Solidarietà massonica: “Aiutare il prossimo per aiutare se stessi”
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Solidarietà massonica: “Aiutare il prossimo per aiutare se stessi”
08-11-2015 Data Pagina 1 / 2 Foglio HOME AMBIENTE E SALUTE CRONACA ECONOMIA E LAVORO EVENTI E CULTURA POLITICA PROVINCIA RUBRICHE SPORT UNIVERSITÀ Lettori on-line: 6 0 6 Home » Cronaca, Primo Piano » Solidarietà massonica: “Aiutare il prossimo per aiutare se stessi” | di R e d a z i o n e 8 novembre 2015, 0:07 BLOG Meteo Pubblicità 4 visite Solidarietà massonica: “Aiutare il prossimo per aiutare se stessi” L’incontro sulla solidarietà massonica chiude i festeggiamenti per i 70 anni della Loggia Savonarola Tweet Manda via email Ultimi Commenti Tags Ultime News Chiesa e modernità: un rapporto sofferto A z i o n e F u t u r i s t a F e r r a r a:"i modernisti erano chini sui ... Chiesa e modernità: un rapporto sofferto D a r:@ Redazione: non potreste rim... Chiesa e modernità: un rapporto sofferto D a r:E' ovvio che la Modernità (che... N ò n o śgàgiat, ciàma la Pula! C a t i a:Potresti essere accusato di al... Di Munno striglia la giunta S a l a m i n o:Semplicemente senza parole, qu... Condividi di Silvia Franzoni Le celebrazioni per il 70esimo dalla ri-fondazione della loggia massonica Girolamo Savonarola (n.104), la più longeva in città, si sono concluse ieri pomeriggio in via Boccaleone. “Non c’è argomento migliore – presenta Giangiacomo Pezzano, presidente del Collegio Maestri Venerabili dell’ Emilia Romagna – per chiudere i festeggiamenti per questo compleanno ferrarese del parlare di solidarietà”: il modello torinese Sergio Rosso degli Asili Notturni, esempio concreto della filantropia massonica, è stato infatti da stimolo “per la nostra Regione – continua – in cui è nata la associazione Acacia perché vedete”, e qui il presidente Pezzano scandisce bene le parole al pubblico, “noi non raccogliamo denaro per abitare attici, non ci vedrete mai occupare trecento, quattrocento metri quadri di un attico, il nostro gesto è diverso: dare tempo, conoscenza e professionalità ai bisognosi”. La solidarietà è, in realtà, secondaria per il massone. Secondaria in quanto “rientra nei percorsi – precisa Sergio Rosso, Gran Maestro aggiunto del G.O.I – che ogni Libero Muratore può scegliere di intraprendere nel costruire il proprio tempio”. Ed è paramassonica “perché parallela alla massoneria, non la interseca mai: c’è una differenza incolmabile di funzioni, culturali-spirituali da una parte, sociale-politiche dall’altra”. Bondeno Camera di Commercio carabinieri castello estense Cento codigoro Coldiretti comacchio comune di ferrara Cona concerto Copparo ferrara ferrarese furto Hera Lega Nord Lega Pro Mobyt mostra Occhiobello Ostellato Pd poggio renatico polizia pontelagoscuro Porto Garibaldi Portomaggiore provincia di ferrara Regione Emilia Romagna sant'agostino scuola sisma Spal Tagliani terremoto Tiziano Tagliani unife Università di Ferrara Vigarano Mainarda Articoli più discussi dell'ultima settimana 104 Negri: "Contro l'Isis servono testa e palle. Come Putin" 92 Due donne massacrate a bastonate dai banditi 69 Picchiava la moglie che non voleva mettersi il velo 66 Rapina a Renazzo, arriva la prima confessione 64 Fioretti gol, Spal al primo ko Codice abbonamento: 105085 L’impegno di “uomini di buona volontà è volto anzitutto a migliorare se stessi”: quando il massone porta la propria esperienza fuori da sé, per il progresso del’umanità allora percorre “l’unica alternativa – continua Sergio Rosso – all’aumento del bisogno e alla diminuzione delle risorse, cioè il volontariato qualificato”. alan fabbri argenta basket berra biblioteca Ariostea Grande Oriente-Massoneria/web Data 08-11-2015 Pagina Foglio 2 / 2 È il nuovo welfare, o welfare no profit, che si esplica nei progetti di solidarietà degli Asili Notturni e del ‘Piccolo Cosmo’, realtà torinesi capaci di servire fino a 200 pasti serali, ospitare 8000 presenze annue, fornire 32 alloggi per l’accoglienza degli ammalati curati negli ospedali torinesi e fornire oltre 3500 interventi annui negli ambulatori dentistici operanti. Questo senza “entrare in competizione con organizzazione analoghe – prosegue Rosso – e senza la Marco Cadua pretesa di fare cose grandiose”: l’opera solidale massonica è piuttosto una razionalizzazione delle risorse, una rete a legare attori diversi, altre associazioni, amministrazioni e ordini religiosi; una rete che si esplica anche nella recente costituzione (novembre 2014) della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica (Fism), di cui l’associazione Acacia è esempio emiliano-romagnolo. “Fare ciò che si è in grado di fare”, questo è il motto. La professionalità del massone è prestata al servizio del bisognoso, così non si “soddisfano soltanto i bisogni primari, alimentando dipendenze – interviene il direttore de Asili Nottorni e segretario nazionale Fism Marco Cadua – ma agendo sulla persona, restituendole gli strumenti per raggiungere l’autonomia: il volontariato è un salvagente a cui aggrapparsi anche quando si vuole affogare”. La buona azione nasce, e non potrebbe essere altrimenti, dall’emozione, così come dal moto dell’anima nasce il libro ‘Barboni e solidarietà’, che titolava l’incontro di ieri pomeriggio e che il suo autore, Marco Cadua, ha lasciato a cornice di una riflessione più ampia sulle azioni solidali della Squadra e del Compasso; questo perché prevalesse, negli interventi dei relatori e nei brevi filmati mostrati, appunto, l’emozione che, conclude Pezzano, “è aspetto essenziale dell’essere massoni”. Scrivi un commento Estense.com si riserva il diritto di cambiare, modificare o bloccare completamente i commenti sul forum. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della redazione, ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento che se ne assume le relative responsabilita'. Non saranno pubblicati i commenti che contengono elementi calunniosi o lesivi della dignita' personale o professionale delle persone cui fanno riferimento. 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