CALPR O TECTINA TI AIUTIAMO A PRENDERTI CURA DELLA TUA
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CALPR O TECTINA TI AIUTIAMO A PRENDERTI CURA DELLA TUA
CALPROTECTINA Calprotectina fecale elevata Un’elevata concentrazione nelle feci è sempre indice di infiammazione in atto, una sorta di “VES intestinale”, con caratteristiche diagnostiche nettamente superiori ai tradizionali test attualmente disponibili (ricerca sangue occulto, leucociti fecali). L’eliminazione di calprotectina nelle feci è, inoltre, un buon marcatore di recidiva nei soggetti affetti da malattie infiammatorie intestinali, dato il suo maggiore incremento nelle fasi clinicamente attive della malattia. La calprotectina può aumentare oltre che nelle malattie croniche dell’intestino, in patologie di carattere infiammatorio, acuto o cronico, comunque circoscritte al tratto digerente, come malattie peptiche, esofagiti, diverticoliti ed enterocoliti infettive. Infine, il fatto che le concentrazioni fecali di calprotectina risultino aumentate nelle neoplasie del tratto gastro-intestinale, in particolare nel cancro colon-rettale, giustifica la maggior affidabilità della calprotectina fecale come test di screening, rispetto alla messa in evidenza del sangue occulto nelle feci. TI AIUTIAMO A PRENDERTI CURA DELLATUA SALUTE. Il test è, dunque, consigliato in corso di: • diarrea cronica; • dolore addominale cronico; • malattia infiammatoria cronica intestinale nota (RCU, MC). In quest’ultimo caso, il test può permettere di: • seguire il decorso della malattia; • monitorare la terapia; • individuare eventuali ricadute. Calprotectina fecale bassa In questo caso ci sono elevate possibilità che non esistano patologie organiche intestinali e che eventuali disturbi siano riconducibili alla sindrome dell’intestino irritabile, ad altre patologie funzionali o a celiachia. Bios S.r.l. Viale Giacomo Mancini (palazzo gps corpo d), Cosenza (Cs) Tel. +39 0984 48 33 57 | Fax. +39 0984 31 21 6 [email protected] | www.laboratoriobios.it LA CALPROTECTINA IL TEST La calprotectina è una proteina appartenente alla famiglia delle s100 ed è presente in grande quantità nei granulociti neutrofili. Si tratta di una proteina con attività batteriostatica e micostatica paragonabile a quella degli antibiotici: per questo l’abbondanza di calprotectina nei granulociti neutrofili e la sua attività antimicrobica ne suggeriscono un ruolo rilevante nelle funzioni difensive dell’organismo. Il dosaggio della calprotectina nelle feci offre, quindi, notevoli vantaggi nella valutazione dell’infiammazione dell’intestino. Nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, che sono indicate internazionalmente con ibd (Inflammatory Bowel Disease) e comprendono la colite ulcerosa, il morbo di Crohn e le cosiddette “coliti indeterminate”, il livello di calprotectina è, infatti, generalmente molto elevato. La presenza di calprotectina è stata riscontrata nel siero, nella saliva, nel liquido cerebrospinale e nelle urine. Ma è il dosaggio della calprotectina presente nelle feci a offrire i maggiori vantaggi nella valutazione del grado di infiammazione dell’intestino: la calprotectina infatti è una proteina estremamente stabile nelle feci, dove rimane inalterata anche per più di 7 giorni. Nei soggetti affetti da Sindrome dell’Intestino Irritabile, indicata internazionalmente con ibs (Inflammatory Bowel Syndrome), il livello di calprotectina è, invece, decisamente inferiore a quello riscontrato nei pazienti con malattia attiva, talvolta superiore al limite di riferimento ma, in ogni caso, sempre superiore a quello riscontrato nei soggetti sani. In presenza di processi infiammatori, la calprotectina viene rilasciata dai granulociti neutrofili e, nel caso di un’infiammazione dell’intestino, può essere rilevata nelle feci. Il dosaggio fecale è l’unico che può fornire indicazioni dirette sulla localizzazione dell’infiammazione, mentre il dosaggio nel siero o nel plasma evidenzia uno stato di infiammazione aspecifico. PREPARARSI ALL’ESAME Pertanto la determinazione della Calprotectina fecale è un potenziale marcatore, semplice, non-invasivo e poco costoso: • per monitorare l’attività infiammatoria intestinale • come indicatore di ricorrenza della patologia • nel follow-up terapeutico • per escludere ibd in soggetti con diarrea cronica o dolore addominale cronico sconosciuto. NON È RICHIESTO IL DIGIUNO. ASTENERSI DA ATTIVITÀ FISICHE PESANTI NEI DUE GIORNI CHE PRECEDONO IL TEST. EVITARE DI SOTTOPORSI AL DOSAGGIO DELLA CALPROTECTINA DURANTE IL PERIODO MESTRUALE IN PRESENZA DI SITUAZIONI EMORRAGICHE INTESTINALI (AD ESEMPIO IN PRESENZA DI EMORROIDI). IN VISTA DELL’ESAME, È BENE SOSPENDERE LA TERAPIA CON FARMACI ANTI-INFIAMMATORI NON STEROIDEI (INCLUSA L’ASPIRINA) ED INIBITORI DELL’ACIDITÀ GASTRICA. NON SOSPENDERE L’ASSUNZIONE DI QUESTI MEDICINALI DI PROPRIA INIZIATIVA E RISPETTARE IN TAL SENSO LE DIRETTIVE MEDICHE. L’EMISSIONE DELLE FECI, INOLTRE, DEVE ESSERE SPONTANEA, SENZA L’AUSILIO DI SUPPOSTE E/O LASSATIVI. NELLA SETTIMANA PRECEDENTE LA RACCOLTA SOSPENDERE ASTRINGENTI COME CARBONE E BISMUTO.