debba intendersi con la locuzione “ che perseguono esclusivamente
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debba intendersi con la locuzione “ che perseguono esclusivamente
LA DEDUCIBILITA’ DELLE EROGAZIONI LIBERALI FATTE DALLE IMPRESE AGLI ENTI CON PERSONALITA’ GIURIDICA a cura di Lorusso Federica- Studio Sciumé e Associati [email protected] http://www.sciume.net/ L’Agenzia delle entrate è intervenuta di recente con le risoluzioni n. 411 del 2008 e n. 386 del 17 ottobre 2008 relativamente alla deducibilità delle erogazioni liberali di cui all’articolo 100, comma 1, lettera a) del Tuir, chiarendo alcune perplessità sorte in merito all’ambito di applicazione della norma. In particolare, l’art. 100, lettera a), del Tuir stabilisce che sono deducibili dal reddito d’impresa dichiarato, nel limite massimo del 2%, le erogazioni liberali fatte a favore di persone giuridiche che perseguono esclusivamente finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria, culto e ricerca scientifica. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, tali erogazioni sono deducibili se il beneficiario dell’erogazione: a) possiede personalità giuridica ( art.1 del DPR 361/2000) b) persegue esclusivamente una o più finalità fra quelle sopra indicate. La presenza di detti requisiti è, pertanto, condizione necessaria affinché l’ente erogatore possa godere dell’agevolazione fiscale di cui all’art. 100 lettera a) del Tuir. In merito al presupposto di cui al punto b), l’Agenzia delle Entrate chiarisce che “ i beneficiari delle erogazioni liberali non possono perseguire finalità diverse da quelle espressamente previste dalla norma.”, ovvero finalità di: educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria, culto e ricerca scientifica. Di seguito ci soffermeremo ad analizzare questo secondo requisito ed in particolare cosa debba intendersi con la locuzione “ che perseguono esclusivamente finalità di…” A tal riguardo, l’Agenzia delle Entrate stabilisce che l’esclusività deve essere dimostrata: “in forza delle norme primarie e regolamentari del settore di competenza e in base alle previsioni recate dagli statuti o atti costitutivi dei medesimi beneficiari.” e che “la delimitazione dei destinatari delle erogazioni liberali sulla base delle finalità perseguite non preclude che l’ente beneficiario possa porre in essere eventuali attività che si qualificano, sotto il profilo fiscale, come attività commerciali, sempre che si tratti di attività non particolarmente significative, in diretta attuazione delle finalità indicate dalla medesima disposizione agevolativa e che non siano tali da assumere rilevanza autonoma, realizzando finalità ulteriori rispetto a quelle indicate dalla norma. ______________________________________________________________________________________________________________ [email protected] copyright Edinet Srl 2008 In altri termini, il perseguimento, anche eventuale, di finalità diverse da quelle previste non consente all’ente erogante di usufruire dell’agevolazione fiscale di cui all’art. 100 del tuir. Per quanto riguarda l’esercizio di un’attività commerciale da parte dell’ente beneficiario, in passato l’Agenzia delle Entrate aveva escluso dall’ambito di applicazione della norma tutti quegli enti che, pur perseguendo statutariamente finalità di cui all’art.100, svolgevano attività commerciale anche se in modo residuale. L’esercizio di detta attività, infatti, secondo l’amministrazione finanziaria realizzava finalità ulteriori e diverse rispetto a quelle indicate nell’art.100.( risoluzione 9/177 del 1983) Con le predette risoluzioni, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta assumendo un orientamento meno restrittivo anche se non del tutto condivisibile. L’amministrazione finanziaria continua a confondere la natura fiscale di un ente con la natura civilistica non lucrativa dello stesso. Una Fondazione, infatti, può qualificarsi fiscalmente come ente commerciale e perseguire, tuttavia, finalità di cui all’art. 100 del tuir. Questo è il caso, ad esempio, di Fondazioni Ospedaliere e Scolastiche private che, civilisticamente si qualificano come Enti senza fini di lucro con finalità di assistenza sanitaria ed educativa mentre, fiscalmente sono enti di natura commerciale, in quanto le prestazioni sanitarie e scolastiche sono corrisposte a fronte del pagamento di specifici corrispettivi da parte degli utenti. Secondo l’Agenzia delle Entrate, questi enti, pur perseguendo le finalità indicate dalla norma, sarebbero di fatto esclusi dall’ambito dell’art. 100 del tuir, in quanto svolgono attività commerciale in modo prevalente ed autonomo. ______________________________________________________________________________________________________________ [email protected] copyright Edinet Srl 2008