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Carichi psichici: il coraggio di parlarne!
Scheda informativa sulla «Giornata del malato 2014»: Carichi psichici: il coraggio di parlarne! Nessuno può essere sicuro che non sarà mai colpito da un'affezione psichica. Le persone colpite e le loro famiglie soffrono non solo della malattia, bensì anche delle sue conseguenze. Spesso si vedono confrontate con un rifiuto e con dei pregiudizi. Risulta dunque difficile ammettere di avere problemi psichici o addirittura di essere affetti da una malattia psichica. La paura di una disapprovazione ingiustificata da parte dell'ambiente circostante è grande e altrettanto grandi sono gli sforzi che le persone colpite devono assumersi sulla via della guarigione. La «Giornata del malato», che ricorre ogni prima domenica di marzo, ha l’obiettivo di promuovere la comprensione per i bisogni dei malati e di rammentare le possibilità di sostegno che le persone sane possono offrire a quelle malate. Nel 2014, in occasione dei suoi 75 anni di esistenza, la Giornata del malato sarà dedicata al tema dei «carichi psichici». Vuole però anche invitare le persone colpite, come pure il loro ambiente, ad avere il coraggio di parlarne. La scheda informativa sulla «Giornata del malato 2014» intende sensibilizzare la popolazione e creare incentivi al dialogo. Le persone colpite da disturbi psichici sono molto numerose. Secondo Swiss Mental Healthcare una persona su due è colpita almeno una volta nella propria vita da un'affezione psichica che richiede un trattamento. Secondo l'osservatorio svizzero della salute (OBSAN) si può partire dal presupposto che il sette per cento della popolazione in Svizzera di età superiore ai 14 anni fa ricorso a un aiuto psichiatrico o psicoterapeutico delegato da medici. Si tratta di circa 470 mila persone. Le donne e le persone giovani sono colpite più frequentemente degli uomini. Secondo l'Ufficio federale di statistica il 26 per cento di tutti gli ospiti degli istituti di cura e di case per anziani soffre di depressioni. Il settore dei disturbi psichici è vasto: spazia da disturbi comportamentali in età di (prima) infanzia, problemi scolastici, disturbi alimentari, crisi della pubertà, (rischi di) dipendenze e di malattie affini, ad affezioni psichiche gravi come schizofrenie, depressioni, manie, fobie, gravi disturbi della personalità, affezioni di demenza dovute a disturbi borderline (caratterizzati da instabilità e impulsività) e a problemi organici del cervello fino ad arrivare a quadri clinici psicosomatici, ad esempio in caso di cancro o di disturbi da stress post-traumatico (tra gli altri nel quadro della migrazione). Le affezioni più frequenti in Svizzera sono le depressioni e i disturbi dell'ansia. Spesso queste affezioni psichiche sfociano in un suicidio. Secondo l'associazione Swiss Mental Healthcare nella fascia d'età delle persone tra i 15 e i 25 anni un decesso su quattro è dovuto a suicidio. 1 «Quello ha una rotella fuori posto. È matto, anormale, ha un comportamento strambo, è fuori fase, è confuso o matto.» Il linguaggio corrente offre molte possibilità per descrivere che cosa possa essere successo a una persona che soffre di un disturbo psichico. Pochissime di queste formulazioni utilizzate in modo lapidario riescono a rilevare il grado del pregiudizio psico-fisico e la problematica che vi sta dietro. I disturbi psichici possono insorgere in tutte le fasi della vita. Una diagnosi precoce sarebbe necessaria, spesso però questi disturbi passano inosservati per lungo tempo. Frequentemente compaiono segnali sotto forma di disturbi fisici, ciò che incrementa il pericolo di valutazioni errate da parte dell'ambiente sociale come pure da parte del personale medico specializzato. Di regola le persone con problemi psichici vengono dapprima richiamate alla ragione dall'ambiente circostante: i teenager «ormai sono nella fase della pubertà», gli adulti «ormai chiedono troppo a se stessi». I consigli espressi con buone intenzioni, come ad esempio «un po' di contegno, insomma», «se solo volessi, potresti farcela», «domani andrà certamente meglio» nella maggior parte dei casi non danno risultati, dato che non viene tenuta in considerazione la possibilità che le stesse persone colpite potrebbero non essere capaci di comportarsi «meglio» o in modo più «sano». Chi sa di essere colpito, ha paura – paura di essere disapprovato, paura di perdere le relazioni e il posto di lavoro. Paura, di non essere più efficiente, di non essere più desiderato, di essere catalogato come alcolizzato, matto o disadattato. Paura di ciò che può succedergli, moralmente e a livello fisico (ad esempio aumento del peso a causa dei medicamenti). Più lungo è il periodo in cui il disturbo non è riconosciuto e accettato in quanto tale, più le persone colpite si sentono sole e isolate. Spesso al prossimo stadio le persone rimangono senza parole. Quando hanno la sensazione di non essere comunque compresi, i malati psichici parlano sempre molto meno della loro condizione. L'influsso negativo che tutto ciò ha sulla capacità al guadagno, sui contatti sociali e dunque anche sull'autocoscienza delle persone colpite nel loro ruolo di parte attiva della società è legato in modo inscindibile e inevitabile all'immagine del problema. Secondo Swiss Mental Healthcare le affezioni psichiche rappresentano la causa principale dei pensionamenti anticipati. Mentre in un anno quasi 300 mila pazienti ricorrono a trattamenti ambulatoriali di medici specialisti e/o in studi di psicoterapia, nelle istituzioni ospedaliere se ne contano poco meno di 60 mila, mentre negli ambulatori i casi sono soltanto 12 mila. Secondo il rapporto Obsan del 2012 sarebbe stato stimato che nel 2010 le affezioni psichiche, a fronte di un prodotto interno lordo di 551 miliardi di franchi, avrebbero generato complessivamente spese susseguenti di oltre 22 miliardi di franchi. Ciò corrisponderebbe a circa il 4.5 per cento del prodotto interno lordo della Svizzera. Già dal 1902 (secondo «Dipendenze Svizzera») nel nostro paese fondazioni, associazioni e organizzazioni di auto-aiuto affrontano instancabilmente settori problematici sull'argomento per portare avanti la destigmatizzazione e occuparsi dell'informazione e delle spiegazioni. 2 La società è però ben lungi da un rapporto benevolo e di sostegno nei confronti di persone affette da malattie psichiche. Gli enti sostenitori della «Giornata del mala»o« sono convinti del fatto che già piccoli passi sono in grado di ridurre notevolmente la distanza tra le persone colpite e il loro ambiente: a tale scopo è però necessario disporre del coraggio di parlarne e della volontà di capire. Per parenti, colleghe e colleghi di lavoro, amici o datori di lavoro non è sempre facile trattare una persona affetta da una malattia psichica o capire i molteplici aspetti di un'affezione psichica. Per l'ambiente circostante di persone affette da carichi psichici ciò significa non da ultimo informarsi attivamente sull'argomento e rendersi conto che a ogni persona è legata una storia di vita propria, assolutamente unica. Molte tappe hanno un decorso positivo, parallelamente si sono dovute o si devono probabilmente superare anche situazioni (ad esempio divorzi, casi di violenza) che hanno portato involontariamente le persone interessate a immagini «distorte» della vita e delle relative esigenze: è mancata nella (prima) infanzia un’affettuosa comprensione, un rafforzamento dell’autostima? Si sono ricevute lodi o prevalentemente rimproveri? Ci sono state molte circostanze esterne «indigeste»? Quali colpi del destino ha già dovuto subire una persona e come sono state gestite queste situazioni finora? Le persone colpite hanno ottenuto aiuto o sono state abbandonate a se stesse? Come persona interessata, nella situazione in cui mi trovo, sono disposta ad affrontare situazioni avverse che hanno contribuito in misura più o meno marcata alla mia malattia attuale? Ho già trovato persone che mi possono aiutare o devo continuare a cercarle? Questo elenco di argomenti che può essere ampliato a piacere, intende fornire incentivi per un ascolto attivo. È grazie alla conoscenza di tutte queste sfaccettature che si può promuovere il coraggio di parlarne. È possibile costruire un rapporto di fiducia unicamente se le persone colpite non hanno l'impressione di essere le sole ad avere questa visione della realtà. Riuscire a tradurre tutto questo in parole è il primo passo verso il riconoscimento e la comprensione del problema nel suo significato soggettivo. Se la persona che ci si trova di fronte ascolta attivamente, ossia se segue i pensieri e condivide i sentimenti, è possibile sperimentare una nuova opportunità di farla risorgere dalla sensazione di abbandono e di impotenza e dunque di farla ritornare alla speranza. La domanda ansiosa «perché sono così diverso?» posta dalle persone colpite può suscitare comprensione e permettere loro di aprirsi al prossimo, senza il timore di perdere la propria dignità. La «Giornata del malato 2014"» vuole invitare ad avere il coraggio di parlarne! Se facciamo parte di quelle persone a cui viene chiesto un consiglio o un aiuto, si tratta anche di trovare il coraggio di impegnarci, di aprirci - quasi come succede a chi chiede aiuto -, di ammettere sia sentimenti sia riflessioni ragionevoli e anche di comunicarli. 3 Ci teniamo a ricordare non soltanto in occasione della «Giornata del malato» che la sensibilità per la malattia e l’autocoscienza hanno molto in comune. Anche noi dobbiamo dunque chiederci se ci consideriamo sufficientemente resistenti e competenti dal profilo psichico per poter fornire aiuto e sostegno, se sappiamo dove poter trovare informazioni supplementari e assistenza e se siamo disposti nel nostro intimo a impegnarci soltanto per un breve periodo oppure anche a lungo termine. Fonti: 1 I fatti e le cifre della presente scheda informativa si basano su diverse fonti, tra le altre Swiss Mental Healthcare – Fatti e dati sulla psichiatria in Svizzera, U. Fringert / H. Kurt, September 2010 (solamente in tedesco), www.swissmentalhealthcare.ch/d/index.html Osservatorio svizzero della salute, OBSAN: www.obsan.admin.ch/bfs/obsan/de/index/05/04.html - Obsan Rapporto 52, La salute psichica in Svizzera, Neuchâtel 2012 (in D e F) - Obsan Dossier 23, Regionale psychische Inanspruchnahme und Versorgungsbedarf, Neuchâtel, 2013 (solo in D, con riassunto in F) Spectra 97, marzo 2013, Newsletter dell'UFSP 4 Link utili : In generale - Fondazione Pro Mente Sana www.promentesana.ch - Rete Salute Psichica Svizzera www.npg-rsp.ch - My handicap (D e F) www.myhandicap.ch - Autoaiuto Svizzera www.selbsthilfeschweiz.ch - Lebenshilfe-Net (solamente D) www.lebenshilfe-net.ch - Informazioni generali sulle malattie (solo D) www.sprechzimmer.ch - Migrazione www.migesplus.ch Cifre e rapporti sull'argomento (D e F) www.swissmentalhealthcare.ch/d/index.html Telefono amico www.143.ch Riferito a malattie - Lega svizzera contro il cancro www.legacancro.ch/it/ - Fondazione Pro Mente Sana (schizofrenia) www.promentesana.ch - Equilibrium, Associazione per il superamento di depressioni (solo D) www.depressionen.ch -VASK, Federazione mantello delle associazioni di famigliari di persone affette da malattie psichiche www.vask.ch - Dipendenze Svizzera www.dipendenzesvizzera.ch - Informazioni sulle droghe (solo D) www.drogeninfo.ch - VEVDAJ, la federazione svizzera che raggruppa le associazioni regionali e locali di genitori e altri famigliari alle prese con problemi di droga www.vevdaj.ch - AA, Alcolisti anonimi www.aasri.org/index.php/it/ - Autismo Svizzera www.autismusschweiz.ch/italian/frameset.htm - elpos, Associazione iperattività e e disturbi dell'attenzione (AIDA Ticino: www.aida-ti.ch) www.elpos.ch 5 - Società svizzera per l'ADHD www.sfg-adhs.ch - Angst- und Panikhilfe Schweiz, APhS (Aiuto www.aphs.ch in caso di paure e panico, Svizzera, solo D) - Associazione GRAAP (Groupe romand d’accueil et d‘action psychiatrique) www.graap.ch - Associazione Alzheimer Svizzera www.alz.ch Società specialistiche di medicina e di psicologia/psicoterapia: - Federazione dei medici www.fmpp.ch + link psichiatri e psicoterapeuti - Società svizzera di psicologia www.ssp-sgp-ch + link - Associazione svizzera degli psicoterapeuti (D e F) www.psychotherapie.ch - Swiss Mental Healthcare www.swissmentalhealthcare.ch Chi siamo La «Giornata del malato» è un'associazione senza scopo di lucro, fondata nel 1939. Fanno parte dell’associazione sia organizzazioni di pazienti sia leghe svizzere contro il cancro, l’epilessia, il reumatismo, associazioni professionali, la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori della sanità (CDS) e altre associazioni del settore sanitario. La «Giornata del malato» propone ogni anno alla popolazione del nostro Paese un tema di attualità legato alla salute e alla malattia. Essa vuole contribuire a promuovere buoni rapporti tra malati e persone sane, a ricordare i doveri delle persone sane nei confronti dei malati e a promuovere la comprensione per i loro bisogni. Vuole inoltre impegnarsi per far riconoscere l’attività di tutti coloro che si impegnano professionalmente o volontariamente a favore dei pazienti. L'associazione si finanzia tramite i contributi dei membri e donazioni: www.giornatadelmalato.ch Giornata del malato, conto per le donazioni: 3442 4794 5, Berner Kantonalbank (Banca cantonale bernese) IBAN CH10 0079 0042 3442 4794 5 6