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03/02/2012 Le forme di entrata
1. LE FORME DI ENTRATA Le entrate pubbliche sono i mezzi monetari che affluiscono allo Stato e agli altri enti pubblici per far fronte alle esigenze dell’attività finanziaria. Esse si dividono in tre categorie: I prezzi I tributi I prestiti PREZZI: i prezzi sono i proventi di beni, titoli, o aziende appartenenti allo Stato o altri enti pubblici. Queste entrate traggono origine dall’attività economica dell’ente o dal suo patrimonio e rappresentano ricchezza che nasce direttamente nel settore pubblico (entrate originarie). Hanno la natura di prezzi in quanto derivano da attività di produzione e di scambio e si formano in base a criteri economici. Sotto il profilo giuridico sono entrate di diritto privato vi rientrano i ricavi, i fitti, i dividendi, gli interessi ecc. Quantitativamente questo tipo di entrata ha oggi scarsa rilevanza. TRIBUTI: i tributi sono prelievi coattivi a carico dei cittadini. Lo Stato attinge alla ricchezza prodotta dai privati, ai quali impone di contribuire al fabbisogno della finanza pubblica. I tributi hanno la natura di prestazioni obbligatorie imposte per legge. Sono entrate coattive che hanno come presupposto la potestà di imperio dello Stato e il dovere dei membri della collettività di contribuire al funzionamento delle pubbliche istituzioni. Sono quindi regolati da norme del diritto pubblico. Si considerano entrate derivate perché rappresentano ricchezza che non trae origine dal settore pubblico, ma si forma nel settore privato e viene acquisita dallo Stato. I tributi costituiscono la tipica e più importante fonte di entrata in tutti gli stati moderni. PRESTITI: i prestiti sono mezzi finanziari raccolti sul mercato del risparmio. Sono somme che devono essere restituite alla scadenza e inoltre comportano l’onere del pagamento degli interessi. I prestiti pubblici hanno assunto in Italia dimensioni notevolissime, a causa del fabbisogno sempre crescente della finanza pubblica.