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STRATEGIE DI LOTTA A VARROA DESTRUCTOR
Strategie di lotta a Varroa destructor Giovanni Formato Efficacia dei trattamenti con zucchero a velo (Randy Oliver, 2011 - 300 g. alveare/trattamento) Accrescimento varroa in caso di trattamenti mal eseguiti La lotta a Varroa destructor 1- Lotta biologica 2- Lotta con acaricidi naturali e di sintesi 3- Lotta integrata (combinazione dei due metodi precedenti) 4 1- LOTTA BIOLOGICA Comporta interventi che non prevedono l’impiego di molecole sulle api, quindi che non comportano alcun pericolo di residui sui prodotti dell’alveare, ma sfruttano comportamenti fisiologici o nemici naturali della varroa. Spesso sono impegnativi per l’apicoltore e sono accompagnati da efficacia acaricida solitamente non determinante. 5 1. eliminazione della covata maschile: • telaino trappola • telaino Campero (TIT3) 2. eliminazione della covata • bigabbia Cassian, telaino E.T. 3. funghi entomopatogeni 4. selezione genetica delle api regine 5. spazio Mussi 6. termoterapia 6 Eliminazione della covata maschile Sfrutta lo spiccato tropismo della varroa (8 su 9) per la covata maschile. • può essere applicato in primavera (produzione covata da fuco) in maniera sistematica; • i telaini per la costruzione della covata da fuco devono essere inseriti nelle immediate vicinanze dei telaini di covata; • la covata maschile deve essere asportata prima che sfarfalli; • l’intervento termina quando cessa l’allevamento dei maschi; • permette di eliminare fino al 75% delle varroe. 7 Il telaino “Campero” o “T.I.T. 3” (Telaino da nido Indicatore Trappola a 3 settori) É un telaino da nido diviso in tre settori verticali da due listerelle. A cadenza settimanale si ritaglia una porzione di favo contenente covata maschile in maniera tale che il telaino funga continuamente da richiamo (e da trappola) per la varroa. 8 Lo spazio Mussi (F. Mussi, ApitaliA Vol. 4/2004, 29-31) Vorrebbe sfruttare il fenomeno del grooming, accentuando lo: le api si staccano tra loro le varroe e le fanno cadere sul fondo dell’arnia (cassetto antivarroa). La distanza tra i due telaini laterali è normale e tra quelli al centro è maggiore, per un totale di 9 telaini nell’arnia. Da centro a centro di ciascun telaino intercorre la misura di 45 mm. 9 Svantaggi 1. Il metodo di lotta è inefficace; 2. formazione di ponti di cera tra telaino e telaino; 3. la rottura di questi ponti comporta fuoriuscita di miele e pericolo di saccheggio durante le visite in apiario; 4. i favi costruiti nelle arnie che adottano lo spazio Mussi non possono essere utilizzati in altre arnie non modificate o nelle posizioni laterali delle arnie con spazio Mussi. 10 Funghi entomopatogeni Micromiceti studiati in quanto nemici naturali di acari (Lodesani et Al., APOidea Vol.1, 13-18, 2004) Possono comportare fino al 100% di mortalità in 7gg • Metarhizium anisopliae: fungo cosmopolita, patogeno per più di 200 specie di insetti; assenza di patogenicità per le api. Prodotti commerciali: Bioblast® (USA) e Metaquino® (Brasile) • Beuveria bassiana, Hirsutella thompsonii e spp.; Arthrobotrys oligospora; Verticillium leucanii, etc 11 Termoterapia La temperatura deve essere controllata molto bene, per evitare danni ai favi da nido. Sfrutta il fatto che le varroe non sopravvivono a T° superiori a 40 C°. I favi del nido vengono posti in un cassone termico a 42-45 C° per 10-15 minuti. Si colpiscono solo le varroe in celle opercolate, per cui contemporaneamente si deve effettuare un trattamento sulle varroe in fase foretica. 12 Selezione genetica Selezione di sciami che presentino un’accentuazione dei meccanismi naturali di resistenza dell'ape alla Varroa: •Capacità di riconoscere tempestivamente, aprire e rimuovere le celle parassitizzate; • Accentuato comportamento di grooming (self-allo/grooming) •Accorciamento del periodo di opercolatura della covata (una riduzione di 1 ora determinerebbe una riduzione annua del 9% di parassiti in un alveare) •Attrazione della covata - varia in funzione dell'età delle larve all’interno della stessa colonia ma anche da una colonia all'altra 13 2- LOTTA CON ACARICIDI (naturali o di sintesi) Principi generali: • operare i trattamenti nei modi e nei tempi previsti, • ruotare i principi attivi • trattare tutti gli alveari e fare i trattamenti contemporaneamente tra apicoltori di una stessa zona 14 Caratteristiche ricercate in un acaricida: • efficacia almeno del 90% (problema di sostanze a basso impatto ambientale ed ApiVar); • non tossico per le api (es. formico per le regine); • di sicuro impiego per l’apicoltore ed il consumatore (es. ossalico e clorphenvinfos); • economico (es. il caso del Perizin®); • di facile e pratico impiego. 15 Le specialità medico veterinarie autorizzate attualmente per l’apicoltura in Italia, non sottoposte all’obbligo di ricetta veterinaria e la cui vendita non è riservata alle sole farmacie sono: Apiguard® (timolo), ApiLife VAR® (timolo, mentolo, eucaliptolo e canfora), Apistan® (fluvalinate) Specialità medico veterinarie autorizzate attualmente per l’apicoltura in Italia, sottoposte all’obbligo di ricetta veterinaria in semplice copia sono: Api-Bioxal® (acido ossalico diidrato); ApiVar® (amitraz) Usciti dal commercio: Perizin® (coumaphos), Apitol® (cimiazolo) e Bayvarol® (flumetrina) 16 Il fenomeno del “fai da te” La carenza di principi attivi, la scarsa praticità dei trattamenti, la bassa attività acaricida, le difficoltà nel realizzare i protocolli di trattamento, spinge gli apicoltori a ricorrere a prodotti destinati ad altre specie animali od a fitofarmaci, per i quali non esistono informazioni per l’impiego del prodotto sulle api (posologia, via e modalità di somministrazione, tempi di sospensione, etc.) es. stecche di pioppo imbevute di: amitraz (Taktic®), clorphenvinfos (Birlane® e Supona®), fluvalinate (Maverik® e Klartan®), acrinatrina (Rufast®), coumaphos (Asuntol®), trichlorfon (Neguvon®) 17 18 19 20 21 22 Esempio di protocollo terapeutico Asportazione della covata da fuco: primavera ApiLife VAR/Apiguard: dopo la smielatura Acido ossalico: a novembre (8-10 °C) in assenza di covata 23 Esempio di protocollo terapeutico ApiGuard o Api Life Var ApiBioxal in assenza di covata (blocco di covata) ApiBioxal gocciolato o sublimato ApiBioxal ApiBioxal ApiBioxal in assenza di covata (blocco di covata) 15 febbraio 30 febbraio 15 marzo 30 marzo 15 aprile 30 aprile 15 maggio 30 maggio 15 giugno 30 giugno 15 luglio 30 luglio 15 agosto 30 agosto 15 settembre 30 settembre 15 ottobre 30 ottobre 15 novembre 30 novembre 15 dicembre 30 dicembre ApiGuard o Api Life Var Il protocollo prevede un intervento estivo e uno autunnale. Nel trattamento estivo, eseguito al momento dell'asportazione dei melari e in presenza di covata, deve essere utilizzata una sostanza ad azione prolungata, in grado di abbattere le varroe che fuoriescono dalla covata che via via sfarfalla. Vengono consigliati interventi con le due formulazioni a base di timolo: l'Apiguard e l'Api Life Var nei mesi più caldi dell’anno (preferibilmente agosto) 25 TRATTAMENTO ESTIVO Apiguard (p.a. timolo) Formulato in gel L'intervento si esegue dopo asportazione definitiva dei melari; inserimento all'interno degli alveari di una prima vaschetta di Apiguard che va collocata aperta sopra i telai da nido. La vaschetta dopo 12-15 giorni viene ripulita del contenuto dalle api e deve essere sostituita con una nuova (2° intervento). Per eseguire correttamente il trattamento con Apiguard, bisogna creare uno spazio idoneo al contenimento della vaschetta capovolgendo il coprifavo (che deve avere una cornice alta almeno tre centimetri). 26 TRATTAMENTO ESTIVO ApiLife Var (p.a.: timolo, eucaliptolo, mentolo e canfora) La formulazione consente un'azione prolungata e perciò in grado di abbattere le varroe che fuoriescono dalla covata che sfarfalla. Trattamento al momento dell'asportazione dei melari, con temperature comprese tra 16 °C e 28 °C (da inizio agosto in poi, a seconda delle diverse zone). Con temperature elevate (>28-30 °C) l'ApiLife Var viene sopportato peggio dalle api rispetto all'Apiguard. 27 La diffusione dei vapori può essere migliorata spezzando la tavoletta in quattro parti che vengono posizionate separate sopra i telai da nido. Dopo 7 giorni dall'inserimento, asportare i pezzi di tavoletta rimasti e collocare una seconda tavoletta e così via fino a coprire 1 mese di trattamento per un totale di 4 tavolette. 28 TRATTAMENTO AUTUNNALE Acido ossalico (Api-Bioxal) I trattamenti devono essere effettuati alla fine dell'autunno (da fine ottobre a fine dicembre), in assenza di covata opercolata e quindi con tutte le varroe in fase foretica (sulle api adulte). Eseguire la somministrazione nella tarda mattinata di giornate soleggiate. Modalità di somministrazione: 1. per gocciolamento 2. per nebulizzazione 3. per sublimazione con Varrox® 29 Per gocciolamento: Gocciolare con siringa la soluzione zuccherina di acido ossalico in quantità pari a 5 ml nello spazio interfavo. Non gocciolare sui favi non popolati dalle api. Durante la stagione autunno-invernale, è consigliato effettuare un unico intervento con acido ossalico gocciolato per evitare danni alle api. Per nebulizzazione: con uno spruzzatore bagnare le api distribuendo 3 ml di soluzione per facciata di favo popolato; prima dell'intervento verificare la quantità spruzzata mediante un cilindro graduato. 30 Per sublimazione (Varrox®) Il sublimatore Varrox® è un vaporizzatore elettrico costituito da piastrine riscaldabili su cui vengono poste compresse di acido ossalico diidrato. Dosaggio: fino a 2 g/alveare Le piastrine vengono posizionate attraverso la porticina di volo o dal retro del cassetto anti-varroa fin sotto al glomere. Durante il trattamento tutte le aperture dell’arnia vanno chiuse con gommapiuma. Dopo un minuto e mezzo si sfila il Varrox® lasciando chiuso l'alveare per altri 10-15 minuti 31 Sublimazione Vs. gocciolamento Vantaggi: richiede più tempo rispetto allo sgocciolamento ma consente l’effettuazione durante l'intera giornata. E', infatti, sufficiente che la temperatura esterna sia superiore ai 5 gradi senza essere limitati alle ore più calde Svantaggi: rischio d'intossicazione grave dell'operatore. Va posta tutta l'attenzione a non inalare l'acido ossalico. Lavorare con attenzione e proteggersi con una maschera con filtri per acidi organici. Altamente corrosivo per i metalli 32 Il VarroGlass ® 33 3 Lotta integrata: Blocco della covata o Confinamento della regina su telaino seguiti da un trattamento acaricida La regina viene confinata su una gabbietta o su un telaino “trappola” (es. Bigabbia Cassian, Telaino E.T.). In gabbietta l’ovodeposizione viene del tutto interrotta; nel favo trappola continuerà ad avvenire ma la covata al momento opportuno (prima che sfarfalli) sarà eliminata. Si libererà la regina, si elimina la covata del favo trappola dopo aver fatto i trattamenti in totale assenza di covata opercolata. 34 35 Grazie dell’attenzione!