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Il colpo di frusta cervicale Whiplash injury
Il colpo di frusta cervicale Whiplash injury A. Solini Abstract Whiplash is an injury to the neck caused by sudden acceleration or deceleration discharging on to the cervical spine. Consequences are highly variable. Knowledge, however basic, of the anatomy of this section of the spinal column is essential for understanding what structures are affected by the injury. The magnitude of the force of impact and the position of the head at the moment of impact are fundamental for predicting possible eventualities and the damage that will be caused. The statistically most frequent cause of whiplash is a rear-end collision or impact against a fixed obstacle in a car. (Fig.1-2) But other mechanisms are possible, albeit more rarely, provided they cause a rapid back and forth movement of the head on the trunk which is comparatively fixed or which is kept fixed. (Fig.3-4) Whiplash is very frequent (just think that in our First Aid station 5 to 10 cases arrive every day) and fortunately in a good percentage of cases they are "benign", 6 Introduzione Il colpo di frusta cervicale è un trauma che subisce il collo in conseguenza di una brusca accelerazione o decelerazione che si scaricano sul rachide cervicale con conseguenze assai variabili. La conoscenza anche semplicistica della anatomia di questo tratto della colonna vertebrale è essenziale per capire quali siano le strutture interessate da tale evento traumatico. L'entità della forza di impatto e la posizione del capo nel momento dell'impatto sono fondamentali nei confronti delle evenienze possibili e del danno che si viene a creare. L'evento statisticamente più frequente quale meccanismo di un colpo di frusta cervicale sono un tamponamento subito o l'impatto contro un ostacolo fisso in automobile. (Fig.1-2) Ma possono essere più raramente altri meccanismi, purchè si verifichi una rapida oscillazione del capo sul tronco che è relativamen- te fisso o che è mantenuto fisso. (Fig.3-4) Il colpo di frusta cervicale è molto frequente (basti pensare nel solo nostro Pronto Soccorso ne arrivano da 5 a 10 ogni giorno) e fortunatamente in una buona percentuale di casi sono cosiddetti "benigni", cioè non provocano fratture o gravi distrazioni ligamentose. Ma anche in questi casi i disturbi che provocano al paziente possono essere molto fastidiosi e prolungati nel tempo (nausea, vertigini, senso di sbandamento, acufeni, scotomi, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione) oltre a intensa cervicalgia. Ci approfondiremo in tutti gli aspetti di questa patologia, ma deve già in via preliminare essere precisato che una corretta condotta terapeutica può influenzare decisamente l'evoluzione futura della patologia. Nel senso che è spesso importante sapere soprattutto ciò che non si deve fare e che può pregiudicare il FIGURA 1 FIGURA 3 FIGURA 4 FIGURA 2 risultato nel tempo (ad esempio le manipolazioni o la chiroterapia cervicali possono essere veramente dannose). La sintomatologia può spesso infirmare la vita lavorativa, sociale e familiare del paziente, tanto da implicare importanti valenze medico-legali come vedremo. È proprio in questi casi un preciso inquadramento specialistico e un opportuno trattamento possono ridurre i tempi di instabilità e di invalidità temporanea del paziente. Per non parlare dei postumi permanenti risarcibili in ambito legale e assicurativo. Troppo spesso purtroppo dobbiamo cautelare che la lunga durata della sintomatologia è frutto di un non precoce o non corretto trattamento. In questa breve introduzione vogliamo semplicemente ribadire che, data la frequenza dei colpi di frusta cervicali, essi vengano ormai spesso sottovalutati e trascurati, anche se non va misconosciuto che tali pazienti sono talora dei rivendicativi o degli amplificatori (sindro- me da indennizzo). È proprio tale aspetto che va attualmente discriminato dallo specialista del Rachide Cervicale, con un opportuno percorso diagnostico (anamnesi come modalità traumatiche e durata dei sintomi, TAC e RMN cervicale, Elettromiografia, ecc.) e una conseguente procedura terapeutica. È infine da ricordare che un colpo di frusta cervicale può essere molto più gravido di conseguenze in un rachide cervicale già precedentemente affetto da patologia artrosica e sappiamo che oltre i 60 anni di età non esiste praticamente un soggetto esente da artrosi cervicale. Premesse anatomiche Per capire bene le lesioni che un colpo di frusta può provocare sul rachide cervicale bisogna premettere alcune nozioni anatomiche, se pur molto semplici.(Fig.5-6) Le vertebre cervicali sono tenute insieme da un complesso di strutture namely they do not provoke fractures or serious ligament tearing. But in these cases too, the trouble to the patient can be highly annoying and prolonged (nausea, vertigo, sense of disorientation, tinnitus, blind spots, loss of memory, difficulty in concentration) in addition to intense neck pain. We will investigate all aspects of the pathology but it must be specified at the outset that a correct therapeutic approach can have a decisive influence on the future course of the condition. In the sense that it is often important to know above all what should not be done and what might jeopardise the result in the course of time (for example neck manipulation or chiropractic of the spinal column can be really damaging). Symptoms may often impair the working, social and family life of the patient, so much so that major legal medicine implications may arise, as we shall see. It is precisely in these cases that an accurate specialistic diagnosis and appropriate treatment can reduce the time of instability and temporary invalidity of the patient. Not to mention the permanent sequelae for which compensation may legitimately be claimed. Unfortunately, it has to be stated that too often the lengthy duration of symptomatology is the outcome of treatment that is too late or not correct. In this brief introduction we simply wish to reiterate that, given the frequency of whiplash injuries, they are often underestimated and neglected, even though it has to be acknowledged that such patients are sometimes vindictive or tend to amplify the gravity of their condition (compensation syndrome). It is precisely this aspect that should be distinguished by the cervical spine specialist by means of an appropriate diagnostic process (anamnesis in terms of traumatic modalities and duration of symptoms, CT scan and cervical resonance, electromyography, etc.) and a consequent therapeutic procedure. Finally it should be recalled that whiplash injury can have more severe consequences in a spine already previously affected by arthrosis and we know that in the over-60s practically no one does not suffer from cervical arthrosis. 7 Anatomical notes To fully understand the injuries that whiplash can cause to the cervical spine, we will present some notes on the anatomy of the area, however simple.(Fig.56) The spinal vertebrae are held together by a complex of ligaments and muscles. Immediately in front of the vertebral bodies is a ligament (anterior longitudinal ligament) that runs like a ribbon from top to bottom and adheres to the intervertebral discs. These discs are interposed between one vertebra and the next like shock absorber pads and have a gelatinous texture rich in water; as they are under strain they work as an air chamber that keeps the flexo-extension movement between the vertebrae functioning. Immediately behind the vertebral bodies lies a thick, strong longitudinal ligament which is the true stabilising element of the cervical column: when there is almost certainly an instability of the cervical spine. Even further back are yellow ligaments which stretch between the vertebral laminae and possess a certain elasticity because they are rich in elastic fibres (hence their colour): further back again, among the spinous processes we find the interspinous ligaments and further back again they are thickened in the robust supraspinous ligament. Outside of and all around these osteoligamentous structures there is a whole system of flexor and extensor muscle groups that can take on different development and strength depending on the somatic features of the subject and what work he or she does. The overlapping of vertebrae delimits a canal, the cervical vertebral canal, within which the nervous medulla runs and from which nervous roots start out at every intervertebral level, one right and one left, to innervate the upper extremities. The diameter of this canal is constitutional in the sense that some subjects have a congenitally narrow canal, others a normal one, others a broad one. Clearly traumatic lesions or arthrosic calcifications that protrude into the canal may have different effects on the nervous structures contained in it (medulla or roots), depending on whether the canal is congenitally narrow or broad. Alongside the rear vertebrae we find interapophyseal joints with which 8 ligamentose e muscolari. Subito al davanti dei corpi vertebrali vi è un ligamento (ligamento longitudinale anteriore) che scorre come un nastro dall'alto in basso ed è aderente ai dischi intervertebrali. Tali dischi sono interposti tra una vertebra e l'altra come dei cuscinetti ammortizzatori ed hanno una consistenza gelatinosa, ricchi di acqua ed essendo sotto tensione funzionano come una camera d'aria che mantiene il movimento di plesso-estensione tra le vertebre. Subito al di dietro dei corpi vertebrali vi è un ligamento longitudinale posteriore molto spesso e robusto e che è il vero elemento stabilizzante della colonna cervicale: quando vi è quasi certamente una instabilità del rachide cervicale. Ancora più indietro vi sono i ligamenti gialli che sono tesi tra le lamine delle vertebre ed hanno una certa elasticità perchè ricchi di fibre elastiche (ecco il perchè del loro colore) più indietro ancora, tra i processi spinosi, vi sono i ligamenti interspinosi e proprio più indietro sono inspessiti nel robusto ligamento sovraspinoso. Al di fuori e tutto intorno a queste strutture osteoligamentose, vi è tutto un sistema di gruppi muscolari, flessori ed estensori, che possono assumere diverso sviluppo e robustezza a seconda delle caratteristiche somatiche del soggetto e delle attività lavorative. Il sovrapporsi delle vertebre delimita un canale, il canale vertebrale cervicale entro il quale decorre il midollo nervoso, dal quale si dipartono ad ogni livello intervertebrale le radici nervose, una a dx e una a sin., che vanno ad innervare gli arti superiori. Questo canale ha un diametro che è costituzionale, nel senso che esistono soggetti con canale congenitamente stretto, altri normale, altri largo. È evidente che lesioni traumatiche o calcificazioni artrosiche che aggettano nel canale possono avere effetti diversi sulle strutture nervose in esso contenute (midollo o radici), a seconda che tale canale sia congenitamente stretto o largo. Di fianco alle vertebre in sede po- steriore, vi sono le articolazioni interapofisarie,con cui le vertebre si articolano tra di loro e che permettono buona parte del movimento tra di loro. Come ogni articolazione del corpo umano, le faccette articolari sono avviluppate da una capsula articolare che le tiene insieme e che è riccamente innervata e quindi possibile importante fonte algogena. Vi è infine nel rachide cervicale una importantissima entità anatomica, che è l'arteria vertebrale (naturalmente una dx e una sin.) che passa nei fori dei cosiddetti processi trasversi delle vertebre. Le due arterie, destra e sinistra, si riuniscono poi una volta entrati nel cranio per formare tutto il circolo arterioso del cervello posteriore. Le arterie vertebrali nel collo sono avviluppate al lato esterno lungo tutta la parete da un fitto reticolo di filuzzi nervosi del sistema autonomo ortosimpatico che ne può variare continuamente il calibro, e quindi influenzare il flusso sanguigno cerebrale.(Fig.7) Data la ampia mobilità del rachide cervicale, tali arterie durante i vari movimenti o ancor più nei traumi, possono essere stirate o compromesse e quindi scatenare complesse evenienze di cui parleremo ampiamente. Le conseguenze del trauma sulle arterie vertebrali possono essere poi aggravate dalla presenza di una uncoartrosi, cioè di un becco osseo che si forma nella parte laterale del disco, e che può addirittura deformare l'arteria alterandone il flusso cerebrale. (Fig.8) Va qui in fine ricordato che tutte le strutture ligamentose più sopra ricordate sono in genere poco vascolarizzate, cioè poco nutrite, per cui una loro rottura difficilmente arriverà a cicatrizzazione e guarigione, lasciando realizzata una instabilità permanente che potrà essere risolta, se del caso, solo chirurgicamente. Meccanismo traumatico Nel caso di una improvvisa accelerazione come avviene nel caso in cui uno sia fermo ad un semaforo e venga tamponato da dietro, il capo si fionda in avanti e come si vede nella figura 9, si possono strappare, nell'ordine il ligamento sovraspinoso, interspinoso, le capsule articolari delle articolazioni interapofisarie, il ligamento longitudinale posteriore, la parte più posteriore del disco intervertebrale tali lesioni, come già detto, non arriveranno quasi mai a cicatrizzazione e nel tempo si potrà instaurare una vera e propria instabilità . Ci saranno allora dei segni radiologici come vedremo, che ci diranno se questa instabilità viene mantenuta nel tempo, nel qual caso il trattamento sarà chirurgico. In FIGURA 5 questo tipo di meccanismo traumatico si può talora verificare una vera e propria lussazione delle faccette articolari posteriori, se non una loro frattura, e in questo caso il rischio di un danno midollare è molto alto con paresi midollare e il trattamento chirurgico deve essere urgente. Al contrario, quando si verifica un improvviso impatto contro un ostacolo fermo (un muro, un albero o un altro veicolo fermo), il capo viene proiettato bruscamente all'indietro (Fig.10) e questa ipertensione può provocare la rottura del ligamento longitudinale anteriore, del disco, the vertebrae articulate and which permit much of the movement between them. Like every joint in the human body, the articular faces are enveloped by an articular capsule which keeps them together and which is richly innervated and is therefore a possibly important source of pain. Finally in the cervical spine there is a highly important anatomic entity, namely the vertebral artery (naturally one right and one left), which passes through the foramina of the socalled transverse processes of the vertebrae. The two arteries, right and left, join up once they have entered the cranium to form the arterial circulation of the rear brain. The vertebral arteries in the neck are enveloped externally along the whole wall by a dense network of nerve fibres of the orthosympathetic autonomous system whose lumen can vary continuously and hence influence cerebral blood flow.(Fig.7) Given the extensive mobility of the cervical spine, these arteries during the various movements or even more so in traumas may be stretched or impaired and therefore trigger complex events of which we will speak at length. The consequences of trauma in the vertebral arteries may be aggravated by the presence of an uncoarthrosis, namely of a bone spur that forms in the side FIGURA 6 part of the disk and that can actually deform the artery by che in relazione alla posizione del cachanging cerebral flow. (Fig.8) po nel momento dell'impatto (evenFinally it should be recalled that all the tuale rotazione da un lato o inclinaligamentous structures mentioned zione laterale) e inoltre dal grado di above are generally little vascularised, contrattura dei muscoli del collo in namely under-nourished, so that their quel momento (è sufficiente che il breakage is unlikely to end up in scarsoggetto che viene tamponato, si ring and cure, leaving permanent instaaccorga dallo specchietto retrovisobility which can only be resolved surgire dell'arrivo improvviso della maccally. del ligamento longitudinale posteriore. Molto raramente in questo caso sono lese le strutture anatomiche posteriori e soprattutto è assai difficile una lussazione delle faccette articolari, per cui i rischi di un danno neurogeno midollare è meno probabile. Anche in questo caso naturalmente può permanere nel tempo una instabilità che sarà essenzialmente discogena. Da quanto detto si può desumere che un trauma in accelerazione (tamponamento subìto) è potenzialmente più pericoloso per un danno nervoso che un trauma in decelerazione. Va comunque tenuto presente che l'entità del danno è spesso an- china tamponante, per contrarre in via riflessa tutti i potenti muscoli paracervicali, per ridurre di molto gli effetti lesivi). Nel trauma da decelerazione poi la presenza del reggitesta riduce di molto la frustata all'indietro, mentre ciò non avviene nel trauma da accelerazione per quanto riguarda la frustata in avanti (ancora dubbia è l'efficacia dell'air bag). Traumatic mechanism In the event of a sudden acceleration as happens when you stop at a traffic-light and are the victim of an impact from behind, the head is whipped forward and, as can be seen in figure 9, the supraspinous and interspinous ligaments, the capsules of the interapophyseal joints, the posterior longitudinal ligament, the most posterior part of the 9 interverebral disc can be torn in that order. As we have said, these injuries almost never scar and over time a veritable state of instability may set in. We will be able to use radiological evidence, as we shall see, that will tell us if this instability continues over time; if it does, treatment will be surgical. In this type of traumatic mechanism we sometimes find an authentic luxation of the rear articular faces, when they don't break, and in this case the risk of medullary damage is very high with medullar paresis; surgical treatment must be urgently carried out in such cases. FIGURA 7 On the other hand, when a sudden impact occurs against a fixed obstacle (a wall, a tree or another standing vehicle), the head is thrown abruptly backwards (Fig. 10) and this hypertension can provoke rupture of the anterior longitudinal ligament, of the disc, and the posterior longitudinal ligament. It is very rare in these cases for the rear anatomical structures to be injured and above all we are unlikely to see a luxation of the articular faces, so the risks of medullary neurogenic damage is less probable. In this case too, of course, instability can last for a long time and it will be essentially discogenic. From what has been said it can be concluded that a trauma in acceleration 10 (impact suffered) is potentially more dangerous in terms of nerve damage than a trauma in deceleration. It should be borne in mind, however, that the extent of the damage is often related to the position of the head at the moment of impact (possible rotation to one side or inclination to the side) and also to the degree of neck muscle contracture at that moment (if the subject notices the arrival of the offending car in his rearview mirror all he has to do is to contract (a reflex movement) all his paracervical muscles to greatly reduce the damaging effects). FIGURA 8 In deceleration trauma, the presence of a head-restraint reduces the whip movement backwards by a great deal while this does not happen in the acceleration trauma as regards the whip movement forward (the effectiveness in this respect of the airbag is still in doubt). But quite apart from the disco-ligamentous structures which can be damaged by a whiplash injury and that might leave permanent instability there are two other anatomic entities which may be traumatised by such an event in a more or less severe and permanent way. These are the nerve roots and the vertebral arteries. At the moment of the trauma, the partial sliding forward or backward of one ver- Ma a prescindere dalle strutture disco-ligamentose che possono essere lese nel colpo di frusta cervicale, di cui abbiamo parlato, e che possano residuare in una instabilità permanente, vi sono ancora due entità anatomiche che possono essere traumatizzate dall'evento lesivo in maniera più o meno grave e permanente. Sono queste le radici nervose e le arterie vertebrali. Al momento del trauma, il parziale scivolamento in avanti o all'indietro di una vertebra sull'altra, anche senza lesioni ligamentose, determina una deformazione-restringimento del forame intervertebrale in cui passa la radice nervosa, che viene "pizzicata" violentemente per pochi secondi: (Fig.5) ecco la ragione dei frequentissimi dolori irradiati alla spalla e alle braccia dopo un colpo di frusta. Naturalmente tali dolori irradiati possono essere più o meno gravi e più o meno permanenti a seconda del trauma che ha subìto la radice. In generale sono temporanei (alcuni mesi) e si riducono con la opportuna terapia: non vi è quasi mai indicazione chirurgica a meno che non si sia verificata una vera e propria ernia discale. Le arterie vertebrali parimenti possono essere "stiracchiate" da una brusca iper estensione (Fig.11), meno da una iperflessione. Ricordando che tali arterie non possono scorrere nei forami intertrasversari poiché sono ad essi fissate e ricordando che la loro parete è avviluppata da un ricco plesso di filuzzi nervosi del sistema simpatico, è facile rendersi ragione dei casi frequenti sintomi derivanti da una stimolazione del sistema simpatico, come cefalea, nausea, vomito, senso di sbandamento, ronzii auricolari, scotami, ecc. ecc.. Tali sintomi sono sempre presenti in un colpo di frusta recente, ma possono perdurare anche anni, se non correttamente e opportunamente curati. Essendo poi sintomi essenzialmente soggettivi sono poi di difficile quantificazione e di assai problematica valutazione in sede di risarcimento assicurativo. In rari casi attorno alle arterie vertebrali si può formare un piccolo ematoma che nel tempo si fibrotizza e quindi determinare un anello stenotico permanente intorno all'arteria (anneau fibrotique degli AA. Francesi) e richiedere quindi un trattamento chirurgico: fortunatamente sono casi piuttosto rari. L'intervento è piuttosto delicato e patrimonio di pochissimi chirurghi in Italia. Primo approccio diagnostico Il paziente che ha subito (ed è la maggior parte) un incidente con colpo di frusta cervicale (anche se lievissimo o del tutto irrilevante) accede naturalmente al Pronto Soccorso, o in via immediata o dopo pochi giorni (uno o due). Il più delle volte questo accesso al P.S. È spinto dal dolore cervicale, molte volte dai consigli di amici e conoscenti. In quest'ultimo caso la motivazione non tanto clinica quanto legale-assicurativa, cioè per ottenere il famoso "foglietto" del P.S. Che certifichi l'avvenuto trauma e le sue possibili conseguenze. È cioè il necessario punto di partenza di un più o meno lungo cammino clinico ma anche medico legale che il paziente si propone. Tale atto certificativo è pertanto carico di responsabilità per le implicazioni future che può comportare, ma in realtà è ormai codificato o quasi nella sua compilazione. Il medico accerta l'eventuale trauma, accerta sommariamente che non vi siano turbe neurologiche (cioè che il paziente muova braccia e gambe ), e invia il paziente ad eseguire rxgrafia standard del rachide cervicale. Se il radiologo referta assenza di fratture ossee cervicali, il Medico di P.S. munisce sempre il paziente di un collare e prescrive miorilassanti e antinfiammatori. Lo rinvia dopo 1520 gg. Ad una visita ortopedica di controllo. Questa è la prima tappa, ormai consueta e immutabile, nonostante la moderna mania di protocolli, linee guida, percorsi diagnostici ecc. ecc.. Nella pratica le cose avvengono così. Sono molto pochi i casi in cui è necessario procedere ad altri accertamenti immediati (ad esempio se vi è stata perdita di coscienza subito dopo il trauma). Questo primo approccio di P.S. quindi, escludendo fratture ossee cervicali, consigliando riposo e collare per 1520 gg., demanda poi tutto al successivo controllo, liberandosi da implicazioni legali. Andrebbe a questo punto raccomandato che in questo primo approccio diagnostico fosse compresa anche una rxgrafia in proiezione trans orale (a bocca aperta) per il dente dell'apistrofeo, essendo tale frattura tra le più misconosciute nelle statistiche mondiali. Crediamo che tale semplice primo approccio diagnostico-terapeutico sia sufficiente nella stragrande maggioranza dei colpi di frusta cervicali, poichè, come vedremo, le strade che si possono eventualmente aprire in periodo più prolungato sono talmente tante e così complesse che non è possibile prevederle in un primo momento e soprattutto non è utile il fare ciò.È a distanza di tempo che insorgono i veri problemi. E dopo...? Ed è a questo punto che inizia il vero iter diagnostico-sintomatologico-terapeutico del colpo di frusta cervicale, con i cosiddetti postumi recenti e tardivi. Il primo controllo a 30 gg circa dal trauma è fondamentale perchè si possano già sospettare e diagnosticare lesioni discocapsulo-ligamentose che possano determinare una instabilità temporanea. È necessario eseguire una rxgrafia del rachide cervicale in proiezioni funzionali (cioè in massima flessione e massima estensione) che non può essere eseguita subito dopo il trauma perchè il paziente a causa del dolore non riesce a iper estendere e iper flettere completa- tebra over another, even without ligament damage, causes deformation or narrowing of the intervertebral foramen where the nerve root passes, which is violently "pinched" for a few seconds: (Fig. 5) this is the reason for the pain that is frequently irradiated to the shoulder and arms after a whiplash. These irradiated pains, naturally, can be more or less severe and more or less permanent depending on the trauma that the root has undergone. Generally they are temporary (a few months) and reduce with appropriate therapy: surgery is almost never indicated unless a real herniated disc has occurred. The vertebral arteries may also be "stretched" by sudden hyper-extension (Fig. 11), rather than by a hyper-reflexion. Remembering that these arteries cannot run in the intertransversal foramina because they are fixed to them, and remembering that their wall is enveloped by an abundant plexus of nervous fibres of the sympathetic system, it is not difficult to explain the frequent cases of symptoms deriving from stimulation of the sympathetic system like cephalea, nausea, vomiting, sense of confusion, tinnitus, blind spots, etc. etc. These symptoms are always present in a recent whiplash but they may hang on for years if not correctly and appropriately treated. As they are, moreover, essentially subjective, it is difficult to quantify them and their assessment for insurance purposes is problematical. In rare cases around the vertebral arteries there may form a small haematoma which in time becomes fibrotised and determines a permanent stenotic ring around the artery (the anneau fibrotique of our French colleagues) and hence require surgical treatment: fortunately these are rare. The operation is rather delicate and very few surgeons in Italy have it in their armamentarium.. First diagnostic approach The patient who has suffered (most cases in fact) an accident with whiplash injury (however slight or quite non-existent) goes to the First Aid station either immediately or after one or two days. Most times he or she is driven there by cervical pain, often on the advice of 11 friends and acquaintances. In the latter case the reason is not so much clinical as legal or insurance-driven, namely to obtain the famous "piece of paper" from the First Aid post, which certifies that there is an injury and its possible consequences. In other words this is the necessary departure point on a more or less long clinical but also legal medicine journey that the patient intends to undertake. This certificate is therefore loaded with responsibility for its future implications but in effect it is more or less codified as regards its compilation. The physician verifies that the trauma mente il capo. Se non vi sono state vere lesioni di alcune strutture, ci si avvia più o meno lentamente verso la guarigione (Tab. 1) pur con la necessità di opportune e corrette cure. Ma se vi sono state rotture delle strutture ligamentose fondamentali per la stabilità del segmento di movimento cervicale, ci si avvia verso il quadro di instabilità permanente: tali strutture sono soprattutto le capsule articolari delle articolazioni interapofisarie, il ligamento longitudinale posteriore, e la par- vertebrale cervicale e lo debbano indirizzare ad un iter diagnostico che può essere assai complesso. Innanzi tutto di fronte ad una persistente instabilità bisogna prolungare la immobilizzazione con tutore ortopedico per almeno 3 mesi e assolutamente evitare ogni sorta di chinesiterapia, di ginnastica, di trazioni, di manipolazioni o chiroterapia. La sintomatologia in questo periodo può essere seriamente interpretata solo attraverso un accurato esame anamnestico e clinico del pa- FIGURA 9 has taken place, checks cursorily to see that there are no neurological problems (namely that the patient can move arms and legs) and sends the patient off for a standard X-ray on his spine. If the X-ray says there are no cervical bone fractures, the First Aid physician fits the patient out with a collar and prescribes myorelaxants and anti-inflammatories. And he sends him for an orthopaedic examination after two-three weeks. This is the first stage, customary and unchangeable, in spite of today's mania for protocols, guidelines, diagnostic paths etc. etc. In practice that is what happens. There are very few cases in which it is necessary to proceed to other immediate examinations (for example 12 12 FIGURA 10 te posteriore del disco intervertebrale. Costituiscono nel loro insieme il cosiddetto "segmento vertebrale medio" di Ray Camille, che è il cardine della stabilità cervicale. vi sono dei precisi segni radiologici (cosiddetti segni di instabilità di Roy Camille) che si possono rilevare dalle rxgrafie in proiezioni dinamiche e che sono lo sbadiglio delle spinose, la cifotizzazione discale e lo scivolamento delle interapofisarie (fig. 14). Tali segni non possono certamente sfuggire al uno specialista ziente. Tale accurato esame può portare in evidenza turbe otovestibolari o otoiatriche debbono essere indagate con accuratezza e non sottovalutate.Gli esiti post traumatici di lesioni da colpo di frusta presentano con molta frequenza disturbi di tipo otoneurologico (vertigini, cefalea, acufeni, soggettiva instabilità, sensazione di "testa vuota", di "galleggiamento", di "improvvise pulsazioni") che rappresentano un problema clinico, con implicazioni medico legali non indifferenti. re come l'esame più attendibile, anche dal punto di vista medico legale. Il meccanismo stesso che provoca il colpo di frusta cervicale può causare, o slatentizzare, un quadro di disfunzione temporo-mandibolare. Senza entrare nei dettagli (che anche qui sono di stretta competenza specialistica) non sono da sottovalutare sintomi di click articolare mandibolare (espressione di sublussazione maniscale temporo mandibolare) di scroscio articolare, di ipertono con spasmo e dolore dei muscoli masticatori, di irradiazione algica dalla regione temporo-mandibolare a tutta la regione temporale e arbitraria-auricolare, fino alle nevralgie dentali (ipertraslazione antero-posteriore della mandibola). Tali disturbi sono spesso rivolti dall'uso di un bite-plane (la cosiddetta placca dentaria) ma ciò non può essere una soluzione definitiva creando un paziente "bite dipendente". Da questi brevi cenni di patologie associate si evince che l'ortopedico, nell'inquadramento dei postumi di colpo di frusta cervicale, non può prescindere dalla consulenza di alcuni specialisti, tra cui in primis l'otorinolaringoiatra e l'otoiatra. Se vogliamo in conclusione FIGURA 11 schematizzare le conseguenze di una persistente instabilità ci rifacciamo, come sempre, all'analo stiramento del midollo cervicale tomia ricordando le strutture che ed alla conseguente trazione esercisono stimolate dall'instabilità e che tata sul midollo allungato, tronco e quindi provocano determinati sintocervelletto. mi. (fig. 13) Non ci soffermiamo in dettaglio sul Ciò deve indurre l'esperto di patosistema dell'equilibrio (estremamenlogia cervicale a predisporre ultete complesso), sulla vestibologia e riori accertamenti diagnostici. quindi sulle prove otoneurologiche Come già detto una instabilità cerche sono di stretta competenza spevicale permanente è espressione di cialistica. lesione disco capsulo-ligamentosa, Nei postumi di colpo di frusta cercioè di parti molli e pertanto l'indavicale è quasi sempre necessario esegine prima da richiedere è la RMN guire una indagine otoneurologica (mentre la TAC come è noto è più completa del sistema dell'equilibrio, specifica per lesioni strettamente ostenendo presente che i migliori risulsee). A tale indagine l'esperto di patati sono stati ottenuti con la stabitologia cervicale deve chiedere solometria computerizzata che appaI traumi che conseguono a meccanismi iperestensori e iperflessori che si esercitano sul collo a seguito di un colpo di frusta possano determinare multipli effetti lesivi sulle complesse strutture muscolari e nervose dell'area cervicale (nocicettari muscolari e muscolo tendinei) le alterazioni anatomo-funzionali che determinano turbe dell'equilibrio possono avere sede sia periferica, sulle afferenze vestibolari e propriocettive, che centrale in relazione soprattutto al- when there has been a loss of consciousness immediately after the trauma). This initial First Aid approach, therefore, by excluding cervical bone fractures, recommending rest and the collar for 23 weeks, defers everything to the next check-up, and releases everybody from legal implications. It should be recommended at this point that a trans-oral (open-mouthed) X-ray projection should be included in this first diagnostic approach by the epistropheus tooth, this being one of the most disregarded fractures in world statistics. We believe that this simple first diagnostic and therapeutic approach is sufficient in the vast majority of whiplash cases because, as we shall see, the roads that can open up in the longer term are so many and so complex that it is not possible to predict them at an early stage and above all it is not useful to do so. The real problems arise some time after the event. And Then.....? It is at this point that the real diagnosticsymptomatological-therapeutic process for whiplash injury begins with the socalled recent and delayed after-effects. The first check-up at 30 days or so from the event is fundamental because it is already possible to suspect and diagnose disco-capsulo-ligamentous lesions that may cause temporary instability. It is necessary to carry out a spinal X-ray in functional projections (i.e. maximum flexion and maximum extension) which cannot be carried out immediately after the trauma because the patient is unable, because of the pain, to hyperextend and hyper-flex his head. If there have not been any real lesions to any structures, the patient will proceed more or less slowly towards a cure (Tab. 1) presuming correct treatment. But if there have been breakages of ligamentous structures that are fundamental for the stability of the cervical movement segment, the future picture is one of permanent instability: these structures are above all the articular capsules of the interapophyseal joints, the posterior longitudinal ligament, and the posterior part of the intervertebral disc. Taken together these constitute the socalled "middle vertebral segment" of Roy-Camille which is the keystone of 13 CASO CLINICO 1 Trauma distorsivo cervicale: a pochi giorni dal trauma esame radiografico negativo, pochi mesi dopo, segni di instabilità con scivolamento discale.Si rende necessaria stabilizzazione chirurgica, che viene attuata per via anteriore con innesto autologo e placca.A distanza di tempo, il controllo in proiezioni funzionali dimostra il mantenimento della stabilità. Cervical spine strain injury: a few days after the injury, negative x-ray results; a few months later, signs of instability with disc slip. Surgical stabilization becomes necessary: this is implemented by placing an autologous graft and a plate through anterior approach. Some time later, a check in functional projections shows that stability has been maintained. CASO CLINICO 2 Esiti di trauma discorsivo cervicale: evidenti i segni radiografici di instabilità, specialmente la triade di Roy Camille. Consequences of a cervical spine strain injury: evident x-ray signs of instability, especially through the Roy Camille three-stage system of stability classification. CASO CLINICO 3 Trauma discorsivo cervicale recente: alla RMN si dimostra protrusione discale post-traumatica con impronta sulla colonna midollare Recent cervical spine strain injury: the NMR scan displays post-traumatic disc protrusion with an impression on the spinal cord. 14 prattutto due cose: Xla situazione delle articolazioni interapofisarie Xla situazione dei dischi intervertebrali Nel caso clinico 1 si può vedere come opportuni e ben precisi (ecco la necessità di un esame molto accurato dal punti di vista tecnico) tagli alla RMN possono evidenziare sublussazioni o lussazioni mono articolari di una interapofisaria altrimenti non visibili nelle radiografie standard. Infine, sempre nel caso clinico 3, lesioni della parte posteriore del disco con espulsione di un'ernia discale che impronta il midollo nervoso con evidente rottura del ligamento longitudinale posteriore. Tali lesioni sono assolutamente chirurgiche poiché la speranza che esse possano guarire spontaneamente, anche in un lasso di tempo molto lungo, sono del tutto vane. È solo con una stabilizzazione chirurgica per via anteriore che si può ripristinare una stabilità perduta. Con tale tecnica la guarigione sarà totale e definitiva nel tempo. Ogni altro tipo di trattamento sarà inutile e talora anche a rischio di peggioramento. Un'altra indagine strumentale importante in fase di sequela di colpo di frusta cervicale è la elettromiografia degli arti superiori. Quando vi è una brachialgia (dolore irradiato al braccio), con o senza parestesie, che perduri per qualche mese è opportuno eseguire una EMG, che ci identificherà una o più radici eventualmente interessate e soprattutto ci darà una valutazione della gravità e della natura del danno radicolare (va precisato che la tecnica è basata su un bilancio esclusivamente motorio e quindi non necessariamente alterato in quadri prevalentemente sensitivi). È importante tale esame poiché consente una valutazione oggettiva del danno radicolare e quindi dal punto di vista medico legale smaschera la simulazione. La EMG ci aiuta inoltre a chiarire la sede della sofferenza neurogena, evitando di confondere una sindrome del tunnel carpale con una ernia discale cervicale (quante volte è successo nella nostra esperienza!!). Vorrei precisare infine a proposito di tale esame che esso deve essere eseguito in ambiente e da personale strettamente specialistico e altamente qualificato altrimenti non è interpretabile correttamente e può dare risultati ingannevoli. È infine da ricordare che spesso è utile la sua ripetizione del tempo, poiché a breve distanza dal trauma non è molto significativo. Un altro esame molto importante se il paziente presenta segni midollari (vedi sempre caso clinico 3) è l'esecuzione dei Potenziali Evocati Motori (PEM) da eseguire tassativamente in un ambien- conseguenza per il traumatizzato da colpi di frusta cervicale è quello legato alla patologia delle arterie vertebrali. Già abbiamo detto delle peculiari caratteristiche di queste arterie e un trauma da "stiramento" (in iperflessione ma soprattutto in iperestensione) può provocare una sindrome da I.V.B. (Insufficienza Vertebro-Basilare)(vedi fig. 11). Caratteristica di tali sintomi è che perdurano nel tempo, sono soggettivi e sono sensibili a una giusta e corretta terapia. È tipico che il paziente riferisca anni di vertigini, nausea, senso di sbandamento e cefalea dopo un tamponamento stradale. Questi pazienti girano da uno specialista all'alTABELLA 1 te di Neurofisiologia molto qualificato, poiché soggetto a rischio di errori tecnici e di interpretazione molto frequenti. È in realtà una minima parte di paziente con postumi di colpo di frusta cervicale, che necessita di tale esame poichè, fortunatamente, pochi di tali traumatizzati presentano segni di sofferenza midollare in fase tardiva. Diverso è il caso di turbe midollari acute, in portatori di canale cervicale stretto artrosico, ma si ciò parleremo in un capitolo a parte. I PEM qualora siano positivi per un rallentamento di conduzione su livello cervicale rappresentano per il chirurgo una indicazione assoluta all'intervento. Il capitolo sicuramente più ricco di tro, sono sottoposti a tutta una batteria di esami e di consulenze, spesso corretti ma spesso del tutto inutili, eseguono le terapie le più strane e le più caotiche, invariabilmente senza validi risultati. Il peregrinare da un medico all'altro e tanto meno "provare" ogni giorno una nuova terapia, servono solo a scoraggiare tale tipo di paziente. Per finire quasi sempre in ambito neuropsichiatrico come paziente nevrotico e depresso, con l'inizio troppo spesso di un iter farmacologico che crea un dipendente. È invece fondamentale che si crei una rapporto unico e continuativo tra singolo paziente e specialista cervicale, poichè, come già detto si tratta di interpretare sintomi esclusiva- lum. We will not spend any detailed time on the system of balance (highly complex), on vestibology and hence on otoneurological tests which are subjects for the specialists. In the after-effects of whiplash injury it is almost always necessary to carry out a complete otoneurological investigation of balance, bearing in mind that the best results have been obtained with computerised stabilometry which is the most reliable examination, from the legal medicine viewpoint too. The very mechanism that provokes whiplash can cause, or render less latent, a picture of temporo-mandibular dysfunction. Without going into details (here again we are in a specialist field) we must not underestimate symptoms of mandibular joint click (expression of temporo-mandibular meniscal subluxation), joint crepitus, hypertone with spasm and pain of the masticatory muscles, pain radiation from the temporo-mandibular region to the whole temporal and orbitary-auricular region up to dental neuralgia (anteroposterior hypertranslation of the mandible). These disturbances are often solved by the use of a bite-plane but this may not be the final solution as they can create the bite-dependent patient.These brief notes on associated pathologies show that the orthopaedist, in classifying the after-effects of whiplash, cannot avoid requesting the consultancy of specialists, principally the ear, nose and throat specialist and the ear specialist. In conclusion, if we want to reduce to their basics the consequences of persistent instability, we have to return, as always, to anatomy, recalling the structures that are stimulated by instability and that therefore provoke particular symptoms (fig. 13) This must induce the expert in cervical pathology to arrange for further diagnostic checks. As we have already said, permanent cervical instability is an expression of disco-capsulo-ligamentous lesion, namely of the soft parts and therefore the investigation to be requested first is NMR (whereas the CT scan as we know is more specific for strictly bone lesions). The cervical pathology expert wants to know two things from this inve- 15 stigation: Xthe situation in the interapophyseal joints Xthe situation of the intervertebral discs In clinicial case 1 it can be seen that appropriate and specific (hence the need for a very careful technical examination) NMR images can evidence mono-articular subluxations or luxations of an interapophyseal otherwise not visible in standard X-rays. Finally, in clinical case 3, lesions to the posterior part of the disc with expulsion of a herniated disc which impresses the nervous medulla with evident rupture of the posterior longitudinal ligament. These lesions are absolutely surgical because the hope that they might cure spontaneously, even over a long period of time, is quite vain. It is only with surgical stabilisation by the anterior route that lost stability can be restored. With this technique cure will be total and lasting. Every other type of treatment will be useless and there could at times be a risk of worsening. Another important instrumental investigation in the whiplash after-effect phase is electromyography of the upper extremities. When there is a brachyalgia (pain radiating to the arm), with or without paraesthesia, lasting for months, it is a good idea to carry out an EMG which will identify one or more roots involved and above all will give us an evaluation of the gravity and nature of the radicular damage (it should be pointed out that the technique is based on an exclusively motor balance and therefore not necessarily impaired in prevalently sensitive pictures). This examination is important because it permits an objective evaluation of the radicular damage and so is able to unmask the simulation from the legal medicine point of view. The EMG also helps us to clarify the site of the neurogenic problem, preventing us from confusing a carpal tunnel syndrome with a slipped cervical disc (how often has this happened in our experience!!). Finally, on the question of this examination, I would like to point out that it should be carried out in a specialist structure and by specialist, highly qualified personnel otherwise it cannot be interpreted correctly and may give con- 16 mente soggettivi. Quanti modi ci sono per descrivere una cefalea, un "senso di galleggiamento", un "vuoto di stomaco", una "difficoltà di concentrazione", un "senso di ansia"? È solo il colloquio personale approfondito tra paziente e specialista (che ha visto migliaia di questi casi) con interpretazione delle parole e del modo di descrivere i propri sintomi da parte di ognuno che può permettere di districarsi tra patologie così complesse (vari stati di ansia, di depressione, di esaurimento nervoso, di vere nevrosi da risarcimento, di disturbi oculari o vestibolari reali di sindromi emicraniche di tutt'altra origine). È tutto un universo sintomatologico così sfumato e così personalizzato che va interpretato caso per caso e mai universalizzato con percorsi prefissati. Credo di poter affermare che in nessun campo dell'Ortopedia (e faccio questo mestiere da oltre quarant'anni) sia necessario un rapporto intimo pazientespecialista per ottenere buoni risultati terapeutici. E ciò è tanto più importante in quanto un corretto approccio e iter terapeutico porta a buoni risultati in FIGURA 12 oltre il 90% dei casi e senza bisogno della chirurgia. Solo in pochissimi e selezionati casi, sempre sulla scorta di ulteriori esami quali la ricostruzione TAC delle vertebrali e la angio RMN dei vasi epiaortici, si può giungere al trattamento chirurgico della liberazione dell'arterio-vertebrale interessata, mediante uncotrasversectomia. Ripeto, sono casi del tutto poco frequenti, ma che portano a risultati positivi stupefacenti per il paziente come abbiamo pubblicato in numerosi lavori scientifici. Indirizzi terapeutici Già si è detto, soprattutto nel capi- tolo "primo approccio diagnostico", quale sia il trattamento terapeutico del colpo di frusta cervicale, ormai codificato e semplicizzato. (Tab.1) Ma è nel prosieguo dei mesi che le idee sono confuse su cosa fare o non fare. È qui che entra in gioco l'esperienza dello specialista vertebrale e in particolare cervicale. Troppo spesso si vedono tempi per- si per ginnastiche, manipolazioni, fisioterapie varie che spesso sono inutili o peggiorano la situazione. Voglio schematizzare a mio modo il percorso terapeutico nei postumi di colpo di frusta cervicale, precisando che è uno schema del tutto personale e che può servire come indirizzo generale, ma come detto più volte,e ancora lo dirò, ogni caso è a sé stante e come tale deve essere valutato (Tabella 1). Se a distanza congrua dal trauma (almeno 3 mesi) vi sono segni radiografici di instabilità segmentaria il trattamento non potrà essere chirurgico poichè, come detto, le lesioni capsulo-disco-ligamentose non riparano, e il paziente avrà sempre dei disturbi se non viene stabilizzato chirurgicamente. Non entro nei dettagli tecnici dell'intervento, ma si può dire che oggi, in mani esperte, è veramente in intervento di routine e che richiede al massimo 3 giorni di degenza, con una autonomia postoperatoria pres- FIGURA 13 soché immediata.Se non vi sono segni di instabilità intersegmentaria, e il paziente continua ad avere disturbi (cervicalgia, scapulalgia, brachialgia, parestesie alle mani) bisogna procedere con RMN, TAC, Elettromiografia onde centrare esattamente l'esame sui sintomi del paziente. Se tutti gli esami posti in atto sono negativi si potrà procedere, ricercando una attenzione del dolore, ad una opportuna decentrazione e rafforzamento muscolare, con cauta ginnastica, chinesiterapia, massoterapia per sfioramento, laserterapia, ultrasuonoterapia, ionoforesi, fusing results. Finally, it should be remembered that its repetition in time is often useful because just a short time from the trauma it is not very significant. Another very important examination if the patient presents medullary signs (clinical case 3 as always) is the Evoked Motor Potentials test (EMP) to be carried out without fail in a highly qualified Neurophysiology department as it is subject to the risk of very frequent technical errors and errors of interpretation. In effect it is only a small number of patients with the aftereffects of whiplash who need this examination because, fortunately, few of them present signs of delayed medullary suffering. The case of acute medullary disturbances in patients suffering from arthrosic narrow cervical canal is different, but we will speak about this situation separately. Where they are positive for a conduction slowdown at cervical level, the EMPs represent an absolute indication for the surgeon to intervene. Consequently, the unquestionably richest chapter regarding the whiplash patient is that bound up with the pathology of the vertebral arteries. We have already spoken about the peculiar characteristics of these arteries and a strain trauma (in hyper-reflexion but above all in hyperextension) can provoke a VBI syndrome (Vertebrobasilar Insufficiency) (see fig. 11). Typical of these symptoms is that they last, they are subjective and they respond to correct therapy. It is typical for the patient to report years of vertigo, nausea, sense of confusion and cephalea after a road accident. These patients do the rounds from one specialist to another and are subjected to a whole series of examinations and consultancy sessions, often correct but just as often quite pointless; they pursue the strangest and most chaotic treatments invariably without valid results. Wandering from one doctor to another, every day "trying" a new therapy, serves only to discourage this type of patient. This same patient ends up almost always with the neuropsychiatrist as a neurotic, depressed patient and only too often begins a pharmacological journey that creates a dependent. On the contrary, it is fundamental that a unique, continuous relationship be created between patient and spine specialist because the problem is one of interpreting exclusively subjective symptoms. How many ways are there for describing cephalea, "sense of floating", "stomach emptiness", "difficulty in concentration", "sense of anxiety"? It is only the in-depth personal conversation between patient and specialist (who has seen thousands of these cases) who is able to interpret correctly the words each patient uses to describe his or her symptoms, that it is possible to navigate such complex pathologies (various states of anxiety, depression, nervous exhaustion, real compensation neuroses, real eye or vestibular disturbances of migraine syndromes of quite another origin). It is a whole universe of symptoms that is so shadowy, so personalised that it should be interpreted case by case and never universalised with pre-set ideas. I think I can say that in no field of Orthopaedics (and I have been in the field for more than forty years) is such a close patient-specialist relationship necessary to obtain good therapeutic results. And this is the more important in so far as a correct approach and therapeutic course leads to good results in more than 90% of cases, without needing surgery. Only in a very few particular cases, and always on the basis of further examinations such as CT reconstruction of the vertebrals and NMR of the epiaortic vessels, do we end up in surgical treatment for the release of the arterio-vertebral involved, by means of uncotransversectomy. I repeat, these are highly infrequent cases but which lead to astonishingly positive results for the patient as we have published in numerous papers. Therapeutic directions We have already mentioned, especially in the section "first diagnostic approach" what the treatment, codified and simplified, of whiplash injury should be. 17 (Tab.1) But it is in the course of the months that ideas become confused on what to do or not do. It is here that the experience of the vertebral and particularly cervical specialist comes into play. Too often we see time lost in gymnastics, manipulations, various kinds of physiotherapy which are often useless or only worsen the situation. In my own way I would like to schematise the course of therapy of the after-effects of whiplash injury, pointing out that this is a quite personal schematic and that it might serve as a general indication but, as we have said more than once, and I will repeat, every case is personal and should be assessed from that point of view (Table 1). If some time after the trauma (at least 3 months) there are radiographic signs of segmentary instability, treatment cannot be surgical because, as we have said, the capsulodisco-ligamentous do not repair and the patient will always suffer from disturbances if surgery is not performed. I will not go into the technical details of the operation but it can be said that today, in expert hands, it really is a routine procedure and requires at the most 3 days in hospital, and postoperative autonomy is practically immediate. If there are no signs of intersegmentary instability, and the patient continues to be disturbed (cervicalgia, scapulalgia, brachyalgia, hand paraesthesia) you have to continue with NMR, CT scans, electromyography so as to focus the examination exactly on the patient's symptoms. If all the examinations are negative, you can proceed to exercises to strengthen the muscles with careful gymnastics, kinesitherapy, massage therapy, laser therapy, ultrasounds, ionophoresis, TENS, ma never tractions or manipulations. It is difficult to express an official opinion on acupuncture. It should be said that in the light of the neuroclinical bases of this technique it appears to be the most scientific of the non-conventional medicines. Enormous quantities of scientific research have invaded the literature on the neurophysiology of acupuncture as regards the various types of somatovisceral, somato-para-sympathetic, somato-cardiac, musculo-cardiac reflexes and on the release or metabolism of certain clinical mediators like serotonin, 18 endogenous opioids, acetylcholine, noradrenalin, GABA (gamma aminobutyric acid), dopamine, etc. In our specific case we are interested in the effects of acupuncture and, in particular, myorelaxant, analgesic and anti-inflammatory effects which, in parallel with good tolerance of the method, make it a therapeutic medium that can be effective in the non-organic after-effects of whiplash. If on the other hand the examinations are to some extent positive (see Table 1 as always), therapy should follow the positivity of the examination. If for example NMR has evidenced a herniated disc, the therapy that the specialist is accustomed to adopting in such cases will be applied; if again the EMG is positive for bronchial radiculopathy, the specialist will prescribe the neurotropic therapy that in his experience is best. And so on. We would reiterate that a gross error of the patient would be to jump from one specialist to another, so wiping out the result of his therapy. The event I consider most important because it is certainly the most frequent, is that where in a whiplash patient there persist for a long time afterwards, quite apart from other symptoms described above, signs of I.V.B. (migraine, nausea, vertigo, tinnitus, blind spots, sense of confusion, loss of memory, difficulties in concentration, state of anxiety or even panic). Such disturbances are hard to get rid of, even years after the injury, and the patient is very unhappy with them. In the end they can lead to discouragement and loss of confidence. And to think that, apart from some very rare cases in which surgery is necessary, the only problem is to form an accurate opinion of the history and symptomatology of the individual case, set up precise medical therapy for the appropriate period of time, and the result is excellent in 90% of cases. Narrow cervical canal and whiplash injury XThe fact that there is the possibility of neurological damage to the medulla in a patient with voluminous herniated disc and who suffers a whiplash injury is well known, (Fig. 12) That is why the expert spinal surgeon must sometimes inform the patient of this highly risky event and, TENS, ma mai trazioni o manipolazioni. Sul ruolo dell'agopuntura è difficile esprimere un parere ufficiale. Va detto che alla luce delle basi neurocliniche di questa tecnica, appare la più scientifica delle medicine non convenzionali. Vasto campo di ricerche scientifiche hanno invaso la letteratura sulla neurofisiologia dell'agopuntura, sia inerenti i vari tipi di riflessi somato-viscerali, somato-para-simpatici, somato-cardiaci, muscolo-cardiaci, sia sul rilascio o metabolismo di alcuni mediatari clinici quali serotomina oppioidi endogeni, acetilcolina, naradrenalina, GABA (acido gammaminobutirrico), dopamina, ecc. Nel nostro caso specifico interessano gli effetti dell'agopuntura, e in particolare quelli miorilassanti, analgesici e antinfiammatori che, in parallelo ad una buona tolleranza del metodo, ne fanno un mezzo terapeutico che può essere efficace nei postumi non organici dei colpi di frusta cervicali. Se invece gli esami posti in atto sono in qualche modo positivi (vedi sempre tabella 1), il trattamento terapeutico va a seguire la positività di quell'esame. Se ad esempio la RMN ha evidenziato una ernia discale cervicale, andrà posto in atto tutta la strategia terapeutica che quel determinato specialista è abituato ad usare in questo casi; se ancora vi è una EMG positiva per una radicolopatia bronchiale, lo specialista prescriverà una terapia neurotropica che nella sua esperienza sarà la migliore. E così via. Ribadiamo ancora una volta che l'errore grossolano che possa fare il paziente è saltellare da uno specialista all'altro, annullando così il risultato di ogni trattamento terapeutico. L'evenienza che ritengo più importante perchè sicuramente la più frequente, è quella che in un paziente che ha subito un colpo di frusta cervicale, persistano a distanza a prescindere da altri sintomi sopra descritti, segni di I.V.B., (cefalea, nausea, vertigini, a acufeni, scotami, senso di sbandamento, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, stato di ansia o addirittura di pa- è cosa nota.(Fig. 12) Ecco perchè il chirurgo cervicale esperto, deve talora fare presente al paziente tale rischiosissima evenienza e, ad un soggetto giovane, parlare del rischiobeneficio di un intervento addirittura preventivo. Ma tale evenienza è ovviamente ancor più possibile in portatori di canali cervicali congenitamente ristretti o che abbiano al loro interno multiple barre discoosteofitosiche artrosiche che protrudono e ne riducono il FIGURA 14 diametro, specie nei movimenti di iperestensione, con un meccanismo a tenaglia.(Fig.13) XTetraparesi transitorie della durata di pochi secondi o con esiti permanenti sono stati osservati per traumi del rachide cervicale in estensione e più raramente in flessione in giovani pazienti per traumi sportivi, tuffi e ginnastica nei più giovani e per sport da contatto (rugby, football americano e hockey sul ghiaccio) negli adolescenti o nei giovani adulti, ed in persone anziane spesso a seguito di banali incidenti domestici per caduta a terra. XStudi eseguiti su reperti autoptici hanno dimostrato che la causa del danno neurologico risiede in una Triade radiografica di Roy Camille: mielopatia cervicale trau1 - sbadiglio delle spinose 2 - scivolamento delle articolazioni interapofisarie matica acuta prodotta da 3 - cifotizzazione discale una stenosi dinamica durante l'escursione del moRoy Camille three-stage x-ray system of stability classification: vimento di flesso-estensio1 - spinal process yawn ne del rachide, prevalente2 - slipping of interapophysary joints 3 - disc kyphotization mente a livello dei segmenti medio-inferiori più mobili. In maniera simile a ciò che accade nelle stenosi lombari, le dimensioni del canale vertebrale si risultato è ottimo nel 90% dei casi. ducono durante l'estensione del rachide cervicale per l'estroflessione Canale stretto cervicale del legamento giallo conseguente al e "Whiplash injury" ravvicinamento delle lamine, prevaXIl fatto che vi sia la possibilità di un lentemente a livello C5-C6 e C6-C7 danno neurologico midollare in un ove maggiore è la concentrazione paziente portatore di una voluminodelle forze applicate dal trauma in sa ernia discale cervicale e che subiestensione, potendo giungere ad ocsca un trauma con colpo di frusta, nico). Tali disturbi sono molto persistenti, anche anni dopo il trauma, e vengono vissuti molto male dal paziente, nel quale si crea alla fine un senso di scoramento e di sfiducia. E pensare che, a parte casi molto rari in cui è necessario l'intervento chirurgico, si tratta soltanto di inquadrare con precisione l'anamnesi e la sintomatologia del caso singolo, instaurare una precisa terapia medica per l'opportuno periodo di tempo, e il ri- in the case of a young patient, speak of the risk-benefit of a preventive operation. But such an event is obviously even more possible in subjects with congenitally narrow cervical canals or who have within multiple arthrosic disco-osteophytosic bars which protrude and reduce its diameter, especially in hyperextension movements with a pincer-like mechanism. (Fig. 13) XTransitory tetraparesis lasting a few seconds or with permanent sequelae have been observed in cervical spine traumas in extension and more rarely in flexion in young patients following sporting injuries, diving and gymnastics in the youngest and in the case of contact sports (rugby, Americam football and ice hockey) in adolescents or in young adults, and in the elderly often following banal domestic falls. XStudies carried out on autopsy pieces have shown that the cause of neurological damage lies in acute traumatic cervical myelopathy produced by a dynamic stenosis during the flexo-extension movement of the spine, prevalently at the level of the most mobile medio-inferior segments. In a similar fashion to what happens in lumbar stenoses, the dimensions of the vertebral canal reduce during the extension of the cervical spine for extroflexion of the yellow ligament as a consequence of the nearness of the laminae, prevalently at C5-C6 and C6-C7 levels where the concentration of the forces applied by the trauma in extension is greatest, at times occupying 30% of the sagittal diameter of the canal. The reduction in the epidural safety free space, associated with protrusion of the disc at the corresponding level and the contemporaneous distension and widening of the spinal cord as a result of shortening of the dural sac fixed by radicular emergencies along the arc of cervical lordosis provokes medullary compression at one or more levels. (Fig. 1) Trauma in extension brings about dynamic compression of the dural sac by protrusion of the yellow ligaments and the corresponding disc, at times associated with laceration of the anulus and of the anterior longitudinal ligament. XWe reiterate with insistence that in elderly patients with vertebral canals of congenitally reduced dimensions, the 19 development of osteophytic production due to primary degenerative-arthrosic processes increases the risk of medullary trauma as a result of the further reduction in the free epidural space that acts as a safety cushion in the event of whiplash. XWe have done a lot of work on this problem and the last of our papers goes back to 2001. We have described 19 cases in 10 years of elderly patients with cervical arthrosis and medullary neurological damage following whiplash. Fortunately these cases are not frequent as we see. XIn the presence of stiff vertebral segments, trauma in extension can produce discal lacerations and of the anterior and posterior longitudinal ligaments of the free contiguous segments, the longest lever arm offered the trauma with possible secondary instability. Dynamic stenosis determines the onset of medullary neurological damage at times associated with radicular damage produced by the bruising and/or direct compression of the dural sac and by the occlusion as a result of stretching and/or compression of the anterior medullary artery, giving rise to clinical pictures of spinal cord or grey substance suffering (tetraplegia or tetraparesis, Brown-Sequard syndrome, suspended paralysis and anterior cord syndrome) at times overlapping and difficult to evaluate in the acute phase owing to concomitant bone marrow oedema, but different in terms of gravity or reversibility. XIn the past these lesions have always been treated conservatively but recently some authors have proposed more aggressive, surgical treatment to be carried out in emergency situations if necessary. XThe neurological damage may have a different duration and prognosis that is hard to evaluate in emergencies both from the clinical and radiographic viewpoints in so far as in most cases in the acute phase we observe a picture of tetraplegia or tetraparesis to which corresponds diffuse bone marrow oedema in NMR at times without clearly highlighting points of compression on the dural sac. Many cases of short duration with total or partial spontaneous neurological recovery after conservative treatment 20 cupare il 30% del diametro sagittale del canale. La riduzione dello spazio libero di sicurezza epidurale, associata alla protrusione del disco del livello corrispondente e alla contemporanea detensione ed allargamento del midollo spinale per accorciamento del sacco durale fissato dalle emergenze radicolari lungo l'arco della lordosi cervicale provoca una compressione midollare ad uno o più livelli. (Fig.1) Il trauma in estensione determina una compressione dinamica del sacco durale per protrusione dei legamenti gialli e del disco corrispondente, talvolta associato a lacerazione dell'anulus e del legamento longitudinale anteriore. XRibadiamo con insistenza che nei pazienti anziani con canali vertebrali di dimensioni ridotte congenitamente, lo sviluppo di produzioni ostefitiche da processi degenativoartrosici primitivi aumentano il rischio di un trauma midollare per l'ulteriore riduzione dello spazio libero epidurale "di sicurezza" in caso di colpo di frusta. XCi siamo occupati a lungo di questo problema con pubblicazioni scientifiche di cui l'ultima risale al 2001. Abbiamo descritto 19 casi in 10 anni di pazienti anziani con artrosi cervicale e danno neurologico midollare a seguito di un colpo di frutsta. Fortunatamente si tratta di casi non frequenti, come si vede. XIn presenza di segmenti vertebrali rigidi il trauma in estensione può produrre lacerazioni discali e dei ligamenti longitudinali anteriore e posteriore dei segmenti liberi contigui, il più lungo braccio di leva offerto al trauma, con possibile insabilità secondaria. La stenosi dinamica determina la comparsa di un danno neurologico midollare, associato talvolta ad un danno radicolare, prodotto dalla contusione e/o compressione diretta del sacco durale e dalla occlusione per stiramento e/o compressione dell'arteria midollare anteriore, dando luogo a quadri clinici di sofferenza dei cordoni midollari o della sostanza grigio (tetraplegia o tetraparesi, sindrome di Brown-Sequard, paralisi sospesa e sindrome dei cordoni anteriori) tal- volta sovrapposti e difficilmente valutabili in fase acuta per l'edema midollare concomitante, ma diversi per gravità ed eventuale reversibilità. XIn passato queste lesioni sono state trattate sempre conservativamente ma di recnte alcuni autori hanno proposto un trattamento più aggressivo, chirurgico, da eseguirsi anche in urgenza. XIl danno neurologico può avere durata e prognosi diversa difficilmente valutabile in emergenza sia dal punto di vista clinico che radiografico in quanto nella maggior parte dei casi si osserva in fase acuto un quadro di tetraplegia o tetraparesi cui corrisponde un edema midollare diffuso in RNM talvolta senza evidenziare chiaramente punti di compressione sul sacco durale. Molti casi di breve durata con recupero neurologico spontaneo totale o parziale dopo trattamento conservativo sono stati descritti in letteratura sia in soggetti giovani che in pazienti adulti con danni neurologici inizialmente completi o incompleti, ma meno frequentemente questi miglioramenti sono stati osservati in pazienti anziani. Il successo dell'indirizzo conservativo è stato attribuito al trattamento medico antiedemigeno precoce e all'immobilizzazione del collo con collari rigidi per evitare reiterati insulti meccanici sul sacco durale. XSegue un periodo di attenta valutazione giorno per giorno, direi ora per ora, dell'evoluzione del quadro neurologico, essendo alcuni Autori fautori di un intervento nei primi giorni, altri molto più attendisti, per non dire astensionisti. La decompressione posteriore nei traumi midollari mediante laminectomia si è rivelata nelle mielopatie traumatiche da stenosi dinamica o da fratture-lussazioni insufficiente e dannosa. La decompressione per via anteriore ha sicuramente in seguito dato risultati migliori per la stabilità e l'entità della decompressione. XNoi preferiamo in emergenza valutare diversi fattori che nella nostra esperienza e in letteratura sembrerebbero avere valore prognostico, distinguendo i pazienti secondo l'entità del danno neurologico, completo o incompleto, la presenza o meno di una compressione sul sacco durale e la sua estensione longitudinale, il tempo trascorso dal trauma, l'evoluzione del quadro clinico subito dopo il trauma o a distanza e l'età del paziente. XNoi poniamo l'indicazione chirurgica, sempre differita, nei danni neurologici incompleti che non presentino un recupero ottimale nel primo mese e si siano stabilizzati ad un livello incompatibile con un'autonomia del paziente o in presenza di un danno neurologico progressivo per reiterati insulti traumatici sul sacco durale in presenza di una compressione ad uno o più livelli documentata radiograficamente con RNM e TAC asportando gli osteofi e stabilizzando il segmento compromesso. XSapendo comunque che non vi sono parametri prognostici, clinici o radiografici sicuri da esporre al paziente che possano garantire un miglioramento del quadro clinico dopo l'intervento. La scelta del tipo di decompressione, anteriore, posteriore o circonferenziale, dipende dalla sede ed estensione della compressione, ma è in genere preferita quella anteriore, per tutta una serie di motivi tecnici che sarebbe troppo lungo qui esporre. XDate le premesse che abbiamo esposte, l'indicazione chirurgica assume il ruolo di una "offerta" che noi proponiamo al paziente a fronte di un quadro neurologico non più passibile di miglioramento e questo lo si ottiene nel 50% della nostra casistica, dato tutt'altro che cattivo trattandosi di pazienti anziani, con difficoltà circolatorie generali e quindi anche midollari (vasculopatie aterosclerotiche, diabetiche, reumatoidi, ecc.) Considerazioni medico-legale sui traumi distorsivi della colonna cervicale (Antonio Solini, Nicola Ruggieri) Negli ultimi decenni, si è assistito ad una costante crescita della casistica have been reported both in young subjects and in adults with initially complete or incomplete neurological damage but less frequently these improvements have been observed in the elderly. The success of the conservative approach has been attributed to early antioedemigenic treatment and to immobilisation of the neck with rigid collars to prevent reiterated mechanical insults to the dural sac. XThere follows a period of careful evaluation day by day, I would say hour by hour, of the evolution of the neurological picture as some authors advocate an operation in the first few days, others prefer to wait or don't want to operate at all. Rear decompression in medullary traumas by means of laminectomy has proved in traumatic myelopathies due to dynamic stenosis or fractures-luxations to be insufficient and damaging. Anterior decompression has certainly later given better results for the stability and extent of decompression. XIn emergency situations we prefer to assess different factors which in our experience and in the literature would seem to have a prognostic value, distinguishing patients in accordance with the extent of the neurological damage, complete or incomplete, the presence or otherwise of pressure on the dural sac and its longitudinal extension, the time that has passed since the trauma, the evolution of the clinical picture straight after the trauma or some time after, and the age of the patient. XOur indication for surgery is always delayed and depends on incomplete neurological damage not presenting optimal recovery in the first month and that have stabilised at a level incompatible with patient autonomy or in the presence of progressive neurological damage owing to reiterated traumatic insults on the dural sac in the presence of compression at one or more levels documented radiographically with NMR or CT, removing bone spurs and stabilising the affected segment. XKnowing, however, that there are no certain prognostic, clinical or radiographic parameters to present to the patient that can definitely guarantee an improvement in the clinical picture after the operation. The choice of the type of anterior, poste- rior or circumferential decompression depends on the site and extension of the compression, but the anterior type is generally preferred for a whole series of technical reasons that it would be too long to present here. XIn view of these premises, the indication for surgery takes on the role of an "offer" we make to the patient in the face of a neurological picture that is no longer open to improvement and this is obtained in 50% of our series, by no means a bad figure as we are talking about elderly patients with general circulatory difficulties and hence bone marrow problems too (atherosclerotic, diabetic, rheumatoid etc. vasculopathies). Legal medicine considerations on distortion traumas of the spinal column (Antonio Solini, Nicola Ruggieri) Over recent decades we have witnessed constant growth in cases of forensic medicine reports on cervical distortion with respect to total reports after traumas. With respect to total traumas, forensic medicine assessments of spinal distortion have gone up from 5-10% in the 70s-80s to 30-35% in the 90s2000s and this situation has taken place on a basis of overall increase in traumatism evaluations, which bears witness to an even greater increase in absolute terms. In addition to the absolute increase in traumas, this situation is certainly due to greater attention being paid to recognising damage deriving from cervical distortion trauma, a recognition that, depending on the evaluations of the insurance companies, tends at times to overestimate the damage. Nevertheless, according to some researches, the introduction of the compulsory use of seat-belts, although contributing to preserving the health of citizens from much more serious damage in car injuries, has led to a boosted number of injuries due to cervical distortion trauma owing to the increase in the effects of the undulating movement of the head on the neck and trunk, anchored by belts to the back of the seat. Normally, legal medicine evaluation of a cervical distortion trauma is requested 21 for an insurance claim or in civil law; it is rather more unlikely to be the subject of a penal case: Xin civil law, it is established that damage to the person deriving from an illicit event causing voluntary or culpable personal lesions must be appropriately indemnified (aquilian responsibility, art 2043 cc); Xin insurance claims, compensation for damage to a person deriving from a previous insurance contract may be protected (contractual responsibility, art. 1219 cc); Xin criminal law, after the depenalisation of damages deriving from road accidents, it is very unlikely that a cervical distortion trauma can be depicted as a serious or very serious personal lesion, liable to automatic persecution (danger to life or disease that is certainly or probably incurable, Art. 583 criminal code), and the purpose of any criminal actions that are brought is often simply to make the insurance company aware through its client so as to obtain payment of the damages more quickly. In addition to the causal considerations as to the likelihood of the trauma producing the cervical disablements considered, the legal medicine evaluation must identify the duration of the evolution of the disease and the after-effects of the trauma. The concept of evolution is comprised in the legal medicine concept of disease, namely following a traumatic disturbance of anatomo-functional balance of the spine, we see inflammatory and repair processes that, after a more or less long time, will lead to a new anatomical and functional stabilisation that may involve a diminution of previous anatomo-physiological capacities (cure with after-effects) or a return to all previous anatomo-physiological capacities (cure with full physical restoral). So the disease phase consequent on a cervical distortion trauma includes both the acute early post-traumatic phase, and the therapeutic and possibly reeducational phase that leads to the stabilisation of the sequelae. In average cervical distortions it is possible to consider the acute phase as that corresponding to the necessary immobilisation with a cervical collar for about 7-20 days (period of absolute temporary inability), 22 di relazioni peritali medico-legali su distorsione cervicale rispetto al totale delle relazioni dopo traumi. Rispetto al totale dei traumi, le valutazioni medico-legali in distorsione cervicale sono passate da una percentuale del 5-10% degli anni 70-80 al 30-35% degli anni 90-2000, e questa situazione si è realizzata su una base di aumento globale delle valutazioni in traumatismi, il che testimonia un aumento ancora maggiore in termini numerici assoluti. Questa situazione è certamente dovuta, oltre che all'aumento assoluto dei traumi, ad una maggiore attenzione nel riconoscimento di un danno derivato dal trauma distorsivo cervicale, riconoscimento che, secondo le valutazioni delle parti assicurative, tende, talora, addirittura a sovrastimare il danno. Tuttavia, secondo alcune ricerche, l'introduzione dell'uso obbligatorio delle cinture di sicurezza, pur contribuendo a preservare la salute dei cittadini da danni ben più gravi nei traumi automobilistici, avrebbe innalzato il numero dei danni da trauma distorsivo cervicale per aumento degli effetti di basculamento del capo sul collo e sul tronco, ancorato dalle cinture allo schienale. Normalmente la valutazione medico-legale di un trauma distorsivo cervicale viene richiesta in ambito risarcitivo civilistico o assicurativo, molto più difficilmente in ambito penale: Xin ambito civilistico, è stabilito che deve essere opportunamente risarcito un danno alla persona che derivi da un fatto illecito causante lesioni personali volontarie o colpose (responsabilità aquiliana, art 2043 cc); Xin ambito assicurativo, può essere tutelato il risarcimento di un danno alla persona che deriva da un precedente contratto assicurativo (responsabilità contrattuale, art. 1219 cc); Xin ambito penale, dopo la depenalizzazione a querela dei danni derivanti da incidenti stradali, è molto difficile che un trauma distorsivo cervicale possa configurare una lesione personale grave o gravissi- ma, perseguibile penalmente d'ufficio (pericolo di vita o malattia certamente o probabilmente insanabile, Art. 583 cp), e le eventuali querele penali hanno spesso lo scopo di sensibilizzare le compagnie assicurative attraverso il proprio assicurato per ottenere un più sollecito risarcimento dei danni. La valutazione medico-legale, oltre alle considerazioni causali sull'idoneità del trauma sofferto a produrre le menomazioni cervicali considerate, deve identificare la durata della evoluzione di malattia ed i postumi del trauma. Nel concetto medico-legale di malattia è inteso il concetto di evoluzione, cioè, in seguito a una turba traumatica dell'equilibrio anatomo funzionale cervicale, si realizzano dei processi infiammatori e riparativi che porteranno, dopo un tempo più o meno lungo, ad una nuova stabilizzazione anatomica e funzionale che potrà essere con una diminuzione delle precedenti capacità anatomo fisiologiche (guarigione con postumi) oppure con un ritorno a tutte le precedenti capacità anatomo fisiologiche (guarigione con restitutio ad integrum).Quindi la fase di malattia conseguente ad un trauma distorsivo cervicale comprende sia la fase di prima acuzie post traumatica, sia la fase terapeutica ed eventualmente rieducativa che conduce alla stabilizzazione degli esiti.Nella media delle distorsioni cervicali, è possibile considerare la fase di acuzie quella corrispondente alla necessaria immobilizzazione in collare cervicale della durata di circa 7-20 giorni (periodo di inabilità temporanea assoluta), a cui segue una fase terapeutica in cui si realizzano i principali processi di riparazione e di rigenerazione, abitualmente prolungantesi fino a 6 settimane (periodo di inabilità temporanea parziale massima), ed una fase di definitivo completamento ed assestamento, spesso associantesi ad una corrispondente fase rieducativa, che può protrarsi fino a 6 mesi-un anno(periodo di inabilità temporanea parziale minima). Al termine della fase di evoluzione di malattia, è possibile eseguire la va- sioni cervicali danno esito a un qualche minimo danno permanente che sarà corretto riconoscere, sarà altrettanto corretto riconoscere solo uno stato di malattia esitato in una restituzio ad integrum in quei casi in cui il processo di guarigione non lascia nessun reliquato, evitando di automatizzare il riconoscimento di una cosiddetta " micropermanente" a casi in cui non è possibile riconoscere un danno definitivo. Dall'altra parte, sarà però necessario localizzare con precisione e valutare degnamente quei casi, seppure più rari, in cui il trauma distorsivo cervicale ha causato delle lesioni cervicali definitive meritevoli del riconoscimento di un danno maggiore. È quindi importante riuscire a distinguere quelle distorsioni cervicali senza esiti da quelle causanti delle lesioni cervicali minori e da quelle causanti lesioni cervicali maggiori. Sicuramente risulta difficile in molti casi classificare alcune distorsioni cervicali come appartenenti al primo o al secondo gruppo: i postumi di una distorsione cervicale senza lesione scheletrica evidente ai radiogrammi, con rachialgia e modesta limitazione funzionale ed in soggetto con rachide cervicale normale possono essere degnamente valutati con un danno pari al 2-3% della validità totale. Tuttavia tale tipo di danno trova difficoltà a reperire i dati oggettivi su cui fondare la valutazione: Xla sintomatologia lamentata (cervicalgia, cefalea, vertigini, disturbi oculari ed uditivi, ecc.) è inevitabilmente una sintomatologia sostanzialmente soggettiva; Xtalora, all'esame obiettivo, e possibile riscontrare uno stato di contrattura muscolare palpabile, ma, secondo alcuni autori, la sua presenza non è sempre correlabile con il trauma sofferto; Xtalora, all'esame radiografico standard, è possibile riscontrare modificazione della curva lordosica cervicale, ma anche questo dato non è sicuramente testimonianza del trauma subito; Xtalora, la valutazione anamnestica ed i dati sulla dinamica dell'inciden- te consentono una deduzione di oggettiva giustificazione del danno cervicale; Xsolo di relativa importanza sembra essere il dato dell'entità dei danni a veicoli incidentati, in quanto talora scarsi danni ai veicoli con particolari situazioni e posizioni dei traumatizzati possono dare origine a lesioni cervicali importanti e, viceversa, danni veicolari più importanti possono non corrispondere ad un danno fisico su chi abbia avuto la possibilità e la capacità di assumere una posizione somatica difensiva rispetto all'impatto imminente; Xpiù importante sembra la documentazione clinica presente, in quanto, anche in presenza di sintomi principalmente soggettivi, ripetute certificazioni mediche contenenti la registrazione della sintomatologia lamentata e delle necessarie terapie eseguite non possono non essere considerate come dati oggettivanti il disagio affrontato. Un altro problema da considerare e quello della preesistenza di patologie che anatomicamente o funzionalmente possano sovrapporsi al danno anatomo fisiologico realizzatosi sul rachide cervicale. Esempio tipico è il trauma distorsivo cervicale senza evidenza di lesione scheletrica posttraumatiche, con rachialgia e modesta limitazione funzionale in soggetto con rachide cervicale artrosico, che abitualmente viene valutato con un danno pari a 5% della validità totale. Tale danno deve essere differenziato dai precedenti danni funzionali causati dalla lesione degenerativa artrosica, ma spesso si è di fronte al caso di una precedente artrosi cervicale non sintomatica fino al momento del trauma, su cui il trauma distorsivo agisce con effetto di slatentizzazione della sintomatologia cervicale, precedentemente assente. In questi casi dei fenomeni degenerativi, per la loro lenta evoluzione, possono andare incontro ad un adattamento compensativo della funzione rachidea creando una alterazione subclinica senza sintomatologia, mentre il trauma agisce creando uno squilibrio non recuperabile che rende evidente una to which follows a therapeutic phase in which we see the main repair and regeneration processes which are usually prolonged up to 6 weeks (period of maximum partial temporary inability), and a phase of definitive completion and settlement, often associated with a corresponding re-educational phase, which can be protracted up to 6months-1 year (period of minimum partial temporary inability). At the end of the evolution phase of the disease, it is possible to carry out the assessment of any permanent damage deriving from cervical distortion which according to the most recent legal medicine interpretations, in civil responsibility should be carried out according to the percentages of biological damage, given that the need to identify a specific permanent invalidity is limited to really special situations. On the other hand, in cases of an accident covered by private insurance, the permanent damage of a cervical distortion will be assessed on the basis of insurance tables and the valuations contained in the policy. Assessment of permanent after-effects in cervical distortions finds a recognised evaluation within five percentage points in 52.3% of cases, while assessments up to 9-10 points are present in 6.3% of cases. From these percentages we deduce that, with the exception of rare cases of evaluation of damage higher than 10%, the remaining percentage finds no recognition of permanent damage. In this regard it is worth recalling that, if the majority of cervical distortions have an outcome in some minimal permanent damage which it will be correct to recognise, it will be equally correct to recognise only a state of disease with outcome of complete recovery in those cases in which the cure process leaves no sequelae, avoiding automising the recognition of a so-called "micropermanent" damage to cases in which it is not possible to recognise definitive damage. On the other hand, it will be necessary to locate with precision and assess scrupulously those cases, albeit rarer, in which the cervical distortion trauma has caused definitive cervical lesions for which they deserve recognition of grea- 23 ter damage. It is therefore important to succeed in distinguishing those cervical distortions without after-effects from those causing minor cervical lesions and from those causing major cervical lesions. It is certainly difficult in many cases to classify certain cervical distortions as belonging to the first or second group: the after-effects of a cervical distortion without skeletal lesion that shows up in the X-ray, with spinal pain and modest functional limitation and in subjects with normal cervical spine can be properly assessed as damage of 2-3% of total validity. Nevertheless, in this type of damage it is hard to find objective data on which to base the assessment: Xthe symptomatology reported (cervicalgia, cephalea, vertigo, eye and ear disturbances, etc.) is inevitably a substantially subjective symptomatology; Xat times, on objective examination, it is possible to observe a state of muscular contracture that is palpable but, according to some authors, its presence is not always related to the trauma reported; Xat times, on standard X-ray examination, it is possible to encounter a modification of the cervical lordosic curve but this on its own is not a definite proof of the trauma; Xat times, anamnestic assessment and the data on the dynamics of the accident permit a deduction that objectively explains the cervical damage; Xdata on the extent of the damage to the vehicles involved in the accident are only of relative importance because often little damage to the vehicles in particular situations and positions of the traumatised subjects can give rise to major cervical lesions and, vice versa, more dramatic vehicle damage does not always correspond to physical damage to the passenger or driver who has been able to take up a defensive somatic position with respect to the imminent impact; Xthe clinical documentation present would appear to be more important in that, even in the presence of mainly subjective symptoms, repeated medical certifications containing the registration of the symptomatology reported and the necessary therapies carried out cannot be considered as data pointing 24 objectively to the disturbance suffered. Another problem to be considered is that of the pre-existence of pathologies which may superimpose themselves anatomically or functionally on the anatomo-physiological damage to the cervical spine. One typical example is cervical distortion trauma without evidence of posttraumatic skeletal lesion, with rachyalgia and modest functional limitation in a subject with arthrosis of the cervical spine, which is generally assessed with damage of 5% of total invalidity. Such damage must be differentiated from the previous functional damage caused by the arthrosic degenerative lesion but often we find ourselves in the presence of a case of prior cervical arthrosis that was non-symptomatic up to the moment of the trauma and on which the distortion trauma acts with the effect of removing the latency status from the cervical symptomatology, previously absent. In these cases, owing to their slow evolution, these degenerative phenomena can adapt and compensate for spinal function, creating a subclinical change without symptomatology, while the trauma acts by creating an irrecuperable imbalance which makes evident a previously absent symptomatology. For this reason, pathological pre-existence, even when asymptomatic, has to be correctly evaluated because it reduces the percentage of anatomofunctional integrity of the subject and thus the very cervical distortion damage which in the integral subject can be assessed with damage of 2-3%, while in a rachis diminished by pre-existing arthrosis it can produce damage of 5%..These considerations on pre-existing arthrosis must also be evaluated in cases of pre-existing congenital changes to the cervical region, as in the case of congenital pathologies of the spinal column (cervical synostoses, hemispondyles, cervical scoliosis) or of the superior thoracic strait (cervical rib, mega apophysis C7) or even acquired rheumatic pathologies. From cervical distortions that cured without aftereffects and from those that cured with minor cervical lesions it is indispensable to differentiate those cervical distortions that produce major cervical lesions, sintomatologia precedentemente assente. Per tale motivo una preesistenza patologica, anche asintomatica, deve essere correttamente valutata perché riduce la percentuale di integrità anatomo funzionale del soggetto e pertanto lo stesso danno distorsivo cervicale che nel soggetto integro può essere valutato con un danno del 2-3%, in un rachide diminuito da una preesistente patologia artrosica può realizzare un danno pari al 5%. Tali considerazioni sulle preesistenze artrosiche, devono essere ugualmente valutate anche nei casi di preesistenti alterazioni congenite della regione cervicale, come nel caso delle patologie congenite della colonna (sinostosi cervicali, emispondili, scoliosi cervicali) o dello stretto toracico superiore (costa cervicale, mega apofisi C7) o anche patologie acquisite reumatiche. Dalle distorsioni cervicali guarite senza esiti e da quelle guarite con lesioni cervicali minori è indispensabile differenziare quelle distorsioni cervicali che producono delle lesioni cervicali maggiori, situazioni in cui è possibile identificare una valutazione di danno maggiore che andrà a rapportata al tipo di danno e alla tua entità. Sono da considerare lesioni cervicali maggiori tutte quelle lesioni derivate da un trauma distorsivo cervicale in cui siano obiettivabili con certezza dei danni scheletrici, neurologici, sul sistema vertebro basilare o sul sistema vestibolare. In seguito ad un traumatismo distorsivo cervicale, si possono realizzare delle lesioni scheletriche maggiori che non possono evolvere verso una graduale e spontanea guarigione e queste lesioni sono identificabili con quelle che interessano le strutture ossee, ma anche, disco-capsulo-legamentose del segmento vertebrale medio di Roy Camille, che, come riportato precedentemente, corrisponde alle articolazioni interapofisarie, alla metà posteriore del disco intervertebrale ed al legamento longitudinale posteriore. Un attento esame della documenta- zione per immagini è in grado di identificare queste alterazioni maggiori cervicali: Xi radiogrammi tradizionali sono in grado di far riconoscere nella proiezione latero-laterale i tre segni di instabilità di Roy Camille (lo sbadiglio delle spinose, lo scivolamento delle interapofisarie, la cifotizzazione discale); Xin caso di sublussazione in un interapofisaria è presente una linea delle spinose spezzata in antero posteriore ed il dissassamento della colonna delle interapofisarie nelle oblique; Xnelle proiezioni dinamiche, in situazione di instabilità vertebrale si riconosce la magnificazione dei segni di Roy Camille e l'alterazione patologica dell'escursione angolare discale al livello di instabilità; Xlo spostamento vertebrale è evidenziabile nella radiografia in latero-laterale o nella ricostruzione in laterale alla TC, meglio se con il calcolo secondo Rothman; Xalla TAC sono ben evidenti le lesioni sublussative o, talora, fratturative delle articolazioni interapofisarie che sostengono una instabilità cervicale, oltre che è facile riconoscere una alterazione discale posttraumatica (ernia discale cervicale post-traumatica); Xalla RMN e ben leggibile la lesione discale post-traumatica nei casi di ernia discale cervicale post-traumatica e la disamina del segno triangolare sovra e sotto discale nella zona di scollamento del legamento longitudinale posteriore permette anche di diagnosticare se l'ernia discale è recente e post-traumatica oppure pregressa e degenerativa; sempre questa indagine consente di visualizzare bene le compromissioni midollari post traumatiche. Le lesioni nervose derivanti da una distorsione cervicale maggiore possono essere radicolari o midollari e sono ben indagate ed obiettivate dagli studi elettrofisiologici. L'elettromiografia degli arti superiori indaga le sofferenze radicolari che possono derivare da un trauma cervicale, da una instabilità post-trau- matica o da un'ernia discale posttraumatica mentre i potenziali evocati, specialmente motori, sono in grado di evidenziare delle sofferenze della trasmissione midollare che possono più tipicamente realizzarsi in seguito ad un'ernia discale cervicale post-traumatica. Inoltre, le indagini elettrofisiologiche sono in grado di differenziare nella maggior parte dei casi una sofferenza cronica e pregressa da una sofferenza più recente e post-traumatica. Nelle lesioni distorsive cervicali maggiori, le lesioni delle arterie vertebrali ad effetto stenosante (anello fibroso da evoluzione cicatriziale della lesione del plesso venoso peri-vertebrale) o le irritazioni posttraumatiche (persistenza di una instabilità cervicale) producono quella proteiforme sintomatologia che è tipica della insufficienza vertebro basilare post-traumatica (Jung, Kehr) con cefalea, vertigini, acufeni, fosfeni e turbe della stabilità. Anche per queste lesioni è possibile ricercare una più certa obiettivizzazione: Xl'esame ecodoppler dei vasi epiaortici può talora evidenziare una turba del flusso vascolare dell'arteria vertebrale dipendente da compressioni estrinseche al vaso, ma, abitualmente, quest'esame e scarsamente sensibile alla conferma di compressioni estrinseche e può trovare giustificazione nelle indagini dopo una distorsione cervicale sostanzialmente per escludere che le turbe irrorative al sistema cerebello vestibolare siano dipendenti da ateromi intrinsechi alle arterie vertebrali o a quelle carotidee; Xfino a poco tempo fa, l'unico esame in grado di dimostrare una compressione estrinseca post-traumatica sull'arteria vertebrale (anello fibroso o stiramento dell'arteria vertebrale in instabilità cervicale) era l'arteriografia dei vasi vertebrali, indagine, tuttavia, di una certa invasività e che trovava giustificazione solo per motivazioni cliniche di persistenza dei disturbi tale da fare ipotizzare delle soluzioni chirurgiche; Xdel tutto recentemente, la tecnica situations in which it is possible to identify an evaluation of greater damage that will be put in relation to the type of damage and its extent. Major cervical lesions are all those lesions deriving from a cervical distortion trauma in which there are definite objective signs of skeletal and neurological damage, and damage to the vertebrobasilar system or to the vestibular system. Following a cervical distortion trauma major skeletal lesions may occur which cannot evolve in the direction of a gradual, spontaneous cure and these lesions are identifiable with those involving the bone structures, but also the disco-capsulo-ligamentous structures of Roy Cmille's middle vertebral segment, which, as reported previously, corresponds to the interapophyseal joints, the posterior half of the intervertebral disc and the posterior longitudinal ligament. Careful examination of the documentation by images is able to identify these major cervical changes: Xtraditional X-rays are able to show up Roy Camille's three signs of instability (spinous gap, sliding of the interapophyseals, discal kyphosis) in latero-lateral projection; Xin the case of subluxation in an interapophyseal we have the spinous line broken in antero-posterior and the misalignment of the column interapophyseals in the oblique; Xin dynamic projections, in a situation of vertebral instability, we recognise the magnification of Roy-Camille's signs and the pathological alteration of the angular excursion of the disc at the level of instability; Xvertebral displacement can be evidenced in latero-lateral projection at X-ray, or in lateral reconstruction at CT, best if done with the Rothman calculation; XCT highlights subluxation lesions or, at times, fractures of the interapophyseal joints which sustain cervical instability, and it is easy to recognise a posttraumatic discal alteration (post-traumatic cervical herniated disc); XAt NMR post-traumatic disc lesion is readily visible in cases of post-traumatic cervical herniated disc and examination of the triangular sign above and below the disc in the zone of deta- 25 chment of the posterior longitudinal ligament also makes it possible to diagnose whether the herniated disc is recent and post-traumatic or prior and degenerative; this investigation always permits good visibility of post-traumatic medullary impairment. Nervous lesions deriving from major cervical distortion may be radicular or medullary and are clarified thoroughly and objectively in electrophysiological studies. Elettromyography of the upper extremi- ties investigates radicular problems that may derive from a cervical trauma, posttraumatic instability or post-traumatic herniated disc while evoked potentials, especially motor, are able to highlight the problems in medullary transmission which may more typically occur following post-traumatic slipped cervical disc. In addition, electrophysiological investigations are able, in the majority of cases, to differentiate chronic and prior problems from a more recent, post-traumatic problem. In major cervical distortion lesions, lesions of the vertebral arteries with stenosing effect (fibrous ring due to scar evolution of the lesions of the peri-vertebral venous plexus) or post-traumatic irritations (persistence of cervical instability) produce that protean symptomatology that is typical of post-traumatic vertebrobasilar insufficiency (Jung, Kehr) with cephalea, vertigo, tinnitus, phosphenes and stability disturbance. For these lesions too it is possible to seek more certain objectivity: XEcodoppler of the epiaortic vessels may sometimes evidence a disturbance to the vascular flow of the vertebral artery dependent on an impairment extrinsic to the vessel but, generally speaking, this examination is not too sensitive when it comes to confirming extrinsic impairment but may be justified in investigations following cervical distortion substantially to exclude that irroration problems to the cerebellar-vestibular system are dependent on atheromas intrinsic to the vertebral and carotid arteries; XUntil a short time ago, the only examination capable of demonstrating post-traumatic extrinsic impairment on the vertebral artery (fibrous ring or stretching of the vertebral artery in cervical instability) was arteriography of the vertebral vessels, an investigation, however, that is rather invasive and that can only be justified for clinical reasons of persistence of the disturbances with a hypothesis of a surgical solution; XQuite recently, it has become possible with radiology to have angioNMR pictures of the vertebral arteries making it possible to view post-traumatic trouble in the artery with an investigation that is much less invasive than arteriography. Another field of investigation in major cervical distortions is the use of those diagnostic examinations able to analy- radiologica ha sviluppato la possibilità di avere delle immagini angioRMN delle arterie vertebrali tanto da poter visualizzare delle sofferenze post traumatiche dell'arteria con una indagine molto meno invasiva della arteriografia. Altro campo di indagine nelle distorsioni cervicali maggiori e l'utilizzo di quegli esami diagnostici che sono in grado di analizzare l'alterazione del sistema cerebello vestibolare e la sindrome da instabilità che ne consegue, che sono spesso legate ad una sindrome da insufficienza vertebro basilare direttamente dipendente da un trauma cervicale o, talora, da traumi cranici o vestibolari che si associano al trauma cervicale. La diagnostica che indaga queste alterazioni è eminentemente una diagnostica neuro fisiologica ed otoiatrica: Xl'esame audio vestibolare e l'elettroencefalogramma nel trauma distorsivo cervicale (o nel trauma craniovestibolare che gli si associa) presentano delle positività, ma presentano spesso dei dati molto aspecifici che non permettano una obiettiva diagnosi causale di certezza; Xper qualche tempo ha mostrato qualche dato positivo l'esame dell'elettronistagmografia, limitatamente alla positività del nistagmo da privazione vertebro basilare, talora, peraltro, non riproducibile anche in casi di comprovata alterazione posttraumatica vertebro basilare; Xpiù recentemente, dati più interessanti sull'obiettiva alterazione del sistema cerebello vestibolare si sono dimostrati con l'esame della stabilometria computerizzata, che mediante dei diagrammi (stabilogramma e statokinesigramma) evidenzia la presenza di una instabilità patologica, non simulabile, e dipendente certamente da patologie del sistema cerebello vestibolare; la dimostrazione dell'assenza di patologie preesistenti o non traumatiche che agiscano sul sistema cerebello vestibolare può isolare la causa traumatica come unica ed obiettiva eziologia. In conclusione, nella diagnostica ortopedica e medico-legale nelle distorsioni cervicali è importante porre in atto tutti i mezzi per differenziare quelle distorsioni che giungono a guarigione completa da quelle che presentano dei postumi permanenti, ma, fra queste, una accurata diagnostica deve obiettivare quei danni scheletrici, neurologici, vertebro basilari e vestibolari che permettono di identificare delle lesioni cervicali maggiori a cui va riconosciuto uno specifico danno permanente di entità maggiore. Al termine di questo lavoro voglio ringraziare sentitamente la sig.ra Gemma Decaroli, preziosa disegnatrice anatomica, e il dott. Nicola Ruggieri esperto di medicina legale in traumatologia. Prof. Antonio Solini Head of the Centre for Spinal study and surgery dell'Ospedale Molinette di Torino. se changes to the cerebellar vestibular system and the instability syndrome that follows, which are often related to a vertebrobasilar insufficiency syndrome directly dependent on a cervical trauma or, sometimes, on cranial or vestibular traumas associated with cervical trauma. The diagnostics that investigates these changes is eminently a neurophysiological and otoiatric diagnostics: Xaudio-vestibular examination and elecroencephalogram in cervical distortion trauma (or in the associated craniovestibular trauma) present positive aspects but often present very aspecific data that do not permit an objective causal diagnosis of certainty; Xfor some time elecronystagmography has given positive results when confined to positivity of the nystagmus due to verebrobasilar privation, although at times it is not reproducible even in cases of proven vertebrobasilar posttraumatic alteration; Xmore recently, more interesting data on the objective alteration of the cerebellar vestibular system have been obtained with computerised stabilometry, which by means of diagrams (stabilogram and statokinesigram) evidences the presence of pathological instability that cannot be simulated and is certainly dependent on pathologies of the cerebellar vestibular system; the demonstration of the absence of preexisting or non-traumatic pathologies that act on the cerebellar vestibular system can isolate the traumatic cause as unique and aetiologically objective. In conclusion, in orthopaedic and legal medicine diagnostics of cervical distortions it is important to deploy all possible resources for differentiating those distortions that are completely cured from those that present permanent sequelae but, among these, careful diagnosis must find objective evidence of that skeletal, neurological, vertebrobasilar and vestibular damage that makes it possible to identify the major cervical lesions which are known to involve permanent specific damage of greater entity. At the end of this paper I should like to offer my sincere thanks to signora Gemma Decaroli, priceless anatomical illustrator, and dr. Nicola Ruggieri, expert in forensic medicine in traumatology. Curriculum vitae Antonio Solini INFORMATION PERSONAL Nationality: ITALIAN Date of birth: 25/10/1939 Place of birth: TURIN Education Degree in Medicine and Surgery at the University of Turin on 16 July 1963 Qualified to exercise the medical profession in April 1964 Registered in the order of physicians of the province of Turin on 20 May 1964 Specialisation in Orthopaedics and Traumatology on 21 July 1966 Specialisation in General Surgery in 1971 Qualified to lecture in clinical orthopaedics in 1972 TEACHING ACTIVITY From 1995 to the present, responsible for the course in Traumatological First Aid for medical staff set up by art. 22 Decree 41-91 Organiser of and lecturer at the six-monthly Masters course in Cervical Spinal Surgery from 2000 to 2007 recognised by the Italian Society of Orthopaedics and the Ministry of Health. Organiser of and lecturer at the "Information and updating courses on orthopaedic pathology for general practitioners" held at the Casa di Cura Fornaca di Sessant in Turin, held every month. PROFESSIONAL COURSES 4-5-6-7-8 November 2002 "Word" training course at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista.7-8 November 2000 Course in "Hygiene and Safety at work: current legislation" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista. 28-29 November 2002 Course in "Peri-operative problems in emergency surgery on critical patients" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista. September-December 2002 "Clinicopathological conferences" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista. 13 December 2002 Course on "The behaviour of the Organiser" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista. 26-27 September 2003 Course on soft stabilisation: "Il Diam" at the Azienda Sanitaria Locale 2 at Gallipoli. 2-3 December 2003 Course on "Hygiene and safety in operating theatres and endoscopy facilities" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista. 4 October 2004 Course on "The theoretical and practical PediGuartTM" at the Lyon National Veterinary School. 15/9/2005- 5/4/2006 Course on "Specific training/updating in radioprotection" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista. 11 April 2006 Course on "Hygiene and safety at work: up-to-date regulations" at the Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista.1416 June 2007 Spine Master Course on "Controversies in degenerative and trauma treatment in the lumbar and cervical spine" Ancona. ORGANISATIONAL AND MANAGERIAL ACTIVITY Organisation of two-monthly meetings with medical and paramedical staff at the U.O.A. of Orthopaedics and Traumatology. Centre for Cervical Spine study and surgery, for the recognition and prevention of professional pathologies of the Cervical Spine (videoterminal pathology, vibratory microtraumatisms, etc.) and road accident and sporting trauma pathologies. Organisation of periodic meetings (every 4-6 months) for medical staff on the diagnosis, therapy and prevention of osteoporotic pathologies in the elderly Organisation of periodic meetings (every 4-6 months) for medical and paramedical staff on the management and prevention of neuro-medullary complications in patients with vertebral neoplasia. Organisation of monthly meetings for medical staff for the correct compilation of clinical records and patient discharge forms. Organisation of three-monthly meetings with medical and paramedical staff for the prevention and adoption of guidelines for individual safety in the event of fires, environmental disasters and major catastrophes. Organisation of monthly meetings between medical and paramedical operating theatre staff for ongoing updating on surgical procedures in Orthopaedics and Traumatology Author of more than 260 printed publications on Orthopaedic Traumatology of which about 200 on Vertebral Surgery and, of these, 120 regarding Cervical Pathology. From 1964 to the present, speaker at some 200 Regional, National and International Congresses. -Author of 2 Monographs on Surgery of the Herniated Disc -Co-author of 15 treatises with dedicated chapters on Orthopaedic Pathology and First Aid and Emergency. -Member of 15 Italian and 9 foreign Societies of Orthopaedic, Traumatological and Vertebral Pathology. 27