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N°43 del 14/12/2013

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N°43 del 14/12/2013
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BEACH HOTEL
0828. 720114 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:
Via maggiore Gorga, 8 - Roccadaspide- Poste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge
662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
PARCO: PERCHE’
FACCIO I NOMI DI
CILENTO E PIGNATARO
Non siamo più i soli a portare avanti la tesi
che il prossimo presidente del Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di
Diano debba scaturire dal territorio. Sarebbe auspicabile che lo conosca nelle sue
varie articolazioni e non solo per le “cartoline” balneari e chic di Castellabate e Palinuro. Lo vorremmo che sappia degli
affanni dei comuni come Sacco che vedono incombere la prospettiva dell’isolamento viario. O che di Piaggine conosca il
dramma del giovane e volenteroso sindaco
sul quale si è ribaltato l’onere del tenere in
equilibrio il bilancio comunale, garantendo
i servizi fondamentali, e finire in bocca all’opinione pubblica per aver osato “vendersi” oltre 2 mila faggi d’alto fusto sulla
montagna più alta della Campania, il Cer-
ROCCADASPIDE
€ 1,00
Anno XIV
n° 43 del 14 Dicembre 2013
ALBANELLA
“JAK LO SQUARTAGOMME
IL MARESCIALLO CHE AIUTO’
TORNA IN AZIONE”
A CATTURARE CUTOLO
ARTICOLO A PAG. 6
D’ERRICO A PAG. 13
LA RIVOLTA DI SANTA CECILIA
ORESTE MOTTOLA A PAGINA 4
COSA DOVRA’ FARE IL
PRESIDENTE DEL
PARCO DEL CILENTO...
1-Bloccare ogni nuova licenza edilizia
per cinque anni con la esclusione delle
aziende agricole e artigianali. Di case sfitte
o vuote il Cilento ne è pieno e, in linea con
l'ultima legge varata dal governo questa
estate, è giusto dedicarsi a quello che c'è e
valorizzarlo
2-Creare uno sportello unico per semplificare le pratiche burocratiche di chi
vuole ristrutturare la propria abitazione in
linea con il paesaggio attraverso un meccanismo informatico chiaro e lineare, consultabile in ogni momento dai cittadini
3-Fare delle aree del parco un immenso
territorio wie fi libero dove collegarsi a internet non sia un'avventura
*LUCIANO PIGNATARO A PAGINA 4
LA LOCALITA’ DI EBOLI ADERISCE
CONVINTA AI MOTI DEI “FORCONI”
EBOLI - SANTA CECILIA
VALLO DELLA LUCANIA
PERCHE’ REALTA’
SEPARATE
Si sono fermati, sapendo che senza i camionisti non c'è protesta vincente. Si sono
fermati, abbassando le saracinesche dei
loro negozi. Si sono fermati, abbandonando i campi che non danno più ricchezza. Si sono fermati, ma erano in pochi.
Solo i cittadini di Santa Cecilia. Ancora una
volta, solo loro. Quelli contro la discarica a
Coda di Volpe, sconfitti da una Regione incapace di raccogliere i rifiuti. Quelli contro
LO STOP DEI
“VALIANTIANI”
L’effetto Renzi sbarca anche nel Cilento, e
si sente nelle dichiarazioni di chi milita nel
Pd, in maniera sensibile. A Vallo della Lucania il rottamatore ante litteram Dino
Ruocco aveva già minato il comune vallese
(un mix di destra-sinistra), responsabile,
secondo lui, di non aver rispettato gli accordi presi in campagna elettorale su trasparenza, lavoro, partecipazione.
Il nostro ingegnere ci aveva messo la fac-
FRANCESCO FAENZA A PAGINA 12
NICOLA NICOLETTI A PAGINA 3
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2
N° 43
14 Dicembre 2013
LA RIFLESSIONE CULTURALE
L’allentarsi del contributo degli intellettuali
Riflettere in preparazione degli “stati generali” del Cilento
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La sfiducia fa appannare il rapporto tra cittadino e Stato anche
a causa dell’emergente preferenza
per valori individuali che inducono a perseguire interessi egoistici nella ricerca di successo o di
autorealizzazione. Ne consegue la
rafforzata disponibilità ad affidarsi a capi carismatici, specie se
sostenuti dalla rete esaltatrice dei
mass media. Invece, appare evidente l’urgenza di riformulare valori e modelli della cultura politica
per consentire al potere di confermare, radicandola, la propria
legittimazione. Solo a queste condizioni esso può riacquistare la
capacità di affrontare e risolvere
problemi concreti programmando interventi contraddistinti
da fecondo pragmatismo, quindi
in grado di coniugare esigenze di
ordine normativo con la giusta
flessibilità e disporre di una più
adeguata capacità interpretativa
dei processi in atto, oltre a cristallina onestà nello svolgere funzioni che derivano dalle
responsabilità legate al ruolo che
si occupa.
Uno degli aspetti più preoccupanti è il progressivo allentarsi del
contributo degli intellettuali nel
fornire una convinta e convincente testimonianza etico-politica, indispensabile funzione
d’indirizzo culturale per il popolo
al fine di ristabilire e consolidare
il dialogo. Una delle conseguenze
più preoccupanti è il diffondersi
dello stereotipo di una storia nazionale ricostruita tenendo conto
soltanto del punto di vista dei
vincitori, propensi a gravi mistificazioni. Da questa premessa è
fiorita, ad esempio, tutta una vulgata antirisorgimentale animata
da logografi, più o meno noti, e
giornalisti i quali sostengono di
avere scoperto la verità da propagandare per dovere di cronaca!
Sovente si tratta di affermazioni
che rimandano a diffusa nostalgia
per il bel tempo che fu, per nulla
rispondenti a verità e molto deboli nel giustificare posizioni revisioniste degne di un minimo di
credibilità. Si tratta di argomentazioni dannose perché non aiutano a radicare il senso di
appartenenza e minano la debole
patina di coscienza nazionale per
cedere ai fatui piaceri di corografie neoborboniche e non solo!
Le celebrazioni per i 150° dall'Unità e la lunga teoria di contestazioni sono state a questo
proposito molto istruttive. Chi ritiene che lo Stato unitario sia
stato un errore perché la nazione
non é mai esistita propone una
nebulosa alternativa che in un
mondo ancora segnato dagli Stati
nazionali farebbe precipitare gli
italiani in una litigiosa situazione
di divisioni senza meta. Soltanto
il recupero del patrimonio ideale
della Resistenza diluitosi negli
anni della guerra fredda e un deciso freno all’oblio della nazione
sperimentato negli ultimi tempi
possono porre un freno alla pericolosa deriva che misconosce o
rigetta strutture narrative, retoriche e argomentative relative alle
dinamiche che hanno portato
all’Unità e al post-Risorgimento.
La riscoperta attualità della prima
parte della Costituzione, quel suo
dichiarare l’Italia una e indivisibile, diventa essenziale per cogliere nel profondo il carattere
degli italiani. Da questa premessa
deriva la domanda se esperienze
come il Risorgimento e la Resistenza possano ritenersi aspetti
essenziali del nostro essere Nazione, cioè se il primo debba con-
siderarsi un mito intoccabile o
una rivoluzione mancata. La possibilità di un’analisi scevra da pregiudizi consente anche di
riscoprire nelle diversità le ragioni
dell’unità nazionale, quindi individuarne pregi e difetti allo scopo
di procedere ad una nuova analisi
delle vicende senza per questo
giustificare il processo di delegittimazione dello Stato unitario.
Un efficace aiuto per affrontare
questi argomenti lo fornisce l’attenta lettura dell’ultimo saggio di
Raffaele Cananzi, Riflessioni di
un cristiano, Ave, Roma, 2013. Il
volume si articola in quattro
parti: la prima si sofferma sul
rapporto tra chiesa, stato e politica, la seconda affronta le tematiche della nuova questione
meridionale, la terza analizza un
argomento di primaria importanza come la famiglia, nell’ultima l‘autore descrive il ruolo dei
cristiani nel mondo contemporaneo. Oggetto della pubblicazione
é la realtà italiana, nella quale ovviamente si riflette quella cilentana; ecco perché risulta utile
farne argomento della nostra riflessione. Cananzi individua in un
terzo Risorgimento e nel recupero del patriottismo costituzionale la medicina per uscire dalla
crisi di valori nella quale è precipitata l’Italia, la quale abbisogna
di una critica riconsiderazione
storico-politica per indurre tutti
ad accettare un nuovo e sentito
profilo etico e far germinare una
autentica cittadinanza democratica, capace di superare indifferenza diffusa ed egoistica apatia
dei tanti che si interessano soltanto del proprio particulare, dimenticando le responsabilità che
si hanno verso il bene comune.
Luigi Rossi
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CILENTO
N° 43
14 Dicembre 2013
3
Il nuovo corso del PD cilentano. Sconfitti i “Valiantiani”
Antonio Bruno: “Con le clientele e le markette ecco come ci rubano il futuro”
cia. La sua è una dichiarazione di
soddisfazione, breve ma profonda. “Alla luce dei risultato
elettorale delle primarie del PD
ritengo indispensabile che i dirigenti comunali del partito, candidati anche per il nuovo
coordinamento, che sostenevano la mozione di Cuperlo si
assumano le dovute responsabilità e sappiano trarne le dovute
conclusioni soprattutto in vista
del rinnovo del coordinamento
cittadino”. Un campanello di allarme sul rinnovo delle carica
della sezione locale del partito.
Di diversa musica suona il discorso di Riccardo Ruocco, altro
candidato a Vallo che si appresta
a presentare una sua visione
della politica. "Spero che il nostro segretario Renzi, in questo
difficilissimo compito alla guida
del partito piu’ importante, porti
con se’ la sua esperienza di amministratore per garantire vicinanza alla gente e solidarieta' ai
territori. E' necessario che cio’
accada per mantenere un certo
appeal e recuperare in credibilita'. Oltre alla performance del
Tel 0828. 720114
Fax 0828. 720859
e-mail: redazione@unicosettimanale. it
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Direttore
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Il N° 43 di Unico è stato
chiuso in redazione il 11/12/2013
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 13/12/2013
presso il CPO di Salerno
neo segretario (essendo certo
che queste primarie abbiano
“detto” anche molto altro),
sono entusiasta della grande affermazione di Maione e di Pisani. Con la presenza di
entrambi all'interno dell'assemblea nazionale del PD, il Cilento
avra' una voce ancora piu' rappresentativa.
Il mio pensiero non puo’ non
coinvolgere la mia citta’: alla luce
delle indicazioni che sono venute dalle primarie, e’ giunto il
tempo di costruire, con il contributo di tutti, un grande partito democratico che sappia,
finalmente, aprirsi a tutta la comunita’, creare le condizioni
per superare il difficile momento
e guardare al futuro con occhi
nuovi. Con idee semplici ma
nette e coraggiose, Vallo ritornerà ad essere il riferimento di
un tempo”.
Artefice del non voto per la segreteria cittadina, poiché solo
una conta senza un congresso e
un coinvolgimento pubblico
tutto sarebbe stata una banale
esibizione di tessere, Antonio
D’Agosto si spinge più in là,
guardando scenari futuri diversi
da quelli che per anni sono stati
la regola a Sud di Salerno. “La
vittoria di Renzi ha decretato la
sconfitta di una classe dirigente
che da troppi anni si era scollata
dalla realtà. Parlo della mia sinistra che per anni ha continuato
a vivere di glorie passate, senza
vivere la vita della propria gente.
Gli spazi per il nuovo ci sono.
Nel Cilento è arrivato un terremoto, la classe dirigente legata a
Valiante non riesce più a mobilitare la gente, forse perché sullo
scacchiere politico cilentano si
affacciano nuovi soggetti che
potrebbero essere linfa vitale per
il territorio. Il PD locale ha il dovere di aprirsi alla società per
gettare basi concrete per il futuro ed aiutare a crescere proprio
quei
soggetti
che
timidamente rappresentano il futuro virtuoso del Cilento, che
con passione ed impegno riescono a coinvolgere i cittadini
intorno ad un progetto. Il percorso è solo all’inizio, ma con un
gruppo coeso che ha voglia di
far crescere il Cilento intorno ad
un progetto politico, ce la possiamo fare, io come sempre
sono fiducioso”. Non è da meno
un renziano doc come Antonio
Bruno, sostenitore dalla prima
ora del sindaco fiorentino.
"Cambiare verso vuol dire aprire
il partito a forze nuove e motivate, far crescere una classe dirigente capace di uscire dal recinto
locale, sostenere chi interpreta la
politica come strumento per
cambiare in meglio la realtà e
contrastare chi continua a utilizzare la politica per mantenere lo
status quo. Il Cilento e il Vallo di
Diano vivono un momento difficile, economico e sociale e la
responsabilità non è soltanto
della crisi ma soprattutto della
classe dirigente locale, i Sindaci
in primis.
Il campanilismo e la politica
clientelare hanno distrutto il tessuto economico, sociale e politico nel territorio; ora è tempo di
cambiare linea politica, partendo
dalle prossime elezioni/nomine
che riguarderanno il Parco nazionale. Più che lottizzare il
Parco bisogna avere coraggio
nella scelta della governance: il
rischio è di far diventare l'Ente
una Comunità Montana allargata, ossia un ente a vocazione
ANTONIO BRUNO
clientelare. La gestione del
PIRAP è l'emblema di quello
che non si deve fare: clientele e
"markette". Cari coetanei, ci
stanno rubando il futuro, non
accontentatevi dell'elemosina. E'
ora di assumerci le nostre responsabilità. La vittoria di Renzi
è la vittoria di chi rischia. Il mio
impegno sarà incentrato sul far
emergere una nuova classe dirigente capace di far appassionare
i cittadini alla politica e resistere
alle sirene clientelari. I nostri comuni stanno morendo, non è
più possibile fare politica utilizzando metodi e strumenti che
appartengono a un'epoca non
soltanto superata ma che ha prodotto mediocrità diffusa”.
Nico la Nicoletti
nnico@liber o.it
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N° 43
14 Dicembre 2013
EDITORIALI
Parco: “perché indico Peppe Cilento e Luciano Pignataro”
La necessità é quella di avere un presidente coraggioso, d’avanguardia e di svolta
DALLA PRIMA
vati. A me piacerebbe anche che
conosca le tante varietà di fagiolo
cilentani, da Controne a Oliveto
Citra, da Villa Littorio a Gorga.
Che sappia di “Paoluccio della
Madonna” di Piano Vetrale e di
Ortega a Bosco. Uno che non gli
sfugga che ci sono delle diversità,
anche etnico – culturali, tra coloro che abitano a Vallo della Lucania e a Sala Consilina, tra
Capaccio – Paestum e Padula. E
che non alzi le spalle, indifferente, di fronte a chi lotta per
mantenere aperto l’ospedale o
altri tipi di presidi di civiltà. Dico
ciò perché con uno degli ultimi
presidenti è capitato che sia stato
perso molto tempo solo per fargli visitare l’intera area “protetta”
dal Parco che, come tutti sappiamo, è assai vasta è ancora più
disgraziatamente servita da una
viabilità che, in molte zone, somiglia alle mulattiere che ospitarono le scorribande dei nostri
briganti più famosi. Non muovendoci a cavallo ma con le ingombranti automobili, oggi tra
Piaggine e Agropoli ci vuole più
tempo di quello che ne impiegava il brigante Tardio ai suoi
tempi! Sono anche questi i motivi che mi spingono a rendere
noto il mio “endorsement”, la
mia dichiarazione di gradimento.
Ho due nomi da proporre. Il
primo è un sindaco, latinista di
vaglia e vero esperto di sviluppo
locale, intellettuale e uomo
d’azione, capace di dialogare con
uomini della tempra di Marcello
Gigante (ricordatevi di Volcei,
Paestum e Velia), con il proprietario di un uliveto e la vecchietta
che custodisce le tante storie antiche dei nostri paesi. Parlo di
Giuseppe Cilento, primo citta-
dino di San Mauro Cilento, creatore della cooperativa olearia che
produce biologico ed esporta in
tutta Europa e del ristorante annesso specializzato nelle nostre
tante”erbe” commestibili. Giuseppe Cilento ha anche un lontano passato di sindacalista dei
braccianti che animò lotte importanti negli anni difficili a cavallo del terremoto del 1980 con
la camorra nei campi e il caporalato nelle piazze e nelle strade.
Peppe Cilento è stato anche il
sindaco più vicino al povero Angelo Vassallo. Luciano Pignataro, giornalista e gastronauta
di vaglio, nel suo dna ha il territorio del Parco: padre di Vallo
della Lucania e mamma di Padula. Negli anni giovanili guida il
movimento studentesco di Salerno, si laurea in filosofia e diventa uno studioso di politica
internazionale. La sua solida cultura gli spiana la strada nella carriera giornalistica. E’ a capo della
redazione di Salerno del quotidiano “Il Mattino”, mentre ora è
nei “quartieri alti” del più antico
e importante giornale meridionale. Dal 1995 una rubrica settimanale sul vino, una delle più
longeve su quotidiani italiani.
Così ha potuto promuovere e far
conoscere l’intero universo dell’alimentare cilentano e salernitano. Nel 2008 ha vinto il premio
Luigi Veronelli come miglior
giornalista emergente dell'anno
nel settore. Dal 1998 collabora
con la guida I Ristoranti d'Italia
pubblicata da L'Espresso.
Il mio augurio è che questi
nomi, insieme con altri di livello, aiutino chi tra poco dovrà
decidere a spostare in avanti e
non all’indietro il “governo” del
Parco e non lo retroceda al livello
GIUSEPPE CILENTO
delle comunità montane delle
quali ora celebriamo il funerale
purtroppo pagato dagli operai
forestali vilipesi e stremati, cornuti e mazziati. Per un Parco che
faccia il vero Parco e non si de-
dichi più a perseguitare burocraticamente i cittadini stando zitti
davanti ai grandi abusi ai danni
dell’ambiente.
Or este Mottola
or [email protected]
Cosa dovrà fare il futuro presidente del Parco
DALLA PRIMA
4-Istituire il pedaggio per i
non residenti di un euro in entrata e uscita dalla Cilentana per
compensare
l'inquinamento.
Sono esentate le auto a metano.
5-Requisire tutti i terreni incolti da più di venti anni anni e
redistribuirli in comodato a
tempo determinato di cinque
anni automaticamente rinnovabili per altri cinque a chiunque,
italiano e non, abbia voglia di coltivare la terra
6-Proibire la nascita di nuovi
centri commerciali, esempio di
colonizzazione culturale che uccide la biodiversità e il piccolo
commercio
7-Procedere alla rapida demolizione degli ecomostri nel Parco
e nelle zone limitrofe, da quello
storico di Sapri alla collina di Torchiara, vere metastasi di cemento
in un territorio pulito
8-Favorire la caccia e la pesca
regolamentate perché pescatori e
cacciatori sono i primi guardiani
LUCIANO PIGNATARO
dell'ambiente.
9- Eliminare ogni tipo di consulenza esterna, eliminare le
spese di rappresentanza e la pubblicazione di inutili opuscoli. Comunicare solo in rete
10-Favorire l'alfabetizzazione
alimentare nelle scuole vietando nelle mense scolastiche
tutti i prodotti estranei alla cultura della dieta mediterranea
e, infine, intitolare la sede centrale a Angelo Vassallo
Grazie per l'attenzione
Luciano Pignatar o
* Gior nalista del Mattino
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ALTAVILLA SILENTINA
N° 43
14 Dicembre 2013
5
Hanno tentato di appropriarsi dell’auto di Sergio Di Masi
Torna la paura dei ladri nelle case. A Scalareta si prendono decine di galline
Si torna ad avere paura dei furti
a Altavilla. L’ha scampata bella
Sergio Di Masi, chimico e informatore farmaceutico, che ha
“salvato” la sua automobile in
maniera rocambolesca: “Diciamo pure che siamo stati fortunati perché quando l'hanno
presa me ne sono accorto e li ho
rincorsi urlando, loro sono scappati via direzione sud e nella
curva a gomito di Riglio sono
andati fuori strada. La macchina
l'abbiamo recuperata stasera ed è
fortunatamente in buone condizioni. Resta lo spavento e quel
senso di insicurezza che io per
mia fortuna non avevo mai avuto
nella mia vita”. Peggio è andata a
Carmelo Di Matteo che l’auto ce
l’ha rimessa. Rubata. Germano
Peduto siè salvato per un provvidenziale fosso. Ladri di galline
in azione a Scalareta. Una volta
dentro, approfittando dell’assenza dell’anziana, rientrata soltanto ieri mattina, hanno fatto
razzia di tutte le cose asportabili.
In particolare la loro attenzione
si è concentrata sugli elettrodomestici, tra cui un televisore ed
un frigorifero carico di beni alimentari ed altri generi, soprattutto pasta custodita nei mobili
della cucina. Hanno agito indisturbati coscienti che nessuno li
avrebbe scoperti. L’incursione
notturna è poi continuata, sempre nella stessa zona, nella contrada Scalareta. Nel mirino altre
due case situate nelle immediate
vicinanze. I malviventi non sono
penetrati all’interno, dove dormivano i proprietari, ma hanno
agito all’esterno delle abitazioni,
portando via animali da cortile,
in particolare una decina di galline, e riserve di carburante per
mezzi agricoli custoditi nei depositi adiacenti le case. Michele
Strefezza di nuovo agli onori
della cronaca. Nel maggio di due
anni fa aggredì con un’ascia i carabinieri che controllavano
l’azienda di famiglia. Michele
Strefezza, 58 anni, originario del
Vallo di Diano, è stato arrestato
ieri dai carabinieri della stazione
di Altavilla, diretta dal maresciallo Mirra. Sul suo capo pen-
SERGIO DI MASI
deva un ordine di carcerazione,
firmato dal pm Vincenzo Montemurro della procura di Salerno,
perché deve scontare 10 anni di
reclusione per tentato omicidio,
resistenza a pubblico ufficiale e
danneggiamento. L’arrestato è
stato rintracciato presso la sua
abitazione, dov’era detenuto ai
domiciliari, e trasferito al carcere
di Salerno.
VALLO DELLA LUCANIA. L’ADDIO A TOMMASO DI SANTI
In un dicembr e freddo e umido,
Pattano ha dato l’ultimo saluto
al Tommaso di Santi. Tommaso
è stato, senza retorica, una presenza illuminante al comune di
Vallo della Lucania. Diligente
impiegato dell’uf ficio protocollo,
sarà difficile sostituirlo. Non
solo per le capacità richieste
dall’impiego, ma per la cortesia
e premura con cui ha svolto per
tanti anni il suo ruolo. Sempre
vicino alle svariate esigenze del
pr ossimo, e nella piccola fraz ione di Pattano, lo ricordano
bene. Vicino alla squadra di
calcio, alla par rocchia, al prez ioso tesor o della badia di san
Filadelfo. Amante della fotografia e della comunicaz ione, è
stato sempre prodigo di consigli
e sug gerimenti a chi si rivolgeva
a lui. Giustamente critico sulle
ingiustiz ie presenti, sul ter ritorio come nel mondo, era persona
accogliente, capace di far spaz io
nella sua famiglia a chi, anche
straniero, necessitava della sua
amiciz ia. Graz ie per tutto
quello che hai dato, anche al
cr onista che chiedeva foto o dettagli per un articolo che tu,
prontamente, leg gevi e commentavi assieme a lui nella stanza
del comune che affaccia nella
piazza di Vallo. Ci mancheranno la cortesia e la precisione
che sapevamo di trovare da te.
Nicola Nicoletti
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6
N° 43
14 Dicembre 2013
IN BREVE
Il libro di Gaetano Puca: “I sarti a Capaccio nel secolo scorso”
“L’artigiano sapiente” emblema della società del “fare” pre produzione industriale
“Il mastro, esercitando un mestiere, occupava un posto alto
nella società, al di sopra del contadino, ma al di sotto dei pochi,
anzi pochissimi, professionisti.
Vi era qualche avvocato, qualche
medico, il prete, il farmacista e
gli insegnanti.”
Comincia così il libro di Gaetano
Puca “Capaccio e l’artigianato
locale: i sarti” dedicato a suo
padre che esercitò questa professione quasi per l’intera vita, le
uniche interruzioni furono per le
guerre, quella d’Albania e la seconda guerra mondiale. Il libro
è stato presentato al Convento
Francescano di Capaccio lo
scorso novembre alla presenza
di Gaetano Ricco, storico del
luogo, Giuseppe Scarane Presidente provinciale del Centro turistico Giovanile, editore del
volume insieme a Mario Serra
dell’ed. Magna Graecia. Ha moderato il dibattito Pasquale Barlotti.
ROCCADASPIDE. Jack lo Squartagomme colpisce ancora
“Jack lo squartagomme” sta diventando il personaggio più temuto di Roccadaspide. Ogni
mattina per bar, negozi e uffici si
ripete il racconto delle sue gesta.
Dopo il primo momento di rabbia tutti i danneggiati si risolvono
per cercare il soccorso del gommista di fiducia. Perché di
gomme ne mette fuori uso almeno due cosicchè non te la puoi
cavare montando semplicemente
quella di scorta o il classico ruomante dell’ordine pubblico. Ci si
tino. Lo squarta gomme esce
chiede perché, almeno ai fini
dall’ombra e colpisce all’improvviso e ti lascia sgomente perché della deterrenza, non si proceda
nessuno, proprio perché scelto a all’installazione di telecamere di
casaccio, pensa di avere un me- sorveglianza. Nel frattempo si atmico di tal fatta. Se si aggiunge tende che “Jack lo squarta
alla circostanza che vede una gomme” compia un passo falso
forte ripresa dei furti nelle case, e finalmente si sveli e mostri il
soprattutto nelle zone rurali, suo vero volto anche anche pertutto ciò contribuisce alla sensa- ché non è giusto che i sospetti
zione di una situazione allar- vadano su degli innocenti.
ROCCADASPIDE. CORSO DI CHITARRA CON MARRA
A breve, a Roccadaspide, il Maestro
Gianfranco Marra terrà un corso di
chitarra presso la scuola “Euterpe”,
guidata da Sabina Martiello (nella foto)
aperto a bambini ed adulti.
Durante gli incontri-studio saranno af-
frontati i vari aspetti della chitarra:
classica, antica, popolare (etnica e cilentana), classica napoletana, accompagnamento, teatro-musica.
Per informazioni chiamare il numero
333-3367122
Il libro denota il carattere sociologico dei mestieri dell’epoca,
nobili, ma che ora la società dei
consumi e la società virtuale ha
accantonato per prodotti marcatamente esteri di una globalizzazione selvaggia di cui nemmeno
i banchieri e i grandi capitali
della finanza riescono più a controllare e governare.
Perdere gli antichi mestieri per i
paesi del nostro sud è dare uno
schiaffo alla memoria, dare un
calcio al nostro passato e alle nostre radici. Rivalutiamoli, prima
che sia troppo tardi.
Antonio Pecorar o
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CAPACCIO
N° 43
14 Dicembre 2013
7
“Il furto della Madonna del Carmine é inspiegabile”
La sottrazione di opere sacre:oltraggio all’edicola dell’effige della Madonna
“Non so cosa è cambiato nell’educazione delle persone, nel
modo di vivere. Una volta, nei
tempi passati, c’era più povertà
ma almeno i Santi nessuno li
toccava” ci spiega Angelo Fasano, attivista e fondatore di
Agorà e storico del nostro capoluogo. Eppure sappiamo tutti
che è una mezza verità: i furti ai
danni delle chiese sono stati
sempre perpetrati nei secoli ma
sempre con un sentimento di
cattivo presagio e di paura da
parte dei ladri. Dodici mattonelle raffigurante l’effigie della
Madonna del Carmine, risalente
alla metà dell’800 opera di maestri ceramisti vietresi, situate in
un’edicola votiva nel piazzale
della chiesa di S.Pietro Apostolo
nel centro storico del capoluogo,
sono state trafugate da ignoti nei
giorni scorsi. Dicono che questo
tipo di furti siano su commissione: commissionati, molte
volte, a personaggi disadattati,
bizzarri e che vivono ai margini
– dropouts – è il termine inglese
esatto e che certa letteratura
d’oltremanica e anglosassone,
cerca di delineare.
“Molti anni addietro la chiesa di
S.Pietro Apostolo era quella di
piazza orologio e questa chiesa
era quella del Rosario. Dopo il
terremoto del 1854 quella chiesa
cadde e il culto di S.Pietro venne
spostato a questa chiesa. Probabilmente è di questo periodo la
creazione dell’urna esterna dedicata al culto della Madonna del
Carmine. Sotto la stele centrale
col crocifisso, c’è anche lo
stemma del Comune, con le tre
torri simbolo del nostro territorio. Rubare una cosa del genere
è veramente vergognoso, dopo
anni che tutte le domeniche la
gente all’uscita della messa si
fermava a pregare davanti all’edicola della Madonna. Abbiamo vissuto, come paese, vari
periodi di miseria, il 15-18, la se-
conda guerra mondiale, la fame
della gente, ma adesso si è raggiunto un limite. Oggi si sta rubando tutti gli oggetti storici del
luogo, anche quelli appartenenti
agli antichi palazzi privati: hanno
rubato, non molto tempo fa, un
pozzo in pietra nel palazzo Patella, così si ruba la nostra storia
e la nostra memoria. E poi porte
antiche, lo stemma davanti al
portone di Capaccio vecchio,
mattonelle di vario genere: non
tralasciano niente.”
“Sono persone che si dovrebbero vergognare di esistere, io
ho settant’anni e non ricordo
questo degrado morale, etico, da
parte, soprattutto della classe
politica a livello nazionale e che
molte volte danno un cattivo
esempio anche ai comuni cittadini; se ruba il politico sono legittimati a rubare tutti,
purtroppo questo è il pensiero di
molti Italiani. Ognuno si vuole
arricchire commettendo furti del
ANGELO FASANO
genere, ferendo i sentimenti e il
credo religioso dei propri concittadini. Quando ero piccolo
abitavo vicino al carcere, quando
uno di essi usciva dalla prigione
si metteva da parte come se
avesse avuto la peste, oggi invece succede il contrario: chi
ruba è apprezzato e dà l’esempio
ad altri.”
Antonio Pecorar o
car [email protected]
CALCIO. Herajon ancora in testa, sconfitte per Calpazio e Poseidon
In Terza Categoria in crisi Cafasso e Real Laura. Vittoria storica per la Licinella
Iniziamo con la settimana amara
che ha caratterizzato le squadre
nostrane d’Eccellenza. La Calpazio fanalino di coda cede in casa
della Libertas Stabia, squadra di
blasone del campionato. Sconfitta preannunciata alla vigilia,
tuttavia gara ben giocata da parte
dei collinari che hanno concluso
il primo tempo in vantaggio per
poi subire la rimonta stabiese.
Sconfitta di misura anche la Poseidon tra le mura amiche, con il
Faiano che trova il guizzo vincente in una partita scialba e
senza emozioni, dove un pareggio forse, sarebbe stato il risultato più giusto. In Prima
categoria continua a macinare
punti un’Herajon cinica e compatta che espugna e sfata il tabù
delle battipagliesi, vincendo su
rigore contro il Real Taverna.
Gromolesi che ritrovano la vetta
persa in settimana dopo il recupero vinto dal Real Aversana,
quest’ultima poi sconfitta in trasferta. In Terza categoria invece,
periodi di crisi per Cafasso,
sconfitta casalinga contro il Real
Torchiara e il Real Laura, punito
allo scadere dal Borgo Gromola,
che occupano rispettivamente
ultimo e penultimo posto. Squadre partite con ben altre ambizioni, tuttavia ancora all’asciutto
di vittorie. Derby di giornata andato dunque al Borgo Gromola
contro i laurensi, mentre pareggio nell’altro derby tra Scigliati e
Caput Acquae Soccer. Vince il
Vuccolo Maiorano a Fasanella,
mentre l’applauso di giornata va
alla Licinella che inaugura la riapertura del campo “Sant’Anna”
di Spinazzo e centra la prima vittoria della sua storia battendo
l’Atletico Saracena in una partita
tutt’altro che facile.
Pasquale Quaglia
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N° 43
14 Dicembre 2013
ROCCADASPIDE
Presentati “I Viaggi” di Raimondo Cammardella
Commovente giornata per il compianto giovane poeta
“Giacché non possiamo dare
giorni alla vita, diamo vita ai
giorni”. Così scriveva il giovane
poeta di Roccadaspide, Raimondo Cammardella, scomparso a soli 26 anni, il 6 febbraio
2012, per le conseguenze legate
alla distrofia muscolare di Duchenne, di cui soffriva da tempo.
«Raimondo mi aveva consegnato delle poesie e voleva che
venissero pubblicate, racconta la
professoressa Carmela Migliorino. Ma non è stato facile mettere mano nei sentimenti degli
altri. Poi su un foglio ho trovato
una frase che lui voleva che leggessi: “Diamo vita ai giorni”.
Alla fine è stato pubblicato il suo
libro di poesie inedite». Intitolato “I viaggi”, edizioni Magna
Graecia, costo 10 euro, il cui ricavato andrà alla ricerca contro
la distrofia muscolare di Duchenne. Libro postumo che è
stato presentato, il 6 dicembre,
presso l’aula consiliare e che è
stato pubblicato con il contributo del comune di Roccadaspide; della Bcc di Aquara; di
tanti cittadini e grazie all’impegno della prof. Carmela Migliorino e di Patrizia Galardo. La
splendida copertina è stata realizzata dall’artista Adele Biasetti.
L’avvocato Paolo Antico ha proposto di «Istituire un premio letterario a suo nome, a Raimondo
che ci ha dato una lezione di vita
per la sua visione altruistica
dell’esistenza: parlava, infatti,
delle sofferenze degli altri». Centrale il tema del viaggio nelle
poesie di Raimondo, per lui che
non poteva muoversi. «E che
per questo ci sembra incomprensibile - spiega il prof. Gaetano Ricco – ma il vero viaggio
è la conoscenza di se stessi. E le
sue poesie ci lasciano un messaggio, il testamento di una forza
che va oltre i muri delle difficoltà». E la malattia che diventa
una “risorsa” per Raimondo
nella poesia “Distrofia”, che il
prof. Gaetano Marabello legge
«Vorrei ringraziarti per avermi
dato occhi per vedere ciò che gli
altri non vedono. Vorrei ringraziarti perché ogni giorno trovo
la forza per combatterti, per dirti
che non puoi vincere». «E lui supera la tristezza delle prime poesie con questa risorsa», aggiunge
Marabello. Senza dimenticare il
tema dell’amore, dell’amicizia,
dell’integrazione razziale e del
coraggio, che Mimì Minella,
preside dell’Iis (Istituto istruzione secondaria) di Roccadaspide estende ai ragazzi presenti.
«Raimondo aveva il rispetto per
la scuola e ci lascia il testamento
di non abbatterci di fronte alle
difficoltà anche con lo studio e
ci piace immaginarlo con la prof.
Elena Lembo in un angolo del
cielo». Per il direttore generale
della Bcc di Aquara, Antonio
Marino «”Diamo vita ai nostri
giorni” potrebbe essere la sua
idea del territorio, progetto per i
giovani lanciato dalla Banca. E di
recente, don Cosimo è venuto a
chiedere aiuto per la chiesa di
S.Antonio». Sono, inoltre, intervenuti alla presentazione: i genitori di Raimondo, Antonietta e
Vincenzo; il delegato alla Cultura del comune di Roccada-
spide, Giuseppina Musto; il presidente dell’associazione “Gli
amici di Raimondo”, Mario
Brenca; l’assessore provinciale,
Mario Miano; il parroco, don
Cosimo Cerullo; il presidente
del Rotary club di Roccadaspide,
Mario Tiso; la VA del liceo “Parmenide” e la VB dell’istituto tecnico “Valitutti”. Ha coordinato i
lavori il giornalista Oreste Mottola, che ha parlato di «Una testimonianza
umana…».
Raimondo ha pubblicato, precedentemente, due raccolte poetiche “Il giardino dei sogni”
(Spinelli editore, 2003) e “Vento
poetico” (Edizione speciale Telethon 2007). Nel 2007 ha pubblicato il romanzo “A Janhor”.
«L’handicap fisico non deve per
forza significare handicap psico
cognitivo, pian piano ho scoperto che scrivere mi piace, attraverso la poesia riesco ad
esprimere ciò che mi risulta difficile manifestare nel rapporto
quotidiano con gli altri». E ci è
riuscito bene, Raimondo…
Francesca Pazzanese
ALTAVILLA “LUNGOFIUME”. LE PIZZE DELLA “ALLEGRIA SUL CALORE”
I fratelli Leo e Franco Romagnuolo
hanno attraversato i tanti mestieri della
nostra agricoltura, già trebbiatori da tre
generazioni e infine poi con il movimento
terra. Ora che giovanissimi non sono si
sono presi una pausa nella loro Cerrocupo, a poche centinaia di metri dal corso
del fiume Calore, creando un centro di aggregazione dal nome che restituisce le atmosfere che Mario Soldati trasse dal corso
del Po negli anni Sessanta.
Ecco “L’Allegria del Calore”, bar, ristorante e pizzeria. In prima fila ora non c’è
più la generazione più stagionata di questa famiglia che da queste parti non si è
accontentata di un ruolo di comprimari o
peggio ancora gregari. A sfornare cortecce
con broccoli di Natale e salsiccia sbriciolata, scialatielli ai funghi porcini, tagliata
di bistecca alla fiorentina, tre tipi di panuozzo e quattordici tipi di pizze base,
ecco i figli Luigi e Leo, le sorelle Monica
e Sonia. E’ uno staff che si avvale di collaborazioni assicurate da chef professionali, professori dei vari istituti alberghieri.
All’organizzazione dà ancora un occhio
Franco coadiuvato dalla sorella Patrizia.
Per ottenere l’allegria, la missione di casa
Romagnuolo, ecco il vino, produzione propria, dove non si lesina. Idem sulla musica, dove non è raro assistere alle
esibizioni di Sonia, dalla voce straordinariamente bella. Una famiglia che lavora per le altre famiglie. Il locale è l’ideale
per una serata senza pretese, mangiando
bene e spendendo il giusto, con i propri
cari. I prezzi medi non superano i 12
euro a testa, mentre con 5 euro si consuma una pizza di Luigi (un vero artista
del settore), con bibita e dolce, “L’Allegria
del Calore” è aperto nei tre giorni del fine
settimana. Si trova in via Cerrocupo, 12.
Una curiosità: si trova in un raggio di
non più di 20 km da Paestum, Campagna, Eboli e Battipaglia. Da favola è lo
scenario naturale tra il fiume e i monti
Alburni soprastanti. Nei dintorni sono
numerose le aziende agricole che offrono i
loro prodotti a “Km 0”. Si prenota chiamando al 334 2786523.
Oreste Mottola
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CARDILE
Il cielo stellato a fibre ottiche sulla capanna
Cardile e il suo presepe. Qui Nennillo Cupiello cambierebbe idea
“Te piace o’ presepe?” è un tormentone, una delle frasi più note
di “Natale in casa Cupiello”. La
domanda, rivolta dal protagonista Luca Cupiello al figlio Nennillo, riceve con grande
disappunto del padre risposte
negative.
È quasi Natale. Se dobbiamo
credere a Babbo Natale allora
immaginiamo che Nennillo
venga a Cardile e si intrufoli all’interno di un locale in C.so
Umberto dove, in un’area di
circa 30 mq, è stato allestito un
presepe. Un presepe? E qual è la
novità? Nennillo, entrando, si ricrederebbe perché scoprirebbe
che i soliti elementi utilizzati
nell’allestirlo sono diversi, insoliti, particolari. Troverebbe davanti a sé un altro paesaggio che
fa da cornice alla Natività: tutte
le case più caratteristiche e antiche di Cardile, la Chiesa di S.
Giovanni Battista e la piazza A.
D’Aiuto, il palazzo baronale, il
mulino ad acqua, il ponte medievale con la cascata e il ruscello.
Troverebbe la Sacra Famiglia
con il bue e l’asinello all’interno
del Rudere di San Salvatore
(l’antica cappella intorno alla
quale sorse il primo centro abitato cardilese). Tra le strade di
questo paese in miniatura e vicino alla mangiatoia non vedrebbe i soliti pastori, ma anche
statuine in movimento che rappresentano gli antichi mestieri
della cultura contadina cilentana
(fabbro, ciabattino, falegname,
panettiere, oste...).
Rimarrebbe piacevolmente colpito dal cielo stellato a fibre ottiche che illumina il paesaggio,
dai giochi d’acqua, dal movimento delle macine del frantoio
e delle pale del mulino.
Scoprirebbe che il mix tra arte e
artigianato ha dato questo risultato. Infatti se la bellezza e la dinamicità del presepe lo rendono
un’opera d’arte, tutti gli elementi
realizzati a mano gli conferiscono quella magia che solo un
lavoro artigianale può dare.
Dalle case agli elementi paesaggistici, dalle statuine ai loro vestiti, tutto è stato fatto senza
l’aiuto di nessun macchinario da
Vincenzo Sessa, titolare della
bottega "Tuttosughero" di Vietri
sul Mare, che ha impiegato circa
8 mesi per dar vita a questo progetto diverso e nuovo. Nuovo
perché prima d’ora non aveva
mai creato un presepe con il
paese in cui veniva posto a fare
da sfondo alla Natività. Nennillo, dal suo angolino, potrebbe
vedere quali materiali sono stati
adoperati: sughero e legno per la
struttura e il paesaggio e terracotta per le statuine dipinte a
mano. Inoltre, se avvertisse la
necessità di avere ulteriori notizie sui simboli cristiani utilizzati
nel presepe attraverso i suoi personaggi e gli scenari rappresentati, potrebbe leggere le schede
poste in fondo alla sala.
Forse Nennillo, incuriosito, si è
trattenuto a Cardile anche per
seguire la cerimonia d’inaugurazione de “Il borgo di Cardile nel
Presepe del Mondo” svoltasi sabato 30 novembre alla presenza
di S.E. Ciro Miniero e delle autorità civili e religiose.
Il vescovo, oltre spendere belle
parole su questa iniziativa – fortemente voluta dall’avv. Carmine
Rizzo – ha posto l’accento sul
parallelismo presente tra vita
reale e presepe. “È bello pensare
che Gesù nasce nel paese”, ha
detto, “perché questo è il Mi-
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
stero stesso della sua nascita.
Egli nasce sempre in mezzo a
noi”.
In questo progetto si parla di
“Presepe nel mondo” perché si
vuole affrontare una riflessione
su cristianesimo, islamismo ed
ebraismo, le religioni più diffuse
sulla Terra. Per questo accanto
alla Natività cardilese sono esposti il tipico presepe settecentesco
napoletano, quello arabo e
quello mediorientale.
Il presepe vuole essere anche un
sano pretesto per promuovere
turisticamente Cardile attraverso
visite guidate alle comitive e alle
scuole di ogni ordine e grado
provenienti da altri paesi cilentani e non. Sarà possibile visitarlo venerdì, sabato e domenica
dalle ore 16.00 alle ore 21.00
fino al 2 febbraio 2014 (si può
chiamare il 349.3223893 per
avere maggiori informazioni).
Non ci sarà Nennillo ad accogliere i turisti, ma una cosa è
certa. Dopo aver osservato
quanto è stato fatto in questo
piccolo centro cilentano, non
deluderebbe le aspettative paterne perché alla domanda: “Te
piace o’ presepe?” risponderebbe – finalmente – “Sì!”
Ilaria Longo
[email protected]
N° 43
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N° 43
14 Dicembre 2013
ROSCIGNO
Luci ed ombre dopo l’incontro - dibattito pro territorio
La chiusura delle strade provinciali nelle zone degli Alburni e dell'Alto Calore
Si è tenuto a Roscigno, mercoledì
4 dicembre, un incontro–dibattito organizzato da Michele Albanese, direttore generale della
BCC Monte Pruno di Roscigno
e Laurino, dal tema : “Viabilità,
un problema di tutti”. Al dibattito
hanno partecipato i sindaci dei
comuni di Piaggine, di Sacco, di
Roscigno e di Bellosguardo ed
altre autorità. In rappresentanza
della Provincia di Salerno erano
presenti, inoltre, l'assessore ai Lavori Pubblici Attilio Pierro e l'ing.
Ernesto Scaramella. Molti i momenti di tensione fra i cittadini
esasperati ed i rappresentanti istituzionali della Provincia di Salerno a causa di lavori mai
ultimati sulla SP 418 ed a causa
della chiusura, ormai pluriennale,
della SP 342 nei tratti RoscignoSacco e Roscigno-bivio di Corleto Monforte.
SP 342 – ROSCIGNO – LOCALITA' SANT'ANDREA BIVIO DI CORLETO MONFORTE
Dopo l'introduzione del direttore
Albanese e dopo aver ascoltato
diverse autorità, a gelare le speranze del pubblico presente in
sala, che chiedeva l'apertura della
SP 342, è stato il lapidario discorso tecnico dell'ingegnere
della Provincia di Salerno Ernesto Scaramella: “..Sulla 342 noi
abbiamo due punti di criticità:
Primo sulla Roscigno-Corleto, località Sant'Andrea. La criticità
parte da una serie di eventi, oserei
dire catastrofici, che sono successi tre anni fa, che hanno portato un dissesto che non era
generalizzato, ma era un dissesto
che riguardava un'intera area, che
addirittura è culminato nella famosa casa Malzone con la quasi
distruzione di un manufatto. C'è
stato un movimento franoso che
ha riguardato l'intero versante.
Questo per significare cosa? Per
dire che anche quando sono venuti i tecnici dell'ARCADIS Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo -,.. la mano operativa
della Regione Campania. Quando
è venuta qua – l'ing. si riferisce all'ARCADIS - non ha inteso finanziare il singolo intervento, ha
detto: io non lo posso fare l'intervento immediatamente perché la
complessità del movimento franoso è talmente estesa e talmente
grande che necessità di un monitoraggio costante e continuo sull'area. Che cosa ha fatto?..La
Regione Campania ha dato
80.000 euro al comune di Rosci-
gno per sistemare le prime emergenze idrogeologiche... Poi, successivamente, ha inteso dare
70.000 euro soltanto per fare il
monitoraggio dell'area perché riteneva che se non si faceva un
monitoraggio che avesse una sua
evoluzione nel tempo, non si poteva progettare nessun tipo d'intervento, tanta era la complessità
di quello che era successo”.
Continuando il suo discorso, parlando dei rapporti avuti con il comune di Roscigno, l'ingegnere ha
aggiunto: “Noi abbiamo sempre
detto al comune di Roscigno:
Guardate, perché il sindaco ci
dava anche uno studio geologico,
commissionato dal comune, per
fare in modo che potesse servirci
questo studio per aprire la strada.
Però, lo studio geologico che ci
ha fornito il comune era uno studio non correlato da nessun tipo
d'indagine sul sito e, quindi, la nostra valutazione non poteva non
prescindere dal monitoraggio effettuato dall'ARCADIS. Noi per
questo non abbiamo inteso aprire
la strada... Il monitoraggio dell'ARCADIS, che comunque era
un monitoraggio che doveva
avere un'evoluzione nel tempo,
non è finito! Quindi le determinazioni io non le posso prendere
se non ho questo monitoraggio
dell' ARCADIS “.
SP 342 – ROSCIGNO SACCO
Concludendo, l'ing. Scaramella ha
parlato anche del secondo tratto
della SP 342 tra i comuni di Roscigno e Sacco ed ha riferito: “ ..I
tecnici hanno giudicato che la situazione era ancora peggio. Tant'è vero che hanno stanziato la
somma di 160.000 euro, non per
il monitoraggio, per un rilievo
geostrutturale dell'area. Sapete
ERNESTO SCARAMELLA
quali sono state le considerazioni
e le risultanze di un rilievo di
160.000 euro effettuati con dei
macchinari laser scanner? Hanno
scannerizzato l'intero costone. La
situazione è di estremo pericolo!”.
Poi ha continuato: “ Il problema
non è solo aprire la strada, il problema è mettere in sicurezza i cittadini che transitano sulla
strada...I rilievi laser scanner, il rilievo geostrutturale, effettuato
dalla Regione Campania, ..è stato
consegnato alla Regione nel mese
di settembre – ottobre. Adesso è
stata fatta questa scansione temporale - per - fare questa progettazione preliminare, definitiva e
esecutiva che, poi, porterà all'acquisizione dei pareri e alla realizzazione degli interventi”.
SP 418 – ROSCIGNO - BELLOSGUARDO
Sulla SP 418, che collega i comuni di Roscigno e Bellosguardo,
l'ing. Scaramella, invece, ha dato
buone notizie: “...Materialmente
i lavori verranno ripresi, questo
ve lo posso assicurare come tecnico, appena le condizioni meteorologiche ci consentiranno di
stendere il manto di asfalto”.
Vito Gerardo Roberto
[email protected]
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EDITORIALE
N° 43
14 Dicembre 2013
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Rubrica a cura di «www.astetrasparenti.it»Via Vernieri, 51 84125 Salerno
Tel. 089-222970 Fax 089-255425 E-mail:[email protected]
TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI
IMMOBILIARI SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 99/92 R.E., promossa da Cassa Rurale di Capaccio e pros. per surroga da Intesa Gestione Crediti ora Italfondiario, il G.E.
ha fissato l’udienza del 30.01.2014 ore 10, per la vendita con incanto, al prezzo
base ridotto di E.47.702,00, offerte in aumento non inferiori ad E.2.400,00. Per
partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo base d’asta. Maggiori informazioni e modalità di
partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove
sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
Porzione di terreno con entrostante fabbricato in Altavilla Silentina c.da Cerrocupo, di are 20.03. Il fabbricato è costituito da piano terra e primo piano, adibiti ad abitazione, con annessa pertinenza costituita da un piccolo immobile
separato adibito a deposito con antistante tettoia in ferro, nonché altro minore
fabbricato elevato a solo piano terra adibito ad ufficio. Il suddetto terreno è riportato in NCT fg.9, p.lle 300, 376, 377 e 378. Le p.lle interessate dai due fabbricati sono la 300 e la 377.
TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI
IMMOBILIARI SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 517/95 R.E., promossa da Delle Donne Luigi
e pros. per surroga da BCC di Battipaglia, il G.E. ha fissato l’udienza del
30.01.2014 ore 10, per la vendita con incanto, al prezzo base ridotto di E.
108.748,80, offerte in aumento non inferiori ad E.5.500,00. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al
10% del prezzo base d’asta. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione
in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate
anche l’ordinanza e la CTU.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
LOTTO UNICO: Appartamento in Montecorvino Pugliano loc.S.Tecla via
L.Cadorna, 82, al p1° di un edificio di origine settecentesca, ristrutturato nel
1999, di mq.190,89, di cinque vani e accessori. NCEU fg.3, p.lla 283/12.
TRIBUNALE DI SALERNO
TERZA SEZIONE CIVILE SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 4459/12 R.G.C., il Giudice Istruttore ha fissato
l’udienza del 05.02.2014, h.9.30, per l’esame delle offerte di acquisto ai sensi
dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti ai sensi dell’art. 573 c.p.c.
(nel caso di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza del 19.02.2014 ore 10,
per la vendita con incanto nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia
esito positivo, al prezzo base ridotto di E.81.781,00, offerte in aumento non inferiori ad E.4.100,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in
Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari
al 10% del prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo base d’asta (incanto).
Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando
il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
LOTTO UNICO: Piena proprietà di appartamento in Salerno, via Pasubio, 8,
p.2°, int.4, in NCEU fg.39, p.lla 740/4, vani 6,5.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A CURA DE
Corso Garibaldi, 19484122 Salerno
www.lacomunicazioneadv.it
PADULA. Si raggiunge una sospensione per l’installazione dell’antenna Wind
Dall’ultimo incontro consumatosi in Certosa a Padula si è raggiunto finalmente un accordo: è
stata sospesa provvisoriamente
la richiesta della compagnia telefonica Wind fino al 31 dicembre.
Il Sindaco di Padula Paolo Imparato, il Sindaco di Montesano
Dino Fiore Volentini, il rappresentante della Wind Enrico
Rossa e quello della Vodafone
Rosaria Piscopo hanno discusso
della installazione dell’antenna
Wind vista come opportunità
per il territorio valdianese ma
anche come momento di incertezza per la salute dei cittadini
che vi abitano intorno. Cosa che
comprensibilmente ha destato
timori e perplessità da parte dei
comuni di Padula e Montesano
in quanto l’antenna dovrebbe
sorgere ai confini dei due paesi
nei pressi della nota Clinica Fischietti. Intanto dopo la manifestazione per le strade di
Montesano per sensibilizzare
sull’argomento, cresce la speranza per una soluzione definitiva. Va detto che entro il 31
dicembre prossimo il Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Padula unitamente ai
rappresentanti della Wind e del
comitato di lotta contro l’installazione dell’antenna di telefonia
mobile, saranno all’opera per
rintracciare un sito più adatto
dove posizionare la struttura targata Wind per buona pace della
compagnia e cittadini.
Ciò vuol dire che questa soluzione alternativa dovrà essere in
sintonia con le esigenze tecniche
delle compagnie telefoniche e
nel rispetto e tutela della salute
dei cittadini.
La Wind, d’altro canto decisa ad
andare avanti per la sua strada,
ha richiesto eventuali proroghe
del servizio provvisorio, per garantire la copertura necessaria ai
suoi clienti.
Dalle righe sul verbale si evince
anche la volontà dell’amministrazione comunale di andare incontro alle richieste della gente
allarmata per i possibili rischi
provenienti dalle onde emesse
dalla potente antenna. Accolte
anche le numerosissime firme
raccolte all’interno di una petizione per chiedere sostegno al
sindaco Imparato che si è detto
pronto a lottare al fianco dei cittadini per il loro interesse. A
breve dunque saranno rese note
le conclusioni dello studio congiunto e si chiariranno le sorti
della installazione dell’antenna
Wind.
Antonella Citr o
BEACH HOTEL
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N° 43
14 Dicembre 2013
EBOLI
Pagina a cura di Francesco Faenza
S. Cecilia. Quell’idea di rivolta che qui non é mai morta...
Un ‘economia in affanno, non solo la rotatoria prima del mare
DALLA PRIMA
il centro di Eboli, che non aderisce mai ad alcuna iniziativa della
periferia. I forconi di Santa Cecilia, gente umile che sa il fatto suo.
Gente che vive di sole, per le
campagne. Di servizi, per l'agricoltura, di turismo e di spetta-
colo. Gente che vive di commercio, lungo la strada delle mozzarelle. Una frazione apolide. Senza
città di appartenenza.
Eboli centro è troppo lontano.
Capaccio e Battipaglia, pure.
Santa Cecilia è una frazione a
parte. "Le tasse le paghiamo a
Eboli, in cambio non riceviamo
niente" spiega Michele, un barista del posto. Quando l'Italia è
scesa in piazza, Santa Cecilia si è
fermata. In comune, in tribunale
e in ospedale è proseguito tutto
come prima. Come se niente
stesse accadendo. Il centro di
Eboli, paese impiegatizio, dei
forconi se ne sbatte. La periferia
in ginocchio per la crisi, abbassa
le saracinesche e protesta. Organizza il corteo, dialoga con i carabinieri, rivendica un altro
futuro. Un futuro che a Eboli
centro già esiste.
Dove c'è lo stipendio certo, la
pensione sicura e la cassa integrazione nella peggiore delle ipotesi. Il centro non risponde. Non
forcona. Sta con Letta, Berlusconi e D'Alema a prescindere,
tanto un governo c’è sempre. Per
loro non cambia niente. A Santa
Cecilia è una questione di vita o
di morte. La protesta è destinata
a morire. Se i camionisti non si
fermano. Se non bloccano i rifornimenti di benzina. Non bastano gli studenti di Battipaglia,
non bastano gli agricoltori di
Santa Cecilia, i commercianti inviperiti. La serrata ha lanciato un
messaggio per pochi. Resta la
medaglia per tutti. Un riconoscimento morale da raccontare ai
figli e ai nipoti. Cinque chilometri
a piedi, è durato il corteo. Da
Santa Cecilia a Cioffi, giro intorno alla rotatoria e tutti a casa.
Al presidio vicino da Ines, il ri-
storante insignito come punto di
raccolta. Chiuso anche lui, come
gli altri negozi. Guai a pensare
che quaggiù qualcuno faccia il
furbo. La lealtà, prima di tutto.
Le differenze con Eboli centro,
a marcare un'unità che non ci
sarà mai. Al corteo è passato
Massimo Cariello, l'unico politico presente. C'erano due ex assessori, Emilio Cicalese e Pierino
Infante, in prima fila. A raccontare delle difficoltà per vivere:
"vogliamo un'altra legge elettorale, vogliamo scegliere noi i parlamentari. Qui non siamo
rappresentati da nessuno" ha
protestato Cicalese. Infante ha
fatto uno screening del territorio:
"la zootecnia è in ginocchio,
l'agricoltura si salva con le serre".
I giovani pensano a divertirsi,
guardando a Battipaglia, Salerno,
verso nord. Sanno che il loro futuro è lì, di Eboli centro non conoscono manco l'abbeveratoio
senz'acqua in piazza della Repubblica. Un salto al cinema Italia, qualcuno lo fa. Se Zalone ci
regala due risate. Per il resto è se-
cessione di fatto, distacco
enorme e incolmabile. Don Daniele Peron benedice tutti ma
non partecipa al corteo: "avevo
impegni religiosi- dice- ho paura
che a livello nazionale qualcuno
stia strumentalizzando la protesta". Sul presidio di contestazione locale, don Daniele plaude
i suoi concittadini: "gente leale e
genuina, sono con loro fino alla
fine". Gli studenti ebolitani sono
andati a Battipaglia, a protestare.
A Eboli non si è fermato nessuno. Santa Cecilia è troppo lontana. Non sanno nemmeno cosa
è. Una rotatoria prima del mare,
l'incrocio per "scendere" a Paestum. I libero professionisti si
sono fermati. In pochi, ma
c'erano. Di Santa Cecilia, solo.
Ognuno protesta per conto suo.
Per il tribunale, ci sono solo gli
avvocati. Per l'ospedale, un paio
di sindacalisti. La Eboli dell'indifferenza non si smuove per
niente. A meno che i camionisti
non si mettano di traverso, non
alzino la voce, non blocchino
l'intero Paese.
LE PAGELLE EBOLITANE
Pietro Spinelli, voto 8: dicono che sia arrogante e prepotente. Peggio di un Bossi
di osteria o di un Borghezio al sexy shop.
La verità è un'altra. Spinelli è venuto all'ospedale di Eboli a controllare come
vengono spesi i soldi pubblici nei reparti.
Le prime rivelazioni sono scandalose. "In
quest'ospedale c'era una casta di medici
che faceva straordinario a pioggia anche
quando non era necessario" ha dichiarato
Antonio Squillante, direttore generale
dell'Asl. La risposta della Cisl è stata
comica. Prima ha convocato un presidio
in piazza, poi lo ha revocato. Per Natale
vedremo se una spiegazione nel merito arriva. Squillante e Spinelli, commissario
straordinario, hanno detto poche e chiare
800.93.11.62
cose. All'ospedale di Eboli è stato utilizzato lo straordinario anche quando
non era necessario. Gli esposti fatti alla
Procura della Repubblica da alcuni primari sono un assist all'inchiesta dell'Asl. Se Squillante ha detto il falso
sulla casta sprecona e truffatrice, risponderà di calunnia. Se i primari, i medici
e gli infermieri hanno invece rubato soldi
e ore di straordinario, restituiranno i
soldi e risponderanno di truffa in
un'aula penale. Speriamo di conoscere a
breve la verità. Le reazioni scomposte e
le proteste ridicole di qualcuno, ci lasciano già pensare. Parola ai pm. Fate
con calma. Tanto l'ospedale non chiude,
come dice qualche cicisbeo della casta.
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ALBANELLA
Una vita tutta per la “Legge”
Aiutò a catturare Raffaele Cutolo
Nel pomeriggio del 26 novembre
u.s., presso l’Ospedale di Eboli
decedeva l’85 enne Cavaliere
Sottotenente dei CC. in pensione
Trapani Costantino, originario di
Terranova Sappo Minulio (R.C.)
ed ex Comandante della Stazione
Carabinieri di Matinella . Il giorno
successivo, di mattina, si sono
svolti i funerali nella chiesa di
Matinella , cui hanno partecipato
numerose persone, che commosse, hanno espresso il dolente
addio allo scomparso ed hanno
confortato i familiari. Hanno
reso gli onori al defunto rappresentanti dell’Arma in servizio e
dell’Associazione Nazionale Carabinieri delle Sezioni di Capaccio – Paestum e di Altavilla
Silentina con i rispettivi Presidenti Brigadiere Cerullo Carmine e Sottotenente Francesco
D’Errico, entrambi in Chiesa
hanno pronunciato un breve elogio funebre. Il caro defunto si arruolò nell’Arma
nel 1947.
Promosso Carabiniere fu trasferito alla caserma di Soverato
(Catanzaro) dove fece la prima
amara esperienza di pericolo di
vita a seguito di un conflitto a
fuoco con malviventi .Dopo alcuni anni fu inviato alla Stazione
CC. di Montagna Spaccata di
Pozzuoli (NA) , da cui ai primi di
settembre 1955 raggiunse Firenze per frequentare il corso d’
Allievo Sottufficiale. Promosso
Vicebrigadiere, fu inviato in
servizio alla Stazione CC. di Torino Mirafiore, dove acquisì una
buona esperienza di Sottufficiale
. Nell’autunno del 1963 giunse
alla Stazione CC. di Matinella,
di recente istituzione. In precedenza il territorio di Albanella dipendeva dalla vicina Stazione
CC. di Altavilla Silentina. Alla
fine del 1984 , transitato nel ruolo
d’ ausiliario, fu trasferito alla
Compagnia Carabinieri di Potenza , e, dopo qualche anno
andò in servizio a Salerno
presso il Comando Legione. Il
19 novembre 1989, per raggiunti
limiti di età (61 anni), dopo 42
anni di onorato servizio, fu posto
in congedo. Egli è stato un fedele servitore dello Stato e della
società ed operò con alto senso
del dovere, di responsabilità e di
competenza . Ha amato l’Arma,
di cui era orgoglioso di farne
parte e l’ha onorato compiendo
bene il suo dovere. Dopo aver lasciato il servizio ha continuato a
coltivare nel cuore e nella mente
lo spirito del verace Carabiniere,
iscrivendosi all’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di
Capaccio-Paestum . Quale primo
comandante della Stazione Carabinieri per lungo tempo , è stato
un protagonista della vita di Albanella e di Matinella. Con sacrifici, rischi ed esposto ad
inclemenze stagionali, ha operato attivamente per garantire alla
collettività l’ordine, sicurezza e legalità. In 22 anni di servizio a
Matinella , con coerenza, trasparenza ha tenuto buon i rapporti
di reciproco rispetto con le autorità e la popolazione. Ha cercato il dialogo con tutti, ma
rifiutando sempre ogni compromesso che potesse intaccare la
sua dignità e l’immagine dell’Arma . Ha lottato con tutte le
energie contro la criminalità comune ed organizzata, interessandosi anche di diversi omicidi,
tra cui 5 uxoricidi, assicurando i
colpevoli alla Giustizia. Inoltre si
occupò con acutezza della simulata rapina in danno della locale
filiale della Cassa Rurale, riu-
scendo a smascherare il progetto
criminoso e denunciare il responsabile . Collaborò attivamente per scoprire il luogo in cui
si nascondeva il capo della camorra organizzata Raffaele Cutolo, il quale il 5 febbraio 1978 era
evaso clamorosamente
dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario San Efrano di Aversa e si
era rifugiato in località Bosco Piano del Carpine di Albanella
presso l’abitazione rurale di Lettieri Giuseppe . Poi , insieme ad
altri militari dell’Arma, nelle
prime ore del 15 maggio 1979
prese parte al blitz che portò alla
cattura di Cutolo, il quale , per
oltre un anno era riuscito intelligentemente a godere della libertà,
facendosi passare per l’Ingegnere
o Professore Gennaro Califano e
protetto da fedeli camorristi, alcuni dei quali della zona e dall’assoluto riserbo dell’ospitante
Lettieri “Zi Peppe” e della sua
compagna Elvira Lisa .
In seguito l’allora Maresciallo
operò con impegno per contrastare l’ azione camorristica di alcuni giovani del luogo, reclutati
dal Cutulo durante la sua latitanza . Il defunto per meriti di
servizio fu insignito delle seguenti prestigiose onorificenze:
Cavaliere dell’Ordine al Merito
della Repubblica Italiana.
Dopo il congedo fu promosso
Sottotenente di Complemento .
Medaglia d’Oro per lungo Comando Medaglia d’Oro Mauriziana Croce d’Oro per 40 di
servizio.
Francesco D’Er rico
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ROCCADASPIDE
Collocamento. Inspiegabile stop ai lavori
Chi può aiuti a far ripartire il cantiere
La prima pagina del numero 40
di Unico, del 23 novembre
scorso, ha fornito un inevitabile
imput per un accorato appello a
chi di dovere. Mi riferisco alla
questione concernente il Centro
per l’Impiego di Roccadaspide,
un ufficio della Pubblica Amministrazione che svolge attività
importanti di informazione,
orientamento e intermediazione
tra i cittadini e il mondo del lavoro su tutto il territorio circostante. Al di là dell’aspetto
tecnico-strutturale con cause di
responsabilità risalenti nel
tempo, ampiamente trattato e
dettagliatamente illustrato dal
collega Francione, che fa rabbrividire per l’ennesimo furto di
denaro pubblico passato in sordina; e della vicenda più strettamente politica, affrontata dalla
Pazzanese con l’intervista all’assessore provinciale Mario
Miano; il presente articolo, affiancandosi ai due che lo precedono, vuole essere un ulteriore
incentivo per affrettare i tempi.
Orbene, come sanno i più di
7000 utenti del centro, e ancor
meglio dimostrano, i sopralluoghi effettuati dal sindaco Auricchio,
l’assessore
delegato
Esposito e lo stesso Miano, i dipendenti provinciali del suddetto centro per l’Impiego sono
in attesa di questo trasferimento
che pare non arrivare mai. Nonostante l’ex Ufficio di Collocamento sia da tempo coinvolto
nelle moderne innovazioni dell’hi-tech, annoverato tra le amministrazioni più efficienti e
dotato della recentissima posta
certificata PEC, l’interrogativo
rimane ancora privo di risposta.
I dipendenti pubblici, così come
le decine di utenti che usufruiscono quotidianamente dei servizi erogati dal centro, si
chiedono quando potranno finalmente vedere completata
questa struttura su tre livelli, la
sala polifunzionale adibita all’orientamento e ai colloqui, e le
nuove postazioni di lavoro. Sollecitare la ripresa dei lavori della
nuova sede e chiarire le reali motivazioni dello stop, è un dovere
che va adempito nel rispetto di
questi lavoratori ma anche dei
diciotto comuni del territorio
che con le migliaia di iscritti vi
fanno riferimento.
Carmen Fiorito
[email protected]
IN FARMACIA.
LA CAMOMILLA BASTARDA CONTRO LA FIBROMIALGIA
La fibromialgia (FM) è una sindrome
caratterizzata dalla presenza di dolori
muscolo-scheletrici,rigidità e parestesie. Colpisce circa il 2% della popolazione, preferenzialmente le donne.
Classificata tra i reumatismi extra-articolari di natura funzionale,la sua esistenza è stata riconosciuta dall’OMS
solo a partire dal 1992. Il soggetto fibromialgico presenta dolori diffusi di
tipo muscoloscheletrico con presenza
di punti dolorosi caratteristici. Spesso
il paziente si lamenta per la stanchezza, già presente al mattino. Questa sindrome non va confusa con la
Sindrome da Fatica Cronica (CFS),
caratterizzata da intensa fatica e do-
lori articoli e muscolari: molto simili,
si differenziano per il fatto che in caso
di fibromialgia prevale la componente
dolore mentre in caso di CFS prevale
la stanchezza. Ci sono diverse piante
medicinali che possono essere utili
contro questa sindrome.Sono impiegate quelle che manifestano attività
antiflogistica, analgesica, spasmolitica
e sedativa (camomilla, passiflora, valeriana,salice,olmaria,partenio,escolzia ecc.). Le foglie di Chrysantemum
parthenium Bernhardi, conosciuto
come partenio o camomilla bastarda,
sono impiegate molto utilmente nelle
forme dolorose articolari e nelle
forme algiche in genere.
Avvertenze: non assumere in caso di
gastrite o ulcera. Si consiglia di usare
la pianta con cautela in soggetti
sottoposti a terapia anticoagulante.Si
consiglia anche di sospenderne l’assunzione prima di interventi chirurgicici. Anche la gemmoterapia può
essere utile contro la fibromialgia. Le
gemme del frassino (Fraxinus excelsior L.) manifestano in particolare
proprietà antinfiammatorie a livello di
tendini, ligamenti e sinovie e diminuendo la flogosi aiutano a lenire il dolore contribuendo quindi a migliorare
la funzionalità articolare.
Alberto Di Muria
[email protected]
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GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora
[email protected]
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Solo qualità all’enoteca coloniali Gargiulo a Eboli
Dalle nostre parti, si fa presto a
dire “enoteca”, così come si fa
presto a dire tante cose. Ci sono
realtà locali che con impegno e
una professionalità estrema si distinguono su attività improvvisate. Un esempio su tanti è
l’enoteca Gargiulo a Eboli.
Basta andarci una volta e ci si ritorna sempre. Oltre a prodotti
attentamente selezionati offre
un’accoglienza vera e genuina
che è rara trovare. “Gargiulo” è
nata come coloniali nel 1966 per
opera di Vito Gargiulo, poi nel
1989 è subentrato il figlio Carlo
che, complice la sua passione per
il vino, ha creato anche l’enoteca.
Carlo è sommelier professionista
Ais e grazie alle sue conoscenze
professionali seleziona attentamente i vini che propone alla sua
fedelissima clientela. Attualmente da Gargiulo vengono
proposte oltre 1000 etichette di
vini pregiati, 100 etichette di
spumanti e champagne e 600 di
super alcolici e liquori. In più si
trovano 10 etichette di olio tra i
migliori in Italia.
Molti ristoranti di alta qualità,
non avendo spazi a sufficienza
con le loro vaste liste di vini,
scelgono questa enoteca per il
loro approvvigionamento settimanale.
Per il resto alla coloniali Gargiulo si trovano tè sfusi tra i più
rari al mondo, così come varie
miscele di chicchi di caffè particolari, confetti, pasta di Gragnano, sott’oli, mieli, confetture,
spezie e tanto altro ancora. In
più troviamo una vasta gamma
di prodotti come cioccolato, liquori, panettoni e altre specialità
che Carlo, con una ricerca certosina, ha attentamente selezionato da artigiani in tutta Italia ed
ha fatto confezionare con il proprio marchio.
Fino allo scorso ottobre, nel negozio trovavano spazio anche le
creazioni di “cake design” di Angela Caliendo (moglie di Carlo),
bravissima nell’arte decorativa su
torte, dolci e confezioni. Poi, per
il sempre crescendo successo,
Angela, per dare sfogo alla sua
creatività, ha aperto un nuovo
negozio a pochi metri dall’enoteca. Per capire l’originalità di
questo posto … bisogna visitarlo. Cosa dire: bravi ad entrambi.
Gar giulo Coloniali, Viale
Amendola 137, 84025
Eboli. Tel. 0828.365338.
www.gar giulocoloniali.it
Il buongiorno si vede con Altamura Caffè
In un momento dove tutto è difficile, è bello vedere quando un
giovane cresce e si fa strada con
forza, capacità, passione e competenza. Sette anni fa su queste
pagine scrivemmo dell’azienda
Altamura Caffè di Faiano. Di
come un giovane, Luigi Altamura, allora ventiseienne, tolse
letteralmente l’azienda di mano
ai genitori, Nino e Filomena, per
occuparsene personalmente e
per poter contrastare con l’innovazione, le nuove mode e le moderne evoluzioni, un settore
molto difficile dove concorrenti,
anche sleali, cercano di afferrare
importanti fette di mercato. Ebbene, ho incontrato Luigi e, con
molto piacere, ho appreso della
sua crescita e dell’ampliamento
dell’azienda. Gli obiettivi che si
era prefissati stanno per essere
raggiunti uno ad uno. Oggi, oltre
al vecchio stabilimento dove avviene la tostatura del caffè, a
pochi km, in aggiunta c’è una
nuova struttura per il confezio-
namento. La nuova attrezzatura
permette di confezionare in atmosfera modificata e inoltre è
organizzata per la lavorazione a
conto terzi per caffè in grani,
macinato o in cialde. Il caffè Altamura ha una ricca selezione di
prodotti adatti a soddisfare tutti
i palati. La miscela di punta è la
“Gold” che è adatta per veri intenditori che amano un caffè
cremoso, dolce e aromatico; poi,
a secondo dei gusti troviamo le
miscele “Rossa”, “Vending”,
“Classic”, “Silver” e “Dek”. Per
il suo caffè, Luigi importa direttamente i grani di prodotto
crudo dal Centro-Africa, dall’India e dall’America Latina e dopo
attenta selezione e tostatura fornisce un gran numero di locali in
tutta la provincia e anche in altre
zone d’Italia. È riuscito ad invadere in modo permanente mercati esteri come la Tunisia, la
Russia e la Grecia. Per i suoi
clienti della zona (alberghi, ristoranti, bar, ecc.), fornisce in comodato d’uso macchine da caffè
e in caso di malfunzionamento
garantisce la riparazione o la sostituzione nelle 24 ore. La stessa
cosa fa per uffici e comunità
dove è organizzato con macchine per preparare il caffè con
le sue cialde. L’azienda è disponibile per prove e consulenza
gratuita. Personalmente, da
pochi mesi ho iniziato a prendere il caffè senza zucchero e da
allora, per iniziare una buona
giornata, bevo solo Altamura
caffè. Recapito:
Altamura Caf fè, Via V.
Emanuele 143, 84093 Faiano (SA). Tel. 089.201841
– www.altamuracaf f e.it
LA RICETTA
TRONCHETTO
DI NATALE AL CAFFE
Ingredienti per 8 persone: per il pan
di spagna: 120 g di zucchero, 80 g
di farina, 30 g di cacao in polvere, 4
uova, 1 cucchiaino di lievito per
dolci, 1 bustina di vanillina. Per la
farcitura: 8 tazzine di caffè, 150 g di
zucchero, 4 tuorli, 60 g di farina, 50
g di burro. Per decorare: cacao in
polvere, scagliette di cioccolato
Preparazione: Per preparare il pan
di spagna, montate con una frusta
elettrica in una ciotola i tuorli e lo
zucchero. Aggiungete lievito, vanillina e farina. Mescolate. Sempre con
la frusta montate gli albumi a neve.
Uniteli all'impasto un cucchiaio alla
volta, mescolando delicatamente dal
basso verso l'alto per evitare che si
smontino. Versate l'impasto in una
teglia foderata con carta da forno e
cuocete a 180° per 20 minuti circa.
Togliete dal forno, estraete il pan di
spagna e rimuovete delicatamente la
carta da forno. Arrotolate il pan di
spagna e lasciatelo raffreddare. Preparate ora la crema: montate i tuorli
con lo zucchero, aggiungete la farina e il caffè. Versate in un pentolino e cuocete a fuoco basso
continuando a mescolare fino a
quando la crema non diventerà più
densa. Togliete dal fuoco, lasciate
raffreddare, quindi aggiungete il
burro e mescolate bene. Srotolate il
tronchetto e spalmateci sopra la
crema al caffè. Avvolgete di nuovo e
coprite con la crema rimanente, rigando poi la crema con i rebbi della
forchetta per ottenere un effetto che
ricordi la corteccia di un albero. Decorare con cacao in polvere e scagliette di cioccolato.
Vino abbinato: Nyx Moscato spumante dolce, I Vini del Cavaliere,
Capaccio Paestum (SA).
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