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didattica inclusiva

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didattica inclusiva
Insegnanti D’Elia Doriana
Consiglio Emilia
Analista del Comportamento: Parisi Sara



Presa in carico di ragazzi con disabilità
intellettive e relazionali e della propria famiglia
per la definizione di un progetto educativo per
la
costruzione
del
piano
educativo
individualizzato base ICF
Favorire un processo di qualità della scuola
come comunità inclusiva, attraverso l’utilizzo
delle CHECKLIST ICF per la definizione del
progetto di vita dei ragazzi con disabilità
Realizzazione di attività didattiche per il
miglioramento di abilità cognitive e relazionali

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
Migliorare i tempi di attenzione
Ridurre i comportamenti problema
Ridurre comportamenti di evitamento e fuga
dal compito
Diffondere
una
pratica
di
confronto,
condivisione e integrazione fra le esperienze
maturate in ambito scolastico e non
La ricerca/azione prevede le seguenti fasi di
attuazione:

Introduzione di strumenti per l’analisi del
contesto e dei bisogni
Definizione di strumenti utili alla conoscenza
di un quadro generale dei bisogni e della rete
di strutture/strumentazioni disponibili per
un’immediata individuazione di barriere e di
facilitatori presenti




Applicazione del modello bio-psico-sociale e dei
principi culturali di riferimento della
classificazione ICF e ICF- CY per la definizione
del profilo di funzionamento
Utilizzo della CHECK-LIST ICF CY e costruzione
del PEI secondo il modello per la definizione del
progetto di vita su base ICF orientato al
miglioramento della qualità di vita
Affiancamento per 2 ore settimanali, in orario
curricolare di esperta ABA. Le attività sono state
svolte con rapporto 1/1
Le abilità trasmesse in sessioni strutturate 1/1
andranno poi trasferite al piccolo gruppo per
mezzo dell’insegnante di sostegno
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
Uso estensivo di rinforzi
comportamenti appropriati
in
occasione
di
Abilitá sono suddivise in piccole unitá, definite in
termini osservabili e misurabili.
Deficit e punti di forza vengono analizzati attraverso
l’osservazione diretta e vengono
quantificati
oggettivamente
Centinaia di opportunitá di apprendimento vengono
organizzate sia in ambiente strutturato che in ambiente
naturale
Abilitá semplici vengono sistematicamente insegnate
per arrivare ad abilitá piú complesse.





timida e affettuosa, sorride in risposta agli altri,
attirare l’attenzione degli adulti con
manifestazioni eccessive.
Non riesce a moderare le emozioni né ad
attendere la fine dell’esecuzione del compito,
per potenziare la sua motivazione ha bisogno
di continui rinforzi emotivi.
Integrata nel gruppo dei pari in situazione
prettamente ludiche
Sebbene sia ben integrata nel gruppo dei pari risulta aver
acquisito solo in parte i correlati comportamentali legati
all’intersoggettività secondaria ossia non riesce:
 a condividere un interesse comune;
 a collaborare alle proposte altrui.
Risultano necessari intervani che tendano allo sviluppo della
condivisione di un fine comune in un processo di
collaborazione e al potenziamento dello scaffolding tra pari,
agendo miratamente sull’Area della Comunicazione/
Linguistico-Espressiva:
 Aumentare la comunicazione spontanea;

strutturare semplici richieste;
 Ampliare la lunghezza della frase;
 comprendere la consegna di un gioco o di un compito.
 rispettare il turno in situazioni strutturate.
ABILITA’ ACCADEMICHE
1.
2.
3.
4.
5.
implicate nel Laboratorio Linguistico
Comprendere l’utilizzo
di particelle
grammaticali: articoli,
preposizioni, avverbi
Comprendere sequenze
temporali tramite
l’utilizzo di avverbi
Costruire frasi minime
Estensione della frase
minima
Coniugare verbi nelle
prime 3 persone
singolari
SPAZIO UTILIZZATO QUOTIDIANAMENTE PER LO
SVOLGIMENTO DI TUTTE LE ATTIVITÀ INDIVIDUALI IN
ACQUISIZIONE, PER I LAVORI IN PICCOLI GRUPPI E IN
RELAZIONE FACE-TO FACE .



La richiesta è la prima forma di
comportamento verbale acquisita dai bambini.
Permette al bambino di ottenere ciò che
desidera,
riducendo
la
presenza
di
comportamenti problema.
Fare richieste ad un compagno rappresenta
uno degli obiettivi per lo sviluppo delle prime
abilità sociali

Attività svolte su diverse tematiche. I bambini
ruotano nelle diverse attività in piccoli gruppi
di 3 o 4 partecipanti, mentre l’insegnante, dopo
aver fornito la consegna assume un ruolo di
osservatore.


Spiegare ai compagni di classe i bisogni del
bambino con autismo e i suoi modi particolari
di apprendere per favorire un eventuale
coinvolgimento dei bambini in sessioni di
insegnamento strutturato
Le abilità trasmesse in sessioni strutturate 1/1
tra l’analista del comportamento e l’insegnante
di sostegno saranno poi trasferite al piccolo
gruppo
Peer tutoring di pari livello: questo tipo di peer
tutoring vede impegnati in genere allievi della
stessa classe, che godono dello stesso status nel
gruppo, mentre c’è divario nell’attività oggetto di
tutoring.
Inoltre in quei lavori di gruppo che vedranno i
bambini coinvolti in un laboratorio linguistico si
utilizzerà la tecnica del ruolo fisso (fixed role),
dove l’allievo “esperto” è costantemente tutor .
Miglioramento delle capacità attentive tramite
continui feedback e rinforzi tangibili.
• Tramite l’esercizio ed una motivazione attiva si è
ottenuto un notevole aumento dell’eloquio e
dell’ecoico
• Struttura verbalmente frasi minime e le articola
tra loro in sequenze di tre tempi.
•.
•
AREA AFFETTIVO RELAZIONALE E IL
POTENZIAMENTO
DELL’INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA
Ha sviluppato fiducia in sé
stessa e nei pari con un
riscontro positivo nelle
capacità collaborative. Giulia
sembra finalmente sentirsi a
proprio agio anche in
situazioni non prettamente
ludiche, lasciandosi guidare
dai compagni senza
manifestare comportamenti
problema
Si ritiene dunque necessario che in una
programmazione a sfondo integratore gli
obiettivi cardini da intercalare nelle varie
discipline siano quelli deputati all’Area
Affettivo/Relazionale con conseguente
miglioramento nell’area della
Comunicazione/Linguistico/Espressiva
Programmare
in modo individualizzato descrivendo
obiettivi specifici in tutte le aree di apprendimento
Affiancamento di
educatori ed insegnanti di
sostegno
Coinvolgere e motivare i compagni di classe; renderli
competenti (con insegnamento specifico) nell’aiutare e
guidare.
Essenziale la condivisone e la collaborazione con
l’analista del comportamento
Supporto
della famiglia a fornire per la
diversificazione materiali e attività di gioco
Alcune delle strategie sottostanti il metodo ABA
risultavano già esser formalmente utilizzate
nella programmazione individualizzata redatta
nel corrente anno scolastico dal C. di C., quali:
• il Fading, riduzione degli stimoli o
interpretazione di parti;
• il Chaning, suddivisione della abilità in una
serie di passi che costituiscono le precise azioni
da eseguire e la sequenza temporale dei passi
stessi;
• il Modelyng: imitazione di modello.
si sono ottimizzati i tempi di attenzione,
attuando adeguati stimoli discriminativi dai
quali far emergere risposte adeguate;
• rinforzi monetari quali l’utilizzo di Token in
prestazioni prettamente accademiche;
• rimodulazione dei tempi in cui concedere
rinforzi sociali e tangibili.
•
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