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Diagnosi e Terapia delle anemie
A 2008 P R I L E SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini Quaderni ASRI Diagnosi & Terapia delle Anemie 108 a cura di: gruppo di studio aziendale AUSL RIMINI DIAGNOSI & TERAPIA DELLE ANEMIE PROCEDURE OPERATIVE STANDARD Elaborate dopo audit clinico semplice dal gruppo di studio costituito da: - Ilaria Panzini (Ricerca e Innovazione) Benedetta Giannini (MO Ematologia) Maria Pia Mussoni (Servizio Trasfusionale) Ugo Ghinelli (Servizio Trasfusionale) Franco Antonio Veneziano (Servizio Trasfusionale) Fantina Gigli (Medicina di Laboratorio) Gian Battista Volpones (Medicina di Laboratorio) Coordinatore: Dr. Pier Paolo Fattori Resp. M.O. Ematologia ANEMIA Definizione di anemia secondo l’OMS Uomo Hb < 13 g/dl Donna Hb < 12 g/dl Valutare le condizioni di emoconcentrazione, emodiluizione, emorragia acuta. Anemia lieve Anemia modesta Anemia severa Hb > 10 g/dl Hb tra 8 e 10 g/dl Hb < 8 g/dl Inquadramento diagnostico Clinica Indagine anamnestica Laboratorio La gravità di un anemia è definita più dalla clinica che dai valori di laboratorio. Il valore assoluto dei reticolociti è un semplice e fedele indice dell’attività eritropoietica midollare e andrebbe sempre utilizzato per orientarsi sulla patogenesi dell’anemia (aumentato nelle anemie emolitiche ed emorragiche, ridotto nella ridotta produzione midollare e in quella da eritropoiesi inefficace). VALORI DISCRIMINANTI DI EMOGLOBINA e VOLUME GLOBULARE MEDIO, IN FUNZIONE DELL’ETA’ E DEL SESSO ETA’ Hb: limite inferiore della norma MCV: limite inferiore della norma 0,5 - 2 anni 11 70 2 - 4 anni 11 73 5 - 7 anni 11.5 75 12 76 12 77 12.5 77 femmine 12 80 maschi 13 80 femmine 12 83 maschi 13 83 12 83 8 - 11 anni 12 - 14 anni femmine maschi 15 - 17 anni 18 - 60 anni >60 anni APPROCCIO DIAGNOSTICO ALLE ANEMIE ANEMIA MCV ridotto ? ANEMIA MICROCITICA SI Tab1 NO Anamnesi Esame obiettivo Sideremia Transferrinemia Ferritinemia Elettroforesi emoglobina ANEMIA NORMOMACROCITICA Reticolociti (valore assoluto) Elevati? NO ANEMIA IPOPROLIFERATIVA ERITROPOIESI INEFFICACE Tab 3 SI ANEMIA EMOLITICA o EMORRAGICA Tab 2 Anamnesi Esame obiettivo LDH Aptoglobina Bilirubina TABELLA 1 ANEMIE MICROCITICHE Anemia da carenza di ferro ↓ Sideremia ↓ Ferritina ↑ Transferrina ↑ RDW Anemia delle malattie croniche ↓ Sideremia ↑ Ferritina ↓ Transferrina β talassemia talassemia Anemia saturnina Anemia sideroblastica congenita Emoglobina C Porfiria eritropoietina elettroforesi dell’Hb TABELLA 2 ANEMIA EMORRAGICA Anamnesi Esame Obiettivo Osservazione feci Eco addome ANEMIA EMOLITICA Immunoemolitiche Sferocitosi Emoglobinuria parossistica notturna Drepanocitosi Da difetti metabolici Da cause meccaniche (protesi valvolari) Emolisi microangiopatica Test di Coombs Resistenze globulari CD59 HbS G6 P DH, Piruvato Kinasi schistociti Schistociti e PLT TABELLA 3 ANEMIE IPOPROLIFERATIVE Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia delle malattie croniche associate ad epatopatia da IRC associata a neoplasia associata a endocrinopatia secondaria a malnutrizione associata a malattia mieloproliferativa acuta e cronica associata a malattia linfoproliferativa acuta e cronica associata a mieloma aplastica (compresa PRCA) ANEMIA DA ERITROPOIESI INEFFICACE Anemia megaloblastica (deficit di vitamina B12 e folati) Anemia refrattaria (SMD) Anemia sideroblastica Anemia diseritropoietiche congenite Anemia associata a Mielofibrosi Idiopatica Anemie emolitiche o emorragiche con reticolocitosi inadeguata Anemia da farmaci TRATTAMENTO DELL’ANEMIA Hb ≤ 8 g/dl Diagnosi patogenetica! SI GR CONCENTRATI - in assenza di terapia causale specifica - in emergenza clinica, in associazione con terapia causale specifica NO - non vi è possibilità di terapia causale specifica, in assenza di emergenza clinica Hb > 8 g/dl Diagnosi patogenetica! NO - Se vi è possibilità di terapia causale specifica o recupero spontaneo GR CONCENTRATI SI - Solo in pazienti a rischio per concomitanti patologie cardiopolmonari TERAPIA EMOTRASFUSIONALE Il trattamento emotrasfusionale in emergenza è indicato solo in presenza di sintomatologia severa anemia correlata: anemizzazione acuta, pazienti con patologie cardiorespiratorie. In tutti gli altri casi il trattamento emotrasfusionale andrà riservato solo a quei pazienti che non hanno alternative terapeutiche, il che presuppone sempre una corretta interpretazione patogenetica dell’anemia. Non andranno pertanto trasfusi, indipendentemente dai valori emoglobinici, fatta eccezione per le condizioni cardiorespiratorie sopramenzionate: i pazienti con anemia carenziale (ferro, vitamina B12, folati, vitamina B6), quelli che possono giovarsi di un trattamento con eritropoietina (mielodisplasie, insufficienza renale cronica, anemia in pazienti onco-ematologici in trattamento chemioterapico), le anemie emorragiche, e, quando presente, il postrecupero spontaneo, valutabile con la conta reticolocitaria. La decisione di trasfondere deve basarsi pertanto, più su una valutazione clinica che di laboratorio: esempio – un paziente con anemia sideropenica (Hb 6 g/dl), quindi a lenta insorgenza, paucisintomatico, non andrebbe trasfuso ma trattato con terapia marziale. Un paziente con Hb 9,5, sintomatico, per concomitante patologia cardiorespiratoria o febbrile con rischio di shock settico, va trasfuso. Per correggere l’anemia la trasfusione di sangue va eseguita sempre con globuli rossi concentrati e deve avere come obiettivo il miglioramento dei sintomi anemia correlati e il raggiungimento di livelli emoglobinici adeguati. In alcune situazioni l’emotrasfusione può rappresentare un trattamento di emergenza delle prime fasi in pazienti molto sintomatici o con valori di emoglobina molto bassi, da associare alla terapia specifica della condizione anemica. In questo caso il trattamento trasfusionale andrà sospeso non appena possibile: (anemie emolitiche autoimmuni, emolisi microangiopatica, anemie carenziali molto severe). NB: I pazienti immunodepressi, neutropenici, trapiantati e comunque in terapia immunosoppressiva, in caso di necessità dovrebbero essere trasfusi esclusivamente con emocomponenti irradiati, onde evitare il rischio di Graft versus Host Disease. VA SEMPRE TENUTO IN CONSIDERAZIONE CHE IL MAGGIOR RISCHIO TRASFUSIONALE DIPENDE DALLA NON CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE, DI CONSEGUENZA LA DOPPIA DETERMINAZIONE DEL GRUPPO SANGUIGNO ESEGUITA DOPO 2 EFFETTIVE IDENTIFICAZIONI, RAPPRESENTA UNA CORRETTA MODALITA’ OPERATIVA VOLTA A RIDURRE IL RISCHIO DI GRAVI COMPLICAZIONI PER IL PAZIENTE. TERAPIA SPECIFICA (NON TRASFUSIONALE) Anemia sideropenica Ferro orale Ferro e.v.: - - anemia severa e paziente sintomatico necessità di aumentare rapidamente il livello emoglobinico (gravidanza, malattie cardiopolmonari, pazienti in attesa d’intervento chirurgico) intolleranza al ferro orale gastroresecati, grosse ernie iatali Anemie emolitiche croniche Acido folico, vitamina B12 Deficit di folati Acido folico Deficit di vitamina B12 Vitamina B12 (+ acido folico) Anemie emolitiche autoimmuni Immunosoppressori Emolisi microangiopatica Plasma exchange e corticosteroidi Sindromi mielodisplastiche, insufficienza renale cronica, anemia da chemioterapia Eritropoietina Anemia saturnina EDTA Malattia emolitica del neonato Exanguinotrasfusione, fototerapia Anemia associata a malattie croniche Trattamento della patologia di base Anemie emolitiche Enzimopeniche Evitare esposizioni a determinate sostanze e farmaci VERIFICA DIAGNOSTICA E TERAPEUTICA DELLE ANEMIE DI RECENTE INSORGENZA - Progetto di miglioramento 2007 Aspetti metodologici Nel corso del 2007 è stato predisposto un progetto inter-dipartimentale con lo scopo di valutare l’appropriatezza adottata nella diagnosi e terapia delle anemie di recente insorgenza con valori di emoglobina < 8g/100. Le fasi del progetto hanno visto la creazione di un gruppo multidisciplinare (ematologo, immunoematologo, patologo clinico, metodologo), l’analisi della letteratura scientifica e delle linee guida disponibili, un audit clinico semplice e, infine, la produzione di procedure operative standard che sono state presentate ad un convegno interno organizzato per i professionisti dell’A.U.S.L. di Rimini. L’audit clinico è stato organizzato nel maggio 2007 tramite la creazione condivisa, da parte del gruppo di lavoro, di una scheda raccolta dati per paziente. Sono state selezionate le prime 20 cartelle con diagnosi di anemia di recente insorgenza provenienti da diversi reparti. I pazienti inseriti nella procedura di auditing dovevano essere ricoverati, dovevano avere una conta emoglobinica < 8g/100ml da causa sconosciuta, con una precedente rilevazione attestante un decremento emoglobinico significativo in tempi rapidi. Sono stati valutati dati anagrafici, clinici, il reparto di provenienza, il valore di emoglobina necessario all'inclusione nello studio e una precedente, recente, rilevazione; inoltre sono stati valutati i procedimenti diagnostici e terapeutici seguiti. I risultati dell’intera casistica vengono riassunti nelle seguenti tabelle. Caratteristiche dei pazienti Pazienti Reparto di provenienza: Medicina 1 Medicina 2 Medicina 3 Ostetricia e Ginecologia Chirurgia Generale Geriatria Rianimazione Urologia Emoglobina basale Precedente Emoglobina Patologie: Cardiaca Neoplastica Nefrologica Altro n° 20 media range 6,8 11,1 4,3 – 7,8 8,7 – 14,8 3 5 2 4 2 1 1 2 4 3 1 12 Procedimenti diagnostici effettuati Conta reticolociti n° 9 % 45% Ferritina 6 30% Sideremia 4 20% Creatinina 6 30% Acido Folico 3 15% Vitamina B12 3 15% LDH 1 5% Gastroscopia 4 20% Colonscopia 1 5% Procedimenti terapeutici Pazienti trasfusi n° 17 Unità emazie richieste 60 Unità emazie trasfuse 53 Pazienti in terapia marziale di ferro 5 Tutti i casi sono stati discussi in maniera collegiale con il supporto della letteratura al fine di raggiungere l’accordo nel determinare l’appropriatezza diagnostica e terapeutica. L’appropriatezza clinica o specifica, misura quanto un particolare intervento sia efficace ed indicato per la persona che lo riceve; perché un intervento sia appropriato è necessario che i benefici attesi siano superiori ai possibili effetti negativi e ai disagi derivabili dal suo impiego. In seguito a discussione collegiale si è giunti a considerare 9 pazienti (45%) diagnosticati in maniera appropriata, e 9 pazienti (45%) trattati in maniera appropriata. Il tasso di appropriatezza globale è stato stimato intorno al 40%. Da qui la necessità di produrre delle procedure operative standard. Unità Operativa Risorse Intangibili via Flaminia, 76 - 47900 Rimini 0541.304909 0541.304907 www.risorse-intangibili.it [email protected]