Comments
Transcript
di iniziare il trattamento) dovremo accertarci che
105 di iniziare il trattamento) dovremo accertarci che dopo alcune ore (meglio se dopo un giorno) il potenziale in uscita non superi 125-130 mV. Se fosse più alto converrà fermare l’ozonizzatore, aerare fortemente e ricominciare la somministrazione a dosi più basse quando il potenziale redox si sarà stabilizzato. Potremo attenderci che dopo un periodo di ozonizzazione il potenziale si conservi stabilmente più elevato rispetto a MENTRE L’OZONIZZATORE INDUCE UN SIGNIFICATIVO AUMENTO DEL POTENZIALE REDOX, CHE PUÒ quando abbiamo iniziato. Questo è ESSERE DANNOSO NEGLI ACQUARI ERBORATI (PRECIPITAZIONI DI FERRO OSSIDATO E ALTRI NUTRIENnormale, perché l’acqua contiene TI), LA LAMPADA UV NON PRODUCE VARIAZIONI RILEVANTI A QUESTO PROPOSITO sostanze ridotte che l’ozono fortunatamente ossida. La cosa non deve preoccuparci e non indica presenza di gas tossico in soluzione. Il gas presente, infatti, viene eliminato totalmente da un paio d’ore di intensa aerazione. È importante però che la differenza di potenziale tra “prima” e “dopo” la somministrazione non superi i 30 mV perché questo indicherebbe una pericolosa presenza di radicali liberi. Per un uso terapeutico, ovvero per combattere parassiti presenti sul corpo dei pesci o nel filtro, si potrà incrementare leggermente questo differenziale, raggiungendo i 50 mV. In questo caso, comunque, converrà tenere sotto costante osservazione i pesci e, in caso di reazioni anomale (perdita dell’equilibrio, nuoto dondolante, stazionamento sul fondo o a galla) sospendere immediatamente la somministrazione e trasferire i pesci in altra vasca. In caso di tossicità, infatti, il tempo che intercorre tra la comparsa delle prime manifestazioni e la morte dei pesci corrisponde a una ventina di minuti. Occorre essere cauti e iniziare la somministrazione in vasca solo quando si sia certi che il processo proceda senza inconvenienti. Naturalmente le misurazioni all’uscita dovranno essere effettuate in assenza di carbone attivo perché questo eliminerebbe inizialmente il gas, fino a saturarsi, mascherando l’effetto. Aggiungeremo il carbone attivo solo al termine del dosaggio, per ottenere una maggiore sicurezza d’uso. Naturalmente tutti questi problemi sono eliminati dall’utilizzo di un regolatore redox che misura in continuo il potenziale nell’acqua e regola automaticamente, mediante un trimmer, la quantità di ozono erogato, in modo da ottimizzare il processo. Questo tipo di regolatore, però, implica un costo molto più elevato per l’impianto. D’altra parte, l’ozono può essere utilizzato in grandi quantità in acquari vuoti, per esempio al termine di un trattamento. In questo modo, in assenza di animali si produrrà una intensa sterilizzazione del fondo, del filtro e dei materiali da arredamento. Al termine di questo processo, però, bisognerà aerare la vasca per molte ore prima di aggiungere nuovamente degli organismi. VANTAGGI E SVANTAGGI. Un vantaggio dell’ozonizzatore consiste nel fatto che, a parte una periodica pulizia della camera di produzione, è molto semplice, non servono altre operazioni di manutenzione. Un possibile svantaggio, nell’acquario d’acqua dolce erborato, è che l’aumento di potenziale redox si traduce anche in una rapida precipitazione di ferro e altri nutrienti indispensabili per le piante. Questo è uno dei motivi per cui in acqua dolce si sterilizza più spesso con UV e in acqua marina si usa più spesso l’ozono. Entrambi i sistemi di sterilizzazione, insomma, producono eccellenti vantaggi, ma hanno anche dei problemi di utilizzazione che vanno gestiti opportunamente. In generale, utilizzeremo il sistema chimico (ozono) solo se certi di essere in grado di evitare sovradosaggi e nel caso in cui la sterilizzazione intensa debba interessare anche l’acqua che fluisce nell’acquario. Utilizzeremo invece la sterilizzazione fisica (UV) essendo certi di poter effettuare periodiche operazioni di manutenzione e nel caso in cui la compartimentazione dell’attività sterilizzante nel tubo sia importante per evitare contatto di radicali liberi con pesci e invertebrati. A voi la scelta, dunque, ma tenete presente che la possibilità di sterilizzare, flocculare, eliminare la lattiginosità o il colore verde dell’acqua, possono essere importanti per molti acquariofili e costituire, quindi, un sisteLA MAGGIOR PARTE DEGLI ACQUARIOFILI POSSIEDE UNA VASCA, UN FILTRO, UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE E DI TERMOREGOLAZIONE. TALVOLTA DISPONE DI POMPE DI CIRCOLAZIONE, MA SEMPRE PIÙ RARO È IL ma per seguire il cliente consigliandolo con RICORSO AGLI UTILISSIMI SISTEMI DI STERILIZZAZIONE successo.