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lavoro «il rischio è che varie attività vadano altrove

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lavoro «il rischio è che varie attività vadano altrove
Mendrisiotto
Corriere del ticino
Mercoledì 25 febbraio 2015
lavoro «il rischio
è che varie attività
vadano altrove»
il sindaCo del borgo
«ricandidarmi?
la decisione
entro agosto»
Imprese in crisi, le riflessioni di Carlo Croci
«Il modello economico andrà ripensato»
PatriCk ColoMbo
zxy Uno spettatore molto interessato e preoccupato di quanto sta avvenendo alla Exten
SA è il sindaco di Mendrisio Carlo Croci. I
mezzi a disposizione del Comune per raddrizzare la situazione sono assai limitati, forse inesistenti, cionondimeno uno sciopero
prolungato come quello che sta bloccando la
produzione alla fabbrica di via Laveggio fa
sorgere inquietanti interrogativi. Ma il capo
dell’Esecutivo da quale parte sta, da quella
dei lavoratori che hanno incrociato le braccia
dopo l’annuncio della decurtazione dei salari o da quella della dirigenza che giudica
inevitabili le misure prese? «È difficile rispondere, bisognerebbe conoscere i bilanci
dell’impresa. Se questi sono deficitari – afferma Croci – l’azienda deve contenere i costi
per rimanere competitiva. L’alternativa è il
fallimento, non c’è un’altra strada. D’altra
parte, posso immaginare che per le famiglie
confrontate con un taglio del 26% del salario
la situazione si faccia molto difficile. Con
questa riduzione si va oltre la conversione
paritetica tra euro e franco». In questi giorni,
più d’uno ha messo in forse i benefici portati
al tessuto economico locale dall’insediamento massiccio di industrie, accompagnato, negli anni, da alti costi infrastrutturali,
come ad esempio quelli generati dal nuovo
svincolo autostradale o dalla stazione TiLo di
San Martino, e da pesanti ricadute ambientali. In effetti, l’arrivo di certe attività, riconosce Croci, «porta benefici e costi. In un Comune, una singola attività crea posti di lavoro o imposte alla fonte. È l’insieme delle
aziende che genera valore aggiunto, il Mendrisiotto si è creato verso l’esterno l’immagine di un territorio con una rete di trasporti
sviluppata, con servizi finanziari efficienti e
con un’autorità fiscale con la quale è facile
dialogare. Sono condizioni quadro molto favorevoli, ma in fase di smaltimento dei magazzini le imprese che lavorano con Paesi
della zona euro adesso sono in difficoltà,
perché hanno una perdita secca del 20%. Se
continuano a gestire il magazzino in franchi,
la situazione si fa critica». A ciò si aggiunge
un contesto economico assai mutevole, nel
quale, osserva il capo dell’Esecutivo di Mendrisio, gli accordi con l’Italia «confermano
che il mondo finanziario non conoscerà più
lo splendore di un tempo. Siamo ad un bivio». In un tale scenario, per i Comuni è ancora vantaggioso annoverare svariate ditte
che contano il 90-95% di frontalieri? In buona parte, replica Croci, si tratta di aziende
giunte «in un momento storico di rilancio,
con la ripresa del Dopoguerra e con l’arrivo
di infrastrutture come l’autostrada e il traforo
del Gottardo che hanno semplificato i collegamenti con il Nord Europa. In quella fase
sono sorte le industrie e si è sviluppato il settore secondario nel Mendrisiotto. Sono realtà che rappresentano un momento storico
particolare, l’impressione, ora, è che il loro
ciclo sia in fase calante. Il modello economico del nostro territorio andrà ripensato, c’è il
rischio che una serie di industrie sorte da
delocalizzazioni possa andare altrove e lasciare stabilimenti vuoti, con l’opportunità,
d’altro canto, di riconvertirli per attività ad
alto valore aggiunto». Tuttavia, riconvertire
intere aree industriali «non è semplice». Bisognava agire anni fa, «con Piani direttori diversi che dessero Piani regolatori diversi».
Così, quasi tutto è lasciato alla contrattazione
tra privati, con proprietari dei fondi spesso
interessati al profitto e non alla qualità degli
insediamenti. Né è pensabile che i Comuni
acquistino, per decine di milioni di franchi,
ampi appezzamenti per destinarli ad attività
mirate. Con le norme in vigore, altri capannoni prenderanno il posto del verde. «Vedere
edificare 20.000 metri quadri di territorio
d’un colpo fa mancare il fiato, ma non ci sono le risorse per tornare indietro. Il Mendrisiotto è abbastanza costruito, sarebbe bello
se le nuove realtà portassero valore aggiunto
e lavoro ai residenti» conclude Croci.
altre foto su
www.corriere.ch/k125833
notizieflaSH
riva San vitale
17
Dialogo Difficile il dirigente della exten luigi carlini spiega ai lavoratori in sciopero le ragioni dell’azienda.
(Foto Maffi)
SeSto giorno di Sciopero alla exten
bocciata ai voti la proposta del patron
zxy La situazione potrebbe sbloccarsi alla Exten. Il patron Luigi Carlini ha
preso la parola prima dell’assemblea dei lavoratori di ieri, portando agli scioperanti una proposta: sospendere per un mese l’addendum contrattuale che
prevede una diminuzione dello stipendio del 26% per i frontalieri e del 16%
per i residenti in Ticino, firmato da 91 dipendenti. Un accordo che gli operai
vorrebbero fosse annullato. Nel periodo di sospensione le parti avrebbero
poi avuto tempo per trovare una soluzione definitiva. Sono però state solo 5
le mani che si sono alzate a favore della proposta di Carlini al momento del
voto, l’assemblea dei lavoratori ha quindi deciso per la continuazione dello
sciopero. I negoziati sono poi ripresi già durante il pomeriggio, ma senza
successo. Le parti potrebbero tuttavia già ritrovarsi nella giornata di oggi. Nel
frattempo ieri il sindacato Unia ha inviato una presa di posizione all’avvocato
dell’azienda Prisca Renella, in risposta alla lettera spedita da Renella nei
giorni scorsi in cui lo sciopero era definito illecito: «L’azione è lecita in quanto è l’unica misura attuabile di fronte all’atteggiamento di chiusura manifestato dalla Exten» scrive Unia. Sempre ieri, il sindacato VPOD ha trasmesso
un comunicato in cui esprime appoggio agli scioperanti. «I salariati hanno
una dignità che non può essere schiacciata ogni volta che l’economia manifesta segnali di fragilità» si legge nel testo. Ai lavoratori è giunta pure la visita
L.T.
del consigliere di Stato Manuele Bertoli, che ha espresso solidarietà.
zxy Sul futuro politico del sindaco di
Mendrisio Carlo Croci si rincorrono,
da mesi, voci e illazioni. La fibrillazione è alta anche all’interno del
movimento di appartenenza, il PPD,
che in base alle sue mosse dovrà definire la strategia e soprattutto le liste
da presentare nell’aprile del 2016,
all’appuntamento elettorale delle
Comunali. «Deciderò entro l’estate,
alla ripresa dei lavori del Municipio a
fine agosto avrò sciolto le riserve»
svela Croci a questo giornale. Tra sei
mesi, dunque, si saprà se il sindaco
in carica solleciterà un nuovo mandato in seno all’Esecutivo o se porrà
fine alla sua esperienza politica nel
capoluogo. Un’ipotesi, quest’ultima,
affiorata nei mesi scorsi, quando
Croci, dopo avere rilevato un’attività
a Lugano, si era trovato ad affrontare
«un carico di lavoro insopportabile»,
che lo teneva spesso lontano da
Mendrisio. Tuttavia, l’emergenza è
rientrata e le possibilità che il capo
carismatico del PPD sia ancora della
partita tra un anno sono tornate al
50%. Farà una riflessione assieme
alla famiglia a Pasqua, per poi decidere con calma. Sindaco dal 1994,
Croci fa sapere sin d’ora che, in caso
di ulteriore mandato nella prossima
legislatura, non mollerà in corsa.
Nessuna staffetta, quindi, con un subentrante. «Se ci sarò – chiosa – sarà
per fare le cose seriamente», per
quattro anni.
P.C.
in Sella tra sei mesi scioglierà le
riserve sul suo futuro. (Foto Maffi)
Sono aperte le iscrizioni
alla scuola dell’infanzia
Sistemazione di largo Elvezia
Gli atti sono pubblicati
vacallo
Meride
chiaSSo
zxy Il Municipio di Riva San Vitale informa
che sono aperte le iscrizioni alla scuola
dell’infanzia per l’anno scolastico 20152016. Le famiglie dei bambini domiciliati a
Riva San Vitale e Brusino nati negli anni
2009 (nati in dicembre), 2010, 2011 e 2012
(fino al 30 settembre) riceveranno direttamente a casa le relative comunicazioni.
zxy I documenti relativi alla sistemazione
dell’intersezione tra largo Elvezia e la strada
cantonale sono esposti all’Ufficio tecnico del
Comune di Vacallo fino al 26 marzo e possono essere consultati ogni mattina lavorativa
tra le 9.30 e le 11.45. Il Municipio informa
che le eventuali opposizioni devono essere
inoltrate entro il 26 marzo.
zxy Si terrà sabato 28 febbraio alle 17 al Museo
dei fossili del Monte San Giorgio di Meride il
vernissage della mostra fotografica «Cave
animate» di Simone Mengani. Le fotografie
esposte sono state realizzate durante le ore
notturne, con l’illuminazione della sola luce
della luna. L’esposizione sarà aperta fino al
29 marzo.
zxy Il Palapenz di Chiasso ospita sabato 28
febbraio e domenica 1. marzo l’Esposizione
internazionale felina organizzata dall’Associazione felina della Svizzera italiana. Dei
giudici internazionali saranno presenti per
votare gli animali. Sarà inoltre organizzato
un Best in Show per eleggere il gatto più bello presente alla manifestazione.
BruSino arSizio
Frana provocata
La strada riapre
dopo l’intervento
zxy La strada tra Riva San Vitale e
Brusino Arsizio è di nuovo transitabile. I lavori, iniziati lunedì, per
liberare il pendio sovrastante la
cantonale dai detriti pericolanti si
sono conclusi ieri, quando gli ultimi camion carichi di materiale
hanno lasciato il posto in direzione della discarica di inerti. Prossimamente sarà smontato anche il
muro di sostegno realizzato in seguito al 17 gennaio quando alcuni
massi di grandi dimensioni si
staccarono dalla montagna finendo la loro corsa a ridosso della
strada. Al posto della parete di
protezione sarà realizzata una
struttura che consentirà ai veicoli
di transitare su entrambe le corsie
di marcia.
(Foto Scolari)
La mostra «Cave animate»
sarà inaugurata sabato
Nel weekend al Palapenz
un’esposizione di felini
San giorgio Caccia al cervo
C’è posta per Claudio Zali
zxy La proposta di modificare la Legge
cantonale sulla caccia e la protezione
dei mammiferi e degli uccelli selvatici
(LCC) di qualche settimana fa, che
annullerebbe il divieto di caccia sul
Monte San Giorgio, non è piaciuta
all’Associazione degli amici dei camosci del Monte Generoso, che ha scritto
ieri una lettera al direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali per
esprimere il suo rammarico. Il messaggio del Consiglio di Stato preparato
sulla base di quanto proposto dal Progetto di gestione della fauna elaborato
per conto della Commissione consultiva per la protezione della fauna a
Sud del ponte diga di Melide (CPF)
non convince infatti l’associazione.
«Riteniamo che la CPF sia andata oltre
il suo mandato. (...) Secondo il nostro
parere la CPF avrebbe dovuto limitarsi
a dare indicazioni sulle modalità utili
a contenere i danni stante il divieto di
caccia vigente» si legge nello scritto.
Per l’associazione altre misure volte a
limitare i danni provocati da questi
animali dovevano essere adottate prima di proporre la riapertura della caccia. «Riteniamo singolare che l’apertura della caccia venga proposta dopo
che nel 2014 i danni si sono più che
dimezzati rispetto al 2012, nonostante
l’aumento della popolazione dei cervi» scrive ancora l’associazione.
Per l’associazione la proposta di modifica, che arriva dopo sette anni
dall’adozione dell’ultimo cambiamento legislativo, non considera la
volontà espressa dai molti cittadini
che hanno aderito negli ultimi anni
alle iniziative contro la caccia nella
regione. «La cosa non ci sembra né
politicamente corretta, né lungimirante. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno affinché il Gran Consiglio rigetti il messaggio» conclude
l’Associazione Amici dei camosci del
Monte Generoso.
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