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In oltre vent`anni “il Trillo”, pur cono
GENNAIO-FEBBRAIO 2012 NUMERO 1 FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO Scorcio istro-veneto Un angolo di Venezia a Pirano (foto: Gianfranco Abrami) I n oltre vent’anni “il Trillo”, pur conoscendo fasi alterne, non ha mai dimenticato la sua finalità principale: informare i connazionali sulla vita e sulle iniziative delle istituzioni italiane del Piranese. Considerando che il nostro foglio è l’unico ad essere redatto in lingua italiana ha, indubbiamente, una grande valenza. Con la sua prima comparsa, sotto la direzione di Stefano Lusa, in un momento di metamorfosi politica e sociale, il giornale, ideato seguendo un progetto ambizioso, destò l’interesse sia del pubblico sia dei mezzi di comunicazione. Quell’esperienza, purtroppo, durò poco. Dopo qualche anno ci fu la ripresa, grazie a Fulvia Zudič e Ondina Lusa. Era più modesto: qualche notizia, il resoconto dei gruppi sportivi, la rubrica sul dialetto, che continua tuttora, e il calendario degli appuntamenti che sostituiva le fotocopie che per alcuni anni venivano spedite in busta ai soci. “il Trillo” conobbe anche altri cambiamenti; aumentò il numero delle pagine e i contenuti, ospitando saltuariamente e più tardi con una certa regolarità gli scritti dei ragazzi che frequentano le nostre istituzioni prescolari e scolastiche nonché gli articoli dei loro insegnanti. È una collaborazione che deve continuare. In più occasioni abbiamo ribadito la necessità di sinergia tra queste e le altre realtà della nostra Comunità Nazionale Italiana (CNI). L’istruzione nella nostra madrelingua è essenziale per mantenere viva l’identità e per scongiurare l’assimilazione. La scuola sola però non basta, è necessario allargare l’orizzonte delle attività e delle iniziative. Aiuta alla socializzazione e, soprattutto, è un modo per usare l’italiano. In un contesto in cui la lingua di Dante è sempre meno presente nella vita pubblica, bistrattata, (continua a pag. 2) vista da taluni con “fastidio”, perché, per crassa ignoranza, non comprendono il motivo del suo uso – che risale alla notte dei tempi – dato che oggi viviamo in Slovenia (e il bilinguismo?), dobbiamo essere noi i promotori di idee. La prassi insegna che la volontà, assieme ai propositi concreti, porta a risultati considerevoli. Il foglio, voce del microcosmo italiano delle nostre contrade, esce con alcune modifiche. La sua veste grafica è cambiata come pure la periodicità (è diventato un bimestrale). Un’altra novità è il colore, che lo renderà più accattivante. Con questi cambiamenti, cari lettori, desideriamo proporvi un periodico migliore, più curato e con maggiori approfondimenti. Con siffatte attenzioni desideriamo portare una ventata di novità, I n sintonia con la testata del nostro giornale “il Trillo”, la nota è una parola che fa riferimento alla musica, alla scrittura e alla lettura musicale; ma non solo. La stessa trova vasto uso in diversi contesti mantenendo sempre forte il legame con il concetto di segno, di segnalazione, di appunto, di spiegazione, di commento. La nota musicale è un segno ben preciso per chi lo sa leggere: vale anche per le altre note come per esempio può essere una nota di biasimo o una nota di merito scritte su un registro da un insegnante, una nota scritta in margine o a piè di pagina di un libro da un lettore, una nota di allegria portata da una persona in una festa, una di tristezza alla scomparsa di una persona cara, una nota diplomatica, sempre garbata ma molto critica, spedita ad un altro Paese, ma anche una nota dolente (la parte sgradevole di un fatto, di un avvenimento) come lo stesso Dante scrive all’inizio dell’Inferno Or incomincian le dolenti note. Delle dolenti note ma non solo 2 presentandoci con un prodotto editoriale più vicino ai connazionali, anche ai giovani che sovente considerano la Comunità più adatta ai loro nonni anziché ad essi stessi. Ma è un luogo comune. Questa ha superato i sessant’anni di vita, per forza di cose necessita propositi nuovi e orientamenti diversi. Non dimentichiamoci che il Circolo nacque in un’epoca di cambiamenti profondi e traumatici per l’intera popolazione italiana che alla fine si ridusse a minoranza. Dal 1946 ne è passata di acqua sotto i ponti, le ideologie sono tramontate e i sistemi politici si sono frantumati così come si è dissolta la Jugoslavia. Negli ultimi due decenni, poi, è cambiato tutto. Il confine che ci separava dall’Italia è scomparso, siamo diventati parte integrante dell’Unione europea, è stato di queste intendo interessarmi e, possibilmente, interessare voi. Delle annotazioni che riguarderanno il nostro vivere da cittadini, da cittadini appartenenti alla comunità italiana, da cittadini del comune di Pirano. La nota del mese è che siamo in marzo e il Consiglio comunale affronterà in seconda lettura il Bilancio di previsione per il 2012. In prima lettura sono state fatte molte osservazioni e diverse proposte di modifica dato che il bilancio prevede (nota dolente) un taglio lineare del 20% sulle voci di spesa ritenute non indispensabili. La comunità nazionale è direttamente interessata in più voci di bilancio: alcune riguardano gli istituti prescolari e dell’obbligo, dove si spera di concretizzare la promessa fatta dal governo uscente costruendo, tutto o in parte, un nuovo edificio scolastico a Sicciole. Ora siamo nelle mani del nuovo governo e vogliamo dargli fiducia. Sarà una prova anche per il nostro parlamentare on. Battelli che al nuovo governo ha dato il suo appoggio. rivoluzionato il modo di comunicare. Considerato tutto ciò, non possiamo permetterci di rimanere alla finestra e guardare come gira il mondo. Non dobbiamo trasformarci in osservatori passivi bensì è doveroso interagire ed essere attori. Altrimenti si rischia di diventare folklore! Attraverso questo foglio ci impegneremo al meglio e, coinvolgendo le persone di buona volontà, informeremo su ciò che si fa all’interno della CNI del Piranese e attorno a noi. E non dimenticheremo quanto abbiamo ereditato dal passato e dai nostri avi, perché è parte integrante del nostro essere e fa di noi quello che siamo. Per questa ragione accanto al nuovo tramanderemo il retaggio di un’identità secolare, ancora radicata malgrado le sferzate dei tempi passati. Ma è il 20% dei tagli alle attività culturali che mi preoccupa. Essenzialmente per due motivi: a) essendo veramente di bassa entità la somma finora erogata dal Comune alla Comunità, per l’anno scorso 10.180 euro tutto compreso (7680 per le attività culturali regolari, 2000 euro per 2 progetti accolti dall’apposita commissione comunale, 500 euro per la partecipazione a manifestazioni di importanza locale) un ulteriore taglio ridurrà ai minimi termini la cifra disponibile e renderà arduo l’impegno a mantenere l’offerta di un calendario ricco di avvenimenti e di contenuti di qualità; b) la poca sensibilità e professionalità manifestata dai fautori della Proposta di Bilancio per cui è difficile, anche per i tempi a venire, attendersi più disponibilità a capire, maggior apertura, specialmente mentale, alla soluzione dei nostri problemi. Se le cose dovessero andare come ci propongono, il lavoro di manutenzione all’edificio della Comunità (ricordiamo che l’edificio è sotto tutela dei beni culturali dato il suo valore storico e culturale) andrebbe interotto, l’affissione della lapide ricordo sulla casa del pittore piranese Cesare Dell’Acqua, con opere a Trieste, Bruxelles e in altre parti d’Europa, andrebbe rimandata, il recupero dei toponimi originali di Pirano e del suo territorio, cancellati, le attività andrebbero mantenute grazie allo Stato sloveno e a quello italiano: non certo una buona carta da visita per un comune, quello di Pirano, per statuto, bilingue. Tutti, o almeno la gran parte di noi, siamo consapevoli che i tempi sono difficili e che la crisi tocca ormai i vari comparti della vita pubblica come pure quelli del nostro vivere quotidiano. Rimane però un fatto: i tagli con l’accetta vanno evitati perché ciechi, non guardano in faccia nessuno, né meritevoli, né bisognosi. Tagli più o meno profondi, vanno sicuramente fatti e nemmeno noi vogliamo evitarli ma vanno eseguiti con il bisturi. Sono più difficili da eseguire ma sicuramente più giusti, oggi si direbbe più equi. P ermettetemi prima di tutto di ringraziare Lei signor sindaco e le maestranze comunali per la sensibilità riposta, in un periodo così difficile per le finanze del nostro comune, nei confronti della nostra piccola Comunità Nazionale. L’impegno profuso sembra aver prodotto risultati ragguardevoli per quel che concerne la ricostruzione della scuola e dell’asilo di Sicciole, inoltre i fondi per quest’anno che saranno elargiti alla Comunità autogestita della nazionalità italiana ha raggiunto, di questo ne debbo dare atto, il 100 per cento rispetto i valori dello scorso anno. Due voci positive anche rispecchiando la difficile contingenza economica in cui si viene a dibattere il nostro Paese ed il nostro comune. Qualcuno, anche tra i nostri consiglieri, ha dichiarato che forse è stato fatto un po’ troppo per questa Comunità, tenendo presente che la maggior parte delle altre voci del nostro bilancio hanno dovuto diminuire i loro indici. Vorrei assicurare tutti coloro che la pensano così che quanto annualmente viene richiesto dalla nostra Comunità è ben poca cosa: non si tratta di cifre notevoli, come in qualche altro caso. Quanto riusciamo a realizzare, si riesce a fare con cifre irrisorie in quanto importante è la volontà, lo spirito di sacrificio e di abnegazione che anima questo nostro gruppo nazionale. Riusciamo ad ottenere risultati più che ragguardevoli anche con pochissimi fondi e mezzi. E sta proprio qui il problema: sicuramente non costiamo troppo e per questa ragione credo sia indispensabile porre l’accento su un altro settore, che purtroppo, in generale per tutti, è stato il più penalizzato, che è quello della cultura. Il 20 per cento in meno: per noi che viviamo di cultura è estremamente penalizzante. Una comunità nazionale riesce a sopravvivere proprio e soprattutto grazie alle sue manifestazioni culturali, al suo creare cultura, al suo vivo rapporto con le proprie tradizioni. Mancando tutto ciò, viene a scemare quella linfa che la mantiene in vita: la cultura proprio. Così facendo si viene ad interrompere quel processo di recupero del nostro io culturale, della nostra essenza di sentirci Italiani in un Paese dove siamo nati e che ci rispetta. Tan- to più partendo dal presupposto che le nostre iniziative culturali non si possono, per quanto concerne le spese, paragonare con quelle ad esempio di una sola manifestazione all’Auditorio. Spendiamo poco per ottenere molto, molto per noi, per sopravvivere, per tramandare ai posteri le nostre tradizioni, la nostra cultura, insomma, per essere presenti su queste terre che ci hanno dato i natali, per collaborare ed essere partecipi col popolo di maggioranza di un programma culturale più ricco, più valido. Povero quel popolo che cultura e tradizione non ha: è inesorabilmente destinato alla decadenza e all’oblio. Ecco perché chiediamo un giusto adeguamento dei fondi da dedicare alla cultura per il gruppo nazionale italiano di Pirano, senza nessunissima detrazione. Un’altra voce importante scomparsa nel bi- “ Povero quel popolo che cultura e tradizione non ha: è inesorabilmente destinato alla decadenza e all’oblio ” lancio di quest’anno si ricollega alla toponomastica, al reinserimento delle antiche vie, dei nomi famosi che hanno segnato la nostra storia ed il nostro modo di essere di oggi. Lo stesso toponimo di Santa Lucia credo sia ormai cosa dovuta, anche se mai realizzata. Lo stemma, oppure un busto dedicato al pittore Cesare Dell’Acqua. Ben poca cosa agli effetti di eventuali ed aggiuntive spese. Altra voce importante non contemplata è la manutenzione di Casa Tartini. Mi chiedo se esista al mondo una città dove i suoi monumenti storici ed artistici devono essere conservati dalle persone che li abitano. Credo che agli effetti della tutela e della salvaguardia di Casa Tartini ci siamo impe- gnati al massimo, noi, in varie forme ed in varie maniere. Ma per quel che concerne le eventuali spese del tetto, la manutenzione della facciata, le persiane ancora da sostituire, la struttura fisica dell’edificio, insomma, credo, che in ogni Paese che si rispetti, ci deve pensare il Comune, lo Stato: si tratta di un suo obbligo morale. È interesse del Comune conservare le sue bellezze architettoniche, la sua storia, le sue tradizioni, appunto per non giungere mai agli estremi di un nostro mandracchio, oppure all’impossibile ed illogico sviluppo del traffico attraverso il centro storico, che serve soltanto a deturpare, annichilire la vita e le tradizioni di questa, che è certamente una delle più belle città della penisola istriana. Egregi signori, in questo contesto, che sia chiaro a tutti, non cerco eventuali colpe, in quanto che se di colpe andiamo cercando credo debbano andare valutate e considerate, traslate nel tempo e le cui cause credo non si possano addebitare soltanto all’oggi: ma sono l’insieme anche di sfortunate contingenze e forse anche di maldestre ed ingiustificate inserzioni politiche. Lo scopo di tutto ciò non è l’interesse comune, il realizzare assieme un traguardo che sia valido per tutti, bensì la supremazia politica, il disprezzo dell’avversario, anche a scapito dei nostri comuni valori ed ideali. Purtroppo anche questa è democrazia. Tutto ciò egregi signori, prima di proporvi la posizione della nostra Comunità nel comune di Pirano, argomento che sarà trattato credo nella prossima riunione del nostro consiglio comunale. Personalmente, nell’auspicio che le nostre osservazioni vengano giustamente valutate e prese in considerazione, e partendo dal presupposto della grave situazione finanziaria che il nostro comune si trova, darò parere positivo al bilancio proposto, con la ferma intenzione e possibilità però di far modificare le voci proposte a nostro svantaggio. È ben poca cosa, in realtà. Si tratta di una manciata di euro in confronto di altri ben più salati costi, ma che per noi rappresentano la sopravvivenza: la possibilità per continuare ad esistere e produrre cultura. Bruno Fonda Grazie. 3 abbinamento ai giusti vini, ed è diventata nel tempo, per i viticoltori, i soci e gli attivisti della Comunità, il simbolo dell’anno passato insieme. Quindi, Bacco, anche stavolta ha deciso di rendere omaggio alle festività, nei giorni in cui a stomaco e a palato tutto o quasi è permesso, anche in tempi difficili, di chiudere il 2011 con tanti tesori nel bicchiere e a farci divertire con un repertorio musicale romantico, alternato a canti e melodie e parti di recitazione. Ad inaugurare la serata è stato Bruno Fonda, vicesindaco del Comune di Pirano che con il suo saluto ha dato il via all’intrattenimento e alla degustazione. Ad ogni festa che si rispetti, tra gli invitati e graditi ospiti, ci sono stati momenti di ringraziamento per tutti i produttori di vino che hanno aperto le cantine, permettendo a Vittorio Lusa, anima e motore della storica festa, in collaborazione con Manuela Rojec, Fulvia Zudič e Adriana Cah di raccogliere i campioni di vino per la serata: 44 bianchi e 20 rossi. In merito alla quantità, durante la campionatura è stata registrata una flessione dovuta a mille motivi, uno per tutti, l’attualità vinicola del nostro territorio che è decisamente cambiata. Ma la A 4 nche stavolta, la Comunità degli Italiani “G. Tartini” di Pirano è arrivata puntuale al suo appuntamento festivo di dicembre 2011. Nella serata di domenica precedente il Natale tutti gli organizzatori dell’evento e il numeroso pubblico si sono ritrovati tra i tavoli del Ristorante “Pavel 2” di Liliana Lovrečič Protič. In questo ormai tradizionale luogo di incontro, gli invitati e i partecipanti alla festa sono stati accolti dalla musica leggera italiana interpretata dal Duo-Piero Pocecco e Gianni Collori. Ma la regina della serata è stata la Festa del vin, ideata 23 anni fa con lo scopo di promuovere la cultura enogastronomica legata storicamente al nostro territorio. È sempre e rimarrà una festa che unisce i sapori della tradizione in Allegria e ciacole In alto a sinistra: Ana Argentin ritira il primo premio per le fritole. Sotto a destra: il numeroso pubblico accorso alla manifestazione qualità di questi tesori nel bicchiere, sono stati valutati dalla giuria composta dagli esperti del settore: Tilen Praprotnik, Sergio Vuk, Anko Lacovich, Miran Korenika e Marino Vocci. Al tavolo della giuria per i conteggi Adriana Cah, alla preparazione delle bottiglie Denis Fakin e al tabellone Alberto Manzin. Ringraziamenti anche a Laura Slama Giachin che come tutti gli anni ha preparato il tabellone. Nella scala dei punteggi, ai primi tre vini per categoria-bianchi e rossi, con le più alte valutazioni, sono state assegnate le coppe e per i primi, ognuno con un altro rinomato prodotto, il prosciuttto. E allora, con i calici ancora in alto, tutti i complimenti e ancora applausi ai vincitori del 2011 che sono per i vini bianchi Claudio Pucer, Evelino Špeh e Mario Calcina, rispettivamente per il primo, secondo e terzo premio. Invece, con un tocco al femminile, il primo posto nella categoria dei vini rossi è stato assegnato a Sonja Knez, seguita da Branko Leban e da Sergio Bubola. La Festa del vin è l’occasione per un tuffo nel passato, alla riscoperta di antiche e genuine tradizioni che si ritrovano nella Tombola in Piranese con tutta la pas- sione e l’amore per le stesse di Ondina Lusa. Mentre un altro momento di condivisione con le buone cose di una volta mai dimenticate delle feste natalizie sono i dolci: le fritole sulle tavole in festa che sono state giudicate durante la serata da Martina Vocci, Jessica Acquavita, Daniela Sorgo e da Igor Weigl in costume, nelle vesti dell’illustre Giuseppe Tartini ha presieduto la giuria. Chissà, all’epoca, quale sarebbe stato il giudizio dell’amato Tartini in merito ai tanti piatti di fritole da gustare? Avrebbe senz’altro premiato tutte le brave signore che hanno partecipato alla gara con un omaggio musicale composto per l’occasione, e poi spinto dalle papille gustative, avrebbe premiato Ana Argentin assegnandole il primo posto, Dora Benčič al secondo e Marina Knez al terzo posto. E così è andata, brave e complimenti a tutte, passate parola, anzi tramandate le vostre ricette ai giovani, e alla prossima edizione. Il tempo della festa è stato arricchito dalla presenza di Jessica Acquavita della Comunità degli Italiani di Buie, rinomata terra di ottimi vini, che a tutti ha regalato il recital Barbera e Champagne. Sono Premiati i prodotti migliori Da sinistra: Claudio Pucer, Evelino Špeh e Mario Calcina con le coppe per il vino bianco seguiti altri regali, altri pensieri in musica dal gruppo mandolinistico “Serenate” guidato da Arcangelo Svettini che ci ha fatto sentire e cantare i brani La mula Jole, Ruža crvena e Marina, mentre la partecipazione straordinaria di Cesarina Smrekar ci ha ricordato la popolare Marieta monta in gondola. Una terra può essere raccontata in vari modi, attraverso uno dei suoi prodotti più amati, come può essere il vino. Piccole storie, aneddoti delle tradizioni di una volta, che ai giorni nostri cambiano forma, ma non la sostanza, sono state raccontate nella divertente e spassosa pagina dal titolo 40 anni fa, da Ruggero Paghi, responsabile della Filodrammatica e dall’interprete Noel Celar. Bacco ha continuato a farci divertire e a divertirsi con noi, quando tutti i presenti sono stati invitati ad alzare i calici con i vini premiati per brindare sulle note de Alla salute dei nostri padri, nell’esecuzione del gruppo vocale “G. Tartini” che alla serata ha dedicato altre melodie e canti; Trincaton, La strada nel bosco e per concludere Va all’ombra Nineta. Altra musica e tante canzoni dal Duo-Piero e Gianni che hanno accompagnato ogni piatto di portata, anche i mitici capussi e luganighe, ogni brindisi con i vini nuovi, le tante “ciacole” tra i tavolini e l’augurio collettivo di Buon Natale 2011 e di un Felice Anno Nuovo. Alla Festa del vin, come ogni anno, anche stavolta il tema dell’uva e del vino è stato il filo conduttore dei lavori realizzati dal gruppo di pittura, guidato da Liliana Stipanov, dei lavori manuali guidati da Gracijela Mušič e Loredana Ruzzier e i lavori del gruppo di ceramica guidato da Apolonija Krejačič, donati ai partecipanti della tombola in piranese. Se vi ho stuzzicato la gola e la vostra curiosità, a testimoniare tutta l’allegria e il divertimento della Festa del vin ci ha pensato Joey Palakovič del gruppo fotografico CIP. Daniela Sorgo 5 Da due lustri all’insegna dell’allegria e della tradizione TUTTI IN MASCHERA GRAN BALLO DI CARNEVALE: 10 ANNI DI IDEE E DIVERTIMENTO A PIRANO Rivive il trenino L’allegra compagnia della “Piranzana” piazzatasi al secondo posto È tempo di Carnevale, la festa più colorata della tradizione, del travestimento, dell’allegria e dello scherzo per eccellenza. Una storia vecchia di secoli e che affonda le proprie radici in celebrazioni tipiche del mondo antico, nate come momenti collettivi che nel tempo si sono trasformate sempre più in feste a carattere folcloristico con spettacoli, musiche e dolci tentazioni. Nasceva proprio così, dieci anni fa, nello spirito caratteristico di questo rito collettivo, il Gran Ballo di Carnevale, dall’idea di Fulvia Zudič e Dragan Klarica che dalla prima edizione del 2003 hanno desiderato condividere la tradizionale atmosfera gioiosa e scanzonata del Carnevale per portarlo al posto d’onore che gli spetta, al 6 Teatro Tartini. Ed ecco subito arrivare il successo dell’evento organizzato dalla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano in collaborazione con la comunità autogestita della nazionalità italiana di Pirano, il Comune di Pirano e il Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia. Tra mille volti colorati, il primo Gran Ballo è stato un trionfo per gli stessi organizzatori, per i partecipanti e per tutta la cittadinanza che per almeno qualche ora ha visto il mondo intero vestirsi di festa dimenticandosi la propria vera identità, accompagnati dalla musica della “Witz Orchestra”, dallo spettacolo del Club sportivo “Flip” di Pirano e dai passi di danza dei ballerini della Scuola di ballo di Lidia Cerovac di Capodistria. Allo scoccare della mezzanotte, ancora sorrisi, schiamazzi e applausi per le maschere più belle e i gruppi più curiosi e originali. Molte cose sono cambiate dalla prima edizione del Gran Ballo di Carnevale, ma la preziosa testimonianza della voglia di divertirsi e di organizzare rimane e si rinnova negli anni in maniera sempre originale. Nelle precedenti edizioni, si è ampliata la collaborazione e la partecipazione all’evento con il “Grand Hotel Portorož” di Portorose, l’Auditorio di Portorose, la CI di Capodistria, l’Associazione “Anbot” di Pirano, il Centro giovanile sportivo e il Laboratorio di maschere artigianali “Lorymask” di Parenzo. Pronti sul palco a respirare l’aria di festa a suon di musica, per catturare l’attenzione del pubblico e strappare qualche sorriso, portando nelle ore un po’ di felicità, si sono alternati nelle edizioni: la “Witz Orchestra” che torna quest’anno per celebrare la prima decade, nel 2004 il gruppo “Barič e pitani brancini”, l’anno successivo è toccata alla “Classic Evergreen Orchestra” con la cantante Eva Hren, nel 2006 alla “Witz Orchestra”, l’anno seguente ci hanno fatto ballare i “Faraoni” e il dj Adriano Roj che ha continuato nella collaborazione, mentre alle ultime quattro edizioni ci ha fatto sognare la musica dei “Best Company Band”. Ogni edizione è stata una grande festa che ha arricchito il Gran Ballo nelle sue proposte, invitando ballerini e danzatori, bambini e adulti ad aprire ufficialmente le danze. Tra spettacoli e canzoni si sono presentati i ballerini della scuola di ballo di Lidia Cerovac, la scuola di ballo “Metulj” e “Art Dance”, la sfilata dei componenti della Giostra, l’Associazione culturale di rievocazione storica di Parenzo e Miriam Monica col teatro dei bambini hanno partecipato con il numero dedicato al mare e alle meduse. Nella memoria di tutti ancora oggi è sempre vivo il ricordo della straordinaria partecipazione, come ospite d’eccezione, del grande uomo di spettacolo della televisione italiana: Pippo Baudo. Come ogni anno anche per questo inverno piranese è arrivato il momento di tirar fuori maschere e costumi e acquistare coriandoli e stelle filanti. Come ogni anno, anche per questo 2012 la presentazione del Gran Ballo di Carnevale in programma il 18 febbraio al Teatro Tartini, si è svolta al “Grand Hotel Portorož” di Portorose alla quale è seguita l’apertura della mostra Maschere. Si tratta dei lavori realiz- zati dai partecipanti ai laboratori artistici e dal gruppo di pittura guidati da Fulvia Zudič e Liliana Stipanov sulle maschere in cartapesta realizzate da Loredana Musizza e dal suo laboratorio artigianale. Da questo è uscita la Maschera d’oro per premiare la miglior maschera o gruppo della decima edizione. Per liberare la fantasia e per calarsi nei panni di uno, nessuno o centomila personaggi per l’occasione dei primi dieci anni del Gran Ballo di Carnevale, la Comunità degli Italiani, ha sfogliato l’album degli eventi piranesi più significativi per ricordare a tutti il 110 anniversario della Parenzana e il secolo di vita del tram di Pirano. E ancora, mascherarsi una volta l’anno fa bene e allenta le tensioni della quotidianità lasciandoci a ridere di noi stessi, con un boccone di “golosessi” carnevaleschi, anche meglio. Daniela Sorgo Atmosfera d’inizio Novecento Vanja Pegan, “radio d’epoca”, e Marisa Zottich De Rosario, una delle passeggere della “Parenzana”, gruppo che ha ottenuto il primo premio. Uno dei motivi di quest’anno è stato proprio il treno della “Trieste-Parenzo” in occasione del suo centodecimo anniversario 7 S P E C I A L E Same same but different VIAGGIO IN VIETNAM Il Paese del sud-est asiatico nel reportage di una giovane connazionale di Nicoletta Tul L ’estate scorsa ho passato due magnifici mesi in Indocina, un viaggio da Hanoi a Saigon. Un’avventura tra antichi templi Cham, piantagioni di tè e risaie, montagne e spiagge tropicali. Illustrerò il mio viaggio in cui ho scoperto lontane e magiche piantagioni di tè e vi racconterò antiche leggende. HANOI E IL NORD Come in ogni altra grande città anche ad Hanoi quello che conta è il look. Ecco quindi una lista delle diverse tipologie di stile che potete osservare, cercando di non farvi investire nelle vie di questa città. 8 IL TIPO/LA TIPA DA MOTORINO Rappresentano il 90% della totalità di look. Per essere un prefetto motociclista molesto necessiti di: Una mascherina anti-smog con interni in morbido cotone bucherellato ed esterni colorati e super alla moda, le fantasie spaziano dal finto Gucci al tartan scozzese alle fantasie tropicali. Il giubottino anti-smog e anti-polvere in stile con la mascherina, è un soprabito leggero sempre con interni in cotone traspirante (si fa per dire) che può avere la stessa fantasia della mascherina o in tinta a contrasto, inoltre le maniche sono allungate a coprire tutta la mano, prote- zione totale durante la guida. In caso di pioggia: K-way in plastica leggera sempre in coordinato con i toni del soprabito o in plastica più pesante se diluvia. Anche in questo caso se ne trovano di diverse fogge, dalla forma a pipistrello al pinguino. Per i più piccini c’è l’impermeabile a forma di panda da abbinare alla mini mascherina con la faccina da panda. Per finire il casco, che ovviamente è solo una questione di stile, quindi bando ai vecchi caschi integrali che fanno sudare, qui si usano gli elmetti da fantino! Questi elmetti hanno interni in plastica ricoperti di cotone, esternamente sono coloratissimi e sono abbinabili al resto del look. Lungo le strade più trafficate si trovano negozi che vendono cappelli ed elmetti. Per i più giovani ci sono i caschi con i protagonisti dei cartoni animati più famosi mentre per le signore ci sono i caschi-cappellini da pic-nic ornati da fiori e piumaggi. I signori meno alla moda usano gli elmetti da vietcong che si possono comperare in qualsiasi negozio di souvenir. E per le famiglie l’accessorio immancabile è la cintura porta bimbo con la quale si aggancia il bambino alla vita, anche questa in vari colori. Paesaggi differenti Una casetta di pescatori su zattera a Ha long bay. Sotto: le due ruote sono il mezzo di trasporto più usuale sulle quali viaggia ogni tipo di merce. A Mui ne un motorino stracarico di matterassi “ Giovani donne con volti completamente rifatti per sembrare più occidentali ” LA RAFFINATA POVERTÀ DEI NONNI Loro sono i miei preferiti. I nonni vietnamiti hanno la calma e la tranquillità dei vecchi saggi orientali. Di solito sono vestiti poveramente ma con gusto e sobrietà. Per il nonno, pantaloni neri o grigi, camicia chiara o camicia tradizionale in lino nero con bottoni in stoffa. In alternativa canottiera e pantaloni del pigiama, rigorosamente a righe, ciabatte o sandali scuri. Per la nonna, capelli raccolti, camicia a fantasia floreale abbinata a pantaloni nello stesso tessuto oppure versioni più semplificate del tradizionale ao dai, sandali infradito o in paglia di riso e l’onnipresente cappello conico. Se la nonna vende frutta al mercato necessiterà anche di un impermeabile per proteggersi dalla pioggia e dei classici cesti che pendono da una sbarra di legno sostenuta in perfetto equilibrio su una spalla. IL PIGIAMA DA PASSEGGIO All’inizio questa categoria di stilosi lascia perplessi gli occidentali abituati a considerare il pigiama un indumento da notte. Qui il pigiama ha un doppio ruolo; molte signore e giovani donne che abitano nelle brulicanti stradine della città vecchia, si mettono in pigiama e dopo cena passeggiano sul lungo lago, prendono un gelato o un frullato ghiacciato, chiacchierano, fanno vita sociale e poi sono pronte ed abbigliate per andare a dormire. Praticamente qui è un pigiama party ogni sera. Questo stile è davvero geniale, quante volte capita di sentirsi talmente stanchi da non riuscire nemmeno a spogliarsi per andare a letto? Con questa tecnica anche se si è stanchi morti non bisogna preoccuparsi, ti lanci nel letto e sei a posto. E per rimanere aggiornati sulle ultime tendenze ci sono le sfilate di moda dedicate ai pigiami, nelle quali bellissime indossatrici sfoggiano pigiami, ciabatte e bigodini nei capelli. L’INVASIONE DELLE MARCHE OCCIDENTALI Anche qui ci sono i mentecatti che hanno bisogno dei loro status symbol per sentirsi vincenti. Porsche, Mercedes e Bentley guidate da donnine in tacchi, uomini sospetti o generali in divisa ne ho viste tante. In pieno boom economico iniziano a crearsi sostanziali differenze tra la gente comune ed i ricchi privilegiati. Giovani donne con volti completamente rifatti per sembrare più occidentali, vestite con camicette leopardate e tacchi vertiginosi. E poi la maledizione delle borse Louis Vuitton. Ma quanto guadagna la Vuitton? È mai possibile che in qualsiasi angolo del pianeta l’unica costante siano queste borsette? LEZIONE DI CONVERSAZIONE Ecco le 5 regole d’oro per fare una perfetta conversazione in vietnamita anche se voi il vietnamita non lo conoscete: 1. Sorridete sempre come ebeti, è il modo 9 migliore per risultare simpatici ed innocui. 2. Cominciate la conversazione con un sonoro “Chin chao”, che significherebbe ciao, saluti, buon giorno; almeno credo. 3. L’omino di fronte a voi parla per tre ore gesticolando, mentre voi sorridete, e lui continua a parlare ma ad un certo punto si ferma. Voi con stile alzate il pollice e dite “Number one!”. Lui ne sarà estasiato. 4. Fate finta di sapere qualche parolina di vietnamita e lanciate dei versi a casaccio ma sempre mangiandovi le parole, tipo: “Njaaa”, “njoiii”, “ahhhoohhhhh”, “taaahaaaaa”. 5. Per finire in bellezza salutate con il saluto tradizionale, unendo le mani davanti a voi e piegando il capo e poi dite in sequenza: “Number one!”, “by by”, “chin chao”. Seguendo queste semplici regole 10 I due lati della medaglia L’autrice del reportage in una piantagione di tè a Lai chau, al confine con il Laos. Sotto: un groviglio di cavi elettrici a Saigon non potrete sbagliare, ve ne andrete felici dal vostro tavolo e avrete fatto la figura da idioti ma sempre con stile. IL CENTRO. LA CITTÀ DELLE LANTERNE Hoi An è rimasta miracolosamente intatta alle guerre che si sono succedute in Vietnam ed ora la vediamo proprio come era 300 anni fa, con tanto di camminata sul lungo fiume, stradine anguste, il ponte giapponese coperto, le antiche casettine basse con il terrazzo pieno di lanterne colorate. Peccato che sia diventata un lunapark per turisti, ma può capitare di perdersi fra le sue strade piene di fascino e di ritrovar- si in una città asiatica di qualche secolo fa, almeno fino a quando un venditore di souvenirs non vi sveglierà dal sogno ad occhi aperti. Il centro cittadino è chiuso al traffico (miracolo!) e quindi alla sera è bellissimo mangiare seduti sulle solite mini mini mini panchine sul bordo del fiume illuminati dalla luce delle lanterne. I piatti tipici di Hoi An sono “la rosa bianca” un raviolo di pasta di riso ripieno di gamberoni e cotto al vapore ed il “cau lao” un piatto con noodles di grano all’uovo, verdure, crostini di riso, germogli e fettine di maiale cotto ...una gran goduria. Questa città è piena di cani pechinesi, molto vecchi e ciechi che si orientano annusando le pipì dei loro amiconi e non cadono mai nel fiume, e di sartorie con sarti che lavorano giorno e notte e riescono a riprodurre qualsiasi modello immaginabile nel giro di qualche ora. IL SUD E SAIGON. LA VECCHIA DELLE BANANE “Qui è tutto un chui chui (banana) business” C’è una signora a Saigon cha avrà almeno novant’anni, capelli bianchi raccolti, completino sobrio in lino e cappello di paglia. Ha un piccolo baracchino con cucina ambulante ed è fissa da anni nella sua solita strada. Al mattino vende banane: verdi, gialle, rosa, acerbe, mature, fritte in pastella, cotte nel riso; al tardo pomeriggio vende marijuana e dopo le otto di sera organizza incontri tra turisti e quelle che lei chiama le sue crazy girls! Agricoltura tradizionale La popolazione del Paese asiatico è in buona parte contadina, nella foto una risaia nei pressi del sito archeologico di My’son, non lontano da Hoi an 11 SCUOLE NOSTRE I RAGAZZI E GLI INSEGNANTI SCRIVONO Scuola dell’infanzia “La Coccinella”, Unità di Lucia A nche quest’anno in occasione delle festività natalizie nella nostra scuola dell’infanzia abbiamo organizzato un laboratorio creativo pomeridiano, dove i genitori insieme ai propri bambini hanno dato sfogo alla loro inventiva e fantasia. Il pomeriggio del 29 novembre ci siamo ritrovati tutti insieme: il gruppo dei più piccini, il gruppo dei Coniglietti e quello degli Aquiloni per trascorrere insieme un pomeriggio piacevole dedicato alla realizzazione di addobbi e motivi natalizi. Bambini e genitori insieme hanno usato materiale di scarto per creare LA MAGIA DI DICEMBRE Scuola dell’infanzia “La Coccinella”, Unità di Sicciole Q uante belle cose sono successe a dicembre! Ogni settimana al nostro asilo ci sono state grandi sorprese e noi ci siamo divertiti da pazzi. Adesso ve le raccontiamo tutte. Un pomeriggio, assieme ai genitori, abbiamo preso parte al consueto laboratorio natalizio. Abbiamo deciso di realizzare tante ikebane e ci siamo riusciti! Una mattinata l’abbiamo dedicata ai biglietti augurali. Per farne tanti abbiamo collaborato con l’asilo sloveno “Barčica”. In ogni stanza dell’asilo si potevano creare biglietti augurali diversi; ci siamo divertiti un mondo a scorrazzare di qua e di là! Alla fine, abbiamo fatto talmente tanti bigliettini che se li avessimo mandati tutti insieme avremmo sicuramente intasato le poste! La seconda settimana di dicembre l’abbiamo passata, invece, immersi nel mondo magico delle fiabe. Ogni giorno le maestre ci hanno 12 dei piccoli capolavori: pendagli, Babbi Natale, cartoline augurali, pinguini, angioletti, alberi di Natale... capolavori che, orgogliosi, hanno portato a casa come decorazioni da appendere sull’albero di Natale, cartoline da scrivere ai parenti, alberelli e angioletti da appendere alla finestra della propria cameretta… I genitori e i bambini sono stati bravissimi: con tanta pazienza e impegno hanno creato tanti addobbi, alcuni dei quali abbiamo usato per addobbare gli spazi ludici del nostro asilo. Il laboratorio creativo non è stato organizzato solo per lavorare e creare insieme, ma anche e soprattutto per incontrarci, per conoscerci meglio, per parlare liberamente in un’atmosfera rilassata e amichevole. raccontato una fiaba invernale e ogni volta l’hanno fatto in un modo diverso: con i burattini, giocando con le ombre e proiettando immagini su un grande telo. Abbiamo passato così delle splendide giornate nella biblioteca dell’asilo adibita per l’occasione a paese delle fiabe. Nella stessa settimana ci siamo anche divertiti a fare i pasticceri. Sì, avete capito bene, per magia siamo diventati pasticceri! Grazie all’aiuto della mamma di Lara e Laura abbiamo preparato tanti, ma proprio tanti dolci golosi ed anche una salutare macedonia di frutta condita con del gustoso miele. Lo stesso giorno, di pomeriggio, abbiamo preparato anche una sorpresa per i genitori: lo spettacolino natalizio, dove tutti hanno potuto sentire e vedere le nostre doti canore e ballerine! Alla fine dello spettacolino abbiamo invitato i genitori a rifocillarsi con le squisitezze che abbiamo preparato al mattino. È stata una vera festa! E non è finita qui con le sorprese! Durante la settimana che precede il Natale ci siamo tuffati nel meraviglioso mondo de Le mille e una notte. Al suono della musica orientale e con l’aiuto della maestra Jana abbiamo ballato come Aladino e Jasmine nel palazzo del sultano. Abbiamo anche assistito ad una spassosa scenetta con tema invernale dove gli “attori” I pomeriggi organizzati in compagnia dei genitori sono sempre caratterizzati dal buon umore, dall’allegria e dalla voglia di condividere ancora tanti momenti speciali come questo. Erica Ferko erano, pensate un po’? le nostre maestre e il maestro! Da veri critici teatrali abbiamo giudicato le loro doti recitative e li abbiamo promossi a pieni voti, perché sono stati proprio bravissimi! Ci hanno fatto divertire davvero tanto. Dopo esser tornati nella nostra classe ed esserci messi tranquilli a giocare, chi ci interrompe facendoci sobbalzare dalla sorpresa? Proprio lui, Babbo Natale in persona! Era tanto stanco e lo abbiamo fatto accomodare su una sedia. Mentre si riposava ci ha spiegato del lungo viaggio che ha dovuto sostenere per venire a trovarci. Ci ha portato anche tanti doni. E questo, lo sapete cosa significa? Significa che durante l’anno siamo stati proprio bravi! Noi, per ringraziarlo, gli abbiamo cantato le canzoni natalizie. Tutto questo movimentato dicembre si è concluso con il pranzo di gala preparato per noi dalle cuoche dell’asilo. A lume di candela, su tovaglie natalizie, abbiamo gustato un pranzo con i fiocchi: tre portate di delizie! Primo, secondo e dessert (una torta buonissima). E noi abbiamo saputo rendere giustizia a questo pranzo principesco! Adesso sapete quanto ci divertiamo all’asilo e lo faremo di sicuro ancora per tutto l’anno che verrà. Sebastijan Chiavalon e i bambini Scuola dell’infanzia “La Coccinella”, Unità di Sicciole È stata una giornata ricca di nuove esperienze e all’insegna della collaborazione tra le scuole della nostra comunità, quella che i bambini della sezione di Sicciole della scuola dell’infanzia “La Coccinella” hanno passato in compagnia degli alunni della I classe del ginnasio “Antonio Sema” di Pirano. Una giornata particolare, quella di giovedì 26 gennaio, che segna l’inizio di una serie di incontri tra le due istituzioni, con lo scopo di avvicinare il mondo della scuola a quello della scuola dell’infanzia. Accolti calorosamente dagli alunni e dalle insegnanti di biologia, i piccoli hanno partecipato ad un’ora di laboratorio durante la quale i ginnasiali hanno esposto un interessante esperimento di biologia sul processo di inquinamento delle risorse idriche presenti nel sottosuolo dovuto a una cattiva gestione dei rifiuti. I bambini hanno seguito con interesse e attenzione le fasi dell’esperimento, sia per la bravura dei ragazzi nell’esporlo che per i materiali inusuali e “appetitosi” che hanno usato: cereali, latte, panna e granella di cioccolato, infatti, si sono magicamente trasformati in terriccio, pietre, acqua, erba, foglie e alberi! L’esperimento, spiegato dai bambini, si è svolto ESCURSIONE A VILLA MANIN E UDINE Ginnasio “Antonio Sema” I l 21 dicembre 2011 le prime due classi del Ginnasio “Antonio Sema” di Pirano e le prime due classi del Ginnasio “Gian Rinaldo Carli” di Capodistria hanno visitato la mostra sull’espressionismo Die Brucke a Villa Manin e il museo Diocesano con le gallerie del Tiepolo a Udine. Lo scopo di questa escursione era quello di farci conoscere gli autori e lo stile del movimento espressionistico Die Brucke e presentarci Giambattista Tiepolo, pittore veneziano noto per i suoi affreschi. Partiti alle 7.00, dopo circa due ore di viaggio siamo arrivati a Villa Manin. En- trati nella villa la visita cominciò subito. Sin dalla prima stanza abbiamo iniziato a compilare le schede sulle opere d’arte che ci ha fornito la nostra prof.ssa di storia dell’arte. Ascoltando la guida ho potuto apprendere che gli autori volevano rappresentare la realtà senza falsificazioni da un punto di vista soggettivo. Nelle loro opere il colore ha la funzione di rappresentare fortemente le emozioni. Autori come Erich Heckel, Fritz Bleyl, Ernst Ludwig Kircher, Karl Schmitt-Rottuf, Emil Nolde, ecc. si ispirarono a Van Gogh. Una curiosità che ho potuto notare è che tutti gli autori usavano la tecnica dell’olio su tela. Conclusa la visita, ci siamo avviati verso Udine dove abbiamo visto alcuni edifici rilevanti come la loggia del Lionello, la loggia di San Giovanni con la torre dell’Orologio, il castello di Udine, la chiesa di Santa Maria di Castello e l’arco Bollani. così: “Siamo andati a scuola a guardare gli esperimenti che fanno i grandi. Ci hanno mostrato come si sporca la terra. Prima in un bicchiere di plastica si mettono i biscotti e i cereali. Poi hanno aggiunto il latte, la panna e piccoli cioccolatini colorati. I cereali erano la terra e i sassi, il latte acqua sotto la terra, la panna era la terra. I cioccolatini erano erba, foglie e alberi. Hanno messo acqua con i coloranti che è andata giù in fondo fino al latte. È diventato sporco sporco. Poi abbiamo bevuto con la cannuccia e mangiato con il cucchiaio”. Una volta finita la dimostrazione, i bambini hanno letteralmente fatto merenda con l’esperimento! Latte e cereali, però, non sono bastati a saziare la loro curiosità, e così, guidati dai ragazzi e dalle insegnanti, hanno potuto non solo vedere ma anche toccare tutti gli strumenti del laboratorio, dal microscopio allo scheletro umano, dagli alambicchi agli ossicini di piccoli animali. Alcune impressioni dei bambini riguardo a questa giornata particolare: “Non si deve buttare le ‘scovazze’ sul prato”. “La mela non fa male alla terra perché viene mangiata dagli animaletti o diventa terra come il ‘compost’”. “Ho visto degli armadi dove ci sono le cose per fare i diamanti” (modellini di atomi e molecole). “Ho visto le ossa del corpo, come sono fatte, non sono riuscito a contarle tutte”. “A me piaceva il microscopio perché si vedono le cose più grandi”. “Mi piaceva mangiare i cereali”. I bambini e gli insegnanti della scuola dell’infanzia “La Coccinella” ringraziano il ginnasio “Antonio Sema” per l’accoglienza, e non vedono l’ora di poter ripetere la felice esperienza. Sebastijan Chiavalon Dopo un po’ di tempo libero, al Museo Diocesano abbiamo visitato le gallerie del Tiepolo. La visita è iniziata dallo Scalone d’onore. Giambattista Tiepolo, giovane ma promettente artista veneziano, venne incaricato dal patriarca Dionisio Dolfin, di decorare il soffitto dello Scalone d’onore. Nella sala del trono abbiamo potuto ammirare ben 117 ritratti dei predecessori di Dionisio Dolfin. Poi abbiamo proseguito nella galleria degli ospiti che era pure affrescata dal Tiepolo. Abbiamo infine concluso il giro nella biblioteca patriarcale che custodisce un prezioso patrimonio librario raccolto dai predecessori di Dionisio Dolfin e da lui incrementato con diversi testi di grande importanza. Una delle cose molto positive di questa escursione è stata quella d’aver condiviso la giornata con i ragazzi del ginnasio di Capodistria con i quali abbiamo passato dei bei momenti. Andrej Antonič 13 MIX RUBRICA D’INfORMAZIONE PER GLI AMANTI DEL CINEMA INVITO ALLA COLLABORAZIONE Q uest’anno la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” promuoverà un ciclo di incontri dedicati alla vita e al lavoro nelle saline del nostro comune. Nel corso degli appuntamenti proporremo alcuni tasselli riguardanti un’attività economica profondamente legata alla storia del nostro territorio e alla vita dei suoi abitanti. Gli incontri daranno la parola anche agli ultimi “salineri” in qualità di testimoni diretti di un lavoro tradizionale che nel passa- to aveva determinato la fortuna di Pirano. Desideriamo perciò coinvolgere quanti possono fornire la loro preziosa testimonianza, che costituirà una fonte importante anche in previsione della pubblicazione che raccoglierà i materiali delle presentazioni, delle conversazioni e degli approfondimenti. Coloro che possono e desiderano contribuire all’iniziativa sono pregati di contattare la nostra segreteria. Vi ringraziamo per la collaborazione. BIBLIOTECA DIEGO DE CASTRO D esideriamo informare i nostri gentili lettori che la nostra Biblioteca dispone quest’anno di nuovi libri ordinati su segnalazione di voi lettori. Vi invitiamo quindi a farci visita per prestarvi le novità che abbiamo a disposizione. Oltre ai libri la nostra Biblioteca dispone pure di riviste su svariati argomenti che potete consultare. BIBLIOTECA DIEGO DE CASTRO STANZA RICORDO GIUSEPPE TARTINI ORARIO Lunedì dalle ore 10 alle ore 12 Giuliana Del Giusto Martedì dalle ore 10 alle ore 12 Gianna Roškar Mercoledì dalle ore 16 alle ore 18 Ondina Lusa Giovedì dalle ore 14 alle ore 16 Daniela Sorgo Venerdì dalle 10 alle ore 12 Kristjan Knez ORARIO Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 12.00 dalle ore 17.00 alle ore 18.00 Lunedì chiuso Prezzo del biglietto: adulti: 1,50 €; studenti e pensionati: 1,00 € NUOVI PROGETTI L ’Assemblea della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini“ di Pirano (nel prosieguo la CI), preso atto del mutato sistema di finanziamento dei programmi socioculturali da parte dell’Unione Italiana, che ora prevede l’erogazione della CI ai soggetti interessati di detti finanziamenti in piena autonomia e responsabilità di gestione, ampliando in tal modo la cerchia dei possibili promotori di progetti e la creatività stessa nell’ambito socioculturale del GNI, ha deliberato di erogarli ai singoli promotori previa presentazione di progetti concreti. Allo scopo la CI pubblica il seguente INVITO ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI S’invitano tutti gli interessati che soddi- 14 sfano le condizioni del presente invito a concorrere all’assegnazione di fondi per la realizzazione di singoli progetti, che dovranno soddisfare i seguenti criteri: • i progetti dovranno essere presentati corredati da adeguata quantificazione, tempistica di realizzazione, descrizione del prodotto finale e dovranno essere rendicontati; • i progetti dovranno indicare l’eventuale compartecipazione di altri cofinanziatori; • il singolo progetto dovrà indicare il responsabile promotore dello stesso; • il singolo responsabile promotore potrà presentare un unico progetto nell’ambito di questo bando; • i progetti potranno essere presentati esclusivamente da membri ordinari T empo fa le Comunità autogestite della nazionalità di Pirano, Isola e Capodistria hanno ricevuto in consegna, dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria, una videoteca molto ampia composta 193 DVD. Questi comprendono film di tutti generi e di svariati registi, per nominarne solamente alcuni: Zeffirelli (Callas forever), Antonioni (Deserto rosso), Rosi (Dimenticare Palermo), Fellini (La voce della luna), Verdone (L’amore è eterno finché dura), Bertolucci (Io ballo da sola), Salvatores (Marrakesh Express), Pasolini (Medea – Le mura di Sana’a), Risi (Ragazzi fuori), Lizzani (Parlando di cinema…) e tanti altri ancora. Ci sono inoltre film di animazione come Il mondo incantato di Peter Coniglio 1, 2 ,3, un cofanetto sulla Storia d’Italia di Folco Quilici, e molti DVD sui Parchi nazionali e regionali italiani. Data l’ampia scelta di film invitiamo tutti i lettori de “il Trillo” a venire in Comunità, in orario di biblioteca, a prendere in prestito i DVD! Nadia Zigante della CI; • il massimale del finanziamento per singolo progetto ammonta a 1.000,00 €; • i progetti dovranno essere presentati entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’Invito su “il Trillo” in busta chiusa e recare la scritta “Adesione all’Invito alla presentazione di progetti” • in merito all’approvazione dei progetti deciderà definitivamente l’Assemblea della CI, che nella scelta adotterà i seguenti criteri prioritari: a) affinità del programma alle attività ed agli obiettivi socioculturali del GNI e b) eventuali sinergie tra singoli progetti e tra i progetti ed il territorio. Il presidente Manuela Rojec LETTERE IN REDAZIONE LA POSTA DEL TRILLO SCRIVETE A [email protected] OPPURE A COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI”, VIA KAJUH 12, 6330 PIRANO Ondina e Vittorio Lusa festeggiano le loro nozze d’oro. Gli amici della Comunità augurano saluti e serenità. V orremmo esprimere tanti auguri per le nozze d’oro ai nostri cari genitori, suoceri e nonni, Adelina e Miro Hrvatin di Strugnano. La figlia Elida, il genero Gino e i nipoti Adam e Eros. D opo aver letto attentamente i due volumi La Comunità Nazionale Italiana. Storia e Istituzioni degli Italiani dell’Istria, Fiume e Dalmazia (1944-2006), ritengo opportuno riportare qualche nota in merito. Il Centro di ricerche storiche di Rovigno, nella collana “Etnia”, vol. X, in occasione del 40esimo anniversario della sua attività ha affidato a Ezio e Luciano Giuricin l’incarico di scrivere i succitati volumi. È un’opera ricca di avvenimenti del nostro Gruppo nazionale, con un’esauriente esposizione di fatti e una documentazione originale e veritiera, che non lascia dubbi su quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, sempre in merito alle vicissitudini della nostra CNI. Il I volume con presentazione, premessa ed introduzione, comprende dieci capitoli che abbracciano oltre 60 anni di storia della nostra CNI e delle sue massime organizzazioni: l’Unione Italiana dell’Istria e di Fiume (1944-1991) e l’Unione Italiana (1991-2006). Ai dieci capitoli fanno seguito le “Appendici”, con dati molto importanti: i mutamenti etnici dei territori ceduti, l’esodo, i censimenti, le istituzioni scolastiche della CNI; dati sull’attività delle strutture istituzionali, associative e culturali della CNI; le altre istituzioni della CNI. Ed in conclusione la cronologia degli avvenimenti, la bibliografia di quanto consultato, le sigle e abbreviazioni, i sommari. Nel II volume sono presentati tutti i documenti collegati, che si riferiscono ai temi trattati nel I volume (vedi l’Indice dei documenti dal I al X capitolo, per gli anni dal 1943 al 2006). Dato che i libri sono catalogati e a disposizione dei lettori presso la biblioteca della nostra Comunità, inviterei i connazionali a leggere questa ricca e completa opera sulla storia del nostro Gruppo nazionale. assistito a un molto gradevole e applauditissimo concerto di musica classica e leggera italiana, con Miriam Monica, Neven Stipanov e Marsell Marinšek, i nostri tre piranesi doc, che ben conosciamo, e i loro due ospiti musicali: un eccellente violista, Francesco Squarcia e una di nuovo riconosciuta Lucienne Lončina. Abbiamo riso ai commenti del sempre classico Silvano Sau e ci siamo abbuffati, un po’ è vero. Sto scrivendo nella speranza che l’anno prossimo queste cinque stelle cadano anche al Tartini di Pirano su invito della CI o dell’Auditorio di Portorose. Non “scansiamo” mai un’opportunità di stare allegri e in simpatica compagnia. Dopo Capodistria e Isola l’incontro a Pirano è quasi d’obbligo, magari per la settimana della cultura in febbraio o la festa delle donne e delle mamme in marzo (e anche Lilia Valenčič S. dei papà). S iccome sono appassionato per la Parenzana, la vecchia ferrovia a scartamento ridotto che per 33 anni, nello scorso secolo ha collegato Trieste a Parenzo, mi è maturata un’idea. Oggigiorno buona parte del tracciato è utilizzato come pista ciclabile da un gran numero di sportivi. Così ho pensato di realizzare un modello in ferro saldato. Ho adoperato vari parti di rottami di biciclette ed ho ottenuto una locomotiva in miniatura, la U-37, una delle prime in dotazione di questa ferrovia. Peso 20 kg, dimensioni 30x50x105 cm. Giulio Ruzzier Elio Musizza S iamo stati invitati a Isola dalla CI “Pasquale Besenghi degli Ughi” in occasione di uno spettacolo e di una serata conviviale. Siamo giunti senza paura delle rivalità lontane, delle cannonate con il cannone di fico d’Isola, pronto per i Piranesi. Abbiamo Il Trillo, foglio della comunità italiana di Pirano Caporedattore: Kristjan Knez | Redazione: Bruno Fonda, Kristjan Knez, Ondina Lusa, Luciano Monica | Segreteria: Marisa Zottich De Rosario, Fulvia Zudič Progetto grafico: David Francesconi | Stampa: Pigraf s.r.l, Isola Sede: Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, Via Kajuh 12, SI-6330 Pirano | Recapiti: Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90; Fax: +386 (5) 673 01 45; Contabilità: +386 (5) 673 30 91; Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40 | E-mail: [email protected] | www.comunitapirano.com 15 CONOSCIAMO IL NOSTRO DIALETTO rubrica dedicata al nostro VERNACOLO. Per sorridere, ricordare ed imparare dalla straordinaria saggezza locale. di Donna Luisa C arissimi amici lettori! Siamo nel 2012, spero che quest’anno ci porti tante cose belle, anche se è bisestile ed il proverbio recita: Ano bisesto, ano sensa sesto. Carnevale, ogni scherzo vale scrive Antonia Pitacco da Sicciole e ricorda come da piccoli si vestivano in maschera con dei vestiti vecchi e con la carta crespata facevano dei bei costumi. Il lunedì andavano per le case i piccoli, mentre il martedì i grandi. Portavano a casa soldi, crostoli e rafioi, frutta secca e cioccolato, qualche pezzo di luganega di maiale che poi mangiavano tutti a casa propria. Carnevale è la festa più pazza dell’anno. La Scuola Allievi Piloti della S.I.S.A Portorose 19 dicembre 1927. Foto della collezione del sig. Sobota I lemmi dialettali di questo mese mi sono stati inviati da Rosanna Bonin di Sezza che saluto e ringrazio per la partecipazione. La Soluzione dovrà pervenire entro il 30 mar- zo 2012. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta, riceverà una parure in fimo, ematite e cristallo realizzate da Dori Burubu ed il “zizolin” prodotto da Giorgio Marino e Norma Zudich. 1. Albol 2. Amlet 3. Armenta 4. Articioco 5. Asedo 6.Baredo 7.Bisato 8.Bisi 9.Bisson 10.Bobici 11.Bonorivo 12.Brisiola 13.Caliera 14.Canocia 15.Cisbo 16.Consâ 17.Frisoli 18.Ganassa 19.Garbo 20.Gnora 21.Grandonsel A.Guancia B.Caldaia C.Miope D. Nuora E. Granoturco fresco F. Cicala di mare G.Grespigno H.Ciccioli I. Conca di legno per trasporto del sale L.Mucca M. Anguilla N.Condire O. Ricciolo P. Acido Q. Crespella R. Aceto S.Mattiniero T.Piselli U.Braciola V. Terreno incolto Z.Carciofo 16 Soluzioni del concorso n° 12 Baba/Donnetta, Bibioso/Noioso, Debon/ Davvero, Frigido/Freddo, Frugado/Logorato, Giossetin/Gocciolino, Indafarado/Affaccendato, Satada/Zampata, Sberloto/Manrovescio, Sbigola/Paura, Sbisighin/Frugolo, Scartassâ/ Spazzolare, Scartassin/Spazzolino, Scarussâ/ Smuovere, Scurtaiola/Scorciatoia, Sior/Signore, Soto/Zoppo, Strucâ/Spremere, Ticâ/Stringere, Tignî/Tenere, Tribion/Pestata. Tra le risposte esatte è stato sorteggiato Francesco Rosso di Santa Lucia che riceverà La magica immagine della Pirano in festa, acquerello di Liliana Stipanov. Proverbi di Casa Nostra inviati da Giulio Ruzzier Chi ben liga, meo disliga. La pansa piena fa la testa svoda. Se ‘l galo canta fora ora, ‘l bel tenpo va in malora. Se no se pol fâ come che se vol, se fa come che se pol. Pe’ la Madona Candelora, bronsi e fogo servi ‘ncora.