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alzheimer mercoledì si saprà se solanezumab funziona
ALZHEIMER MERCOLEDÌ SI SAPRÀ SE SOLANEZUMAB FUNZIONA 20 luglio 2015 Verranno presentati mercoledì prossimo a Washington, in occasione della Alzheimer’s Association International Conference, nuovi dati sull’anticorpo monoclonale solanezumab che aiuteranno a capire se il farmaco ha la capacità di arrestare la progressione dell’Alzheimer. Solanezumab è un anticorpo monoclonale che ha come target la proteina beta amiloide presente in concentrazioni elevate nei pazienti con malattia di Alzheimer, ma il cui ruolo eziopatogenetico è ancora oggetto di discussione. Nel 2012 erano stati presentati i risultati di due studi di grandi dimensioni in cui il farmaco aveva fallito nel rallentare progressivamente il declino cognitivo e le abilità funzionali in una popolazione generale di pazienti con Alzheimer da lieve a moderato, rispetto al placebo. Negli studi, il farmaco aveva però dimostrato una certa attività in un sottogruppo di pazienti con una forma lieve della malatta. In base a questi risultati, Eli Lilly aveva deciso di condurre un nuovo studio clinico nel 2013 che aveva incluso circa 2.100 pazienti con Alzheimer lieve e che aveva comparato l’efficacia dell’anticorpo monoclonale al placebo. I dati che verranno presentati a breve a Washington riguardano la fase di estensione degli studi presentati nel 2012 in cui l’azienda aveva continuato a fornire il farmaco ad alcuni pazienti che avevano ricevuto solanezumab negli studi originali e ad alcuni pazienti trattati precedentemente con placebo. “E’ chiaro che in alcuni casi le placche amiloidi si formano prima della comparsa dei sintomi della malattia, Spiega John Lechleiter, CEO di Eli Lilly. “ E’ per questo motivo che stiamo cercando di trattare i pazienti che presentano le placche ma che non hanno sintomi per vedere se è possibile rallentare la progressione della malattia”. Secondo l’analista Jeffrey Holford di Jefferies & Co., una volta approvato, solanezumab potrebbe generare vendite per più di 3 miliardi di dollari a livello mondiale. All’Alzheimer’s Association International Conference verranno presentato anche nuovi dati sull’anticorpo monoclonale aducanumab di Biogen Idec. I dati preliminari condotti su 166 pazienti avevano dimostrato l’efficacia del farmaco nell’invertire l’accumulo delle placche amiloidi.