Comments
Transcript
Due volte alla settimana alle 6 e 30 del mattino il
Dolomiten, 23/05/2009 OGGETTO: IL COMUNE È TENUTO A RISPONDERE? “Due volte alla settimana alle 6 e 30 del mattino il camion per la raccolta della spazzatura del Comune sosta direttamente sulla via – una strada senza uscita davanti alla mia camera da letto, per svuotare i cassonetti dei rifiuti di tutta la via. L’intera procedura di arrivo, svuotamento e ripartenza dura circa 15 minuti, dato che l’autocarro deve anche girarsi, operazione impegnativa a causa della mancanza di spazio nella nostra via. Durante tutte queste fasi il motore dell’automezzo è sempre acceso e gli addetti alla raccolta dei rifiuti si comunicano a voce alta le istruzioni, spesso gridando. Ho già scritto circa due mesi fa al Sindaco, proponendogli di collocare altrove il punto di raccolta o, almeno, di fare in modo che l’autocarro entri in retromarcia nella nostra via, in modo da poter riposare tranquillamente, ma finora non ho avuto risposta. Vorrei sapere: il Comune non è sempre tenuto a rispondere per iscritto al cittadino entro una determinata scadenza?” In effetti la legge prevede che l’ente pubblico concluda con un provvedimento espresso i procedimenti amministrativi, avviati su richiesta del cittadino oppure d'ufficio. Ciò significa che l’ente pubblico deve sempre rispondere entro un determinato lasso di tempo al cittadino quando questi, per esempio, faccia richiesta di licenza, autorizzazione o contributo. Ciò vale anche se l’ente pubblico avvia d’ufficio un procedimento amministrativo come, ad esempio, una procedura di controllo nei confronti di un cittadino. Se l’ente pubblico non ha fissato in via autonoma e preventiva una scadenza, allora il termine per la risposta è di 30 giorni. Tuttavia, tale scadenza decorre per l’amministrazione provinciale e i Comuni a partire dal giorno della costituzione in mora: ciò significa che l’ente pubblico, dopo la sua inerzia iniziale, deve essere di nuovo sollecitato espressamente ad agire, e la scadenza dei 30 giorni vale soltanto a partire da tale data. Se il funzionario competente non adempie all’obbligo di risposta, ciò può avere conseguenze gravi sia nei suoi confronti che per il suo ufficio, in quanto il silenzio dell’amministrazione può comportare sanzioni di ordine civile, penale e disciplinare. Attenzione, però: il Comune non è tenuto a rispondere a ogni richiesta scritta dei cittadini. Se, infatti, l’istanza del cittadino è manifestamente infondata o di ordine generale, secondo la giurisprudenza prevalente ciò solitamente non dà corso a un vero e proprio procedimento amministrativo. Ciò vale anche per i casi in cui l’amministrazione pubblica non sia competente per la richiesta del cittadino o questi non abbia un interesse giuridicamente rilevante all’azione dell’amministrazione. Quindi, per quanto riguarda semplici proposte relative, ad esempio, a modalità più rispettose delle esigenze dei cittadini nel servizio di raccolta dei rifiuti, sarebbe opportuno che il Comune, nel perseguire lo scopo della buona amministrazione, rispondesse, tuttavia non è tenuto a farlo.