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BG — 68 — CA e slBk « laggiù il buttò, > (in cia, sul mostaccio (rinfaccia quel baratro), D.; « gente ca re), Pan. ; « buttarsi a girel pace a buttar giù la casa, • lar per la città, » Pan. ; but Pan. ; • buttò giù l’uscio con tarsi alla disperazione, alla un colpo di piede, » Pan. ; strada, al giuoco, alla mala « Ercole a Cacco buttò giù sei vita e sim.; buttarsi nel fuoco denti, » Id. ; • senza distin per uno, Guer. per far piacere, guer mai si buttan giù vivan Pan.; buttarsi via, per avvilirsi; de » ( in tavola ), Fag. ; but buttarsi via in complimenti, ac tar gli occhi sopra un libro, coglienze e sim.; buttarsi in giBar.; « quattro parole buttate nocchione, Fag. Fuori di que giù alla buona, » Goz.; «but sti ed altri simili usi (dei quali tate là nel discorso, » Guer.; non un «olo nei nostri dizio le malattie buttan giù le forze; nari!) occorre ora mettere, ora e sempl. i dispiaceri buttano gettare, ec. giù (Rovinano la salute ) ; il Buton. T. A'rbuton e Bulon. giuoco butta giù (la borsa); . C buttarsi giù, dicesi pure di chi stando seduto in le tto , vi si distende per riposarsi e «dor (V. lett. C. Noz. P bblim.). mire, Caren.; cosi buttarsi sul Cà> casa; ed è così generale letto, di chi vi si distende coi nel popolo italiano, senza ec panni in dosso; • quei pani ce cezione di luogo, che il dir li butta per terra come a ca cata sembra quasi più scri ni, » P an.; « b u to r via la vere che parlare; altrettanto tazza, » Lip. ; «b u f l via tanti può dirsi dei varii usi di que danari, • Fag. ; non aver quat sta voce, che, cominciando trini da buttar via, Bar.; but dal nostro vernacolo, si ri tar via il fiato, le parole, il scontrano perfettamente colla tempo, la fatica e sim. ; but lingua «si ragunavano in casa tar polvere negli occhi, Pan.; Gualberto, »Giamb.; casa gran buttar airaria, per aria fogli, de, d’ima gran casa, casa da libri, robe, ec. ; « buttalo nel .fitto; essere di casa,andargli, corbello della spazzatura, » capitargli per casa; esservene Guer. ; «buttate fuori ciò che uno per casa « passai da casa avete sul cuore, • Pan. ; « me di questa, » Cell.; o di casa! glio alla libera buttarla fuori Fag., Lasc. ; • va e # i stesso che... covar rancori, » Giust.; casa per casa, » Dav. ; « non buttar fdori, sulla strada qual volendo rovinar sua casa » cuno di casa ; buttar in fac ( per famiglia, schiatta), ld. ; Digitized by Lj OOQ Le CA — 69 CA « Il servigio torna a casa, » sim.) • far salti e cavrioie, • P ili. ; attendere alle faccende Bon. di casa; donna di casa; dar Coca, caca, cacca (v. dei bamb.) s i da far per casa; capo di « un bambino che non faceva casa; metter su casa, on mai la piscia a le tto , ora vi de accasarsi, maritarsi ; ser fa la cacca,» Fag. r a r casa, far una casa, due Caeam, idiot. da cacamo, ca case, far casa a parte*, chi fa cano (dignità dei barb. ola casa in piazza, o la fa alta rien t), primasso, arcifanfano, o la fia bassa, prov.; tanto é caporione e sim. d a casa tua a casa mia, come Cadaverie fdacadavtrj, cada viceversa, m. prov. «saper e verico. voler far a posta il m ale, a Cadenssa, bali *» cadentsa, bal casa mia si chiama ostina lare, danzare in cadenza, con zione, » Ber. ; aver il diavolo misura. in casa • a rivederci tutti a Cadet, cadetto (v. delPuso). casa calda, » Fag.; fare, esservi Cadrega (metat. di cattedra un cà del diavolo, Bar. nel signif. che ha pure di se Càbala, cabala, dei num.; fig. ma dia, usato da Orazio ed altri neggio occulto di qualche fa autori); sedia distinta «un pal zione (come la così detta Ca chetto con due cadreghe, » bala inglese di brutta memo Cecch., Cr. Fanf. ; comune ria); far la cabala (dei numeri); mente seggiola. far cabala, formare, montare Cafè mulinà, caffè macinato una cabala, una macchina (perchè non mulinato, da mu zione e sim.; cabalizzare non lino,mola, anziché da macina? Y. Mulini/i cafè brusà, caffè è di buon uso. Cabalista, cabalista; fig. raggi bruciato , tostato; café potè, ratore. caffè posato. Cafetiera, caffettiera. Catana, capanna. Cabassa. V. Gabassa. Cagada (v. bassa), cacata; fig. Cabassin. V. Gabaititi. mala riuscita d’impresa van Cabcma (uno di quei tanti tata. idiotismi nostri che sanno e- Cagador (▼. bassa), cacatoio sprimere così bene la natura (orig. ro per j o j, cesso, ne delle cose per via del suono; cessario, comodo ed altre de dal lat. volg. caburraj, casu nominazioni più civili. Cagadubi, cacadubbi, dubbioso pola, casucciaccia. Cabriola, capriola, capriola, ca- di tutto. vriola (salto di ballo o per Caghè, fessla'nt Ubrajc,fig. (m. Digitized by GA — 70 — CA basso), cacarsi sotto, farsela il mondo é fatto a scala, c h i Delle brache, perdersi d'animo, monta e chi <*ala, prov.; « e fattosi calar sopra quel prato, » desistere per paura. Caghèta, cagarela, cagaroìa, Ber.; «il perverso cala la m azza cacajuola cacarola, cacaruola, con molto fracasso, » Id.; « p e r «occorrenza, flusso del ventre. una scala di marmo calava, »Cagna, cagnara, fig. inezia (Pital. Id.; « e par che gente cali ha pure cagna, ma* interiez.); alla pianura; gente die cala cagnara fig. rumore di più per al piano, » Id. ; « si fa calar sone, a somiglianza di più cani il ponte; poi cala il ponte insieme, donde il nostro ca- l'ardito guerriero, » Id.; « nè dove nasce il sol, né dove gnara per inezia. Cagnass, cagnet, cagnèla , ca cala, » Id., gli calava un colpo gnaccio, cagnetto, cagnetta. sulla testa, » ld.; « la furia gli Cagnin, fig. (canino, cagnino, cala, » Cas.; « a voler che l’In agg. di fame e sim.), stizzoso, ghilterra cali, bisogna e c ., » Macch. ; • la mercanzia cala ; stizzito. Cagnolin, cagnolina, cagnolino, la cassa cala, > Bon.a, • il ca cagnolina. . lare del Tevere (ingrossato), Cagnot, cagnotto; fig. uomo fé' grande strage di case ec., » prezzolato, creatura altrui da Dav.; «lo calarono dalla croce,» Cav.; « e calate le brache , ■ bassi servigi. Sacch.; «calò le brache con Cai, calo, ribasso. Calà, calata, scesa, china; fè molto decoro, * A. Tass.*, * al calar della notte e sim. la calà, far la calata. Calabraje, calabrache, L ip ., Caless, calessinf calesse, calesso, (giuoco e nome da scherzo). calessino. Calabron^ scalabron, calabrone. Calié (sinc. di calighé, apoc. Calamita, fig. avei, esse la ca di caligariusj, calzolaio, men lamita, avere, essere la ca conf. all’orig. , lamita , aver attrattiva, at Caliber, calibro, calibro. trarre. Calmoc (o chiuso), calmucco, Calamite, da calamita, calami- panno peloso, così chiamato tare. dai Kalmuchi onde proviene. Calcola fè i so calcola far i suoi Calor, andè *n calor, andar in calcoli. calore; fig. parlar con calore Calcolò, calcolare; fig. per farvi e sim. su disegno, assegnamento. Calorà, acaloràt accalorato. Calè, calare (trans., intrans.) ; Calota, calotta, da prete, d’o calar le scale, il monte ecc.; rologio csim. Digitized by Lj OOQ Le j I j Cà — 74 — Cthuo, fuliggine (dal colore uliginoso). Contornila, camamilla, camo milla. Cammrada. V. Camrada. Cambi, cam bio, cambiamento, permutazione, baratto ; dare, pigliare in cambio; lettera di cambio; in cambio di, invece di; fig. fare , dare la seconda di cam bio, ripetere l’errore, la lezione. Cambiai, cambiale. Cunétt, cangè, cambiare, can giare (trans., intrans.), cam biare aria, paese, condotta, registro, opinione, aspetto e **».; e cambiar di paese, di condotta, d’opinione, d’aspetto ec.* «è roba che non cambia, » Bon.; egli cambia secondo il vento; per castighi non cam bia ec. Cambista, cambiamonede, cam bista (v. dell’aso), cambiamo nete. Camera (più comun. stanssaj, camera, stanza, donde camrin, cawron, camré, camrada, ca merino, camerone, cameriere, camerata; camera d) cornerai, tonerà oscura, ottica, camera di commercio ec. Gsmto, fé camin , dèi camin, fez cammino, del cammino, fig- essere in cammino, non esser mal in cammino nel far Qna cosa; Goz. camminare (pr. e fig.), c*®mina, sbrigati, fa presto. CA Camita, camisin, camisoia, c«~ misot, camicia, carnicino, ca miciola ; camiciotto (camita, è disus. « muse , ora spo gliatevi in camisa, » R. B. ; « cucitosi il collar delia ca misa, » Capor.; « dei sudici poeti le camise, » Id.); fig. mettersi, b u tta rsi, spogliarsi, ridursi, restar in camicia, alla miseria; dar via la camicia, dicesi d'uomo liberalissimo; per l’allegria il culo non gli tocca la camicia (m. basso), Fag.; esse ’n camisoia, in camiciuola, Bon. ; « scolacciate e in camiciuola, » Pan. Camola, camolè, tarlo, tarlare (tropolog. da camola, insetto che rode le viti). Camoss, camoscio. Camp, campo ; pigliar per i campi, passar p er; al campo e io quartiere; piantar il campo t. mil. ; fig. mettere in cam po ragioni e sim. ; pigliar campo, dar campo, comodità, opportunità; sul campo, frane, us. dal Salvini ira gli altri « sotto la man venutomi sul campo, ». Campagna, andare, stare io campagna (meglio in villa), far campagna, villeggiare; belle campagne ; campagna ra sa , Dav.; ha fatto la campagna di Crimea, ha sei campagne sulla schiena ; tener la cam pagna; fig. battere la campa gna, divagare parlando; pezzo. Digitized by L . o o Q l e CA — 72 — da campagna, i. mi]., Gran. Campagnada, campagnata. Campana, toni a campana martel%sonar a campana martello; fig. sentir una sola campana, una parte sola. Campanon, campanone; sonar il campanone ( per segno di festa) Bon., Ner. Campi, n. camparo. Campi >n aria (« io la cam però in aria, disse Michelan gelo della cupola di S. Pietro,» Guer.); lanciare. Campi. V. Scampi. Campi eliti, fig. mandar ai cam pi elisi, creduto ai campi elisi (morto), Lip. Campion, campione, buon guer riero (e in dialetto per anar log. anche valente ip genere), buon difensore, saggio, mostra, modello e sim. Campucc, campuccio, campeg gio (legno noto). Camrada, camarada, camerata, (d’orig. mil.,) già compagno di camerata « degno d’esser pro vato in sua camerata, » Dav.; oggidì compagno di più con dizioni; « che nuove? came rata « Lip.; » camerata del senatore ec. » Buonav. V. FU. Camri, cameriere. Camrin, camron, camerino, camerone. Con, da guardia, da catsa) da paji, cane da guardia, da caccia, da pagliaio; can barbon, doghin, òrac, mastiti, can bar CA bone, doghino, bracco B a stino e c., fig. « e quel M alabulerzo, can mastino • B er. « attore o cantante, can d a pagliaio, » Pan.; con grò s s « e se mai arri?asse quel c a n grosso, • (U capo del dazio), Id. ; can m egà « il che v e dendo quel can rinnegato, » Ber.*, « quel can rinnegato n o n mi ha scritto ancora una li nea, » Goz.; • e come un cane arrabbiato Y assalta, » Ber.; • allor quei quattro cani senza fede osar metter le m an, » Pan.; *non ci andava un cane, • Id.; mangiar un pan da cane, Id.; far una vita da cane, Fag.; dir vUlanie da cani, Dav.; mo rir da cane, Ber.; il cane va accarezzato; can che abbaia non morde; svegliar U can che dorme; drizzar le gambe ai cani; a can vecchio la volpe gli piscia addosso (n. quel ri pieno gìij; esser come cani e gatti, m. prov. ; per sim. cane del fucUe, e d’altri ar nesi. Cuna, canna (in tutti i suoi tffti ital.) ; fig. misurar gli altri alla o colla sua canna; tanto alla canna « ognuno ha 4a canna in mano per uscire, » Goz.; canna del fornello, d’un condotto, del facile, canna d’india, di zucchero ec. Cand, cannata, colpo di canna, dare, pigliare cannate, pigliar uno a cannate; rimaner mor- Digitized by Lj OOQ Le CA - 73 - ttficato come un case « al quale è stata data una can nata, » Ber. Cantra, canaglia fig.» gli altri son tutta canaglia, • Ber.; « come starà quella canaglia fresca, » ld.; • or via, diceva lor, brutta canaglia, » Id*; « dà con la lancia fra quella canaglia, • U.; * donde awien che ip ... s o d o sì ingorda e sì crudel canaglia, » Ar. Canal, canale (in tutti i suoi usi); canale per filiera, trafila, r i a , non é di buon conio; canale del corpo animale (t. med.). Canalet, canalot ; canalucn, ca naletto, canalotto, canaiuccio. Canapè, sofà, ital. dell’uso; (antic. tettuccio, d’orig. rom.)^ Boc., Fir. Canari», canarino (ucc.); ag. color canarino. Canavass, canavaccio « ancor rimaDe da desolar dei cana vacci il campo, » Bar., Canap. Canaveui, canapulo, canavulo. Canavo* fo chiuso), canavuccio, canapuccio, canapuccia. Cancel, cancello. Cancher, canchero (per lo più figo. Candeila, candela; consumar come una candela (dicesi per lo più di tisici). Canài, candido; fig. sincero, ingenuo (nel dialetto poco in uso). Candì, candito. CA Candlera, Candeliere ( festa della). Candii, candeliere; fig. essere, mettere uno sul candeliere, celebrato, celebrarlo. Candlot, dim. candelotto; (di ghiaccio , ghiacciuolo ; ma il nostro idiot. fig. é più vivo). Conila, canella; fig. ondi ’» co nsta , in briccioli, in minuz zoli, bell’idiotismo, che io non esiterei a proporre pel nuovo Dizionario italiano. Canestr, canestrin, canestro, canestrino. Canestrel, (confetto così chiama to per la saa forma), cialdoncino ec. Caneta, andè <f canèta (nè di cannetta, né di cannuccia; l’ital. non ha che povero in canna), consumare il suo, nel giuoco, nelle spensieratezze, nel lusso ec. Cangiant, cangiante (di colore). Canicola, canicola. Canon, canonà, cannone (da canna), cannonata. Canonè, cannonare, battere al cannone, Grass. D. mil. Canoniò, cannoniere. Canoniera , cannoniera ; ag. pure di barca. Canot, canotto (battello). Cansleria, cancelleria «fatemot* io di là in cancelleria,» Lip. Canson, canzone, pr. e fig.; met tere cosa o persona in can zone, canzonare , mettere in burla, in ridicolo; voltare, Digitized by CA — 74 — volgere U discorso io canzone; zia; in ogni cantone case d a cantar una canzone (dicesi fittare, »Goz. ; « ebbene ioson per lo più di chi cerca pre lasciato in un cantone, »Pan.; testi per non pagare o altro). voltar cantone. Cànsonè, canzonare, mettere in Canionà , cantonata *sopra la cantonata, »Vas.;dovefsn can canzone, in ridicolo. Cant, da cant, da canto, da tonata le prigioni, » Bon.; « é banda « il papa mi tirò da come quello delle cantonate, • canto, » Cell. ; « disse a me Fag.; «spuntar vedendo dalle che stavo là da canto, » ld. ; cantonate, »Guad. voltarsi, lasciare, metter da Cantoni^ contenera, cantoniere, canto, dal canto mio farò il cantoniera (di strada). Cap, capo, di casa, di negozio, possibile. Cant ferm, canto fermo. ec.; di roba, di bestiame ec.; Cantè, cantare, pr. e fig. can capp d'anno ; capo d'opera ; tare a tono, a orecchio; can venir a capo d'una cosa; es targliela in musica, parlargli sere, tornare da capo. fuor dei denti; cantar una Capa, cappa, del fornello, del canzone. (V. CansonJ; ho carta camino «..or scende per la che canta, cioè buone scrit cappa del camino, » Pan.; per ture e sim. « se riusciva, can mantello, donde capotto; per tava alleluja» Guer.; eh! la vesta talare o sim., « èssere sciali cantare, dire, criticare. in cappa magna, pr. e fig. ; Cantin, cantino (corda mus.); « un pirata in cappa magna » fig. toccar un cantino, un ta Giust « la peggiore che esi sto, una corda, parlando, un sta sotto la cappa del sole, • punto a proposito. Fir.; per un punto Martin per Cantina, cantina (per vendita, se la cappa, prov. Capacitè, capacitare, far per canova). Cantine, cantinera, cantiniere, suaso « un' istorietta che po cantiniera. trà capacitarvi, »Fag.; « io vo' Cantori, cantone, in un can restar capacitato d'ogni fatto tone della casa «vede una ce e ragione, *> Bon. ; * più r u sta in un canton nascosta, » mino, e meno 90 capacitarmi R. B.; <« guarda dintorno per ec., » Guer. ogni cantone, » Ber.; tirarsi Capala, massa di covoni (corin un cantone, ld.; star in un ruz. forse di cappella, p e r cantone ad udire, ld.; «un buon sim.) fuoco in un cantone accese, » Capara, caparra « sarà caparra Lip.; « sui cantoni di Vene della tua amicizia, » Sacch. ; Digitized by Lj OOQ Le j CA — 75 — «sempre volea caparra, • ld.; sutngiarei la caparra, Fag. Capare, caparrare, accaparrare • dovevate capararlo per vo stri guida, » Car.; « ed hanno caparrato alla condotta Grillo ec.,« Up.;« quella barca non é ella caparrata per noi? » Celi Uparucia, caperuocia. topel, cappello, pr. e fig., cap pello di felpa, a tre punte, levarsi, cavarsi il cappello, in chinarsi « il cappello a nis«uno mai s’.è cavato, « Lip.; • vi levo il cappello, » Fag.; (o vi faccio di cappello, ma dod ò guari del dialetto:; pi gliarli suo cappello, andarsene, venir via; cappello è pure di varie cose. Capete, meist d'capela, mastro di cappella; tener cappella (nel fig- per dettarla, tener il cam panello, §e non é di buon uso, panai per altro hel modo) ; «la cappella (suonatori e can tanti del Duomo ) del Gran Duca, » Buom. (¿pestoni, capogiro (iropolog. dal capostorno, mai dei ca valli ec.). G*Pl, capire, non so capire, se mi capisce, capisca bene, ho capito, capisco, capisco lutto, capisce, stento a capire, va a capire, m’ hai tu capito? ec» (per contenere non è ver nacolo). fé capita^ far capitale CA « avevo fatto capitale di star in questi giorni allegramente; chi del mio fa capitale, »Lip.; • con un buon capitale di su perbia, » Goz. Capite y capitare « proibito il capitargli a casa, » Dav.; « da tre anni in qua non vi capita, » (in senato), ld.; «là dove mai non capita cristiano,» R. B.; « Orlando in quella parte è capitato; io son Rinaldo eson qua capitato per ritrovare Or lando, » ld.; « si partì ingro gnato e non vi capitò mai più, • Cell.; «quando mi capitò la vostra lettera, » Goz.; « se ti capita per le mani, »Guer.; fig. capitar bene o male, a buono o mal punto, riuscire a bene, alla peggio. Capitolyaveivos'n capitola fig. aver voce in capitolo. Capitolò, capitolare (anche nel fig. per cedere in genere;. Captò, da capei, cappellata ; far quattrini a cappellate, Pan. Caplada, fè ri a caplada, far una scappellata. Caplé, caplera, cappelliere, ca pelliera. Capito, capiina, dim. di cap pello, cappellino, cappellina « tu mi raccconci la cappel lina in capo, » Macch. Capion, accr. di cappello, cap pellone (nel dialetto oggidì vaie pure fig. retrogrado). Capneir, capinero o capinera (ucc.). Digitized by L,ooQle CA — 76 — Capón, caponera, cappone, capponiera « si direbbe che viva di capponi, » R. B. Caponi, capponare; fig. ca strare (m. basso) « mi farei capponar, mi farei frate, » Nell. Caporion, caporione (comunem. in cattivo senso). Capot, cappotto (da cappa) sp. di ferrajolo; dè capot, dar cap potto (t. di giuoco). Coprissi, capriccio; « per esser quel lavoro secondo il mio capriccio, » Cell. ; «io mi vo glio cavar questo capriccio,» R. B.; «ma tanto più glie ne viene il capriccio , quanto le cose son più faticose, » Ber. ; « ò stato un capriccio; vuol far a suo capriccio; va ove gli dà il capriccio; se gli salta il ca priccio, » Goz. Capuss, onde capussin, capuccino, capuccio; fig. il diavolo in capuccio, ipocritone. Carr, chèrr, c arro , donde la nota figliazione, carà, car rata, caret, carretto, carèta, carrétta, e così carrettone, carrettoniere, carrozza, car rozzata, carrozziere, carroz zino, carniccio piem. caross fo chiuso) ec. Car, caro (amabilità, affetto); che cara persona; se vi è cara la vita; a ogni uccello il suo nido é caro; iron. gioia cara e 8ìm. Caro (prezzo), caro « ghiotton, CA dicendo, ti costerà cara, » Ber.; « cara gli costerà la m er canzia, » ld.; « vendevan le lo r merci troppo care, » Id.; iro n . caro divertimento! caro invito! e sim. Carabina, carabina (dall’arabo karab, arma da fuoco, Grass., D. mil.; il Cibrario la vorrebbe piuttosto dalla piccola colu brina, detta pure schioppetto; né mal s’ apporrebbe, se n on urtasse alquanto l’analogia). Carabinié, carabiniere, da ca rabina. V. Caracolè, caracollare. Carador, carradore, Liv. Volg. Garafa, carafina, caraffa, caraffina. Carafogna, corruz. di colofonia. Caramal (metat. di calamar), calamaro, calamaio « inzuppa un bel ditin nel calamaro, » Pan. ' Caramela, caramella#Qui il Ca rena mal si appone « ciò che i Piemontesi, egli dice, chia mano caramella, i Toscani chia mano pasticca »; Invece il Fanfari, che ne sa qualche cosa, dice: caramella, pastiglia d i j zucchero cotto ; così pure il Tommaseo. Caraler , carattere ; scritto in grossi caratteri ; aver un bel carattere, bella calligraJìa « é un pezzo che non vedo tuoi caratteri, » (i latini dicevano tuas literasj; fig. qualità, di stintivo, dignità, indole ec., Digitized by C j O O Q l e CA — 77 — carattere d’ ambasciatore, di r e , di padre, di tiranno ec.; uom o di nobile carattere, di carattere debole, di niun ca rattere. Carbon (male p ett.), carbon chio. Carbon, carbonlna, carbone, carbonina; nero come un car bone; ftg. pagar» a misura di carbone; carbon pisi, carbon piato, Bon. Carbonà (insalata nota); l’ital. non ha l’omologo, carbonata essendo un’ Insalata In cui en tra carne di porco, cotta sui carboni, dalla qual forse è la nostra, ritenendo il nome, ben ché dismessa la ragione di esso. Carcasta, circassa; fig. (d’uomo) carcassa vecchia, carcassa fru sta, Goz. Carcaveja, incubo, efialte, v.lat. gr.), (quasi calcaefia, trasp. f * e mut. in v ). Carchè, calcare ;fig. carchè la m a n, caricar la mano (non calcare, onde potrebbe darsi che carchè qui significhi cari care, aggraffare, altrimenti sa rebbe un iliogismo). Card, cardo (erba spinosa, onde per sim. cardartj. Cardi, cardare (per sim. dal l’erba spinosa cosi chiamata). CardUn, cardellino (ucc.). Cartgg, carreggio, Vili., Gran. Carétta, cartstè, carezza, ca rezzare « Vespasiano non gli Ci fece lecareize che s’aspettava,» Dav. Carestia, carestia prevista non le’ mai danno, m. prov. Caréstios (da carestia), care* stioso. Carèta) carretta « mettemmo tutte le nostre robe in una carretta,» Cell. Carità, carettata « mi riuscirà più accetta che una carrettata di stracchino, • Bar. Caria, carie, carica, carico. Cariagi, carriaggio, Grass. Carie, carico, aggravio, colpa, caricamento; a mio carico; farsene carico, ( s ’intende di coscienza). Carica, carica, assalto, impiego; d arla carica, andare, tornare alla carica, pr. e flg.; entrare, essere, mantenersi in carica. Caricà, fig. caricato, affettato, esagerato « con quell’ aria ca ricata, » Pan. Caricatura, caricatura , satira esagerata e ridicola, persona di modi, vestire, parlare ca ricata ; mettere in caricatura, in ridicolo. Cariò, caricare (in tutti i suoi usi pr. e fig.) caricar a palla t. mi!., Grass.; caricar di com missioni, d’imposte, d’ impro peri! ; caricare a rm i, il ne mico, fig. la balestra, la ma no, le tinte, ec. ; caricarla ad u n o , ficcargliela ; accoccar gliela « gli é l’han caricata, » Ar. ; « ce 1’ han caricata , » Lasc. Digitized by L j OOQ Le CA — 78 — CA Cam agi, carnaggio, Lip.; p e r Cartola. V. Cabriola. Carità, domandar la carità, macello, far carnaggio, Var. dare per carità, fare la caritè Cornarmi, carnè, carnarolo, (limosina), Bart.; • vi prego camaiolo, cantiere. per carità, di lasciarmi dor Caross (o chiuso, caruss), ca r mire , • Goz. ; carità pelosa, niccio « uscire dai carniccio Bon. -, carità di quella che del babbo, » Cell., uscir di masticava lo zucchero ai ma bambolo. lati, m. prov. Carossa, carossà, carossabil, Carlèvé (metat. e sinc. di car carrozza, carrozzata, carroz zabile (strada). nevale). Carlona {a 2«), alla Carlona. Carossé, carossera, carrozziere, Carmagnola, farsetto, abito co carrozziera. sì chiamato dal luogo donde Carossin, fè un carossin, fig. ne venne l’ u so , e che valse far un carrozzino (m. dell'uso; pure a dar il nome alla trop scrocchio é improprio). po famosa danza e canzone Carota, carota; flg. ficcare, pian francese del 93. tar carote, essere un piantacaCarmassa ( la farei per metat rote, un contafrottole. da gram a, come gram è da Carovana, fè carovana, far ca magroy e mucchio da cumulo, rovana. se più analogo e semplice non Carpion, carpionò, carpione (pe mi paresse da camassa, car- sce), carpionare. naccia, anzi da carcame (di Corrò, sinc. di carreggiata; fig. uscir dalla carreggiata, di car donna), carogna. Cam , carne, fresca, battuta, reggiata fd’la carsà, d'carsàf tirante «sì tirante e duro (car cioè dalla strada battuta, dare naggio) che non viene a pun : in istravaganze, parlando od tar i piedi al muro, * Lip. ; operando. carne fa carne, ingrassa, fa Carta, carta suga, carta strassa, ingrassare; esser in carne; non cartasuga, sugante, cartastrac vi è carne senz’osso, m. prov.; cia ; metter in carta, scrivere ; flg. diavolo in carne ; metter buttar giù in carta come viene troppa carne al fuoco, m. viene, Goz. ; fig. dar e mandar prov., essere né carne né pe carta bianca, piena facoltà « e sce, id. ; esser carne e un mandar alla Morte carta bian ghia con uno ; sentirselo tra ca, » Ber. ; cambiar le carte in carne e pelle. Da caro, cor spano ; aver carta che canta, noj , carnassù, carnoso, car- buone scritture; « non vuol pa nacciuto. gare, se non gii si sfodra sulla Digitized by i ^ o o Q le CA — 79 — CA faccia un bel pezzo di carta Casaca, casacca ; fig voltè ca che casti, » Bar. ; cantargliela sata, voltar casacca, bandiera, In cèsta di musica, parlar a opinione, ec. chiare note ; voltar oartao lo Casaleng, casalingo, donna ca glio, esaminar le cose da un salinga , pane casalingo, di altro lato « dieevasi, voltando casa. carta, ec. » (in contrario, sul Casamata, casamatta, t. mil.% conto d’Auguslo, dopo le lodi, Cascada, cascata, caduta, pr. e fa critica), Dav. Da carta, car fig. - ©fa certe cascate» Lip.; tella, cartello, cartellone ec. eascata d'acqua. Cartatocia (e chiuso) scartatac Cosche, cascare, cadere pr. e ela, cartuccia. fig. « casca loro un sasso in Gartegg, cartegiè, carteggio, sulla testa, Pan.; « tanto che il carteggiare. lupo nel fondo giù casca, » 6mritly cantoni d' cartel, can Puh ; • e morta quivi casea, » tante di cartello. Ber. ; • da cavai Ai per ca Gartocc , scartocc, cartoccio, scare , » Id. ; « se quel gran «cartoccio. re per le mie man cascasse, » Id. ; « la testa a sette fa ca Cartoon, corion, cartone. Co*, caso (in tutti i suoi usi), scare, » Id. ; « quella casa... il caso è questo; il caso è sta in tant’odio gli casca, » Ar. ; to ; com’è andato il caso; ohi cascar nella medesima p ena, che caso ; facciamo il caso, Del R. ; « le brache gli eran supponiamo il caso; può darsi cascate, » Lip. ; cascar dalla il caso; essere al caso, in padella nel fuoco ; « il povero caso, il caso « Arronzlo sa marito cascò morto, » (gli ca rebbe il caso » ( da tanto ), scò il fiato, il cuore), Pan. ; Dav. ; farne caso « so ben che « quante opere cascan, lo sa t a non ne faresti caso, » Lip.; bene chi fa i lib retti, * Id. ; • voglio piuttosto dolermi che « il cacio mi cascò sui manon se ne faccia il caso che cheroni » Id. ; «mentre costui merita, » Macch. ; cose da non s’ assicura, gii casca addosso farne caso, Goz. ; « riceverò Oronte » Guer. ; « in che mani il saldo, quando sarete al ca siamo cascati, » Id. ; cascar so , » ld.‘; « nè ciò fa punto di sonno, ld. ; cosi cascar di al caso, ■ Guer. ; • a caso fame, dalla fame ; cascar le peno bacia il chiavistello, » braccia, il fiato ad uno ; ca Giusi ; in caso di morte , in scar dalle grazie, in disgrazia; caso che, caso che, dato il ca cascar in testa, in mente, ec. Cascamorti fè ’l cascamorti far so che. Digitized by Googl CA — 30 — CA Il cascamorto, Ber.; « la saluto, bel nulla (dal lat. casto, vuoto, le faccio il cascamorto» Pan. ▼ano, in cattumì invaso). Cascia, casella. Cottola, cazzuola (da m uratore). Cattot, cazzotto, pigliar a caz Catimir (panno), casimiro. zotti. Cositi, casino. Catot, casotto. Cattagna, bella di fuori è la Quia, cassié, cassa (di danaro), castagna, ma dentro ha la ma cassiere • la cassa cala, • Bon. gagna, prò*.; fig. cavar le ca Catta, caccia, fig. andar a cac stagne dal fuoco ad u n o , ser cia di qualcuno ; dargli la cac virgli di strumento e sim. cia • io gli ho dato tre mi Cattely fè «T costei, <f i costei glia la caccia, » Ber. ; « son a n'aria, far castelli in aria; già da trenta che gli dan la tre fratelli, tre castelli, prov. caccia, » Id. Castigamat, castigamatti. Catta, caccia (del giuoco della Castro / interiez. (d’orig. mil.) palla) marche le catte, segnar capperi l Catalogna (dal luogo di prove le caccie, Pan. Catsadora, a la catsadora, alla nienza), catalogna (v. dell’u so), coperta di lana. cacciatora, Gherard. Calè, comprò (cattare v. lat., Cattar ola, casserola. Casse, cacciare, andare a cac propr. procacciare), accattare, cia, dar la caccia , cacciar il comprare. naso, il becco , il muso la Coterie. V. Spoterle. qualche cosa ; cacciar un pu Catin , catino ; « fig., far ve gno, uno schiaffo, uno sgru dere il diavol in un catino, » gnone a qualcheduno; cac Lip. ; • la carne è nel catin ciar in prigione ; cacciarsi a lavata, » Ar. correre, a ridere, a piangere, Cativ, cativass, cattivo , catti cacciarsi in testa certe idee ; vacelo, cattivo tempo, cattive cacciarsi in compagnia, in strade, cattivi raccolti, cattivo qualche intrigo, imbroglio, ec. libro, cattiva gente, cattiva « e dargli e cacciarselo sotto vita , far cattiva vita, cattiva fu tutt’uno• Sacch.; «addosso fine ; far il cattivo, ec. a lui Brandimarte si caccia » Cativeria, cattiveria « tu lo me Ber. ; « stetti infra di due di riti a far siffatte cattiverie, • cacciarmi a correre « Cell.; « il Sacch. ; « colla parola tristez duca e la duchessa si cacdorno za significarono fi nostri vec a ridere, » Id. chi) malinconia e cattiveria, » Castina, cascina. Guer. Casto, un casto, un corno, un Cativesse la benevolensna, cat- Digitized by L j O O Q l e CA - ** CA U rani la benevolenza e alai. Caustadura, calzatura. C ataria, gaiorba, giughè a , Cauttamenia, calzamenta (però giuocare a gatt’orba, a gatta non si direbbe comprar delle cieca ; gndè ’» caloria ( pri caliamento, ma solo calza« gione ), andar in gattorbia, menta). Canute, calzare (nel fig. per aPan. Caud, caldo (oti per al us. an- dettarsi, meo familiare che io tic. ancbe da Guitone toec. ital.). « V attira gota ») far caldo , Cauttei, calzetto, calzetta, calza; non ne può più dal caldo; fig. tirè i cauttei, tirar le calze, nei gran caldi; fig. esser caldo morire. d ’ una c o sa, o che si faccia Caussina, calcina, calce ; onde una cosa, esser bramosissimo a ’neauttinè, incalcinare. « che di servirlo son più di Cauttinatt, calcinaccio. te caldo , » Pul. ; pigliarsela Cautsinera (mal degli ucc.), cal calda, volere, adoperarsi con cioaccio. ardore « e sempre ognor più Cautelò, cauieUtte, cautelare, calda se la piglia, » Lip. ; cautelarsi. « non pigliartela, Quinto, così Cava, gava (come in it. cavillo c a ld a , » Bon. ; e cosi, caldo e gavillo, castigo e gastigo), nel parlare, testa calda, san cava, di pietre o metalli « vol gue caldo, paese caldo • for le per sé le cave d’oro, » Ber.; se che l i nel tuo paese caldo « quest’oro fu tratto dalle avete questa bella usansa ? » cave di ec., • Goz.; fig. avere, B er.; batter il ferro mentre trovar la cava, l'abbondanza, Ber. che è caldo, m. prov. Caudana, caldana, caldura; pi Cavada p. e. d'sang, « dopo una cavata di sangue, » Goz. ; ca gliarsi una caldana, Ber. O nderà, caldaja (da caldara). vata di voce, t. mus. noto. CauUfior ( pi. ) cavolifiori, ca Cavagn, cavagno, paniere, ce sto t d’ erbe un cavagno, » volfiore. Cauta, causa, cagione, motivo, Bon. questione, lite, ec. a causa, per Cfwagné, cavagnaio ( più ge causa , in causa d i , Sacch. ; nuino), ma più usato il franavvocato senza cause, delie ces. panieraio. cause perse, spallate; la causa Cavagnet, cavagrdn, cavagnetto, della libertà, dell7umanità, del cavagnino. Cavqjer, cavajera , cavaliere , povero e sim. Canuta, calza ; far le calze; fig. cavaliere « di famiglia cava tirar le calze, morire (noi i lle » , • Dav. ; • cavaliere e cauttei). procuratoressa, • Goz. 0 Digitized by GA — 82 — GA GmmZ, cavallo da tiro, da sella, Cavalima, piè la covo/ma, fig. da toma, da c am ita , da car pigliar la cavallina ( per biz l o n a , da guerra, da monta, zarria, collera), correr la ca di pezza, di razza, di batta vallina, abbandonarci ai pia glia, di parata, ec. ; montare ceri; giuocar a cavallina o ca a, smontare, calare, cascare valluccio). da cavallo ; cavallo duro di Cavaion, pL (per stai, grossemono, sbolzo, bolso, ombro onde) cavalloni, Dav. so, manzo, leggero, matto, ec. Cavamace, gavamace (V. Cava), fig. montar sul cavai matto, cavamacchie. sulle fùrie ; essere una cosa Cavata dTvo*, cavata di voce; fi suo cavallo di battaglia, cioè t. mus. donde cavatina. nella quale uno è più abile, Cavè>gavè (da Cavo, V.) cavare, forte, distinto*, essere a ca pr. e fig.; cavar sangue, e fig. vallo d’uoa cosa, a buon pun da una rapa, per voler da uno to , in possesso o quasi « e quel che non ha; cavar le ca riscaldò si questo fatto che a stagne dal fuoco per altri, m. noi parve d’esser a cavallo, » prov. ; cavar un occhio a sé , Cron. Mor. ; dar un cavallo, per cavarne due al compagno, (e quindi) spropositi da cavallo id.; cavar gli occhi, infuriarsi • scappate che in collpgio si contro alcuno « s'un non s’a castigano coi cavalli » Guer., dira , gli cavan gli occhi » gli occhiali a cavallo al naso, Cas.; « io vo’ con queste man Id. ; batter la sella, non po cavarti il cuore, • Ber.; « io tendo il cavallo, m. prov. Da ti caverò l’ anima col denti » cavallo, cavallino, cavallotto, Pan. ; « io ti caverò l'anima fuori » Ber.; « mezza morta cavallaccio. Cavalant, cavallante, cavallaro. dell’acqua fuor la cava » Id. ; Cavatasi, f i H cavalass (idiot. • cavar fiiora da mangiare » gagliardo come la più parte, Pag.; « cavan fuori il mio ma giachè tale è l’indole del no noscritto « Pan. ; • ne cava stro dialetto, che se non è sempre fuori qualcheduna » sempre aggraziato, non sente (ne inventa), Fag.; « cavò un però mai lo sfibrato) agitar fazzoletto tanto sporco,* Band.; si sowerchiamente, spazzarsi metter li fa (i nomi da eslrarsmodatamente, come spesso è qi a sorte ) in un vaso e poi dei ragazzi. cavare, » Ber.; « e dopo lui, Cavalcata, cavalcata. Ferraù fu cavato • (estratto), Cavale^ cavalletto, arnese per id.; per eccettuare « salvo Avarii u s i, cosi chiamato per grem iate e s’altri ne cavi »ld.; “*"n. Digitized by L j OOQ Le | CA — 83 — CA « fion ne cavo neppur Giot mento » Geli. ; « se vi richie to * Sacch. ; cavarecavarsi desse danaro, cavatevi (o cai calcetti,gli stivali,gli sproni, vatevela) con buona maniera,» le scarpe, il cappello, ec. • il Goz. ; e così di tutte 1’ altre cappello a nfssun mai s’è ca applicazioni di questo verbo vato » ( non è mai ricorso a sì familiare ai buoni au to ri, veruno), Lip. ; per liberare, come al nostro dialetto. cavar uno di o da qualche Cavé, babbeo (idiot. della stes pericolo, imbarazzo, pena, e sa origine, come dello stesso dm. ; dalle unghie, dalle ma signicato di d ola, V. Crusc. ni, di o da sotto ; per rica capperozzolo). vare « ne caverà (se sa fare) Cavai, cavegli, antiq., capagli, tutto quel che vorrà » Var. ; capelli (cavei, capei,. poet.) ; cavar costrutto, frutto, van « hanno i cavegli lunghi » taggio, profitto, e sim., Var., Sacch. ; capelli corti, spessi, Ber., Gar.; cavare, cavarsi la posticci o finti,7 biondi, casta voglia, una voglia, un capric gni, neri, bianchi, grigi, ec. ; cio , e sim. « sta sera ce ne pigliare, pigliarsi per i o pei caveremo la voglia » Sacch. -, capelli, donde accapigliarsi1, • quando i popoli vogliono cacciare, cacciarsi le mani nel cavarsi una voglia » Macch. ; capelli, Boc., Ar. ; aver le « dappoi che (Adamo ed Èva) mani nei capelli fig., essere si cavaron la voglia di quel in gravi impicci; aver uno pomo» Ber. ; « gli caverò ben per i capelli (per via di cre io la bizzarria, » Id.; cavare, diti), Goz. ; averne fin sopra cavarsi il sonno, la fam e, la ai capelli, esserne stufo, no sete, ec., chi si cava il^onno, tato all’ultimo segno. non si cava la fame , prov. ; Cavèssa, cavezza ; « un cavallo, cavar il fiato (togliere), Goz. ; rotta la cavezza, ec. » Dav,; •cavar di bocca ( d’ in bocca ) fig. rompere la cavezza (per la verità, Pan.; cavare, cavar lo più dei giovani), per darsi si, cavarselo di bocca , dalla ai vizi; mettere ad uno la ca bocca ( pane o a ltro , per ri vezza al collo, assoggettarlo, sparmiare o dare ad altri) ; costringerlo, ec. cavare, cavarsi una cosa, un’i Cavia, caviglia. dea di testa ( anticam. pure , Cavicc, cavicchio; avei Hcavicc d’in testa e d in la testa), o fig. aver la fortuna in favore, sempl. cavarselo di o dalla pel ciuffo ( bell*idiotismo ; in testa « quando la febbre mi ital. dicesi, aver un cavicchio pigliava, mi cavava di senti per ogni buco, cioè una scu sa per ogni accusa). Digitized by CI — 84 — Carie» (accr. da caviglio; t. pu re di tenitori e tintori ) ban dolo; fig. trovè, perde 'I ca mion (idiot. non dispregevole), trovare, perder il bandolo. Caviot, (diziL da caviglio), ca vig lielo (men vivace, men brioso, come fanciot e fan ciullo, d ò che non di rado avviene nei diminutivi : quel li iuolo specialmente al con fronto dell’of, rasenta il vino o liquore dilungato). Cede%cedere, le sue ragioni, i suoi diritti, ec. ; cede, eedla, non vuol cedere, ceder in niente, cederla a nessun patto, cederla una volta. Cedoboni« ( dal lat. for. ), far eedobonis, cedere. Cedola, cedola. Cègoi (o chiuso), cègojè (idiot. molto espressivo, quasi eiacquuglio o tciaequuglio , di guazzo, diguazzare,sciacquare. CeL, cielo; giusto cielol fig. cose che non stan nè in ciel né in terra, Pan. Celest, celestr, celeste, celesto, celastro , cilestro, del color del cielo « va vestito di cile stro » Bon. Cenerin, senerin, cenerino, co lor cenere. Cénisia, senisia (cenere calda) cenigia, cinigia. Cam, censo, tributo, credito o rendita assicurata; dar a cen so, far uo censo, e sim. Cera, cera, faccia, aspetto « co CB me lo vede in cera ( o nella cera ).» Ber. ; esaminarne la cera, i detti, Dav.; conoscer gli uomini alla c era , Var. ; smarrito di paura nella cera, Ber. ; « per questo aveva il re cattiva cera » Id. ; « gli presentò con amica cera un cavallo » Giamb.; «incomin ciò cosi con cera brusca • Fag. ; • mi volto e dico lor con brusca cera » Pan.; «più non mi vuol, nè mi là buo na cera • R. B.; • aveva una cera pallida e brusca » Goz. ; avere cera di fare la tal coss ; ci vuol c era , animo e cera, cera franca, R. B. ; va via, brutta cera, Id. Ceree, cerchio; dar un colpo al cercio, 1’ altro alla doga (o dova), prov. Gerchè, eèrchè, cercare, cercar il tale, del tale; cercar lite, briga e sim. ; fig. cercar rogna da grattare ; 1» osso nel fico ; il pelo nell*ovo; chi cerca trova ; • cerca di qua, cerca di là, il bell’amioo non si tro vava » Sacch. ; cercar il sue meglio, il suo vantaggio, gua dagno e sim. Cerea (saluto, da sere, signore ; prova ne sia il bona se\ urea, buona sera, signore, dei nostri villici). Cereta (più conf. all’ orig. lat. cerasa), ciriegia, ciliegia. Cerfeui , cèrfojet ( o chiuso), cerfuglio , cerfoglio ( pianta nota). Digitized by L j O O Q l e CE — 85 — G m a , corsa, scella militai« ; per gli altri* usi. V. SenUa. Certificato (da certificare, certifichè), sost. certificato, atte stato. Cerio, aw . « cose che certo vi fB&n stupire » Ber. ; « non passerà eosì la cosa certo • kl. (come agg. è abbastanza noto). Ctstè, cessare (in tutti i suoi usi il.}, cessar da una cosa, cessar di fa re , ec. ; far ces sare ; senza mai cessare. Oil», zittire, fiatare. Che (in tutte le applicaz. ital.); gran che, un gran che ; che birbante, che bell’uomo, che brava gente, che vista, che bèlla vista, che ora é? «che tragedie hanno i latini? • Var.; che età ha? di che partito è ? a che patti ? a patto che; « sapeva che morte doveva fere » V. Ev.; che diavolo fa te ? che serve che io parli ? che razza d’uomo è ? che maniere son queste ? in che mani so no cascato I che miserie ( « mi date una puntura e che puntu ra! »P a n tu tto sta che si voglia; « morti che son , è finita, • B er.; • aver appena di che vivere » Goz. ; • hai tu di che? » Pan.; « minchion che sei ; é lì che viene » Bon. ; « come ho fatto chenon)’ho veduto? » Ber.; « indi partim o ch’era notte scora » Id.; « v’aspettiamo che ó mezz’o CH ra » Pan.; « e batti che io ti batto (e dalli e dalli)» ld.; « mi fa cento promesse........ che la duri » (basta che, pur ché), Id. ; che io abbia a sof frire anche questa ? sì che son loro, no che non son loro ; non e partito ehe io sappia; va che mai più non ti veda; che Dio ti benedica; se lo so , che mi caschi il naso; appena che, mentre cbe, quan do che, ec., invece di appena, mentre, quando e sim. Chèchè, più imit. che balbet tare, tartagliare, balbuzzare e sim. Cheeo, eh ecco, cucco, benia mino, prediletto, p. e., della mamma. Chena, sinc. di catena. CAtr, cor, carro. Chèrde, erède, credere. V. Crede. Chèrdenua. (V. Chèrde/ , cre denza, dispensa, armario. Chérdenssin, dim. di chèrderusa, credenzine, credenzina. Chèrdenson, credenzone, cre dulo. Chèrpacheur, crépaeheur, cre pacuore. V. Chèrpè. (Iherpè, crèpè (più propr. erpé, r semivoc.), crepare, pr. e fig. « in più parti Pusbergo gli é crepato a Ber. ; « molti per troppo correr son crepati » Id.; « s’io credessi crepar sul calamaio » Goz.; quell’ ingrato vuol farmi crepare dalla di Digitized by L j OOQ Le CH CH sperazione ; mangiar finché uno crepa, a crepa pancia; crepar dal ridere, ridere a crepa pancia, a crepa pelle «non crepa un asino che sia padrone ec. • Giust. ; mi crepa il cuore « credo che si senta crepar il cuore dalla pena ec.» Goz.; crepa, maledetto, e sim. (m. basso). Cherpo, carpo , carpino. Cherssc, eresse (più propr. ergse, r semiyoc.), crescere, far cre scere ; crescere a vista d’oc chio; d’età, di statura, di giu dizio ec.; gli cresce la barba ec.; le acque continuano a crescere ; crescere il pane, la roba ; il pane, la roba, tutto cresce (di prezzo). Chèrsony crescione (erba nota); Chersua, cresciuta (il crescere); far una bella cresciuta. Cheuje, cogliere (in tutti i suoi sensi, di raccogliere, sorpren dere, pigliare, colpire ec.); coglier la rosa e lasciare star le spine, m. prov.; coglier l’insalata, Sacch. ; « se mai nell’alpe U colse nebbia » D.; « gli a t t i , le parole (sue) m’ han colto » Petr.; « acciochè 0 giorno quivi non la cogliesse » Boc.; «non.vo’ che la pattuglia qui mi coglia » Bon. ; coglier uno sul fatto, Goz.; coglier botte, la febbre, il freddo, un malanno e sim. « lo scudo in mezzo colse » Ar.; « e in vece sua colse una pianta » A. Tass. Cheuit, cotto, pr. e fig. esser cotto, innamorato cotto « per ciò ne è cotto » Ber.; « tutte le donne n’ eran cotte » Lip.; « bietolon malcotto, » Id.; non voler più cosa o persona né cruda nè cotta ; dicesi pure cotto dal vino o dal sonno; giugkè a cheuit (da coito' lat. per incontro), giuocar a na scondersi. Cheuita, cotta; esser di buona c o tta , di prim a, di doppia cotta; di tre cotte (pr. e fig.). Cheur, core, cuore; aver male, venir male al cuore; malattia di cuore; fig. uomo di cuore, di buono, di eattivo cuore, senza cuore, aver un gran cuore, il cuor duro; accettar il buon cuore « ed il buon cuor per cento piatti vale » Pan. ; far una cosa di cuore, amar di c u o re, con tutto il cuore; fatevi innanzi, se vi basta il cuore « se vi desse il cuore di farla »> Cell.; avere, stare sul cuore « buttate fùor quanto sul cuore avete » Pan.; « tutte queste cose mi stan sul cuore » Goz.; non ho, non mi soffre il cuore di vederlo, di andarvi « io con esempi vi farei cuore » Dav. ; « per fargli cu o r, mostra allegria » Ar. ; « si tenne perduto, pure fatto cuore (o fattosi) » Id.; (volg. noi diciamo pure farsi del cuore, ma non è di buona lega) « bisogna che facciate Digitized by v ^ . o o Q l e GH — 87 — CH cuore a questa persecuzione» ghi chilj, chilcLy chiela( dal rom. Maccb.; fate come vi dice, vi volg. quiUo , quilla, chillo , detta il c u o re; mettersi una come dicono i Sicilani, poi mano sul cuore; mi stringe il chellOi come dicevano antica cuore a pensare ec.; mi batte mente i Senesi). Sulle figlia il c u o re; m i crepa il cuore, zioni latine di tali pronomi é un crepacuore; ferir uno vi sarebbe da scrivere più fo nel cuore, passargli il cuore gli. 1Fiorentini dicono chiella^ {pr. e fig.); star a cuore, aver ma da chi è ella ? onde fig. a cuore; aver il cuore, o an aver della cbiella, aver soprac dar col cuore alla mano; aver ciglio, albagia « guarda quanta sul labbro ciò che si ha nel chiellal • cuore; dir« ciò che si ha nel Chiet (da quieto), cheto, quieto, cuore; il cuore è traditore, il stare, far stare cheto «state cuore ò indovino; mio cuore, cheti, lasciate dir a me, » Ber.; anima mia, ec. • sta un po’ cheta, ed ella: Chewrve. V. Curvi. che sta cheto, maledetto?» Cheuie, cuocere, pr. e fig. per Saccb.; «che una povera fante far cuocere; dicesi pure da noi, (serva) facesse star cheto un come io ìtal. unsolechecuoce, cavaliere » Fir. il sole cuoce i frutti, il freddo Chimera , chimera, illusione e cuoce le piante, e fig. lasciar sim. cuocere uno nel suo brodo. Chm, chino, curvo, piegato; Cheusta, cosa a, più pross. all’o- stare, andar chino; cogli oc rig., ma più us. coscia «si ri chi chini, colla testa china ec. strinse sugli arcion le cosse, » Chincajé , chincajerie , chinca gliere, chincaglierie. Capor. Chiné, chinare: chinar la testa, Chniv, covone. Chi, chi va, chi viene; chi va gli occhi, le spalle ec. « rav làl chi vive! star sul chi vive; vedutosi della scappata, chinò chi lo sa? chi lo vuole? chi le spalle » Dav.; « chinali collo gli dice? chi mal fa, mal pensa; il re» Ber.; chinarsi, piegarsi chi ne fa, ne aspetti ; chi si pr. e fig. « l'un non aspetta scusa, si accusa, m. prov.; sia che l’altro si chini a pigliar chi si sia, Bon.; offender chi cosa che gli sia caduta » Ber.; *1 sia, Dav ; sia chi si vuole. chinarsi a qualcheduno, umi Chica, chicca (v. bamb.), ca liarsi. stagna; per cosa mangereccia Chirit sp. di gabbano, chirico, disus. In genere, Caren. Chiel, egli, esso (in alcuni luo» Chitara , chitarin , chitarra, ch i' Digitized by v ^ o o Q l e — 88 — CI CH larrino; fig. rompere i chitar- daffaracci, affarucclacci), baz rini, seccare, romper le sca zicature, bazzecole, aflarucci, guazzabuglio. tole. Chitè (dal lat. qui tare, lasci*re, Qagqf fb chiuso), ciagoji. V. abbandonare le sue ragioni, Cegoi. desistere ec.; donde pure il Ciambèrlan, ciamberlano. frane. q uiterj, abbandonare, d a m ò , chiamare, nominare, domandare, richiedere, invi lasciare, cessare. Ciabra, fè la ciabra, fa rla tare, invocare, citare ec.; chia chiassata dietro qualcuno (dal mar per nome, Caa.; come ti lai. clamor, strepito, onde volg. chiami-? mi chiamo il tale; poi clarivarium, charivarium, • dicendo all’oste : chiamami fr. eharivarij, a uso martello, per tempo • E. B .; chiamar con che dai ragazzi si faceva da mangiare, da bere, da scri * U chiasso dietro le persone; vere e sim.; « la morte il chiama fischiare, sonare le tabelle ed ei la lascia dire » Ber.; dietro. « ognor chiama la morte; e Ciac, ciacche (voce formata di e notte chiamava la morte a dal suono di percosse e sim.); Id.; Dio lo ha chiamato (supp; a • poi ciacche, batte insieme se, morire); « Dio non m’ ha quello e questo » Lip. chiamato per questa strada» Ciacara, ciaciarada, chiacchera, Goz.; « non ci sono, non mi chiaccherata ; far due chiac- sento chiamato;» «stiasavio chere, quattro chiacchere. o chiamo gente »Pan.; e sempl. Ciociari, chiaccherare , cian ■ oon mi sono arrischiato a ciare ec. chiamare* Fag.; • se chiamia Ciaciaron, chiaccherone, ciar mo, ci dà la buona notte» lone. Pan. ; « le quali per casa Ciacott ciacotè, cozzo, tacco- chiamano gridando » Pand.; lare, rissare, cozzare (nel dial. chiamar da banda, da par si sente più l’orig. lat. cutere, te • Carlo chiamò da parte onde discutere, per cutere ec. ; Bradamante » Ber.; chiamar più direttamente però sembra aiuto, misericordia, vendetta, da tacconare, altercare, ciacot man forte ; l’insalata chiama non essendo forse che una me- olio, R. B.; chiamar a tavola; tat. di tacco/. la campana chiama a messa, Ctadel, idlot. d’origine ignota, a vespro; chiamar in giudise non è da assetto, ordine, dizio, chiamar testimoniale, e per iron. o antifr. disordine. testimonianza, in testimonio; Ciafri, ciafreria (forse metat. 'chiamar i conti, chiamarne Digitized by C j O O Q l e ci — 89 — a conto; chiam ar^fortunato di seccare, importunare e sim. sé, che, mi chiamo fortunato dopa, chiappa, natica, parte di potervi servire, se posto di frutte « jromper il dosso, servirvi • mi chiamo fortunato la schiena e le chiappe » R. che esse restino quali ec. » B. ; « mi dava sulle chiappe • Nov. ; « quando il maestro 6 os. Ciampanele, dè ’« tiampaMele, mi segnava ora le chiappe, fig. dar in ciampaneile, in min ora le dita • R. B. ; « mo chionerie , spropositi e sim. stra che colle chiappe ha guer Oampongna (corro*. di zam reggiato » Cap. ; • é un let terato..... che le lettere porta pogna, fig.), donnaccia. Cloneè, cianciare; da ciancia, sulle chiappe » Pan.; • i su« cianciano, burliamo • Don.; dor gli colavan e le chiappe « sogna e ciancia » Fui. ; gli focevano intanto lippe lap « giuocano e cianciano • Goz.; po » I d .; chiappe di noci, • dopo tanti anni che fi stam pesche, fichi e sim., R. B. pa e si ciancia » Id.; • io se Gapè, chiappare, in tutti i suoi guito a cianciare » Leop. usi « lo cavallo suo chiap Ciancia, ciancia, fè doecianee, pando quello di Nestorio • V. quat ciance, far due, quattro S. P.; • chiappa le tue robe • ciance; non aver che ciancia, si Lip.; « e chiappata la pala • crede colla sua ciancia, colle Bon.; «ton la spada lo chiap sue ciance « dove son quelle pa nel bellico » Lip.; « per tue ciance, che volevi tu sol pi chiapparlo nel mezzo della te gliar sei Franco? • Ber.; ■vo sta » Id. ; chiappar! minchioni, lendo stampar queste cianee » Fag. ; « questa burla io l’ho da Goz.; lasciamo le ciance, meno te, ma non ci sarò più chiap ciance e più fatti; venir a pato » R. B. ; « molti al boccon ciance, jpassar dalle ciance ai del guadagno ho chiappati» fatti. Da ciancia, ciancetta, Bon.; « e chiappa i signorini! ciancione, cianciona, R. B.; a quattr’occhi » Pan. ; quando Lasc.; Ar. quel Gallo chiappò la barba al Cianfrignò. V. Cinfirognè. Senator Romano* * Id. ; « per Cianfrognè. V. Cinfrognè. chiappare qualche uccelletto» Ctep, piatti, cocci, stoviglie di Id. ; « se il chiappava (con quel poco valore, (forse metat. di sasso), gli faceva tirar l’ultimo piai, seppure non è àa chiappo, fiato » Id. ; « guai dove chiap cosa di poco pregio, onde eia- pa il gatto » Id.; «e pel brac pota, chiappola ) fig. rom cio e per l’abito mi chiappa • pe i ciap, romper le scatole, Id.; * e dalla notte furono Digitized by a — 90 — 01 chiappali • Id.; chiappar la non Ione che una metat. di riva, Giosi.; • chiappa le carte affarwcd. V. Ciafri). e la da comodino • Id.; • e doramela, ciaramella, ciarla, chiappalo tulio alla rinfiósa • ciarliero. Goer.; chiappar la coda, perla Ciaramiè, ciaramélè, da ciara eodajd.; chiappargli0 ticchio, mellare « e seppe tanto beo la fiebbre, il freddo, il caldo e ciaramellare, che Cario gli per sin., Id.; « entro in casa e lo dona* PoL chiappo nel letto caldo caldo» (ÀarawUou, daramellone, accr. Id., chiappato in bugia, Salv. d’ ciaramella. Gtapta, ferro da cavallo ( forse Ciarla, ciarli, darla, ciarlare, per analog. da chiapino, pia fonde ciarlo*, ciarlone, ciar nella la cui forma venne di lone, ciarlona, R. R. Spagna). Ciarlai'» (da ciarla), f i H ciar Ciapola, ciapolè, chiappola, cian latan (pr. e fig.», far il ciarla cia, cose da nulla, chiappola», tano, cose da ciarlatano, il cianciare, dir due chiappole, mondo è pieno di ciarlatani, e frottole e sim., R. R. m. aim. dopili«, tritare, tagliuzzare (da Ciarlatanada , ciarlataneria, chiappo o chiappolo, tritume, ciarlatanata, darlataneria. G av, cfavtn, chiave, chiavina, e sim.) Ctaptrioira, tagliere. Y. Ciapulè. chiave falsa, chiave inglese, di Ciapulor, tritatojo. V. Ciapulè. strom. music., onde fig. star Ciar, ciair, chiaro (sosL, agg. in chiave; averla chiave d’una e aw .) • cavalca al chiaro ed cosa, del pensieri, del cuore, allo scuro • Ber. ; un bel chia degli affari altrui, la chiave di ro di luna; fig. a questi chiari tutto questo è l’ambizione, e di luna; farsi chiaro, farsi dì simili altri traslati. chiaro, Ber. ; far chiaro, farsi Ciavalm, ciabattino, e fig. gua chiaro, farsi far chiaro (lume), sta mestieri, versi da ciabattiAr.; venir io chiaro della veri no, Pan. tà, Goz.; i suoi affari non sono Ciavè, chiavare « sentii chiavar | chiari; parlar chiaro, chiaro e P useio di sotto » D.; « le chia- i netto • rispose chiaro che non va l'uscio e ve lo serra d rente si poteva * Dav. ; piscia chiaro Gap. e burlati del medico, m. prov. CiaveL, ciccione, Agnolo, fuCiarafi, arnesi di poco valore, roncolo, per sim. da chiavello, fig. rompicapo, affarucciacci e chiodetto, donde Machiavelli sim. (non mi farebbe specie che (e non già Macchiai-ellij, da questo nostro bell’ idiotismo m a\ mali, cattivi, e chiavelli, , Digitized by L , o o Q l e CI - 91 — CI piccoli chiodi; cosi il Salvini, Unfrognè, cinfngnare, o meglio Annot. al Bonar. incinirignare, confondere, ac Cica, cickè,. schiaccia , schiac conciare alla peggio, Pan. ciare , acciaccare (nel senso Ciò, ciov, chiodo, chiovo; fig. suo proprio di contundere, « tu ti hai fitto il chiovo » pestare, donde manifestane Lasc.; i fori dei cbiovi, V. Et.; cica, cichèj; fig. stizza, stiz « sono chiovi al mio cuore » zire, schiacciare, e tose, stiac Goz. ciare, stiaccia come un picchio. Cioc fo chiuso), imbriaco, ub Cichct, bicchierino (da chic briaco; forse da ciocco, balordo, chera, quasi cichcretj. anziché da cioncare; o da Cicia, ciccia (v. fanc.), carne cioca. V. mangereccia in genere, poppa, Gioca fo chiuso), ubbriachezza, grassezza « Giove in veder forse da chiocca « briachi in quel bel toeco di ciccia » Pan.; chiocca » Bon.; donde piò la grasso e pieno di ciccia, Fag.; cioca, pigliar la chiocca, la « la pappa, il bombo, la cic monna, la bertuccia. cia » Xasc. Da cicia, cicin (v. Cioca fo aperto, donde ciochy, bamb.); fig. cicin buj (idiot, campana, donde campanile; grazioso), sottile, mingherlino. forse dal lat. claucart; donde Cicolata, cioccolata (con altre in fr. cloche, e inital. chioc care fig. per battere, percuo varianze). Cifo to , citata, acquerello, vi tere. Da cioca, ciochiny cam panello. nello, vinuccio. Cima, cima; fig. cima «P om, CLochè. V. Cioca. cima d’uomo « faceva ammi d odo (v. d’amore); il mio cionistrare da cime d>uomini » cio, la mia ciocia, ciocino Dav. ; « per morto era una ci bello, ciocino mio. Cioenda, chiudenda, siepaja. ma» Giust. Cimòalis, esse in; essere in cip- Ciofo fo chiuso, ciufoj, ciuffo. Ciorgn, sordo (per sim. <la sorbali, in cimberli, brillo. Cimeria, tentennone, dappoco nio, sornione). (pare da dimenarsi, che si Cios, dosa fo chiuso), chioccia. dimena). Ciser (lat. cicerj, cece. Cimes (lat.), cimice. Cissè, aizzare (dacui evideutem. Cimoro fo chiuso), cimurro proviene), CU, cita, citto, c itta , ragazzo, (male noto dei cavalli); fig. < • hanno tutti (i cantanti) il ragazza; da citta, cittella, zit cimurro e male al gozzo »Pan. tella, Salv. ; «.perduta una sua Cimossa, orlo di panno, cimossa. citta un cerretano » Bon. « di- Digitized by L j O O Q L e CI — 92 — CO sperar el fanno i cittì » Pan.; tere alla coda, in ultim o ( é superfluo ricordare ch$ il d ia ciim, cittino. letto nostro per mettere dice Cito, cinto, zitto. ducè, succiare, suggere, «suc butè, verbo italianissimo, m a ciar il latte » Goz. ; fig. suc generalizzato, ad eccezione d i ciar una eredità, Id. ; per sof qualche località, dove invece frire « convien ch’io chini il si usa mettere, méte , anche capo e me le succi» Pan.; ciu- quando dovrebbe dirsi b u t cessla, succiarsela, Id.; suc tare). ciarsi l’illustrissimo eshn<; ciu Coacc, coaccià, coaccesee, acco ciatone, succiaborse; ciucia- vacciato, accovacciarsi. sang, sanguisuga; ciucià, suc Coaj, quaj, coaglio, quaglio, ciato (meglio che succhiato) ; caglio, coagulo, la t Coajè, quajè, quagliare, caglia fig. magro, secco. re, coagulare. Civéta, civetta, pr. e fig. Civiì, civilmente civiltà (in sen Coatè, quatè (da quattare, na so di galateo; degli altri signif. scondere , onde quatto), co non può cader dubbio], civile, prire. Cobi (da coppia, idiot. senza ri civilmente, civiltà. scontro ident.j, pari, paj. Clarinetti, clarinetto. Clima, climaterio, clima, clima Cobia, cobiè, coppia, accoppia terico; giornata climaterica; re, appajare; render tre paDi fig. umore climaterico, varia per coppia, m. prov.; coppia di buoi, di pollastri e sim. bile e sim. Co\ *» co’ (in co\ disse Dante Còca, cocca, gallina (così pure ed altri dopo di lui), in capo, chiamata dal suono della voce). Cocarda, coccarda « da dieci o al fine. Coa, coda, fig. « se n'andò con dodici coccarde in tasca » la coda tra le gambe » Pan. ; Giust. mortificato, dimesso, umile ; Cachet, bozzolo ( per sim. da alzare, drizzar la coda, Bon.; .cocco, ovo). t imbaldanzire; far coda a uno Coda ( o chiuso ), coccia , ca per soprastar agli altri, Pand.; pecchio, Caren. discorso che non ha nè capo Coco, cocco, ovo. V. Coca. nè coda ; sapere dove il dia Coco (o chiuso), cucco ; quan volo tien la coda, m. prov.; do canta il cucco (ucc. noto), guardar con la coda dell’oc c’è da far per tutto, m. prov. chio, Goz. ; la volpe si conosce Cocodril , cocodrillo ; fig. la alla coda, m. prov.; il veleno crime del cocodrillo. è nella coda, Id.; essere met Cocola, coccola, orbacca. Digitized by Google co n Coetfm«r, cocomero. Coétoi, codino • ha un codin come quello del msjale • Pan.; fig. retrogrado (trasl, dèli’ li so, nato in Piemonte dopo il 48, e divenuto pressoché mon diale). Godogn, codognà, codogno, codognata (meglio che cotogno, cotognata). Codrion, codrione ( osso dor sale^ Cod, covd, covata (da covare). Goé, covò, covare; fig. covar una m alattia, covar il letto, la cenere, Goe.; gatta ci cova, m. prov. ; covar rivoluzione, guerra, delitti esim. Cof a cofano. Cogèy cogeste (o chiuso) cori care , coricarsi, da cucciare, voce ora disusata, fuorché al« Pimper. per dire al cane che si corichi, si ponga a giacere : cuccia li (noi, cogia ttj), Ca ren. Cqja (o chiuso; v. bassa), co glia. Ccgofh cqjonèx cojoneria (v. bass. d a ro /a , coglia) coglione, co glionaie, coglioneria « ditemi il primo coglione della teira, se, ec. • Glord.; « e stando in terra si cogliona il mare » Ber. Cafona « uoa villana cogliona e sorda • Goz. Cojonada, coglionata, cogliona tala. Gol, cola (o chiuso, cottf, cou- — CO fo), quello, quella {da get, o chél, come fomna da fèmna, femina, tomo da «fato, semo antiq. per siamo, avomo da avémo, avemo per abbiamo , domandare dal lat. demandare, e va dicendo) quel lassù, quel laggiù (Dio, il diavolo) quel li, quel là, quel d’Amone, (Ri naldo) Ar. ; « quel dalla stel la • Ber. ; « queirindiavolata di Mar6sa » Id. ; « quella for tunata di tua sorella • Ar. ; • quel dormiglion del Dormi • Id. ; « quella p ..... della for tuna » Ber. ; « é in urto con quei di casa ; con quei di fluora; « ehi! quei di casa!» Fir. ; « olà quel giovane • Id. ; « se mi chiamano, dicon : o quell7 nomo ! » Pan. ; « va pur, quella é la porta, quel la è la strada » Id. ; « glie oe vo’ dir di quelle • Id.; • ci vogliono di quei, ma di quei buoni » ( quattrini ) B. B. ; quella è grossa ! « quello si chiamava cavallo • D. Az. ; quello è un uomo, un genio, ec., elitt. in quella, in quella che (supp. ora) per nel men tre, in quel m entre, mentre che « Orlando arrivato è pro prio in quella » Ber. ; « io quella che il ponte si levò » Ar. ; a quel che pare« a quel che sento, costui par che vo glia ■ Ber. ; ( qui il nostro vernacolo elide p u re , e usa lo , a lo eh’ V tento , a lo Digitized by L j O O Q L e ( co — s4 — eh? V védo ; siccome pure» guarda, pensa, bada a lo che V fas, a quello che tu fai.) Coly collo « recatosi il suo sac co io collo» (noi a col) Boc.; « e tiratogli il collo » Id. ; « senza remission, tiragli il collo » Car. -, « fece tirar il collo ad un cappone » Sacch.; pigliar per il collo, pr. e flg. « e pigliami pel collo » Bon.; « e' gli osti che vi piglian per il «tallo » Pan. ; rompersi l’osso del collo, R. B. ; flg. romper si il collo a un fil di paglia, m. prov. ; « tirandolo l’ami cizia di Galba a rompersi il collo » Dav. ; romper il collo alla mercanzia, Goz. ; collo del piede, flg. mettere, lasciar si mettere i piedi sul collo, Ar.; collo torto, bacchettone; collo da ec. ( per ingiuria ) ; andare a rompicollo, a rotta di collo ; collo d’abiti, cami cie e sim. ; collo di mercan zia, di roba, ec. Colano, collana. Colar, colartn, collare, colla rino. Colassion, colazione (meglio che colezione « a merenda e a co lazione » R. B.; « avendo for nito di far colazione * Lasc.*, « tu devi aver fatto colazione a digiuno » Fir.; colazioni e merende» Goz. Colei, colletto, d’abiti, camicie e sim. . Coleta, coletè, colletta,, collct tare. CO Coim, (s. e agg.) colmò, col mo, colmare, al colmo della gloria; là misura é colma. Colomb, colombo; pigliar due colombi a una fava, m. prov.; governar colombi, Lasc. Colomberaycolombiere (per^olombaja), Nov. Cotona, colonna, t mi!., met tersi in colonna, colonna di attacco, ec. Colono, colonada, colonna, co lonnata; flg. colonna dello stato, e sim. Color, colore, vivo, smorto, ce leste, grigio, castagno, paglie rino, ec. ; cambiar colore, di colore ; pr. e flg. venir di tutti i colori, di mille colori, Fir, ; uomo di tutti i colori, di nessun colore; dar colore, del colore alle cose. Colorì, colorire (propr. e flg.), dar colore, apparenza. Coloss, colossale colosso, colos sale. Colp, colpo, pr. e flg. « già si son dati colpi senza fine » Ber. ; far gran colpi, Id. ; ti rar un gran colpo, Id. ; *« a parar colpi ha avuto assai da fere » Id. ; « se il colpo an dava ben , finiva , ec. » Id. -, « al primo colpo lo levò d i sella » Id. ; « ad ogni colpo, colpo per colpo un cavaUer atterra » Ar. ; avere, toccare un colpo ; sbagliare, fallire 1] colpo ; « la fama del caso fe ’ gran colpo (impressione); ag- , Digitized by L j O O Q L e co — 95 — CO giunse, per far più colpo » rardini); far la comare, R. B., Dav. ; colpo da maestro, col come é proprio di certe donne, po di scena , colpo di só le, è pure del nostro vernacolo. ee. ; a colpi di bastone, ec. ; Combiné, combinassion, com dar u n colpo al cerchio, l’al- binare, combinazione. tro alla doga o dova. Combricola, combriccola «va Colpì, colpire , colpir giusto, attorno la notte una combri dritto, nel segno, a caso, nello cola di giovani » Fir.; « é unità scudo , lo scudo, il cavallo , di combriccole, di congiare, per trav erso , di traverso , a di persecuzioni» Sego. traverso, di punta, di taglio, Combustion, fig. «vedeva il con di p iatto, B er., Ar. -, colpire te in gran combustione» Ber. innocenti e rei, Dav.*, far im Come, voler saper il come ed pressione « lo colpi più di il perchè; come è andato il tutto il sapere che ec. » Dav.; fatto, l’affare; come vi pare e colpire* essere colpito nel cuo . piace; come ? ancora qui ? come re , nell’anima, ne’ suoi più te* fare? come sarò la, ti scriverò; neri affetti e sim. « gli contò come suo padre Coma (o ap.), criniera del ca era morto » (che suo padre), vallo , coma (v. lat. donde Nov. ; sotterrata come che l’ era; sopportarli come che chioma). Comand, comando « sette re sono » (com’era, come sono), aveva al suo comando » Ber. ; R. B.; come si sia, Ber., Bon. non aver un quarto d’ ora al Comedia, commedia; com’è an suo comando, R. B.; essere di data la commedia? come l’han buon comando, Fag. data? far da nonno, il nonno Comandi a bachèta, comandar io commedia; iìg. per cattivo a bacchetta, Bon., Fag. ; co scherzo, brutto inganno e sim mandar il pane (ciòè l’ ora non son commedie da dare, di poterlo infornare), Bon.; da fare; tutto questo pure è comandar un desinare, una una commedia, e che com colazione e sim. • sarà fatto media ! conforme comanda» (desidera), Comenssa. avv. invece di prima, Red. in primo luogo. Anticamente Comare, di battesimo « un solo trovasi pure comenza, percocompare e due comare » Cell.; minciamento, come tom a per (compresa cioè la levatrice, nuovamente, altro idiotismo che così pure si chiama, chec nostro. ché ne paia a qualche pedan Comenssè (comenzare, are. Fr. tucolo, come direbbe il Ghe Barb.), mangiare e grattare Digitized by Google GO — 96 — CO tutto sta cominciare; se fa la compagnia ; bere alla, p e r tanto di cominciare; comincia la compagnia « quando ti piac a dire, per dire, con dire; « la cia, ti ¿arem compagnia • Dila pazienza comincia a scappar tarsi buona compagnia, m a mi • Ber. ; la fortuna non co rito e moglie; guardarsi d a mincia mqi per poco, Ar.; chi certe compagnie; una com mal comincia, mal finisce,prò?. pagnia di battuti, Saccb. \ l a Comistion, comissionè, commis compagnia della misericordia sione , commissionare « aveva e sim.; una buona compagnia dato commissione ch’io fossi d'attori, dilettanti e sim. preso* Cell.; «la roba da lui Compare «un solo compare e commissionata » Goz. due comare • Cell.; « io piglio Comoda comodità; esservi, avere, lasche di libra, compare • cercare i suoi comodi «re Pul. ; fig. tutto va per com gnerò con comodo * Giust. ; - pare e per comare, cioè p e r «te lo leggerò a comodo» favoritismo, protezioni ec. Guer.; comodo per luogo co Comparì, comparire • stanno mune, cesso, Bon., Salv.; pi tanto a comparire? » Cap.; gliare, trovare le sue como « ogni cosa in voi compar p iù dità; la comodità fa il ladro, bella » R., B.; per presentarsi Var.; far le sue comodità, (i davanti al giudice ( t giur.). suoi bisogni naturali), Ber. Comparition, comparazione ; Comod « per star più comodo* tenta comparition, senza com Ber.; « quando vi sarà co parazione. modo » Goz.; « resti comodo * Comparta • più comparsa faria Giust tra i fegatelli » Pan.; fare da Comodi*, fè da comoditi «chiap comparsa o la comparsa (t. pa le carte e fa da comodino » teatr.); avvocato da comparse Giust. e nient’ altro. Compagn, compagna (s. e agg.)t Compatta compattò, compasso, compagno di scuola, di viag compassare, misurare col com gio, ec., cercarsi una com passo; fig. misurare appuntino pagna (una moglie); veste com le parole, proporzionare esat pagna, guanti non compagni, tamente una cosa; camminar • un paio di scarpe che non compassato, andar compassato n erano compagne » Vas. nei suoi affari e sim. Compagni, compagnare, ac Compassioni, compassionare ; compagnare; una cosa com « compassiona il mio stato in pagna l*altra. felice » Goz.; • compassionando Compania, compagnia; amare il caso di Dafni* ld.; «non Digitized by Google CO — 9 r— co p o trà darmi torto e mi com po debole, robusto, ec.; bene passionerà» Id. o mal complessionato, di buo C om patì, compatire, scusare na, o cattiva complessione. « va compatito se si fa pa Complet, completò, completo, gare » Ar.; « e’ son da compa completare; « completo ò il tire » Lip.; « tacendo, sarei da catalogo » Cocch. U Gherarcompatire » Fag.; « li compa dini adducendo in copia etisco se fan dieta stretta* Pan.; sempi autorevoli di tale voce, «compatitemi se fo il pedante » conchiude dicendo che « era Goz. Da compatire, «oropati tempo di liberarla dalla per mento, compatibile, compati secuzione dei pedanti e pebilità, compatibilmente (tamil, dantucoli »persecuzione a mio al dial. come alla lingua). avviso tanto più sciocca, in Compete, competere, gareggia quanto che altro d completo, r e , concorrere, star al paro; altro è compito o compiuto ; posto che gli compete, che è una cosa può esser compita di sua competenza; essere senza essere completa, chi noi giudice competente, G. Vili., sa ? Compliment, complimenti, com Pan. Compiasi, compiasent, compia- plimento, complimentare, B.; sensa, compiacere, compia uomo tutto complimenti; am mazzare a complimenti e sim. cente, compiacenza. Compilò, compilatore compi Comportament, comportamen to , condotta ( per lo più in lare, compilatore. Compiment, fè *£, far il compi plur.). mento, di danaro, d’un accon Comportene, comportarsi, con to, compire, far il saldo, sal dursi bene o male, volg. re golarsi. dare. Compitò, compitare, sillabare, Composta, s. « fanno una com Imparar a leggere, Goz.; « tal posta » R. B. ; • li mettono compitar non sa, che fit bal in composta • Id. ; « mara late • Sacch. ; « insegnar a leg viglie da mettersi in compo gere e compitare al fanciulli • sta » Nell. Compra, far compra, una com Cas. Completi, >n compieste in com pra, Goz.; cara compra, Serm. S. Ag. ; « rimovere l circo plesso. Completi, compresi, complesso, stanti dalla mia compra » Fir.; compresso, robusto, tarchiato. • certe compre per loro fatte • Comple8sion,complettionà,com- G. Vili. plessione, condizione del cor- Comprit comprare, comperare 7 D igiti^éd by co — 98 — CO t comprino un po’ di éarne • comunicare, esporre le proprie Sacch. ; « la comprò a sue idee. spese » Cav. ; comprare a con Comunichi, comunicare (In tu tti tanti, a credito, ec. ; fig. com i suoi usi e deriv.); cosi comu prare, comprarsi brighe, guai, nioni ec. fastidi e sim.; comprare e non Comunque , per quantunque , vendere, cioè ascoltare e non comunque Io l’abbia avvertito manifestare. più d’ una volta ; comunque Compresi. V. Completi, sia, si sia, si voglia, ec. Compromete, comprométte, Con pr. « ma con tutto suo te compromettere, compromet soro, gli occhi perduti avea • tersi, mettere a rischio. (cioè non ostante), Ar. ; ■ ma Computi, computare (onde con con tutte queste disgrazie, Dio tare) far computo, calcolare, mi mantiene una cera passa riscontrare (per sillabare, com bile » Goz.; così con tutto ciò, pitare anziché computare). con tutto quello (con tut so, Comune comune; usanza, opi con tut lo), con tutto che, ec.; nione, senso comune; luogo « con tutto che io abbia gran comune (cesso), Sacch. ; ogni volontà d'ubbidire » Goz ; e cosa comune, in comune, per con ciò, e con questo, e con sona, onestà non comune, non quello (e con so, e con lo)? con patto che, con ciò però che, ec. ordinaria. Comune, f. e com uni la comu- trovasi pure usato col segna na (disus.) per il comune, la caso articolato o no « con di comunità; il municipio, Bon. -, quell’acqua » Bart.; «farcon la comuna, per l’uso comune, di meno » Id.; « con del pane » Nell.; « e faceva un bellissi Car. ; « con tai parole e con mo vedere la comune col suo dell’altre • Ber.; (notisi ancora gonfaloniere » Pan. ; diverso che In dialetto, come nella lin dalla comune , Macch., cioè gua primitiva,la prep.con non dall’usanza o maniera comu si articola mai). ne, dall’ordinario ; andar per Conca, « pareva Venere uscita la comune, Goz., cioè per ¡’or dalla sua conca • Goz. ; conca dinario. della lavandaja, conca da manComunela, f i comunela, far co giatoJa,ed altri usi. munella insieme, Goz. ; « in Concentri, concentrate, coneecorporatasi in quella comu trare, concentrarsi, pr. e fig. nella » ld. ‘ (meglio che accentrare); don Comunicativa , aver una bella de concentramento, concentra comuBicativa, cioè facilità di zione ( meglio che accentra mento e centralizzazione). Digitized by L j O O Q l e — 99 — CO Concepì, concepire; fig. imma Conco rs. V. Concore. ginare , comprendere ; donde Condona, condanna, da con concepimento, concezione; fig. dannare. concetto, pensiero, riputazio Condonò, condannare, disap ne, conto e sino. ; avere, tener provare, obbligare; condonas in bnon concetto, in gran con se a una vita d' privazione cetto persona o cosa. condannarsi a una vita di pri Concert, concerto, accordo mu vazioni. . sicale ; fig. stabilire una cosa Condì, condimenti condire, con di concerto, d'intelligenza, dimento, pr. e fig., lagrime di femmina, condimento di ma d’accordo. Concerti, concertesse, concer lizia, Lip. tare, concertarsi musicalmen Condissiont condizione, stato, te; fig. stabilire d’ accordo, qualità, p a tto , ec. ; « tutta accordarsi, mettersi d’accor gente mi par di condizione * do, intendersela, Macch. Ber.; essere, non essere In con ConeeC. V. Concepì. dizione di fare una cosa ; un ConcÌlièt conciliare, p „e. opi uomo della vostra condizione; nioni, partiti, e sino. ( accor acconsentire a condizione, col dare) ; conciliare l’allegria, il la condizione, sotto condizio sonno e sim. ( richiamare ) ; ne, senza condizione. conciliare, conciliarsi la bene Condissionà, ben o mal condisvolenza , 1’ attenzione e sim. rfond, bene o mal condizio nato. (cattivare, cattivarsi). Conclusione da concludere, con Condote condute s. condotto, chiudere (anche nel dialetto acquedotto • le acque del con osasi l’uno e l’altro); venia dotto maggiore • Yas. mo alla conclusione, c o n c lu Condote condotto, menato, gui diamo ; la conclusione è , in dato, ridotto; medico condotto, conclusione , per venire alla fisso e stipendiato, ec. Condotae condotta, maniera di conclusione. Concorei concorrere, in tutti i vivere, comportamento, con raoi u si, e con tutti i suoi tegno, trasporto, vettura, ec.; derivati, concorrente, concor condotta medica, medico in d i a , concorso ec.; « concor condotta, condotto, fisso e sti d o a rovinare quest'impresa pendiato, ec. varie cagioni» Macch.; concor Conducente 8. conducente, che do nella vostra opinione; « era conduce a prezzo. JJ concorso di tutte le belle » Condutort conduttore, di vet ran. ture e sim. Digitized by L j O O Q L e co — 400 — Confabulò, confabulare, conver sare • piglia molto piacere a confabulare meco » Cell. Confocali. V. Confette. Conferma, s. da confermare; aspettare, p. e. la conferma d’una notizia, così la confer ma d 1una nomina, d:un’ele zione, ec. Confermi, confermare, in tutti ! suol signif. Confette, confarsi, esser confa cente, proprio, adatto e sim. Confidè, confideste, confidare, confidarsi, in tutti i suoi usi e derivati. Confidensta, confidenza; fàre una confidenza; dare, avere, godere la confidenza; abusare della confidenza; essere in in tima confidenza ; parlare in confidenza, con tutta confi denza; trattarsi in confidenza, con la massima confidenza; uomo di confidenza e sim. Confin, confine, confino, onde confini, confinette, confinare, esser contermine , bandire, rinchiudere, confinarsi, rin chiudersi. Confisca, confisca, coofiscazio ne, da confiscare, aggiudicare al fisco. Confitemini^ ette al confitemini, essere al confitemini, in punto di morte. Confiture, confetture, confetti • vittime, odori, uccelli, con fetture • Dav.; « il marzapane e l’altre confetture » Bon.; « e CO vini e confetture e cose tali » Guad. Confituri, confetturiere, con fettiere. Confonde, confondte, confus, confusion, confondere, mesco lare, turbare, convincere a render confuso ; confondersi, turbarsi, smarrirsi nell’ordine delie idee o delle cose; con fonde con regai, e altre cose, confondere, far restar confuso con regali ec.; fi confusion, far confusione ; e tutti gli al tri u si Conforme (ag. e av.), notizia, caso conforme; fatti conformi alle parole; fa conforme crede, gli salta, gli frulla, Fort., o conforme che crede, ec. Da conforme, conformare, conformarsi, conformità, confor mazione, ec. Confratel. V. Confraternita. Con fraternità, confratèrnita, donde confratello. Confronta confronti^ confronto, confrontare, paragonare; metter e, stare in confronto, ri scontro, e sim. Confus, confusion. V. Confonde. Confuti, confutare, ribattere vittoriosamente le parole al trui. Congé, congedi , congedate, congedo, congedare, conge darsi, dare, pigliar congedo. Congiunte , congiuntte, congiungere, congiungersi; e fig. in matrimonio, lega, setta, ec. Digitized by L j O O Q L e ; | I | I , I j co — m — co Congiuntura; in qualsivoglia Conségna, consegnò, consegna, congiuntura, Fag.; per non consegnare; dare, pigliare con perdere la congiuntura, Id.; segna , in consegna « pigli in presentandosi, dandosi, data consegna la roba del forestiere • la congiuntura (tutte locuzioni Fag. vernacole); « vi prego di man Consej, consiglio, adunanza di darmi colla prima congiuntura consiglieri, luogo dell' adu un poche di legné » Goz.; (N. nanza, deliberazione, provve B. * un poche di legne «pretto dimento, suggerimento e sim.; tene constf, tener consiglio; uso nostrano). Conio, conio, donde coniare; 6g. om da consej, uomo da con tutti d’ un conio, dell’ istesso sigli; che consiglio mi dai? conio, dell’istessa stampa, qua non ascolta, non vuol con sigli; pigliar consiglio dalle, lità e sim. Conosse, conoscere ; conosse circostanze; piglia il mio con d’v ista , d 'nom, conoscer di siglio, tienti al suo consiglio, vista, di nom e; e così cono e simili modi identici. scer alla vóce, alla figura« al Consens¡consentirti ent,connen$o, tratto, al tocco, ec. Lo stesso consentimento, da consentire. Consentì, aconsentì, dè ’l so è di tutti i suoi derivati. Conossensa, conoscenza, aver consens, consentire, accon dare conoscenza di «osa o sentire, dare il suo consenso. persona; fig. aver molte co Conseri, conserto, concerto noscenze; è una mia cono « bel conserto, bel coro » Bon. scenza, una conoscenza vec Conserva, da conservare; farne chia, antica, d’antica d a ta , e conserva, Car.; mettere in con serva, R. B.; « della polpa se simili altre omologie. Conossent, conoscente « se non ne {a una conserva gentile» amico almeno conoscente» R. Red.; tener in conserva, Alain. B.; >un Portoghese suo cono Consiè, consiesse , consigliare, scente» Bart.; « certe Indiane consigliarsi, dare, pigliar con siglio. V. Consej. sue conoscenti » Id. Conotati, connotati, contrasse- Consolassion, consolazione, da consolare; usasi pure ironie.: gni, informative. Consegue*sà, conseguenza, ri è una vera consolazione, oh sultato, importanza; avere, che consolazione! portar conseguenze; in con Consolò, consolesse, consolare, seguenza, per conseguenza, consolarsi;ironie.: è una cosa, senza conseguenza, cosa di uno spettacolo che consola. conseguenza, di nissuna con Consolidò, consolidesse, consoseguenza. ' lidare, consolidarsi. Digitized by L j O O Q L e co — 402 — CO Consulta, etamè, fèy tene con io non c’ entro • Lasc. ; « a sulta, chiamare, fare, tener buon conto li menò prigioni » consulta, da consultare. Ber.; alla fin dei conti » Pan.; Consulti, consultcsse, consul «fatto il conto degli anni» tare, p. e., medico o avvocato, D. R.; « se fate bene il conto, consultarsi, consigliarsi con troverete che • Goz.; « faremo o da uno. i nostri conti e li aggiusteremo Consumi consumo, Red., « una tutti » Id.; far il conto senza gabella sul consumo » Bott.; l ’oste, m. prov. ; faremo i conti, per calo, tant d1consunti tanto farai i conti con me « tenevan conto di quello che spende di consumo. Consumà, fig. consumato, ver* vano » D. R. ; « tiene più<conto salissimo, p. e ., in qualche dei danari che delle persone » scienza, nella politica ec. Id.; «mostra di tenerne conto • Consumè, consumare, il Catto Macch.; tener da conto la suo, la dote, la roba, le prov roba, Boc.; • tienti da conto» viste, il capitale ec.; e senapi. Pan.; « vedi questa casa? puoi consumè, consumare, per con far conto che più non ci sta • sumarti nella roba o salute; Id.; « faceva conto che par* consuma ogni anno, a vista lasse al muro » Id.; « fate d’occhio, come una candela conto di non avermeli dati » e sim. ; da consumare, consu Goz.) • faccio conto di essere mato, consumo, consumatorei alla commedia » Fag. ; (mi fi consumazione, consunto, con guro) « faceva conto di mover l’esercito » Macch.; «fareiconto sunzione, ee. Coni, conto, calcolo, ragione, di partir sabato • Bar. ; « sul stima, intenzione, ec. « falla suo conto non aveva tare > (non far conto, pare un abbachtsta> c'era niente da dire), Pan.; Ffr.; • attendo i conti; vi rio* trovar il suo conto, torna grazio del conto mandatomi » conto in qualcosa, per conto Goz.; • tieni in regola i conti; del padrone, per conto m io, coi guadagni speriam saldar e «imi» altri modi famigliar! Il conto » Pan.; « non si po al nostro dialetto. trebbe cosi darvi intero dei Contagg / (idiotismo energico, colpi il conto, che non fur ma degno marito di peri/...), contati i Ber.; a conti fatti, da contage, v. poet., contagio, Giust.; « ci dà qualche cosuc pestilenza. (N. eziandio, per cia a conto • Pan.; « giacché termometro della moralità del ti devo render conto dei fatti nostro dialetto, che di simili miei » Goz. ; « a buon conto interiezioni non vi si trova Digitized by L j OOQ Le I ! | j , 00 — 403 — CO traccia prima della peste del Contenta, per assenso del pa 4630 che funestò il Piemonte dre ò di chi per esso «ba e la Lombardia). date che ci vorrà la contenta * Confant, contanti ; negoziare, Bar. contraltare, pagare a contanti; .Contentò, contentate, conten fig. comprar le brighe a con tare ^contentarsi, appagarsi; tanti, cercarle. bon, facile diftcil da contentè% Conti, contare, calcolare, rac buono, facile, difficile da con« contare, aver intenzione, ere* tentare; e cosi contentarsi del dito, importanza, ec. «i colpi poco ; per acconsentire « io nonftiron contati ». Ber.; « sui pur verrò, se tu te n’accon ▼ersi v’è da contar poco« tenti » Ber. Pan.; «questo danaro lo conto Contestò, contestabili contesta*come perso » Car.; questo non non, contestare, contestabile, c o n ta , non v i calcolato; «e contestazione, di dritti e sim. gli contai l'istoria • Ber.; « e Continuò, continuare, in tutti quel che tu vuoi, conta» i suoi usi, seguitar a lare, duD ani; c un caso che Vispanio . rare, proseguire, ec. ; conti conta caH% ; a Nerone contò nuare un racconto, il viag tu tto » Dav.; non so chi vi ab gio, a studiare, ec.; ho da con bia contato del mio mal di tinuare? continuate; continua stomaco » Goz.; « contami un il caldo, a far caldo, a pio po* dove sei stato; la cosa sta vere, ec. come la conta » Guer.j avrei Conloro, contorno,. di lavori da contarne delle belle • Bon.; d’arte o d'altro; contornò, con oh! valla a contare a Meo tornare, far contorni. (noi, a Don Bosio); « questa si Contorni contorni, luoghi, cir può contare per un miracolo* convicini « la più bella di quei' S a ri; è un uomo che conta contorni • Ar.; « i Mori di quel, « farò vedere se valgo e se contorni • B ari ; « fortunata conto» Pan.; conto di partire più d'ogni altra di quei Con ’quanto prima; e simile altre torni » Goz.; « alcune milizie omologie. Da contare, con di quel contorni • Bott. tanti, contabile, contabilità. Contornò. V. Contorn. Coniente fè content « lo ti farò Contrai contra, contro «pur contento d’ una cosa • Ber.; vedendosi contra tanta gente» « se non la fa saper a tutti, Ber.; far contra, dar contra, non ò contento • Goz. ; non voltar le armi contra, Dav.;. contento di sparlare, cospira; « e tanto il cavalier contra son contento di morire, se non gli dura • Ber. ; darsi, conir** è vero. Digitized by L j O O Q l e co — 104 — - CO Var.; «avete contra voi il Bem dission, spirit contradissiony bo »Id.; in tutto c’ è il suo pro e contradire, contradirsi, contra il suo contra, Pan.; aver la dizione , spirito di contradi* sentenza contra, 0 contro ; zione; parimente cascar^,, pi andar incontra, incontro; • essi gliar, essere in contradizione per contra volevano • Dav. ; e sim. contra il muro, contra la porta, Contradota, contradota, più us. contra ’1 vento o contr* al contradote. vento. Contrae, contrarre, matrimonio, Contrài contrada (si pretende obbligazioni e sim. dall’ ingl. country), per via Contrafè, contrafassion, contra nell*abitato • va su dritto, tare , contraffare, contraffa finché tu giunga nella con zione. trada che dicono Mirasol » Contrafort, contraforte, riparo Ar.; « quando passava dalla aggiunto. contrada di lei • Rim., B.; Contralt, contraUo;caniè<Tcemguardia delle contrade, spie tralt, cantar di contralto. dei canti • Bon.; « per le con Contrattar, contraltare, fig..op trade di Nuova York • Bott.; posizione. 4’ Contrabando roba d1contrabando Contramarca, contramarca, roba di contrabbando. contromarca. Contràbass, fig. fè ’l contrabass Contramarcia, contramarcia, « parlando Adamo ed io di va contromarcia. rie cose, costui faceva a tutti Contrapassè, contrapassare. il contrabasso » Ber. Contrapei, contrapelo; fig. andè Contrabulari! idiot. di ripiego, a contrapei, andar a contra come contrari/.per non dire pelo. contagg o sim., così diasene, Coni rapéis, contrapesé, contra diamine, per non dir diavolo! peso, contrapesare, pr. e fig. Contracambi, contracambiò , Contrapone (da contraponer«), contraccambio f contraccam contrapone. biare « ecco il bel contraccam Contrapunta contrapunto. bio che mi dai » Ar.; così mi Contrari, Bastían contrari (icontraccambia di tanti sacrifizi. diot. non invenusto), opposi Contracheur, a contracheur, a tore sistematico; av. al con trari, alVincontrari, al con contracore, a contracuore. Contacolpi contracolpo, pr. e trario, al l’incontrarlo. Da con trario, contrariare, contrarie fig. Contradansa, contradanza. tà, ec. Contradì, contradiste, contra- Contrastas, contrasenso, meglio che controsenso. Digitized by co — 405 — CO Contrassion^atì le contrassion, ContuUòy contutlòy contuitociò, patir le contrazioni. contuttoquello, ciònonostante. Contrasta contrasto, da contra Convalescent, convalessensa , ttare. convalescente, convalescenza. Contrai, contratè, contratto, Convalidiy convalidare. contrattare, da contrarre; • le Convenl, convenire, essere con mente si possono contraltare» veniente, d’accordo, accordar R. B. ; « il vino è finalmente si; convien farlo; non mi con contrattato » Goz. ; e senapi, viene; convengo con voi, ne contrattare « li mandarono a convengo; « si sono convenuti contrattare coi nocchieri • ìd. del prezzo • Vas. Contratemp, contratempo, con Cop, coppo (denominato così trattempo, contrasto di tempo, dalia sua forma concava) «nò « d ’altra cosa qualsiasi inop tegolo, nò coppo vi restò che portuna. non rompesse » Vas. Contraveleni contraveleno. Copa, coppa, nappo « non ci la Cóntravenssion, contravenlor, sciar piatto, nè coppa » Ar. ; contravvenzione, contravven noi diciamo tuttora d i nacopà che potrebbe tradursi senza tore, da contravvenire. Contraveuja, contravoglia, con pericolo, dar una coppata (dal l a i cupa, botte) ; la coppa del tracuore. . Contribuì, contribuire, donde cappello, R. B. ; per tarocco, contribuente, contribuito, con e fig. « gli chiedean danari ed t r a z io n e ; fig. mettere l’ami- egli rispondeva coppe» A. Tass.; cizia, la bontà di uno a contri coppe della bilancia, e d’altri usi. buzione, sfruttarla. Contrity contrito, pentito, com Copiay copia, esemplare, cosa copiata, lavoro d’arte imitato punto. Control, controlè, controlor* dall’originale. controllo, controllare, control Copialeterey copialettere. lore (v. dell’uso). Copièy copiare, trascrivere, imi Contrordine contrordine. tare. Contumacia, condané Jn contu Copista, copista, che copia, ama» macia, condannare in contu nuense. Cord, corata « gli pare di schian macia. Conturbò, conlurbesse, contur tarsi fsctanche&sej la corata » Goz. bare, conturbarsi. Coragi, coraggio, avere, fare, Contusiony contusione. Contutchè, contuttoché, quan farsi coraggio « fecer tutti co raggio a tai parole » Car. ; ovtunque. Digitized by co — 106 — CO ▼ero, fi fecero, o tali parole potendo (cosi ristretti) nò sal fecero, diedero, misero corag tare, nò correre » Dav. ; (nel gio a ta tti; avanzati se hai, se fig. .è modo di dire frequentis ti basta, se ti dà il coraggio ; simo fra noi subalpini); cor perdere il coraggio, perdersi rere innanzi é indietro, Cell. ; di coraggio; d itt. coraggio, correre dicesi di molte cose, amico. propr. o fig. come acqua, san Coram, «vestito tutto quanto gue, tempo, interesse, paga, di corame • R. B. ; « mange spesa, oc.; « mi corre di conti: nuo la spesa • Macch.; son da rebbe 11 corame • B eri nari che corrono; mi corre Corona, corazza. Corba, cortola, corbola, corba, l’obbligo d’infòrmarvi ; corre corbello (corbella menò us.), la voce, corrono dicerie «bi corbola -, corbello del murato glietti, regali dà un canto e re , e d’altri mestieri ;fig. ca dall’altro * Goz;; corron trop scare, saltare di vaglio in cor pe monete false; far la festa.il bello m. prov., i nostri dizio di che corre; us. att. correr le nari! dicono erroneam. d? vai, strade, il paese, la campagna, quasi, di valle, che non ha la ec.; correr la sorte U premio d'uoa lotta e sim.; far correr menoma analogia. Corda, balarin da corda, balle uno (scacciarlo), Goz. ; lasciar rino da corda (pr. e fig.), fu correre (nonfarne caso), Giust. ; nambolo; stromento da corda; da correre, corrente, corso, j fig. metter in corda, star in corsia, corsivo, corriere (cori), I corda (onde accordare, accor corriera, e vari! altri deriv. do pr. e fig.); toccar certe cor Corea, coreggia (da corio, cuo- 1 de, certi tasti, certi argomenti; io). tener sulla cord a, cioè sospeso, Coregeteoreggue, corestion, co- • incerto; chi troppo tira, la retto r, correggere,correggersi, corda si schianta fis ttiancaj, (pr. e fig.) correzione, corret m. prov. tore. . Cordagi, cordaggio. Co'rent, andè contro la coroni, Cordiale cordiale (us. sost), ri andar contra la corrente (pr. storativo, buono al cuore; sin e fig.); moneta corrente, in cor cero, che parte da! cuore; don so; mese, anno corrente^ us. av. scrivere, legger corrente de cordialmente, cordialità. Corion, cordone del campanel « a me par che si legga assai lo, e slm. ; fig. cordone sanita corrente • Bon. rio, linea di guardia, ec. Coroniti, balè, sonè na coreu Coro (o chiuso), correre « non ta, ballare , sonare una cor rente. Digitized by L j O O Q L e co — 407 — CO Co/ridor, corridore, Bon. ; più po sano, avere il benefizio del oa. corridojo. corpo, smuovere il corpo, an tortora, c o rrie ra , vettura di dar del corpo e attivam. « va po*ta. del corpo una certa cosa... » Corispctiv, corispetivament, cor Ber.; per corporatura, busto, rispettivo, corrispettivamente, tronco, un tiel corpo di donna, per proporzionato, proporzlo donna non bella*ma d’un bel natamente , ▼. dell’u s o n o n corpo; fig. vino che ha corpo; però del migliore ; piuttosto corpo di casa; mura che Can corresponsivo. no corpo; corpo d'arm ata, Coritponde, corispondent, cori* corpo di guardia, guardia del tpondenta, corispost, corri corpo, Il corpo della munici spondere, corrispondente, cor palità, la municipalità In cor rispondenza, corrisposto*, eoe* po ; ed altri usi abbastanza rispondere in am ore, ai be noti. nefizi, alle cure, fatiche, spe Corpassà, corpacciuto. se, speranze o sim., contrac Corpet, corpetto, panciotto, cambiare , esser bene o mal giustacuore « scopre il cor corrisposto, contraccambiato; petto e batteri il tamburo » per analog. corrispondere una Pan. mancia, uno stipendio , e Corporation) corporazione (del alni. ( m. dell’u s o , non però l’uso), corpo, congregazione, del migliore); corrispondente, ec. proporzionato; e sost. chi tie Corporatura, corporatura, bel ne corrispondenza di lettere, la, mediocre, disinvolta, ec. d’aflari, traffico, giornali, ec. Cors, corso, pr. e fig.; /il cors, Com, corno ; fig. alterigia : . a la corsa, al corso* alla corsa, alzar le corna f i com i disus.) correndo; corso d’acque', case, aver ano sulle corna, in odio; strada, tempo, studi e slm.; a neg. « quanti n’avete preso? la- m alattia, la pratica, la causa e slm. fa il suo corso, bo preso un corno » Pan. Cantò, cornata, colpo di cor monete in corso, corso deglino • mena una gran cornata affari, della rendita pubblica tì conte Orlando » Dar delle e sim. corcate, pigliar a cornate, Corsé, corsetto, farsettino da to rp , corpo , in tutte le sue donna, Caren. applicazioni j fig. esser anima C o ^ corte, tener corte, gente e corpo d’uno, Dav. ; « una di corte, ec.; fig. far la corte, ***** di mulatti proprio in corteggiare * faceva la corte «orpo ed anima • Giust.; cor aSejaoo »Dav.; corte, per cor Digitized by L j O O Q L e CO co — 408 — tile, Goz. Da corte, corteggio, Ar.; « ho detto viscere così per dire » Guer.; « non dice •corteo, cortigiano, ec. sti tu così e così ? »Boc.; « di Corti^ cortile. Cosa, essere, valer una cosa; che contendete voi? conten uomo da qualche cosa (contr. diamo così e così » Sacch. ; d’uomo da niente), Cell.; « la « dicevo così alla lontana, prima cos% (in primo luogo), così per burla » Pan.; « io son se ne venne da me » ld. ; fatto cosi » ld. ; « brava, così « cosa fa che io sia brutta? » va fatto »Fag.; « così fai, eh ? » Pan.; « cosa vuol? cosa co così eh?» R. B.; « lodandolo manda? » Id.*, «cosa dar da così e cosi» Dav.; ■entrata da mangiare a tanta gente? » Id.; campar così così » Fag. « cosa avete? cos’ ho? ho che Coso, per uomo stupido ornai ec. »Id.; t a cosa pensate? » Id.; . fatto «un coso spaurito, ve «per saper cosa diavolo si fa» stito d’una lunga palandrana » Id.; « fa una cosa, aspettami Pan.; « ho sentito parlar d’nn qui.» Lasc.; «cos’ era Roma- certo coso » Id.; «i bei cosi! » gnosi ? » Giust.; « e se un mo R. B.; per ripiego di memo riva, era una cosa grossa » ria, coso... tale, coso... tal al Rim., 6 .; cosa prevista, mezzo tro, Id. provvista, prov.; da cosa na Cospeto / cospetori/ cospetto ! sce cosa, id. ; oh che cose ! cospettone! oh che gran cose! cosa crede Cossa fo chiuso, coussaj, sin di essere ? crede di essere chi cope di cucuzza, zucca; fig. sa cosa; chi sa cosa sia che testa « e la cucuzza non sarà non si vede ancora? e simili sicura » Bon. ; o se meglio si voglia, da coccia, per zucca, altre omologie. Cosassa, cosaccia, peg. jdi cosa. donde fig. cocciuto, testardo, Cosetj cosèla, cosiina, cose Ito, Salv. cosetta, rosellina, dim. di cosa Cos^ costo « sei penne verdi • mi piace quel cosetto» R. per il giusto costo » Fag.; « vi B.; « la quale èuna assai buona prego di spedirmi la nota del cosetta » Vas. ; « gl* inviava costo » Goz. ; dare, pigliare > quelle cosette »San.;« gli chie vendere al costo « pagato il deva sempre qualche cosel costo della lor follia » Pul.; a lina » Fir. ; « pigliandosi pia costo di morire, a qualunque cere di quella cosellina » Cell. costo. Da costo costoso. Così, a le così, com’ V V dio} la Costi costa fo chiuso, coust, é così come io ti dico; «fate cousta) , questo, questa ( d a così, io vi darò i mie panni » qèst, o chesta. V. ColJ; cor Digitized by L j O O Q L e co — m — CO rer appresso a questo e quello; do una costuma ria »Ar. ; • per questo è un abuso, questa qui rispetto dell’antica costuma » é grossa, maiuscola, ha i fioc ld. ch i, non te la passo e sim.; Costume, costumasse, costumà, quegli son colpii queste si costumare, costumarsi, costu chiaman battaglie; in questa mato « così non costumava eliti, per in quest'ora, in que Scipione • Sacch. ; « come si sto mentre. (V. Couy. « in costuma » Id. ; « non si co questa arriva il conte; in que stuma tradimenti in Francia » Pul. ; ■ancor oggi si costuma sta ecco Gradasso» Ber. Cotta, rompersi una costa ; pi dire » Bed. ; « costumati a vi gliarsi un mal di costa • Mar vere in libertà » Bari. ; « non fisa gli é sempre alle coste» costumano altra moneta » Id. Ber. ; • se le contan le coste Costura «ha l’orlo in cima, in a una a una « Id.; « fracas mezzo ha la costura » Giust.; sargli le coste » Id. -, costa di fig. « e col baston le costure coltello e sim. ; per salita « il gli assetta » Pul. ; « vogliono malvagio pagan monta la co spianargli le costure » Pan. sta * Ber.*, per piano e per Cotei, coltello, fig. a doi laj, a costa, Pul. ; andare costa co due tagli ; con H cotei a la sta, radendo la costa, la riva; gola , col coltello alla gola ; per riv a , terra • giunti alle e così, piantare un coltello vostre coste » (in Africa), Car. nel cuore, essere un coltello Coste, costare « mi costa un oc al cuore , per vivo dolore ; chio » R. B.; « costa poco a cotlon, cotlas, coltellone, col provare* Id.; «ghiotton, di tellaccio. cendo, ti costerà cara; cara gli Cotlà, coltellata, colpo di col costerà la mercanzia'» Ber.; « ti tello « fatto in pezzi a coltel costerà salato • Lip. ; costi late » Bart. Colura, cottura (dal lat. cottu quel che costi, ec. Costipesse, costipà, costipassion, ra, Colum.), Ar., Car. costiparsi, costipato, costipa Cov, covo ; mettere le gaUine a covo; fig. trovar uno a covo, zione, raffreddarsi, ec. Cottrut, costrutto; cavar, co R. B:, a proposito, in accon strutto d’una cosa, concetto, cio dei fatti suoi. Covè, coè, covare; fig. covari! conclusione. Costuma, costuma, più in uso letto, poltrire; covar il fuoco, costume « e Nicolò che la co la cenere; covar una malattia, stante ricca del garofano pri Goz.; lì gatta ci cova, m. prov.; mo discoperse » D. ; « secon covare, covarsi un delitto, un Digitized by co — 110 — CH tradimento esim., macchinare, segnare la creanza, Ca&, Bon.; Rim. B. macchinarsi. Covert (o chiuso couvertj, co Creatura « nel quarto giorno verto , coperto (sost. e ag.); (della sua nascita), la creatura essere, mettersi al coperto, R. mori » Dav.; « se lo fossi amato B.; « tiriamoci dentro in ri da tal creatura • Ber.; « Tanposo al coperto » Ber.; «la buia firione orrenda creatura» ìd. ; notteond’ era il mar coverto» «nissun più si fidava di quella Car.; «fa che la cosa almen scellerata creatura » ld.; « non ne far parola con creatura resti coperta • Pul. Coverta, coverta, coperta « fece del mondo » Fir. tagliarle due coverte • Sacch.; Crédei, chérde (propr. crde, r • furono levate loro le co: semivoc.), credere, prestar verte da dosso » Id. ; • il ti fede, aver fede, opinione, ec.; tolo (del libro) e la coverta » non crede, se non vede; come Pul. ; lettera sotto coverta, credo in Dio, m. giur.; crede Sego.; « in quattro doppi colla d’esser, si crede chi sa cosa; coverta» Lasc ; per bordo della credere sulla parola; uomo nave, in coverta, sotto co poco creduto; lo vedrà più verta, Bocc.; flg. per pretesto, presto di quel che crede, che manto, Sacch., Var. si crede. Covertura, covertura, coper Crédensson, chérdensson, cre tura. V. Coverta. denzone, credulo. Cracia (dal Iat. crassa, cras- Credit} credito, credenza, fede, samen Colum.), feccia. riputazione, dè a credit, dare Cranio, cranio; romper il cra a credito, Ar.; fè credit, far nio; fig. per testa, cervello, far ereditò; esser, restar in credi entrare nel cranio, far capire to; dè credit, dar credito, fede una cosa per forza. « dà credito a me die 0 ver ti Crava, cravot (metat. di cavra, dico» Ber.; cosi aver credito, onde cavretto, cavriolo), capra, mantenere, impiegare il suo capretto, cavretto. credito, perder il credito, Cravrieul, caprieul, cavriolo, ca uomo di credito, di niun ere ditò; dicesi pure delle mer priolo. V. Crava. Creansa, creansà, creanza, cre canzie che ban voga, o al con anzato, contr. tcrearisày scre trarlo. anzato « non han creanza nè Crema, crema « paste frolle e rispetto questi soldati » Brac.; creme » Pan. « bella creanza ! »Goz.; « addio Crèpè, Chérpè (propr. erpè, r creanza » Lip.; m ostrare, in semivoc. V. Chérpè. Digitized by Google CR — U\ - CR Crei««, chèrsse (propr. cr««, r O in, crina, crinet, porco, ec. sémivoc.). V. Chértse. (tropolog; da crine, setola; fig. Crista> cresta ; fig. testa, super- sporco, sucido). Ma, onde aussè, àbassèla ere- Criny crine, crino, setola; stan 4/a, alzare, abbassare la cresta do al nostro Carena, crine, le « la setta avrebbe potuto alza setole vive, di cavallo, ec., cri re la cresta .» Macch. ;.« ab no, le morte o lavorate ( di bassi costei la cresta • Fag.; stinzione ingegnosa, degna di • così scacciata abbasserà la nota), donde crinolino, da cri cresta » L ip . ; per cima, ver no e lino o cotone, onde ò tice, cresta di montagne, colli composto. e sim. Crino Un, crinolino. V. Crin. Cria, grida, bando (detto così Crispè, crespare, increspare. dal tono di voce del bandito* Cristian, cristiano, povero dia re). volo, uomo, galantuomo e sim. Cribi, cribro (v. lat.), crivello, « per compassione di quel po- ‘ vaglio. vero cristiano • Ber.; • sin Cribio / v. di spediente forse dove arriva un cristiano» Goz.; per evitare u n nome santo, co « quegli incontra un cristiano me cristo fo e sim. Oggi vi è e te lo mozza » Pan. meno soggezione, pur troppo Criteri, criterio, giudizio, buon per il buon costume : anche il senso. * dizionario delle bestemmie è Critica, critiche, critica, critica re, far la critica; assogettarsi, un termometro. Crica, cricca, società di tristi esporsi alla critica; tutti vo « e per pigliar il resto della gliono criticare, e sim. omolog. cricca • Lip. ; ■esso e tutta la dritte, fig. critico, pericoloso (v, dell’ uso non però del mi cricca» Pan. Crica, crieh, cricket (v. fon. o gliore). imit.), cricca, saliscendo, Croc, crocco, gancio di ferro spranghetta per chiudere u- noto; crochet, crocchetto. Crochi, croccare , crocchiare scio o finestra. Cr*è, gridare (g indurito, e) ; (dal suono di cose percosse). Per sgridare, riprendere, Var. Crosy croce pr. e fig. fare il se Borg. ; gridar ai ladri, gridar gno della croce, per dire, mai aiuto*, cose che gridano ven più o sim.; farsi il segno della croce, di spavento e sim., far detta, Var., Fir., Car. Crich, crich, cricchio, (v. fon. o la croce, delle croci, per di imit.), onde scricchiolìo, serie- giunare, Goz., Pan.; far una croce sopra un debito, condo titolare, far cricch, D. Digitized by Google c r * — m — co narlo, cancellarlo, Coccb., Crot. V. Croia e erotin. Gher. ; metter in croce, sulla Crota, cantina, grotta, cantina croce, importunare, tribolare; (grotta, dalla sua origine o ognuno ha la sua cro ce, le forma, onde in frane, cave). sue tribolazioni, prov.; oh che Croton, crot (prig. mil,), grotcroce ! oh che tribolazione, tone (accr. di grotta). « allor mi feci il segno della Cru, crudo, contr. di cotto, im croce • Diti.; non si può can maturo, aspro, freddo, indi tare e portar la croce prov.; gesto e sim. « dura e cruda bandir la croce addosso fig. a digerire » Pand.; terra cru (trasl.dalle crociate); star colle da, tela cruda, vin crudo, stamani in croce, star inoperoso. gion cruda, parole crude. Croass (metat. e pegg. di cor Crudel, crudela, crudele ( il vo, se non si voglia dal suo Bodaro t ti ha pure crudela, ma crocidare) corvo, cornacchia. da non imitarsi). Crocei, fermaglio (da crocco Crudeltà, crudeltà, animo e azione crudele. dim.), Crogio , grogio , crogiolo, fè Crusca, (più volg. brenn, V.) > crogio, far crogiolo, crogiolar crusca ; farina del diavolo va in crusca ( die. del malacquisi (dei cibi nel cuocere). Crosiè, 'ncrosièj crociare, in stato), prov. Crussi, crucio ( fig. da croce o crociare. Crosterà, crociera di legni o meglio cruce lai.), dispiacere, altro; per attraversamento di fastidio e sim., pien d1crussi, pieno di cruci. strade, crocicchio. Croson, crocione, accr. di cro Crussiè, crussiesse, cruciare, cru ce « fattomi un crocione so ciarsi, pigliarsi crucio, fasti pra la figura » Cell. • e giunto dio e sim. « piangere e cruc del paese alla porta ci faccio ciarsi » V. S. P.; « egli non se ne crucciando, anzi con un bel crocione > Pan. Crosta, crosta « bestie che ai solandosi, Car. ; « chi si cru fianchi han mille croste» Kim. cia di lui ? » Pan. B.; <■tutto coverto di croste e Cuòiano (ucc.), culbianco. piaghe » Bart.; far la crosta, Ouc, cuco, cucco , espressione chiazza o corteccia ; • man d’aifetto « il mio cucco, il suo giamo le croste del pane » cucco » B er., Var. ; per be Yolg. Ev.; il pane degli altri niamino, favorito e sim. ha sette croste, prov.; crosta Cwagna, cuocagna, essere una di formaggio, Bert. cuccagna, il paese della cuc Crostiti, crostino, fetta di pane cagna e sim. arrostito. Digitized by L j O O Q L e CU — II 3 — CU Cuca, cocca (donde coccare del derettano « e dette in Gno, beffeggiarlo), baja, bub terra qpa gran culattata » R. B. bola, favola. Cuché, coceare, sorbire (dà coc Culata, culatta, parte deretana, di varie cose, come carne da co, ovo). Curiar, cuccbiaro , cuccbiajo macello, arme da fuoco, ec. (lo si vorrebbe dallo spagnuo- Gtdaiòn, cuìattone. lo) • bevuta a due euccbtari Cumul, cumùlè, più cqgiunem. SI giorno • Guer. mucc, mugg, mugè, mucchiQ, Curiará , cucchi arata , Red. ; ammucchiare, cumulo, cumu cucchiaiata; quanto tiene un lare (da cumulo, metat. mu* tìUo , donde mucchio, come cucchiaio. Curiaran, cbcchiaróne, cuc dà oeuloj occhio). Cunav cunè, cuna, cunare, (più chinone. Curiarin, cucch iain o , cuc- conf. all’orig. lat.), culla, cui« lare « dalle fasce e dalla cu chiajno. Curio, cuccio , cucciolo, ine na » San.; « la terra ove sortì sperto, principiante o sirn. la cuna4» Pan.; « di balie e Cucù, cuccù (espressione negat.j di cune » Goz.*, fig. feste cunè, ■ io supplicare ? umiliarmi f farsi cullare (cimare è disus.). Da cuna, cunetta (noi cunot). cuccù ■ Pan. Cueumeù, cuccurucù (vtìfcfe del Canee, o seunce (da luogo a luo gallò), far cuccurucù, imitare go), spore, sconcio (o concio iron. ) sporco, imbrattato e il canto dèi gallo. Cueree, evverèe , coveree (o sim. chiuso), coverChio, coperchio. Cuncè, scimcè (V. Cuneo.), sporCuert, euvert. V. Covert. ehè, sconciare, (conciare iron.) Cta«fia, cuverta. V. Coverta. sporcare, imbrattare. Cují V. Cheuje. Cuni, cuneo. fyia, colta (orig. coglita, don Cupiss, afer. d’occipizio (quasi* de coglitore, coglitura), rac cipiss, n , e lett. aff. come fé• colta. ruto per ferito , compiulò e Cujus, cujus, cujusso, savei qua- compito, computare e compì* ir cujus « se il saper quattro tare, ec.) cujus fésse un p o eta,* R. B. Cupola, cupolin, cupola, cupo* dè dèi cui p€r tara ( m. lino; fatto a cupola; non per bisso), dar del culo per terra, dere di vista la cupola (del fig. fallire ; cui dèi bicer, cu duomo o campanile) fig. non lo del bicchiere e sim., Caren. uscir guari dal suo nido «voi Cufafà, culattata , percuotere non siete uso a perder la cu« pola di veduta » Macch. 8 Digìtized by C j O O Q l e Cü - U4 — Cü Curo, parochia, cura (da cura Fag.; « domani al più corto» d’anime), parrocchia « il sa Macch. ; farla corta, e av. ta grestano e '1 servo della eura » gliar corto (affare o discorso); Pan.;« come apparir domeni potar corto, legar corto, Dav.; esser, tener corto di danari e ca alla cura? • Id. Curò, eurato (da cura, V. o sim. più Ioghi, dal lat. curator, sop- Curvi (metat. di covri, covri/, pr. 1^ * , apocope che stona covrire, coprire, pr. e fig.; co alquanto, dando a tal voce una prir di terra, di polvere, d’oro, ec.; coprir la casa, ec., fig. forma o desinenza passiva). Cura, cura, pensiero, sollécito coprir la voce; j>er mascherare, dine, governo, tutti insomma ammantare, coprire i suoi ma i suoi significati abbastanza neggi e sim.; coprirsi a causa n o ti, compresi i verbi a cui del freddo; coprirsi, perm et si suole applicare, come avere, tersi il cappello. usare, aversi, usarsi, darsi, Qui, cucire. pigliarsi c u ra , far la cura Cusidora, cucitora, Caren.; (me «na cura (medicale,* ec.) glio che. cucitrice, come sarCurè, curette, curare, curarsi; tora e sim.). non cura nè parenti, nò amici; Cosidura, cucitura. non si cura di niente; ingom Cusina, cucina; cusina grassa, ma in tutti i suoi usi più che tesMhncnt magher, cucina gras familiari, compreso curare per sa, testamento magro (e ma medicare, ec. gherò), prov.; e così far cu* Curios, curiosità, curioso c ina, cibi di buona cucina, mosso da curiosità, che eccita amar la cucina, forte per la curiosità • feste e giuochi cu cucina, ec. riosi • Fort.; curiosità, vaghez Cu&ini, cusinera1 cuciniere, cu- . za di sapere, cosà singolare. ciñiera. jCurt, eurto. più us. corto « a- Cusinè, cucinare, far cucina. vea la vista curta » Rim. B.; Cussin, cusstnet, cuscino, cusci « per la via più curia > Lall.; netto. e fig. uomo di viste corte ; Custodiì custodire. pistole c o rte , Ner. ; tempo Custode, custode. corto , Pec. ; la sfarada più Custodia, custodia, cura, guar corta ed elit. « sarebbe più dia, arnese per custodire. Stan corta affermar^ addirittura, do al nostro Carena, custodia, ec. > Guer.; • entrasse in bat sarebbe da gioie e sim.; astuc taglia per la più corta » Dav.; cio da posate, busta da lib ri • vien via per la più corta » riccamente legati ; distinzione Digitized by L j O O Q L e CD — MS — DA forse un po’ troppo sottile. alto in tasso ; scriver d’in Cuvert. V. Covert. piè (da ’» p é j, da dritto; Del Cuverta. V. Coverta. R.; truppe da piè, da cavallo; cavallo da tiro « sentivasf da dentro gridare; da fuora la B gente gridava » Nov. ; da una banda ha ragione; chi tira da una banda e chi dall’altra; da V. lett. D. Noz. Pbelim. £a,prep.,da, Indie, movimento solo a solò; da padre in figlio; da un luogo alP altro, dire sparlar da dietro; » prego me zione, luogo di nascita, d’abi- lo* levino da dosso « Macch. ; taziQne, distanza, convenienza, • ebbe la notte da fare e da attitudine, tempo, modo, qua dire » Ber.; « e molto più da lità, materia, ec., usi tutti as dir dava alla gente » Ar.; • io sai famigliari, nella lingua come gli d ari ben da fare » Cell.; nel dialetto, né meno identici «far qualche atto da uomo, chebelli, dico belliper chiunque Id.; uomini da niente, Boc.; non abbia il gusto corrotto del colpo da maestro, matto da tutto, tanto dalle leziosaggini catene, Ber.; amar da fratello, quanto dal vizio opposto ; ca far da padre « fan da piatti scar da alto, Dav.;e fig. (non) le lastre » Pan.; da lì a poco, perderci poco, Pan.; « il vino Nov.; da qui a là, R. B.; «tu sai scappa da per tutto »Goz.; «per eh7io rallev ai da piccolo» andare a Roma ha preso da Ra Macch. ; da domani in là, da venna» Guer.; star di casa da quando in qua ? lo conosco da Porta Po, da S. Salvario; venir un pezzo; dar da pensare, da da lontano; portarsi, passare studiare, del filo da torcere, da uno » passai da casa di da divertirsi, da vestirsi, da questa » Cell.; « veduto che io farsi un vestito, Goz.; «con non andava da l u i , lui venne un cappel da pioggia e non da da me»Id.; levarsi da desinare, sole • Ber.; « non è contrada da dormire, da tavola, da letto; da andarvi di notte» Boc.; non levati da li, di li; «lasciateli a « è terreno da vigna, da piantar casa da vostra madre » Guer. ; vigna »Dav.; casa da fitto, Goz.; «rimase a desinare da una uccello da richiamo, can da beata» Pan.;• son tutti giù da pagliaio,' abiti da festa, da basso » Id.; *l’acqua é entrata dì di lavoro; Bon.; suonar da da basso » Goz.; « si vede da festa, da m orto, Vestirsi da «rtto » Id. ; da sott’ in sù, da turco, Var.; far da burla, Fir.; alto in basso, guardar uno da . « lo dicevano da burla » Fr. Digitized by L j OOQ Le