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Iliade - La morte di Patroclo - IC 16 Valpantena
qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty Progetto Libri digitali dell'Istituto 16 Valpantena – Verona uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq Iliade La morte di Patroclo wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmrtyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas La morte di Patroclo Patroclo, ottenuto da Achille il permesso di indossare le sue armi, semina strage tra i troiani. Ma un tragico destino lo attende: morirà per mano di Ettore dopo essere stato disarmato dal dio Apollo e ferito dal troiano Euforbo. Patroclo, guerriero valoroso, è l’amico più caro di Achille. Sarà proprio la sua morte a far tornare in guerra il grande eroe greco [Dopo aver colpito Patroclo], Ettore figlio di Priamo, vantandosi gli si rivolse con queste parole: «Patroclo, tu pensavi di distruggere la mia città, di togliere la libertà alle donne troiane di portarle sulle navi alla tua patria. Sciocco! In loro difesa i veloci cavalli di Ettore si slanciano al combattimento, ed io mi distinguo con la lancia tra i bellicosi Troiani, e così li proteggo dal giorno fatale – tu, sarai cibo per gli avvoltoi. Sciagurato, non ti è servito Achille, per valoroso che sia, che certo, restando e mandandoti, ti disse molte parole: “Non mi tornare, Patroclo, abile nel guidare i cavalli, alle navi, prima d’avere lacerato sul petto la veste sanguinante di Ettore, sterminatore”. Così certo ti disse, e, sciocco che sei, persuase il tuo cuore». E tu, senza più forze, gli rispondesti, Patroclo cavaliere: «Ora puoi vantarti, Ettore, perché ti ha dato vittoria Zeus Cronide ed Apollo, che mi hanno vinto facilmente: loro mi hanno tolto dalle spalle le armi. Se venti uomini come te mi fossero venuti a fronte, tutti sarebbero qui periti, vinti dalla mia lancia; ma il destino funesto e il figlio di Leto mi hanno ucciso, e tra gli uomini Euforbo; tu arrivi, terzo, a spogliarmi. E mettiti bene in testa quello che dico: neanche tu vivrai molto, perché già incombe su te vicina la morte ed il feroce destino per mano di Achille, dell’Eacide perfetto». 2 Mentre così diceva, la morte lo avvolse, l’anima lasciò le membra e volò nell’Ade, piangendo il suo destino, lasciando la forza e la giovinezza. E a lui già morto disse lo splendido Ettore: «Patroclo, perché mi profetizzi 1’abisso di morte? Chissà se Achille, il figlio di Teti dai bei capelli colpito dalla mia lancia non mi preceda a morire?» Così dicendo, strappò via dalla ferita la lancia di bronzo, premendo col piede, e staccò dalla lancia il corpo supino. (Iliade, libro XVI, vv. 828-863) Parafrasi [Dopo aver colpito Patroclo], Ettore figlio di Priamo, vantandosi, gli disse queste parole: «Patroclo, tu pensavi di distruggere la mia città, di rendere schiave le donne troiane e portarle alla tua terra con le navi. Sciocco! I veloci cavalli di Ettore si lanciano nella battaglia per difendere le donne troiane, e io – che sono il più forte con la lancia tra i Troiani, grandi guerrieri – combattendo li difendo dalla morte. Tu, invece, sarai cibo per gli avvoltoi. Sventurato, non ti ha aiutato Achille, lui che è così coraggioso, lui che – restando all’accampamento e inviando te a combattere – di certo ti disse tante parole: “Patroclo, abile con i cavalli, non tornare qui da me alle navi prima d’avere stracciato la veste sporca di sangue sul petto di Ettore, lo sterminatore”. Certamente ti disse questo e tu, che sei uno sciocco, ti lasciasti convincere». E tu, Patroclo, ormai privo di forze, gli rispondesti: «Adesso ti puoi vantare, Ettore, ma solo perché ti hanno dato la vittoria Zeus, figlio di Crono, e Apollo: sono loro che mi hanno sconfitto con tanta facilità, loro che mi hanno tolto le armi dalle spalle. Se mi avessero affrontato venti uomini come te, sarebbero morti tutti, uccisi dalla mia lancia; ma mi hanno ucciso il destino di morte e Apollo, figlio di Leto, e tra gli uomini [mi ha ucciso] Euforbo; tu arrivi per terzo, e vieni soltanto a prenderti le mie armi. E ricorda quanto sto per dirti: neanche tu vivrai molto, perché ti sono già vicini la 3 morte e il destino feroce [di essere ucciso] dal fortissimo Achille, discendente di Eaco». Mentre diceva queste parole morì, l’anima lasciò il corpo e volò nell’aldilà, rimpiangendo il suo destino sfortunato: morire nel pieno della forza e della giovinezza. E a Patroclo, che era già morto, disse lo splendido Ettore: «Patroclo, perché prevedi per me la morte? Chissà se invece non sarà Achille, il figlio di Teti dai bei capelli, a morire per primo, ucciso dalla mia lancia?» Mentre diceva queste parole, estrasse dalla ferita la lancia di bronzo, premendo col piede per staccarla dal corpo disteso [di Patroclo]. Comprensione 1. Patroclo, rivolgendosi ad Ettore, dice: ”Tu mi uccidi per terzo”. Che cosa intende dire? 2. Patroclo morente preannuncia ad Ettore la sua morte. Da chi verrà ucciso l’eroe troiano? 3. Individua nel testo i patronimici e sottolineali. 4. Individua nel testo i patronimici e sottolineali. 4