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Chetoacidosi Diabetica - Medicina
Università degli studi di Parma Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento dell’Età evolutiva Prof. M. Vanelli Chetoacidosi diabetica (DKA) 1 Chetoacidosi diabetica (DKA) È responsabile della maggior parte dei ricoveri nonché della maggior parte dei decessi per diabete in età pediatrica. Presente nel 20-40% dei casi di nuova diagnosi. 2 Chetoacidosi diabetica (DKA) Definizione Acidosi provocata da un’elevata concentrazione di corpi chetonici conseguente ad una carenza assoluta o relativa di insulina caratterizzata da: Iperglicemia (> 250 mg/dl ) Iperchetonemia Acidosi metabolica (pH arterioso < 7.30; HCO3< 15 mEq/L) 3 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di insulina associato ad aumento degli ormoni controinsulari 4 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di insulina associato ad aumento degli ormoni controinsulari 4 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di insulina associato ad aumento degli ormoni controinsulari 4 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di insulina associato ad aumento degli ormoni controinsulari 4 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: è il risultato di un deficit di insulina associato ad aumento degli ormoni controinsulari 4 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta squilibri Elettrolitici ed Osmotici IPERGLICEMIA GLICOSURIA DIURESI OSMOTICA perdita di acqua (~ 100 mL/kg) e Na+ (7-10 mEq/kg) IPEROSMOLARITA’ PASSAGGIO DI ACQUA E K+ ALL’EXTRACELLULARE SHOCK IPOVOLEMICO DISIDRATAZIONE CELLULARE AUMENTO AZOTEMIA COMA MORTE 5 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta La deplezione di K+ può arrivare anche a squilibri Elettrolitici Osmotici 5-7 mEq/L ed ma la potassiemia è normale o IPERGLICEMIA aumentata per il passaggio del K+ all’extracellulare GLICOSURIA DIURESI OSMOTICA perdita di acqua (~ 100 mL/kg) e Na+ (7-10 mEq/kg) IPEROSMOLARITA’ PASSAGGIO DI ACQUA E K+ ALL’EXTRACELLULARE SHOCK IPOVOLEMICO DISIDRATAZIONE CELLULARE AUMENTO AZOTEMIA COMA MORTE 5 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta squilibri Metabolici 6 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta squilibri Metabolici 6 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta squilibri Metabolici 6 Chetoacidosi diabetica (DKA) Fisiopatologia: il deficit di insulina comporta squilibri Metabolici 6 Chetoacidosi diabetica (DKA) Sintomi • Disidratazione • Acidosi metabolica • Iperosmolarità 7 Chetoacidosi diabetica (DKA) Sintomi • Disidratazione Poliuria e Nicturia Sete e polidipsia Cute secca e “plicabile” Tachicardia Ipotensione sistolica Oligo-anuria • Acidosi metabolica • Iperosmolarità 7 Chetoacidosi diabetica (DKA) Sintomi • Disidratazione • Acidosi metabolica Poliuria e Nicturia Sete e polidipsia Cute secca e “plicabile” Tachicardia Ipotensione sistolica Oligo-anuria -Tachipnea compensatoria con respiro profondo (Kussmaul) - Ipotensione (da vaso-dilatazione) - Alito acetonemico (frutta marcia) - Dolori addominali, nausea e vomito (da iperchetonemia) • Iperosmolarità 7 Chetoacidosi diabetica (DKA) Sintomi • Disidratazione • Acidosi metabolica • Iperosmolarità Poliuria e Nicturia Sete e polidipsia Cute secca e “plicabile” Tachicardia Ipotensione sistolica Oligo-anuria -Tachipnea compensatoria con respiro profondo (Kussmaul) - Ipotensione (da vaso-dilatazione) - Alito acetonemico (frutta marcia) - Dolori addominali, nausea e vomito (da iperchetonemia) Compromissione del sensorio 7 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: raccomandazioni preliminari • Disporre sempre di un protocollo scritto chiaramente, accettato e discusso dall’equipe medica • Avere a disposizione per la consultazione un esperto nel trattamento della DKA • Il trattamento dovrebbe essere effettuato in Centri con documentata esperienza nella gestione della DKA con possibilità di monitorare frequentemente i parametri vitali, neurologici e di laboratorio Ispad Guidelines 2000 8 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento in caso di shock All’arrivo: paziente con disidratazione grave, ipotensione,iperventilazione, depressione dello stato di coscienza Interventi: • Ossigeno 100% tramite maschera facciale • Soluzione normosalina 0.9% 10 ml/kg per 30 min. (da ripetere se il polso rimane debole) • Sondino nasogastrico se vomita Ispad Guidelines 2000 9 Chetoacidosi diabetica (DKA) Indagini preliminari • Esame obiettivo: peso, disidratazione, acidosi, valutazione neurologica, prametri vitali • Bilancio idrico con valutazione perdite • Esami ematici: Glicemia, K, Na, Cl, Fosforemia, Azotemia, Creatininemia, Emogasanalisi (pH, bicarbonati), Es. emocromocitometrico • ECG • Glicosuria e chetonuria • β-idrossibutirrato Ispad Guidelines 2000 10 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento Reidratazione 11 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento Reidratazione Migliora la sensibilità periferica all’insulina 11 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento Migliora la sensibilità periferica all’insulina Reidratazione Migliora la filtrazione renale, quindi aumenta l’escrezione renale di glucosio 11 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento Reidratazione Migliora la sensibilità periferica all’insulina Riduce il livello degli ormoni controinsulari Migliora la filtrazione renale, quindi aumenta l’escrezione renale di glucosio 11 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento Migliora la sensibilità periferica all’insulina Reidratazione Riduce il livello degli ormoni controinsulari Migliora la filtrazione renale, quindi aumenta l’escrezione renale di glucosio Provoca inizialmente una caduta spontanea dei valori glicemici 11 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento Reidratazione Migliora la sensibilità periferica all’insulina Può essere praticata anche negli ospedali periferici e durante il trasferimento Riduce il livello degli ormoni controinsulari Migliora la filtrazione renale, quindi aumenta l’escrezione renale di glucosio Provoca inizialmente una caduta spontanea dei valori glicemici 11 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Durante i primi 60-90 minuti di iniziale reidratazione la glicemia può ridursi consistentemente anche senza somministrazione di insulina. Ispad Giudelines 2000 30.0% 30.00% 22.5% 15.0% 11.00% 7.5% 2.00% 0% 1st 2nd (Vanelli, 2001) 12 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Durante i primi 60-90 minuti di iniziale reidratazione la glicemia può ridursi consistentemente anche senza somministrazione di insulina. Ispad Giudelines 2000 30.0% 30.00% 22.5% 15.0% 11.00% 7.5% 2.00% 0% 1st 2nd Prolungare la reidratazione da sola oltre le 2 ore non comporta ulteriori apprezzabili diminuzioni della glicemia (Vanelli, 2001) 12 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione 60.00% 52.00% 47.81% P< 0.006 35.63% 30.00% 23.44% 32.00% 19.00% 11.25% 1 2 3 4 La caduta spontanea della glicemia è tanto più pronunciata quanto più il pH è vicino ai valori fisiologici 0.00% 0.00%0.00% 0.00%0.00%0.00% 0.00%0.00%0.00% 0.00%0.00% 0.00% Mean fall pH 7.30-7.15 pH<7.30 pH<7.15 (Vanelli, 2001) 13 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione • Quale soluzione adottare? Per Na corretto < 150 mEq/L: NaCl 0.9% Per Na corretto > 150 mEq/L: NaCl 0.45% = Na sierico (mEq/L)+(Glicemia (mg/dL)-100)/100 • Quale Quantità? 8 mL/kg per le prime 2 ore (senza insulina) 5 mL/kg per le successive 24-48 ore (con insulina) Eventuali liquidi per via orale vanno sottratti al totale dei liquidi infusi 14 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione • Quale soluzione adottare? Per Na corretto < 150 mEq/L: NaCl 0.9% e Per Na corretto > 150 mEq/L: NaCl 0.45% 2 /24 or m / L = Na sierico (mEq/L)+(Glicemia (mg/dL)-100)/100 e di 4 fusion n i ’ l re upera Non s • Quale Quantità? LE EBRA R E 8 mL/kg per le prime 2More A C(senza insulina) EDE 5 mL/kg per le successive 24-48 ore (con insulina) Eventuali liquidi per via orale vanno sottratti al totale dei liquidi infusi 14 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione 15 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Normosalina 0,9% Perché ? 15 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Normosalina 0,9% Perché ? 15 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Normosalina 0,9% Perché ? • Il plasma di un bambino con DKA ha già un’osmolarità relativamente aumentata pertanto la normosalina è in grado di abbassarla 15 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Normosalina 0,9% Perché ? • Il plasma di un bambino con DKA ha già un’osmolarità relativamente aumentata pertanto la normosalina è in grado di abbassarla 15 Chetoacidosi diabetica (DKA) 1a fase del trattamento: Reidratazione Normosalina 0,9% Perché ? • Il plasma di un bambino con DKA ha già un’osmolarità relativamente aumentata pertanto la normosalina è in grado di abbassarla • Il ritorno ad un’osmolarità plasmatica normale deve essere graduale per non incorrere nel rischio di edema cerebrale 15 Chetoacidosi diabetica (DKA) 2a fase del trattamento: Terapia insulinica in infusione continua a basso dosaggio 16 Chetoacidosi diabetica (DKA) 2a fase del trattamento: Terapia insulinica in infusione continua a basso dosaggio • Non bisognerebbe iniziare l’infusione di insulina finché non si è risolto lo shock 16 Chetoacidosi diabetica (DKA) 2a fase del trattamento: Terapia insulinica in infusione continua a basso dosaggio • Non bisognerebbe iniziare l’infusione di insulina finché non si è risolto lo shock • Non è indispensabile un bolo iniziale perché: Piccole quantità di insulina sono in grado di saturare i recettori cellulari, quantità eccedenti non riducono ulteriormente i valori glicemici (Sonksen) 60-100 µU/ml di insulina circolante sono sufficienti a fermare la lipolisi, la glicogenolisi e gli ormoni contro-regolatori Il trattamento della DKA è un processo graduale volto a normalizzare la glicemia, i corpi chetonici e l’equilibrio acidobase. 16 Chetoacidosi diabetica (DKA) 2a fase del trattamento: Terapia insulinica Esiste una correlazione inversa (r= 0.79; p<0.001) tra i valori di pH al momento della diagnosi e il fabbisogno insulinico nelle prime 12 ore di terapia Pertanto raccomandiamo 0.1-0.05 IU/kg per h (Vanelli,2001) 17 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio 18 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio • Ogni ora: Bilancio idrico Prametri vitali, ECG, valutazione neurologica Glucemia, K, Na, Cl, Fosforemia, Azotemia β-idrossibutirrato • Ogni 3 ore: Glicosuria e chetonuria pH, creatininemia 18 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Importanza del β-idrossibutirrato nel trattamento della DKA 19 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Importanza del β-idrossibutirrato nel trattamento della DKA • In corso di DKA: Il rapporto β-OH:AcAc aumenta da (1:1) anche fino a 10:1 In risposta al trattamento insulinico i livelli di β-OH diminuiscono più prontamente rispetto a quelli di AcAc Il dosaggio del β-OH (20 µl di sangue capillare) è più utile rispetto a quello dell’AcAc urinario nel monitoraggio in corso di trattamento della DKA. 19 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Progressiva normalizzazione del β-OH e della glicemia dopo infusione continua i.v. di 0.1-0.05 IU/kg per ora di insulina 20 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Progressiva normalizzazione del β-OH e della glicemia dopo infusione continua i.v. di 0.1-0.05 IU/kg per ora di insulina (Vanelli, 2003) 20 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Il monitoraggio del β-OH rivela la risoluzione della DKA 7 ore prima rispetto al test sui chetoni urinari 21 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Il monitoraggio del β-OH rivela la risoluzione della DKA 7 ore prima rispetto al test sui chetoni urinari 7 (7 ore di anticipo) 5 +++ 4 ++ 3 2 + 1 0 0 2 4 6 7 8 10 12 Corpi chetonici Urinari β-OH (mmol/l) 6 neg 14 (Vanelli,2001) 21 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Il tempo necessario per la riduzione del β OH a valori < 1 mmmol/L è direttamente correlato con i livelli di β OH all’arrivo 22 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Il tempo necessario per la riduzione del β OH a valori < 1 mmmol/L è direttamente correlato con i livelli di β OH all’arrivo (Vanelli, 2003) 22 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio Una diagnosi precoce si accompagna a valori bassi di β-OH 23 Chetoacidosi diabetica (DKA) 3a fase del trattamento: Osservazione clinica e monitoraggio 8 all’ingresso β -OH (mmol/l) Una diagnosi precoce si accompagna a valori bassi di β-OH 6 4 y = 0,2478x + 1,0122 2 0 0 (Vanelli,2001) 10 20 30 Giorni precedenti la diagnosi di DM1 23 Chetoacidosi diabetica (DKA) Ripristino del bilancio Idro-elettrolitico Infusione di potassio: 0.1-0.2 mEq/kg/ora all’inizio della terapia insulinica 24 Chetoacidosi diabetica (DKA) Ripristino del bilancio Idro-elettrolitico Infusione di potassio: 0.1-0.2 mEq/kg/ora all’inizio della terapia insulinica Il fabbisogno aumenta quando la glicemia scende sotto i 250 mg/dL Per evitare un’ipocalcemia, è preferibile usare una miscela di 50% K-fosfato e 50% K-cloruro 24 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma 25 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma • uso prudente 25 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma • uso prudente • è raccomandato nei pazienti con acidosi severa (pH < 7.0 o bicarbonati < 8 mEq/L) 25 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma • uso prudente • è raccomandato nei pazienti con acidosi severa (pH < 7.0 o bicarbonati < 8 mEq/L) • Dovrebbe essere dato ad una velocità di infusione di 0.5-1 mEq/kg in 2-3 ore (non superare i 4 mEq/kg in 12 h) 25 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma • uso prudente • è raccomandato nei pazienti con acidosi severa (pH < 7.0 o bicarbonati < 8 mEq/L) • Dovrebbe essere dato ad una velocità di infusione di 0.5-1 mEq/kg in 2-3 ore (non superare i 4 mEq/kg in 12 h) • È necessario incrementare la quota di potassio, dal momento che il bicarbonato accelera il rientro del potassio nell’intracellulare 25 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma Rischi potenziali del trattamento con bicarbonato: •Peggioramento dell’acidosi del SNC •Ipopotassemia e alterata ionizzazione del Ca •Eccessivo carico osmolare •Ipossia tissutale Ispad Guidelines 2000 26 Chetoacidosi diabetica (DKA) Trattamento: l’uso del Bicarbonato, un dilemma Rischi potenziali del trattamento con “Non vi è alcuna evidenza scientifica che il bicarbonato bicarbonato: sia necessario o sicuro nella DKA. Il bicarbonato non •Peggioramento dell’acidosi delfase SNC dovrebbe essere somministrato nella iniziale di rianimazione” •Ipopotassemia e alterata ionizzazione del Ca Ispad Guidelines 2000 •Eccessivo carico osmolare •Ipossia tissutale Ispad Guidelines 2000 26 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale 27 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale • È una complicanza del trattamento che si verifica in circa l’1% dei casi di DKA ed è associato ad una mortalità del 40-90% 27 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale • È una complicanza del trattamento che si verifica in circa l’1% dei casi di DKA ed è associato ad una mortalità del 40-90% 27 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale • È una complicanza del trattamento che si verifica in circa l’1% dei casi di DKA ed è associato ad una mortalità del 40-90% • è responsabile del 50-60% delle morti per diabete mellito di tipo 1 27 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale Può essere causato da -grave iperglicemia iniziale (> 500 mg/dL) seguita da una correzione eccessivamente rapida -grave iponatriemia -eccessiva infusione di liquidi durante la prima ora di trattamento -rapida alcalinizzazione con peggioramento dell’acidosi e ipossia cerebrale 28 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale 29 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale • Sarebbe correlato ad un’ischemia cerebrale dovuta all’interazione di: – ipocapnia che causa vasocostrizione cerebrale – disidratazione che provoca una diminuzione di perfusione cerebrale – aggiunta di bicarbonati che causa ipossia del SNC • Fattori di rischio: – elevate concentrazioni di urea – elevata ipocapnia – Modesto aumento della sodiemia durante il trattamento 29 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale • Sintomi preoccupanti: – Improvviso mal di testa, bradicardia – Disorientamento, agitazione, vomito, anisocoria pupillare, aumento della P.A., riduzione della saturazione di O2 • Cosa fare: – Infusione immediata e.v. di mannitolo 0.5-1 g/kg in 20 min. entro 2 ore dalla comparsa dei sintomi – Dimezzare la velocità di infusione – Mantenere il capo in posizione elevata 30 Chetoacidosi diabetica (DKA) Complicanze del trattamento: edema cerebrale • Sintomi preoccupanti: – Improvviso mal di testa, bradicardia – Disorientamento, agitazione, vomito, anisocoria pupillare, aumento della P.A., riduzione della saturazione di O2 • Combinazione Cosa fare: di mannitolo e soluzione salina – Infusione immediata e.v. di mannitolo 0.5-1 g/kg ipertonica al dalla 3% acomparsa 5 mL/kgdei sintomi in 20 min. entro 2 ore – Dimezzare la velocità di infusione – Mantenere il capo in posizione elevata 30 Coma iperosmolare Definizione •Glicemia elevata (> 600 mg/dL) •Osmolarità plasmatica elevata (350 mOsm/L)* •Grave disidratazione •Acidosi e Chetosi modeste o assenti 31 Coma iperosmolare Definizione •Glicemia elevata (> 600 mg/dL) •Osmolarità plasmatica elevata (350 mOsm/L)* •Grave disidratazione •Acidosi e Chetosi modeste o assenti * 2Na(mEq/L) + glicemia(mg/dL) + Azotemia(mg/dL) / 2,8 31 Coma iperosmolare Sintomi 32 Coma iperosmolare Sintomi • Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/ dolorosi, stato confusionale 32 Coma iperosmolare Sintomi • Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/ dolorosi, stato confusionale • cute e mucose secche, ritardato riempimento capillare 32 Coma iperosmolare Sintomi • Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/ dolorosi, stato confusionale • cute e mucose secche, ritardato riempimento capillare • respiro di Kussmaul 32 Coma iperosmolare Sintomi • Letargia, scarsa risposta agli stimoli verbali/ dolorosi, stato confusionale • cute e mucose secche, ritardato riempimento capillare • respiro di Kussmaul • tachicardia, ipotensione 32 Coma iperosmolare Trattamento Liquidi da infondere (1) 33 Coma iperosmolare Trattamento Liquidi da infondere (1) • Rimpiazzare metà del deficit di H2O in 6 ore (~ 8 mL/kg per ora) con normosalina 0,9% (Na < 145 mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na > 145 mEq/L*) al fine di: • Ristabilire la perfusione renale • Normalizzare il bilancio elettrolitico • Diminuire i livelli glicemici (~ 25%) * Corretto per la glicemia 33 Coma iperosmolare Trattamento Liquidi da infondere (2) 34 Coma iperosmolare Trattamento Liquidi da infondere (2) • La seconda metà del deficit di H2O nelle seguenti 12 ore (~ 4 mL/kg per ora) con normosalina 0,9% (Na < 145mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na > 145 mEq/L*) • È raccomandabile prolungare la reidratazione per le successive 12 ore 34 Coma iperosmolare Trattamento Liquidi da infondere (2) • La seconda metà del deficit di H2O nelle seguenti 12 ore (~ 4 mL/kg per ora) con normosalina 0,9% (Na < 145mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na > 145 mEq/L*) • È raccomandabile prolungare la reidratazione per le successive 12 ore 34 Coma iperosmolare Trattamento Liquidi da infondere (2) • La seconda metà del deficit di H2O nelle seguenti 12 ore (~ 4 mL/kg per ora) con normosalina 0,9% (Na < 145mEq/L*) o diluita al 0,45% (Na > 145 mEq/L*) • È raccomandabile prolungare la reidratazione per le successive 12 ore *Corretto per la glicemia 34 Coma iperosmolare Trattamento Infusione di insulina 35 Coma iperosmolare Trattamento Infusione di insulina • 0.1 UI/kg per ora alla fine della 4a ora di reidratazione 35 Coma iperosmolare Trattamento Infusione di insulina • 0.1 UI/kg per ora alla fine della 4a ora di reidratazione 35 Coma iperosmolare Trattamento Infusione di insulina • 0.1 UI/kg per ora alla fine della 4a ora di reidratazione • Per glicemie < 250 mg/dL 0.05 UI/kg per ora + soluzione glucosata 5% (1 mL/kg per ora) 35