Effetto Macklin nella genesi del pneumomediastino di origine
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Effetto Macklin nella genesi del pneumomediastino di origine
Casistica clinica Vol. 99, N. 9, Settembre 2008 Pagg. 458-460 Effetto Macklin nella genesi del pneumomediastino di origine traumatica Salvatore Palmese, Domenico Carbone, Raffaele Muoio, Daniele Scarano, Italia Odierna, Andrea C. Scibilia, Alfonso Natale Riassunto. La presentazione di questo caso clinico ha lo scopo di contribuire alla comprensione dell’eziopatogenesi del pneumomediastino nel trauma severo del torace, con particolare interesse alla sua origine più frequente: l’effetto Macklin. L’effetto Macklin è un fenomeno fisiopatologico caratterizzato dalla rottura traumatica degli alveoli e dalla dissezione dell’aria lungo i fasci broncovascolari del polmone, con la formazione di un enfisema interstiziale polmonare, marker radiologico, fino alla formazione di un pneumomediastino. Il suo riconoscimento diagnostico precoce è importante per il trattamento del trauma polmonare severo. Parole chiave. Effetto Macklin, enfisema polmonare interstiziale, pneumomediastino, trauma del torace. Summary. The Macklin effect in the etiology for pneumediastinum in chest trauma. This case report has the scope to review the etiology and pathophysiology of pneumomediastinum in severe blunt trauma, with a special interest to its more frequent origin: the Macklin effect. The Macklin effect is a pathophysiologic process characterized by the blunt traumatic alveolar ruptures, air dissection along bronchovascular sheaths, with the formation of blunt pulmonary interstitial emphysema, radiologic marker, until the formation of a pneumomediastinum. Its premature diagnostic acknowledgment is important in the managing of the blunt chest trauma. Key words. Chest traumas, Macklin effect, mediastinal emphysema, pulmonary interstitial emphysema. Introduzione Il pneumomediastino, conosciuto anche come enfisema mediastinico, è una condizione patologica caratterizzata dalla presenza di aria libera nelle strutture mediastiniche1. Esso ha un’incidenza fino al 10% nei traumi chiusi del torace. In meno del 2% dei casi, il pneumomediastino è causato da lesioni dell’albero tracheobronchiale e raramente da lesioni esofagee2,3. Inoltre, esso può originare dall’estensione di un enfisema sottocutaneo cervicale o toracico, o da un retroperitoneo, conseguente alla rottura di un viscere cavo4-9. In oltre il 95% dei casi, il pneumomediastino è causato dalla rottura di alveoli, conseguenza di un trauma polmonare diretto, o della ventilazione meccanica a pressione positiva. Infatti, entrambe le condizioni incrementano la pressione alveolare, predisponendone alla possibile rottura. Il processo fisiopatologico della rottura alveolare, che conduce alla formazione di pneumomediastino, è conosciuto come effetto Macklin. Descritto per la prima volta da Macklin nel 193910, può essere riassunto in tre fasi. Rottura alveolare, dissezione centripeta da parte dell’aria dell’interstizio polmonare lungo i fasci broncovascolari, con formazione di un “enfisema polmonare interstiziale”. L’aria, una volta raggiunto le strutture mediastiniche, determina la formazione di pneumomediastino2,11-13. L’effetto Macklin è coinvolto non solo nel pneumomediastino di origine traumatica, ma anche nel pneumomediastino associato ad altre condizioni patologiche, come l’ARDS neonatale (malattia delle membrane ialine), stato di male asmatico14-16. Radiologicamente, all’esame TC, è caratterizzato da piccole “air lucencies”, contigue ai vasi polmonari o al decorso dei bronchi. Quindi, per poter fare diagnosi di effetto Macklin, è necessario che sull’immagine TC sia chiaramente identificabile una piccola raccolta di aria intorno alle strutture bronchiali o vascolari, in modo da configurare la presenza di un enfisema polmonare interstiziale1,15-18. UOC Anestesia e Rianimazione, Ospedale Umberto I, Nocera Inferiore (Salerno). Pervenuto il 17 aprile 2008. S. Palmese et al.: Effetto Macklin nella genesi del pneumomediastino di origine traumatica 459 Un uomo di 21 anni, coinvolto in un incidente motociclistico, viene trasferito presso la terapia intensiva del nostro Ospedale. All’arrivo il paziente si presenta in coma, con Glasgow Coma Scale di 5/15, severamente ipossiemico e con un’instabilità dei parametri vitali. Il paziente viene intubato e ventilato meccanicamente. L’esame del torace, rivelava la riduzione del murmure vescicolare bilateralmente, soprattutto alla base polmonare di sinistra. L’esame neurologico mostrava la presenza di un’anisocoria, mentre l’esame dell’addome nessun segno patologico. Eseguita una TC total body si evidenziava la presenza di un ematoma subdurale acuto con shift della linea mediana, contusioni cerebrali, contusioni polmonari bilaterali prevalentemente ai lobi inferiori, con un diffuso omogeneo incremento della densità al lobo inferiore di sinistra, che suggeriva la presenza concomitante di un piccolo emotorace (figura 1). Dopo le prime manovre per supportare le funzioni vitali, il paziente veniva trasferito in sala operatoria per un’intervento di svuotamento dell’ematoma subdurale e craniectomia decompressiva, resasi necessaria per la concomitante presenza di un importante edema cerebrale. Una ventilazione polmonare protettiva con limitato Tidal Volume, limitato Peak Airway Pressure ed alta PEEP, compatibilmente con i valori di pressione intracranica cerebrale (PIC), veniva da subito intrapresa. In seconda giornata, si assisteva ad un peggioramento del quadro clinico, con la discesa dei valori di sa- turazione arteriosa, per cui il paziente veniva trasportato in radiologia per eseguire una nuova TC del torace. Essa mostrava la presenza di un pneumomediastino, con enfisema sottocutaneo annesso (figura 2). Veniva, allora, adottato un approccio terapeutico conservativo ed attendistico. Nel sospetto di danno tracheobronchiale veniva eseguita una fibrobroncoscopia ed esofagoscopia che non evidenziavano nessun tipo di lesione traumatica, ma solo fenomeni infiammatori a carico del lobo superiore di destra con notevole essudato simil caseoso. Da un più attento esame della TC torace eseguita in prima giornata, (figura 1), è stato ipotizzato un possibile ruolo dell’effetto Macklin nell’eziopatogenesi del pneumomediastino. Infatti, alla TC erano presenti piccole zone di aria libera contigue ai piccoli vasi polmonari e bronchi, configurando radiologicamente un quadro di enfisema polmonare interstiziale. Si decise per un trattamento ventilatorio più conservativo, modificando la ventilazione in Pressure Control Ventilation (PCV), con PEEP limitata e praticando una tracheotomia percutanea dilatativa. In quarta giornata, il controllo radiografico del torace, evidenziava la comparsa di un pneumotorace a destra, con collasso polmonare, per cui veniva posizionato un drenaggio toracico, con risoluzione immediata del problema. Una nuova TC del torace (figura 3 alla pagina seguente), eseguita in decima giornata, dimostrava una normale aerazione del polmone di destra, con scomparsa del pneumomediastino e risoluzione dell’effetto Macklin. Il paziente, in seguito, veniva trasferito presso un centro di Riabilitazione. Figura 1. Le frecce bianche indicano l’effetto Macklin. Figura 2. Pneumomediastino. Descrizione del caso 460 Recenti Progressi in Medicina, 99, 9, 2008 Bibliografia Figura 3. Completa risoluzione del pneumomediastino e scomparsa dell’effetto Macklin. Discussione Nel 1939, Macklin10 dimostrò sperimentalmente che un alto gradiente pressorio tra gli alveoli e l’interstizio polmonare conduceva alla rottura alveolare, con dissezione dello spazio interstiziale da parte dell’aria libera lungo il tessuto connettivo dei bronchi e dei vasi polmonari (fasci broncovascolari), fino ad arrivare nello spazio mediastinico e causare un pneumomediastino. Quindi, l’effetto Macklin può essere considerato come il meccanismo patogenetico del pneumomediastino causato dalla rottura di alveoli. Il riconoscimento diagnostico può avvenire solo attraverso un’attenta valutazione delle immagini TC. Infatti, la caratteristica patognomonica è la presenza di piccole zone di aria libera, disposte solamente intorno ai fasci broncovascolari, in modo tale da configurare radiologicamente un quadro di enfisema polmonare interstiziale16. La rottura alveolare può essere isolata o confluente in una lacerazione polmonare. Sebbene descritto in letteratura come associato frequentemente ai traumi chiusi del torace, l’effetto Macklin ancora oggi rimane sottostimato. I dati attuali parlano di un incidenza di pneumomediastino fino al 10% nei traumi chiusi del torace. In circa il 95%, l’eziologia può essere riconducibile all’effetto Macklin, mentre le lesioni tracheobronchiali o esofagee hanno un incidenza molto bassa, nell’ordine del 2%16,19. Il nostro caso è un classico esempio di processo fisiopatologico descritto come effetto Macklin. La sua identificazione come eziopatogenesi del pneumomediastino ha modificato l’approccio terapeutico, con l’utilizzo di una ventilazione a pressione controllata, limitato Peak Airway Pressure e limitata pressione positiva di fine espirazione. Il nostro atteggiamento “protettivo ed attendistico” ha prodotto come risultato la completa scomparsa del pneumomediastino. Ulteriori contributi si rendono necessari per una più frequente identificazione e migliore conoscenza. 1. Wintermark M, Wicky S, Schnyder P, Capasso P. Blunt traumatic pneumomediastinum: Using CT to reveal the Macklin effect. AJR:172, January 1999: 129-30. 2. Cyrlak D, Milne ENC, Imray TJ. Pneumomediastinum: a diagnostic problem. Crit Rev Diagn Imaging 1984; 23: 75-117. 3. Groskin SA. Selected topics in chest trauma. Semin Ultrasound CT MR 1996; 17: 119-41. 4. Baumgartner F, Sheppard B, De Virgilio C, et al. Tracheal and main bronchial disruptions after blunt chest trauma: presentation and management. Ann Thorac Surg 1990; 50: 569–74. 5. Unger JM, Schuchmann GG, Grossman JE, et al. Tears of the trachea and main bronchi caused by blunt trauma: radiologic findings. AJR Am J Roentgenol 1989; 153:1175–80. 6. White CS, Templeton PA, Attar S. Esophageal perforation: CT findings. AJR Am J Roentgenol 1993; 160: 760-67. 7. Ghahremani GG. Esophageal trauma. Semin Roentgenol 1994; 29:387-400. 8. D’Urbano C, Fuertes GF, Biraghi T, et al. Pneumomediastinum: physiopathological considerations and report of six cases treated in an Emergency Surgery Division. Minerva Chir 1996; 51: 577-83. 9. Bejvan SM, Godwin JD. Pneumomediastinum: old signs and new signs. AJR Am J Roentgenol 1996; 166:1041-8. 10. Macklin CC. Transport of air along sheaths of pulmonic blood vessels from alveoli to mediastinum: clinical implications. Arch Intern Med 1939; 64: 913-26. 11. Marchand P. The anatomy and applied anatomy of the mediastinal fascia. Thorax 1951; 6: 359-68. 12. Westcott JL, Cole SR. 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