Comments
Description
Transcript
ANATOMIA DELLA SFERA GENITALE FEMMINILE
scaricato da www.sunhope.it Anatomicamente l’apparato genitale femminile viene suddiviso in: ANATOMIA DELLA SFERA GENITALE FEMMINILE ORGANI GENITALI INTERNI APPARATO GENITALE ESTERNO (VULVA) APPARATO GENITALE ESTERNO LA VULVA La vulva, posta tra le facce interne delle cosce, è posta Insieme degli organi nella parte centrale del perineo estendendosi, in senso genitali femminili sntero-posteriore, dalla regione ipogastrica fino a circa 3 cm dall’ano. esternamente visibili In posizione ginecologica la vulva si presenta come una sporgenza ovoidale con una fessura mediana, la fessura vulvare (rima pudendi). VULVA 1 scaricato da www.sunhope.it LA VULVA E’ costituita da diverse formazioni anatomiche: APPARATO GENITALE ESTERNO Monte del pube (o di Venere) • Monte di Venere Commessura labiale ant. • Grandi labbra Piccolo labbro • Piccole labbra • Clitoride • Vestibolo della vagina Clitoride Grande labbro Orifizio uretrale esterno Orifizio vaginale Caruncola imenale Rafe perineale Commessura labiale ant. Ano MONTE DI VENERE Il monte di Venere, chiamato anche monte del pube, è un cuscinetto di tessuto adiposo situato davanti alla sinfisi pubica e limitato lateralmente dalle pieghe dell’inguine. Glabro nell’età infantile alla pubertà si ricopre di peli. 2 scaricato da www.sunhope.it LE PICCOLE LABBRA LE GRANDI LABBRA Le grandi labbra sono pliche cutanee disposte logitudinalmente dal monte di Venere alla regione preanale. GRANDE LABBRO GRANDE LABBRO Sono le parti più esterne dei genitali femminili, e a cosce avvicinate addossano i loro margini chiudendo la rima vulvare. Ricche di adipe,hanno una lunghezza media di 7-8 cm confluendo in avanti nella commessura anteriore e posteriormente verso il perineo. SOLCO INTERLABBIALE Dopo la pubertà e nella donna nullipara sono di solito ricoperte di peli e appaiono dure, spesse e unite. Dopo la menopausa si assottigliano, perdendo la maggior parte del tessuto adiposo e appaiono sottili, flosce e dischiuse. SOLCO INTERLABBIALE Le piccole labbra sono due pliche cutanee, di aspetto mucoso, poste mediamente e all’interno delli grandi labbra. La loro conformazione è estremamente variabile con i caratteri costituzionali e razziali. In periodo fertile appaiono appiattite, rosee, umide e sprovviste di peli con una lunghezza media di 30-35 mm. In vecchiaia si assottigliano e si atrofizzano assumendo un colore bruno scuro. Con la loro faccia interna delimitano il vestibolo in alto e l’orificio vaginale in basso. PICCOLO LABBRO PICCOLO LABBRO Nel loro spessore presentano una struttura di tipo fibro-elastico ricca di filamenti nervosi e di vasi che le rendono simili agli organi erettili. Questa struttura spiega le modificazioni che subiscono durante i rapporti sessuali. LA CLITORIDE La clitoride rappresenta l’organo erettile della donna; è costituita da due corpi cavernosi ed ha una estremità detta glande. E’ lunga circa 2-2,8 cm e si ipertrofizza in stato di eccitazione. E’ rivestita da un involucro cutaneo ricco di terminazioni nervose sensitive detto prepuzio della clitoride che origina dalle piccole labbra. Le numerosissime terminazioni nervose disposte in essa e nell'area immediatamente adiacente la rendono particolarmente sensibile al contatto diretto o indiretto 3 scaricato da www.sunhope.it LA CLITORIDE I CORPI CAVERNOSI DELLA CLITORIDE PREPUZIO DEL CLITORIDE GLANDE DEL CLITORIDE FRENULO DEL CLITORIDE FRENULO DEL CLITORIDE VESTIBOLO VAGINALE L’IMENE Il vestibolo vaginale è costituito dall’orifizio inferiore della vagina disposto nella parte inferiore del vestibolo vulvare appena sotto il meato uretrale esterno. L’imene è una membrana carnosa e sottile, formata dall’accollamento di due superfici di mucosa, con interposto un sottile strato di connettivo. E’chiuso nella vergine dall’imene e circondato nella donna deflorata dalle coruncole mirtiformi. Chiude in basso l’orifizio vaginale; appare come un piccolo cercine cutaneo che a labbra divaricate si tende a guisa di una valvola. Il vestibolo vaginale è separato dalle piccole labbra dal solco ninfo-imeneale; in questo solco si aprono i canali escretori delle ghiandole di Bartolino. La forma e le dimensioni dell’imene possono essere assai variabili e se ne distinguono tipi differenti MEATO URETRALE ESTERNO ORIFIZIO VAGINALE In occasione del primo rapporto sessuale nella maggioranza dei casi l'imene si lacera causando una lieve emoragia. Si dicono caruncole mirtiformi le lacinie che residuano alla rottura dell’imene. 4 scaricato da www.sunhope.it TIPI DI IMENE A : imene semilunare B : imene anulare frangiato C : imene bilabiato D: imene bifora E : imene cribriforme 5 scaricato da www.sunhope.it VAGINA • La vagina è un organo muscolomembranoso, impari, mediano, di forma tubulare, lungo in media 7-10 cm che si estende dall’utero alla vagina. • Abbraccia in alto il collo dell’utero in modo che un tratto di questo sporga in vagina (muso di tinca) formando 4 cul di sacco che costituiscono i fornici vaginali. • In stato di vacuità, la cavità vaginale risulta virtuale in quanto le pareti anteriore e posteriore sono accollate l’una all’altra. CANALE VAGINALE VAGINA • Il calibro della vagina è irregolare: stretto nella sua estremità vulvare, più ampio a livello dei fornici. Le pareti sono però molto elastiche ed estensibili per cui la vagina può dilatarsi facilmente variando il suo calibro. VAGINA • La cavità è rivestita da una mucosa di colorito roseo che presenta numerose pliche trasversali (rughe), ricche di plessi venosi. • La mucosa vaginale si presenta molto inspessita, priva di ghiandole e rivestita in superficie da epitelio pavimentoso stratificato • La tunica muscolare della vagina presenta due ordini di fibre: circolari longitudinali le più esterne le più interne, • E’ irrorata dalle arterie cervico-vaginali (rami dell’art. uterina) e dalle arterie vescico-vaginali (rami dell’art. ipogastrica) CANALE VAGINALE • Le fibre nervose che raggiungono la vagina provengono dal plesso utero-vaginale, dal secondo e quarto sacrale e dal nervo pudendo. Le fibre formano così un plesso perivaginale • La vagina è l’organo della copula. Accoglie l’organo maschile in erezione addossandovi le pareti per l’attività contrattile dei muscoli intrinseci e di quelli vulvoperineali. • Accoglie il liquido spermatico nel fornice posteriore da dove i nemaspermi risalgono facilmente verso il canale cervicale al fine della fecondazione. • I plessi venosi ai lati della vagina si scaricano in alto nel plesso utero-vaginale e in avanti nel plesso vescico-vaginale 6 scaricato da www.sunhope.it APPARATO GENITALE INTERNO - Gli organi genitali interni sono ubicati nella piccola pelvi al davanti del retto e posteriormente alla vescica - Sono costituiti da: • Salpingi Ovario • Utero • Vagina • Ad eccezione degli ovari sono tutti organi extraperitoneali 7 scaricato da www.sunhope.it SEZIONE LONGITUDINALE DEGLI ORGANI PELVICI FEMMINILI APPARATO GENITALE INTERNO UTERO TUBA OVARIO UTERO • Organo muscolare cavo, impari e mediano di origine Mulleriana come le salpingi e la vagina • Presenta una lunghezza media di 7-8 cm, un diametro trasverso di 4-5 cm ed anteroposteriore di 4 cm; il peso è di 60-70 g. In menopausa si ha una progressiva involuzione con riduzione delle dimensioni • Consta di due parti: il corpo lungo 4 cm ed il collo 3 cm. La zona tra corpo e collo di circa 3-4 mm prende il nome di istmo CORPO ISTMO COLLO 8 scaricato da www.sunhope.it UTERO UTERO • Il corpo è inclinato sul collo con un angolo anteriore di circa 80° che Normale dà luogo all’anteflessione dell’utero Normale • Con l’asse della vagina forma un angolo di circa 90° detto anteversione • Nel complesso l’utero in posizione normale è antiversoflesso Gradi di retroversione 3°grado 2°grado Retrocessione Retroflessione 1°grado Normale Normale Contorno dell’intestino retto alterato nel 3°grado Antiflessione UTERO UTERO • Nell’utero si distinguono due cavità: quella del corpo triangolare a base in alto (cavità uterina) e quella del collo o canale cervicale • La cavità uterina comunica in alto e lateralmente con le salpingi mediante gli osti tubarici ed in basso con il canale cervicale mediante l’orifizio uterino interno (OUI); il canale cervicale comunica, a sua volta con la vagina mediante l’orifizio uterino esterno (OUE) • La cavità uterina è rivestia da una mucosa detta endometrio che poggia direttamente sulla muscolatura (miometrio) • Il canale cervicale ha una mucosa diversa dall’endometrio per funzione e struttura (mucosa endocervicale) MUSCOLATURA • La parte muscolare dell’utero è detta miometrio; è la parte più spessa ed è costituita da fibrocellule muscolari lisce che si intersecano fra loro con interposto tessuto connettivo ricco di vasi • E’ rivestito esternamente dalla sierosa peritoneale detta perimetrio Ostio tubarico Miometrio Cavità uterina Endometrio OUI Canale cervicale OUE Le fibre spirali si intrecciano profondamente nella parete e si continuano nei legamenti 9 scaricato da www.sunhope.it UTERO UTERO STRUTTURE DI SOSTEGNO E FISSITA’ L’utero è mantenuto in situ dalla fascia endopelvica e da alcuni legamenti fibromuscolari che ne assicurano la normale statica al centro del pavimento pelvico pur garantendo una notevole mobilità FASCIA ENDOPELVICA: Sistema di sospensione formato da una serie di pilastri di tessuto connettivale LEG. UTERO-SACRALE: Sistema legamentoso che si estende dalla porzione inferiore della cervice uterina e dal terzo superiore della vagina fino al sacro contornando i lati del retto. Insieme al legamento cardinale è la principale struttura di sospensione del complesso cervico-vaginale LEG. CARDINALE (del Mackenrodt): Sistema legamentoso che costituisce l’impalcatura connettivale frontale dato il suo decorso pressochè trasversale dall’utero alle pareti pelviche. Si estende dalla porzione inferiore della cervice e dal terzo superiore della vagina sino alla spina ischiatica FASCIA ENDOPELVICA LEG. ROTONDO: Struttura legamentosa che origina dalla parte ant. dell’angolo uterino e si porta in avanti in corrispondenza dell’orificio profondo del canale inguinale. Poi percorrono obliquamente il tragitto inguinale emerge attraverso l’orificio inguinale esterno per perdersi nel tessuto connettivo lasso ed adiposo delle grandi labbra e del monte del pube. LEG. LARGO: Costituito dall’unione delle facce anteriori e posteriori dei foglietti peritoneali che tappezzano le facce anteriori e posteriori del corpo uterino. Forma un setto disposto in senso frontale che contiene i vasi e i nervi che dalla parete della pelvi si porta verso l’apparato genitale femminile. LEGAMENTI UTERO-SACRALI Visione superiore della fascia e degli spazi endopelvici Legamento utero-sacrale sx.. Legamento utero-sacrale dx. 10 scaricato da www.sunhope.it LEGAMENTO CARDINALE (DEL MACKENRODT) LEGAMENTI UTERO-SACRALI E LEGAMENTI CARDINALI Sacro Retto Leg. utero-sacrale Leg. cardinale (o del Mackenrodt) Leg. cardinale (o del Mackenrodt) LEGAMENTI LARGI Leg. Largo sx Vescica SEZIONE DEL LEG. LARGO Leg. Largo dx 11 scaricato da www.sunhope.it UTERO LEGAMENTI ROTONDI VASCOLARIZZAZIONE Legamento rotondo sinistro Legamento rotondo destro • L’utero è irrorato dalle arterie uterine destra e sinistra che originano dalle arterie ipogastriche omolaterali e si portano trasversalmente fino alla parete laterale dell’organo all’altezza dell’istmo, dove si dividono in due rami: uno cervicovaginale che va verso il basso l’altro che va verso l’alto fino all’angolo tubarico anastomizzandosi con l’arteria ovarica - Dalle due arterie si dipartono numerosi piccoli rami che penetrano nella parete uterina e si anastomizzano con quelli del lato opposto formando l’arcata arteriosa di Hughier • Le vene uterine seguono il decorso delle arterie sboccando nelle vene ipogastriche; in esse confluiscono altri rami di provenienza tubo-ovarica e formano, nello spessore dei legamenti larghi, i plessi pampiniformi VASCOLARIZZAZIONE UTERINA UTERO INNERVAZIONE • I nervi che vanno all’utero provengono da due sorgenti: dal plesso pelvico del simpatico toraco-lombare da fibre parasimpatiche dei nervi sacrali - • Il plesso che si viene a formare dall’unione di queste fibre si svolge sui lati del retto nel legamento sacro-retto-uterino. Raggiunge il parametrio lateralmente al collo dell’utero dove la rete di un lato sfioccandosi nelle pareti dell’organo si anastomizza con quella dell’altro lato • Il plesso contiene un ganglio di discrete dimensioni, il ganglio cervicale di Lee-Franckenhauser 12 scaricato da www.sunhope.it INNERVAZIONE UTERINA TUBE UTERINE TUBE UTERINE • Le tube uterine, o trombe del Falloppio sono due condotti della lunghezza media di 10-15 cm che si dipartono dai canti laterali del fondo dell’utero e terminano con la loro estremità libera in corrispondenza dei rispettivi ovari • Ciascuna salpinge costa di 3 segmenti : - la porzione ampollare con il padiglione munito di frangie • Godono di notevole mobilità ma vengono mantenute nella loro normale posizione dalla continuità con l’utero medialmente e dal legamento tubo-ovarico lateralmente • Le salpingi assolvono alla funzione di captare l’ovocito dopo l’ovulazione e consentirgli la migrazione fino alla cavità uterina, inoltre consente la progressione in senso inverso degli spermatozoi permettendo la fecondazione (fimbrie) la più lunga delle quali, fimbria ovarica, prende rapporto col polo laterale dell’ovario - la porzione istmica che è la intermedia - la porzione interstiziale che decorre nello spessore della parete uterina dove si trova l’ostio attraverso il quale comunica con la cavità uterina Porzione istmica Porzione ampollare Porzione interstiziale Legamento tubo-ovarico 13 scaricato da www.sunhope.it TUBE UTERINE TUBE UTERINE • Le tube sono costituite da una tunica interna mucosa e da una tunica muscolare; sono poi rivestite esternamente dalla sierosa peritoneale che va a formare il legamento largo • La mucosa tubarica è priva di ghiandole e si solleva in numerose pliche che rendono il lume virtuale. E’ tappezzata da un epitelio cilindrico monostratificato che va incontro a cicliche modificazioni in rapporto al ciclo ovarico (ciclo tubarico) • Per la migrazione dell’ovario, ha • La tuba è irrorata dalla arteria tubarica che nasce dalla anastomosi di due rami arteriosi: uno che origina dall’art.ovarica e un altro dall’art. uterina • Le vene reflue dal tratto mediale della tuba sfociano nella vena uterina, quelle del tratto laterale estuano nelle vene ovariche • I nervi scendono alla tuba dai plessi utero-ovarici e seguono il decorso dei vasi sanguigni importanza soprattutto la tonaca muscolare dotata di attività peristaltica che si accentua dopo l’ovulazione Sezione istologica di salpinge OVARIO OVARIO • Organo pari delle dimensioni di una mandorla con duplice funzione: endocrina e gametogenica • E’ in connessione: - medialmente con l’utero attraverso il legamento utero-ovarico - anteriormente con la faccia post. del legamento largo mediante una plica peritoneale (meso ovarico) - lateralmente col legamento sospensore che proviene dalla parete laterale del bacino - posteriormente è libero • Nel legamento sospensore decorre il fascio neurovascolare costituito dai filamenti nervosi e dall’arteria e dalla vena ovarica • L’arteria ovarica origina a destra dalla aorta addominale e a sinistra dall’arteria renale; la vena ovarica è tributaria • L’innervazione degli ovari è fornita da fibre nervose vegetative provenienti dal plesso preaortico. Si tratta di fibre vasomotorie e sensitive che trasportano gli stimoli dolorosi di natura ovarica agli stessi mielometri dorso-lombari cui afferiscono le fibre di provenienza uterina Legamento sospensore dell’ovaia Ovario Legamento proprio dell’ovaia o utero-ovarico Legamento largo 14 scaricato da www.sunhope.it OVARIO • La superficie dell’ovario è costituita da una tunica connettivale denominata albuginea ricoperta da epitelio cubico • •La parte centrale prende il nome di midollare ed in OVARIO Fascio nervovascolare Follicoli in maturazione essa e concentrata la componente nervovascolare • •La parte periferica è detta corticale, è costituita da tessuto connettivo addensato e contiene le strutture funzionali follicolari Corticale Follicolo maturo Albuginea Midollare Corpo luteo Uovo espulso L’unità funzionale dell’ovario è il follicolo e la sua maturazione periodica dà luogo al ciclo ovarico al quale è correlato il ciclo mestruale LA FECONDAZIONE E IMPIANTO La fecondazione rappresenta l’insieme dei fenomeni citologici attinenti alla unione dei due gameti per formare lo zigote (uovo fecondato) L’inseminazione è l’insieme dei processi che determinano l’avvicinamento dei gameti 15 scaricato da www.sunhope.it • Nell’uomo la fecondazione avviene nella porzione ampollare della tuba uterina, dove l’ovocito secodario arriva, circondato dalla membrana pellucida, sospinto dal movimento ciliare dell’epitelio tubarico e dalle contrazioni della muscolatura tubarica che aumentano dopo l’ovulazione • L’ovocito secondario è allo stadio di metafase della seconda divisione meiotica, processo che si completa solo se avviene la fecondazione • Si ritiene che l’ovocito mantenga la capacità di essere fecondato per circa 12-24 ore, dopo di che va incontro a fenomeni degenerativi e ad eliminazione SPERMATOZOO Lo spermatozoo è la cellula sessuale maschile. E’ molto più piccolo dell’ovulo e, quando è maturo, ha una forma allungata in cui si distingue una testa voluminosa, un collo ed una coda. • La quantità di sperma emesso in una eiaculazione è di circa 3ml ed in esso si trovano da 200 a 300 milioni di spermatozoi. • Degli spermatozoi deposti in vagina la maggior parte degenera e viene eliminata attraverso un intenso processo di fagocitosi ad opera dei leucociti, per cui solo un numero esiguo (300-500) raggiunge la tuba SPERMATOZOO Gli spermatozoi che vengono prodotti nei tubuli seminiferi del testicolo per poter avere proprietà fecondanti devono andare incontro a due successivi processi di maturazione funzionale: TESTA MATURAZIONE ha luogo nell’epididimo e fa loro acquistare la motilità CAPACITAZIONE avviene nelle tube uterine e consiste in alterazioni della membrana plasmatica (attivazione degli enzimi acrosomiali e dell’adenil-ciclasi) che li rende capaci di subire la reazione acrosomiale e di essere quindi in grado di attraversare gli involucri dell’uovo CODA COLLO Nel liquido seminale (o sperma) che lo contiene, ricco di sostanze nutritive, lo spermatozoo può vivere all’interno del canale cervicale circa 5 giorni mentre la loro capacità di fecondare dura un tempo più breve ( 24 – 48 ore). Sono prodotti da particolari cellule dei testicoli (spermatociti); nel periodo di piena maturità sessuale, un uomo può produrre fino a 100.000 spermatozoi ogni mm3 di sperma La loro produzione, a differenza della donna, è continua. 16 scaricato da www.sunhope.it UOMO DONNA EIACULAZIONE CICLO OVARICO PROGRESSIONE NEI GENITALI FEMMINILI CAPACITAZIONE OVULAZIONE PASSAGGIO NELLA TUBA UTERINA PORZIONE AMPOLLARE DELLA TUBA REAZIONE ACROSOMALE E PENETRAZIONE COPULAZIONE • La penetrazione dello spermatozoo nell’oocita (copulazione) è resa possibile dall’azione degli enzimi litici acrosomiali il cui rilascio (reazione acrosomale) agevola l’invasione degli spermatozoi a livello della membrana pellucida • Il legame tra spermatozoi e zona pellucida è mediato da proteine specie-specifiche FECONDAZIONE REAZIONE ACROSOMALE La reazione acrosomale si manifesta con la fusione in più punti della membrana plasmatica con la membrana acrosomale esterna e loro conseguente lisi con fuoriuscita del contenuto enzimatico (ialuronidasi, fosfatasi acida, collagenasi,etc.) della vescicola acrosomale che digerisce la matrice che tiene unite le cellule della zona pellucida Superata la zona pellucida lo spermatozoo si viene a trovare nello spazio perivitellino, ove entra in rapporto con la membrana plasmatica dell’ovocito; le membrane dei due gameti cominciano a fondersi (fusione dei gameti) e lo spermatozoo entra nell’ovocito. La penetrazione dello spermatozoo determina nell’ovocito il processo di attivazione che è caratterizzato da: - Reazione corticale: consiste nella esocitosi da parte dei granuli corticali di enzimi proteolitici che modificano la zona pellucida rendendola refrattaria alla penetrazione di altri spermatozoi (blocco della polispermia) - Sblocco dallo stato di metafase e prosieguo della seconda divisione meiotica con formazione di un uovo maturo e del secondo globo polare. Il nucleo diventa pronucleo femminile. 17 scaricato da www.sunhope.it Giunto nell’ooplasma, i componenti strutturali dello spermatozoo vanno incontro a degenerazione, la membrana nucleare si rompe ed il materiale in essa contenuto va a costituire il pronucleo maschile I due pronuclei dopo aver duplicato il loro DNA vanno incontro alla profase della prima divisione di segmentazione. Scomparsi i nucleoli e l’involucro nucleare i due gruppi di cromosomi si dispongono (anfimixi) all’equatore in un unico fuso mitotico. L’unione dei due corredi cromosomici aploidi porta alla formazione dello ZIGOTE stadio unicellulare dell’embrione FECONDAZIONE D : avviene la duplicazione del DNA A : ovocito in metafase e sono evidenziati i cromosomi B : lo spermatozoo è entrato nell’ovocito che ha completato E : i cromosomi materni e paterni si dispogono insieme (anfimixi) sul la seconda divisione meiotica piano equatoriale del primo fuso C : si formano il pronucleo di segmentazione femminile e quello maschile PRIMA SETTIMANA DI SVILUPPO La fecondazione porta a 3 risultati fondamentali: • Ricostituzione del numero diploide dei cromosomi, metà di origine paterna e metà di origine materna • Determinazione del sesso del nuovo individuo, che dipende dal cromosoma sessuale X o Y dello spermatozoo • Inizio del processo di segmentazione Gli eventi che caratterizzano la prima settimana di sviluppo dell’uovo fecondato sono: - la segmentazione - la migrazione attraverso le tube fino alla cavità uterina - l’inizio dell’impianto dell’uovo fecondato nella mucosa dell’utero 18 scaricato da www.sunhope.it SEGMENTAZIONE La segmentazione dell’uovo fecondato consiste nella rapida successione di divisioni mitotiche che portano alla formazione di numerose cellule sempre più piccole, dette blastomeri; l’uovo fecondato si trasforma pertanto in una struttura pluricellulare. Ciascun blastomero mantiene la sua totipotenza fino allo stadio embrionale di 4-8 blastomeri: da ognuno di essi può svilupparsi un embrione completo Col proseguire della segmentazione l’embrione raggiunge lo stadio di morula (12–36 blastomeri) ammasso centrale di blastomeri contenuto nello spazio ancora delimitato dalla membrana pellucida (4° giorni dalla fecondazione) EMBRIONE ALLO STADIO DI DUE BLASTOMERI La prima divisione di segmentazione, che avviene a 30 ore dalla fecondazione, si conclude con la formazione dei primi due blastomeri Dallo stadio di 32-64 blastomeri, per assunzione di liquido dall’esterno e per secrezione dei blastomeri stessi comincia nella morula a formarsi una cavità, il blastocele, ripiena di liquido: l’embrione assume un aspetto cistico e prende il nome di blastocisti RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI EMBRIONE ALLO STADIO DI BLASTOCISTI (5°giorno di sviluppo) RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI EMBRIONE ALLO STADIO DI MORULA Blastocisti sfera cava la cui parete è formata da un unico strato di blastomeri appiattiti, il trofoblasto, nella quale sono raggruppati ad una estremità (polo embrionale) i blastomeri più interni a costituire il nodo embrionale. 19 scaricato da www.sunhope.it MIGRAZIONE E IMPIANTO IMPIANTO Le contrazioni peristaltiche della muscolatura della tuba ed il battito ciliare dell’epitelio fanno si che l’uovo fecondato percorra in 3-4 giorni tutta la tuba uterina e raggiunga, allo stadio di morula la cavità uterina. E’ nella cavità uterina che la morula diventa blastocisti. Verso la fine della prima settimana (6°-7°giorno) la blastocisti, costituita da circa 180 cellule, comincia ad impiantarsi nell’endometrio (impianto interstiziale); dapprima aderisce alla mucosa uterina mediante il trofoblasto del polo embrionale, poi inizia ad erodere l’epitelio per portarsi nella sottostante tonaca propria. L’annidamento della blastocisti nell’endometrio, che si completerà intorno al 13° giorno, è frutto di una reciproca interazione fra trofoblasto ed endometrio e si verifica infatti per l’attività erosiva del trofoblasto la cui azione proteolitica è però attivata dalla mucosa uterina stessa. Blastocisti che ha iniziato la penetrazione nella mucosa uterina (6°giorno di sviluppo) IMPIANTO Quando avviene l’impianto, normalmente ha luogo nella parte superiore della faccia posteriore dell’utero o, più raramente, della faccia anteriore. Normale sede di impianto nell’utero dell’uovo fecondato Possono tuttavia aversi impianti anomali che si possono verificare o nello stesso utero in vicinanza dell’OUI (impianti bassi) che esitano in una placenta previa (0,5% delle gravidanze) oppure al di fuori dell’utero (gravidanze extrauterine). 20