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Chetoacidosi Diabetica - Medicina

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Chetoacidosi Diabetica - Medicina
Università degli studi di Parma
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento dell’Età evolutiva
Prof. M. Vanelli
Chetoacidosi diabetica
(DKA)
1
Chetoacidosi diabetica (DKA)
È responsabile della maggior parte dei ricoveri
nonché della maggior parte dei decessi per
diabete in età pediatrica.
Presente nel 20-40% dei casi di nuova
diagnosi.
2
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Definizione
Acidosi provocata da un’elevata concentrazione di corpi
chetonici conseguente ad una carenza assoluta o
relativa di insulina caratterizzata da:
Iperglicemia (> 250 mg/dl )
Iperchetonemia
Acidosi metabolica (pH arterioso < 7.30; HCO3< 15 mEq/L)
3
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di
insulina associato ad aumento degli ormoni
controinsulari
4
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di
insulina associato ad aumento degli ormoni
controinsulari
4
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di
insulina associato ad aumento degli ormoni
controinsulari
4
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di
insulina associato ad aumento degli ormoni
controinsulari
4
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di
insulina associato ad aumento degli ormoni
controinsulari
4
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta
squilibri Elettrolitici ed Osmotici
IPERGLICEMIA
GLICOSURIA
DIURESI OSMOTICA
perdita di acqua (~ 100 mL/kg) e
Na+ (7-10 mEq/kg)
IPEROSMOLARITA’
PASSAGGIO DI ACQUA E K+
ALL’EXTRACELLULARE
SHOCK IPOVOLEMICO
DISIDRATAZIONE CELLULARE
AUMENTO AZOTEMIA
COMA
MORTE
5
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: il deficit
di insulina
comporta
La deplezione
di K+ può
arrivare anche a
squilibri Elettrolitici
Osmotici
5-7 mEq/L ed
ma la
potassiemia è normale o
IPERGLICEMIA
aumentata per il passaggio del K+
all’extracellulare
GLICOSURIA
DIURESI OSMOTICA
perdita di acqua (~ 100 mL/kg) e
Na+ (7-10 mEq/kg)
IPEROSMOLARITA’
PASSAGGIO DI ACQUA E K+
ALL’EXTRACELLULARE
SHOCK IPOVOLEMICO
DISIDRATAZIONE CELLULARE
AUMENTO AZOTEMIA
COMA
MORTE
5
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta
squilibri Metabolici
6
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta
squilibri Metabolici
6
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta
squilibri Metabolici
6
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta
squilibri Metabolici
6
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Sintomi
• Disidratazione
• Acidosi metabolica
• Iperosmolarità
7
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Sintomi
• Disidratazione
Poliuria e Nicturia
Sete e polidipsia
Cute secca e “plicabile” Tachicardia
Ipotensione sistolica
Oligo-anuria
• Acidosi metabolica
• Iperosmolarità
7
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Sintomi
• Disidratazione
• Acidosi metabolica
Poliuria e Nicturia
Sete e polidipsia
Cute secca e “plicabile” Tachicardia
Ipotensione sistolica
Oligo-anuria
-Tachipnea compensatoria con respiro
profondo (Kussmaul)
- Ipotensione (da vaso-dilatazione)
- Alito acetonemico (frutta marcia)
- Dolori addominali, nausea e vomito
(da iperchetonemia)
• Iperosmolarità
7
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Sintomi
• Disidratazione
• Acidosi metabolica
• Iperosmolarità
Poliuria e Nicturia
Sete e polidipsia
Cute secca e “plicabile” Tachicardia
Ipotensione sistolica
Oligo-anuria
-Tachipnea compensatoria con respiro
profondo (Kussmaul)
- Ipotensione (da vaso-dilatazione)
- Alito acetonemico (frutta marcia)
- Dolori addominali, nausea e vomito
(da iperchetonemia)
Compromissione del sensorio
7
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: raccomandazioni preliminari
• Disporre sempre di un protocollo scritto
chiaramente, accettato e discusso dall’equipe medica
• Avere a disposizione per la consultazione un esperto
nel trattamento della DKA
• Il trattamento dovrebbe essere effettuato in Centri
con documentata esperienza nella gestione della
DKA con possibilità di monitorare frequentemente i
parametri vitali, neurologici e di laboratorio
Ispad Guidelines 2000
8
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento in caso di shock
All’arrivo: paziente con disidratazione grave, ipotensione,iperventilazione,
depressione dello stato di coscienza
Interventi:
• Ossigeno 100% tramite maschera facciale
• Soluzione normosalina 0.9% 10 ml/kg per 30 min. (da
ripetere se il polso rimane debole)
• Sondino nasogastrico se vomita
Ispad Guidelines 2000
9
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Indagini preliminari
• Esame obiettivo: peso, disidratazione, acidosi,
valutazione neurologica, prametri vitali
• Bilancio idrico con valutazione perdite
• Esami ematici: Glicemia, K, Na, Cl, Fosforemia,
Azotemia, Creatininemia, Emogasanalisi (pH,
bicarbonati), Es. emocromocitometrico
• ECG
• Glicosuria e chetonuria
• β-idrossibutirrato
Ispad Guidelines 2000
10
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento
Reidratazione
11
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento
Reidratazione
Migliora la sensibilità
periferica all’insulina
11
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento
Migliora la sensibilità
periferica all’insulina
Reidratazione
Migliora la filtrazione
renale, quindi aumenta
l’escrezione renale di
glucosio
11
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento
Reidratazione
Migliora la sensibilità
periferica all’insulina
Riduce il livello degli
ormoni controinsulari
Migliora la filtrazione
renale, quindi aumenta
l’escrezione renale di
glucosio
11
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento
Migliora la sensibilità
periferica all’insulina
Reidratazione
Riduce il livello degli
ormoni controinsulari
Migliora la filtrazione
renale, quindi aumenta
l’escrezione renale di
glucosio
Provoca inizialmente una
caduta spontanea dei
valori glicemici
11
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento
Reidratazione
Migliora la sensibilità
periferica all’insulina
Può essere praticata anche
negli ospedali periferici
e durante il trasferimento
Riduce il livello degli
ormoni controinsulari
Migliora la filtrazione
renale, quindi aumenta
l’escrezione renale di
glucosio
Provoca inizialmente una
caduta spontanea dei
valori glicemici
11
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Durante i primi 60-90 minuti di iniziale reidratazione la glicemia può ridursi
consistentemente anche senza somministrazione di insulina. Ispad Giudelines 2000
30.0%
30.00%
22.5%
15.0%
11.00%
7.5%
2.00%
0%
1st 2nd
(Vanelli, 2001)
12
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Durante i primi 60-90 minuti di iniziale reidratazione la glicemia può ridursi
consistentemente anche senza somministrazione di insulina. Ispad Giudelines 2000
30.0%
30.00%
22.5%
15.0%
11.00%
7.5%
2.00%
0%
1st 2nd
Prolungare la
reidratazione da sola
oltre le 2 ore non
comporta ulteriori
apprezzabili
diminuzioni della
glicemia
(Vanelli, 2001)
12
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
60.00%
52.00%
47.81%
P< 0.006
35.63%
30.00%
23.44%
32.00%
19.00%
11.25%
1
2
3
4
La caduta spontanea della
glicemia è tanto più
pronunciata quanto più
il pH è vicino ai valori
fisiologici
0.00%
0.00%0.00%
0.00%0.00%0.00%
0.00%0.00%0.00%
0.00%0.00%
0.00%
Mean fall
pH 7.30-7.15
pH<7.30
pH<7.15
(Vanelli, 2001)
13
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
• Quale soluzione adottare?
Per Na corretto < 150 mEq/L: NaCl 0.9%
Per Na corretto > 150 mEq/L: NaCl 0.45%
= Na sierico (mEq/L)+(Glicemia (mg/dL)-100)/100
• Quale Quantità?
8 mL/kg per le prime 2 ore (senza insulina)
5 mL/kg per le successive 24-48 ore (con insulina)
Eventuali liquidi per via orale vanno sottratti
al totale dei liquidi infusi
14
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
• Quale soluzione adottare?
Per Na corretto < 150 mEq/L: NaCl 0.9%
e
Per Na corretto > 150 mEq/L: NaCl 0.45%
2 /24 or
m
/
L
= Na sierico (mEq/L)+(Glicemia (mg/dL)-100)/100
e di 4
fusion
n
i
’
l
re
upera
Non s
• Quale Quantità?
LE
EBRA
R
E
8 mL/kg per le prime 2More
A C(senza insulina)
EDE
5 mL/kg per le successive 24-48 ore (con insulina)
Eventuali liquidi per via orale vanno sottratti
al totale dei liquidi infusi
14
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
15
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Normosalina 0,9% Perché ?
15
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Normosalina 0,9% Perché ?
15
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Normosalina 0,9% Perché ?
• Il plasma di un bambino con DKA ha già
un’osmolarità relativamente aumentata
pertanto la normosalina è in grado di
abbassarla
15
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Normosalina 0,9% Perché ?
• Il plasma di un bambino con DKA ha già
un’osmolarità relativamente aumentata
pertanto la normosalina è in grado di
abbassarla
15
Chetoacidosi diabetica (DKA)
1a fase del trattamento: Reidratazione
Normosalina 0,9% Perché ?
• Il plasma di un bambino con DKA ha già
un’osmolarità relativamente aumentata
pertanto la normosalina è in grado di
abbassarla
• Il ritorno ad un’osmolarità plasmatica normale
deve essere graduale per non incorrere nel
rischio di edema cerebrale
15
Chetoacidosi diabetica (DKA)
2a fase del trattamento: Terapia insulinica in
infusione continua a basso dosaggio
16
Chetoacidosi diabetica (DKA)
2a fase del trattamento: Terapia insulinica in
infusione continua a basso dosaggio
• Non bisognerebbe iniziare l’infusione di insulina finché
non si è risolto lo shock
16
Chetoacidosi diabetica (DKA)
2a fase del trattamento: Terapia insulinica in
infusione continua a basso dosaggio
• Non bisognerebbe iniziare l’infusione di insulina finché
non si è risolto lo shock
• Non è indispensabile un bolo iniziale perché:
 Piccole quantità di insulina sono in grado di saturare i
recettori cellulari, quantità eccedenti non riducono
ulteriormente i valori glicemici (Sonksen)
 60-100 µU/ml di insulina circolante sono sufficienti a fermare
la lipolisi, la glicogenolisi e gli ormoni contro-regolatori
 Il trattamento della DKA è un processo graduale volto a
normalizzare la glicemia, i corpi chetonici e l’equilibrio acidobase.
16
Chetoacidosi diabetica (DKA)
2a fase del trattamento: Terapia insulinica
Esiste una correlazione inversa
(r= 0.79; p<0.001)
tra i valori di pH al momento
della diagnosi e il
fabbisogno insulinico nelle
prime 12 ore di terapia
Pertanto raccomandiamo
0.1-0.05 IU/kg per h
(Vanelli,2001)
17
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento:
Osservazione clinica e monitoraggio
18
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento:
Osservazione clinica e monitoraggio
• Ogni ora:
 Bilancio idrico
 Prametri vitali, ECG, valutazione neurologica
 Glucemia, K, Na, Cl, Fosforemia, Azotemia
β-idrossibutirrato
• Ogni 3 ore:
 Glicosuria e chetonuria
 pH, creatininemia
18
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Importanza del β-idrossibutirrato nel trattamento della DKA
19
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Importanza del β-idrossibutirrato nel trattamento della DKA
• In corso di DKA:
 Il rapporto β-OH:AcAc
aumenta da (1:1) anche fino a
10:1
 In risposta al trattamento
insulinico i livelli di β-OH
diminuiscono più prontamente
rispetto a quelli di AcAc
 Il dosaggio del β-OH (20 µl di
sangue capillare) è più utile
rispetto a quello dell’AcAc
urinario nel monitoraggio in
corso di trattamento della
DKA.
19
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Progressiva normalizzazione del β-OH e della glicemia
dopo infusione continua i.v. di 0.1-0.05 IU/kg per ora di insulina
20
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Progressiva normalizzazione del β-OH e della glicemia
dopo infusione continua i.v. di 0.1-0.05 IU/kg per ora di insulina
(Vanelli, 2003)
20
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Il monitoraggio del β-OH rivela la risoluzione della
DKA 7 ore prima rispetto al test sui chetoni urinari
21
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Il monitoraggio del β-OH rivela la risoluzione della
DKA 7 ore prima rispetto al test sui chetoni urinari
7
(7 ore di anticipo)
5
+++
4
++
3
2
+
1
0
0
2
4
6
7
8
10
12
Corpi chetonici Urinari
β-OH (mmol/l)
6
neg
14
(Vanelli,2001)
21
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Il tempo necessario per la riduzione del β OH a valori < 1 mmmol/L è
direttamente correlato con i livelli di β OH all’arrivo
22
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Il tempo necessario per la riduzione del β OH a valori < 1 mmmol/L è
direttamente correlato con i livelli di β OH all’arrivo
(Vanelli, 2003)
22
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
Una diagnosi precoce si accompagna a valori bassi di β-OH
23
Chetoacidosi diabetica (DKA)
3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio
8
all’ingresso
β -OH (mmol/l)
Una diagnosi precoce si accompagna a valori bassi di β-OH
6
4
y = 0,2478x + 1,0122
2
0
0
(Vanelli,2001)
10
20
30
Giorni precedenti la diagnosi di DM1
23
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Ripristino del bilancio Idro-elettrolitico
Infusione di potassio:
0.1-0.2 mEq/kg/ora all’inizio della
terapia insulinica
24
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Ripristino del bilancio Idro-elettrolitico
Infusione di potassio:
0.1-0.2 mEq/kg/ora all’inizio della
terapia insulinica
Il fabbisogno aumenta quando la glicemia scende sotto i
250 mg/dL
Per evitare un’ipocalcemia, è preferibile usare una miscela di
50% K-fosfato e 50% K-cloruro
24
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
25
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
• uso prudente
25
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
• uso prudente
• è raccomandato nei pazienti con acidosi severa
(pH < 7.0 o bicarbonati < 8 mEq/L)
25
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
• uso prudente
• è raccomandato nei pazienti con acidosi severa
(pH < 7.0 o bicarbonati < 8 mEq/L)
• Dovrebbe essere dato ad una velocità di infusione
di 0.5-1 mEq/kg in 2-3 ore (non superare i 4
mEq/kg in 12 h)
25
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
• uso prudente
• è raccomandato nei pazienti con acidosi severa
(pH < 7.0 o bicarbonati < 8 mEq/L)
• Dovrebbe essere dato ad una velocità di infusione
di 0.5-1 mEq/kg in 2-3 ore (non superare i 4
mEq/kg in 12 h)
• È necessario incrementare la quota di potassio,
dal momento che il bicarbonato accelera il
rientro del potassio nell’intracellulare
25
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
Rischi potenziali del trattamento con
bicarbonato:
•Peggioramento dell’acidosi del SNC
•Ipopotassemia e alterata ionizzazione del Ca
•Eccessivo carico osmolare
•Ipossia tissutale
Ispad Guidelines 2000
26
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma
Rischi potenziali del trattamento con
“Non vi è alcuna evidenza scientifica che il bicarbonato
bicarbonato:
sia necessario o sicuro nella DKA. Il bicarbonato non
•Peggioramento
dell’acidosi
delfase
SNC
dovrebbe essere somministrato
nella
iniziale di
rianimazione”
•Ipopotassemia e alterata ionizzazione
del Ca
Ispad Guidelines 2000
•Eccessivo carico osmolare
•Ipossia tissutale
Ispad Guidelines 2000
26
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
27
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
• È una complicanza del trattamento che si
verifica in circa l’1% dei casi di DKA ed
è associato ad una mortalità del 40-90%
27
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
• È una complicanza del trattamento che si
verifica in circa l’1% dei casi di DKA ed
è associato ad una mortalità del 40-90%
27
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
• È una complicanza del trattamento che si
verifica in circa l’1% dei casi di DKA ed
è associato ad una mortalità del 40-90%
• è responsabile del 50-60% delle morti
per diabete mellito di tipo 1
27
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
Può essere causato da
-grave iperglicemia iniziale (> 500 mg/dL) seguita da una
correzione eccessivamente rapida
-grave iponatriemia
-eccessiva infusione di liquidi durante la prima ora di trattamento
-rapida alcalinizzazione con peggioramento dell’acidosi e ipossia
cerebrale
28
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
29
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
•
Sarebbe correlato ad un’ischemia cerebrale dovuta all’interazione
di:
– ipocapnia che causa vasocostrizione cerebrale
– disidratazione che provoca una diminuzione di perfusione
cerebrale
– aggiunta di bicarbonati che causa ipossia del SNC
•
Fattori di rischio:
– elevate concentrazioni di urea
– elevata ipocapnia
– Modesto aumento della sodiemia durante il trattamento
29
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
• Sintomi preoccupanti:
– Improvviso mal di testa, bradicardia
– Disorientamento, agitazione, vomito, anisocoria
pupillare, aumento della P.A., riduzione della
saturazione di O2
• Cosa fare:
– Infusione immediata e.v. di mannitolo 0.5-1 g/kg
in 20 min. entro 2 ore dalla comparsa dei sintomi
– Dimezzare la velocità di infusione
– Mantenere il capo in posizione elevata
30
Chetoacidosi diabetica (DKA)
Complicanze del trattamento: edema cerebrale
• Sintomi preoccupanti:
– Improvviso mal di testa, bradicardia
– Disorientamento, agitazione, vomito, anisocoria
pupillare, aumento della P.A., riduzione della
saturazione di O2
• Combinazione
Cosa fare:
di mannitolo e soluzione salina
– Infusione immediata e.v. di mannitolo 0.5-1 g/kg
ipertonica
al dalla
3% acomparsa
5 mL/kgdei sintomi
in 20 min.
entro 2 ore
– Dimezzare la velocità di infusione
– Mantenere il capo in posizione elevata
30
Coma iperosmolare
Definizione
•Glicemia elevata (> 600 mg/dL)
•Osmolarità plasmatica elevata (350 mOsm/L)*
•Grave disidratazione
•Acidosi e Chetosi modeste o assenti
31
Coma iperosmolare
Definizione
•Glicemia elevata (> 600 mg/dL)
•Osmolarità plasmatica elevata (350 mOsm/L)*
•Grave disidratazione
•Acidosi e Chetosi modeste o assenti
* 2Na(mEq/L) + glicemia(mg/dL) + Azotemia(mg/dL) / 2,8
31
Coma iperosmolare
Sintomi
32
Coma iperosmolare
Sintomi
• Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/
dolorosi, stato confusionale
32
Coma iperosmolare
Sintomi
• Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/
dolorosi, stato confusionale
• cute e mucose secche, ritardato riempimento
capillare
32
Coma iperosmolare
Sintomi
• Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/
dolorosi, stato confusionale
• cute e mucose secche, ritardato riempimento
capillare
• respiro di Kussmaul
32
Coma iperosmolare
Sintomi
• Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/
dolorosi, stato confusionale
• cute e mucose secche, ritardato riempimento
capillare
• respiro di Kussmaul
• tachicardia, ipotensione
32
Coma iperosmolare
Trattamento
Liquidi da infondere (1)
33
Coma iperosmolare
Trattamento
Liquidi da infondere (1)
• Rimpiazzare metà del deficit di H2O in 6 ore (~ 8
mL/kg per ora) con normosalina 0,9% (Na < 145
mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na > 145 mEq/L*)
al fine di:
• Ristabilire la perfusione renale
• Normalizzare il bilancio elettrolitico
• Diminuire i livelli glicemici (~ 25%)
* Corretto per la glicemia
33
Coma iperosmolare
Trattamento
Liquidi da infondere (2)
34
Coma iperosmolare
Trattamento
Liquidi da infondere (2)
• La seconda metà del deficit di H2O nelle seguenti
12 ore (~ 4 mL/kg per ora) con normosalina
0,9% (Na < 145mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na >
145 mEq/L*)
• È raccomandabile prolungare la reidratazione
per le successive 12 ore
34
Coma iperosmolare
Trattamento
Liquidi da infondere (2)
• La seconda metà del deficit di H2O nelle seguenti
12 ore (~ 4 mL/kg per ora) con normosalina
0,9% (Na < 145mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na >
145 mEq/L*)
• È raccomandabile prolungare la reidratazione
per le successive 12 ore
34
Coma iperosmolare
Trattamento
Liquidi da infondere (2)
• La seconda metà del deficit di H2O nelle seguenti
12 ore (~ 4 mL/kg per ora) con normosalina
0,9% (Na < 145mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na >
145 mEq/L*)
• È raccomandabile prolungare la reidratazione
per le successive 12 ore
*Corretto per la glicemia
34
Coma iperosmolare
Trattamento
Infusione di insulina
35
Coma iperosmolare
Trattamento
Infusione di insulina
• 0.1 UI/kg per ora alla fine della 4a ora
di reidratazione
35
Coma iperosmolare
Trattamento
Infusione di insulina
• 0.1 UI/kg per ora alla fine della 4a ora
di reidratazione
35
Coma iperosmolare
Trattamento
Infusione di insulina
• 0.1 UI/kg per ora alla fine della 4a ora
di reidratazione
• Per glicemie < 250 mg/dL 0.05 UI/kg
per ora + soluzione glucosata 5% (1
mL/kg per ora)
35
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