Lezione 07 Principio democratico - LIbertà di associazione in partiti
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Lezione 07 Principio democratico - LIbertà di associazione in partiti
7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico IL PRINCIPIO DEMOCRATICO IN COSTITUZIONE • La nozione di democrazia presupposta negli articoli 1.1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” 39.3: “E’ condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica” 49: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” 52.3: “L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica” Riproduzione riservata 1 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico Art. 1.2 Cost. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione • La sovranità popolare come risultato dell’evoluzione storica: origine divina: teocrazia (omnis potestas a Deo) sovranità della Nazione sovranità dello Stato teorie nazional-socialiste • Il popolo titolare in senso giuridico e non mitico della sovranità all’interno dello Stato sovrano • La sovranità non “promana” (art. 20.2 Cost. Germania) ma “appartiene” al popolo che ne mantiene sempre il possesso Riproduzione riservata 2 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico I limiti alla sovranità popolare • Democrazia è governo della maggioranza (principio maggioritario): democrazia consociativa e democrazia maggioritaria • Democrazia è limitazione della sovranità del popolo (“…nei limiti previsti in Costituzione”) perché il consenso va esercitato nel rispetto delle regole consenso senza regole = populismo, cesarismo regole senza consenso = autoritarismo Riproduzione riservata 3 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • Principi fondamentali e libertà individuali inviolabili • Rigidità della Costituzione • Quorum deliberativi speciali • Tutela delle minoranze • Non elettività diretta ma indipendenza degli organi di garanzia (giudici, autorità amministrative indipendenti) • Autonomie territoriali Riproduzione riservata 4 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico I DIRITTI POLITICI IN COSTITUZIONE • Diritti inviolabili spettanti ai soli cittadini • Diritto di voto (art. 48 Cost.) accesso ai pubblici uffici ed alle cariche elettive (art. 51 Cost.) associazione in partiti (art. 49 Cost.) petizione (art. 50 Cost.) iniziativa legislativa (art. 71 Cost.) e referendaria (artt. 75 e 138 Cost.) Riproduzione riservata 5 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico LE FORME DI ESERCIZIO DELLA DEMOCRAZIA • Democrazia pluralista: diritti di libertà, diritti sociali, diritti politici, sciopero politico, scuole, confessioni religiose, associazioni, partiti, sindacati partecipativa: elezione organi collegiali scolastici; partecipazione alla formazione dell’atto amministrativo decentrata: autonomie territoriali (artt. 5 e 114 Cost.) neocorporativa: dalla concertazione al dialogo tra le parti sociali Riproduzione riservata 6 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico diretta: referendum, iniziativa legislativa, petizione rappresentativa non come finzione ma responsabilità politica plebiscitaria basata sul potere personale e assoluto di un capo carismatico in rapporto diretto con la volontà infallibile del popolo: - problemi e odierna inevitabilità (videocrazia) Riproduzione riservata 7 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico IL DIRITTO DI VOTO Articolo 48.1Cost. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età • Estensione del diritto di voto alle donne (1946) • Iscrizione automatica nelle liste elettorali (no in USA) • Diritto di voto e di eleggibilità dei cittadini dell’Unione Europea nelle elezioni comunali e europee • Il problema del voto degli stranieri residenti in Italia Riproduzione riservata 8 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico Le garanzie del diritto di voto Articolo 48.2 Cost. “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto” • Voto personale, espresso da ciascun cittadino personalmente, senza procura possibile voto con accompagnatore per le persone fisicamente impedite (ciechi) • Voto eguale, per cui è illegittimo il voto plurimo o multiplo, cioè l’attribuzione a specifiche categorie di cittadini di più voti Riproduzione riservata 9 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • Voto libero nel senso di esente da qualsiasi forma di costrizione e nel senso che deve essere garantita la libera formazione dell’opinione pubblica del cittadino cause d’ineleggibilità voto di scambio • Voto segreto: il baluardo più sicuro e il presupposto stesso di un voto libero divieto di portare in cabina elettorale telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare la scheda votata Riproduzione riservata 10 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico LE LIMITAZIONI DEL DIRITTO DI VOTO Articolo 48.4 Cost. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge • Incapacità civile: minori; un tempo interdetti e inabilitati per infermità mentale, i quali oggi possono votare (l. 180/1978) • Sentenze penali irrevocabili che prevedono l’interdizione dai pubblici uffici perpetua o temporanea (finché dura la pena) Riproduzione riservata 11 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • Indegnità morale, con sospensione temporanea del voto per i a) sottoposti a misure di sicurezza, detentive o no (ad es. divieto di soggiorno in un certo comune o provincia) b) sottoposti a misure di prevenzione sociale (applicate, ad es., in base alla normativa antimafia) (d.p.r. 223/1967) • Un tempo falliti (5 anni) membri e discendenti di Casa Savoia (XIII disp. trans. fin.; efficacia sospesa con l. cost. 1/2002) capi responsabili del regime fascista (XII disp. finali.) Riproduzione riservata 12 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico IL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO • Fino al 2001 gli italiani all’estero per votare dovevano tornare in Patria e votare nella circoscrizione del territorio nazionale relativa alla sezione in cui erano iscritti • Dopo l. cost. 1/2000 voto all’estero, anziché ritorno in Patria Articolo 48.3 Cost. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge Riproduzione riservata 13 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • L. cost. 1/2001: quota di parlamentari riservata: 12 deputati e 6 senatori nella circoscrizione Estero (artt. 56.2 e 57.2 Cost.) • L. 459/2001: disciplina dell’esercizio del diritto di voto dei residenti all’estero opzione per il voto per corrispondenza nella circoscrizione Estero, con potenziale lesione personalità e segretezza del voto (art. 48.2 Cost.) Riproduzione riservata 14 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico IL “DOVERE” DI VOTO Articolo 48.2 Cost. • L’esercizio del diritto di voto “è dovere civico”, ma non giuridico • Art. 4 T.U. legge elettorale Camera (d.p.r. 361/1957) fino al 1993: “L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese” - sanzionato con menzione non voto nel certificato di buona condotta dopo ll. 277/1993 e ora 270/2005: «Il voto è un dovere civico e un diritto di tutti i cittadini, il cui libero esercizio deve essere garantito e promosso dalla Repubblica» • Diritto all’astensione nel referendum abrogativo (art. 75.4 Cost.) Riproduzione riservata 15 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico I PARTITI POLITICI Evoluzione storica • Da soggetti tollerati a protagonisti della vita politica a) vietati in quanto elementi di divisione della Nazione b) tollerati nello Stato liberale come partiti parlamentari (Destra e Sinistra storica) c) legalizzati nel 1°dopoguerra come partiti di massa organizzati nel territorio, espressione del conflitto sociale (socialisti, popolari, partito unico) d) costituzionalizzati nel 2° dopoguerra Riproduzione riservata (…) 16 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico LA LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE POLITICA Articolo 49 Cost. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale • Soggetto: solo i cittadini • Fine: concorrere alla politica nazionale • Diritto di associarsi in partiti, non diritto d’iscrizione ad un determinato partito Riproduzione riservata 17 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico Le limitazioni al diritto di associarsi in partiti politici Articolo 98.3 Cost. Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d’iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all’estero. • Divieto di svolgere attività in un partito politico per personale polizia di Stato e militari (l. 121/1981; d.lgs. 266/2010) giudici Corte costituzionale (l. 87/1953) membri Consiglio superiore della Magistratura (l. 74/1990) magistrati se sistematica e continuativa (illecito disciplinare ex art. 3.1 d.lgs. 109/2006 su cui C. cost. 224/2009) 18 Riproduzione riservata 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico IL “METODO DEMOCRATICO” DEI PARTITI a) riferito alle finalità perseguite (c.d. democrazia protetta) • La tesi minoritaria (Esposito, Crisafulli) per la democrazia protetta: illegittimità di partiti con fini e programmi contrari a Costituzione implicito nel metodo democratico ex art. 49 Cost. perché perseguire la fine della democrazia con metodo democratico “è una raffinatezza nell’esecuzione” la XII disp. trans. fin. quale disposizione generale, da estendere a “ogni partito tendenzialmente o confessatamente totalitario” applicabilità ai partiti del dovere di fedeltà ex art. 54 Cost. Riproduzione riservata 19 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico b) riferito al metodo di azione politica • La tesi maggioritaria (Mortati, De Siervo) a favore della democrazia “pura” : il metodo democratico ex art. 49 Cost. non riguarda i fini perseguiti ma le modalità di azione, inteso come leale competizione tra i partiti - accettazione del sistema rappresentativo e delle regole elettorali - divieto di ricorrere a metodi violenti diversa formulazione rispetto all’art. 21 Cost. Germania il riferimento al metodo dell’art. 18 Cost.: segretezza, organizzazioni di carattere militare Riproduzione riservata 20 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico inapplicabilità ai partiti del dovere di fedeltà ex art. 54 Cost. la XII disp. trans. fin. quale disposizione eccezionale di rottura della Costituzione, di stretta applicazione che vieta la ricostituzione del partito fascista (art. 1 l. 645/1952) - decreto di scioglimento del giudice penale eseguito con provvedimento governativo (art. 3 l. 645/1952) - divieto del partito, non del pensiero fascista (totalitario) (Cass. pen. 1982) Riproduzione riservata 21 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico La prassi costituzionale • La prassi costituzionale di applicazione dell’art. 49 Cost. • La distinzione tra partito antidemocratico (XII disp. trans. fin.) e partito antisistema • La non incostituzionalità di Partito monarchico (contra art. 139 Cost.; “chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni” (art. 283 c.p.) Movimento sociale italiano (contra XII disp. trans. fin. Cost.) Lega Nord (contra art. 5 Cost.): secessione in nome del diritto all’autodeterminazione dei popoli (incostituzionalità art. 271.1 c.p. 22 attività contro sentimento nazionale: riservata C. cost. 243/2001) Riproduzione 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • Piuttosto conventio ad excludendum dal governo di PCI e MSIDN quali partiti antisistema (c.d. democrazia bloccata) ed il suo superamento dopo il crollo del muro di Berlino del 1989 soluzione duttile e mediana tra democrazie pure e democrazie protette, che ammettono/non ammettono partiti antisistema • Divieto di “ogni organizzazione, associazione o movimento o gruppo che ha tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” (art. 1.2 legge n. 205/1993 c.d. Mancino) - D.m. 9.11.2000 scioglimento Fronte nazionale Riproduzione riservata 23 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico c) riferito all’organizzazione interna del partito • Il metodo democratico nel rapporto tra partito e iscritti su a) formulazione del programma e della linea politica b) selezione dei dirigenti c) selezione dei candidati a cariche elettive • La tesi contraria i lavori preparatori il confronto con l’art. 39.2 Cost. • La tesi favorevole tutela diritti inviolabili nelle formazioni sociali (art. 2 Cost.) divieto di associazioni politiche paramilitari (art. 18.2 Cost.) tutela del cittadino, soggetto dell’art. 49 Cost Riproduzione riservata 24 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • La cronica mancanza di una legge sui partiti politici la recente legislazione regionale sulle “primarie” facoltative (l. r. Toscana 70/2004) per accedere alla contribuzione privata fiscalmente agevolata i partiti politici devono dotarsi d’uno statuto pubblico che, «nel rispetto della Costituzione e dell’ordinamento dell’U.E., deve contenere taluni elementi essenziali di democrazia interna e di trasparenza verso gli elettori (art . 3 d.l. 149/2013 come convertito con l. 13/2014) Riproduzione riservata 25 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico LA CONTRIBUZIONE PRIVATA AI PARTITI FISCALMENTE AGEVOLATA • Le ragioni del finanziamento pubblico dei partiti: la “determinazione della politica nazionale” come peculiare funzione di interesse pubblico svolta dai partiti l’eguaglianza sostanziale tra i partiti (art. 3.2 Cost.), altrimenti negata dal rischio di plutocrazia • Prima finanziamento ai gruppi parlamentari e partiti (l. 195/1974), abrogato per referendum il 18.4.1993 4/1000 dichiarazione IRPEF (l. 1/1997 abrogata l. 157/1999) rimborso (forfettario) spese elettorali e attività politica senza restituzione eccedenza e senza controlli (l.157/1999; dimezzamento fondi e co-finanziamento privato: l. 96/2012) Riproduzione riservata 26 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico La disciplina vigente (d.l. 149/2013 come convertito con l. 13/2014) • Abolizione finanziamento pubblico e cofinanziamento privato • Contributi privati fiscalmente agevolati a favore di partiti registrati democratici e trasparenti perché dotati di statuto conforme ai requisiti di legge e soggetti a controlli sui bilanci tramite a) detrazioni per le erogazioni liberali fino a 100 mila euro per i partiti che hanno presentato candidature escluse fideiussioni personali già in essere b) destinazione 2 per mille in sede di dichiarazione IRPEF a favore partito preferito che ha ottenuto almeno un eletto nel Parlamento nazionale o europeo e la privacy? Riproduzione riservata 27 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • Rafforzamento controlli esterni Società di revisione contabile sul rendiconto di esercizio Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici Riproduzione riservata 28 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico LA DISCIPLINA DELLA COMUNICAZIONE POLITICA (l. 28/2000 c.d. par condicio) • L’applicazione della disciplina a messaggi autogestiti in via unilaterale (artt. 3 e 4) comunicazione politica: “programmi contenenti opinioni e valutazioni politiche” tramite discorsi in contraddittorio (artt. 2.2 e 4.1) (es. tribune politiche, dibattiti, interviste, confronti) tranne “alla diffusione di notizie nei programmi di informazione politica (art. 2.2) (talk-show), nei quali in periodo elettorale va comunque garantita parità di trattamento (art. 5) Riproduzione riservata 29 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • Al di fuori del periodo elettorale obbligo di comunicazione politica da parte delle emittenti nazionali pubbliche e private disciplina messaggi autogestiti (obbligo solo per la RAI) - tempi, appositi spazi di trasmissione, % di programmazione Riproduzione riservata 30 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • In periodo elettorale 1) Eguali spazi di comunicazione politica prima della presentazione delle candidature: soggetti già politicamente rappresentati tra la presentazione delle candidature e la chiusura della campagna elettorale: soggetti aventi presentato candidature in collegi o circoscrizioni che interessino almeno ¼ elettori • Controllo da parte di a) Commissione parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza (RAI) b) Autorità garante per le comunicazioni (TV private) Riproduzione riservata 31 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico 2) I messaggi autogestiti: disciplina aggravata rispetto al periodo non elettorale 3) Regole particolari per i programmi d’informazione politica deve essere garantita “la parità di trattamento, l’obiettività, la completezza e l’imparzialità” evitando ogni “influenza sulle libere scelte degli elettori” (art. 5). comportamento registi e conduttori televisivi disciplina dei messaggi elettorali diffusi tramite stampa disciplina sulla diffusione dei sondaggi elettorali Riproduzione riservata 32 7 Prof. Salvatore Curreri – Lezioni sui diritti fondamentali 2015 Principio democratico • La discussa costituzionalità della “par condicio” elementi positivi: la garanzia del pluralismo dei programmi di comunicazione politica elementi negativi: l’imposizione di limiti e divieti a tutela di una (pretesa) suggestionabilità dell’elettore - eccessi dati dal conflitto di interesse di Berlusconi la costituzionalità degli obblighi particolari della TV a tutela del pluralismo esterno ed interno (C. cost. 155/2002) Riproduzione riservata 33