Comments
Transcript
NUOVA LEGGE SULLA COMUNICAZIONE PUBBLICA
LEGGE SULLA COMUNICAZIONE PUBBLICA LEGGE 7 GIUGNO 2000, n. 150 “DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E DI COMUNICAZIONE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI” QUADRO GIURIDICO PRINCIPI COSTITUZIONALI • L’art. 21 della Costituzione afferma che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e prosegue, nel secondo capoverso, affermando che “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. • L’art. 97 della Costituzione recita che “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’Amministrazione”. QUADRO LEGISLATIVO • Legge 5 agosto 1981, n. 416 recante la disciplina delle imprese editrici e delle provvidenze per l’editoria, modificata dalla legge 25 febbraio 1987, n. 67 che regolamenta la pubblicità delle Amministrazioni locali. • Legge 6 agosto 1990, n. 223 e s.m.i fino alla legge 27 ottobre 1993, n. 422 e s.m. e i. che regolamenta il sistema radiotelevisivo pubblico e privato. • Leggi 8 luglio 1986, n. 349 e 28 agosto 1989, n. 305 e s.m.e i.che prevedono, rispettivamente, il diritto del cittadino ad accedere a tutte le informazioni riguardanti l’ambiente e il diritto all’informazione ambientale. SVILUPPO NORMATIVO • La legge n. 142/1990, di riforma dell’ordinamento delle autonomie locali , afferma sotto forma di partecipazione il diritto - dovere del cittadino di comunicare. • La legge n. 241/1990, sul procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti amministrativi, pone la comunicazione al servizio dei principi di trasparenza e di semplificazione. • Il decreto legislativo n. 29/1993 “Razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego” da alla comunicazione lo strumento degli URP. • La legge n. 675/1996 e s. m e i. “tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali” pone dei limiti all’attività di comunicazione. • La legge n. 59/1997 lega la comunicazione ai processi di semplificazione. • La legge n. 127/1997 colloca la comunicazione al servizio dello snellimento dell’attività amministrativa. La legge n. 150 del giugno del 2000 • E’ una sorta di legge quadro con un ambito di applicazione vastissimo (art. 1.2 - D.lgs. n. 165/2001). Attua i principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Le sue finalità sono: L’informazione ai mezzi di comunicazione; La comunicazione esterna, rivolta ai cittadini, alla collettività e agli altri enti; La comunicazione interna. L’attività d’informazione • Informare, dal latino, ha il significato di “dare forma”; • L’informazione è un processo lineare, in cui un’ emittente invia un’ informazione ad un ricevente, attraverso un canale; • L’emittente esprime al meglio fatti, contesto, condizioni.. ed utilizza il canale più efficace per trasmetterlo al ricevente. Informazione Informazione come “ andata e ritorno ” della stessa. Il FEED-BACH (L’ ESITO O IL RITORNO) Sono il punto di partenza per capire L’ UTILITA’ di programmi e servizi L’attività di comunicazione • Comunicare, dal latino, ha il significato di “mettere in comune”; • E’ un processo circolare in cui emittente e ricevente partecipano in modo paritetico, attraverso fasi alterne d’ espressione e di ascolto; FINALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ Diffondere e facilitare la conoscenza delle disposizioni normative; Illustrare il lavoro istituzionale; Favorire l’accesso ai servizi pubblici; Agevolare i processi interni di semplificazione amministrativa e di trasparenza dei procedimenti; Stimolare l’approfondimento sui temi di interesse pubblico e sociale; Promuovere l’immagine del paese e degli enti. STRUTTURE ATTUATIVE • Il portavoce • L’ufficio stampa • L’ufficio relazioni con il pubblico IL PORTAVOCE art. 7, legge n. 150/2000 • Coadiuva l’organo di vertice dell’amministrazione pubblica nella realizzazione delle attività di informazione; • Può essere esterno all’Amministrazione; • Svolge compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico – istituzionale con gli organi di informazione; • Non può, per tutta la durata dell’incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche; • Non deve necessariamente essere iscritto all’albo nazionale dei giornalisti. LE REGOLE DI UN BUON UFFICIO STAMPA • Osservare la questione dal punto di vista giornalistico; • Utilizzare un linguaggio il meno burocratico possibile; • Mettersi al servizio del giornalista, non “pretendendo attenzione”; • Essere sempre, prima di tutto, credibile accreditandosi come fonte preziosa. L’UFFICIO STAMPA art. 9 legge n. 150/2000 1. 2. 3. 4. 5. E’ la struttura servente dell’istituzione (o più di una se associate), formata da giornalisti iscritti all’ordine professionale, a prescindere dalle tipologie degli elenchi di appartenenza; La sua attività è rivolta prioritariamente ai mezzi di informazione di massa; L’ufficio è diretto da un coordinatore, anche esterno,che assume la qualifica di capo ufficio stampa il quale agisce “sulla base delle direttive impartite dall’organo di vertice dell’amministrazione”; Assicura il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni, da fornire nelle materie di interesse dell’Amministrazione. Ai componenti dell’ufficio stampa,per tutta la durata dei relativi incarichi, non è consentito lo svolgimento di attività parallele correlate al giornalismo. L’U.R.P. art. 8, legge n. 150/2000 • • 1. 2. 3. 4. 5. Viene deputato all’esercizio dell’attività di comunicazione interna ed esterna; Le PP.AA., entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, attraverso l’ esercizio della propria potestà regolamentare, ridefiniscono i compiti e riorganizzano gli URP secondo una serie di criteri: Garantire l’ esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione; Agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini; Promuovere l’ adozione di sistemi di interconnessione telematica e coordinare le reti civiche; Attuare, i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti; Garantire la reciproca informazione tra l’U.R.P. e le altre strutture interne, nonché fra gli U.R.P. delle varie amministrazioni. REQUISITI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE • Per i dirigenti e il personale appartenente a qualifiche comprese nell’area di inquadramento C del CCNL dei Ministeri o aree equivalenti è richiesto : • Il diploma di laurea in Scienze della comunicazione o in Relazioni publiche o altre aeree con indirizzi assimilabili; • Diploma di laurea in discipline diverse + titolo di specializzazione o di perfezionamento post-laurea in comunicazione o relazioni pubbliche o master in comunicazione conseguito c\o la SSPA o il Formez o c\o la SSPAL o altre scuole pubbliche o private aventi i requisiti di cui all’all. B del reg.n. 422\01 REQUISITI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE Il personale da adibire agli Urp deve appartenere all’ area di inquadramento non inferiore alla B del CCNL del comparto dei Ministeri o aree equivalenti che abbia frequentato corsi di formazione teoricopratici sulla base dei modelli formativi previsti dall’ art. 7 del Dpr n. 422\01 LA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA art. 2.3 • • La legge sulla comunicazione impone l’adozione di “uno o più regolamenti per la diffusione e le modalità delle forme di comunicazione a carattere pubblicitario. E’ previsto l’obbligo procedurale di trasmissione al Consiglio dei Ministri ed alla Conferenza unificata stato – regioni – autonomie locali. Dovranno essere definiti: 1. 2. 3. Il carattere della pubblicità istituzionale; Le garanzie per evitare che possa trasformarsi in pubblicità di tipo politico; Le regole per la scelta dei mass media. LA COMUNICAZIONE Una bussola per gli utenti La comunicazione è al bivio decisivo. Per attuare la vera riforma di porre al centro l’utente-consumatore la P.A. dovrà curare : • Il back office della comunicazione; • Le professionalità da impiegare nel front-office; • Il feedback con l’utenza , da ottenere attraverso tecnologie interattive e un moderno sistema di “citizen satisfaction” validato da un sistema di controllo di gestione.