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relazione - Associazione Italiana GIST
Anna Costato Presidente di A.I.G. Associazione Italiana GIST Discorso di benvenuto al 1° Incontro nazionale A.I.G. “Approfondimento medico sui GIST: parliamone con i pazienti.” Milano, 1 Marzo 2008 A nome dell’Associazione Italiana GIST, rivolgo a tutti voi un caloroso benvenuto e vi ringrazio per essere intervenuti a questa nostra prima riunione nazionale. Vogliamo ringraziare l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che ci ospita in questa importante iniziativa. Ringraziamo il Dott. Paolo Casali con tutto il suo gruppo di oncologi e chirurghi, grazie ai quali è stato reso possibile questo incontro, per la disponibilità che ci hanno mostrato sia in questa occasione che in tutte le altre precedenti. Desideriamo ringraziare la società farmaceutica Novartis, perché ha sostenuto economicamente questa iniziativa e che, piu’ in generale, ci ha sempre sostenuto nella costituzione di questa associazione. A cosa serve una associazione di pazienti? Vi voglio leggere che cosa ha scritto a questo proposito una società che si occupa di ricerche di mercato, IBL di Torino, che recentemente ha svolto un’indagine dal titolo “Internet e le associazioni di malati”: Nel mondo della sanità le associazioni di pazienti sono una realtà importante. Il modello di sanità sta cambiando e l’influenza del consumatore di servizi sanitari cioè il paziente sta crescendo, ma la voce del singolo paziente difficilmente può farsi sentire nel più vasto quadro di un sistema sanitario. Pertanto, negli anni a venire, i gruppi di pazienti sono destinati ad assumere sempre maggiore importanza. Con la nostra associazione, abbiamo la possibilità di partecipare ed essere parte attiva in questo processo di cambiamento. Colgo questa occasione per ringraziare tutti i presenti in sala che si sono registrati al nostro sito e in questa modo si sono uniti a noi. Vorrei invitare coloro che oggi sono qui e non si sono registrati ancora, a farlo; tutti i dati richiesti sono coperti dalla legge sulla privacy e noi siamo una associazione di volontari, registrata quale Associazione di Promozione Sociale, senza alcuno scopo di lucro. Registrandovi con noi, unendovi alla nostra associazione, voi ci date maggiore forza e possiamo acquisire maggiore importanza con i nostri interlocutori di oggi e con quelli che avremo domani. Oggi siamo qui, pazienti, familiari o amici, perché vogliamo capire di più di questa malattia e sentire notizie che la riguardano, perché tutti noi vogliamo sapere cosa fare, dove andare, cosa aspettarci, che farmaci sono disponibili, che possibilità ci sono di guarire, se questa malattia ha colpito uno di noi o se ha colpito uno dei nostri familiari. La nostra associazione fa parte di una comunità internazionale di associazioni di pazienti affetti da GIST. Questa comunità è formata da gruppi di pazienti, alcuni dei quali hanno una storia relativamente lunga: ci sono associazioni di pazienti GIST negli Stati Uniti che hanno iniziato ad operare sei/sette anni fa e sono oggi molto attive, informano i loro pazienti, costituiscono una comunità molto coesa e solidale; si aiutano, si incoraggiano, si informano e questo genere di cooperazione è una risorsa, perché è una fonte continua di aggiornamento, di informazione e di incoraggiamento. Quando ho informato i nostri amici negli Stati Uniti e in Europa che ci sarebbe stata questa nostra prima riunione in Italia, ho ricevuto molti messaggi di auguri per questa riunione e di saluto per voi. Naturalmente non ve li posso leggere tutti per una questione di tempo, ma vi riporto alcuni stralci: Joan, una paziente americana, scrive: “A tutti i pazienti GIST in Italia, congratulazioni per aver organizzato il vostro primo seminario; per me, il mio gruppo di supporto qui in America è una fonte di speranza, di aiuto, di informazione e di amicizia; non riesco nemmeno a spiegare come sia stato importante per me trovare altri pazienti. Sono certa che anche voi scoprirete che la vostra associazione è un grande aiuto per combattere questa malattia.” Julie, moglie di un paziente americano: “A tutti gli italiani desidero dire questo: raccogliete tutte le informazioni che potete dai vostri medici e condividetele con altri pazienti insieme alla vostra esperienza. La solidarietà che nasce in una comunità di pazienti che affrontano la stessa malattia è inestimabile.” Lee Ann, paziente americana: “Siamo felici che l’esperienza del nostro gruppo possa servire come modello per voi in Italia. I migliori auguri a tutti voi e a tutta la famiglia GIST nel vostro paese. Saremo sempre felici di darvi il nostro aiuto. Cathy, paziente: “A tutti i pazienti in Italia vorrei dire che non siete soli in questo percorso, avete la nostra comunità per condividere preoccupazioni e scopi, per poter diventare pazienti informati e consapevoli nell’affrontare un tumore raro, ma curabile.” Dalla Norvegia, Jan, paziente: “Un augurio di successo per il vostro incontro. Tutti noi nella comunità di pazienti GIST sappiamo come è importante condividere gli stessi scopi. Nessuno deve essere solo a lottare contro questa malattia. Buona fortuna.” Gail, moglie di un paziente, scrive: “Saluti dagli Stati Uniti e benvenuti nella nostra comunità, Siamo pochi ma forti nello spirito; il nostro legame di amicizia è solido. Vi mandiamo tanti auguri.” Anne dagli Usa: “Per me e mio marito affetto da GIST la comunità di pazienti è diventata come una famiglia, questa malattia ci unisce” Dalla Germania, Stefanie, paziente: “Salve cari pazienti GIST e famiglie in Italia, nella nostra comunità internazionale, condividiamo importanti informazioni su notizie mediche e ricerca scientifica. Nel vostro nuovo gruppo troverete ascolto, sia nei momenti buoni che nei momenti difficili. Tanti saluti da Berlino.” Una moglie, Cathy, che si rivolge alle mogli: “Salve, mio marito è ammalato di GIST, mi rivolgo alle mogli e compagne in Italia che seguono un malato di GIST: la battaglia che combattiamo noi è diversa e spesso dobbiamo affrontare le nostre stesse angosce e paure, ma non siamo sole, ci sono altri che hanno già fatto questa esperienza e sono pronti ad aiutare.” Dalla Svizzera, Ulrich, paziente: “Mi congratulo per l’avvio di una associazione di pazienti in Italia; nella rete globale delle associazioni di pazienti con GIST la cooperazione è grande ed è molto importante per noi pazienti.” Quello che segue è il messaggio di una giovane mamma americana, Robin, che ha una figlia adolescente affetta da GIST da molto tempo impegnata nella cura e nella lotta contro questa malattia: “Non bisogna perdere mai la speranza, perchè la speranza è quella che ci fa sopportare la malattia; in Internet ho trovato aiuto, guida e fiducia da persone che non conoscevo e di cui non ho mai sentito la voce, ma che hanno condiviso la loro esperienza.” Per ultimo, vi leggo il messaggio di Bob, un paziente GIST di 73 anni dagli Stati Uniti. Ha scritto una mail lunghissima che non ho il tempo di leggervi, che conclude con un messaggio di fiducia: “Soprattutto, cari amici in Italia, non pensate che il GIST sia una sentenza di morte: io lo sto combattendo da più di dieci anni, questo tumore può essere curabile ed è il più studiato che ci sia. Restate uniti al vostro gruppo di supporto, consideratelo come una famiglia allargata e ricordate che non siete affatto soli.” Vi ho portato questi messaggi perché secondo me sono preziosi, contengono parole semplici e spontanee. Questo pomeriggio, alla fine dell’incontro, vi parlerò dei progetti e prossimi passi che vorremmo fare come associazione e sarà importante l’aiuto di persone che si renderanno volontarie e vorranno lavorare con noi. Vi presenterò anche il comitato direttivo dell’associazione, grazie al quale è stato possibile costituirci ufficialmente e registrarci. Vorrei concludere ricordando che ieri 29 febbraio è stata la prima giornata europea dedicata alle malattie rare. Ci sono 6.000 tipi di malattie rare e la maggior parte di queste non ha una cura, non ha medici esperti per trattarle e, quindi, vi potete immaginare che dramma sia per una persona che, oltre ad avere una malattia importante, si ritrova in queste condizioni. Questa prima giornata in Europa è dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di avere studi e ricerca per queste malattie. Sono un milione le persone in Italia affette da malattie rare e leggendo queste informazioni, mi rendevo conto di come ci differenziamo noi con il GIST dal resto di queste esperienze, perché per quanto riguarda questa malattia, la ricerca medica è enorme: infatti, negli ultimi anni sono stati compiuti grandi progressi e li sentiremo oggi dagli esperti. Questo deve essere un motivo di incoraggiamento e di speranza per chi è triste per sé e per i propri familiari, per chi nutre tante paure e angosce, legittime e comprensibili, ma abbiamo la fortuna - se mi permettete di usare questa parola - di una continua ricerca, insieme al vantaggio di avere degli ottimi medici che sanno trattare questa patologia e dobbiamo avere fiducia. §§§