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L`alopecia
L’alopecia L’alopecia è una patologia che consiste nella perdita di capelli e/o di peli in una o più sedi corporee. Può essere congenita o acquisita nel corso della vita, localizzata in un’area o generalizzata. Questo tipo di patologia può insorgere in qualunque periodo della vita e colpire indistintamente sia uomini che donne. I Fattori di causa sono legati a meccanismi ormonali, infiammatori-infettivi o traumatici della persona colpita. Intervista a Fabrizio Fantini, Direttore della Struttura di Dermatologia dell’Ospedale “A. Manzoni” di Lecco. Che cos'è l'alopecia? Chi può essere colpito? L’alopecia è una patologia che consiste nella perdita di capelli e/o di peli in una o più sedi corporee. Può essere congenita o acquisita nel corso della vita, localizzata in un’area o generalizzata (tutto l’ambito cutaneo è colpito); primitiva (da affezioni che colpiscono selettivamente o principalmente il sistema pilifero) o secondaria ad altre malattie o traumi che provochino una distruzione dei follicoli piliferi. La distinzione più utile da fare è quella tra alopecie reversibili (il follicolo pilifero è conservato) e irreversibili (cicatriziali). La patologia può insorgere in qualunque periodo della vita, dal neonato alla vecchiaia, anche se alcune forme sono tipiche di specifiche età, e colpire indistintamente sia uomini che donne. Si tratta di una condizione dermatologica molto frequente che è causa di notevole disagio psicologico ed emozionale nei soggetti affetti, dato che i capelli sono una componente importante della propria immagine corporea e della vita di relazione. Quali sono le cause? Quali sono i sintomi e i segni? Tralasciando le cause legate a condizioni rare, possiamo affermare che la maggior parte delle alopecie sono acquisite nel corso della vita per fattori legati a meccanismi ormonali, infiammatori-infettivi o traumatici. È indispensabile ricordare che i capelli nascono a livello dei follicoli piliferi, che sono inseriti in profondità nella cute, e che sono soggetti ad un ciclo vitale che comprende una lunga fase di crescita sotto controllo ormonale, una di stasi, ed una breve di caduta alla quale fa seguito una nuova ricrescita. Normalmente queste fasi nell’uomo sono de-sincronizzate (a differenza della muta degli animali), e quindi di solito non ci accorgiamo della quota di peli che perdiamo giornalmente. Qualsiasi evento patologico, che alteri o distrugga i follicoli piliferi o che interferisca con il ciclo vitale del pelo, può portare ad un’alopecia più o meno grave. Tra le forme più comuni vale la pena ricordare: - L’alopecia androgenetica, che può colpire sia uomini che donne, legata all’azione degli ormoni androgeni sui follicoli che progressivamente tendono a rimpicciolirsi e rallentare il ciclo di crescita fino alla completa atrofia. I primi segni sono costituiti da un assottigliamento del diametro dei capelli e da un rallentamento della crescita ai quali fa seguito un diradamento fino a scomparsa in zone specifiche del cuoio capelluto ricche di recettori per gli ormoni androgeni (recessione frontotemporale nell’uomo, diradamento frontale e del vertice nella donna). - L’alopecia areata si manifesta con una rapida perdita di capelli/peli in chiazze circoscritte (a tipo areola) che, raramente, possono estendersi fino a determinare quadri di perdita totale. In questo caso, anche se la causa resta sconosciuta (si pensa a fattori autoimmunitari, infiammatori e/o nervosi), il meccanismo che produce la perdita è quello di blocco della fase di crescita pilifera. - Il telogen effluvium è una condizione frequente di improvvisa aumentata caduta dei capelli, che spesso allarma il paziente. Il motivo è da ricercarsi in un improvviso passaggio alla fase di stasi e caduta di un massivo numero di peli, determinata generalmente da un evento “stressante” che provoca quindi una caduta “sincronizzata” a distanza di pochi mesi. Più rare, invece, sono le alopecie legate a patologie dermatologiche (ad es. il lichen planus, il lupus eritematoso, le dermatosi infettive) che possono colpire il follicolo pilifero e dunque determinare una sua alterazione fino alla scomparsa (atrofia cicatriziale). È possibile guarire? Esiste una terapia specifica per il trattamento? Le possibilità di cura e guarigione sono legate al specifico tipo di alopecia: se è alterato il ciclo vitale del capello, ma il follicolo è funzionante, ci sono buone probabilità di ripresa; se il follicolo è ormai scomparso il processo è invece irreversibile. Come per tutte le patologie, comunque, una diagnosi dermatologica esatta e tempestiva è fondamentale ai fini dell’individuazione di eventuali disfunzioni associate, per intraprendere una terapia precoce che salvi, o recuperi, la maggior parte dei follicoli non compromessi illustrando al paziente la probabile evoluzione. Nello specifico, nel caso dell’alopecia androgenetica la terapia utilizzata ricorre generalmente a farmaci per uso locale o sistemico ad azione contrastante gli androgeni, in modo da arrestare o rallentare l’evoluzione verso l’atrofia follicolare. È chiaro che i farmaci hanno un’azione di blocco ormonale reversibile alla sospensione, e quindi sono destinati ad un uso prolungato o cronico. Gli effetti collaterali sono rari e di modesta entità, ma è comunque necessaria una forte motivazione personale per intraprendere una terapia a lungo termine. Per l’alopecia areata, viceversa, non esiste una terapia specifica. Si tratta, nella massima parte dei casi, di episodi transitori, autorisolventi nel corso di alcune settimane o mesi, con possibilità di recidive, ad andamento ugualmente benigno, anche a distanza di anni. Raramente la patologia ha un andamento imprevedibile, progressivo e poco controllato dai farmaci. Anche a scopo di rassicurazione possono essere impiegati i cortisonici (per uso topico, intralesionale o sistemico in caso di rapida progressione), o prodotti topici che stimolino una risposta infiammatoria locale (irritativa o allergica, attraverso una fase di sensibilizzazione indotta). Analogo è il caso del telogen effluvium, dove basta solo aspettare la ricrescita dopo qualche settimana o pochi mesi. È diffuso l’utilizzo di lozioni “rinforzanti” e di integratori alimentari la cui utilità è spesso di tipo meramente psicologico. Negli altri casi la terapia deve essere effettuata in relazione alla causa (antinfettivi, antinfiammatori o altro). Nei casi in cui l’alopecia sia ormai irreversibile l’unica terapia proponibile è quella chirurgica, con l’asportazione o la riduzione delle zone alopeciche seguite da plastiche riparative o da un autotrapianto di capelli.