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La mostra di Bartesaghi per continuare ad aiutare

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La mostra di Bartesaghi per continuare ad aiutare
Cronaca 13
IL CITTADINO
GIOVEDÌ 23 GENNAIO 2014
Le famiglie di Stefano e Luigi
«È la nostra seconda casa»
Era il 18 gennaio anche quel
giorno. E pioveva. Fu allora che Stefa­
no, 17 anni e tanto entusiasmo, venne
fermato nella sua corsa al futuro da una
crisi d’asma più forte del solito.
Valerio Picheca legge il messaggio del padre Luigi, in primo piano
Era una mattina del 2011: Stefa­
no era diretto come sempre a
scuola, in un piccolo paese del
Lodigiano, quando arrivò quel­
l’attacco così importante da pro­
vocargli un arresto cardiaco nel­
la corsa verso l’ospedale.
Poi un nuovo arresto: venti
minuti senza ossigeno che han­
no segnato per sempre la sua
vita e quella dei suoi genitori,
Michele e Giuseppina Marchi­
selli, che ora, in un piovoso 18
gennaio 2013, si trovano così a
essere i testimoni di quella spe­
ranza tutta particolare che è il
mattone più importante posto
nel nuovo Centro per malati di
Sla e persone in stato neurove­
getativo.
L’ingresso del nuovo Centro nato dal progetto «Slancio»
«La nostra seconda casa»
formella sarà custodita sulla pa­
rete della memoria nella cappel­
la del centro.
Quasi a voler dire che quelle
pareti colorate, quelle ampie ve­
trate sono chiamate ad accoglie­
re, volti, storie, sentimenti, fati­
che e scelte di vita che non se ne
andranno mai, ma diventeran­
no patrimonio comune di tutta
Roberto Mauri
Michele Marchiselli
la struttura, a partire dagli ope­
ratori del centro. Tracce di vita,
dunque, che sempre e comun­
que vuole essere meraviglia, an­
che quando la quotidianità è fat­
ta di immobilità, malattia, dolo­
re, fatica ed esistenze racchiuse
in un mondo a parte che non
deve essere lasciato solo. Chi lo
desidera può chiedere di intito­
lare una camera, un nucleo o un
servizio a una persona cara: un
modo concreto per ricordare
qualcuno affidando la sua me­
moria alla gratitudine di chi, per
molto tempo, potrà trovare nel
centro un aiuto indispensabile.
Per ricordare anche così la me­
raviglia del quotidiano. Comun­
que. n
Cooperativa «La Meridiana»
La gioia di Mauri e dei suoi
Ora serve il sostegno di tutti
«Sei il solito brianzolo». Così venne
etichettato, non senza qualche scet­
ticismo di troppo, Roberto Mauri
quando nel novembre 2011 assicurò
la conclusione dei lavori del Centro
per fine 2013. Ora, 18 giorni dopo
quella scadenza, la struttura così
fortemente voluta da “La Meridia­
na” è sotto gli occhi di tutti. «Una
struttura aperta – ci tiene a eviden­
ziare il direttore della cooperativa
nata nel lontano 1976 – il malato è
qui, ma queste mura non sono una
chiusura. Quando cinque anni fa –
continua Mauri – ci siamo guardati
in faccia per dirci che non si poteva
continuare ad ospitare i malati in
queste condizioni alla San Pietro (il
centro geriatrico, ndr) , in spazi pic­
coli, c’era un’altra Italia. Poi è arri­
vata la crisi, che ha stravolto tutto,
ma oggi quello che vediamo qui rea­
lizzato è la mossa migliore per invi­
tare tutti a non piangersi mai addos­
so». Dal 2001 nei nuclei specializzati
della San Pietro sono state accolte
circa 150 persone colpite da gravi
malattie, con risultati riconosciuti
da degenti e famiglie. Proprio da
questa esperienza è nato il progetto
Slancio. Instancabile in questi anni
l’impegno della cooperativa per far
conoscere il progetto e coinvolgere
Monza e l’intera Brianza, dalle isti­
tuzioni ai cittadini. Il sostegno è ar­
rivato da molti, ma non può finire
oggi. Anzi, deve più che raddoppia­
re. Il centro è costato circa 10milioni
di euro: 750mila euro sono stati sin
qui raccolti tra i cittadini, più di 2 i
milioni di donazioni e finanziamen­
ti a fondo perduto. Il resto, oltre 7
milioni, è ancora da pagare. E i “soli­
ti brianzoli” non possono mancare.
Per contribuire www.progettoslan­
cio.it.•A.M.
Il destino volle poi che a 7 mesi
da quella fredda mattina di gen­
naio per il giovane, in lieve fase
di recupero motorio, arrivasse
anche un problema ischemico.
Da allora la vita dei Marchiselli,
genitori e altri due figli maschi,
è cambiata per sempre. “Oggi
Stefano – precisa papà Michele
– viene considerato in stato di
minima coscienza. E questa or­
mai è diventata la nostra secon­
da casa. Mia moglie viene qui
ogni giorno alla mattina, io arri­
vo subito dopo il lavoro e lascio
Stefano solo quando si è addor­
mentato”.
«Qui curano anche noi»
La famiglia Marchiselli è arriva­
ta a Monza dopo tanto peregri­
nare in strutture di assistenza
lombarde. Papà Michele prima
infatti affida il figlio alle cure di
altri centri, dove l’assistenza è
senza dubbio d’eccellenza. Ma
le cure amorevoli sono un’altra
cosa. E sono queste che lui e sua
moglie cercano. Cercano una
seconda casa per il figlio e per
loro.
Una casa dove sentirsi ben
accolti, amati e non solo curati.
“Qui i famigliari sono conside­
rati tanto quanto la persona ma­
lata. Chi ci segue ha sempre un
sorriso e un abbraccio anche per
noi, non solo per Stefano ­ dice
mamma Giuseppina, signora
esile che si racconta con timi­
dezza tra i corridoi del nuovo
centro voluto da “La Meridiana”
­ e se noi siamo tranquilli, meno
nervosi, Stefano lo percepisce
perché assorbe la nostra positi­
La mostra di Bartesaghi
per continuare ad aiutare
Inaugurata la struttura, non
si ferma, anzi accelera in tutte le dire­
zioni, la campagna di «Slancio».
Obiettivo sostenere concreta­
mente la nuova residenza San
Pietro per malati complessi
(stati vegetativi, Sla, terminali
non oncologici) a fronte in un
impegno economico non indif­
ferente per la sua realizzazione.
E scende in campo anche l’arte
con una mostra personale della
monzese Franca Bartesaghi che
sarà inaugurata venerdì 31 gen­
naio alle 19 alla galleria d’arte
San Barnaba, in via dell’Orso 9
a Milano.
Un’occasione in più, sino al 7
febbraio (10­12,30; 15­18,45 do­
menica chiuso) per prendere
visione degli ultimi lavori della
Bartesaghi sul tema ‘Il mare dal­
la notte al giorno’ ma anche per
la piazza milanese e non solo di
conoscere Slancio e più precisa­
mente la modernissima struttu­
ra della San Pietro.
E dopo la conoscenza l’auspi­
cio è che scatti anche la genero­
sità in quanto l’obiettivo del­
l’iniziativa è quello di realizzare
con i proventi della vendita dei
quadri, installazioni di domoti­
ca di camera per 7/10 pazienti
affetti da Sla.
«Siamo state sempre presenti
in iniziative di solidarietà in cit­
tà – sottolinea la sorella della
pittrice Rita a sua volta molto
Franca Bartesaghi
La storia dei coniugi
Marchiselli e del
figlio 20enne: «Qui
curano anche noi»
Valerio Picheca non
lascia un istante il
papà, alla San
Pietro da 5 anni
nuovo centro meriterebbe di es­
sere raccontata. Tra autorità e
addetti ai lavori ci sono tanti
famigliari e amici di persone in
stato vegetativo.
Sono loro ad esprimere per i
propri cari la gioia per una strut­
tura che davvero potrà fare la
differenza. Mamme, papà, mo­
gli, mariti e figli. Valerio Picheca
è uno di questi. E’ il figlio di
Luigi, ospite alla San Pietro da
cinque anni e oggi tra i pochi
malati che hanno potuto essere
presenti al taglio del nastro della
nuova residenza.
«Ci serve la vostra benzina»
Ogni storia delle 58 persone, già
alla San Pietro, che a breve ver­
ranno accolte nei reparti del
“Papà è qui e io cerco di dar voce
a quello che prova in un giorno
come questo” sottolinea Valerio
che poi legge un breve testo vo­
luto dal padre. Il messaggio è
chiaro: “Questo è un luogo mo­
derno e arioso che può stimolare
il nostro benessere: la preghiera
che rivolgo a tutti è quella di
continuare a sostenere questo
progetto. Abbiamo tra le mani
una Ferrari, non lasciateci senza
benzina”. Il Centro monzese è
davvero uno spazio all’avan­
guardia, dove la domotica è al
servizio dei pazienti, ma cam­
mina di pari passo con l’acco­
glienza e la condivisione . E il
motore di tutto resta la speran­
za. Sempre e comunque. Un mo­
tore le cui prestazioni hanno
bisogno della benzina di tutti.
Come ricorda Luigi, che qui a
Monza, nelle cure e nell’assi­
stenza alla San Pietro ha trovato
la sua particolare miscela di car­
burante per guardare al futu­
ro n Ari.Mon.
attiva a Monza – forse perché
educate in questo senso da no­
stro padre Luigi, architetto, che
lavorò a lungo alla ristruttura­
zione del complesso della Ma­
donna delle Grazie, trasmetten­
doci un’idea di servizio che deve
accompagnare ogni attività an­
che professionale».
La mostra di Franca Bartesa­
ghi, cresciuta alla scuola di Fio­
ravante Arioli, sarà presentata
dal professor Paolo Biscottini,
che molti ricordano ancora es­
sere stato direttore dei musei
civici e della Villa reale e che
attualmente dirige il Museo
Diocesano da lui fondato nel
1998.
Interverrà anche Francesco
Gatto direttore della galleria
San Barnaba mentre Roberto
Mauri, direttore del progetto
Slancio dal canto suo illustrerà
caratteristiche e finalità della
nuova residenza per disabili.
In attività sin dagli anni ’70
Franca Bartesaghi ha esposto
più volte a Monza ma anche e
soprattutto a Milano e in altre
località italiane ed estere. Un
passato ventennale da inse­
gnante e uno studio al Conser­
vatorio come cantante lirica,
esperienze di grafica pubblicita­
ria, restauro, icone nonché in
tutte le tecniche pittoriche, la
pittrice monzese ha un legame
profondo con la Versilia dove
con lo scomparso Romano Bat­
taglia, animatore de ‘La Versi­
liana’, ha dato vita a non poche
iniziative e manifestazioni cul­
turali. n L.L.
vità”. Papà Michele mostra
amorevolmente alla moglie i
frutti della caparbietà di Rober­
to Mauri e dei tanti suoi collabo­
ratori e non nasconde lo stupore
per i risultati che oggi sono sotto
gli occhi di tutti. “Sino a tre anni
fa credevo agli angeli, sentivo di
essere protetto da loro, poi le
mie certezze si sono spente di
colpo – ci confessa – ma in questi
giorni, nel vedere questa strut­
tura, e il miracolo della realizza­
zione in soli due anni, in me
qualcosa è cambiato. In qualche
modo è come se avessi ricomin­
ciato a credere negli angeli”.
Angeli che hanno il volto di
Francesca, di Rita, di Ilaria e di
tutti gli operatori qualificati che
accolgono e prendono per mano
ospiti e famiglie.
Valerio e il suo papà
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