...

Per Italcementi non c`è ripresa e chiude sei impianti su 14

by user

on
Category: Documents
46

views

Report

Comments

Transcript

Per Italcementi non c`è ripresa e chiude sei impianti su 14
Giovedì 18 aprile 2013
25
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
La trasformazione in Spa
Il fatturato cresce a 180 milioni
Sindacato e Bpm, scontro sulle mail
AB Energy sposta in Austria la sede operativa
 Clima sempre più pesante in Bpm. Il segretario della Uilca, Massimo Masi in una dichiarazione a Mf Dow Jones lamenta il clima intimidatorio in azienda. Un lavoratore è stato sospeso
e cinque richiamati. Hanno utilizzato la posta
elettronica della banca per invitare i colleghi a
 Il Gruppo AB procede nella crescita con doppia cifra del 2012, si porta ad un fatturato consolidato
di 180 milioni di euro, e rilancia, puntando sempre
più al mercato globale, con la nascita a Schwaz in Austria della nuova realtà AB Energy International. La
creazione della nuova società conferma la volontà
votare contro la trasformazione in Spa. In particolare, avverte il sindacalista, è in contestazione
la modifica che consentirebbe ai soci di votare da
casa. L’azienda risponde che l’uso delle mail riguarda materie “sensibili” e potrebbe prefiguare
forme di concertazione vietate da Banca d’Italia.
del Gruppo di configurarsi come player globale nel
settore della produzione di energia distribuita, cogenerazione industriale da gas naturale, biogas e gas
speciali. AB Energy International diventa così il punto di riferimento operativo e strategico delle otto sedi
del Gruppo AB già attive nel Vecchio Continente.
Tagli anche alla sede di Bergamo
Per Italcementi non c’è ripresa
e chiude sei impianti su 14
Il gruppo vuole risparmiare 40 milioni e mette in cassa integrazione fino
a 665 dipendenti (su 2.500). Se la crisi continua, la metà verrà licenziata
::: NINO SUNSERI
 Italcementi ridurrà quest’anno da quattrodici a otto i cementifici in Italia. L’annuncio
dato nel corso dell’assemblea
dei soci fa parte del piano industriale presentato a dicembre
Le quattordici cementerie sono sopravvissute ad una prima
selezione. L’impianto di Pontassieve è stato ceduto. Vibo Valentia e Porto Empedocle trasformati in centri di macinazione).
Ora la seconda ondata. Il primo
gruppo - Calusco, Rezzato, Colleferro, Samatzai, Matera ed Isola delle Femmine (Palermo) formerà l’ossatura della produzione in Italia. Un secondo blocco (Sarche, Guardiaregia, Scafa,
Castrovillari e Salerno) opererà a
ciclo continuo con flessibilità
nelle fasi in cui il mercato richie-
derà capacità aggiuntiva. La produzione di intermedi a Monselice, Broni e Trieste sarà fermata,
mantenendo impianti l’attività
di macinazione e spedizione.
Sotto l’aspetto dell’occupazione è previsto il ricorso alla
cassa integrazione per un numero massimo di 665 dipendenti (su un totale di 2500). Il piano
di tagli coinvolgerà anche una
sessantina di dipendenti del
quartier generale di Bergamo. Il
Piano avverte che, senza la ripresa economica almeno metà delle sospensioni sarà trasformata
in altrettanti licenziamenti. Il risparmio previsto è di 40 milioni
l’anno. «Nei confronti delle persone coinvolte dal piano - avverte una nota - l’azienda svilupperà diverse forma di sostegno integrative anche attraverso interventi di sostenibilità sociale».
:::
LA RISTRUTTURAZIONE
LE CHIUSURE
Saranno chiusi sei cementifici in Italia riducenone il numero a otto
I TAGLI
Verranno messe in cassa integrazione 665 persone di cui una sesssantina nel quartier generale di Bergamo. Senza la ripresa del mercato entro due anni la metà sarà licenziata
RISPARMI
L’azienda conta di risparmiare 40 milioni l’anno
Nel 2012 le aspettative di una
inversione della tendenza che
aveva caratterizzato il settore
delle costruzioni a partire dal
2008 «si sono allontanate a causa
dell’aggravarsi dello scenario
congiunturale», e il quadro di riferimento di Italcementi «si è diviso fra una situazione più favorevole nei mercati emergenti e
un difficile andamento in Euro-
Da Arca Sgr un piano di aiuti
Crack di un altro «invisibile» a Reggio
La protesta di Rete Imprese Italia
MERCATINO
L’economia Usa sta crescendo
ma a ritmi «moderati»
FEDERAL RESERVE L’economia Usa è cresciuta a un passo «moderato» tra febbraio e
aprile, col contributo del comparto immobiliare e quello automobilistico. Così il Beige
Book della Fed. «Invariate o leggermente migliroate le condizioni del mercato del lavoro».
Nuovo cda in Banca Imi
Roversi Monaco presidente
CREDITO Nuovo cda per Banca Imi (Intesa):
Fabio Roversi Monaco (Presidente), Giangiacomo Nardozzi (Vice) e i consiglieri Giuliano
Asperti, Aureliano Benedetti, Luigi Arturo
Bianchi, Fabio Buttignon, Vincenzo De Stasio,
Paolo Grandi, Massimo Mattera, Carlo Messina, Gaetano Miccichè che resterà ad.
Le lotterie del New Jersey
scelgono Lottomatica
GIOCHI Il New Jersey sceglie Lottomatica. Il
dipartimento del Tesoro dello stato americano vuole sottoscrivere un contratto con la
joint venture Northstar New Jersey Lottery per
la fornitura di servizi di marketing e vendita
alla New Jersey Lottery. Gtech (Lottomatica)
avrà il 41% della jv.
 La rivolta degli “Invisibili” che non vogliono morire. Prenderà corpo nel corso dell’assemblea del 9 maggio di Rete Imprese Italia. Un manifesto (“Adesso tocca a voi”) per spingere i partiti, il Parlamento, il governo ad agire immediatamente con misure concrete a sostegno della crescita e dell’economia reale. Perché la situazione
sta precipitando. Proprio in questi giorni c’è stato
un outing clamoroso. Protagonista Massimo Tristano, presidente provinciale della Cna di Reggio
Emilia (uno dei componenti di Rete Imprese Italia). Ha annunciato di aver chiesto il concordato
preventivo per la sua azienda asfissiata dalla
mancanza di liquidità. Si tratta della CopAsfalti:
3,5 miliardi di fatturato e 18 dipendenti. Un credito di 850 milioni verso clienti in ritardo sui pagamenti. Le banche hanno chiuso i rubinetti del
credito e Massimo Tristano è stato costretto a
chiudere. Scrive il Manifesto di Rete Imprese: «Le
imprese dell’artigianato, del terziario di mercato
e l’impresa diffusa, che nel nostro Paese producono il 58% del Pil e danno lavoro al 62% degli occupati, non ci stanno. Reagire alla crisi si può».
Proprio per venire loro in aiuto è stato presentato ieri, all’inaugurazione del “Salone del Risparmio” da Arca Sgr (Banche popolari). Prevede la
costituzione di fondi specializzati che, con un ritocco alla legge, potrebbe investire nei nuovi
strumenti che il Decreto Sviluppo mette a disposizione delle pmi. Vale a dire le cambiali finanziarie e le obbligazioni. «Le pmi stanno morendo e le
banche non hanno capitale - ha spiegato l’ad di
Arca Ugo Loser - Viceversa le aziende del risparmio gestire hanno in pancia 1.500 miliardi di patrimonio da cui potrebbero attingere, in modi e
forme dovute, per dare fiato alla ripresa».
N.SUN.
pa». Il mercato italiano «continua da una domanda che si è ormai allineata ai livelli della fine
degli anni Sessanta». È questo il
quadro tratteggiato da Carlo Pesenti, consigliere delegato di
Italcementi che, insieme al padre Giampiero, presidente del
gruppo, ha firmato una lettera
consegnata ai soci.
«A fronte di questa nuova real-
Giampiero Pesenti, presidente Italcementi [Ansa]
tà, che si prevede non possa più
tornare agli elevati livelli pre-crisi, è stato avviato un intervento
con l’obiettivo di razionalizzare
l’apparato industriale e distributivo nazionale, senza per questo
ridurre le quote di mercato»,
scrivono padre e figlio. A fianco
degli impegni per conseguire
«un aumento del tasso di utilizzo
degli impianti», si muoverà an-
che il piano «di riduzione dei costi intervenendo anche sulle
strutture centrali e sulla rete
commerciale». Il gruppo, «unitamente al rigoroso controllo
della gestione finanziaria continuerà una politica di mantenimento dell’indebitamento netto
entro i limiti che da sempre caratterizzano il profilo della società".
Fly UP