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Impresa dominante e imprese marginali
CORSO DI ECONOMIA INDUSTRIALE 2013/14 P R O F. P R O V E N Z A N O C . IMPRESA DOMINANTE E IMPRESE MARGINALI A cura di: Giuseppe Augello Rosario Lupo Anna Nocera - Definizione Costruzione domanda residuale Obiettivo del modello economico Rappresentazione grafica Spiegazione grafico Caso reale Definizione e ipotesi del modello • questo modello prevede un mercato all’interno del quale esistono due categorie di imprese: • Impresa dominante • Imprese marginali Le ipotesi del modello economico sono: - No entry, numero di imprese all’interno del mercato fisso - Bene omogeneo, il consumatore non può distinguere l’output proveniente dalle imprese marginali da quello proveniente dall’impresa dominante - Tutte le imprese, ad eccezione di quella dominante, sono price taker - L’impresa dominante ha un vantaggio assoluto di costo. Costruzione della domanda residuale • Il primo passo che l’impresa dominante deve compiere è quello di ricavare la propria curva di domanda residuale: ovvero la quota di mercato NON soddisfatta dalle imprese marginali • Domanda residuale=domanda di mercato- offerta delle imprese marginali (Dr=Dm-Smrg) • La curva di domanda residuale sarà dunque una curva a “gomito”(due diverse inclinazioni), per cui il primo tratto sarà costituito da tutti gli eccessi di domanda nel mercato delle imprese marginali; mentre il secondo tratto coinciderà con la domanda di mercato. • Inoltre una curva di domanda a gomito avrà una curva dei ricavi marginali MR spezzata. Obiettivo del modello economico • Il modello economico di un impresa dominante circondata da imprese marginali ha come fine quello di mettere in evidenza il differenziale di profitto(π) che intercorre tra le due tipologie di imprese, per cui: • L’impresa dominante avrà un profitto maggiore rispetto a quelle marginali • πdom>πmrg Rappresentazione grafica Impresa marginale mc ac Impresa dominante S P P ac Pr Pr p1 p1 π mc p p π dom R I C A V p2 p2 R I C A V O mr mc2 O q Q q q mr Q SPIEGAZIONE GRAFICO • Dato un prezzo p1 (pr<p1<p), ricavato dal grafico dell’impresa dominante, nel punto dove mr interseca mc (mr=mc) e proiettato sulla curva di domanda residuale troviamo, oltre al prezzo p1 stesso, anche la quantità q. Moltiplicando prezzo per quantità troviamo il ricavo totale RT, partendo da q e salendo fino alla curva AC si enuclea il costo CT e per differenza tra RT e CT troviamo il profitto πdom, situato nel grafico all’interno dell’area rosa. • Nel grafico delle imprese marginali- dato che sono price takerproiettiamo p1, dato dalla dominante, sull’asse dei prezzi e successivamente sulla curva mc; dal punto p=mc scendiamo fino all’asse della quantità per trovare il ricavo (p*q=RT), il procedimento per enucleare il costo è invariato, quindi si sale fino alla curva AC e si proietta nuovamente sull’asse delle y. La piccola area in rosa è il profitto delle imprese marginali. • A questo punto l’obiettivo del grafico e del modello economico è raggiunto l’ovvia conclusione è πdom>πmrg. Spiegazione grafico • Esiste tuttavia un’altra possibilità, ovvero che l’impresa dominante abbia un vantaggio di costo assoluto molto più incisivo (ciò si traduce graficamente con una curva MC che intersechi il secondo tratto di MR) • In termini pratici questo comporterà, da parte dell’impresa dominante (price maker) la determinazione di un prezzo che non sarà compreso tra pr e p , infatti il prezzo p2 che si determina non permetterà alle imprese di competere poiché essendo inferiore a p la quantità prodotta dalle imprese marginali sarà zero. Caso reale • • • • • Impresa dominante: ENEL Imprese marginali: ENI, EDISON, GDF altri operatori minori La c.d. liberalizzazione del settore dell’energia si è limitata alla sola produzione di energia, e non alla sua distribuzione né alla vendita, ciò ha permesso a Enel di rimanere nella vantaggiosa posizione di impresa dominante I vantaggi assoluti di costo sono dati dalla presenza pioneristica di Enel nel settore della fornitura di energia e quindi gode di vantaggi assoluti di costo come ad esempio vaste economie di scala Le quote del mercato sono: Enel 58,7% Eni 21,3% Gdf 13,6% Altri operatori 6,4% Sono soddisfatte anche le ipotesi del modello economico: Il bene è omogeneo (fornitura dell’elettricità); Presenza di forti barriere all’entrata.