accento, apostrofo e troncamento 2114KB Oct 20 2015 01:09:36
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accento, apostrofo e troncamento 2114KB Oct 20 2015 01:09:36
ffi-w Accento, apostrofo, troncamento &JaCImem&w su una vocale Questa particolare forza Nel pronunciare le parole, la voce si appoggia con piu forza 1'accento si dicono toni(o "tono") si chiama accento tonico. I-à voòaie e 1a sillaba su cui si appoggia che. mentre tutte le allre sono atone (cioè senza accento)' tronche, sulla penultima piane' sulla terzultiLe parole con accento sull'ultima sillaba si deliniscono ma sdrucciole, sulla quartultima bisdrucciole: di-te-me'lo , àl-be-ro, , tso-sà-ta petòt Tplana ,----r--- tronca §,.J;a*d:#ffi&* sdruJciola n*il.* grafico' che grmsÀ*6 Quando viene scritto, l'accento lonico prende il nome di accento I-accentograveindicailsuonoapertodteeotoniche1;i,èsca'bòtte)' ;ilr;;g*r.i')oiuto('). i,u.""r,to uùto n" indica invece i1 suono chiuso (pésca, botte). grave (citta, Ii, però, glù); su e' si usa l'accento Su a, l, o, u ln line di parola si usa sempre l'accento (terzap.rronu singolare delf indicativo presenle dei verbo acuro in perché, alJinché, poiché,grave su è essere\. Laccento graiico e d'obbli§o: per-ché. gto'ven-tit, sulle parole di due o piu sillabe se tronche: cit'td, im'par-ti, sut monosillabipuò, piit, giit, giii, ciÒ' con altri di significato diverso, come si puo su monosillabi che, senza accento, si confonderebbero notare osservando la tabella: '§{il *§ffixÀ &*i:rNY* ÀA;E*T§ pronome lx avverbio u là* avverbio la articolo,.e pronorne do preposizione do verbo dò* * verbo dt nome ( = giorno) verbo pronom-e, nome't= ' ché i. itÌÉrso) congiunzione congiunzione (-- PerchS suglÌ avverbi qai e qua l'accento non va messo :i" ta forma acg:1gt1è,.u1.,1,:q 113*:n," i"tilipr*i-,tr.à,à;",à.iéotae,ue.prononre i quando e acconlpaghqlg: da,stesso o medSwo lsq stes§o' se medelimo) Capitolo 1 O #n&*grmf§m, s§*àmsa*aseffiev pesr§***,§Eetesese Uapostrofo L.LtS\ oroe uocale finale atona di una parola può "cadere" quando è seguita da una parola che inizia per voca- Nello scritto la caduta (detta "elisione") viene segnalata diun aposuofo. Lapostrolo va usato normalmente in tutti i sesuenti casi: con gli articoh determinativi lo e la e le preposizioni articolate formate con I'uomo, I'tntenzione, all'intenzione, 1o e la.. l,uomo. del- con l'articolo indeterminativo femmintle una e i suoi composti ciascuna, nessuna, alcuna. tm,an- c o r a, cias cttn' ami c a, ne s sttn' a I tr a, alann, amb t z i o n e, con gli aggettivi quello I quetla, belto I belta e santo I santa. quell'individuo, bell,amico, smt'Antonio. sant'Agnese; con la particella avverbiale cl di fronte aè le-.. c,è, c,era., in molte espressioni standardizzate: d'ora in poi, d'altra parte, d,altronde, senz,altro, tutt'al più, mezz' ora, povet'uomo, buon, antma ecc. Lapostrofo si può usare anche: con la preposizione dl davanti a parola cheiniziaper i.. d'interesse, d,intesa; con i pronomi lo e la se l'elisione non crea confusione circa il genere, come, per esempio, nella frase Ho incontrato Cianna e I'ho (= ta ho) ascoltata. con le particelle mt, I con e dove. ti, §i, ci (in c'è, c'era ecc.), yi, ne'. t'ascotto (.: ti ascolto), v,era (: vi era) ecc.: 'era, dav'è. Laposrofo non va usato invece: I r r f con articoli, preposizioni, aggettivi davanti a I semiconsonantica: lalugoslavia, diieri, queltaiena; con l'articolo e il pronome femminile plurale le: le amiche,le ascoltai; con la particella ci davanti alle vocali a, o, u: ci mtdò, ci occorre, ci unisce, con la preposizione da: ds anni (si noti invece d,anni : di anni\. S t§ §ronsa§lrne§lts Il troncamento è la caduta della vocale finale atona oppure dell'intera sillaba finale atona di una parola senza che un segno indichi questa caduta. A dilferenza dell'elisione, il troncamento si verifica anche davanti a una parola che inizia pgr consonante, escludendo però le parole che iniziano con s + consonante (s "impura") oppure gn, ps, x, z. La parola troncata termina di solito rn -m, -n, -1, -r.. siam(o) partiti gran(de) bel(lo) gioco nel peggior(e) modo Il troncamento si verifica: con l'articolo maschile uno e i suoi composti ciascuno, nessuno, alcuno. tm amico, ciascun uomo, nessun altro, alcunfaffo (MA NoN *nessun sciocco, nalcun psicologo); con i'aggettivo maschile buono.. buon amico; con gli aggettivi rrLaschili quello, bello, santo, grande davanti a parole inizianti per consonante. quel ttpo' bel slgnore, san Francesco, grnn successo (la forma gran si usa anche per il femminile: granfatica); con tale, quale'. tal genere, qual è, qual era., con i nomi signore, dottore, ingegnere, ragioniere, professore ecc., che si troncano anche davanti a s "impura": dottor Spera. professor Sciascia: con i nomiy'ate e suora.. fra CristoJoro, suor Anna. &Y