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10 ANNI DI VITA SE SMETTI ENTRO I 40

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10 ANNI DI VITA SE SMETTI ENTRO I 40
IL CAFFÈ 3 marzo 2013
Costi miliardari per la salute
Ai due miliardi abbondanti di entrate fiscali si contrappongono
uscite molto maggiori. Secondo le ultime stime, i costi sociali
diretti e indiretti del fumo in Svizzera si aggirano attorno ai 5
miliardi di franchi ogni anno. I costi sanitari diretti causati dal
tabagismo sono stimati a circa 1,2 miliardi di franchi; quelli
indiretti (perdita di produttività) a causa di morte, invalidità e
perdita di forza lavoro a circa 3,8 miliardi di franchi.
LA SALUTE
Il pentimento paga.
Secondo un recente
studio alcuni danni del
fumo sono reversibili.
Ma non tutti, purtroppo
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Fumatori
non
quotidiani
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LEGENDA
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Fonte: Il consumo di tabacco della popolazione svizzera dal 2001 al 2010. Monitoraggio del tabagismo - Inchiesta sul tabagismo in Svizzera 2011
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Età
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Percentuale dei fumatori per età e sesso nel 2001 e nel 2011
Mai stati
fumatori
SIGARETTA
PATRIZIA GUENZI
N
on è mai troppo tardi.
Mai come in questo
caso la massima calza
a pennello. Se si tratta
di dare un calcio alle
bionde, non quelle in carne ed
ossa, davvero non è mai troppo
tardi. L’importante è fare al più
presto un nodo al pacchetto di sigarette e gettarlo il più lontano
possibile. E farlo prima dei 40
anni fa guadagnare ben 10 anni di
vita. Mica pochi. Sei anni in più,
invece, smettendo tra i 45 e i 54
anni, e 4 se lo stop avviene tra i 55
e i 64 anni. Insomma, avere un
passato di fumatore è un peccato
che tutto sommato si può redimere. E a volerlo fare, in Svizzera dice un’inchiesta sul tabagismo
2010 - sarebbero quasi la metà dei
fumatori sui 2 milioni che ancora
stringono tra le dita la sigaretta.
Questo mentre il Ticino inasprisce la legge per proteggere i giovani: entro l’estate divieto di vendita delle sigarette ai minorenni.
Nella Confederazione esistono
1,2 milioni di persone che un
tempo fumavano e ora non più.
In Svizzera
l 27% della
popolazione tra
i 14 e i 65 anni
ha il “vizio”
Mentre a provarci, ogni anno,
sono in tantissimi, ma l’80% di
loro fallisce. A sostenere che il
pentimento del fumo paga, una
recente ricerca, diretta da un epidemiologo del Center for Global
Health Research di Toronto. La
spiegazione è collegata alle malattie cardiovascolari, più che al
cancro ai polmoni. Infatti, appena schiacciata la bionda il rischio
di infarto, ictus e altre patologie
che creano ostruzione nelle arterie, decresce immediatamente. E
anche il rischio tumore si alleggerisce. “Smettere conviene ad ogni
età - conferma il dottor Gianfranco Bolognini, pneumologo -. I
danni più grossi avvengono iniziando da giovani, quando ancora il tessuto è in crescita”.
Nel nostro Paese, il consumo medio di sigarette per abitante e piu
alto rispetto a quasi tutti gli altri
Paesi europei. Fuma circa il 27%
della popolazione tra i 14 e i 65
anni (24% delle donne e 30% degli uomini), di cui il 19% si identi-
10 ANNI
DI VITA
SE SMETTI
ENTRO I 40
fica come fumatore quotidiano.
Inutile anche “nascondersi” dietro marche “leggere”, che fanno
bene soprattutto al fatturato dell’industria del tabacco. Il rischio
di cancro polmonare e di infarto
miocardico non cambia. Inoltre,
sempre secondo gli autori dello
studio, l’incidenza del cancro e il
pericolo di sviluppare altre malattie respiratorie, per un ex fumatore non scompare del tutto, non
così velocemente come quella legata ai rischi di attacchi cardiaci e
ictus. Perché è inutile nascondersi dietro a un dito. Sono anni che
medici, ricercatori, oncologi e
cardiologi lo ripetono: il fumo fa
male. Ai polmoni principalmente, visto che aumenta di 25 volte il
rischio di morire di cancro alle vie
respiratorie. “Ma è deleterio anche per altri tumori – sottolinea
l’oncologo Francesco Zappa, impegnato ogni anno, nel mese di
novembre, in una campagna di
sensibilizzazione cantonale -.
Quello alla vescica, al seno, alla tiroide, allo stomaco…-. Il danno è
cumulativo. Iniziare da giovani, e
non smettere più, è deleterio.
Così come accendere la sigaretta
più in là con gli anni e fumare
due-tre pacchetti al giorno”. E il
medico ricorda il numero di telefono stampato su ogni pacchetto
di sigarette: 0848 000 181 per una
consulenza personalizzata. Tentare conviene. Rispondono degli
esperti a cui si possono chiedere
anche più colloqui di consulenza,
concordando le chiamate, ed essere così accompagnati nel percorso di “abbandono” della sigaretta.
[email protected]
QPatriziaGuenzi
SENZA NICOTINA, SOLO AROMI NATURALI, MA...
PURE L’”ELETTRONICA”
PUÒ FAR MOLTO MALE
a nuova moda è l’e-sigaretta, dove
la “e” sta per elettronica. In
Svizzera sono commerciate solo
quelle con gli aromi naturali, senza il
serbatoio di nicotina. Un aiuto per dare
un taglio alla bionda vera. Anche se i
detrattori di tale metodo non mancano.
La e-sigaretta è come la vecchia
tradizionale “bionda”, ma senza
tabacco, di plastica: una batteria, un
vaporizzatore, un serbatoio. In cima una
lucina (un diodo) che si accende, a
simulare la brace. È l’ultima trovata.
Consente di riprovare l’esperienza del
fumo senza inalare le sostanze tossiche
della combustione del tabacco. Non
contengono nicotina, si possono fumare
ovunque, anche sugli aerei, visto che
non c’è combustione e producono solo
vapore acqueo.
Un palliativo, ovvio, soprattutto per chi
non può fare a meno di mantenere
quella gestualità tipica del fumatore.
Mentre per i forti tabagisti il consiglio è
L
rivolgersi al medico o utilizzare altri
sistemi per disintossicarsi.
Tuttavia, la e-sigaretta ha già suscitato
parecchi mugugni. Confonde, fa venir
voglia anche a chi sta cercando di
smettere o ha appena smesso, dicono
in molti. Infatti, al primo sguardo,
difficile distinguere il fumo di una
sigaretta vera da quello di una
elettronica.
Intanto, da più parti si lamenta la
mancanza di uno studio in grado di
certificare che le sostanze chimiche
contenute nella sigaretta elettronica
(propilene glicolico, derivati terpenici
come il mentolo e il linalolo ma a volte
pure la nicotina) non abbiano effetti
tossici sull’organismo. Secondo
l’Organizzazione mondiale della sanità,
l'indicazione di virtù curative in
relazione alle sigarette elettroniche,
non è ammissibile, dato che non
esistono ricerche sulla sicurezza e
sull’efficacia di tali prodotti.
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