carta dei servizi - Coordinamento Comunità Familiari Emilia Romagna
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carta dei servizi - Coordinamento Comunità Familiari Emilia Romagna
CARTA DEI SERVIZI PROFILO DELLA COMUNITÀ RESPONSABILE: Dott. ssa Galavotti Giulia RECAPITI: viale Italia n. 71/3, cap. 41037, Mirandola (MO) Tel. 333 5969910 – fax. 0535 53406 e.mail: [email protected] UTENTI: 6 POSTI – minori in difficoltà socio – familiare in allontanamento familiare o in situazione di abbandono (minori non accompagnati), di entrambi i sessi e di tutte le nazionalità, in una fascia d’età dai 12 ai 18 anni. CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELLA COMUNITÀ CASA – FAMIGLIA: Il progetto è seguito dalla Responsabile e dalla Signora Puppi Angela Antonietta, che risiedono nella struttura. Per garantire il rapporto numerico ospiti/operatori durante la permanenza dei minori in struttura e in assenza degli adulti o di uno di essi, c’è una educatrice professionale in servizio per un totale di 38 ore settimanali circa. Inoltre per attività di supporto e per favorire l’integrazione col territorio ci sono alcuni volontari. Si precisa che tutto il personale sia educativo che volontario è gestito dall’associazione PAIDEIA aps. (sede legale a Medolla MO, cod. fiscale: 91025360362). AREA IN CUI SI OPERA: Si effettuano ingressi da qualunque area di provenienza territoriale. Non vengono infatti esclusi minori in base alla provenienza o in base alla locazione del servizio sociale inviante. L’attenzione è rivolta piuttosto alla disponibilità di posti liberi in struttura e alla pertinenza dell’inserimento, in rapporto alla problematicità del minore e alle risorse disponibili in struttura. PREMESSA La scelta personale della Responsabile della struttura ha sicuramente le proprie radici in alcune vicende della propria vita e incontri personali. Nel marzo 2006 infatti si laurea in Filosofia (tesi: I diritti umani nella società contemporanea). Fin dai tempi dell’università è chiaro in lei l’interesse per il sapere in senso lato. La società e le persone che in essa si muovono, con tutte le loro problematiche, disagi, dipendenze e anche grandi potenzialità sono per lei fonte di grande curiosità e di desiderio di comprensione. Fin dalle prime esperienze lavorative, prima come educatrice in un centro estivo di Mirandola MO, poi come volontaria e successivamente come collaboratrice al progetto educativo nella Casa Famiglia 2° stella a destra, l’isola che c’è di Medolla MO, gestita dal dott. Durante Vincenzo, è forte in lei l’interesse per la persona umana, qualsiasi essa sia e in qualsiasi modo vi potesse interagire. Sicuramente, l’esperienza nella Casa Famiglia, è stata decisiva per intraprendere la strada dell’accoglienza. Un tipo di accoglienza che, da parte della Responsabile, viene sempre vista come un’occasione di crescita reciproca. Far entrare un ospite della struttura nella propria casa significa non solo dare a lui l’opportunità di avere cose che prima non aveva, un ambiente familiare accogliente, un’educazione, uno sport ecc.., ma significa farlo entrare nella propria vita: una crescita personale e un arricchimento esperienziale notevole anche per gli operatori, che certamente ne risentono nella maggior parte degli aspetti della loro vita. IDENTITÀ STORIA: La Casa Famiglia " LA FAVOLA MIA" nasce per dare accoglienza a minori senza famiglia o che vivono esperienze di disagio socio-familiare, in particolare a minori immigrati o comunque a rischio di emarginazione, di discriminazione e di pregiudizi. L’attenzione verso questi problemi nasce soprattutto dalla volontà e dal desiderio di dare continuità ad un’esperienza della Responsabile maturata a partire dall’ottobre del 2003 nella Casa Famiglia “2° stella a destra l’isola che c’è” gestita dal dott. Durante Vincenzo. Successivamente allo svilupparsi della storia della Casa Famiglia suddetta, specialmente in collaborazione col Comune di Modena, si fa avanti la necessità di dare un proseguo al progetto dei minori prossimi all’uscita da tale Casa Famiglia, che hanno quindi raggiunto un sufficiente livello di autonomia e che hanno necessità di essere supportati per completare il loro processo di crescita, di autonomizzazione e di integrazione sociale. L’esperienza a diretto contatto con i minori della Casa Famiglia le ha lasciato tra le altre cose, segni tangibili di una forte vocazione al sociale. Quindi nasce dentro di lei una intenzione di dare seguito a quell’esperienza tanto significativa e di costituire una nuova Casa Famiglia per sviluppare un progetto con i servizi sociali del Comune di Modena, prevalentemente proiettato verso progetti per minori in uscita da altre comunità o case famiglia e con una forte collaborazione organizzativa con la Casa Famiglia di Durante. Sono proprio i Servizi Sociali del Comune di Modena – area minori stranieri-, insieme al Responsabile della Casa Famiglia dott. Durante che la consigliano e coordinano fino a guidarla alla scelta di strutturarsi come Casa Famiglia. Il 10 gennaio 2006 la Responsabile dà comunicazione di Avvio Attività al Comune di Medolla (MO) per la struttura in via Trento Trieste n. 5/7, in conformità a quanto previsto dalla L.R. 34/98 e Delibera G.R. n. 564/00, dando vita così al desiderio della dott. sa Galavotti di avere un progetto di accoglienza strutturato, capace di dare un servizio professionale e di dare finalmente un nome e un luogo al progetto del quale si vedeva la necessità collaborando con l’altra Casa Famiglia. Successivamente si trasferisce a Mirandola (MO) in viale Italia n. 71/3, il 19 maggio 2008. Nel giugno 2008 chiede l’Autorizzazione al funzionamento al Comune di Medolla, in base alla Direttiva Regionale n. 846/07 (Legge n.184/83 e succ. modifiche), relativamente alla struttura sita al medesimo indirizzo. MISSION – VALORI – VISIONE: Lo scopo è quello di dare accoglienza a minori dai 12 ai 18 anni in disagio socio – familiare. Garantire loro un contesto di vita caratterizzato da un clima di disponibilità affettiva, con rapporti individualizzati per assicurare sviluppo e maturazione affettiva, educazione, mantenimento, assistenza e partecipazione alle condizioni di vita dell’ambiente sociale, adeguate all’età, ai bisogni e ai livelli di maturazione della singola persona. Ciò per cui si lavora è: Creare relazioni educative significative tra adulti e minori. Favorire l’integrazione dei minori nella comunità locale. Sostenere la socializzazione con i coetanei. Dare opportunità aggregative positive. Promuovere la responsabilizzazione e l’autonomia. 2 Rinforzare la personalità e l’autostima dei ragazzi. Seguire i ragazzi nel percorso scolastico dando loro il necessario supporto. Creare collaborazione con le altre agenzie educative presenti sul territorio, sia con gruppi sia con associazioni di giovani. Fornire aiuto nella ricerca del lavoro per i minori che hanno assolto l’obbligo scolastico, e successivamente, eventualmente anche fornire aiuto nella ricerca della casa. Appoggiare e facilitare dove è possibile i rapporti con la famiglia d’origine. ACCOGLIENZA TIPO DI UTENZA: La Comunità Casa Famiglia "LA FAVOLA MIA" offre accoglienza a minori con disagio socio-familiare compresi nella fascia di età dai 12 a 18 anni. Vengono ospitati bambini/ragazzi di sesso misto, anche se attualmente ospitiamo solo maschi. Eventualmente, quando il progetto educativo lo richiede, c’è la possibilità che il progetto vada oltre il raggiungimento della maggiore età. Di solito ciò avviene, in accordo con il servizio sociale di appartenenza del minore, per consentire al ragazzo di completare la scuola oppure per aiutarlo nel pagamento dell’affitto. In questi casi la prosecuzione del progetto avviene dopo che la Comunità Casa Famiglia ha trovato una abitazione autonoma al di fuori della casa famiglia per il ragazzo, con un monitoraggio predefinito in alcune ore del giorno. NUMERO POSTI: 6 posti. Non ci sono posti per la pronta accoglienza. AMMISSIONI: Le ammissioni vengono concordate con il Servizio Sociale competente dopo un’attenta valutazione di ciascun caso. Le modalità di ammissione di un nuovo ospite sono: 1) una richiesta scritta del Servizio accompagnata da una relazione che descriva sinteticamente ma adeguatamente l’ospite nel quadro delle sue problematiche, esigenze e degli obiettivi da raggiungere relativamente ad esso; 2) successivamente ad un primo assenso della struttura, avviene un primo incontro con il minore per valutare la positività dell’ingresso. Se necessario si effettua un secondo incontro conoscitivo e poi la Responsabile della Comunità Casa Famiglia dà l’assenso o meno all’ingresso del minore; 3) entro due mesi dall’ingresso, il Servizio Sociale referente elabora in forma scritta un piano di lavoro del Servizio (PROGETTO QUADRO) in cui vengono determinate le esigenze dell’intervento, le condizioni per l’organizzazione della vita dell’ospite stesso, la previsione della durata dell’intervento. Questo progetto quadro dovrà essere rielaborato dal servizio almeno annualmente; 4) entro due mesi dall’ingresso del minore la Comunità Casa Famiglia elabora in forma scritta un PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO sull’inserimento e l’integrazione dell’ospite nella vita familiare che ne indicherà i percorsi, gli obiettivi e che stabilirà gli impegni di ciascuno, della Comunità, del Servizio e dell’ospite. DIMISSIONI: Ogni dimissione verrà adeguatamente concordata e preparata con l’ospite e con il Servizio Sociale allo scopo di predisporre in modo opportuno il momento dell’uscita, sia nel caso in cui si tratti di un minore che rientra in famiglia, sia nella prospettiva di un percorso di autonomia. Le modalità di dimissione di un ospite sono: 1) nel caso in cui un minore stia per raggiungere la maggiore età, la Comunità Casa Famiglia insieme all’Assistente Sociale di riferimento, valuta se sia necessaria una eventuale prosecuzione del progetto anche dopo i 18 anni; 2) se è necessario proseguire dopo i 18 anni, si valuta lo spostamento del minore in una residenza autonoma opportunamente valutata, oltre che a scrivere un PROGETTO DI VITA in accordo fra il Servizio, il ragazzo e la Comunità, dove siano ben definiti gli impegni di tutti e tre gli attori di tale progetto; 3 3) se non è necessario proseguire dopo i 18 anni , si inizia la ricerca di una sistemazione autonoma per il ragazzo, dove andrà al raggiungimento della maggiore età. 4) nel caso in cui un minore non sia prossimo alla maggiore età e quindi alla fine del PEI, ma ugualmente ci siano dei problemi nella prosecuzione del progetto e quindi nel raggiungimento degli obiettivi che si erano previsti, la Comunità Casa Famiglia segnala l’andamento negativo del progetto al servizio e si accorda con esso per verifiche più ravvicinate del progetto stesso. Per fare ciò, la casa famiglia richiede che l’assistente sociale venga più spesso a fare i colloqui di controllo col minore in struttura e che inizi a valutare altre risorse per potenziare il progetto. Ad esempio ci può essere necessità di un sostegno psicologico, di un intervento da parte di un parente del minore o di momenti di riposo per gli operatori della Comunità (prevedendo un educatore supplementare, oppure alcune ore della settimana, di permanenza del minore in famiglie affidatarie dell’associazione dei volontari). STILE EDUCATIVO La Comunità Casa Famiglia LA FAVOLA MIA pone in primo piano la persona e la sua crescita umana, spirituale, con attenzione anche a quella professionale per i ragazzi che devono prepararsi all’inserimento nel mondo del lavoro, il tutto in un ottica di libertà, rispetto e giustizia. La crescita e l’arricchimento della socialità saranno sostenuti e assicurati mediante relazioni affettivamente significative, adeguate all’età, ai bisogni e ai livelli di maturazione della singola persona. Questi obiettivi legati alla crescita e allo sviluppo della persona, potranno essere perseguiti attraverso la creazione di un rapporto di tipo genitoriale che si instaura nel tempo fra i ragazzi e gli adulti che fungono da figure di riferimento primarie. Un ruolo significativo in questo senso, sarà rivestito anche dagli altri operatori che seguiranno i ragazzi nelle diverse attività quotidiane. Inoltre gli ospiti della casa famiglia saranno incoraggiati a frequentare strutture pubbliche o private dove, secondo le loro preferenze e attitudini, potranno svolgere attività ludico-ricreative in modo da allargare la sfera delle relazioni amicali. Lo scopo è quello di garantire un contesto di vita caratterizzato da un clima di disponibilità affettiva con rapporti individualizzati per assicurare sviluppo e maturazione affettiva, educazione, mantenimento, assistenza, partecipazione alle condizioni di vita dell’ambiente sociale. All’interno della casa la vita familiare si caratterizza per: 1) l’attenzione ai bisogni, necessità o condizioni particolari di ciascuna persona presente nella casa famiglia e quindi il curare l’autostima del minore; 2) il dialogo, inteso come forma reciproca di comunicazione sul vissuto quotidiano e basato sulla volontà di ascolto dell’altro, nel rispetto dell’identità di ciascuno; 3) il riconoscimento della responsabilità e dello specifico ruolo genitoriale che si traduce concretamente in rapporti improntati sul rispetto, la sincerità, la collaborazione, la disponibilità ad affrontare e risolvere positivamente eventuali problemi, conflitti e difficoltà personali o relazionali; 4) l’acquisizione delle autonomie e la cura nella gestione della persona e delle cose. La crescita personale, culturale, spirituale, ricreativa e sportiva si concretizza attingendo alle risorse presenti all’interno della casa e a quelle presenti sul territorio e si realizza con: 1) l’inserimento nella realtà scolastica e territoriale; 2) il sostegno nello svolgimento dei compiti e dello studio; 3) l’accesso ad attività sportive, musicali e religiose nel rispetto dell’appartenenza alla propria fede; 4) momenti di preghiera familiare e individuale sempre in riferimento all’appartenenza religiosa del ragazzo/bambino; 5) l’assicurazione da parte degli operatori della casa famiglia, di un sostegno morale ed educativo negli eventuali percorsi giudiziari e di regolarizzazione (se stranieri); 6) la gestione del rapporto degli ospiti con la famiglia, nonché le forme e i tempi degli incontri con questa, in accordo con i servizi competenti, e in conformità con quanto eventualmente disposto dal Tribunale per i minorenni; 7) incontri periodici di verifica con l'equipe della casa e dei servizi sociali di riferimento. 4 8) momenti ricreativi organizzati o liberi, interni ed esterni alla casa. La casa famiglia intrattiene una ricca rete relazionale con tutte le altre agenzie educative presenti sul territorio, le altre Comunità Case Famiglia, l’Oratorio, centri sportivi o ricreativi. I ragazzi possono frequentare, se lo desiderano l’oratorio, dato che alcuni compagni di scuola e amici lo frequentano a loro volta. Inoltre nel periodo estivo frequenteranno il Centro Estivo, in quanto lo scorso anno è stato utile sia per aiutarli a fare nuove conoscenze fra i coetanei di Mirandola, sia per migliorare la padronanza della lingua italiana con finalità non solo scolastiche e legate alla prestazione, ma volte a sollecitare l’uso della lingua italiana anche durante attività piacevoli, ludiche e affettivamente significative. I ragazzi frequentano attualmente la Scuola Calcio e se lo vorranno potranno essere iscritti a corsi di nuoto o qualunque altra attività sportiva da loro gradita, vista l’ampia possibilità di scelta presente sul territorio. Per quanto riguarda l’alimentazione, la casa assicura il totale rispetto delle regole previste nel campo dell’igiene, della sicurezza e delle prescrizioni di carattere religioso; eventuali diete saranno preparate solo dietro presentazione di ricette mediche o dietologiche. I rapporti con l’esterno costituiscono i momenti e le relazioni significative sulle quali si fondano i principi socializzanti e risocializzanti della Casa. All’interno di essa saranno ammessi i familiari prossimi dei ragazzi e del soggetto gestore, persone o gruppi appartenenti ad associazioni culturali e di volontariato, gli operatori degli enti locali e del Ministero della Giustizia che si occupano dei ragazzi. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PEI: Periodicamente il soggetto gestore della Comunità Casa Famiglia tiene incontri con i referenti del Servizio Sociale che ha effettuato l’inserimento del minore all’interno della struttura. Questo momento ha lo scopo di verificare e programmare i pei, prendendo in esame il lavoro svolto di comune accordo, nell’ottica del progetto educativo generale in corso e insieme concordato. ASPETTI ORGANIZZATIVI E DEL PERSONALE LA RESPONSABILE: Dott.ssa GIULIA GALAVOTTI; residente attualmente in Via Trento Trieste n.5/7, cap. 41036, Medolla (MO) e domiciliata nella sede della struttura comunità casa famiglia. Cell. 333 5969910; Fax. 0535 53406. Titoli di studio conseguiti: Diploma di Maturità Scientifica conseguito presso Liceo Scientifico Tecnologico Galileo Galilei di Mirandola (MO), voto 75/100, anno 2002; Frequenza di un anno della Scuola di Formazione Teologica "S. Bernardino Realino" di Carpi nell'anno accademico 2002/03, Direttore don. Alberto Bigarelli, sotto il coordinamento regionale di don. Ermenegildo Manicardi. I corsi frequentati: "Morale sessuale e matrimoniale"; "Storia della chiesa"; "Teologia e liturgia dei sacramenti"; "Teologia dei ministeri"; "Teologia pastorale e catechetica"; "Atti degli apostoli"; Attestato di partecipazione al seminario "DIRITTI DI CITTADINANZA, DIRITTI DEI BAMBINI", il 26/02/05 organizzato dal dott. Lorenzo Campioni, Responsabile dell'assessorato alle politiche sociali, immigrazione, progetto giovani della Regione Emilia Romagna. Attestato di partecipazione ai due seminari di formazione per responsabili e collaboratori di Case Famiglia e Comunità Familiari, tenuti dalla dott.sa Leoni (psichiatra infantile): - 28/02/05 "CONVIVENZA CON MINORI ADOLESCENTI"; - 04/04/05 "RAPPORTI AFFETTIVI PROBLEMATICI FRA FIGLI BIOLOGICI E FIGLI AFFIDATI". Laurea in FILOSOFIA indirizzo etica, conseguita presso l'Università degli Studi di Bologna, il 28/03/06, l’A.A. 2004/05, con votazione 102/110 ( tesi in BIOETICA intitolata I DIRITTI UMANI NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA); La sottoscritta è iscritta nell’Anno Accademico 2006/07 all’ultimo anno della Laurea Specialistica in SCIENZE FILOSOFICHE, presso l’Università degli Studi di Bologna. Attestato di frequenza al Corso per il personale 5 educativo delle comunità d’accoglienza per minori ai sensi della delibera regionale n. 564/2000. Tale corso è stato istituito dalla regione Emilia – Romagna ed è della durata di 150 ore, svolte dal 22/10/05 al 02/12/06. Esperienze professionali: Collaborazione presso il Centro Estivo "Davide e Golia", facente parte dell'Associazione di volontariato Hesed di Mirandola, svolgendo le mansioni di educatrice con bambini della fascia d’età dai 6 ai 16 anni, organizzato dal Signor. Maini Marco a Mirandola (MO), nell'estate 2003 e nell’estate 2004; Collaborazione come volontaria dal 24/10/03 e collaboratrice al Progetto Educativo, dal 26/01/05, presso la Casa Famiglia per minori “ Seconda stella a destra, l’isola che c’è” , con le mansioni di educatrice e di referente della struttura verso l’esterno e responsabile del progetto maggiorenni. La struttura si trova in via Carducci n. 18, Medolla (MO) cap. 41036 e il Responsabile è il prof. Durante Vincenzo. ADULTI CHE DANNO CONTINUITA’ AL PROGETTO: PIRONE TERESA, nata a Soliera (MO) - il 07/11/50, residente a Soliera (MO) e domiciliata nella struttura: via Italia n. 71/3 a Mirandola MO; MOLLO LUIGI, nato e Mirabella Eclano (AV) il 03/12/49, residente a Soliera (MO) e domiciliato nella struttura: via Italia n. 71/3 a Mirandola MO. I tre adulti di riferimento si occupano del progetto della casa famiglia in modo continuativo e stabile. In particolare la Responsabile si occupa di rappresentare la comunità verso l’esterno e di prendere le decisioni organizzative anche relative ai turni del personale, al coordinamento dei volontari e delle attività giornaliere. Gli altri adulti fanno le veci della Responsabile in sua assenza. UNA EDUCATRICE PROFESSIONALE per un totale di 38 ore settimanali che svolge diverse attività con i minori ospiti (doposcuola, uscite, rapporti con la scuola, cura della persona, e sostituzione della genitorialità in genere) e concorre al rispetto della presenza di un adulto – educatore ogni tre ospiti. VOLONTARI che svolgono attività di supporto come ad esempio cura della casa, delle proprie cose, attività ludiche e integrazione nel territorio. UN SUPERVISORE: psicologo psicoterapeuta dott. Michele Vanzini che assicura una riunione di supervisione al mese, alla quale partecipano tutti gli operatori della struttura. Se c’è la necessità si rende anche disponibile a effettuare colloqui con minori particolarmente in difficoltà, in seguito all’assenso dell’assistente sociale del minore. Le persone che operano all’interno della casa condividono scelte e motivazioni espresse nell’offerta educativa e formativa. Si fa presente inoltre che tutto il personale compresi i volontari, in base alla Legge 6 febbraio 2006 - n. 38 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo di internet”, non ha avuto condanne o “patteggiamenti” per delitti di natura sessuale su minori (requisiti precisati dalla Direttiva 846/07 nella parte III – paragrafo 1.3 Risorse umane: adulti accoglienti e personale). La Responsabile precisa che tutti gli ospiti, i volontari e il personale sono coperti da assicurazione contro infortuni e RCT presso l’assicurazione Cattolica di Mirandola ( agenzia n. 408 – polizza infortuni adulti n. 1877 ; polizza RCT n. 1101; polizza infortuni minori ospiti : n.1876 ) La responsabile organizza a cadenza settimanale una riunione con il personale e i volontari della Comunità e una riunione con gli ospiti, per valutare eventuali decisioni da prendere, richieste, organizzare la settimana successiva e discutere eventuali questioni. La responsabile partecipa mensilmente alle riunioni del CCF. Inoltre si fa carico degli oneri informativi della Comunità Casa Famiglia ( una relazione semestrale al Tribunale dei minorenni di BO; comunicazioni al servizio sociale del Comune di residenza della struttura riguardo alle dimissioni e ai nuovi ingressi). 6 FORMAZIONE La Comunità Casa Famiglia “la favola mia” fa parte del COORDINAMENTO DELLE CASE FAMIGLIA E DELLE COMUNITA’ FAMILIARI DI MODENA e provincia e con i vari responsabili si organizzano tutti gli anni non solo giornate di incontri per confrontare la propria storia e le varie difficoltà, ma anche incontri di formazione specifici che possano ritenersi utili per poter comprendere, saper applicare le nuove direttive e per saper riconoscere i cambiamenti delle istituzioni e del territorio che ci circonda. Per poter poi valutare e agire nel migliore dei modi anche nelle decisioni che sono da prendere nel proprio privato. L’equipe si impegna dunque a partecipare almeno annualmente a incontri di formazione, non solo quelli promossi dal Coordinamento, ma anche quelli promossi dal Territorio e dalle Istituzioni (es. CNCM; formazione per le famiglie affidatarie e formazione con contenuti inerenti alle tematiche dell’affido). TUTELA DELLA PRIVACY La responsabile della Casa Famiglia si impegna a rispettare le prescrizioni relative al rispetto della privacy dei propri ospiti, anche in ottemperanza alle prescrizioni previste dal D. Lgs. 196/03 in materia di riservatezza. La Casa Famiglia garantisce la riservatezza dei dati dei minori accolti ai sensi del DLGS 196/03. I dati comunicati da parte del Servizio Sociale inviante sono custoditi in idonei locali ai quali possono accedere unicamente gli adulti accoglienti o personale specificamente incaricato. I dati identificativi e sensibili del minore vengono trattati per le finalità legate alla loro accoglienza nella Casa Famiglia e alla realizzazione del progetto educativo concordato coi Servizi Sociali. Gli adulti accoglienti comunicano a educatori, volontari, insegnanti o ulteriori persone che si relazionano con i minori le informazioni strettamente necessarie allo svolgimento delle attività loro affidate, informandoli sulla tutela dei dati comunicati. In nessun caso i dati sono soggetti a diffusione. ASPETTI LOGISTICI E STRUTTURALI Gli esterni: La comunità Casa Famiglia è ubicata in Via Italia n. 71/3, nel Comune di Mirandola (MO) in un appartamento che la responsabile ha preso in affitto dalla Signora Nannini Maria ( nata a Bondeno – FE- il 10/08/28 ) e rispetta a tutti gli effetti le caratteristiche della casa di civile abitazione in riferimento alla norme di edilizia residenziali vigenti. La struttura abitativa è una appartamento piuttosto ampio, con altezza dei soffitti 2,80 m, dotato anche di ampio garage al piano terra, situato vicino al centro che si può raggiungere facilmente, anche per la presenza della pista ciclabile. Nelle vicinanze ci sono diversi giardini pubblici e soprattutto molti dei servizi di primaria importanza come scuole di vario ordine e grado, servizi di pubblica sicurezza, centri commerciali, inoltre luoghi di divertimento e aggregazione quali teatro, centro sportivo polivalente, piazza e Oratorio. Gli interni: la Casa Famiglia si compone su un unico livello, al secondo piano di una palazzina divisa solamente in quattro appartamenti. La composizione dell’appartamento è : Ingresso con mobile con tre cassetti e appendiabiti; cucina abitabile ( 15 mq. – h. 2,80 m.) arredata con tavolo per 8 persone, sedie, un mobile a credenza, un'ampia penisola di marmo che fornisce un ampio piano di lavoro o superficie d'appoggio, un lavello con due vasche in acciaio inox e mobili pensili che fungono sia da scolapiatti sia da contenitori, piano cottura a quattro fuochi con forno elettrico multifunzione ventilato dotato di cappa 7 aspiratrice, frigorifero con freezer, mobile con ripiano di lavoro e cassetti, e un mobile a quattro ante per contenere stoviglie, piatti o generi alimentari; salone/ soggiorno, (30 mq. – h. 2,80 m.) con una porta-finestra ed un ampio balcone, adibito a soggiorno arredato da due librerie, una cassettiera con una chiusura con chiave per la conservazione dei documenti e un tavolo per 8 persone, da due divani a tre posti, TV color con lettore DVD e tavolino. bagno /lavanderia ampio, arredato con doccia, lavandino, specchiera, lavatrice, water e bidè, cesto per gli indumenti da stirare, caldaia, scarpiera, mobile per contenere scorte di detersivi, prodotti per l'igiene personale e asciugamani; stanza singola n. 3 ( 9,62 mq. – h. 2,80) dove dorme l’ adulto convivente, arredata da un letto singolo, l’armadio ed una cassettiera; stanza singola n. 5 ( 11,84 mq. – h. 2,80) dove dorme la responsabile, con letto, armadio, scrivania, cassettiera e un comodino; da qui si accede a un Ripostiglio utilizzato per riporre i detersivi, l’asse da stiro e generi alimentari in scatola a lunga conservazione; bagno con doccia, lavandino, water, bidè, specchiera, cesto per gli indumenti sporchi. stanza tripla n. 0 ( 18,24 mq.- altezza 2.80 m) arredata con un letto a castello, un letto singolo, tre armadi, tre comodini; stanza tripla n. 4 ( 17,28 mq.- altezza 2.80 m) arredata con un letto a castello, un letto singolo, tre armadi, tre comodini. RETTE Dai 67,5 ai 100 € giornalieri in base alla problematicità dell’ospite e ai servizi offerti inclusi, in accordo col servizio sociale inviante, valutando caso per caso. Mirandola (MO), 18/05/09 LA RESPONSABILE Dott. ssa Galavotti Giulia COMUNITA’ CASA FAMIGLIA LA FAVOLA MIA RESP. Dott. sa Giulia Galavotti ; Mirandola (MO), Viale Italia n. 71/3 ; cap. 41037 Tel 333 5969910 – fax. 053553406; e.mail: [email protected] 8