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10 ANNI DI VITA SE SMETTI ENTRO I 40
IL CAFFÈ 3 marzo 2013 Costi miliardari per la salute Ai due miliardi abbondanti di entrate fiscali si contrappongono uscite molto maggiori. Secondo le ultime stime, i costi sociali diretti e indiretti del fumo in Svizzera si aggirano attorno ai 5 miliardi di franchi ogni anno. I costi sanitari diretti causati dal tabagismo sono stimati a circa 1,2 miliardi di franchi; quelli indiretti (perdita di produttività) a causa di morte, invalidità e perdita di forza lavoro a circa 3,8 miliardi di franchi. LA SALUTE Il pentimento paga. Secondo un recente studio alcuni danni del fumo sono reversibili. Ma non tutti, purtroppo 56 51 60 Fumatori non quotidiani 73 77 58 56 39 42 50 47 48 24 Ex fumatori 6 16 20 35-44 45-54 55-65 15 3 9 16 25-34 5 26 18 14 22 20-24 10 4 15-19 13 Età 14-19 11 9 3 55-65 17 7 8 23 45-54 0% 17 8 37 27 10 18 35-44 25-34 26 8 22 19 10 14 20-24 15-19 Età 17 28 14 4 12 4 17 55-65 0% 14-19 14 7 22 45-54 35-44 25-34 20-24 24 5 8 24 21 24 22 12 10 21 16 17 15-19 14 4 14-19 14 8 18 55-65 Età 13 4 8 39 30 10 21 45-54 0% LEGENDA Fumatori quotidiani 65 57 47 46 57 55 70 68 63 35 39 42 20 9 29 35-44 38 25-34 31 20-24 Fonte: Il consumo di tabacco della popolazione svizzera dal 2001 al 2010. Monitoraggio del tabagismo - Inchiesta sul tabagismo in Svizzera 2011 14 9 17 5 17 21 3 15 3 18 15-19 Età 14-19 0% 39 59 64 47 Percentuale dei fumatori per età e sesso nel 2001 e nel 2011 Mai stati fumatori SIGARETTA PATRIZIA GUENZI N on è mai troppo tardi. Mai come in questo caso la massima calza a pennello. Se si tratta di dare un calcio alle bionde, non quelle in carne ed ossa, davvero non è mai troppo tardi. L’importante è fare al più presto un nodo al pacchetto di sigarette e gettarlo il più lontano possibile. E farlo prima dei 40 anni fa guadagnare ben 10 anni di vita. Mica pochi. Sei anni in più, invece, smettendo tra i 45 e i 54 anni, e 4 se lo stop avviene tra i 55 e i 64 anni. Insomma, avere un passato di fumatore è un peccato che tutto sommato si può redimere. E a volerlo fare, in Svizzera dice un’inchiesta sul tabagismo 2010 - sarebbero quasi la metà dei fumatori sui 2 milioni che ancora stringono tra le dita la sigaretta. Questo mentre il Ticino inasprisce la legge per proteggere i giovani: entro l’estate divieto di vendita delle sigarette ai minorenni. Nella Confederazione esistono 1,2 milioni di persone che un tempo fumavano e ora non più. In Svizzera l 27% della popolazione tra i 14 e i 65 anni ha il “vizio” Mentre a provarci, ogni anno, sono in tantissimi, ma l’80% di loro fallisce. A sostenere che il pentimento del fumo paga, una recente ricerca, diretta da un epidemiologo del Center for Global Health Research di Toronto. La spiegazione è collegata alle malattie cardiovascolari, più che al cancro ai polmoni. Infatti, appena schiacciata la bionda il rischio di infarto, ictus e altre patologie che creano ostruzione nelle arterie, decresce immediatamente. E anche il rischio tumore si alleggerisce. “Smettere conviene ad ogni età - conferma il dottor Gianfranco Bolognini, pneumologo -. I danni più grossi avvengono iniziando da giovani, quando ancora il tessuto è in crescita”. Nel nostro Paese, il consumo medio di sigarette per abitante e piu alto rispetto a quasi tutti gli altri Paesi europei. Fuma circa il 27% della popolazione tra i 14 e i 65 anni (24% delle donne e 30% degli uomini), di cui il 19% si identi- 10 ANNI DI VITA SE SMETTI ENTRO I 40 fica come fumatore quotidiano. Inutile anche “nascondersi” dietro marche “leggere”, che fanno bene soprattutto al fatturato dell’industria del tabacco. Il rischio di cancro polmonare e di infarto miocardico non cambia. Inoltre, sempre secondo gli autori dello studio, l’incidenza del cancro e il pericolo di sviluppare altre malattie respiratorie, per un ex fumatore non scompare del tutto, non così velocemente come quella legata ai rischi di attacchi cardiaci e ictus. Perché è inutile nascondersi dietro a un dito. Sono anni che medici, ricercatori, oncologi e cardiologi lo ripetono: il fumo fa male. Ai polmoni principalmente, visto che aumenta di 25 volte il rischio di morire di cancro alle vie respiratorie. “Ma è deleterio anche per altri tumori – sottolinea l’oncologo Francesco Zappa, impegnato ogni anno, nel mese di novembre, in una campagna di sensibilizzazione cantonale -. Quello alla vescica, al seno, alla tiroide, allo stomaco…-. Il danno è cumulativo. Iniziare da giovani, e non smettere più, è deleterio. Così come accendere la sigaretta più in là con gli anni e fumare due-tre pacchetti al giorno”. E il medico ricorda il numero di telefono stampato su ogni pacchetto di sigarette: 0848 000 181 per una consulenza personalizzata. Tentare conviene. Rispondono degli esperti a cui si possono chiedere anche più colloqui di consulenza, concordando le chiamate, ed essere così accompagnati nel percorso di “abbandono” della sigaretta. [email protected] QPatriziaGuenzi SENZA NICOTINA, SOLO AROMI NATURALI, MA... PURE L’”ELETTRONICA” PUÒ FAR MOLTO MALE a nuova moda è l’e-sigaretta, dove la “e” sta per elettronica. In Svizzera sono commerciate solo quelle con gli aromi naturali, senza il serbatoio di nicotina. Un aiuto per dare un taglio alla bionda vera. Anche se i detrattori di tale metodo non mancano. La e-sigaretta è come la vecchia tradizionale “bionda”, ma senza tabacco, di plastica: una batteria, un vaporizzatore, un serbatoio. In cima una lucina (un diodo) che si accende, a simulare la brace. È l’ultima trovata. Consente di riprovare l’esperienza del fumo senza inalare le sostanze tossiche della combustione del tabacco. Non contengono nicotina, si possono fumare ovunque, anche sugli aerei, visto che non c’è combustione e producono solo vapore acqueo. Un palliativo, ovvio, soprattutto per chi non può fare a meno di mantenere quella gestualità tipica del fumatore. Mentre per i forti tabagisti il consiglio è L rivolgersi al medico o utilizzare altri sistemi per disintossicarsi. Tuttavia, la e-sigaretta ha già suscitato parecchi mugugni. Confonde, fa venir voglia anche a chi sta cercando di smettere o ha appena smesso, dicono in molti. Infatti, al primo sguardo, difficile distinguere il fumo di una sigaretta vera da quello di una elettronica. Intanto, da più parti si lamenta la mancanza di uno studio in grado di certificare che le sostanze chimiche contenute nella sigaretta elettronica (propilene glicolico, derivati terpenici come il mentolo e il linalolo ma a volte pure la nicotina) non abbiano effetti tossici sull’organismo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l'indicazione di virtù curative in relazione alle sigarette elettroniche, non è ammissibile, dato che non esistono ricerche sulla sicurezza e sull’efficacia di tali prodotti.