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L`analisi di alcuni concimi organici a Laimburg
L’analisi di alcuni concimi organici a Laimburg Markus Kelderer, Anne Topp, Aldo Matteazzi, Oskar Andreaus, Daniela Gramm, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg I vità edafica dei microrganismi presenti nel suolo. Da ormai 5 anni, gli operatori del dipartimento “Agricoltura biologica” e del laboratorio di chimica del Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg collaborano all’analisi e alla valutazione di alcuni concimi organici da diversi punti di vista. Al centro della serie di prove organizzate si trova, sin dal loro inizio, il superamento dell’impasse nel quale si trovano le aziende biologiche in primavera, relativo proprio a questo l mercato offre un’ampia varietà di concimi organici. Tanto sono differenti i loro prezzi, altrettanto lo sono le loro composizioni chimiche. Le formulazioni spaziano dal liquido al polverulento al pellet. I materiali di partenza possono aver origine vegetale o animale o derivare da loro miscele. A causa dei differenti processi di lavorazione cui sono sottoposti e delle loro diverse caratteristiche o formulazioni, risultano difficilmente valutabili e quantificabili sia il momento di intervento che la modalità di rilascio delle sostanze nutritive. L’approvvigionamento di azoto delle piante gioca un ruolo centrale in tutti i tipi di coltivazione, soprattutto in primavera, alla ripresa vegetativa. Per poter fornire una sufficiente quantità di azoto prontamente assimilabile è quindi fondamentale poter disporre di esaurienti informazioni in merito al rilascio dell’elemento da parte dei concimi organici. Certamente il processo di mineralizzazione dell’azoto non è influenzato solo dal rapporto C/N, dal tipo e dalla qualità dei legami azotati o dalla formulazione dei concimi, ma anche dalla temperatura, dal grado di umidità del terreno, dal pH e dall’atti- Prova in pieno campo nell’azienda di Laimburg; a sinistra del palo in cemento tesi testimone, a destra tesi concimata con concimi organici commerciali. Grafico: quantità media raccolta 2009-2011, prova di concimazione a Laces. 25 2011 2010 2009 kg mele/pianta 20 15 10 5 3 x 33 co % m po co st m +N po ut st ris +d ta ig rt es ta to da bi A og zo as co r( pa cc ia m at ur a) A zo co r au tu nn o A zo co r A zo co r co m po st am m on ic o so lfa to te st im on e 0 220 elemento nutritivo. Si è cercato quindi di ottimizzare diverse strategìe di concimazione. A tale scopo sono state innanzi tutto determinate la quantità e la velocità di rilascio dell’azoto assimilabile contenuto nei concimi in prova. La mineralizzazione nel breve e nel lungo periodo di prodotti innovativi e anche di concimi comunemente utilizzati in ambito locale è stata posta a confronto con quella di fertilizzanti presenti sul mercato e di origine minerale. Naturalmente, mentre le prove erano in corso, sono state acquisite informazioni supplementari sull’ulteriore approvvigionamento di sostanze nutritive attraverso la concimazione, sulle modifiche della salinità e del pH del terreno, oltre che sul contenuto in metalli pesanti dei prodotti. Inizialmente è stato sottoposto ad osservazione l’andamento della mineralizzazione dell’azoto, della durata di 60 giorni, di circa 50 diversi concimi presenti sul mercato – il processo è stato seguito in laboratorio a differenti temperature (8 e 16 °C). In una successiva prova, una serie di prodotti è stata valutata con il medesimo obiettivo per la durata di 120 giorni. Parallelamente 6/2011 a ciò ne è stato registrato il comportamento della mineralizzazione in diversi tipi di terreno. Ulteriori informazioni in merito possono essere ottenute visitando il sito www.laimburg.it. Le prove visive organizzate con essenze erbacee hanno chiarito in misura ancora più evidente la differente attività dei concimi organici. Anche l’obiettivo di una prova biennale su piante di melo e di pero allevate in vaso era, come per le prove prima descritte, la determinazione delle curve di mineralizzazione dell’azoto dalla primavera all’autunno. Sono inoltre stati effettuati dei rilievi, prima e dopo il periodo di prova, sulla vigorìa delle piante (diametro del fusto e lunghezza dei getti), sul numero di mazzetti con le prove in vaso, anche in questi casi si è proceduto alla registrazione dell’andamento del processo di mineralizzazione dell’azoto, ad analisi fogliari e del suolo, a rilievi sulla vigorìa delle piante e sulla quantità e qualità prodotta. Nel grafico è riportata la quantità media di mele prodotte a Laces nel biennio 2009-2011. Le tesi sono solo alcune delle 15 totali in prova. Le piante concimate con solfato ammonico sono quelle che anche dopo 3 anni di prova forniscono la maggiore produzione e sono seguite a breve distanza dalle tesi Azocor frazionata in 3 somministrazioni (a distanza di 4 settimane l’una dall’altra), ciascuno con un terzo della quantità prevista di concime, e da Azocor somministrato to dell’obiettivo che si intende conseguire – se esso debba garantire un rapido apporto di azoto e/o se abbia il compito di rilasciare altri importanti elementi nutritivi. • Confrontando il prezzo dei concimi, si dovrebbe considerare, accanto a quello per unità azotata, anche il potenziale di mineralizzazione dello stesso elemento, tipico di ogni prodotto. Si consiglia questa valutazione sulla base dei risultati delle sperimentazioni condotte, secondo i quali solo una parte dell’azoto contenuto nei concimi è prontamente disponibile. L’evaporazione nell’aria e la fissazione nel terreno sono parametri di cui tener debito conto. • In caso di miscele di prodotti, è al- Prove con essenze erbacee, a sinistra tesi concimata con digestato da biogas, a destra testimone. fiorali, sulla quantità di mele e pere prodotte, oltre ad analisi fogliari, sulla colorazione delle foglie e del terreno. Le prove di concimazione in pieno campo hanno avuto inizio nel 2009 in due diverse località, in un giovane frutteto di Braeburn nell’azienda parcellare del Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg e in un giovane impianto di Golden Delicious di Laces. Scopo di entrambe era la valutazione di strategìe di concimazione diverse per tipo di concime, momento di distribuzione, quantità somministrata e combinazioni con lavorazioni del terreno. Similmente a quanto avvenuto in autunno. Una quantità relativamente bassa di mele è stata raccolta dalla tesi Azocor senza lavorazioni standard del terreno (rincalzatura-erpicatura), ma con semplice falciatura e pacciamatura delle essenze erbacee. Ulteriori approfondimenti e prove potranno chiarire se questa tendenza si ripeterà. Al momento non si prevede ancora la conclusione delle prove, considerato il numero di quesiti rimasti senza risposta. Dall’esperienza quinquennale si possono comunque trarre alcune indicazioni utili per la pratica: • Fondamentalmente, in fase di scelta del concime, è importante tener con- tresì consigliabile valutare l’origine dei materiali di partenza e il tipo di trasformazione alla quale sono stati sottoposti per poter avere informazioni utili sulla qualità del prodotto stesso e contenere ulteriori gravami a causa, ad esempio, dell’aggiunta di metalli pesanti. • Secondo i risultati ottenuti finora con le prove in pieno campo è possibile concludere che la strategìa di concimazione può giocare un ruolo determinante nello sviluppo delle piante e per la resa di una coltura. [email protected] 221