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giocando con le favole - ICS San Martino di Lupari

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giocando con le favole - ICS San Martino di Lupari
GIOCANDO CON LE FAVOLE
Laboratorio di scrittura Classe IF
Un topo dispettoso, un timido leone, la classica volpe con l’amica cicogna, un agnello
per nulla intimorito e un lupo che, anziché saziare la sua fame, rischia di diventare
a sua volta cibo di un grosso “papà caprone”…
Questi e tanti altri sono i protagonisti delle favole che ci siamo divertiti a
smontare, riscrivere, continuare e mettere in rima!
BUONA LETTURA
FAVOLE A ROVESCIO
LA LEPRE E LA SUPERSONICA TARTARUGA
di Galiazzo, Songne, Corletto, Frasson
C’era una volta una lepre che,
credendosi la più veloce di tutti
gli animali del bosco, sfidò una
giovane tartaruga nella celebre
gara annuale di velocità.
Questa
però
era
una
ma
un
veniva chiamata
“la
tartaruga
fulmine:
non
normale,
tartaruga supersonica”.
Arrivò il grande giorno: i due
animali
erano
sulla
linea
di
partenza, mentre gli spettatori
li incitavano.
Un orso, per annunciare l’inizio
della gara, si battè forte la
pancia e un boato diede il via
alla maratona del bosco.
La
tartaruga
partì
in
quarta e in poco tempo
superò
la
rivale,
che
rimase a bocca aperta,
convinta
com’era
di
vincere.
- Ah Ah! Ti supero io ora!
–
esclamò
la
lepre
aumentando la velocità.
Ma la tartaruga replicò: Speri
Ma
Arrivò il momento della premiazione e vennero consegnate le
adesso accendo il mio
“medaglie a foglia”: alla tartaruga, salita sul podio, toccò la
turbo e vedrai! – e in men
foglia d’oro, mentre la lepre non ricevette nulla perché era
che non si dica tagliò il
arrivata ultima.
traguardo,vincendo
La favola insegna che al mondo non ci sono certezze e anche gli
gara.
di
vincere!
la
ultimi possono essere primi.
IL BUON LEONE E IL TOPOLINO DISPETTOSO
di CARLESSO, CAUDURO E SALMANE
Un giorno un topolino, per
gioco ma in modo un po’
dispettoso, stava togliendo i
peli
ad
un
addormentato.
Il
leone
leone
si
svegliò per il dolore e il
topolino
cominciò
ad
insultarlo dicendogli: - Sei
così goffo e pesante che non
riesci
neppure
a
correre!
Guarda me che sono piccolo e
agile! –
Il leone lo ignorò e tornò a
dormire.
Il topolino arrabbiato morse il leone, ma quest’ultimo aveva la pelle tanto dura che al
topolino caddero i denti. Il leone, prendendolo in giro, gli disse: - Raccogli i tuoi denti e
mettili sotto il cuscino! Vedrai che la fatina ti porterà il soldino! –
Il topolino scocciato se ne andò. Nel suo cammino verso casa, incontrò un gatto molto
affamato che aveva l’intenzione di mangiarselo. Il topolino in difficoltà chiamò aiuto e le
sue grida giunsero alle orecchie del leone. Seppur malvolentieri, il felino fece un gran
ruggito così da far scappare il gatto dalla paura.
Il topolino ringraziò il leone e promise di
non tormentarlo più.
Questa favola è per quegli uomini che
devono imparare a non tormentare gli altri,
se non vogliono a loro volta essere
tormentati.
FAVOLE IN RIMA
LA VOLPE E LA CICOGNA
di Giacomazzo, Pierobon, Rumiato Barizza
Una volpe decise di fare uno scherzetto
alla cicogna dal lungo becco
offrendole un cibo liquido da mangiare
in un piatto dove niente lei riuscì a gustare.
La cicogna se ne andò rattristata,
ma volle avere la volpe alla sua tavola come
invitata.
Le offrì con grande zelo un cibo triturato
porgendoglielo su un vaso dal collo allungato.
La volpe niente riuscì a gustare
perché la cicogna a sua volta un dispetto le
aveva voluto fare.
La cicogna con un’esclamazione
disse: - Accetta lo scherzo con rassegnazione!
Tu dispettosa sei stata
E con la stessa moneta ti ho ripagata! -
IL LUPO E L’AGNELLO
di Caccaro, De Santi, Jashari, Salvador
Un lupo giunto al ruscello
vide sull’altra riva un agnello.
Il lupo affamato cercava un pretesto
per mangiare l’animale modesto.
Disse: - Tu l’acqua vuoi sporcare
del ruscello in cui io mi vengo a dissetare! –
- Non posso io di certo sporcare
quello che da me deve ancora passare! –
rispose l’agnello intimorito
mentre il lupo rimaneva ammutolito.
- Sei mesi fa mi hai insultato! –
- Come avrei potuto se non ero ancora
nato! –
La fame alla fine ebbe la meglio:
il lupo saltò d’un balzo il ruscello
e si mangiò il povero agnello.
FAVOLE IN CODA
LA VOLPE E IL CORVO
di Agostini, Longhin, Nadir
Rimasto a bocca asciutta, il corvo decise di
vendicarsi. Sentì un profumino proveniente
da una casa. Seguì la scia e sbirciò dentro la
finestra da cui il profumino proveniva. Sopra
ad un tavolo faceva bella mostra una torta
appena sfornata; ne rubò un pezzetto e lo
portò sul suo albero. La volpe, che poco
prima le aveva rubato con l’inganno il
formaggio, attirata dal profumo della torta,
si
diresse
verso
l’albero,
sperando
di
ingannare ancora una volta il volatile. Disse
al corvo: - Che belle penne hai! Sapessi anche
ballare e cantare, saresti il numero 1! –
Il corvo non ci cascò per la seconda volta, ma,
deposta di nascosto la torta che teneva nel
becco e preso al suo posto un robusto
bastone, ballando lo fece cadere in pieno
sulla testa della volpe.
Quella, ferita e malconcia, se ne tornò a casa
a mani vuote.
La favola insegna che una volta si può pure
sbagliare, ma la seconda no!
IL LUPO E L’AGNELLO
di Cantone, Toniato, Tartaro, Zanella
L’agnello, stanco di essere preso in giro dal lupo, tirò
fuori tutto il suo coraggio e gli rispose: - Ah sì?! Dici
che mio padre ha parlato male di te? Allora passa il
ruscello, vieni da questa parte e chiediglielo tu stesso!
Ti condurrò da lui. –
Il lupo attraversò il ruscello e seguì
l’agnellino lungo il sentiero. Pensava che si
sarebbe trovato davanti uno di quei
caproni sciocchi e innocui a cui tante volte
aveva dato la caccia nella sua vita. Ma la
sua arroganza si trasformò ben presto in
paura e terrore: quello che si trovò
davanti era il caprone più grande e più
grosso che avesse mai visto.
Il bestione, quando seppe dall’agnellino
suo figlio quanto era accaduto, infuriato
diede una cornata sul sedere al lupo che
volò via e non si fece più vedere.
Chi la fa l’aspetti.
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