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Nutrizione Idrica e Minerale della Vite - Haifa
AGGIORNAMENTO TECNICO SPECIALE Nutrizione minerale e idrica della vite PAG. 39 PROGRAMMARE E GESTIRE MEGLIO LA NUTRIZIONE CHIMICA E MINERALE DELLA VITE PAG. 42 SU GLERA MIGLIORANO QUANTITÀ, QUALITÀ E PLV In una viticoltura specializzata e sostenibile la nutrizione è determinante per raggiungere gli obiettivi qualitativi ed economici che ci si è prefissati. La fertirrigazione – da sola o in combinazione con concimi a lenta cessione ricoperti – soddisfa le reali esigenze fisiologiche e nutrizionali della vite e permette di svincolarsi dagli andamenti meteo. Una prova dimostrativa sul vitigno Glera esemplifica i risultati ottenibili. Coordinato da Clementina Palese [email protected] 14/2015 • L’Informatore Agrario © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 37 SPECIALE FERTIRRIGAZIONE VITE ● PROVA DIMOSTRATIVA 2013-2014 SU GLERA IN VENETO Programmare e gestire al meglio la nutrizione minerale e idrica e della vite L’adozione di tecniche innovative, come la fertirrigazione e/o l’utilizzo di concimi granulari con una parte dell’azoto a cessione controllata permette di razionalizzare gli apporti di nutrienti e acqua in funzione degli obiettivi enologici ricercati e di migliorare la redditività della coltura. Buoni i risultati ottenuti sul vitigno Glera di L. Vazzoler, M. Luison, W. Biasi, T. Maschio S ia che si vogliano produrre vini di alta qualità o di largo consumo è necessario che il vigneto esprima il suo stato vegeto-produttivo predisponendo la produzione dell’uva in funzione di specifici obiettivi enologici. Per ottenere tale risultato è necessario, tra i vari interventi di tecnica colturale, gestire al meglio la nutrizione idrico-minerale, cioè in sintonia con le esigenze nutrizionali e fisiologiche della vite che come noto sono differenti e specifiche per ogni fase fenologica. È necessario orientarsi a una viticoltura altamente specializzata che soddisfi le reali esigenze fisiologiche e nutrizionali della vite, il più possibile affrancata dagli andamenti stagionali e dal cambiamento climatico e che tenga conto delle specifiche caratteri- Foto 1 In una viticoltura sostenibile gli apporti di concime e acqua devono basarsi sulla fertilità reale del suolo e sull’andamento microclimatico. Nella foto un grappolo di Glera stiche pedologiche dei siti di coltivazione. Gli apporti di concime e acqua non possono essere più fatti sulla base di presunte rese o aspettative, ma devono basarsi base sulla reale fertilità del suolo vitato e sull’andamento microclimatico. Fino a oggi la nutrizione idrica e minerale è stata gestita in modo separato e non sinergico e la biodisponibilità dei concimi granulari tradizionali a pronto effetto spesso non era quella voluta, essendo condizionata dagli andamenti meteorologici sempre più imprevedibili. La concimazione granulare tradizionale negli ultimi decenni ha evidenziato i suoi limiti, non potendo sempre garantire la nutrizione della vite auspicata in funzione di modelli viticoli sempre più specializzati e in considerazione anche delle mutate esigenze del mercato e del consumatore. Questo ha portato il più delle volte il tecnico viticolo a non percepire la concimazione come determinante nel raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’uva, enologici e di reddito voluti, ma come un intervento routinario secondario rispetto alle altre tecniche colturali, inducendolo a fare attenzione piuttosto a non eccedere per non avere squilibri e cali di qualità nell’uva raccolta. Oggigiorno possiamo affrancarci da tali consuetudini e utilizzare la tecnica della fertirrigazione e prodotti, quali i concimi con azoto a cessione controllata, che ci permettano di contrastare maggiormente andamenti climatici imprevedibili, ricercando una biodisponibilità dei concimi e un assorbimento dei nutritivi da parte della vite più in sintonia con i picchi di fabbisogno e fasi fenologiche. Il tecnico viticolo ha, quindi, più opportunità per gestire il vigneto e perseguire gli obiettivi enologici voluti (vedi riquadro a pag. 40: Tecniche di concimazione a confronto). 14/2015 • L’Informatore Agrario © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 39 SPECIALE FERTIRRIGAZIONE VITE TECNICHE DI CONCIMAZIONE A CONFRONTO Concimazione tradizionale con formulati a pronto effetto. Apporto dei concimi granulari a pronto effetto in due o tre momenti della stagione (uscita dall’inverno, fine fioritura-allegagione e fase di maturazione legno), con conseguente loro biodisponibilità legata agli andamenti meteorici o a sporadiche irrigazioni soprachioma: impossibilità di guidare con precisione l’ottimale nutrizione idrica e minerale (asporti – ruolo fisiologico degli elementi) in quanto la biodisponibilità dei concimi non è programmabile al meglio. Rischio di crescite vigorose non controllate o scarsa efficienza e utilizzo. La scelta del concime granulare in genere è fatta su un unico tipo di formulato, a prescindere dal tipo di vitigno e dall’obiettivo enologico, differenziando eventualmente solo la dose in funzione della produzione raggiungibile stimata. Concimazione con tecniche innovative (fertirrigazione). Apporto degli elementi nutritivi con la giusta dose e con il loro mirato bilanciamento specifico per fase fenologica. In mancanza di precipitazioni o quando si vuole sostenere maggiormente la vegetazione si apportano con i concimi anche dei quantitativi di acqua tali da mantenere il giusto grado di umidità nel terreno; all’opposto, con il terreno già adeguatamente bagnato si apporta una quantità minima di acqua solamente per veicolare i concimi Gestione intelligente della nutrizione idrosolubili (2-3 mm) così da non alterare lo stato idrico del terreno (microirrigazione tecnica) ma apportare gli elementi nutritivi necessari. I concimi idrosolubili per fertirrigazione, rispetto i tradizionali concimi granulari, sono più efficienti anche per la loro purezza e totale assimilabilità, quindi si possono ridurre i dosaggi in un contesto di viticoltura sostenibile. Concimazione granulare con concimi a cessione controllata. Apporto di concimi completi con una quota di azoto di più pronta disponibilità e una a cessione controllata (longevità media 3-4 mesi) così da avere nella fase di inizio germogliamento un’azione sinergica con le riserve della pianta per il rinnovo della vegetazione primaverile e nel contempo accompagnare lo sviluppo della pianta durante la stagione in modo progressivo ed equilibrato. La somministrazione di tali concimi nella fase di maturazione del legno (da fine agosto a metà ottobre) permette di avere l’accumulo ottimale di riserve nella pianta. Tale tipologia di concimi permette di studiare specifiche formulazioni più versatili alle varie condizioni operative in quanto sono concimi composti ottenuti per miscelazione, con calibratura delle componenti e massima biodisponibilità e solubilità: si possono ridurre i dosaggi rispetto ai concimi granulari tradizionali in un contesto di viticoltura sostenibile. • ● Aumentate conoscenze scientifiche e tecnologiche. La possibilità di microirrigare e conseguentemente di fertirrigare, regolando al meglio i volumi di adacquamento, ha permesso di ottenere produzioni e perseguire obiettivi di qualità enologici che sembravano preclusi con la tradizionale tecnica di concimazione (acidità, rapporto produzione/°Brix, azoto prontamente assimilabile-Apa, corredo aromatico, contenuto in tannini e polifenoli). L’affermazione che il buon vino «… poteva essere prodotto solamente da uve alle quali si era fatta soffrire la sete e la fame…» è nei fatti superata da scenari nuovi. Oggi è auspicabile gestire al meglio la nutrizione idrico-minerale della vite e, dove possibile, fare fertirrigazione e/o utilizzare concimi a cessione controllata. Diversi sono infatti i vantaggi. ● Cambiamenti climatici. L’opportunità di gestire in modo specifico e mirato la nutrizione idrica e minerale della vite con la fertirrigazione ha permesso di perseguire ottimali produzioni anche in presenza di prolungati periodi di siccità e concentrazione delle precipitazioni. ● Disponibilità di concimi granulari innovativi con azoto a cessione controllata. Le formulazioni complete con una mirata percentuale di azoto ri- TABELLA 1 - Unità fertilizzanti da apportare in base alla tessitura del terreno e alla dotazione in elementi (1) Dotazione del terreno Tessitura prevalente del terreno - classi USDA (1) sabbiosi (S, SF, FS) medio impasto argillosi (F, FSA, FL, AS, L) (A, FA, AL, FLA) 1/3 granulare 2/3 granulare Insufficiente fertirrigazione 2/3 fertirrigazione 1/3 fertirrigazione Sufficiente fertirrigazione fertirrigazione Elevata fertirrigazione fertirrigazione 1/3 granulare 2/3 fertirrigazione fertirrigazione (1) Le 12 classi di tessitura USDA. Terreni sabbiosi: S = sabbiosa; SF = sabbioso-franca; FS = francosabbiosa. Terreni medio impasto: F = franca; FSA = francosabbiosa-argillosa; FL = franco-limosa; AS = argilloso-sabbiosa; L = limosa. Terreni argillosi: A = argillosa; FA = franco- argillosa; AL = argilloso-limosa; FLA = franco-limosa-argillosa. 40 Foto 2 Esempio di concime composto ottenuto per miscelazione calibrata NPK + Mg + S con una quota di azoto a cessione controllata ricoperto (sostanza di ricopertura: MCT) (nella foto i granuli di colore nocciola scuro) L’Informatore Agrario • 14/2015 © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. AZIONI E PASSAGGI PER REALIZZARE LA FERTIRRIGAZIONE coperto e una sua studiata longevità (tempi di rilascio ) si adattano alle varie situazioni così da permettere uno sviluppo del vigneto equilibrato e robusto in sintonia con gli obiettivi enologici voluti, riducendo anche gli interventi di concimazione durante la stagione ( foto 2). ● Nuove esigenze del consumatore. Produrre uve per rispondere alle nuove esigenze del mercato che richiedono in particolare vini a minor gradazione, con maggiore freschezza e corredo aromatico ricco. La fertirrigazione Nuovi quadri normativi e maggiore competizione con mercati emergenti impongono l’uso di fertilizzanti sempre più efficienti rispetto ai tradizionali concimi granulari, più in sintonia con gli equilibri naturali nel suolo, riducendo l’impatto ambientale e massimizzando il reddito ottenibile dal loro impiego. Per tale motivo la tecnica della fertirrigazione si sta diffondendo sempre più negli areali dove sia possibile avere acqua irrigua. Nelle Linee guida nazionali di produzione integrata del 2013 nella parte dei «Principi e criteri generali» per le «Pratiche agronomiche della produzione» viene scritto «…Si consiglia di adottare, quando tecnicamente realizzabile, la pratica della fertirrigazione per migliorare l’efficienza dei fertilizzanti e dell’acqua distribuita e ridurre i fenomeni di lisciviazione…» (Capitolo 12 Irrigazione - pag. 5). La tecnica. La fertirrigazione, come già sottolineato, permette di somministrare i concimi tramite l’acqua di irrigazione modulando in modo mirato gli apporti di elementi nutritivi e volumi di adacquamento (microirrigazione tecnica, si parla di 2 mm in media a intervento) ottimizzando l’impianto di irrigazione. Tuttavia, sciogliere velocemente un concime e distribuirlo in modo uniforme con l’acqua di irrigazione è solo la condizione necessaria, ma da sola non sufficiente. Solo coniugando le conoscenze impiantistiche e idrauliche, agronomiche (caratteristiche del terreno), nutrizionali (fabbisogno idrico e asporti minerali) e tecnologiche dei concimi si possono ottenere tutti i vantaggi economici e ambientali della tecnica (riquadro Azioni e passaggi per realizzare la fertirrigazione, in alto). • Analisi del suolo e dell’acqua irrigua (da ripetere nel corso degli anni con indagini mirate) • Progettazione razionale dell’impianto di microirrigazione per gestire al meglio il fabbisogno irriguo e la fertirrigazione (ricerca della massima uniformità di distribuzione e settori omogenei per vitigno e obiettivo enologico), microirrigazione tecnica • Individuazione delle attrezzature e strumentazioni necessarie per l’iniezione nel sistema irriguo del concime idrosolubile in funzione del tipo di fertirrigazione che si vuole realizzare (fertirrigazione quantitativa o proporzionale) • Definizione del fabbisogno della coltura in Unità Fertilizzanti (quantità, epoche e rapporti) • Programmazione del piano di concimazione valutando eventuali sinergie e integrazioni fra concimazione con concimi granulari e fertirrigazione • Programma di fertirrigazione: fabbisogno irriguo/disponibilità, scelta del concime, concentrazione/quantità d’acqua, durata degli interventi • Manutenzione del sistema microirriguo per prevenire occlusioni e perdite di efficienza CARATTERISTICHE DEI CONCIMI IDROSOLUBILI PER LA FERTIRRIGAZIONE • Esenti da cloro, sodio e carbonati e altre sostanze fitotossiche o condizionanti lo sviluppo della vite • Nell’etichetta dei concimi deve essere riportato in modo chiaro la dicitura «a basso tenore di cloro» (per indicare che contengono come massimo il 2% di cloro, altrimenti se non viene scritto in etichetta «a basso tenore di cloro» vuol dire che contengono più del 2% di cloro) • Confezionati direttamente negli stabilimenti produttivi, evitando trasporti «alla rinfusa» in nave che possono generare inquinamenti non voluti, minore purezza e maggiori rischi di impaccamento • Totalmente e prontamente solubili in acqua e compatibili con tutti i sistemi di dosaggio • Le soluzioni concentrate devono rimanere stabili nel tempo e non creare problemi di flocculazione • Nei concimi NPK l’azoto sotto forma nitrica deve essere nettamente preponderante rispetto le altre forme azotate • A un maggiore contenuto totale di NPK (alte titolazioni ) deve corrispondere una maggiore purezza del concime • Basso contenuto in zolfo per evitare la formazione di precipitazioni derivanti dalla reazione con il calcio in acque dure • Compatibilità e miscibilità con i concimi idrosolubili e fitofarmaci nel rispetto delle indicazioni suggerite • Presenza dei microelementi cationici in forma chelata (EDTA o EDDHA) • Presenza di eventuali traccianti colorati per agevolare il controllo in fase di distribuzione Vantaggi agronomici della fertirrigazione. Sono molteplici (riquadro Principali vantaggi della fertirrigazione in viticoltura a pag. 42) ma si possono sintetizzare affermando che grazie alla fertirrigazione si ha una migliore produzione quali-quantitativa di uve, per ottenere l’ottimale redditività dal vigneto grazie alla produzione di vi- ni di qualità superiori, espressione del territorio. I concimi per la fertirrigazione devono essere di massima purezza e solubilità (riquadro Caratteristiche dei concimi idrosolubili per la fertirrigazione, qui sopra). Uno degli aspetti determinanti per la buona riuscita della fertirrigazione è 14/2015 • L’Informatore Agrario © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 41 SPECIALE FERTIRRIGAZIONE VITE controllare il più possibile la quantità di concime che si apporta per litro finale (g/ litro): minore è la concentrazione maggiore è l’efficienza in fase di utilizzo degli elementi nutritivi da parte della vite. Piano di concimazione e fertirrigazione Nei nostri areali produttivi lo sviluppo dell’apparato radicale in genere non si limita all’area di bagnatura ma si allarga anche nell’interfilare, in particolare nei terreni di medio impasto e più pesanti, anche se il maggior capillizio assorbente si concentra nel volume di terra bagnato. Per sfruttare al meglio le potenzialità della coltura potrebbe risultare utile fare un apporto in unità fertilizzanti principali per circa il 30% del totale con concimi granulari a cessione controllata nella fase di germogliamento e/o in fase di maturazione legno (tabella 1). PRINCIPALI VANTAGGI DELLA FERTIRRIGAZIONE IN VITICOLTURA • Induzione nelle piante di un equilibrio vegeto-produttivo che perdura negli anni • Raggiungimento di una maturazione tecnologica sempre più corrispondente a quella fenolico/aromatica • Aumento dell’efficienza nell’assorbimento degli elementi nutritivi e dell’acqua irrigua • Possibilità di impostare un piano nutrizionale in funzione delle specifiche esigenze del vitigno/portinnesto e dell’obiettivo enologico ( acidità totale, grado zuccherino - °Brix; azoto prontamente assimilabile – Apa; corredo aromatico) • Riduzione delle dosi di fertilizzante e dei fabbisogni idrici • Riduzione delle perdite per dilavamento, insolubilizzazione e volatilizzazione degli elementi nutritivi • Prevenzione dei danni per eccesso di salinità a foglie e radici • Riduzione del compattamento del suolo dovuto al minor numero di operazioni colturali • Minor sviluppo delle infestanti • Entrata in produzione dei nuovi vigneti anticipata ● AZIENDA SANTA MARGHERITA A FOSSALTA DI PORTOGRUARO (VENEZIA) Su Glera migliorano quantità, qualità e plv N el 2013 si è iniziata un’at- ni di fertirrigazione mirati) per costrutività dimostrativa sul vi- ire piani di fertirrigazione mirati per tigno Glera per verificare la migliore gestione della nutrizione i vantaggi tecnico-agronomici, economici e ambientali della fertirrigazione e di concimi granulari innovativi con azoto a cessione controllata (sostanza di ricopertura MCT) in modo comparato con la tradizionale concimazione granulare realizzata con formulati a pronto effetto. La prova si è svolta presso i vigneti dell’Azienda Santa Margherita a Fossalta di Portogruaro (Venezia). L’uva Glera è destinata a produrre un vino base spumante da rifermentare in autoclave per la produzione di Prosecco doc. Obiettivo di tale sperimentazione era trovare risposte ad alcune domande basilari (riquadro Le Domande a cui Foto 3 Visione dall’alto dei settori di vigneto trattati rispondere per costruire pia- con concimazioni differenti 42 L’Informatore Agrario • 14/2015 © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. idrico-minerale di Glera nell’areale di coltivazione considerato; per acquisire elementi di conoscenza per la gestione razionale e pratica della fertirrigazione all’interno dell’azienda vitivinicola e, infine, per valutare l’azione nutrizionale di piani di concimazione con concimi granulari con azoto a cessione controllata e fertirrigazione. Prova pluriennale su Glera Nel vigneto di Fossalta di Portogruaro (Venezia) si è individuata un’area con terreno omogeneo in cui è sito un vigneto coetaneo (anno d’impianto 2009) in produzione di Glera e all’interno di tale vigneto si sono individuati 5 settori (mediamente della grandezza di 2 ha) ( foto 3) dove si sono applicate strategie differenti di concimazione (tabelle 2 e 3). Qui si esamineranno i primi due anni (2013 e 2014). Tesi a confronto. Una linea di concimazione granulare tradizionale è stata posta a confronto con due specifiche • continua a pag. 47 SPECIALE FERTIRRIGAZIONE VITE ANALISI DEL TERRENO E DELL’ACQUA IRRIGUA Terreno. La tessitura è franco-limosa; la conducibilità bassa; il pH è sub alcalino e tale alcalinità è di tipo costituzionale con bassa concentrazione in calcare attivo. Sono consigliati concimi fisiologicamente acidi. La dotazione in sostanza organica e azoto medio alta. Il terreno non tende a bloccare N minerale. Il terreno ha una media capacità di trattenere gli elementi nutritivi. La dotazione complessiva di macroelementi, a parte il potassio, è buona. Si evidenzia un potenziale antagonismo del magnesio a sfavore del potassio. Tra i microelementi solamente il boro è insufficiente. Foto 4 Strategie di nutrizione «più fini» della concimazione granulare tradizionale consentono di assecondare meglio le esigenze della vite nelle diverse fasi fenologiche ● segue da pag. 42 linee di concimazione, una costituita da soli interventi di fertirrigazione e l’altra determinata da una concimazione granulare con concimi completi contenenti una quota dell’azoto a cessione controllata (sostanza di ricopertura: MCT) integrata con interventi di fertirrigazione; tali due linee di concimazione si caratterizzavano anche per avere due specifici apporti di azoto e potassio con differente rapporto N:K : 1:1 e 1:2, per verificare come il potassio potesse eventualmente interferire con il quadro acidico dei mosti di tali zone. Sono state condotte le analisi del terreno e dell’acqua irrigua (vedi riquadro sopra). Piano di fertirrigazione e impianto. È stato realizzato facendo 8 interventi durante la stagione. Si riporta come esempio il piano di fertirrigazione della tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione a rapporto N:K 1:2 (grafico 1, le fasi nel grafico sono 7 ma gli interventi sono stati in totale 8 poiché da fioritura a pre-chiusura grappolo gli interventi sono stati 3 e non solo 2). Acqua irrigua. Il pH è sub-alcalino, anche se non supera il limite massimo accettabile per acqua irrigua. La conducibilità è media (C2); trova controindicazioni all’uso solo in suoli a scarsissima permeabilità o per colture estremamente sensibili. Il SAR (Sodium Adsorption Ratio; Rapporto di adsorbimento del sodio) è basso (S1) e quindi non si corrono rischi diretti per le quote di sodio scambiabile; considerando la quota di sodio l’acqua si può considerare idonea a tutti gli effetti per irrigare qualsiasi terreno e coltura. Sulla base di tali parametri (C2 S1) si tratta di un’acqua di qualità media o buona, da usare con qualche precauzione solo su terreni mal drenati o su colture particolarmente sensibili. Sembra esserci la possibilità che si formi carbonato di sodio residuo (RSC) e quindi vi potrebbero essere problemi di innalzamento del pH del suolo nel tempo. La qualità dell’acqua nel complesso è medio-buona per uso irriguo. Il contenuto in cloruri e solfati non preclude l’utilizzo dell’acqua. Il contenuto in bicarbonati è medio. Considerando il contenuto in bicarbonati, il rischio di concrezioni minerali nel sistema irriguo è medio. Per mitigare la durezza dell’acqua è opportuno utilizzare in fertirrigazione concimi acidi e/o iniettare acido fosforico al 85% di [C]. Sulla base dell’ipotetico volume di adacquamento annuale l’apporto di nutritivi è significativo solo per magnesio e calcio. • LE DOMANDE A CUI RISPONDERE PER COSTRUIRE PIANI DI FERTIRRIGAZIONE MIRATI • Come riuscire a creare un equilibrio vegeto-produttivo nella pianta che permetta di produrre negli anni un’uva aromatica adatta a dare una base spumante, punto di partenza per uno charmat di qualità, fresco e piacevole? • Come rendere più efficaci le Unità Fertilizzanti apportate, magari diminuendole, per ottenene risultati quali-quantitativi migliori, aumentando così la sostenibilità ambientale ed economica del vigneto? • Convertendo l’impianto da irrigazione soprachioma (o per aspersione) a microirrigazione o irrigazione localizzata, la concimazione granulare (epoche, dosi e modalità) deve rimanere la stessa o è meglio passare alla fertirrigazione? • Gli obiettivi enologici prefissati sono raggiungibili con la concimazione granulare tradizionale o altre modalità ( fertirrigazione – concimi a cessione controllata) consentono di conseguirli più facilmente? • Con i recenti cambiamenti climatici la concimazione granulare tradizionale svolge sempre al meglio la sua azione nutrizionale o si devono pensare strategie differenti per garantire la migliore nutrizione idrico-minerale? • Come è possibile gestire al meglio la concimazione in sintonia con la fertilità naturale dei terreni senza avere impatto negativo sull’ambiente? • Quale impegno in manodopera ho con la fertirrigazione a confronto con la concimazione granulare e complessivamente che tipo di impegno? 14/2015 • L’Informatore Agrario © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 47 TABELLA 2 - Tesi di concimazione confrontate (5) e corrispondenza con i settori del vigneto Set- Raptori porto (1) (n.) N:K Modalità distributive 1 2 1:1 1:2 fertirrigazione fertirrigazione 3 1:1 granulare tradizionale pronto effetto (test) 4 1:1 5 1:2 granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione (1) La dislocazione dei settori è visibile nella foto 3. Foto 5 Solubilizzazione dei concimi per la preparazione della soluzione concentrata da iniettare nel sistema irriguo Concimazione granulare a pronto effetto (test). È stata realizzata con 3 Sono stati utilizzati concimi idrosolubili in polvere solubile e acido ortofosforico bianco alla concentrazione del 85% [C]. I concimi sono stati solubilizzati in un dissolver (cisterna con agitatore idraulico per favorire la solubilizzazione) e poi la soluzione concentrata è stata iniettata con una pompa idraulica nel sistema irriguo ( foto 5). L’impianto di microirrigazione è in subirrigazione con ala gocciolante autocompensante, passo 60 cm e portata 1,6 L/ora, posizionata a circa 30 cm dal filare e alla profondità di circa 30 cm (rapporto di irrigazione di 1,1 mm/ora) e gli interventi di fertirrigazione hanno apportato ogni volta in media 2 mm/ha a seconda della fase d’intervento. interventi: in fase di ripresa vegetativa con un concime complesso NPK + Mg + S + micro ( 15.5.20 + 2 + 20) alla dose di 200 kg/ha, in post-fioritura con solfato ammonico 100 kg/ha, in post-raccolta-maturazione legno con un concime complesso NPK + Mg + S + micro (12.12.17+2+20) alla dose di 240 kg/ha. la fioritura più freddo della media degli anni precedenti; la piovosità è ripresa a fine stagione con vere proprie «bombe d’acqua»; nel 2014 si è avuto un limitato apporto di piogge fino a inizio giugno, mentre l’estate è stata molto piovosa fino alla vendemmia con temperature primaverili più elevate rispetto la media degli anni precedenti; le temperature estive, invece, sono state inferiori alla media. Il 2014 in tale areale di coltivazione ha registrato un totale di piovosità annua di oltre 2.100 mm (quasi il doppio della media decennale). Andamento microclimatico Risultati in vigneto L’andamento microclimatico delle due annate in esame (2013 e 2014) (grafico 2), considerando il periodo da aprile a settembre, è stato molto differente: il 2013 ha avuto una primavera molto piovosa, con un periodo a ridosso del- La vendemmia è stata eseguita nei vari settori e sono stati raccolti i dati anche da specifici campionamenti da parcelle interne ai settori (tabella 4). • continua a pag. 50 TABELLA 3 - Ripartizione delle unità fertilizzanti apportate nella prova 0 0 60 29 60 9 0 60 60 0 29 60 20 0 1:2 fertirrigato 0 0 0 0 0 0 0 60 29 120 9 0 60 60 0 29 120 20 0 1:1 granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione 27 14 13 11 44 15 29 53 28 36 9 0 80 67 13 39 80 30 29 1:2 granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione 27 14 13 11 44 15 29 53 28 116 8 0 80 67 13 39 160 30 29 1:1 Granulare a pronto effetto (test) 80 80 0 39 81 0 0 0 80 80 0 39 81 0 0 9 SO3 N totale 0 MgO SO3 0 K 2O MgO 0 P2O5 N totale 0 9 139 N cessone controllata (2) SO3 0 N pronto (1) MgO fertirrigato Modalità distributive K 2O K 2O 1:1 Rapporto N:K P2O5 P2O5 Totale N cessione controllata (2) Fertirrigazione N pronto (1) Granulari N totale Tesi 139 (1) Azoto a pronto effetto. (2) Azoto con membrana di ricopertura (MCT) autorizzata in base alla normativa vigente (Gazzetta Ufficiale n. 121 del 26 maggio 2010 - Supplemento Ordinario n. 106, decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75 - Allegato 6 Prodotti ad azione specifica, 2.2 Ricoprenti, n. 3 ). 48 L’Informatore Agrario • 14/2015 © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. TABELLA 4 - Dati produttivi e qualitativi alla vendemmia (2013 e 2014) Prod. uva (t/ha) Medio °Brix (%) Tesi 2013 2014 2013 2014 Monte gradi (t/ha) 2013 2014 Prod. media uva (t/ha) 2013 e 2014 Medio °Brix (%) 2013 e 2014 Monte gradi (t/ha) 2013 e 2014 N:K 1:2 - granulare con azoto a cessione 19,9 15,9 16,9 16,2 3,4 2,6 17,9 16,5 3,0 controllata + fertirrigazione N:K 1:1 - granulare con azoto 21,3 20,8 16,5 15,9 3,5 3,3 21,1 16,2 3,4 a cessione controllata + fertirrigazione 11,9 17,9 18,1 16,9 2,1 3,0 14,9 17,5 2,6 N:K 1:2 - fertirrigazione 15,2 19,0 17,2 17,2 2,6 3,3 17,1 17,2 2,9 N:K 1:1 - fertirrigazione 15,8 15,8 17,3 16,8 2,7 2,7 15,8 17,0 2,7 Granulare tradizionale pronto effetto (test) Confronto tra le medie delle tesi con diverso rapporto N:K Granulare con azoto a cessione controllata 20,6 18,4 16,7 16,2 3,4 3,0 19,5 16,4 3,2 + fertirrigazione 13,6 18,5 17,6 17,0 2,4 3,2 16,1 17,3 2,8 Fertirrigazione 15,8 15,8 17,3 16,8 2,7 2,7 15,8 17,0 2,7 Granulare tradizionale pronto effetto (test) Le due tesi che prevedono granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione o la sola fertirrigazione risultano più produttive e con grado zuccherino superiore; le differenze delle performance nelle due annate è ascrivibile al diverso andamento meteorologico. GRAFICO 1 - Piano di fertirrigazione della tesi granulare con azoto a cessione controllata (MCT) + fertirrigazione a rapporto N:K 1:2 Tesi 30 25 20 15 10 Azoto Fosforo Potassio Maturazione legno Maturazione uva Da accrescimento acini a pre-chiusura grappolo Da chiusura grappolo a invaiatura 0 Da fioritura ad allegagione 5 Da germogliamento foglie distese Da grappoli separati a prefioritura Unità fertilizzanti (kg/ha) 35 TABELLA 5 - Produzione lorda vendibile (plv) totale e al netto dei costi dei concimi nel 2014 Magnesio Sono stati fatti 8 interventi; per la fertirrigazione sono stati usati concimi idrosolubili in polvere solubile e acido ortofosforico bianco alla concentrazione dell’85% [C]. Plv al netto di Plv costo concimi (euro/ha) (euro/ha) N:K 1:2 - granulare con azoto a cessione 11.130 10.688 controllata + fertirrigazione N:K 1:1 - granulare con azoto a cessione 14.560 14.117 controllata + fertirrigazione 12.530 11.964 N:K 1:2 - fertirrigazione 13.300 12.737 N:K 1:1 - fertirrigazione Granulare tradizionale pronto 11.060 10.790 effetto (test) Confronto tra le medie delle tesi con diverso rapporto N:K Granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione Fertirrigazione Granulare tradizionale pronto effetto (test) 12.859 12.355 12.950 12.447 11.060 10.790 La plv al netto dei costi dei concimi per le tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione e fertirrigazione è superiore di circa il 15%. 14/2015 • L’Informatore Agrario © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 49 SPECIALE FERTIRRIGAZIONE VITE 100 Precipitazioni (mm) 90 80 70 60 50 40 30 20 0 1-4 8-4 15-4 22-4 29-4 6-5 13-5 20-5 27-5 3-6 10-6 17-6 24-6 1-7 8-7 15-7 22-7 29-7 5-8 12-8 19-8 26-8 2-9 9-9 16-9 23-9 30-9 10 Precipitazioni 2013 (mm) Temp. media 2013 (°C) Precipitazioni 2014 (mm) Temp. media 2014 (°C) 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Temperatura media (°C) GRAFICO 2 - Andamento della temperatura e della piovosità da aprile a settembre nelle annate 2013 e 2014 Le annate 2013 e 2014 sono state molto diverse, in particolare per la distribuzione e l’entità delle piogge che hanno condizionato la disponibilità degli elementi nutritivi nel terreno. ● segue da pag. 48 Esaminando i dati medi si evidenzia che nei due anni in esame si è ottenuta una produzione inferiore nella tesi granulare tradizionale, rispetto alle tesi in cui è stata fatta la fertirrigazione e si sono utilizzati concimi granulari con una quota di azoto a cessione controllata. Nonostante la tesi fertirrigata ha prodotto una maggiore quantità, l’uva ha raggiunto una gradazione in °Brix superiore alla tesi granulare tradizionale. L’apporto d’acqua negli interventi in fertirrigazione è stato veramente esiguo (circa 2 mm per ogni intervento), grazie alla razionale progettazione dell’impianto irriguo e della programmazione della fertirrigazione stessa. Questo ha permesso di intervenire anche quando il terreno risultava ba- gnato senza peggiorare lo stato idrico del suolo, garantendo comunque gli apporti nutritivi. Nelle stesse condizioni con la concimazione granulare tradizionale si sono avuti forti dilavamenti e perdite di efficienza. Panel test per la base spumante Nel 2013 le uve provenienti dalle diverse tesi (settori di vigneto diversi) sono state vinificate separatamente e con lo stesso protocollo. Si è deciso di degustare le base spumante a fine dicembre 2013 ( foto 7) per valutare le caratteristiche organolettiche del vino Prosecco proveniente dalle diverse tesi. Nell’annata 2013 la tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione è stata quella che ha dimostrato un miglior equilibrio gustativo e piacevolezza (grafico 3). Nel 2014 problemi organizzativi non hanno permesso di replicare il panel test. Risultati economici A scopo esemplificativo e sulla base dei prezzi medi di pagamento delle uve nell’area (0,7 euro/kg) si è calcolata la produzione lorda vendibile totale e al netto dei costi dei concimi, relativa ai dati della vendemmia 2014 (tabella 5). 6 7 Foto 6 È possibile mitigare gli effetti dell’andamento meteorologico sull’assorbimento dei nutrienti con la fertirrigazione e con il ricorso a concimi a cessione controllata ricoperti con MCT. Nella foto: carenza di magnesio su Glera. Foto 7 Un momento della degustazione dei vini provenienti dalle diverse tesi 50 L’Informatore Agrario • 14/2015 © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. GRAFICO 3 - Risultati del panel test su base spumante (media) Colore Piacevolezza Struttura gustativa 8 7 6 5 4 3 2 1 Olfatto positivo Olfatto negativo Fiori Morbidezza Amaro Acidità Fruttato Granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione Granulare tradizionale a pronto effetto Fertirrigazione 8 Caratteristiche organolettiche del vino Prosecco. - colore: colore giallo paglierino (spuma fitta e perlage fine e persistente). - odore: ampio e intenso con note di mela, albicocca, pera e rosa (armonico ed elegante con aromi di grande freschezza) - sapore: armonico ed elegante, di grande morbidezza e freschezza (fruttato ricco, con buona pienezza e lunghezza, coerente con i profumi). La tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione ha dato basi spumanti con caratteristiche organolettiche più vicine al profilo ideale del Prosecco doc, in particolare per piacevolezza, acidità e note olfattive positive. Risultati tecnici ed economici interessanti Sulla base dei primi due anni di attività si possono trarre alcune conclusioni preliminari. Si sono notate durante la stagione evidenti differenze tra le piante, con uno sviluppo della parete fogliare più equilibrato e completo nelle tesi fertirrigate e fertirrigate + concimazione granulare a cessione controllata ( foto 8) rispetto alle tesi in cui erano stati apportati solo concimi granulari tradizionali ( foto 9). La tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione e quella con la sola fertirrigazione hanno evidenziato in media la migliore efficienza delle unità fertilizzanti apportate (kg di uva prodotta/UF apportata): si sono apportate nel complesso meno Unità Fertilizzanti rispetto alla concimazione granulare ottenendo comunque gli stessi, se non migliori, risultati quali-quantitativi. A questo corrisponde evidentemente una migliore sostenibilità ambientale. A fronte di una produzione più elevata della tesi granulare con azoto a 9 Le foto scattate il 27 giugno 2014 mettono in evidenza le differenze tra le pareti fogliari in due tesi. Si nota uno sviluppo della parete fogliare più equilibrato nella tesi con rapporto N:K 1:2 granulare con azoto a cessione controllata ricoperti con MCT + fertirrigazione (foto 8) rispetto a quella con concimazione granulare tradizionale (foto 9) cessione controllata + fertirrigazione non si sono avuti parametri qualitativi peggiorati, sia considerando le uve sia la base spumante. Il giudizio del panel test sulle basi spumante ha evidenziato come la tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione ha dato vini con caratteristiche organolettiche più vicine a quelle ritenute più desiderabili, rispetto alla concimazione granulare tradizionale. Dal punto di vista economico, la plv al netto dei costi dei concimi, considerando il valore dell’uva, le tesi granulare con azoto a cessione controllata + fertirrigazione e la tesi con sola fertirrigazione hanno dato un risultato economico superiore (circa il +15%) rispetto alla concimazione granulare tradizionale a pronto effetto. La realizzazione della fertirrigazione non ha creato problemi organizza- tivi e gestionali all’interno dell’azienda vitivinicola, grazie a buon impianto di microirrigazione e relativi sistemi solubilizzazione e dosaggio della soluzione concentrata. Loris Vazzoler, Massimiliano Luison Santa Margerita spa Fossalta di Portogruaro (Venezia) Walter Biasi, Tiziano Maschio ProgettoNatura - Studio Associato Santa Lucia di Piave (Treviso) Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: [email protected] Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografia: www.informatoreagrario.it/ rdLia/15ia14_7933_web 14/2015 • L’Informatore Agrario © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 51 SPECIALE FERTIRRIGAZIONE VITE ● ARTICOLO PUBBLICATO SU L’INFORMATORE AGRARIO N. 14/2015 A PAG. 39 Programmare e gestire al meglio la nutrizione minerale e idrica e della vite BIBLIOGRAFIA Ayers R.S., Westcot D.W. 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