L`impatto dei city users non residenti sulle finanze del Comune di
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L`impatto dei city users non residenti sulle finanze del Comune di
[ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - - - - - --------------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -쏆 INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI L’impatto dei city users non residenti sulle finanze del Comune di Milano: una recente ricerca dell’Isap di Gian Maria Bernareggi* U n problema per il governo locale Secondo la teoria economica del federalismo fiscale, un requisito necessario per l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici da parte di un sistema di governi locali decentrati è che nel territorio di ciascuno siano presenti tutti, e soltanto, gli individui che hanno la duplice qualifica di elettori e contribuenti, che di norma appartiene a coloro che sono residenti nel territorio stesso. Solo così infatti i cittadini beneficiari del servizio pubblico fornito sono esattamente gli stessi che, in quanto elettori, decidono circa la sua fornitura e in quanto contribuenti ne sopportano il costo, il che garantisce che la quantità e qualità del servizio è determinata in modo efficiente, e cioè riflettendo le preferenze e disponibilità a pagare di tutti gli interessati1. * Dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche - Università degli Studi di Milano. Come tutte le città centrali di un’area metropolitana, Milano è invece caratterizzata dal fatto che una notevole quota della popolazione presente quotidianamente nel suo territorio non vi risiede stabilmente. Questo della presenza di popolazioni non residenti (Pnr) è un serio ostacolo alla fornitura efficiente di servizi da parte dei governi locali. Evidentemente in questo caso la condizione per l’efficienza nella fornitura dei servizi locali è ben lungi dall’essere soddisfatta, e si verifica, nella terminologia economica, una tipica situazione di esternalità: dei servizi pubblici locali fruiscono infatti dei city users che da una parte non hanno voce in capitolo sulle relative decisioni di spesa (non sono elettori) e dall’altra non contribuiscono a finanziarle (non sono contribuenti), assumendo il ruolo di free riders (“viaggiatori a sbafo”). Di qui una situazione di: a) inefficienza nella fornitura dei servizi, dovuta all’incom- pleta registrazione della domanda degli utenti. Alcuni servizi vengono forniti a un livello inferiore a quello efficiente dato dal corretto calcolo di costi e benefici, generando situazioni di congestione per tutti gli utenti, residenti e non residenti; b) difficoltà finanziaria per il governo locale, che deve finanziare le sue spese senza poter contare sul contributo dei non residenti, che pure utilizzano i servizi da esso forniti. In questo senso si può parlare di un onere (almeno virtuale) per il bilancio municipale, pari all’ammontare della spesa destinata ai non residenti, al netto dei contributi da essi eventualmente pagati. Tutto ciò non toglie che le popolazioni non residenti possano essere invece una risorsa per l’economia privata della città e dei suoi abitanti, in termini di produzione e reddito pro-capite. In questo [5 4 ]---------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 쏆 campo, come chi scrive ha cercato di mostrare in un precedente lavoro2, tutto dipende dalla tipologia delle Pnr da un lato e dall’altro dalla struttura delle fonti di finanziamento dei governi locali. Così, sono tutt’altro che rari i casi di metropoli economicamente sviluppate e prospere, rese tali proprio dalla presenza delle Pnr, ma con governi locali che trovano difficoltà a fornire loro servizi pubblici all’altezza. Se vogliamo, Milano ne è un esempio. La ricerca menzionata nel titolo, condotta i due stadi nel 2003 e nel 2007 per conto dell’Isap di Milano3, ha inteso elaborare una stima della consistenza delle varie tipologie di Pnr presenti nel territorio di Milano e del loro onere virtuale per le finanze del Comune. I city users non residenti a Milano: la popolazione non residente alloggiata e quella giornaliera La realtà dei vari sistemi istituzionali è naturalmente più complicata della teoria economica, che fa coincidere con la popolazione residente l’insieme dei cittadini contribuenti ed elettori nei riguardi del governo locale. Così, in Italia la residenza come status giuridico si può definire sulla base dall’art. 43 del Codice Civile come “dimora abituale ufficialmente certificata” mediante l’iscrizione negli elenchi dell’anagrafe di un Comune. Ciò però non conferisce sempre al cittadino residente e solo a lui la duplice qualifica di elettore e di contribuente rispetto al governo municipale. Infatti, una quota della popolazione presente in città può essere non residente ma contribuente, e cioè, pur non essendo dotata del diritto di voto paga le imposte e tasse co- 쏆 munali. Nel sistema italiano di finanza locale, ad eccezione dell’addizionale all’Irpef, i tributi comunali (Ici, Tarsu, addizionale Enel) sono tutti connessi alla proprietà o occupazione di un alloggio, indipendentemente dalla residenza del contribuente. Per un Comune come Milano, che non applica l’addizionale all’Irpef, è pertanto corretto considerare “contribuente” anche la “popolazione non residente alloggiata” (Pnra), e cioè la popolazione non residente che per un pernottamento o più occupa in città un alloggio e paga quindi (direttamente o per traslazione) gli stessi tributi comunali che pagano i residenti. Si pensi per esempio agli studenti e lavoratori fuori sede, ai militari, ai non residenti ospiti convivenze ecclesiastiche, ospedali, istituti di pena, alberghi e, last but not least, agli immigrati irregolari. Dalle stime effettuate nella ricerca del 2007 sulla base delle rilevazioni del “14° Censimento generale Istat” dell’ottobre 20014 e, ove necessario, di altre fonti, risulta che all’inizio del 2002, pur tenendo conto del fatto che quasi 42.000 residenti milanesi vivono temporaneamente alloggiati fuori città, la presenza della Pnra rende il nume- ro delle persone effettivamente dimoranti a Milano sensibilmente più alto (1.367.205) di quanto risulta dai dati dell’anagrafe comunale (1.284.246 al 31.12.2001). Si tratta di circa 125.000 persone in più (per l’esattezza 124.910), pari a quasi il 10% della popolazione residente ufficiale. Di queste, vanno considerati contribuenti a tutti gli effetti, alla stessa stregua dei residenti, per lo meno i 97.644 non residenti abitanti in alloggi privati, che naturalmente non hanno diritto di voto alle elezioni amministrative5. Una situazione di taxation without representation, che permane negli stessi termini quantitativi anche negli anni successivi al 20026. La deviazione dall’efficienza che ne consegue consiste soprattutto nella difettosa registrazione della domanda per i servizi pubblici locali, che produce un mix di fornitura diverso da quello efficiente. In linea di principio, essa non dovrebbe però comportare difficoltà finanziarie per il governo locale, in quanto gli abitanti non elettori sono pur sempre contribuenti, anche se nel caso del Comune di Milano ciò è vero soltanto in prima approssimazione7. La parte della popolazione presente che costituisce invece la Pnr “a tutti gli effetti” della teoria economica – sia non elettrice che non contribuente e perciò free rider – è, nel caso italiano e di Milano in particolare, quella che si può definire Pnr giornaliera (Pnrg). Quella cioè NON SONO RARI I CASI DI METROPOLI PROSPERE, DOVE I GOVERNI LOCALI FATICANO A FORNIRE SERVIZI ADEGUATI ALLE PNR ----------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -[ 5 5 ] [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - 쏆 - ------------------------------------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - - - - - --------------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -쏆 INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI che, oltre a non essere iscritta all’anagrafe del Comune, non occupa nemmeno per un pernottamento un alloggio nel suo territorio e quindi non è direttamente assoggettata ai suoi tributi. È questa la popolazione che quotidianamente entra in città e ne esce in giornata e che, seguendo la nomenclatura tradizionale8, si può suddividere nelle due fondamentali tipologie: a) pendolare, rappresentata da coloro che frequentano la città con cadenza periodica/regolare, tipicamente perché vi hanno il loro luogo di studio o di lavoro; b) di contatto, la cui presenza in città è invece sporadica/occasionale, ancora per motivi di studio o lavoro, ma anche, più in generale, per l’acquisto di particolari prodotti o l’accesso a servizi pubblici o privati (amministrativi, sanitari, culturali, sportivi, turistici, di spettacolo e intrattenimento) forniti “a punto” qui e non altrove. Un’importante presenza di Pnrg, composta da city users di entrambe queste specie, caratterizza i Comuni appartenenti alle aree metropolitane del tipo tradizionale – “di prima” o “di seconda generazione” nella terminologia di Martinotti – nelle quali il Comune centrale è in rapporti di stretta interazione socio-economica con gli altri, nell’ambito di un territorio in qualche modo spazialmente definito o definibile9. Nel caso di Milano, in effetti, quella giornaliera è la componente della Pnr di gran lunga più numerosa – più del quintuplo di quella alloggiata. Qui di seguito si riferirà sugli aspetti principali della ricerca menzionata più sopra che riguardano la Pnr giornaliera presente a Milano. Quanti sono e da dove vengono i city users giornalieri non residenti a Milano: la Pnrg e l’area metropolitana milanese In mancanza di rilevazioni complete sul numero delle persone non residenti che giornalmente entrano a Milano e ne escono10, si è preso come proxy il numero degli spostamenti dei quali esse sono protagoniste, scegliendo come fonte lo studio più completo per ora disponibile, che è “l’Indagine Origine/Destinazione 2002” della Regione Lombardia11, dalla cui database sono state effettuate le necessarie estrazioni12. Dall’indagine risulta un indice di mobilità (numero medio di spostamenti giornalieri pro-capite) pari a 2.5-2.6, e ciò permette di desumere che il caso di più ingressi in città da parte di uno stesso individuo nella stessa giornata è da considerarsi eccezionale13, e che quindi il numero degli spostamenti rappresenta un’approssimazione abbastanza accurata (sia pure per eccesso) del numero delle persone che compongono la Pnrg. Per definizione i dati dell’indagine O/D indicano l’origine degli spostamenti e quindi permettono di quantificare la consistenza della Pnrg a seconda del suo baci- no geografico di provenienza. Una tale operazione è molto utile per farsi un’idea delle aree entro le quali viene generata la mobilità che dà luogo alla presenza della Pnrg in città. Su questa base è possibile valutare gli effetti dell’adozione di una delle soluzioni più ovviamente proposte al fine di ovviare all’esternalità causata dalla presenza della Pnrg: l’ampliamento dell’area geografica della giurisdizione del governo locale, per esempio mediante l’istituzione di un ente del tipo Città metropolitana (peraltro già previsto dall’ordinamento giuridico italiano), al fine di “internalizzare” per quanto possibile l’esternalità stessa, trasformando di fatto la Pnrg in popolazione residente a tutti gli effetti. La proposta in merito che al momento pare più dotata di fattibilità politica prospetta l’istituzionalizzazione di un’Area metropolitana milanese il cui territorio coinciderebbe con la provincia di Milano. Della Pnrg presente a Milano si è quindi stimata non solo la consistenza complessiva, ma anche quella della sua quota proveniente dalla provincia di Milano sia nella sua estensione attuale, sia in quella che, a partire dal 2009, essa prenderà dopo l’istituzione della nuova provincia di MonzaBrianza, alla quale saranno ceduti 55 comuni. In entrambi i casi, il risultato può servire da base per una successiva stima in termini finanziari della quota dell’esternalità generata per il Comune di Milano dalla presenza della Pnrg che verrebbe “internalizzata” dall’istituzione del governo metropolitano. La differenza fra le due stime darebbe un’idea dell’entità dell’esternalità residua che permarrebbe per Milano a seguito della restrizione dei confini dell’Area metropolitana milanese [5 6 ]---------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 쏆 Tab. 1 - Milano. Consistenza e struttura della Pnr giornaliera a seconda della provenienza. Spostamenti in entrata dei non residenti (inizio 2002) Tipologia Tutte le provenienze Consistenza % Dalla Lombardia Consistenza % Attuale Dalla provincia MI Consistenza % Futura Studio (*) Lavoro Totale pendolare 118.553 17.8 376.083 56.4 _________________ 494.636 74.2 117.963 18.4 364.089 57.0 _________________ 482.615 75.4 77.078 16.9 261.421 57.2 _________________ 338.499 74.1 60.627 16.2 213.082 56.9 _________________ 273.709 73.1 Di contatto (**) (di cui business) 172.449 25.8 (21.650) (3.2) _________________ 157.138 24.6 (17.151) (2.7) _________________ 118.150 25.9 (9.972) (2.2) _________________ 100.418 26.9 (7.834) (2.1) _________________ Totale 667.085 639.753 456.649 374.127 % della popolazione residente 100.0 51.9 100.0 49.8 100.0 35.6 Dalla provincia MI Consistenza % 100.0 29.1 (*) Totale disaggregabile in 5 categorie: scuola materna, elementare, media inferiore, media superiore, università (**) Totale disaggregabile in 6 categorie a seconda del motivo della presenza in città: accompagnamento di persone - commissioni personali - acquisti tempo libero (svago, turismo ecc.) - visite e riunioni d’affari (business) - visite a parenti/amici Elaborazioni su dati da: Regione Lombardia, Indagine O/D 2002.Vedi nota 13 dovuta all’istituzione della nuova provincia. Articolato in questo modo, il quadro delle consistenze della Pnrg presente a Milano all’inizio del 2002 è presentato nella tabella 1. Va notata innanzitutto la cospicua dimensione della Pnrg complessiva, che risulta pari a più del 50% della popolazione residente. Ovviamente i 667.085 city users giornalieri della tabella non sono mai contemporaneamente presenti in città – il che porterebbe la popolazione totale presente (residente + Pnr) a più di 2 milioni di persone14. Calcolando i saldi fra i flussi orari in entrata e in uscita rilevati dall’indagine O/D sia per i residenti che per i non residenti, si può stimare che la popolazione effettivamente presente a Milano in un “giorno tipo” quale quello della rilevazione, comprensiva della po- LA POPOLAZIONE PRESENTE A MILANO IN UN GIORNO TIPO È IL 35% IN PIÙ DI QUELLA RESIDENTE 쏆 polazione alloggiata (residente e non residente) e di quella non residente giornaliera, va da un minimo di 1.366.974 unità verso l’una di notte ad un massimo di 1.743.243 a mezzogiorno – comunque, oltre il 35% in più della popolazione residente ufficiale. La tabella 1 mostra che, indipendentemente dal suo bacino di provenienza, la componente pendolare della Pnrg ne costituisce circa i 3/4 e, all’estendersi dell’area di provenienza considerata, la sua importanza cresce (da circa il 73% del totale a più del 75%) passando dalla provincia di Milano nel suo nuovo assetto post-2009 all’intera regione Lombardia, per poi decrescere a circa il 74% quando si considerano anche tutte le altre possibili provenienze. Evidentemente, finché si rimane nell’ambito del territorio lombardo, all’aumentare della distanza da Milano la forza di attrazione della città diminuisce di meno per la componente pendolare che per quella di contatto della Pnrg; passati i confini della regione, invece, le relazioni di studio e di lavoro che generano la Pnrg pendolare perdono progressivamente di intensità. Va notato poi che all’interno della Pnrg di contatto la quota dei businessmen (le persone che si spostano per “visite e riunioni di affari” secondo la classificazione dell’indagine regionale) si comporta in controtendenza: all’estendersi del bacino di provenienza essa infatti, invece che decrescere, cresce di importanza (a partire dal 2.1%), analogamente a quella della Pnrg pendolare, ma, a differenza di quest’ultima, aumenta notevolmente, raggiungendo il 3.2%, anche quando si considerano tutte le provenienze al di fuori della Lombardia. Ciò naturalmente evidenzia l’intensità dei rapporti di affari che connettono Milano all’economia dell’intero Paese e del resto del mondo. Per questo aspetto Milano può essere fatta rientrare nella tipologia delle moderne metropoli “di terza generazione”15. Si può comunque osservare che, comunque venga delimitata, l’area della mobilità giornaliera nella quale è inserita Milano è alquanto monocentrica, con centro, appun- ----------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -[ 5 7 ] [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - 쏆 - ------------------------------------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - - - - - --------------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -쏆 INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI Tab. 2 - Comune di Milano. Indice di attrazione relativa della Pnr giornaliera (inizio 2002) Pnrg e sue componenti Pendolare Di contatto (di cui business) Totale Da/per tutte le destinazioni Da/per la provincia di Milano attuale Da/per la provincia di Milano futura 3.93 1.85 (2.24) 2.72 1.62 (1.36) 2.67 1.51 (1.32) 3.15 2.49 2.26 Elaborazioni su dati da: Regione Lombardia, Indagine O/D 2002 to, in Milano stessa. Si consideri infatti il seguente indicatore: indice di attrazione relativa = n. spostamenti di non residenti in entrata – 1 _________________________________ n. spostamenti di residenti in uscita Con un valore dell’indice positivo, rispetto alla città considerata, la circostante area di mobilità risulta in qualche misura monocentrica e ciò tanto più, quanto più elevato è il valore dell’indice. Per Milano i calcoli effettuati sulla base dei dati dell’indagine O/D hanno dato i risultati esposti nella tabella 2. I valori dell’indice risultano sempre non solo positivi, ma abbondantemente maggiori dell’unità16. I valori relativi alla componente di contatto della Pnrg (compresi i businessmen) sono costantemente quelli minori, a segnalare che rispetto alla componente pendolare l’interscambio con Milano è molto meno dominato da flussi unidirezionali diretti dall’esterno verso il capoluogo, quali quelli di routine per studio e lavoro. All’aumentare dell’area di riferimento i valori dell’indice aumentano sempre, ad indicare che l’interscambio di Pnrg presenta un sempre minore grado di reciprocità, nel senso che la forza di attrazione degli altri centri per i residenti milanesi si riduce di più di quella di Milano per la Pnrg. Da dove provengano i city users che frequentano quotidianamente Milano è chiarito più direttamente dalla tabella 3. Quasi tutta la Pnrg (oltre il 95% e addirittura il 98% di quella pendolare e quasi il 100% della sua componente studentesca) viene da località della regione Lombardia, con la significativa già menzionata eccezione dei businessmen, che per più del 20% provengono dall’esterno della regione. Dall’area che sarà in futuro assegnata alla provincia di Milano, proviene poco più della metà (il 56.1%) dei city users giornalieri (il 55.3% della componente pendolare e il 60% di quella di contatto), e cioè l’80% circa (l’81.9% per la precisione) di coloro che provengono dalla provincia nelle sue dimensioni attuali, i quali al momento rappresentano invece quasi il 70% (più precisamente il 68.4%) della Pnrg complessiva. Si può quindi concludere che il bacino geografico di attrazione della metropoli milanese non si limita affatto all’area della provincia di Milano, specialmente considerando la sua prossima riduzione, ma si estende significativamente all’intera regione Lombardia (e anche oltre, se si considerano le relazioni di affari). Ciò dà un primo elemento per ritenere che la prospettata creazione di un governo metropolitano con giurisdizione sul territorio provinciale prometterebbe certamente di ridurre di molto le dimensioni dell’esternalità generata dalla presenza della Pnrg, ma non ci si può aspettare che la elimini del tutto. La spesa netta del Comune di Milano che coinvolge i non residenti Per fornire una stima dell’onere che lo status di free riders della Pnrg comporta per la finanze comunali di Milano ci si è basati sui Tab. 3 - Milano. Popolazione non residente giornaliera. Quote % degli spostamenti in entrata a seconda della provenienza (inizio 2002) Tipologia Dalla Lombardia/ totale Dalla provincia MI attuale/totale Dalla provincia MI futura/totale Dalla provincia MI futura/attuale Studio Lavoro Totale pendolare 99.5 96.9 _________________ 97.6 65.7 69.5 _________________ 68.4 51.1 56.6 _________________ 55.3 78.6 81.5 _________________ 80.8 Di contatto (di cui business) 91.1 (79.2) _________________ 70.5 (46.1) _________________ 60.0 (36.2) _________________ 85.2 (78.5) _________________ Totale 95.9 68.4 56.1 81.9 Elaborazioni su dati da: Regione Lombardia, Indagine O/D 2002.Vedi nota 13 [5 8 ]---------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 쏆 dati dei bilanci consuntivi del Comune nella loro versione di competenza relativi agli anni 2002 (quello delle rilevazioni dell’indagine O/D regionale) e 2005 (il più recente disponibile al momento). Si è trattato innanzitutto di identificare i servizi e il relativo ammontare delle spese comunali coinvolgenti le Pnr, ed in secondo luogo di quantificare le quote di tali spese destinate alla Pnrg in particolare. Per quanto riguarda la prima fase del lavoro, per il bilancio di ciascuno dei due anni si è proceduto a depurare il “totale della spesa”: 1. dalle partite di giro e da quelle (che analogamente compaiono in identico ammontare anche in uscita) relative alle operazioni di prelievo e versamento sui conti correnti intrattenuti dal Comune con la tesoreria e le aziende partecipate, nonché dall’ammontare delle poste in uscita per operazioni finanziarie una tantum di ristrutturazione del debito e di acquisto di partecipazioni azionarie di portafoglio. Si è ottenuta così la spesa effettiva del Comune per beni, servizi e trasferimenti, che nei due anni considerati è di importo quasi uguale (2.417,28 milioni di € nel 2002 e 2.447,87 milioni nel 2005); 2. dalle spese per i servizi riservati, per loro natura o per scelta politica, ai cittadini residenti17 utilizzando il “Riepilogo generale di classificazione delle spese” pubblicato in calce al bilancio ufficiale18. Ottenuti così gli importi della spesa comunale lorda che in qualche misura coinvolge le Pnr li si è disaggregati – utilizzando la stessa fonte – servizio per servizio. Si è poi identificato, sempre servizio per servizio, l’eventuale contributo specifico pagato dagli utenti e le altre entrate inequivocabilmente connesse alla spesa per il servizio stesso. Per i servizi la cui produzione è esternalizzata in capo a società partecipate, la spesa lorda consiste nel corrispettivo pagato a tali società in base al contratto di servizio (quando esiste) più eventuali altri contributi, e le entrate connesse nei canoni di concessione, dividendi e interessi su finan- ziamenti da esse pagati al Comune. Sottraendo questi importi a quelli della spesa lorda si è ottenuta per ogni servizio la spesa netta, che ne esprime l’onere effettivo per il bilancio del Comune. La tabella 4 descrive questo procedimento nei suoi termini aggregati. Nelle ultime tre righe la spesa comunale coinvolgente le Pnr è stata suddivisa in tre categorie: a) spese generali; b) spese per servizi a destinazione generale, rivolte a tutte le tipologie di Pnr. Sono quelle per i servizi riguardanti in genere il soggiorno in città e cioè: il mantenimento dell’ordine pubblico (polizia locale); la viabilità, i trasporti, la gestione dell’ambiente (compresa quella dei rifiuti stradali); la fornitura di inputs necessari per la permanenza anche breve (acqua, fognatura, smaltimento dei rifiuti interni, distribuzione di energia elettrica e gas). Per quest’ultima sotto-categoria di servizi, il consumo da parte della Pnrg è tipicamente indi- Tab. 4 - Comune di Milano. Bilancio consuntivo 2002 e 2005. Calcolo della spesa complessiva netta coinvolgente le popolazioni non residenti (milioni di €) Spese Bilancio 2002 Bilancio 2005 Totale a bilancio meno partite di giro e finanziarie 8.226,90 –5.809,62 ________ 12.731,99 –10.284,12 _________ = spesa effettiva per beni, servizi e trasferimenti meno spesa riservata alla popolazione residente 2.417,28 –468,02 ________ 2.447,87 –541,02 _________ 1.949,26 –545,53 ________ 1.403,78 1.906,85 –528,02 _________ 1.378,83 493,73 739,83 –145,02 315,19 478,31 720,86 – 224,65 414,28 = spesa effettiva lorda coinvolgente le Pnr meno entrate connesse = spesa effettiva netta coinvolgente le Pnr di cui – spese generali – servizi a destinazione generale meno entrate nette da servizi esternalizzati – servizi a destinazione particolare Elaborazioni su dati da: Comune di Milano, Resoconto della gestione - esercizi 2002 e 2005 쏆 ----------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -[ 5 9 ] [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - 쏆 - ------------------------------------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - - - - - --------------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -쏆 INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI retto, nel senso che essa fruisce di servizi (ristorazione, intrattenimento, ecc.) che a loro volta incorporano la fornitura di acqua, fognatura, energie elettrica e così via da parte del Comune19; c) spese per servizi a destinazione particolare, rivolte a determinate tipologie della Pnr. Sono quelle per i servizi collegati ad un particolare motivo della presenza in città – per esempio, le spese per “musei, teatri, attività culturali” al motivo “svago/turismo”. Il minore importo complessivo della spesa netta nel 2005 (1.411,83 milioni di € contro 1.436,24 milioni del 2002) riportato nella tabella è dovuto ad un mutamento della strategia finanziaria del Comune nel campo dei servizi a destinazione generale, che ha prodotto una drastica riduzione dei contributi a Atm (trasporti pubblici) e l’esternalizzazione della contabilità relativa al servizio idrico integrato in capo ad Mm; così sono stati rimossi dal bilancio comunale notevoli importi sia sul versante della spesa lorda, sia (in misura minore) su quello delle entrate connesse24. Disaggregando i dati, si può verificare che, per tutti gli altri servizi la spesa comunale netta è invece aumentata fra i due anni. Sempre disaggregando, si può ancora notare dalla penultima riga della tabella che per alcuni importanti servizi a destinazione generale esternalizzati a società partecipate, che sono oggetto di consumo indiretto da parte della Pnrg, l’ammontare delle entrate connesse supera quello della spesa lorda, e si ha quindi un’entrata netta per il Comune, che rappresenta un tipo di “tassazione occulta” sempre più diffuso oggigiorno in Italia25. La stima delle quote della spesa comunale destinata alla Pnr giornaliera L’ammontare delle spese comunali nette delle quali la Pnrg è destinataria, dovrebbe idealmente coincidere con il pagamento da richiedere alla Pnrg stessa come corrispettivo se per il finanziamento della spesa pubblica si applicasse in ogni caso il principio del beneficio. Ciò richiede la stima del grado di utilizzo dei vari servizi da parte della Pnrg. A questo scopo, non essendo disponibili rilevazioni dirette, si sono impiegati come proxy la consistenza numerica della Pnrg medesima o altre grandezze rilevate insieme ad essa. Per i servizi a destinazione generale sono stati scelti gli indicatori riportati nella tabella 5. Per i servizi a destinazione particolare, gli indicatori sono invece indicati nella tabella 6, elencati insieme alla tipologia di Pnrg – identificata dal motivo della presenza in città nei dati dell’indagine O/D regionale – alla quale si riferiscono. Se non indicato diversamente, la fonte dei dati è l’indagine O/D 2002 della Regione Lombardia. I dati sulle spese comunali, però, sono contabilizzati su base annua, mentre la rilevazione della consistenza della Pnrg e di molti degli Tab. 5 - Servizi a destinazione generale Servizio Indicatore Polizia locale, viabilità, raccolta rifiuti stradali Parcheggi Illuminazione pubblica Trasporti pubblici - Atm Verde pubblico, arredo urbano Urbanistica e ambiente Servizio idrico integrato - Mm dal 2003 (*) Spostamenti totali (in entrata, in uscita e interni a Milano) complessivi Spostamenti totali con mezzo privato Spostamenti totali nell’orario di attivazione Spostamenti totali con mezzi Atm Spostamenti interni a Milano Consistenza Pnrg Consistenza oraria Pnrg x quota oraria quantità di acqua potabile erogata20 x quota superficie luoghi di consumo (**) Consistenza Pnrg x quota gettito Tarsu relativo ai luoghi di consumo (categorie utenza 3, 5 e 7-10)21 Consistenza Pnrg x quota superficie luoghi di consumo (**) x quota del fatturato Aem (tariffe medie x quantità erogate22) Spostamenti su Linate e Malpensa con destinazione Milano di residenti in Lombardia23 x quota Pnrg in popolazione Lombardia Raccolta rifiuti interni - Amsa (*) Distribuzione energia elettrica e gas - Aem (*) Servizi aeroportuali - Sea (*) (*) Entrata netta per il Comune (tranne servizio idrico integrato 2002). Consumo indiretto del servizio (**) Stimata in base al rapporto: gettito Tarsu per categoria di utenza/tariffa della categoria [6 0 ]---------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 쏆 Tab. 6 - Servizi a destinazione particolare Servizio Tipologia di Pnrg (motivo della presenza) Indicatore Uffici giudiziari Commissioni personali Polizia amministrativa, affissioni, pubblicità Istruzione pubblica Biblioteche Acquisti Spostamenti in entrata e interni a Milano Spostamenti in entrata e interni a Milano Consistenza rilevata Pnrg Spostamenti in entrata e interni a Milano Spostamenti in entrata e interni a Milano Musei, teatri, attività culturali, sport, turismo Studio Studio + tempo libero Tempo libero altri indicatori selezionati è effettuata con riferimento ad un particolare punto del tempo, nel quale essa prende i valori massimi (il giorno del Censimento o il “giorno tipo” delle indagini O/D)26. Per evitare che da ciò derivi una sopravvalutazione del grado di utilizzo dei servizi da parte della Pnrg oppure della popolazione residente, si è elaborato un coefficiente di equivalenza annua che permette di convertire i valori effettivamente rilevati della consistenza delle varie componenti della Pnrg e degli indicatori ad essa connessi, in valori medi annui espressi in unità equivalenti a quelli relativi alla popolazione residente rilevata27. Per i servizi per i quali non è disponibile una misura diretta (almeno come proxy) del grado di utilizzo da parte della Pnrg nel “giorno tipo” di riferimento e si conosce soltanto la consistenza della Pnrg, si è calcolato anche un coefficiente di equivalenza giornaliera che ha lo stesso senso e funzione di quello di equivalenza annua e risulta dal calcolo delle consistenze delle varie componenti della popolazione in ogni fascia oraria effettuato sulla base dei saldi fra i flussi in entrata e in uscita. Su queste basi si è proceduto al calcolo dei valori stimati della 쏆 quote della spesa netta destinate, servizio per servizio, dal Comune alla Pnrg. Quanto alle spese generali, le si sono imputate alla Pnrg in base a tali quote nel caso in cui potessero essere ricondotte a specifici servizi e per il resto in base alle semplice consistenza numerica equivalente della Pnrg stessa. L’onere netto della Pnr giornaliera per il bilancio del Comune e l’ipotesi della Città metropolitana Applicando le quote così calcolate ai dati dei bilanci comunali del 2002 e del 2005 si è ottenuta una stima dell’onere netto della Pnrg per le finanze del Comune. Nella tabella 7 si riporta una sintesi dei risultati. Per una presentazione in maggiore dettaglio – limitata, per non appesantirla eccessivamente, ai dati di bilancio del 2005 – si rimanda all’Appendice in calce. Riguardo all’onere netto totale della Pnrg (colonna 2 della tabella), si possono notare le sue ragguardevoli dimensioni: circa 275/295 milioni di €, pari all’11/12% della spesa comunale (lorda) complessiva e più o meno al 20% della spesa netta coinvolgente le Pnr. Si tratta di 521,69/559,72 € all’anno in media per ogni componente della Pnrg28, e cioè di una somma di 1,43/1,53 € al giorno, che dovrebbe rappresentare l’importo di un ipotetico ticket d’ingresso giornaliero se il Comune pensasse di farsi rimborsare in questo modo. Dal confronto fra le prime tre righe della tabella si può inoltre notare che a determinare il volume dell’onere sono soprattutto i servizi a destinazione generale, che sono utilizzati da tutte le componenti della Pnrg, mentre quelli a destinazione particolare ne interessano solo una minoranza – gli alunni pendolari delle scuole di grado inferiore e civiche ed alcune componenti della Pnrg di contatto. Dalla più dettagliata tabella riportata nell’Appendice si può però constatare che la quota di utilizzo da parte della Pnrg è ben superiore al 30% per quasi tutti i servizi a destinazione generale utilizzati direttamente, mentre per il trasporto pubblico essa è pari a poco più della metà (il 16.7%) un’altra dimostrazione del fatto che i city users giornalieri ricorrono molto di più dei residenti all’uso del mezzo privato per i loro spostamenti sia in entrata e uscita, sia interni alla città. Confrontando poi le cifre della seconda riga della tabella con quelle ben più importanti della penultima riga della tabella 4, si può constatare che il fenomeno della “tassazione occulta” collegato ai servizi esternalizzati a società partecipate riguarda solo marginalmente la Pnrg: data la natura della maggioranza di tali servizi (acquedotto e fognatura, rifiuti interni, distribuzione energia elettrica e gas) essa grava quasi interamente sulla popolazione alloggiata, residente e non residente, analogamente alla tassazione palese. ----------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -[ 6 1 ] [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - 쏆 - ------------------------------------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - - - - - --------------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -쏆 INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI Considerando il possibile, ipotetico bacino metropolitano di provenienza della Pnrg (colonne 3 e 4) si nota che l’onere medio pro-capite riferibile ai componenti della Pnrg stessa (sesta riga) aumenta a 570,01/597,44 € all’anno se il riferimento è all’area della provincia di Milano attuale, per passare a 600,64/626,22 € se è a quella futura. Ciò indica che il grado di utilizzo pro-capite da parte della Pnrg dei servizi forniti dal Comune aumenta con la prossimità a Milano della sua provenienza. E difatti per entrambe le aree di riferimento la quota percentuale dell’onere della Pnrg sul totale (terzultima riga) è sensibilmente maggiore della quota della consistenza della Pnrg medesima sul totale ripresa dalla tabella 1 (penultima riga), e la differenza fra le due è maggiore di circa 2 punti percentuali per l’area (più limitata) della provincia futura. Ciò equivale a dire che in termini finanziari l’ipotetica istituzione di un governo metropolitano sull’area che la provincia milanese prenderà dopo il 2009 potrebbe ridurre l’esternalità dovuta alla presenza della Pnrg in misura sensibilmente maggiore – fra il 63 e il 64% circa – di quanto non venga indicato dai dati sulla semplice consistenza numerica della Pnrg stessa riportati nella tabella 3 più sopra, che quantificano la riduzione in poco più del 56%. Resta però il fatto che, per converso, come mostra l’ultima riga della tabella, in questa ipotesi rimarrebbe pur sempre a carico del nuovo governo metropolitano un onere residuo di circa 97/110 milioni di €, pari a più del 35/37% di quello totale, che corrisponderebbe, in termini finanziari, a oltre un terzo dell’esternalità complessiva originata dall’esistenza della Pnrg che gravita su Milano. A dire il vero, se la provincia milanese da trasformare in Città metropolitana mantenesse i suoi confini attuali, l’onere residuo sarebbe minore di quasi un terzo (rappresenterebbe cioè il 25/27% circa di quello totale) e il grado di riduzione dell’esternalità risulterebbe maggiore di quasi 10 punti percentuali, e cioè pari a circa il 75/73%. In altri termini, l’istituzione della nuova Provincia di Monza-Brianza sembra comportare per un ipotetico futuro governo metropolitano dell’area milanese un maggiore onere di bilancio per la Pnrg stimabile in 28/30 milioni di €29, che rappresenterebbe, in termini finanziari, circa il 15/16% dell’esternalità effettivamente rimossa. È ovvio che una decisione della portata di quella di istituire una Provincia viene presa sulla base di un’infinità di considerazioni e che la parola finale spetta alla Tab. 7 - Comune di Milano. Onere netto della Pnr giornaliera secondo l’area di provenienza. Stime sui bilanci 2002 e 2005 (milioni di euro) Spese, entrate, saldi Quota della Pnrg nelle – spese nette per servizi a destinazione generale meno entrate nette da servizi esternalizzati – spese nette per servizi a destinazione particolare – spese generali Totale da tutte le provenienze 2002 2005 160,46 168,70 –3,18 –3,48 51,31 61,14 66,85 69,16 _________________ Dalla provincia MI attuale 2002 2005 119,96 123,14 –2,27 –2,35 40,79 49,00 47,43 46,01 _________________ Dalla provincia MI futura 2002 2005 101,75 103,44 –1,86 –1,92 34,77 42,50 43,08 41,30 _________________ = onere netto complessivo della Pnrg 275,44 295,52 205,91 215,80 177,75 185,32 Onere medio annuo pro capite (€) 521,69 559,72 570,01 597,44 600,64 626,22 19.6 11.4 21.4 12.1 14.7 8.5 15.6 8.8 12.6 7.3 13.4 7.6 74.7 73.0 64.5 62.7 % della – spesa netta coinvolgente le Pnr (*) – spesa comunale complessiva (*) % dell’onere netto totale della Pnrg P.M. % PNRG sul totale (tab. 1) Onere netto residuo della Pnrg (% dell’onere netto totale) 68.4 69,53 (25.3) 56.1 79,72 (27.0) 97,69 (35.5) 110,20 (37.3) (*) Si veda tab. 4 Fonti: si veda il testo [6 2 ]---------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 쏆 politica. Ci si può chiedere, però, se al momento di approvare l’istituzione della Provincia di Monza-Brianza sia stato tenuto nella debita considerazione, nella prospettiva del passaggio di quella di Milano allo status di Città metropolitana, questo elemento di minore efficienza – elemento che non pare, almeno alla luce della stima che se ne è tentata, del tutto irrilevante. D’altra parte, come si è già fatto presente più sopra, il bacino di provenienza della Pnrg presente a Milano si estende in realtà in modo significativo, se non proprio a tutta la Lombardia, a notevoli parti del territorio di altre province, che sarebbe interessante delimitare magari facendo ancora uso dell’indagine O/D regionale30. È probabile che l’istituzione di un governo metropolitano su un’area così vasta presenterebbe notevoli problemi non solo di fattibilità politica, ma anche di efficienza economica. All’aumentare dell’estensione dell’area, infatti, tale governo disporrebbe in grado sempre minore della necessaria informazione sulla domanda di servizi pubblici locali da parte dei cittadini delle sub-aree delle preesistenti giurisdizioni comunali: si potrebbe così verificare la classica situazione del cosiddetto “teorema di Oates” citato all’inizio31, nella quale la fornitura centralizzata (da parte del governo metropolitano) risulta meno efficiente di quella decentralizzata (da parte dei governi comunali che L’ISTITUZIONE DI UN GOVERNO METROPOLITANO SI PRESENTA COME UNA SOLUZIONE DI SECOND BEST 쏆 esso sostituisce), il che in sostanza comporterebbe la rinuncia ai guadagni di efficienza prodotti dal federalismo fiscale. La perfezione, insomma, non è di questo mondo, e, rispetto ai problemi finanziari generati per un Comune come Milano dalla presenza della Pnrg, l’istituzione di un governo metropolitano si presenta come una soluzione di second best. Quali altre soluzioni al problema della Pnrg? Indicazioni per ulteriori ricerche Fin qui il reportage sulla ricerca del 2003-2007. Resta da dire che la teoria della finanza locale propone anche altre soluzioni per il problema della Pnrg. L’obiettivo è comunque quello di coinvolgere direttamente la Pnrg stessa nel finanziamento delle spese ad essa destinate dal Comune di destinazione, oppure di fornire al Comune stesso un congruo ammontare di entrate compensative. Come soluzione del primo tipo si potrebbe così pensare alla generalizzazione del principio del beneficio (o della controprestazione) nel finanziamento dei servizi pubblici locali – quello che, in casi e per scopi specifici ci si propone attualmente di fare istituendo user fees, tickets d’ingresso, congestion charges e altri balzelli del genere32. Come soluzione del secondo tipo un interessante studio di Bruzzo e Ferri33 ha prospettato uno schema “orizzontale” di trasferimenti intergovernativi fra i Comuni dell’area metropolitana maggiormente interessati dalla presenza di Pnrg, di ammontare pari, per ogni coppia di comuni, al saldo fra i rispettivi oneri della Pnrg proveniente dall’altro comune. Per evitare le presumibili difficoltà di enforcement di uno schema del genere, si potrebbe prospettare una meno rivoluzionaria ridefinizione del tradizionale sistema “verticale” dei trasferimenti agli enti locali adottato in Italia, che lo renda strutturalmente sensibile alla presenza della Pnrg nel territorio dei Comuni destinatari, magari lungo le linee a suo tempo proposte da Buratti in uno studio condotto per il Ministero dell’Interno e rimasto senza seguito a livello legislativo34. Abortiti i tentativi dei Decreti legislativi n. 504/1992 e n. 244/1997, d’altronde, il sistema italiano di finanza locale è tuttora privo di uno schema organico e coerente di trasferimenti erariali ai Comuni; se si decidesse finalmente di realizzarne uno, si potrebbe cogliere l’occasione per affrontare nel senso indicato anche i problemi posti dalla presenza della Pnrg per i bilanci comunali. Non mancano insomma spunti per indagare la fattibilità e i presumibili risultati quantitativi del ricorso a tutto un ventaglio di interventi, intesi, se non a risolvere radicalmente tali problemi, quanto meno a minimizzarne la portata. Su queste linee è senz’altro auspicabile lo sviluppo di ulteriori attività di ricerca. ----------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -[ 6 3 ] [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - 쏆 - ------------------------------------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - - - - - --------------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -쏆 INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI Appendice Comune di Milano. Spesa netta destinata alla Pnr giornaliera secondo l’area di provenienza. Stime su dati di bilancio 2005 (milioni di euro) Servizio A destinazione generale – polizia locale – viabilità e parcheggi – trasporti pubblici – rifiuti stradali/speciali – urbanistica, ambiente, arredo urbano meno entrate nette da servizi esternalizzati – serv. idrico integrato (Mm) – racc. rifiuti interni (Amsa) – distr. elettricità/gas (Aem) – aeroporti (Sea) A destinazione particolare – uffici giudiziari – istruzione pubblica – biblioteche, musei, teatri, attività culturali – sport, ricreazione – turismo – commercio Spese generali Totale Spesa/entrata netta coinvolgente le Pnr Pnrg da tutte le provenienze Quota % Importo 31.3 32.8 16.7 33.2 5.7 47,48 48,71 31,24 34,46 6,81 1.1 1.2 0.5 5.0 8,61 154,43 106,12 Pnrg dalla provincia di Milano attuale Importo Quota % Importo 23.2 23.8 14.3 23.2 3.4 33,01 35,33 26,69 24,06 4,05 19.0 16.1 12.7 17.4 3.2 27,16 23,96 23,81 18,12 3,78 –0,04 –1,64 –0,29 –1,51 0.7 0.8 0.4 3.4 –0,03 –1,10 –0,19 –1,03 0.6 0.7 0.3 2.8 –0,02 –0,90 –0,15 –0,85 26.3 12.8 26.9 4,10 19,83 28,56 19.1 11.8 20.0 1,64 18,24 21,19 15.9 8.2 16.7 1,37 12,74 17,70 27,61 4,63 11,37 26.2 26.2 18.2 7,25 1,21 2,03 19.8 19.8 13.8 5,47 0,91 1,55 16.6 16.6 12.2 4,61 0,77 1,36 478,31 14.5 69,16 9.6 46,01 8.6 41,30 1.378,83 21.4 295,52 15.6 215,80 13.4 185,32 151,75 148,60 186,63 103,83 120,08 –4,06 –132,49 (*) –58,08 (**) –30,02 Quota % Pnrg dalla provincia di Milano futura (*) Compresa Addizionale Tarsu (**) Compresa Addizionale Enel Fonti: si veda il testo Note 1. Vedi Olson M., 1969, The Principle of “Fiscal Equivalence”: the Division of Responsibilities among Different Levels of Government, American Economic Review (Papers and Proceedings), pp. 479487; Oates W.E., 1972, Fiscal Federalism, New York, la cui esposizione dell’argomento è nota come teorema di Oates. 2. Bernareggi G.M., 2004 (a), La popolazione non residente, l’economia della città e il bilancio del governo locale, Amministrare, n. 1, pp. 51-102. 3. Vedi Bernareggi G.M., 2004 (b), Stima dell’onere delle popolazioni non residenti per il bilancio del Comune di Milano, Amministrare, n. 1, pp. 103-158; Bernareggi G.M., 2007, L’ onere dei non residenti per il Comune di Milano: una stima riveduta e aggiornata, Amministrare, n. 3, pp. 333-421. 4. Per ottenere i dati al richiesto livello di disaggregazione è stato essenziale utilizzare la database resa disponibile on line dal servizio Sice (Servizio informativo censimenti) del Settore Statistica del Comune di Milano (www.comune.milano.it/ sice/index). 5. Circa coloro che dimorano in convivenza (in numero di 23.367) si può discutere, caso per caso, in quale modo e misura siano effettivamente tenuti a pagare per traslazione i tributi comunali ai quali sono assoggettati i proprietari (residenti e non) delle strutture delle quali sono ospiti. 6. Il fenomeno in effetti è più vasto. Sommando ai 97.644 non residenti in alloggio privato il numero dei residenti stranieri di nazionalità extracomunitaria (84.030 a fine 2001), che sono parimenti privi del diritto di voto alle elezioni amministrative, si ottiene alla fine del 2001 la cifra di 181.674 abitanti di Milano, pari al 13.2% della popolazione contribuente complessiva (1.381.890 persone. Il fenomeno si deve ritenere in crescita: già a fine 2005 il numero dei residenti extracomunitari a Milano era aumentato a 151.229, pari all’11.7% della popolazione residente, soprattutto a causa della progressiva regolarizzazione degli im- migrati clandestini che continuano ad affluire in Italia. 7. In Italia, infatti, gli enti locali continuano ad essere finanziati in misura non marginale da trasferimenti erariali attribuiti sulla base della popolazione residente. Si veda Bernareggi, 2004 (a), cit., pp. 96-98. Si può calcolare che per il Comune di Milano venga determinato così il 9% circa delle entrate complessive. Vedi Bernareggi, 2004 (b), cit., pp. 105-107. La presenza della Pnra costituisce evidentemente un limite alla disponibilità di questo tipo di finanziamento. 8. Vedi p. es. Hicks U, 1970, Problemi economici e finanziari delle grandi città (trad. it di S. Gorini), Rivista di Diritto finanziario e Scienza delle finanze, n. 1. pp. 537-562. 9. Vedi Martinotti G., 1993, Metropoli. La nuova morfologia sociale della città, Bologna, cap. 3. Nella più moderna (e futuribile) “metropoli di terza generazione”, invece, i rapporti di interazione si stabiliscono con riferimento ad un’area [6 4 ]---------------------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 쏆 geografica in linea di principio spazialmente illimitata. 10. Le elaborazioni dell’Istat connesse agli ultimi due censimenti (1991 e 2001) riguardano la sola componente pendolare della Pnrg. 11. Regione Lombardia - Direzione generale infrastrutture e mobilità, 2003, Indagine Origine/Destinazione 2002, Milano. Per conto del Comune di Milano, anche l’Atm (all’epoca Azienda Trasporti Municipali) nel 1995 e l’Ama (Agenzia Milanese Mobilità e Ambiente) nel 2005 hanno condotto delle Indagini O/D, limitandole però all’area dei 40 comuni dell’hinterland milanese. Dell’indagine dell’Ama, peraltro, non sono ancora disponibili i risultati. 12. In questa fase della ricerca è stata di vitale importanza la collaborazione dell’ing. Giacomo Melis, all’epoca dirigente dello staff preposto all’indagine. Ai dati dell’Indagine O/D regionale si è operata una sola integrazione, dovuta al fatto che in essa non sono rilevati gli spostamenti degli individui di età inferiore ai 10 anni. Per colmare questa lacuna si è fatto ricorso alle statistiche sul pendolarismo scolastico fornite dal Comune di Milano. Vedi Comune di Milano - Settore Statistica, 2003, Statistiche dell’istruzione - anno scolastico 2001-2002, www.comune. milano.it/statistica. Per l’assegnazione alle fasce orarie di entrata, al tipo di mezzo di trasporto usato ed all’area di provenienza si veda Bernareggi, 2007, cit., p. 357 e nota 41. 13. Due o più spostamenti in entrata comportano infatti 4 o più spostamenti in entrata/uscita, ai quali si dovrebbero eventualmente aggiungere quelli all’interno della città. Se questo caso non fosse eccezionale, l’indice molto di mobilità dovrebbe essere molto più alto di 2.5-2.6. 14. Per la precisione, 2.034.290 persone, pari alla somma delle 667.085 appartenenti alla Pnrg con le 1.367.205 della popolazione alloggiata, residente e non residente. Vedi Bernareggi, 2007, cit., pp. 360-363. 15. Vedi nota 10 più sopra. 16. Ossia il numero dei non residenti in entrata è sempre maggiore del doppio di quello dei residenti in uscita. Per la componente pendolare e per il totale esso è maggiore del triplo ed anche del quadruplo, a seconda dell’area di riferimento. 17. Si tratta p.es. dell’anagrafe, dello stato civile e dell’ufficio elettorale nel primo caso; della scuola materna, dell’edilizia residenziale pubblica e del sostegno all’infanzia, agli anziani ed ai disabili nel secondo. 쏆 18. Entro la tradizionale classificazione in 12 “funzioni” adottata dalla contabilità comunale, questa elaborazione organizza i dati per “servizi” trattati più o meno come “centri di costo”, attribuendo a ciascuno di essi l’appropriata quota delle categorie economiche di spesa (personale, acquisto di beni e servizi, interessi passivi). Su questa base, la spesa per rimborso di prestiti è stata attribuita ai vari servizi ripartendo il totale a bilancio (che non riguarda già menzionate operazioni una tantum di ristrutturazione del debito, indicate come “Rimborso di quota capitale di debiti pluriennali”) in proporzione alla spesa per interessi a ciascuno imputata. 19. Non si tiene conto del consumo diretto di tali servizi da parte della Pnrg nei luoghi di studio e lavoro, in quanto si considerano come utenti le imprese o istituzioni presso le quali le persone che la compongono svolgono la loro attività, e non le persone fisiche stesse. 20. Fonte: Comune di Milano - Servizio acquedotto, 2003, Istogramma delle portate orarie 2002, Milano. 21. Dati resi disponibili dal Settore finanze e oneri tributari del Comune di Milano. 22. Fonte: Comune di Milano - Settore statistica, 2004, Milano statistica 20022003, Milano, pp. 238, 240. 23. Fonti: Assoaeroporti; Regione Lombardia, 2003, Indagine O/D 2002. 24. Vedi Bernareggi, 2007, cit., pp. 377378. 25. Èquesto il caso della distribuzione dell’energia elettrica e del gas con i corposi dividendi (46,06 e 43,89 milioni di € nei due anni) che fanno di Aem una vera “gallina dalle uova d’oro”per le finanze comunali, e dei servizi aerportuali affidati a Sea (dividendi per 1,56 milioni di € nel 2002, ma per 30,02 milioni nel 2005). Hanno prodotto un’entrata netta per il Comune anche i parcheggi (Atm) con 5 milioni di € nel 2002, il servizio idrico integrato (Mm) con 4,06 milioni di € nel 2005, e soprattutto la raccolta dei rifiuti urbani interni, per la quale il Comune, in base al contratto di servizio, paga ad Amsa un corrispettivo alquanto minore (–59,9milioni di € nel 2002 e addirittura –113,83 milioni nel 2005) del gettito della Tarsu, che la norma istitutiva (D.Lgs. n. 597/1993) destina alla copertura del suo costo. Infine si computano come entrate nette per il Comune anche le quote dei tributi comunali che entrano nel prezzo pagato dai cittadini per il consumo (diretto o indiretto) dei servizi stes- si – in pratica, per la Pnrg, l’Addizionale Enel. 26. Il “giorno tipo”dell’Indagine O/D regionale ha la stessa collocazione temporale di quello che nell’indagine precedente dell’Atm veniva definito”un giorno feriale tipo in cui la mobilità si attesta sui valori massimi dell’anno”. Vedi Atm, 1996, La mobilità delle persone nell’area milanese, Milano, p. 15. 27. Il coefficiente risulta dal rapporto fra l’indice di presenza annua delle varie tipologie di Pnrg e quello della popolazione residente. L’indice è dato dalla frazione di anno nella quale si può presumere che, in media, i componenti del gruppo rilevante siano presenti in città. Per i residenti si è stimata l’incidenza delle assenze nei periodi standard di ferie e nei week end, facendo uso dei dati mensili forniti da Amsa sulla raccolta dei rifiuti a mezzo sacchi condominiali e di quelli giornalieri sui consumi di acqua potabile comunicati dalla direzione del Servizio idrico integrato. Per le varie categorie di Pnrg si è procedutomediante una serie di ipotesi ad hoc. 28. Valore pro-capite calcolato sulla base della consistenza equivalente della Pnrg, ottenuta applicando ai dati rilevati il relativo coefficiente di equivalenza annua. 29. Dall’ultima riga della tabella 5 si ottengono gli importi di (97,69 – 69,53) = 28,16 milioni di € e di (110,20 – 79,72) = 30,40 milioni di € rispettivamente con riferimento ai bilanci comunali del 2002 e del 2005. 30. A questo scopo, e non solo a questo, sarebbe augurabile che la Regione provvedesse ad aggiornare la sua indagine per lo meno a intervalli decennali, come in effetti ha fatto il Comune di Milano tramite l’Atm (1955) e l’Ama (2005). 31. Vedi nota 1. 32. La congestion charge di Londra e l’ecopass da poco in vigore a Milano hanno finalità dissuasive e presupposti particolari, che portano a non discriminare fra city users residenti e non residenti. 33. Bruzzo A.-Ferri V., 2006, Le implicazioni per la finanza locale derivanti dalla mobilità degli individui nelle aree urbane e metropolitane, Ferrara. 34. Ministero dell’Interno, Osservatorio sulla contabilità e la finanza degli enti locali, 2000, Revisione del sistema di trasferimenti agli enti locali. Relazione finale, Roma; Buratti C., 2001, I fabbisogni di spesa degli enti locali. Le stime effettuate dal Ministero dell’interno in applicazione della legge n. 133/1999, Economia Pubblica, n. 6, pp. 5-52. ----------------------- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -[ 6 5 ] [ DIBATTITO]- - - - - - - - - - - - - 쏆 - ------------------------------------ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - INGRESSI QUOTIDIANI A MILANO: COSTI E BENEFICI