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Emotrasfusione domiciliare nel distretto sanitario di Ozieri

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Emotrasfusione domiciliare nel distretto sanitario di Ozieri
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Dott.ssa Cambosu Federica
U.O.C.Anestesia e Rianimazione –Cure Domiciliari Intensive di Terzo livello e Cure
Palliative P.O. Ozieri ASLN°1 Sassari-ResponsabileDr Pala Salvatore
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
 La trasfusione di sangue è un importante atto
terapeutico che consente di somministrare per via
endovenosa sangue o emocomponenti.
 Eseguita secondo norme molto precise (legge 107/90)
al fine di minimizzare i rischi ad essa connessi.
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
 Valida alternativa all’ospedalizzazione.
 Riduzione dei disagi legati alla mobilizzazione
 Riduzione dei costi.
 Riduzione del rischio di infezioni nei pazienti
immunodepressi
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Distretto Sanitario di Ozieri
(ASL N°1 di Sassari)
•Si estende per 1.195,20 Kmq
•Comprende 16 Comuni
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Sassari
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Dal 2008 al 2012 sono state eseguite 386 emotrasfusioni
su 43 pazienti di età compresa tra 55 e 96 anni
22 femmine, 21 maschi
94
97
2008
2009
54
54
87
2010
2011
2012
Patologie più frequenti
Patologia oncologica
9
11
1
1
k colon
1
7
1
23
k polmone
k epatico
k rene
3
k vescica
k prostata
snd mielodisplastica
patologia oncologica
altro
k esofago
3
5
k gastrico
emangiopericitoma1
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
PROCEDURA PER TERAPIA TRASFUSIONALE A
DOMICILIO
 MMG
ADI
 CURE DOMICILIARI 3°LIVELLO e PALLIATIVE
 Requisiti paziente
 Idoneità emotrasfusione
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Requisiti dei pazienti
 Pazienti anziani e/o poli-patologici con
grave anemia cronica con livelli di Hb
compresi tra 5 e 8 g/dl non altrimenti
trattabili con farmaci specifici ( tipo vit,
B12, Ac. Folico, eritropoietina
ricombinante, ferro) e con grave deficit di
deambulazione.
 Pazienti oncologici
 Sindrome mielodisplasica.
tutti con difficoltà a spostarsi dal proprio domicilio
a causa delle malattie invalidanti di cui affetti
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Richiesta Emocomponenti




Richiesta da parte del MMG o del medico palliativista su
ricetta rosa del S.S.N.di determinazione del gruppo
sanguigno qualora non sia conosciuto, e delle prove di
compatibilità.
Richiesta del medico palliativista, su apposito modulo per la
richiesta degli emocomponenti fornito dal CT del nostro
presidio:
-del numero di unità
-del tipo di emocomponenti (emazie concentrate,
leucodeplete, plasma,piastrine)
In tale modulo vanno indicati chiaramente:
-i dati anagrafici del paziente
-la motivazione della richiesta stessa con diagnosi clinica
-la data e l’ora prevista in cui si eseguirà la trasfusione
-i dati di laboratorio che motivano la richiesta
La richiesta deve pervenire al CT competente unitamente a una
provetta da 5 ml in EDTA ( provetta viola ) adeguatamente
contrassegnata con cognome , nome del Paziente, data di
nascita, data del prelievo e firma del responsabile del prelievo (
Art. 27 D.M. 27/12/90) per esecuzione prove di compatibilità
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
 Richiesta Emocomponenti
 Indicazioni a trattamenti
specifici:
CE LEUCODEPLETI (FILTRATI)
Contengono un numero di leucociti inferiore a 1 x 106 per unità in
seguito ad un processo di filtrazione pre-storage (in linea) o
post-storage (in laboratorio o bedside).
• Prevenzione dell’alloimmunizzazione antileucocitaria
nei casi di un supporto trasfusionale a
lungo termine e delle reazioni trasfusionali febbrili
non emolitiche indotte dalla presenza di
anticorpi anti-leucocitari.
• Prevenzione di un’infezione da CMV in caso di deficit
immunitario.
• Prevenzione dell’alloimmunizzazione HLA(contro
antigeni del trapianto) in pazienti
candidati al trapianto di cellule staminali
emopoietiche.
• Prevenzione della refrattarietà alla trasfusione
piastrinica.
• Trasfusioni intrauterine.
CE LAVATI
Contengono una quantità ridotta al minimo di proteine plasmatiche, in
seguito alla rimozione della maggior parte del plasma residuo,dopo
lavaggio dell’unità di globuli rossi con soluzione fisiologica.
• Prevenzione di reazioni allergiche (orticarioidi non sensibili agli
antistaminici o anafilattiche) nei confronti delle proteine
plasmatiche infuse(per es. in soggetti con storia di reazioni
allergiche da plasma o con deficit di IgA)
• Reazioni febbrili post-trasfusionali,presenti anche conl’impiego
di emazie leucodeplete.
CE IRRADIATI
Contengono linfociti inattivati, in seguito all’irradiazione pre-trasfusionale con
una dose di raggi γ dialmeno 25 Gy.
L’irradiazione è il solo metodo attualmente disponibile per
prevenire la graft versus host disease(GvHD) associata alla
trasfusione nei seguenti casi:
• Trasfusione intrauterina, immunodeficit congeniti cellulari,
trasfusione con emocomponenti donati da parenti di I e II
grado,trapianto allogenico,donatore di midollo per trapianto
allogenico,autotrapianto di midollo o staminali,Linfoma di
Hodgkin e pazienti trattati con analoghi delle purine
(fludarabina,cladribine e Deoxicoformicina).
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
 L’Art. 19 del D:M.
15 gennaio 1991
prevede che la
trasfusione di
sangue, di
emocomponenti
ed emoderivati
costituisce una
pratica
terapeutica non
esente da rischi,
necessita
pertanto del
consenso
informato del
ricevente
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI

Ritiro e Trasporto degli
Emocomponenti

 Le sacche di sangue vengono

ritirate dall’emoteca del CT

dall’infermiere delle cure palliative e

trasportate subito dopo la consegna,
mediante contenitore termico, a

domicilio del paziente da

trasfondere,facendo attenzione che 

la sacca non poggi su superfici
ghiacciate.

 L’infermiere e il medico palliativista 
provvedono anche al trasporto della 
valigetta contenente i farmaci ei

dispositivi utili alla trasfusione


-N°.1 unità di soluzione fisiologica da 500 ml-N°. 1 unità di soluzione
fisiologica da 250 ml
-N°. 2 unità di soluzione fisiologica da 100 ml-N°. 5fiale di soluzione
fisiologica da 10 ml
-N°. 2 siringhe da 10 ml-N°. 2 siringhe da 20 ml
-N°. 1 scatola di Adrenalina da 1 mg fiale -N°. 3 fiale scatola di fiale di
Atropina
-N°2 fiala Urbason 40 mg-N°. 1 fl. Flebocortid 1 gr. -N°. 2 fl. Revivan
-N° 1 confezione di Furosemide fiale 20 mg-N°. 1 confezione Diazepam
fiale 10 mg
-N°. 1 confezione Trimeton fiale 10 mg-N°. 1 confezione Broncovaleas
-Ambu (maschera M – L)
-Saturimetro
-Defibrillatore automatico esterno
- cestello portaflebo-N°. 2 deflussori per fleboclisi
- materiale per accesso venoso : 2 aghi buttefly 18-19G , 2 aghi cannula
(18-20), raccordo a 3 vie
- cerotti, medicazione a piatto, disinfettante per la cute(iodopovidone;
clorexidina 2%;alcool 70%).
- contenitore per raccolta rifiuti speciali(taglienti e aghi)
- deflussori standard, deflussori per emotrasfusione , laccio emostatico
- guanti monouso e sterili,sfigmomanometro,termometro
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Somministrazione dell’unità
trasfusionale
 Le sacche di sangue vengono trasfuse
dall’ infermiere e dal medico
palliativista entro il più breve tempo
possibile dalla consegna e comunque
non superiore alle due ore.
 Il MMG deve essere avvisato della
data e dell’ora in cui verrà effettuata
l’emotrasfusione,per poter eseguire un
adeguato monitoraggio del paziente
anche a trasfusione avvenuta
l’eventuale comparsa di reazioni
trasfusionali.
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Somministrazione dell’unità
trasfusionale
 Occorre sempre controllare la concordanza tra







i dati identificativi del paziente, la sacca
assegnata ed il gruppo sanguigno e procedere
alla verifica della congruenza tra sacca,
cartellino di assegnazione e paziente;
Ispezionare attentamente la sacca prima della
trasfusione;
Procedere con il controllo dei parametri vitali
(Pa,FC, TC).
accertarsi che il curante abbia spiegato al
paziente le procedura che si è in procinto di
effettuare e gli eventuali rischi.
Registrare in cartella ora di inizio della
trasfusione
Somministrare l’unità
I primi 30-50 ml della trasfusione verranno
monitorizzati strettamente da parte del medico
trasfusore per diagnosticare tempestivamente
l’eventuale comparsa di reazioni trasfusionali.
Monitorizzare il paziente fino a 15 minuti dal
termine della trasfusione
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Al termine della trasfusione
 registrare sulla cartella l’avvenuta
trasfusione,il suo esito e la comparsa o meno
di reazioni trasfusionali,
 annotare i parametri vitali (Pa, Fc ,TC)
 Allegare alla cartella i cartellini adesivi di
assegnazione
 La durata della trasfusione sarà, in
condizioni normali, di circa 1 ora, ma se
somministrata a cardiopatici o a pazienti
molto anziani e debilitati può arrivare anche
a tre-quattro ore(valutando l’eventuale uso di
furosemide prima o dopo il procedimento ed
evitando di trasfondere eccessivi volumi)
 I residui vuoti delle unità verranno
opportunamente smaltiti
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
Complicazioni possibili:REAZIONE TRASFUSIONALE

Ogni paziente trasfuso è potenzialmente soggetto a complicanze specifiche della terapia
trasfusionale.
E’ importante che il medico e/o l’infermiere sorveglino frequentemente il paziente durante
l'infusione di sangue ed emoderivati per cogliere tempestivamente i segni d'insorgenza delle
reazioni trasfusionali . Le reazioni trasfusionali più frequenti sono:












Reazione emolitica
Reazione febbrile non emolitica ( da leucociti, da immissione di citochine,)
Infezione da batteri, virus (HBV, HCV, HIV), parassiti (malaria, babesiosi,tripanosomiasi)
Trasmissione di Cytomegalovirus (CMV)
Reazioni allergiche ( attenzione ai soggetti con deficit di IgA)
TACO (Sindrome da sovraccarico)
TRALI (ARDS di tipo post-trasfusionale)
Tossicità da citrato, ipercaliemia, ipocalcemia
Alloimmunizzazione verso antigeni eritrocitari
Alloimmunizzazione verso antigeni HLA di classe I (Refrattarieta alla trasfusione
piastrinica)
TA-GVHD (Transfusion Associated -Graft Versus Host Disease )

Gestione della trasfusione in caso di comparsa di reazione trasfusionale

Se si sospetta una reazione avversa, il medico deve interrompere immediatamente la trasfusione,
mantenere pervia la via venosa con l'infusione di soluzione fisiologica e procedere alla terapia
ritenuta necessaria.
Il CT deve essere avvertito del sospetto di reazione trasfusionale.
Deve essere inviato al CT il contenitore del prodotto (emazie, plasma o piastrine) che ha dato
reazione, accompagnato dal modulo restituzione sangue e da una sintetica relazione clinica del
medico che ha rilevato la reazione



EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
PREVENZIONE :

L’IP all’inizio della trasfusione e durante i passaggi successivi deve porre particolare
attenzione a:
a) controllare e notificare in cartella i parametri vitali

b) evidenziare sintomi soggettivi quali cefalea, brividi di freddo, prurito, nausea





c) evidenziare sintomi oggettivi quali pallore, cianosi, arrossamento
della cute, comparsa di ponfi ed eruzioni cutanee, edemi,
dispnea, vomito, alterazioni della pressione arteriosa,
alterazioni della frequenza cardiaca, aumenti della temperatura
corporea, contrazione della diuresi

NB: Aumenti della temperatura corporea intorno ai 37- 38 C° non sono infrequenti in pazienti politrasfusi.

d) Prevedere un adeguato monitoraggio della situazione clinica nelle successive 48 ore dal termine
della trasfusione (MMG)

EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI






Terapia trasfusionale nell’anemia cronica di pertinenza internistica
L’anemia cronica va trattata, quando possibile, con terapia farmacologia specifica(ferro,vitamina
B12,folati, e/o eritropoietina umana ricombinante).La trasfusione di CE deve essere presa in
considerazione in presenza di un’anemia cronica grave,sintomatica,e non curabile in altro modo.
In accordo con le linee guida emanate da varie organizzazioni professionali sono tollerati i seguenti valori soglia
(trigger):
E’rara la necessità trasfusionale in pazienti con valori di Hb > 8g/dL (Grado di Raccomandazione 1A)
Hb inferiore a 8 g/dL (Hb intorno a 6-7 g/dL ed Hct circa 20%): valore soglia di solito ben sopportato in caso di
anemia cronica, con normale funzione dei meccanismi di compenso fisiologico.
Hb superiore a 8 g/dL (Hb circa 9-10 g/dL ed Hct circa 30%): valore soglia per pazienti concompromissione dei
meccanismi di compenso fisiologico (marcata riduzione dell’ossigenazione tessutale,della funzionalità
cardiocircolatoria o respiratoria,malattia vascolare cerebrale o periferica).
Non esiste indicazione alla trasfusione quando l’Hb sia superiore a 10 gr/dl. Nel paziente stabilizzato con anemia
cronica il valore soglia viene considerato 7 gr/dl.
Indicazioni trasfusionali particolari:
In pazienti sottoposti a trattamenti con chemioterapia o radioterapia,nei quali non si può
attendere l’effetto della terapia con eritropoietina o questa non può essere usata, si può suggerire
una soglia trasfusionale di 9-10 g/dL, per l’effetto protettivo dell’ipossia sulle neoplasie e per
l’aumento della tossicità di alcuni chemioterapici in situazioni di anemia.
Nei pazienti piastrinopenici può essere indicata la terapia trasfusionale con CE per mantenere
l’Hct intorno al 30% e ridurre il rischio emorragico.Gli eritrociti infatti modulano
l’emostasi primaria favorendo l’aggregazione e la marginazione delle piastrine
EMOTRASFUSIONE DOMICILIARE NEL
DISTRETTO SANITARIO DI OZIERI
 Il Servizio di Cure Palliative e Domiciliari Integrate di Terzo livello del
Distretto Sanitario di Ozieri ha pertanto operato in questi anni
ponendo al centro il benessere del paziente’fragile’ non
autosufficiente e, rendendo possibile a domicilio l’esecuzione di
prestazioni ad elevata complessità nel rispetto delle norme che
riducono i rischi legati alla trasfusione stessa.
 Si è tentato di fornire la migliore assistenza
possibile mantenendo i pazienti a casa propria,
con un’importante riduzione sia dei disagi
…sia dei costi.
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