe Weinberg e Yossef Romano. La tragica notizia si diffuse MZ agg. gen 2014 subito per tutto il villaggio ma, vergognosamente, nessuno sospese le gare. I tedeschi assemblarono un'unità di crisi composta dal capo della polizia di Monaco, Manfred Schreiber, dal ministro federale degli Interni, Hans-Dietrich Genscher, e dal ministro degli Interni della Baviera, Bruno Merk. Il cancelliere federale, Willy Brandt, contattò immediatamente il primo ministro israeliano, Golda Meir, per rendere note le richieste dei terroristi e cercare una soluzione al caso. La posizione del governo di Israele fu fermissima: nessuna concessione al ricatto dei terroristi. Dopo ore di infruttuose trattative ed ipotesi di liberazione fu deciso di trasferire gli ostaggi per tentare di liberarli in aeroporto. Giunti all’aeroporto una lunga serie di negligenze ed errori di valutazione portarono alla morte di tutti i 9 ostaggi superstiti, di 5 terroristi e di un poliziotto tedesco. All’1:30 del 6 settembre 1972 tutto era tragicamente concluso. Il Governo di Gerusalemme, in risposta al massacro, intraprese una rappresaglia non convenzionale, condotta in tutta Europa dal Mossad per eliminare fisicamente i responsabili coinvolti nella strage, rievocata magistralmente da Steven Spielberg nel suo “Munich”. Le Olimpiadi di Atlanta 1996 Ci sono tanti motivi per ricordare le Olimpiadi 1996 di Atlanta, ma uno degli aspetti più positivi dei Giochi del centenario è stato l’elevato numero di record. Vantaggi e svantaggi di un’Olimpiade “sponsorizzata” Con i Giochi di Atlanta, le Olimpiadi hanno celebrato il loro centenario con un’edizione che è stata tra le più criticate nella storia della manifestazione. Le critiche sono cominciate fin dal giorno dell’assegnazione delle Olimpiadi alla città americana, in quanto molti “romantici” avrebbero preferito che il centenario dei Giochi si celebrasse ad Atene, la città che aveva ospitato la prima edizione nel 1896. Le critiche proseguirono durante le Olimpiadi e riguardarono soprattutto la massiccia presenza degli sponsor, che secondo alcuni avrebbe inquinato lo spirito olimpico, ma senza i quali i Giochi probabilmente non si sarebbero svolti. Così come era avvenuto per Los Angeles 1984, infatti, il Comitato Organizzatore si affidò quasi interamente ai fondi degli sponsor per la realizzazione degli impianti sportivi, lasciando alle casse pubbliche il miglioramento e la realizzazione delle infrastrutture, una soluzione che permise di organizzare le Olimpiadi senza dover far pesare eccessivamente i costi sui contribuenti. Malgrado le critiche e un attentato terroristico, i Giochi di Atlanta da un punto di vista sportivo vengono ricordati positivamente per l’alto numero di Paesi partecipanti e i tanti record registrati. Video: http://www.ovo.com/massacro-monaco https://www.youtube.com/watch?v=fizML_QHOOo https://www.youtube.com/watch?v=v4Mw-XnDBng MZ agg. gen 2014