Il Romanticismo (caratteri generali) Il Romanticismo è un complesso
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Il Romanticismo (caratteri generali) Il Romanticismo è un complesso
Il Romanticismo (caratteri generali) Il Romanticismo è un complesso movimento politico, filosofico, letterario, artistico affermatosi in Europa tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo che, in contrapposizione al razionalismo illuminista e al Neoclassicismo, rivalutò l'immaginazione, il sentimento, la libertà creativa dell'individuo. L’arte divenne espressione di un mondo interiore che doveva essere registrato con profondità. Entrato in uso alla metà del Seicento, il termine inglese romantic indicava narrazioni di contenuto particolarmente fantasioso, affine a quello dei romanzi cavallereschi medievali; in un’accezione più ampia, e con valore spesso anche dispregiativo, indicava temi e argomenti strani, assurdi o comunque fuori del comune, ma anche paesaggi naturali inconsueti e pittoreschi tali da colpire le emozioni e i sentimenti dello spettatore, mentre fu poi Jean-Jacques Rousseau a definire "romantico" uno stato d'animo incline alla meditazione e alla malinconia. L'inizio del romanticismo si fa generalmente coincidere con la pubblicazione della rivista "Athenäum" (1797), fondata a Jena dai fratelli August Wilhelm e Friedrich Schlegel, che enunciò le linee programmatiche del nuovo movimento. Particolarmente influenzato dal pensiero del filosofo Johann Gottfried Herder, il romanticismo tedesco individuava nel Medioevo il momento di formazione della coscienza nazionale germanica, le cui origini dovevano essere quindi valorizzate da una letteratura non più assoggettata alla tradizione classica. Il ritorno alle fonti originarie della cultura tedesca fu anche uno degli obiettivi del movimento Sturm und Drang (Tempesta ed impeto), contraddistinto da un’esplosione di passionalità, d’individualismo, d’irrazionalità, e di riaccostamento all’età medievale, in cui l’uomo aveva creduto, fermamente e con purezza d’intenti, in una nuova fede, quella cristiana. La pittura romantica sviluppa in particolare alcune tematiche: Quella naturalistica indaga il rapporto uomo-natura e si diffonde soprattutto in Inghilterra; Quella mistico- religiosa, con l’uomo inserito in paesaggi spiritualizzati e immerso in atmosfere religiose, si sviluppa principalmente in Germania; Quella storica esalta i sentimenti patriottici e l’aspirazione dei popoli alla libertà; si diffonde in particolare in Francia e in Italia. Temi caratteristici di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono: 1. Negazione della ragione ed esaltazione del sentimento: gli autori romantici rifiutano l'idea illuministica della ragione, in quanto questa non si è rivelata in grado di spiegare la totalità delle cose. Per questo nell'era romantica c'è un grande progresso nell'esplorazione dell'irrazionale: la follia, il sogno, le visioni assumono un ruolo di primaria importanza. 2. Rapporto uomo-natura: la natura viene letta in chiave romantica come l'espressione del divino in terra, di cui l’uomo non è che un’effimera manifestazione. La natura con la sua bellezza scaturisce nell'uomo sentimenti contrastanti in grado di terrorizzarlo quanto di rasserenarlo. Quando essa suscita nell'animo umano un senso di inquietudine misto a orrore e l’uomo arriva a percepirne la forza sovrannaturale e a coglierne la bellezza universale, ecco che si realizza il concetto di sublime, così come teorizzò Edmund Burke definito come "l'orrendo che affascina". La natura, nei suoi aspetti più terrificanti, come mari burrascosi, cime innevate o eruzioni vulcaniche, diventa dunque la fonte del Sublime perché "produce la più forte emozione che l'animo sia capace di sentire", un'emozione però non prodotta dalla contemplazione del fatto in sé, ma dalla consapevolezza della piccolezza dell’uomo di fronte alla grandezza della natura. Si pensi al quadro di Caspar David Friedrich “Viaggiatore sopra un mare di nuvole”. L’uomo si sente un frammento dell’universo: di fronte alla sua immensità, inaccessibile e misteriosa, può solo contemplarne la sua sublime bellezza. L’opera d’arte diviene l’espressione di una voce che proviene dall’interiorità e che cerca di rappresentare ciò che la ragione non può cogliere, ciò che l’evidenza non lascia vedere. Per comunicare questo sentimento abissale, l’artista deve ricorrere alla sua immaginazione creativa: egli diviene uno strumento dell’anima. La natura è lo scenario prediletto per stabilire il rapporto migliore con l’infinito. Il viaggiatore (tema romantico per eccellenza) osserva il mare di nuvole, da cui affiorano come scogli, le cime montane. La sua identità è irrilevante, è poca cosa (Friedrich. ritrae, infatti, l’uomo di spalle) al cospetto dell’immensità del cielo e della maestosa grandezza della montagna. La natura diviene lo specchio che rivela i conflitti della vita interiore, è una metafora dei sentimenti dell’uomo. Forse la nostra cultura non ha più avuto un’arte così coraggiosa, come quella romantica nel testimoniare la sacralità dell’esistenza, il bisogno di libertà, la natura come energia vivente. 3. Nostalgia per il Medioevo: si fuse con la malinconica consapevolezza dell'impossibilità di recuperare un passato ormai perduto per sempre e fra gli scenari preferiti dai narratori romantici ci furono allora castelli in rovina e abbazie diroccate, sfondi ideali per ambientare storie dense di elementi misteriosi e soprannaturali. Realtà e fantasia s’intrecciarono: i miti, i simboli, la dimensione del sogno e le pulsioni dell’inconscio divennero temi e motivi privilegiati, mentre la storia testimoniava l’esigenza di riallacciarsi alle culture nazionali delle origini. 4. Concetto di popolo e nazione: il Romanticismo esalta e rivendica il concetto di popolo legato all’idea di Nazione libera, cioè un insieme di individui legati fra loro da vincoli indissolubili di lingua, religione, cultura e tradizioni. Il romanticismo si fece allora sostenitore anche di ideali civili, primo fra tutti la libertà dei popoli dall'oppressione politica in nome del diritto di ogni individuo al riconoscimento della propria dignità. Esso, infatti, coincise con le tendenze liberali della prima metà dell’ottocento, che condussero ai frequenti moti insurrezionali, culminanti in quelli del 1848 che videro l’Europa in lotta contro i propri sovrani e che, in Italia si concretizzarono nella prima guerra d’Indipendenza. E se ogni Nazione deve imparare a rivendicare la propria originalità storica anche ciascun uomo può legittimamente vantare la propria storia personale che, in quanto soggettiva, è sempre unica, preziosa e irripetibile. 5. Artista come libero creatore: se l’opera d’arte è espressione del sentimento soggettivo, ne deriva che l’artista non può continuare ad eseguire un prodotto su commissione del committente, ma diventa libero creatore di un’opera che non risponde a regole preesistenti o a calcoli ragionati, ma è frutto dell’impulso istintivo, o meglio del “genio”. Il genio è colui che, dotato di facoltà superiori, capace di vivere e di “sentire” liberamente, quasi ispirato da un demone interiore, riuscirà a creare un’opera d’arte che, nascendo dal sentimento, parlerà al sentimento, cercando di esprimere quello che sente agitarsi dentro di sé. 6. Ritorno alla religiosità e aspirazione all’infinito: mancando il supporto della ragione illuminista, l'uomo romantico cerca stabili supporti nella fede e nella conseguente tensione verso l'infinito. L’uomo vive in funzione di un infinito processo di automiglioramento dello spirito che immane, cioè sopravvive alla realtà, una perenne tensione verso la perfezione. Questa aspirazione rischia però di rendere l’uomo perennemente infelice, perché cercare di afferrare l’infinito vuole dire ritrovarsi sempre sconfitti, frustrati nell’impossibile raggiungimento delle proprie aspirazioni. Visto il problema in questi termini, è evidente la netta contrapposizione tra Neoclassicismo e Romanticismo. Eppure essi costituiscono due realtà tra loro profondamente connesse sul piano artistico e culturale: entrambi i movimenti traggono origine, infatti, dalle teorie estetiche illuministiche e sono entrambi caratterizzati da un disperato timore del presente e dal conseguente rifiuto della sua realtà, dei suoi aspetti veri e concreti. Il primo fa appello alla cultura classica, come a un modello di perfezione irrimediabilmente perduto; il secondo vagheggia la spiritualità medievale, come periodo di origine dei sentimenti e dell’orgoglio nazionali; entrambi esprimono il senso della morte e della vanità del tutto, l’ardore e il furore eroico, l’anelito alla libertà. Anche cronologicamente i due movimenti non si susseguono semplicemente, ma s’intrecciano e a volte si accavallano rappresentando i due volti dell’Europa borghese tra Settecento e Ottocento. In Inghilterra In Inghilterra si distinsero tre correnti artistiche: la corrente visionaria-onirica, la corrente del sublime e la corrente pittoresca. I massimi esponenti di ciascuna di esse furono rispettivamente William Blake, William Turner e John Constable. Blake dipinse principalmente visioni e sogni, sull'orma del pittore svizzero Johann Heinrich Füssli, per poi dedicarsi alla rappresentazione di episodi tratti da grandi classici del passato, in particolare la Divina Commedia e il Paradiso perduto (Paradise Lost) di John Milton. Turner incarnò nei suoi soggetti il sublime delle catastrofi naturali, dando espressione all'ardore e al dinamismo degli incendi ad esempio, secondo una tecnica che focalizzava grazie all'uso di linee circolari-ellissoidali il centro della scena: la spettacolarità della natura coinvolge così lo spettatore che apprezza la scena come se fosse stata sfuocata da una lente opaca. Infine Constable si concentrò nella riproduzione realistica dei paesaggi arcadici delle campagne inglesi, cogliendo di volta in volta il cambiamento dei fenomeni atmosferici: intendeva stimolare un sentimento di dolce nostalgia, per mezzo di colori soffusi e di linee morbide e decorative. In Germania Il più grande esponente della pittura romantica in Germania, e più in generale la figura che meglio incarna i canoni dell'arte romantica è Caspar David Friedrich. Il pittore tedesco aveva come soggetti per lo più paesaggi, da leggersi sotto una chiave interpretativa del tutto diversa da quelli che caratterizzavano i dipinti di Constable: la natura viene rappresentata in tutta la sua sconfinatezza, quasi a voler dare espressione al senso d'impotenza dell'uomo, essere finito, di fronte alla natura, manifestazione infinita. Non a caso l'uomo è sempre rappresentato o di spalle o in lontananza tale che non lo si possa mai guardare in faccia. Ruderismo, sublime e spiritualità sono due costanti nei quadri di Friedrich. In Francia In Francia si distinsero due sottocorrenti: il romanticismo fiammeggiante e il romanticismo lacrimoso. I massimi esponenti furono rispettivamente Eugène Delacroix e Jean-Louis-Théodore Géricault. Delacroix pose l'accento sulla questione dell'identità nazionale, cercando di esaltare il valore della nazionalità facendo riferimento ad episodi di cronaca del tempo. Nel celeberrimo dipinto La Libertà che guida il popolo, in un'esplosione di colori, si trova l'incarnazione della Libertà la quale si propone come spinta rivoluzionaria contro l'anacronistico Carlo X di Francia Gericault, di formazione neoclassica, abbandona presto i canoni accademici per riproporre anch'egli interessanti soggetti di cronaca, intesi, diversamente da Delacroix, come stimolo di riflessione sulla condizione miserabile comune agli uomini colpiti da una catastrofe: si pensi a La Zattera della Medusa, in cui ancora una volta ricompare la, in questo caso doppia, struttura piramidale. In Italia Anche nel Bel Paese si radicò una corrente del romanticismo, il cosiddetto romanticismo storico, il cui massimo esponente è Francesco Hayez. I dipinti di Hayez tendono a rappresentare soggetti del passato, per lo più medioevale, nel tentativo di ritrarre situazioni assimilibili al suo tempo