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“Grazie signora e mi scusi” condannato il ladro galantuomo

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“Grazie signora e mi scusi” condannato il ladro galantuomo
Sabato 6
Giugno 2015
La Voce
.ROVIGO
TRIBUNALE Uomo di 32 anni scippava le borse dalle bici
“Grazie signora e mi scusi”
condannato il ladro galantuomo
Contestati 18 furti. In un caso dentro il portamonete c’erano mille euro
Ketty Areddia
ROVIGO - In un caso dentro la borsetta scippata
dal cestino della bici c’erano anche mille euro in
contanti. E con tante
“scuse e grazie”, il ladro,
Kevin Giolo, 32enne di
Cavarzere, ma residente
ad Adria se ne era appropriato con un gesto repentino. Lo stesso gesto
che ha ripetuto almeno 18
volte tra il giugno e l’agosto del 2009 in tutta la
provincia: ad Adria, Villanova Marchesana, Loreo, Rovigo, Taglio di Po,
Ariano nel Polesine, Cavarzere, Corbola, Guarda
Veneta e addirittura Piove
di Sacco.
Il “ladro gentiluomo” è
stato condannato ieri dal
giudice Laura Contini che
ha comminato per lui
una pena di sette mesi e
300 euro di multa, pena
sospesa. E’ stato invece
assolto per alcuni degli
episodi contestatigli, probabilmente perché dalle
testimonianze non è
emerso che si trattasse
davvero di lui, anche perché Giolo si travisava
sempre con un casco integrale.
Il pm di udienza Luciana
Losito ha chiesto un anno
e otto mesi, mentre il
legale Lorenza Munari,
che ha difeso il ragazzo,
noto alle cronache anche
per alcune truffe online,
ANNIVERSARIO
Al comando provinciale
l’Arma spegne 201 candeline
Una cerimonia sobria, ieri, al comando provinciale di Rovigo
ROVIGO - Ieri con una sobria cerimonia è stata celebrata nel
pomeriggio al comando provinciale carabinieri di Rovigo la
201sima festa dell’Arma. A fare gli onori di casa il comandante
provinciale tenente colonnello Stefano Baldini, alla presenza del
prefetto di Rovigo dottor Francesco Provolo, autorità civili e
militari nonché carabinieri in servizio ai vari reparti dipendenti
e in congedo dell’associazione nazionale carabinieri– sezione di
Rovigo. I festeggiamenti sono cominciati nella mattinata a
Padova, dove alle 10 alla caserma "app. Enea Codotto e car. Luigi
Maronese", sede del comando legione carabinieri "Veneto" presieduta dal generale di corpo d'armata Antonio Ricciardi,
comandante interregionale carabinieri "Vittorio Veneto" - ha
avuto luogo la cerimonia del 20l° annuale della fondazione
dell'arma dei carabinieri.
alla cerimonia sono intervenute autorita' della regione, le
rappresentanze dell'associazione nazionale carabinieri, delle
associazioni combattentistiche e d'arma, i vessilli decorati di
medaglia d'oro al valor militare dell'università di Padova nonché
quelli della regione Veneto, della provincia e della città di
Padova. L'alto ufficiale, dopo essersi intrattenuto con i familiari
delle vittime del dovere, gli assistiti dell'O.n.a.o.m.a.c. (ente di
assistenza per gli orfani dei militari dell'arma), ai quali ha
rinnovato la riconoscenza dell'istituzione per il sacrificio dei
propri congiunti, ha passato in rassegna lo schieramento, reso
gli onori ai caduti, commentato la ricorrenza e consegnato,
quindi, le ricompense ai militari che si sono particolarmente
distinti in operazioni di servizio. Il comando interregionale
carabinieri "Vittorio Veneto", ha competenza sulle regioni amministrative Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e
Emilia Romagna ed è strutturato sui corrispondenti 4 comandi
di legione, da cui dipendono 22 comandi provinciali, 98 comandi
di compagnia, 9 tenenze, 874 stazioni e numerosi altri reparti di
altissima specializzazione, con una forza complessiva di oltre
15mila carabinieri.
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aveva chiesto l’assoluzione con formula piena,
anche per la debolezza
delle testimonianze.
L’avvocato ha annunciato
già che farà appello, sperando tra l’altro nella prescrizione del reato (furto
aggravato dalla destrezza).
Il racconto delle donne
scippate era sempre lo
stesso. Un individuo a
bordo di uno scooter si
avvicinava alle vittime,
queste ultime in bicicletta, e con una mossa fulminea prendeva la borsa
che tenevano sul cestino
davanti o dietro, per poi
scappare.
In tre mesi, dal giugno
all’agosto del 2009, sono
state 17 le denunce raccolte dai carabinieri di mezzo Polesine, che sono riusciti a risalire al nome di
Kevin Giolo, residente all’epoca ad Adria, grazie al
lavoro del nucleo investigativo dei carabinieri di
Rovigo.
Le indagini erano state
condotte dal pm Ciro Alberto Savino, e avevano
preso spunto dalla descrizione del casco dell’imputato.
Tra cellulari, contanti,
macchine fotografiche e
oggetti personali, Giolo
aveva racimolato un bel
bottino. Ma sempre con
estrema galanteria: “prego, scusi, tornerò”.
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Rubava le borse dai cestini delle biciclette
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