Comments
Description
Transcript
"Glielo dico sempre, ma non mi ascolta"
"Glielo dico sempre, ma non mi ascolta"... Centro di Studi Montessoriani - Dipartimento di Scienze della Formazione - Università Roma Tre Dai ricordi di Anna Maria Maccheroni sulla prima Casa dei Bambini a Milano. "...Sentivo le mamme dire: "Glielo dico cento volte, ma è inutile", lo glielo dicevo una volta e bastava . Ci deve essere, pensavo, modo e modo di dire una cosa. Ci deve essere il modo giusto. Dire continuamente: non far questo, non fare quest'altro; proibire continuamente, rimproverare continuamente è far perdere ogni valore a quello che si dice. Certo, ci vuole una sensibilità, un senso pratico, ma io avevo veduto la Dottoressa tra i bambini. Agiva con semplicità e con esattezza... L'importanza di non dire quel che il bambino ancora non può ricevere! Quel "glielo dico sempre" delle mamme è uno sciupìo dai due lati: il bambino si abitua a lasciar dire e l'adulto si abitua a parlare a caso. (....) Una bambina di circa quattro anni e mezzo non faceva nulla. Sedeva al sole in giardino o in classe vicino alla stufa. Se vedeva un oggetto fuori posto andava a prenderlo e lo metteva a posto. Non voleva ricevere lezioni, non era sgarbata, ma faceva capire che preferiva stare da sé. Fu al principio di marzo di quel primo anno che, vedendomi passare con in mano la scatola delle lettere mobili, mi tirò per la manica e disse:"Vorrei fare questo!". Le detti subito la prima lezione su [alcune lettere del] l'alfabeto. In dieci giorni fu capace di costruire il suo nome: Angelina. Il primo disegno a tratteggio era perfetto: le linee leggere, lunghe, diritte parallele.Scrisse molto presto e bene. Che cosa avrebbe detto chi, abituato a giudicare sul momento, l'avesse vista seduta oziosa?". Da Come conobbi pp. 43-44. Maria Montessori, Edizioni "Vita dell'Infanzia", Roma 1956, IL QUADERNO MONTESSORI/BSIate 2007 " 37