Ulcere, piaghe e ferite difficili «Abbattere il costo del dolore
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Ulcere, piaghe e ferite difficili «Abbattere il costo del dolore
A Roma il 2° congresso nazionale ‘Corte’ organizzato dal prof. Nicolò Scuderi, chirurgo plastico de ‘La Sapienza’ Ulcere, piaghe e ferite difficili «Abbattere il costo del dolore» di Patrizia Colombo isturi a ultrasuoni, terapia a pressione negativa (V1STATM), idrochirurgia, onde d’urto ad elevata energia, sistemi a rilascio d’argento, biomateriali, sostituti dermali bioinduttivi, cianoacrilati: è solo una parte delle medicazioni avanzate e dei dispositivi high tech che oggi ha a disposizione il medico per il trattamento di ulcere, piaghe da decubito e ferite difficili. O, meglio, dovrebbe avere a disposizione se non ostacolato dalla miopia burocratico-amministrativa di molte realtà sanitarie. Ma continuare a curare piaghe e ferite come si faceva qualche decennio fa non solo non fa risparmiare ma prolunga inutilmente le sofferenze del paziente. E a dirlo a chiare note non sono solo i B L’impiego di medicazioni avanzate e nuove tecnologie consente la guarigione di ulcere, piaghe da decubito e ferite difficili più rapida e con minori sofferenze. Con un grande risparmio Nei 30 giorni di durata dello studio sono stati valutati i costi medi del trattamento - ripartiti per prestazioni dell’operatore, materiali di medicazione e trasporto - e il tempo necessario per ottenere lo stesso risultato nei due gruppi: uno trattato con medicazioni tradizionali e l’altro con medicazioni avanzate. Alla fine del mese di osservazione il costo del trattamento - a parità di risultato ottenuto è stato inferiore del 27% nel gruppo trattato con medicazioni avanzate rispetto a quello trattato con medicazioni tradizionali. Questo nella media ge- medici dalla ‘trincea’ delle corsie d’ospedale ma anche gli economisti, stando ai dati di uno studio sull’analisi della minimizzazione dei costi sul percorso assistenziale delle lesioni da pressione - le famigerate ‘piaghe da decubito’ - presentato dalla d.ssa Emanuela Foglia del Centro di Economia Sanitaria dell’Università ‘Carlo Cattaneo’ di Castellanza (VA) effettuato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Lo studio ha arruolato 362 pazienti presi in carico da 23 Centri di assistenza domiciliare. Novità High Tech per curare meglio e far soffrire sempre meno i pazienti Curare le ferite ‘sotto vuoto’ La NPWT (Negative Pressure Wound Therapy) è la terapia topica delle lesioni cutanee per stimolare il processo di guarigione attraverso l’applicazione di una pressione sub-atmosferica controllata sul letto di ferita. L’uso di questa terapia ha trovato riscontro positivo nel trattamento di ferite di varia eziologia, sia di natura acuta (traumatiche, ustioni, esiti post-chirurgici) sia di natura cronica (ferite da pressione, ulcere vascolari, ulcere del piede diabetico). L’applicazione della pressione negativa di V1STA della Smith & Nephew sul letto della lesione è il punto centrale della terapia ed i valori di pressione negativa adottabili variano in un range che va dai 40 ai 125 mmHg. Per mantenere la pressione costante e diffusa sulla ferita si utilizzano materiali di medicazione di varia natura, con funzione di filler-riempimento, che possono essere in schiuma di poliuretano o in garza antimicrobica. La terapia può essere inoltre attivata sia per pazienti seguiti a domicilio che ospedalizzati, utilizzando dispositivi sia fissi sia portatili. La NPWT gioca un ruolo fondamentale anche nella stimolazione del processo di guarigione attraverso un effetto diretto sull’attività cellulare. Il bisturi ‘gentile’ È un’anteprima assoluta per un congresso di chirurgia plastica italiano il nuovo bisturi ad ultrasuoni. Si tratta di uno strumento ‘gentile’, sia perché agisce rispettando i tessuti senza bruciarli, sia perché non utilizza l’energia elettrica, ma solo quella mec- Per la sanità di tutto il mondo un costo in crescita esponenziale Il trattamento delle ulcere croniche, come ovvio, richiede molte risorse ed ha un impatto importante per il Servizio Sanitario Nazionale. Tra il 1995 e il 2005, la spesa sanitaria corrente complessiva è cresciuta passando da 48.136 milioni di euro a 92.804 milioni di euro, confermando una dinamica evolutiva, comune a tutti gli altri Paesi occidentali. Uno studio effettuato nell'Università di Padova, per esempio, ha rilevato che il costo di un trattamento standard per un'ulcera del piede diabetico è di ben 18.307 euro per paziente guarito. Il costo medio di trattamento per paziente con ferita difficile è di circa 1000 dollari. Oltre sei milioni di pazienti/anno nella sola Europa Occidentale necessitano di cure per queste patologie. I costi sociali sono dunque elevatissimi e l'introduzione di materiali e/o farmaci innovativi non solo ha già contribuito a ridurli, ma si prevede li abbatterà ulteriormente di circa il 50% entro cinque anni. Sul versante dell'industria, molti dei maggiori gruppi multinazionali sono impegnati in ricerche sulla ri- nerale, perché per le lesioni meno complesse il ‘risparmio’ è stato addirittura di oltre il 40% a favore delle medicazioni avanzate. Non solo: il numero di visite al paziente da parte del personale sanitario impegnato in questo programma di assistenza domiciliare è risultato dimezzato nel gruppo trattato con le medica- zioni avanzate (11 visite al mese contro 22!!) con un risparmio di risorse umane e di costi vivi enorme. Se la prescrizione del medico è appropriata come dimostra questo studio - l’impiego di medicazioni avanzate consente di ridurre sostanzialmente la spesa a fronte di benefici enormi per i pazienti. Que- canica a velocità ultrasonica. Una caratteristica che lo rende estremamente preciso. Il bisturi, realizzato da Johnson & Johnson Medical, presenta altri importanti vantaggi, sia per il chirurgo che per il paziente: è monouso, riduce il dolore postoperatorio e favorisce la coagulazione del sangue, proprio in virtù dell’azione ‘gentile’ sui tessuti che va ad incidere. Il ‘nascondi-cicatrici’ È un liquido a base di cianoacrilati che viene applicato localmente sulla cicatrice dopo la rimozione dei punti di sutura, con lo scopo di alleviare la tensione sui bordi della cicatrice stessa e di prevenirne l’ipertrofia. La particolare composizione del prodotto permette al prodotto di indurirsi nel momento in cui viene applicato su ferite parazione tessutale, un settore il cui mercato è attualmente di circa 2.3 miliardi di dollari. sto studio condotto ‘sul territorio’ cioè su pazienti in assistenza domiciliare conferma quanto già osservato in ambito ospedaliero da un gruppo di lavoro del Ministero della Salute coordinato dal professor Mauro Picardo dell’Istituto San Gallicano di Roma con la partecipazione di CORTE: «l’utilizzazione delle medicazioni avanzate dando una riduzione dei tempi di guarigione e richiedendo un minor numero di visite, prestazioni e giornate di degenza consente di ridurre in maniera significativa - almeno il 30% in media secondo i dati - il chirurgiche o su cicatrici patologiche, creando giunzioni chimicamente indotte molto forti. La forza massima si ottiene dopo 5-20 ore, e nella zona interessata si crea quindi una calotta protettiva meccanica rigida, in grado di garantire un microambiente favorevole per la cicatrizzazione, e per il miglioramento estetico della cicatrice. Uno studio condotto presso il Dipartimento di Malattie Cutanee, Veneree e Chirurgia Plastica dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma su cicatrici normali e patologiche ha dimostrato la validità di Wipescar sia a scopo profilattico sia terapeutico nei confronti della cicatrizzazione patologica. Il ‘sostituto’ della pelle Si tratta di un fiore all’occhiello della ricerca made in Italy per la cura delle ulce- costo dell’assistenza di pazienti con ulcere rispetto all’uso di medicazioni tradizionali». «A livello ospedaliero esiste il ‘Centro di spesa’, quello che cerca di tagliare i costi assistenziali, ma quello che manca veramente è un ‘centro di risparmio’, ovvero un sistema che consenta di conteggiare la spesa in tutte le sue voci - afferma il professor Nicolò Scuderi, presidente del 2° Congresso CORTE - non solo attraverso l’acquisto di medicazioni avanzate, ma anche in termini di giornate di degenza e di numero di accessi ambulatoriali risparmiati. Un compito, questo che negli USA viene espletato in modo molto efficace dalle assicurazioni e delle associazioni dei pazienti, mentre da noi è come muoversi in un sistema senza controllore. Facendo tutti i dovuti calcoli emergerebbe chiaramente come lungi dall’essere una spesa aggiuntiva l’impiego delle medicazioni avanzate consente di contenere i costi e di dare un taglio alle sofferenze dei pazienti». re croniche, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA). E’ un tessuto ottenuto da fibre di acido ialuronico, che attraverso il rilascio prolungato di questa sostanza attiva nel sito di impiego favorisce il richiamo cellulare e, di conseguenza, la rigenerazione naturale dei tessuti. A contatto con la ferita, le fibre tridimensionali di acido ialuronico che costituiscono Hyalomatrix formano una vera e propria impalcatura (scaffold) che accelera la migrazione delle cellule coinvolte nei processi riparativi dermici favorendo, oltre alla loro proliferazione in modo fisiologico anche l’orientamento dei tessuti, ottenendo un processo riparativo che salvaguarda la qualità della pelle. Al contempo, si consente il graduale assorbimento dello scaffold.