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In oltre vent`anni “il Trillo”, pur cono

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In oltre vent`anni “il Trillo”, pur cono
GENNAIO-FEBBRAIO 2012
NUMERO 1
FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA
COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO
Scorcio istro-veneto
Un angolo di Venezia a Pirano
(foto: Gianfranco Abrami)
I
n oltre vent’anni “il Trillo”, pur conoscendo fasi alterne, non ha mai dimenticato la sua finalità principale: informare
i connazionali sulla vita e sulle iniziative
delle istituzioni italiane del Piranese. Considerando che il nostro foglio è l’unico ad
essere redatto in lingua italiana ha, indubbiamente, una grande valenza. Con la sua
prima comparsa, sotto la direzione di Stefano Lusa, in un momento di metamorfosi
politica e sociale, il giornale, ideato seguendo un progetto ambizioso, destò l’interesse
sia del pubblico sia dei mezzi di comunicazione. Quell’esperienza, purtroppo, durò
poco. Dopo qualche anno ci fu la ripresa,
grazie a Fulvia Zudič e Ondina Lusa. Era
più modesto: qualche notizia, il resoconto
dei gruppi sportivi, la rubrica sul dialetto,
che continua tuttora, e il calendario degli
appuntamenti che sostituiva le fotocopie
che per alcuni anni venivano spedite in
busta ai soci. “il Trillo” conobbe anche altri cambiamenti; aumentò il numero delle
pagine e i contenuti, ospitando saltuariamente e più tardi con una certa regolarità
gli scritti dei ragazzi che frequentano le
nostre istituzioni prescolari e scolastiche
nonché gli articoli dei loro insegnanti. È
una collaborazione che deve continuare. In
più occasioni abbiamo ribadito la necessità
di sinergia tra queste e le altre realtà della
nostra Comunità Nazionale Italiana (CNI).
L’istruzione nella nostra madrelingua è essenziale per mantenere viva l’identità e per
scongiurare l’assimilazione. La scuola sola
però non basta, è necessario allargare l’orizzonte delle attività e delle iniziative. Aiuta alla socializzazione e, soprattutto, è un
modo per usare l’italiano. In un contesto
in cui la lingua di Dante è sempre meno
presente nella vita pubblica, bistrattata,
(continua a pag. 2)
vista da taluni con “fastidio”, perché, per
crassa ignoranza, non comprendono il motivo del suo uso – che risale alla notte dei
tempi – dato che oggi viviamo in Slovenia
(e il bilinguismo?), dobbiamo essere noi i
promotori di idee. La prassi insegna che la
volontà, assieme ai propositi concreti, porta
a risultati considerevoli.
Il foglio, voce del microcosmo italiano delle
nostre contrade, esce con alcune modifiche.
La sua veste grafica è cambiata come pure
la periodicità (è diventato un bimestrale).
Un’altra novità è il colore, che lo renderà
più accattivante. Con questi cambiamenti,
cari lettori, desideriamo proporvi un periodico migliore, più curato e con maggiori
approfondimenti. Con siffatte attenzioni
desideriamo portare una ventata di novità,
I
n sintonia con la testata del
nostro giornale “il Trillo”,
la nota è una parola che fa
riferimento alla musica, alla
scrittura e alla lettura musicale; ma non solo. La stessa trova vasto uso in diversi contesti
mantenendo sempre forte il legame con il concetto di segno,
di segnalazione, di appunto, di
spiegazione, di commento. La
nota musicale è un segno ben
preciso per chi lo sa leggere: vale
anche per le altre note come per
esempio può essere una nota
di biasimo o una nota di merito scritte su un registro da un
insegnante, una nota scritta in
margine o a piè di pagina di un
libro da un lettore, una nota di
allegria portata da una persona
in una festa, una di tristezza alla
scomparsa di una persona cara,
una nota diplomatica, sempre
garbata ma molto critica, spedita ad un altro Paese, ma anche
una nota dolente (la parte sgradevole di un fatto, di un avvenimento) come lo stesso Dante
scrive all’inizio dell’Inferno
Or incomincian le dolenti note.
Delle dolenti note ma non solo
2
presentandoci con un prodotto editoriale
più vicino ai connazionali, anche ai giovani
che sovente considerano la Comunità più
adatta ai loro nonni anziché ad essi stessi.
Ma è un luogo comune. Questa ha superato
i sessant’anni di vita, per forza di cose necessita propositi nuovi e orientamenti diversi.
Non dimentichiamoci che il Circolo nacque in un’epoca di cambiamenti profondi
e traumatici per l’intera popolazione italiana che alla fine si ridusse a minoranza. Dal
1946 ne è passata di acqua sotto i ponti, le
ideologie sono tramontate e i sistemi politici si sono frantumati così come si è dissolta
la Jugoslavia. Negli ultimi due decenni, poi,
è cambiato tutto. Il confine che ci separava
dall’Italia è scomparso, siamo diventati parte integrante dell’Unione europea, è stato
di queste intendo interessarmi
e, possibilmente, interessare voi.
Delle annotazioni che riguarderanno il nostro vivere da cittadini, da cittadini appartenenti alla
comunità italiana, da cittadini
del comune di Pirano.
La nota del mese è che siamo in
marzo e il Consiglio comunale
affronterà in seconda lettura
il Bilancio di previsione per il
2012. In prima lettura sono state fatte molte osservazioni e diverse proposte di modifica dato
che il bilancio prevede (nota dolente) un taglio lineare del 20%
sulle voci di spesa ritenute non
indispensabili. La comunità nazionale è direttamente interessata in più voci di bilancio: alcune
riguardano gli istituti prescolari
e dell’obbligo, dove si spera di
concretizzare la promessa fatta
dal governo uscente costruendo, tutto o in parte, un nuovo
edificio scolastico a Sicciole.
Ora siamo nelle mani del nuovo
governo e vogliamo dargli fiducia. Sarà una prova anche per il
nostro parlamentare on. Battelli
che al nuovo governo ha dato il
suo appoggio.
rivoluzionato il modo di comunicare. Considerato tutto ciò, non possiamo permetterci di rimanere alla finestra e guardare come
gira il mondo. Non dobbiamo trasformarci
in osservatori passivi bensì è doveroso interagire ed essere attori. Altrimenti si rischia
di diventare folklore! Attraverso questo
foglio ci impegneremo al meglio e, coinvolgendo le persone di buona volontà, informeremo su ciò che si fa all’interno della
CNI del Piranese e attorno a noi. E non
dimenticheremo quanto abbiamo ereditato
dal passato e dai nostri avi, perché è parte
integrante del nostro essere e fa di noi quello che siamo. Per questa ragione accanto al
nuovo tramanderemo il retaggio di un’identità secolare, ancora radicata malgrado
le sferzate dei tempi passati.
Ma è il 20% dei tagli alle attività culturali che mi preoccupa.
Essenzialmente per due motivi:
a) essendo veramente di bassa
entità la somma finora erogata
dal Comune alla Comunità, per
l’anno scorso 10.180 euro tutto
compreso (7680 per le attività
culturali regolari, 2000 euro
per 2 progetti accolti dall’apposita commissione comunale,
500 euro per la partecipazione
a manifestazioni di importanza
locale) un ulteriore taglio ridurrà ai minimi termini la cifra
disponibile e renderà arduo
l’impegno a mantenere l’offerta di un calendario ricco di
avvenimenti e di contenuti di
qualità; b) la poca sensibilità e
professionalità manifestata dai
fautori della Proposta di Bilancio per cui è difficile, anche per
i tempi a venire, attendersi più
disponibilità a capire, maggior
apertura, specialmente mentale, alla soluzione dei nostri
problemi. Se le cose dovessero
andare come ci propongono, il
lavoro di manutenzione all’edificio della Comunità (ricordiamo
che l’edificio è sotto tutela dei
beni culturali dato il suo valore
storico e culturale) andrebbe interotto, l’affissione della lapide
ricordo sulla casa del pittore piranese Cesare Dell’Acqua, con
opere a Trieste, Bruxelles e in
altre parti d’Europa, andrebbe
rimandata, il recupero dei toponimi originali di Pirano e del
suo territorio, cancellati, le attività andrebbero mantenute grazie allo Stato sloveno e a quello
italiano: non certo una buona
carta da visita per un comune,
quello di Pirano, per statuto, bilingue. Tutti, o almeno la gran
parte di noi, siamo consapevoli
che i tempi sono difficili e che la
crisi tocca ormai i vari comparti
della vita pubblica come pure
quelli del nostro vivere quotidiano. Rimane però un fatto: i
tagli con l’accetta vanno evitati
perché ciechi, non guardano in
faccia nessuno, né meritevoli,
né bisognosi. Tagli più o meno
profondi, vanno sicuramente
fatti e nemmeno noi vogliamo
evitarli ma vanno eseguiti con il
bisturi. Sono più difficili da eseguire ma sicuramente più giusti,
oggi si direbbe più equi.
P
ermettetemi prima di tutto di ringraziare Lei signor sindaco e le maestranze comunali per la sensibilità riposta,
in un periodo così difficile per le finanze del
nostro comune, nei confronti della nostra
piccola Comunità Nazionale. L’impegno
profuso sembra aver prodotto risultati ragguardevoli per quel che concerne la ricostruzione della scuola e dell’asilo di Sicciole,
inoltre i fondi per quest’anno che saranno
elargiti alla Comunità autogestita della nazionalità italiana ha raggiunto, di questo ne
debbo dare atto, il 100 per cento rispetto i
valori dello scorso anno. Due voci positive
anche rispecchiando la difficile contingenza
economica in cui si viene a dibattere il nostro Paese ed il nostro comune.
Qualcuno, anche tra i nostri consiglieri,
ha dichiarato che forse è stato fatto un po’
troppo per questa Comunità, tenendo presente che la maggior parte delle altre voci
del nostro bilancio hanno dovuto diminuire i loro indici. Vorrei assicurare tutti coloro
che la pensano così che quanto annualmente viene richiesto dalla nostra Comunità è
ben poca cosa: non si tratta di cifre notevoli, come in qualche altro caso. Quanto riusciamo a realizzare, si riesce a fare con cifre
irrisorie in quanto importante è la volontà, lo spirito di sacrificio e di abnegazione
che anima questo nostro gruppo nazionale. Riusciamo ad ottenere risultati più che
ragguardevoli anche con pochissimi fondi e
mezzi. E sta proprio qui il problema: sicuramente non costiamo troppo e per questa
ragione credo sia indispensabile porre l’accento su un altro settore, che purtroppo, in
generale per tutti, è stato il più penalizzato,
che è quello della cultura. Il 20 per cento
in meno: per noi che viviamo di cultura è
estremamente penalizzante. Una comunità
nazionale riesce a sopravvivere proprio e
soprattutto grazie alle sue manifestazioni
culturali, al suo creare cultura, al suo vivo
rapporto con le proprie tradizioni. Mancando tutto ciò, viene a scemare quella linfa
che la mantiene in vita: la cultura proprio.
Così facendo si viene ad interrompere quel
processo di recupero del nostro io culturale,
della nostra essenza di sentirci Italiani in un
Paese dove siamo nati e che ci rispetta. Tan-
to più partendo dal presupposto che le nostre iniziative culturali non si possono, per
quanto concerne le spese, paragonare con
quelle ad esempio di una sola manifestazione all’Auditorio. Spendiamo poco per ottenere molto, molto per noi, per sopravvivere,
per tramandare ai posteri le nostre tradizioni, la nostra cultura, insomma, per essere
presenti su queste terre che ci hanno dato
i natali, per collaborare ed essere partecipi
col popolo di maggioranza di un programma culturale più ricco, più valido. Povero
quel popolo che cultura e tradizione non
ha: è inesorabilmente destinato alla decadenza e all’oblio. Ecco perché chiediamo un
giusto adeguamento dei fondi da dedicare
alla cultura per il gruppo nazionale italiano
di Pirano, senza nessunissima detrazione.
Un’altra voce importante scomparsa nel bi-
“ Povero quel
popolo che cultura
e tradizione non ha:
è inesorabilmente
destinato alla
decadenza e
all’oblio
”
lancio di quest’anno si ricollega alla toponomastica, al reinserimento delle antiche
vie, dei nomi famosi che hanno segnato la
nostra storia ed il nostro modo di essere di
oggi. Lo stesso toponimo di Santa Lucia credo sia ormai cosa dovuta, anche se mai realizzata. Lo stemma, oppure un busto dedicato al pittore Cesare Dell’Acqua. Ben poca
cosa agli effetti di eventuali ed aggiuntive
spese. Altra voce importante non contemplata è la manutenzione di Casa Tartini. Mi
chiedo se esista al mondo una città dove i
suoi monumenti storici ed artistici devono
essere conservati dalle persone che li abitano. Credo che agli effetti della tutela e della
salvaguardia di Casa Tartini ci siamo impe-
gnati al massimo, noi, in varie forme ed in
varie maniere. Ma per quel che concerne le
eventuali spese del tetto, la manutenzione
della facciata, le persiane ancora da sostituire, la struttura fisica dell’edificio, insomma,
credo, che in ogni Paese che si rispetti, ci
deve pensare il Comune, lo Stato: si tratta
di un suo obbligo morale. È interesse del
Comune conservare le sue bellezze architettoniche, la sua storia, le sue tradizioni, appunto per non giungere mai agli estremi di
un nostro mandracchio, oppure all’impossibile ed illogico sviluppo del traffico attraverso il centro storico, che serve soltanto a deturpare, annichilire la vita e le tradizioni di
questa, che è certamente una delle più belle
città della penisola istriana. Egregi signori,
in questo contesto, che sia chiaro a tutti,
non cerco eventuali colpe, in quanto che se
di colpe andiamo cercando credo debbano
andare valutate e considerate, traslate nel
tempo e le cui cause credo non si possano
addebitare soltanto all’oggi: ma sono l’insieme anche di sfortunate contingenze e forse
anche di maldestre ed ingiustificate inserzioni politiche. Lo scopo di tutto ciò non
è l’interesse comune, il realizzare assieme
un traguardo che sia valido per tutti, bensì
la supremazia politica, il disprezzo dell’avversario, anche a scapito dei nostri comuni
valori ed ideali. Purtroppo anche questa è
democrazia.
Tutto ciò egregi signori, prima di proporvi la posizione della nostra Comunità nel
comune di Pirano, argomento che sarà
trattato credo nella prossima riunione del
nostro consiglio comunale. Personalmente, nell’auspicio che le nostre osservazioni
vengano giustamente valutate e prese in
considerazione, e partendo dal presupposto
della grave situazione finanziaria che il nostro comune si trova, darò parere positivo al
bilancio proposto, con la ferma intenzione
e possibilità però di far modificare le voci
proposte a nostro svantaggio.
È ben poca cosa, in realtà. Si tratta di una
manciata di euro in confronto di altri ben
più salati costi, ma che per noi rappresentano la sopravvivenza: la possibilità per
continuare ad esistere e produrre cultura.
Bruno Fonda
Grazie.
3
abbinamento ai giusti vini, ed è diventata
nel tempo, per i viticoltori, i soci e gli attivisti della Comunità, il simbolo dell’anno
passato insieme.
Quindi, Bacco, anche stavolta ha deciso di
rendere omaggio alle festività, nei giorni
in cui a stomaco e a palato tutto o quasi è
permesso, anche in tempi difficili, di chiudere il 2011 con tanti tesori nel bicchiere
e a farci divertire con un repertorio musicale romantico, alternato a canti e melodie e parti di recitazione. Ad inaugurare
la serata è stato Bruno Fonda, vicesindaco del Comune di Pirano che con il suo
saluto ha dato il via all’intrattenimento
e alla degustazione. Ad ogni festa che si
rispetti, tra gli invitati e graditi ospiti, ci
sono stati momenti di ringraziamento
per tutti i produttori di vino che hanno
aperto le cantine, permettendo a Vittorio
Lusa, anima e motore della storica festa,
in collaborazione con Manuela Rojec, Fulvia Zudič e Adriana Cah di raccogliere i
campioni di vino per la serata: 44 bianchi
e 20 rossi. In merito alla quantità, durante la campionatura è stata registrata una
flessione dovuta a mille motivi, uno per
tutti, l’attualità vinicola del nostro territorio che è decisamente cambiata. Ma la
A
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nche stavolta, la Comunità degli
Italiani “G. Tartini” di Pirano è
arrivata puntuale al suo appuntamento festivo di dicembre 2011. Nella serata di domenica precedente il Natale tutti
gli organizzatori dell’evento e il numeroso
pubblico si sono ritrovati tra i tavoli del
Ristorante “Pavel 2” di Liliana Lovrečič
Protič. In questo ormai tradizionale luogo
di incontro, gli invitati e i partecipanti alla
festa sono stati accolti dalla musica leggera
italiana interpretata dal Duo-Piero Pocecco e Gianni Collori. Ma la regina della serata è stata la Festa del vin, ideata 23 anni
fa con lo scopo di promuovere la cultura
enogastronomica legata storicamente al
nostro territorio. È sempre e rimarrà una
festa che unisce i sapori della tradizione in
Allegria
e ciacole
In alto a sinistra:
Ana Argentin
ritira il primo
premio per le
fritole.
Sotto a destra:
il numeroso
pubblico
accorso alla
manifestazione
qualità di questi tesori nel bicchiere, sono
stati valutati dalla giuria composta dagli
esperti del settore: Tilen Praprotnik, Sergio Vuk, Anko Lacovich, Miran Korenika
e Marino Vocci. Al tavolo della giuria per
i conteggi Adriana Cah, alla preparazione
delle bottiglie Denis Fakin e al tabellone
Alberto Manzin. Ringraziamenti anche a
Laura Slama Giachin che come tutti gli
anni ha preparato il tabellone. Nella scala
dei punteggi, ai primi tre vini per categoria-bianchi e rossi, con le più alte valutazioni, sono state assegnate le coppe e per
i primi, ognuno con un altro rinomato
prodotto, il prosciuttto.
E allora, con i calici ancora in alto, tutti i
complimenti e ancora applausi ai vincitori
del 2011 che sono per i vini bianchi Claudio Pucer, Evelino Špeh e Mario Calcina,
rispettivamente per il primo, secondo e
terzo premio.
Invece, con un tocco al femminile, il primo posto nella categoria dei vini rossi è
stato assegnato a Sonja Knez, seguita da
Branko Leban e da Sergio Bubola.
La Festa del vin è l’occasione per un tuffo nel passato, alla riscoperta di antiche
e genuine tradizioni che si ritrovano nella Tombola in Piranese con tutta la pas-
sione e l’amore per le stesse di Ondina
Lusa. Mentre un altro momento di condivisione con le buone cose di una volta
mai dimenticate delle feste natalizie sono
i dolci: le fritole sulle tavole in festa che
sono state giudicate durante la serata da
Martina Vocci, Jessica Acquavita, Daniela
Sorgo e da Igor Weigl in costume, nelle
vesti dell’illustre Giuseppe Tartini ha presieduto la giuria. Chissà, all’epoca, quale
sarebbe stato il giudizio dell’amato Tartini
in merito ai tanti piatti di fritole da gustare? Avrebbe senz’altro premiato tutte le
brave signore che hanno partecipato alla
gara con un omaggio musicale composto
per l’occasione, e poi spinto dalle papille
gustative, avrebbe premiato Ana Argentin
assegnandole il primo posto, Dora Benčič
al secondo e Marina Knez al terzo posto. E
così è andata, brave e complimenti a tutte,
passate parola, anzi tramandate le vostre
ricette ai giovani, e alla prossima edizione. Il tempo della festa è stato arricchito
dalla presenza di Jessica Acquavita della
Comunità degli Italiani di Buie, rinomata
terra di ottimi vini, che a tutti ha regalato il recital Barbera e Champagne. Sono
Premiati i prodotti migliori
Da sinistra: Claudio Pucer, Evelino Špeh e Mario Calcina con le coppe per il vino
bianco
seguiti altri regali, altri pensieri in musica
dal gruppo mandolinistico “Serenate” guidato da Arcangelo Svettini che ci ha fatto
sentire e cantare i brani La mula Jole, Ruža
crvena e Marina, mentre la partecipazione
straordinaria di Cesarina Smrekar ci ha
ricordato la popolare Marieta monta in
gondola. Una terra può essere raccontata
in vari modi, attraverso uno dei suoi prodotti più amati, come può essere il vino.
Piccole storie, aneddoti delle tradizioni di
una volta, che ai giorni nostri cambiano
forma, ma non la sostanza, sono state raccontate nella divertente e spassosa pagina
dal titolo 40 anni fa, da Ruggero Paghi, responsabile della Filodrammatica e dall’interprete Noel Celar.
Bacco ha continuato a farci divertire e a
divertirsi con noi, quando tutti i presenti sono stati invitati ad alzare i calici con
i vini premiati per brindare sulle note de
Alla salute dei nostri padri, nell’esecuzione
del gruppo vocale “G. Tartini” che alla
serata ha dedicato altre melodie e canti;
Trincaton, La strada nel bosco e per concludere Va all’ombra Nineta.
Altra musica e tante canzoni dal Duo-Piero e Gianni che hanno accompagnato ogni
piatto di portata, anche i mitici capussi e
luganighe, ogni brindisi con i vini nuovi,
le tante “ciacole” tra i tavolini e l’augurio
collettivo di Buon Natale 2011 e di un Felice Anno Nuovo. Alla Festa del vin, come
ogni anno, anche stavolta il tema dell’uva e
del vino è stato il filo conduttore dei lavori
realizzati dal gruppo di pittura, guidato da
Liliana Stipanov, dei lavori manuali guidati da Gracijela Mušič e Loredana Ruzzier e
i lavori del gruppo di ceramica guidato da
Apolonija Krejačič, donati ai partecipanti
della tombola in piranese.
Se vi ho stuzzicato la gola e la vostra curiosità, a testimoniare tutta l’allegria e il
divertimento della Festa del vin ci ha pensato Joey Palakovič del gruppo fotografico
CIP.
Daniela Sorgo
5
Da due lustri all’insegna dell’allegria e della tradizione
TUTTI IN MASCHERA
GRAN BALLO DI CARNEVALE: 10 ANNI DI IDEE E DIVERTIMENTO A PIRANO
Rivive il trenino
L’allegra compagnia della “Piranzana”
piazzatasi al secondo posto
È
tempo di Carnevale, la festa più colorata della tradizione, del travestimento, dell’allegria e dello scherzo
per eccellenza. Una storia vecchia di secoli
e che affonda le proprie radici in celebrazioni tipiche del mondo antico, nate come
momenti collettivi che nel tempo si sono
trasformate sempre più in feste a carattere
folcloristico con spettacoli, musiche e dolci tentazioni.
Nasceva proprio così, dieci anni fa, nello
spirito caratteristico di questo rito collettivo, il Gran Ballo di Carnevale, dall’idea
di Fulvia Zudič e Dragan Klarica che dalla
prima edizione del 2003 hanno desiderato condividere la tradizionale atmosfera
gioiosa e scanzonata del Carnevale per
portarlo al posto d’onore che gli spetta, al
6
Teatro Tartini. Ed ecco subito arrivare il
successo dell’evento organizzato dalla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”
di Pirano in collaborazione con la comunità autogestita della nazionalità italiana
di Pirano, il Comune di Pirano e il Ministero della Cultura della Repubblica di
Slovenia.
Tra mille volti colorati, il primo Gran
Ballo è stato un trionfo per gli stessi organizzatori, per i partecipanti e per tutta la
cittadinanza che per almeno qualche ora
ha visto il mondo intero vestirsi di festa
dimenticandosi la propria vera identità,
accompagnati dalla musica della “Witz
Orchestra”, dallo spettacolo del Club sportivo “Flip” di Pirano e dai passi di danza
dei ballerini della Scuola di ballo di Lidia
Cerovac di Capodistria. Allo scoccare della mezzanotte, ancora sorrisi, schiamazzi e
applausi per le maschere più belle e i gruppi più curiosi e originali.
Molte cose sono cambiate dalla prima
edizione del Gran Ballo di Carnevale,
ma la preziosa testimonianza della voglia
di divertirsi e di organizzare rimane e si
rinnova negli anni in maniera sempre originale. Nelle precedenti edizioni, si è ampliata la collaborazione e la partecipazione
all’evento con il “Grand Hotel Portorož”
di Portorose, l’Auditorio di Portorose, la
CI di Capodistria, l’Associazione “Anbot”
di Pirano, il Centro giovanile sportivo e
il Laboratorio di maschere artigianali
“Lorymask” di Parenzo.
Pronti sul palco a respirare l’aria di festa
a suon di musica, per catturare l’attenzione del pubblico e strappare qualche
sorriso, portando nelle ore un po’ di felicità, si sono alternati nelle edizioni: la
“Witz Orchestra” che torna quest’anno
per celebrare la prima decade, nel 2004 il
gruppo “Barič e pitani brancini”, l’anno
successivo è toccata alla “Classic Evergreen Orchestra” con la cantante Eva Hren,
nel 2006 alla “Witz Orchestra”, l’anno seguente ci hanno fatto ballare i “Faraoni” e
il dj Adriano Roj che ha continuato nella
collaborazione, mentre alle ultime quattro
edizioni ci ha fatto sognare la musica dei
“Best Company Band”. Ogni edizione è
stata una grande festa che ha arricchito il
Gran Ballo nelle sue proposte, invitando
ballerini e danzatori, bambini e adulti ad
aprire ufficialmente le danze. Tra spettacoli e canzoni si sono presentati i ballerini
della scuola di ballo di Lidia Cerovac, la
scuola di ballo “Metulj” e “Art Dance”,
la sfilata dei componenti della Giostra,
l’Associazione culturale di rievocazione
storica di Parenzo e Miriam Monica col
teatro dei bambini hanno partecipato con
il numero dedicato al mare e alle meduse. Nella memoria di tutti ancora oggi è
sempre vivo il ricordo della straordinaria
partecipazione, come ospite d’eccezione,
del grande uomo di spettacolo della televisione italiana: Pippo Baudo.
Come ogni anno anche per questo inverno piranese è arrivato il momento di tirar
fuori maschere e costumi e acquistare coriandoli e stelle filanti. Come ogni anno,
anche per questo 2012 la presentazione
del Gran Ballo di Carnevale in programma il 18 febbraio al Teatro Tartini, si è
svolta al “Grand Hotel Portorož” di Portorose alla quale è seguita l’apertura della
mostra Maschere. Si tratta dei lavori realiz-
zati dai partecipanti ai laboratori artistici
e dal gruppo di pittura guidati da Fulvia
Zudič e Liliana Stipanov sulle maschere in
cartapesta realizzate da Loredana Musizza
e dal suo laboratorio artigianale. Da questo è uscita la Maschera d’oro per premiare
la miglior maschera o gruppo della decima edizione.
Per liberare la fantasia e per calarsi nei
panni di uno, nessuno o centomila personaggi per l’occasione dei primi dieci anni
del Gran Ballo di Carnevale, la Comunità
degli Italiani, ha sfogliato l’album degli
eventi piranesi più significativi per ricordare a tutti il 110 anniversario della Parenzana e il secolo di vita del tram di Pirano.
E ancora, mascherarsi una volta l’anno fa
bene e allenta le tensioni della quotidianità lasciandoci a ridere di noi stessi, con un
boccone di “golosessi” carnevaleschi, anche meglio.
Daniela Sorgo
Atmosfera
d’inizio
Novecento
Vanja Pegan,
“radio d’epoca”, e
Marisa Zottich De
Rosario,
una delle
passeggere della
“Parenzana”,
gruppo che ha
ottenuto il primo
premio.
Uno dei motivi di
quest’anno è stato
proprio il treno della
“Trieste-Parenzo”
in occasione del
suo centodecimo
anniversario
7
S P E C I A L E
Same same but different
VIAGGIO IN
VIETNAM
Il Paese del sud-est asiatico nel reportage
di una giovane connazionale
di Nicoletta Tul
L
’estate scorsa ho passato due magnifici mesi in Indocina, un viaggio da
Hanoi a Saigon. Un’avventura tra
antichi templi Cham, piantagioni di tè e
risaie, montagne e spiagge tropicali. Illustrerò il mio viaggio in cui ho scoperto
lontane e magiche piantagioni di tè e vi
racconterò antiche leggende.
HANOI E IL NORD
Come in ogni altra grande città anche
ad Hanoi quello che conta è il look.
Ecco quindi una lista delle diverse tipologie di stile che potete osservare, cercando di non farvi investire nelle vie di
questa città.
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IL TIPO/LA TIPA DA MOTORINO
Rappresentano il 90% della totalità di
look. Per essere un prefetto motociclista
molesto necessiti di:
Una mascherina anti-smog con interni in
morbido cotone bucherellato ed esterni
colorati e super alla moda, le fantasie spaziano dal finto Gucci al tartan scozzese
alle fantasie tropicali.
Il giubottino anti-smog e anti-polvere in
stile con la mascherina, è un soprabito
leggero sempre con interni in cotone traspirante (si fa per dire) che può avere la
stessa fantasia della mascherina o in tinta a contrasto, inoltre le maniche sono
allungate a coprire tutta la mano, prote-
zione totale durante la guida. In caso di
pioggia: K-way in plastica leggera sempre
in coordinato con i toni del soprabito o
in plastica più pesante se diluvia. Anche
in questo caso se ne trovano di diverse
fogge, dalla forma a pipistrello al pinguino. Per i più piccini c’è l’impermeabile
a forma di panda da abbinare alla mini
mascherina con la faccina da panda. Per
finire il casco, che ovviamente è solo una
questione di stile, quindi bando ai vecchi
caschi integrali che fanno sudare, qui si
usano gli elmetti da fantino!
Questi elmetti hanno interni in plastica
ricoperti di cotone, esternamente sono
coloratissimi e sono abbinabili al resto
del look. Lungo le strade più trafficate si
trovano negozi che vendono cappelli ed
elmetti. Per i più giovani ci sono i caschi
con i protagonisti dei cartoni animati più
famosi mentre per le signore ci sono i
caschi-cappellini da pic-nic ornati da fiori e piumaggi. I signori meno alla moda
usano gli elmetti da vietcong che si possono comperare in qualsiasi negozio di
souvenir. E per le famiglie l’accessorio immancabile è la cintura porta bimbo con
la quale si aggancia il bambino alla vita,
anche questa in vari colori.
Paesaggi differenti
Una casetta di pescatori su zattera a Ha long bay.
Sotto: le due ruote sono il mezzo di trasporto più usuale sulle quali viaggia ogni
tipo di merce. A Mui ne un motorino stracarico di matterassi
“ Giovani
donne con volti
completamente
rifatti per
sembrare più
occidentali
”
LA RAFFINATA POVERTÀ DEI NONNI
Loro sono i miei preferiti.
I nonni vietnamiti hanno la calma e la
tranquillità dei vecchi saggi orientali. Di
solito sono vestiti poveramente ma con
gusto e sobrietà. Per il nonno, pantaloni neri o grigi, camicia chiara o camicia
tradizionale in lino nero con bottoni in
stoffa. In alternativa canottiera e pantaloni del pigiama, rigorosamente a righe,
ciabatte o sandali scuri. Per la nonna,
capelli raccolti, camicia a fantasia floreale abbinata a pantaloni nello stesso
tessuto oppure versioni più semplificate
del tradizionale ao dai, sandali infradito
o in paglia di riso e l’onnipresente cappello conico. Se la nonna vende frutta
al mercato necessiterà anche di un impermeabile per proteggersi dalla pioggia
e dei classici cesti che pendono da una
sbarra di legno sostenuta in perfetto
equilibrio su una spalla.
IL PIGIAMA DA PASSEGGIO
All’inizio questa categoria di stilosi lascia
perplessi gli occidentali abituati a considerare il pigiama un indumento da notte.
Qui il pigiama ha un doppio ruolo; molte
signore e giovani donne che abitano nelle
brulicanti stradine della città vecchia, si
mettono in pigiama e dopo cena passeggiano sul lungo lago, prendono un gelato
o un frullato ghiacciato, chiacchierano,
fanno vita sociale e poi sono pronte ed
abbigliate per andare a dormire. Praticamente qui è un pigiama party ogni sera.
Questo stile è davvero geniale, quante
volte capita di sentirsi talmente stanchi
da non riuscire nemmeno a spogliarsi per
andare a letto? Con questa tecnica anche
se si è stanchi morti non bisogna preoccuparsi, ti lanci nel letto e sei a posto. E
per rimanere aggiornati sulle ultime tendenze ci sono le sfilate di moda dedicate
ai pigiami, nelle quali bellissime indossatrici sfoggiano pigiami, ciabatte e bigodini nei capelli.
L’INVASIONE DELLE MARCHE
OCCIDENTALI
Anche qui ci sono i mentecatti che hanno
bisogno dei loro status symbol per sentirsi
vincenti. Porsche, Mercedes e Bentley guidate da donnine in tacchi, uomini sospetti o generali in divisa ne ho viste tante. In pieno boom economico iniziano a
crearsi sostanziali differenze tra la gente
comune ed i ricchi privilegiati. Giovani
donne con volti completamente rifatti per
sembrare più occidentali, vestite con camicette leopardate e tacchi vertiginosi. E
poi la maledizione delle borse Louis Vuitton. Ma quanto guadagna la Vuitton?
È mai possibile che in qualsiasi angolo
del pianeta l’unica costante siano queste
borsette?
LEZIONE DI
CONVERSAZIONE
Ecco le 5 regole d’oro per fare una perfetta conversazione in vietnamita anche se
voi il vietnamita non lo conoscete:
1. Sorridete sempre come ebeti, è il modo
9
migliore per risultare simpatici ed innocui.
2. Cominciate la conversazione con un
sonoro “Chin chao”, che significherebbe
ciao, saluti, buon giorno; almeno credo.
3. L’omino di fronte a voi parla per tre ore
gesticolando, mentre voi sorridete, e lui
continua a parlare ma ad un certo punto
si ferma. Voi con stile alzate il pollice e
dite “Number one!”.
Lui ne sarà estasiato.
4. Fate finta di sapere qualche parolina di
vietnamita e lanciate dei versi a casaccio
ma sempre mangiandovi le parole, tipo:
“Njaaa”, “njoiii”, “ahhhoohhhhh”, “taaahaaaaa”.
5. Per finire in bellezza salutate con il saluto tradizionale, unendo le mani davanti a voi e piegando il capo e poi dite in
sequenza: “Number one!”, “by by”, “chin
chao”. Seguendo queste semplici regole
10
I due
lati della
medaglia
L’autrice del
reportage in
una piantagione
di tè a Lai chau,
al confine con il
Laos.
Sotto: un
groviglio di cavi
elettrici
a Saigon
non potrete sbagliare, ve ne andrete felici
dal vostro tavolo e avrete fatto la figura da
idioti ma sempre con stile.
IL CENTRO.
LA CITTÀ DELLE
LANTERNE
Hoi An è rimasta miracolosamente intatta alle guerre che si sono succedute in
Vietnam ed ora la vediamo proprio come
era 300 anni fa, con tanto di camminata
sul lungo fiume, stradine anguste, il ponte giapponese coperto, le antiche casettine basse con il terrazzo pieno di lanterne
colorate.
Peccato che sia diventata un lunapark per
turisti, ma può capitare di perdersi fra le
sue strade piene di fascino e di ritrovar-
si in una città asiatica di qualche secolo
fa, almeno fino a quando un venditore di
souvenirs non vi sveglierà dal sogno ad
occhi aperti. Il centro cittadino è chiuso
al traffico (miracolo!) e quindi alla sera
è bellissimo mangiare seduti sulle solite
mini mini mini panchine sul bordo del
fiume illuminati dalla luce delle lanterne.
I piatti tipici di Hoi An sono “la rosa bianca” un raviolo di pasta di riso ripieno di
gamberoni e cotto al vapore ed il “cau lao”
un piatto con noodles di grano all’uovo,
verdure, crostini di riso, germogli e fettine di maiale cotto ...una gran goduria.
Questa città è piena di cani pechinesi,
molto vecchi e ciechi che si orientano annusando le pipì dei loro amiconi e non cadono mai nel fiume, e di sartorie con sarti
che lavorano giorno e notte e riescono a
riprodurre qualsiasi modello immaginabile nel giro di qualche ora.
IL SUD E SAIGON.
LA VECCHIA DELLE
BANANE
“Qui è tutto un chui chui (banana) business”
C’è una signora a Saigon cha avrà almeno
novant’anni, capelli bianchi raccolti, completino sobrio in lino e cappello di paglia.
Ha un piccolo baracchino con cucina ambulante ed è fissa da anni nella sua solita
strada. Al mattino vende banane: verdi,
gialle, rosa, acerbe, mature, fritte in pastella, cotte nel riso; al tardo pomeriggio
vende marijuana e dopo le otto di sera organizza incontri tra turisti e quelle che lei
chiama le sue crazy girls! Agricoltura tradizionale
La popolazione del Paese asiatico è in buona parte contadina, nella foto
una risaia nei pressi del sito archeologico di My’son, non lontano da Hoi an
11
SCUOLE NOSTRE
I RAGAZZI E GLI INSEGNANTI SCRIVONO
Scuola dell’infanzia
“La Coccinella”, Unità di Lucia
A
nche quest’anno in occasione delle festività natalizie nella nostra scuola dell’infanzia abbiamo organizzato un laboratorio
creativo pomeridiano, dove i genitori insieme
ai propri bambini hanno dato sfogo alla loro
inventiva e fantasia.
Il pomeriggio del 29 novembre ci siamo ritrovati tutti insieme: il gruppo dei più piccini, il
gruppo dei Coniglietti e quello degli Aquiloni per trascorrere insieme un pomeriggio piacevole dedicato alla realizzazione di addobbi
e motivi natalizi. Bambini e genitori insieme
hanno usato materiale di scarto per creare
LA MAGIA
DI DICEMBRE
Scuola dell’infanzia
“La Coccinella”, Unità di Sicciole
Q
uante belle cose sono successe a dicembre! Ogni settimana al nostro asilo
ci sono state grandi sorprese e noi ci siamo
divertiti da pazzi. Adesso ve le raccontiamo
tutte.
Un pomeriggio, assieme ai genitori, abbiamo
preso parte al consueto laboratorio natalizio.
Abbiamo deciso di realizzare tante ikebane e
ci siamo riusciti!
Una mattinata l’abbiamo dedicata ai biglietti
augurali. Per farne tanti abbiamo collaborato
con l’asilo sloveno “Barčica”. In ogni stanza
dell’asilo si potevano creare biglietti augurali
diversi; ci siamo divertiti un mondo a scorrazzare di qua e di là! Alla fine, abbiamo fatto
talmente tanti bigliettini che se li avessimo
mandati tutti insieme avremmo sicuramente
intasato le poste!
La seconda settimana di dicembre l’abbiamo
passata, invece, immersi nel mondo magico
delle fiabe. Ogni giorno le maestre ci hanno
12
dei piccoli capolavori: pendagli,
Babbi Natale, cartoline augurali,
pinguini, angioletti, alberi di Natale... capolavori che, orgogliosi,
hanno portato a casa come decorazioni da appendere sull’albero
di Natale, cartoline da scrivere
ai parenti, alberelli e angioletti
da appendere alla finestra della
propria cameretta…
I genitori e i bambini sono stati
bravissimi: con tanta pazienza e
impegno hanno creato tanti addobbi, alcuni dei quali abbiamo
usato per addobbare gli spazi ludici del nostro asilo.
Il laboratorio creativo non è stato organizzato solo per lavorare e creare insieme, ma anche e soprattutto per incontrarci,
per conoscerci meglio, per parlare liberamente in un’atmosfera rilassata e amichevole.
raccontato una fiaba invernale e ogni volta
l’hanno fatto in un modo diverso: con i burattini, giocando con le ombre e proiettando
immagini su un grande telo. Abbiamo passato così delle splendide giornate nella biblioteca dell’asilo adibita per l’occasione a paese
delle fiabe. Nella stessa settimana ci siamo anche divertiti a fare i pasticceri. Sì, avete capito
bene, per magia siamo diventati pasticceri!
Grazie all’aiuto della mamma di Lara e Laura abbiamo preparato tanti, ma proprio tanti
dolci golosi ed anche una salutare macedonia
di frutta condita con del gustoso miele.
Lo stesso giorno, di pomeriggio, abbiamo
preparato anche una sorpresa per i genitori:
lo spettacolino natalizio, dove tutti hanno
potuto sentire e vedere le nostre doti canore
e ballerine! Alla fine dello spettacolino abbiamo invitato i genitori a rifocillarsi con le
squisitezze che abbiamo preparato al mattino.
È stata una vera festa!
E non è finita qui con le sorprese! Durante la
settimana che precede il Natale ci siamo tuffati nel meraviglioso mondo de Le mille e una
notte. Al suono della musica orientale e con
l’aiuto della maestra Jana abbiamo ballato
come Aladino e Jasmine nel palazzo del sultano. Abbiamo anche assistito ad una spassosa
scenetta con tema invernale dove gli “attori”
I pomeriggi organizzati in compagnia dei
genitori sono sempre caratterizzati dal buon
umore, dall’allegria e dalla voglia di condividere ancora tanti momenti speciali come questo.
Erica Ferko
erano, pensate un po’? le nostre maestre e il
maestro! Da veri critici teatrali abbiamo giudicato le loro doti recitative e li abbiamo promossi a pieni voti, perché sono stati proprio
bravissimi! Ci hanno fatto divertire davvero
tanto. Dopo esser tornati nella nostra classe
ed esserci messi tranquilli a giocare, chi ci interrompe facendoci sobbalzare dalla sorpresa?
Proprio lui, Babbo Natale in persona!
Era tanto stanco e lo abbiamo fatto accomodare su una sedia. Mentre si riposava ci
ha spiegato del lungo viaggio che ha dovuto
sostenere per venire a trovarci. Ci ha portato anche tanti doni. E questo, lo sapete cosa
significa? Significa che durante l’anno siamo
stati proprio bravi! Noi, per ringraziarlo, gli
abbiamo cantato le canzoni natalizie.
Tutto questo movimentato dicembre si è concluso con il pranzo di gala preparato per noi
dalle cuoche dell’asilo. A lume di candela, su
tovaglie natalizie, abbiamo gustato un pranzo con i fiocchi: tre portate di delizie! Primo,
secondo e dessert (una torta buonissima). E
noi abbiamo saputo rendere giustizia a questo
pranzo principesco!
Adesso sapete quanto ci divertiamo all’asilo
e lo faremo di sicuro ancora per tutto l’anno
che verrà.
Sebastijan Chiavalon e i bambini
Scuola dell’infanzia
“La Coccinella”, Unità di Sicciole
È
stata una giornata ricca di nuove esperienze
e all’insegna della collaborazione tra le scuole della nostra comunità, quella che i bambini
della sezione di Sicciole della scuola dell’infanzia “La Coccinella” hanno passato in compagnia
degli alunni della I classe del ginnasio “Antonio
Sema” di Pirano. Una giornata particolare, quella di giovedì 26 gennaio, che segna l’inizio di
una serie di incontri tra le due istituzioni, con
lo scopo di avvicinare il mondo della scuola a
quello della scuola dell’infanzia. Accolti calorosamente dagli alunni e dalle insegnanti di biologia, i piccoli hanno partecipato ad un’ora di
laboratorio durante la quale i ginnasiali hanno
esposto un interessante esperimento di biologia
sul processo di inquinamento delle risorse idriche presenti nel sottosuolo dovuto a una cattiva
gestione dei rifiuti. I bambini hanno seguito
con interesse e attenzione le fasi dell’esperimento, sia per la bravura dei ragazzi nell’esporlo che
per i materiali inusuali e “appetitosi” che hanno
usato: cereali, latte, panna e granella di cioccolato, infatti, si sono magicamente trasformati
in terriccio, pietre, acqua, erba, foglie e alberi!
L’esperimento, spiegato dai bambini, si è svolto
ESCURSIONE A
VILLA MANIN
E UDINE
Ginnasio “Antonio Sema”
I
l 21 dicembre 2011 le prime due classi
del Ginnasio “Antonio Sema” di Pirano
e le prime due classi del Ginnasio “Gian
Rinaldo Carli” di Capodistria hanno visitato la mostra sull’espressionismo Die
Brucke a Villa Manin e il museo Diocesano con le gallerie del Tiepolo a Udine.
Lo scopo di questa escursione era quello
di farci conoscere gli autori e lo stile del
movimento espressionistico Die Brucke e
presentarci Giambattista Tiepolo, pittore
veneziano noto per i suoi affreschi.
Partiti alle 7.00, dopo circa due ore di
viaggio siamo arrivati a Villa Manin. En-
trati nella villa la visita cominciò subito.
Sin dalla prima stanza abbiamo iniziato a
compilare le schede sulle opere d’arte che
ci ha fornito la nostra prof.ssa di storia
dell’arte.
Ascoltando la guida ho potuto apprendere che gli autori volevano rappresentare la
realtà senza falsificazioni da un punto di
vista soggettivo.
Nelle loro opere il colore ha la funzione di
rappresentare fortemente le emozioni. Autori come Erich Heckel, Fritz Bleyl, Ernst
Ludwig Kircher, Karl Schmitt-Rottuf,
Emil Nolde, ecc. si ispirarono a Van Gogh.
Una curiosità che ho potuto notare è che
tutti gli autori usavano la tecnica dell’olio
su tela.
Conclusa la visita, ci siamo avviati verso
Udine dove abbiamo visto alcuni edifici
rilevanti come la loggia del Lionello, la
loggia di San Giovanni con la torre dell’Orologio, il castello di Udine, la chiesa di
Santa Maria di Castello e l’arco Bollani.
così: “Siamo andati a scuola a guardare gli esperimenti che fanno i grandi. Ci hanno mostrato
come si sporca la terra. Prima in un bicchiere
di plastica si mettono i biscotti e i cereali. Poi
hanno aggiunto il latte, la panna e piccoli cioccolatini colorati. I cereali erano la terra e i sassi,
il latte acqua sotto la terra, la panna era la terra.
I cioccolatini erano erba, foglie e alberi. Hanno
messo acqua con i coloranti che è andata giù in
fondo fino al latte. È diventato sporco sporco.
Poi abbiamo bevuto con la cannuccia e mangiato con il cucchiaio”.
Una volta finita la dimostrazione, i bambini
hanno letteralmente fatto merenda con l’esperimento! Latte e cereali, però, non sono bastati
a saziare la loro curiosità, e così, guidati dai ragazzi e dalle insegnanti, hanno potuto non solo
vedere ma anche toccare tutti gli strumenti del
laboratorio, dal microscopio allo scheletro umano, dagli alambicchi agli ossicini di piccoli animali. Alcune impressioni dei bambini riguardo
a questa giornata particolare:
“Non si deve buttare le ‘scovazze’ sul prato”.
“La mela non fa male alla terra perché viene
mangiata dagli animaletti o diventa terra come
il ‘compost’”.
“Ho visto degli armadi dove ci sono le cose per
fare i diamanti” (modellini di atomi e molecole).
“Ho visto le ossa del corpo, come sono fatte,
non sono riuscito a contarle tutte”.
“A me piaceva il microscopio perché si vedono le
cose più grandi”.
“Mi piaceva mangiare i cereali”.
I bambini e gli insegnanti della scuola dell’infanzia “La Coccinella” ringraziano il ginnasio
“Antonio Sema” per l’accoglienza, e non vedono
l’ora di poter ripetere la felice esperienza.
Sebastijan Chiavalon
Dopo un po’ di tempo libero, al Museo
Diocesano abbiamo visitato le gallerie del
Tiepolo. La visita è iniziata dallo Scalone
d’onore. Giambattista Tiepolo, giovane
ma promettente artista veneziano, venne
incaricato dal patriarca Dionisio Dolfin,
di decorare il soffitto dello Scalone d’onore. Nella sala del trono abbiamo potuto
ammirare ben 117 ritratti dei predecessori
di Dionisio Dolfin.
Poi abbiamo proseguito nella galleria degli
ospiti che era pure affrescata dal Tiepolo. Abbiamo infine concluso il giro nella
biblioteca patriarcale che custodisce un
prezioso patrimonio librario raccolto dai
predecessori di Dionisio Dolfin e da lui
incrementato con diversi testi di grande
importanza.
Una delle cose molto positive di questa
escursione è stata quella d’aver condiviso
la giornata con i ragazzi del ginnasio di Capodistria con i quali abbiamo passato dei
bei momenti.
Andrej Antonič
13
MIX
RUBRICA D’INfORMAZIONE
PER GLI AMANTI
DEL CINEMA
INVITO ALLA COLLABORAZIONE
Q
uest’anno la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” promuoverà un ciclo di incontri
dedicati alla vita e al lavoro nelle saline del nostro
comune. Nel corso degli appuntamenti proporremo
alcuni tasselli riguardanti un’attività economica profondamente legata alla storia del nostro territorio e
alla vita dei suoi abitanti. Gli incontri daranno la
parola anche agli ultimi “salineri” in qualità di testimoni diretti di un lavoro tradizionale che nel passa-
to aveva determinato la fortuna di Pirano. Desideriamo perciò coinvolgere quanti possono fornire
la loro preziosa testimonianza, che costituirà una
fonte importante anche in previsione della pubblicazione che raccoglierà i materiali delle presentazioni, delle conversazioni e degli approfondimenti.
Coloro che possono e desiderano contribuire all’iniziativa sono pregati di contattare la nostra segreteria. Vi ringraziamo per la collaborazione.
BIBLIOTECA DIEGO DE CASTRO
D
esideriamo informare i nostri gentili lettori che la nostra Biblioteca dispone quest’anno di nuovi
libri ordinati su segnalazione di voi lettori. Vi invitiamo quindi a farci visita per prestarvi le novità che abbiamo a disposizione. Oltre ai libri la nostra Biblioteca dispone pure di riviste su svariati
argomenti che potete consultare.
BIBLIOTECA
DIEGO DE CASTRO
STANZA RICORDO
GIUSEPPE TARTINI
ORARIO
Lunedì dalle ore 10 alle ore 12 Giuliana Del Giusto
Martedì dalle ore 10 alle ore 12 Gianna Roškar
Mercoledì dalle ore 16 alle ore 18 Ondina Lusa
Giovedì dalle ore 14 alle ore 16 Daniela Sorgo
Venerdì dalle 10 alle ore 12 Kristjan Knez
ORARIO
Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 12.00
dalle ore 17.00 alle ore 18.00
Lunedì chiuso
Prezzo del biglietto:
adulti: 1,50 €; studenti e pensionati: 1,00 €
NUOVI PROGETTI
L
’Assemblea della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini“ di Pirano (nel
prosieguo la CI), preso atto del mutato sistema di finanziamento dei programmi socioculturali da parte dell’Unione Italiana, che
ora prevede l’erogazione della CI ai soggetti
interessati di detti finanziamenti in piena
autonomia e responsabilità di gestione, ampliando in tal modo la cerchia dei possibili
promotori di progetti e la creatività stessa
nell’ambito socioculturale del GNI, ha deliberato di erogarli ai singoli promotori previa presentazione di progetti concreti. Allo
scopo la CI pubblica il seguente
INVITO ALLA PRESENTAZIONE
DI PROGETTI
S’invitano tutti gli interessati che soddi-
14
sfano le condizioni del presente invito a
concorrere all’assegnazione di fondi per
la realizzazione di singoli progetti, che dovranno soddisfare i seguenti criteri:
• i progetti dovranno essere presentati
corredati da adeguata quantificazione, tempistica di realizzazione, descrizione del prodotto finale e dovranno
essere rendicontati;
• i progetti dovranno indicare l’eventuale compartecipazione di altri cofinanziatori;
• il singolo progetto dovrà indicare il
responsabile promotore dello stesso;
• il singolo responsabile promotore
potrà presentare un unico progetto
nell’ambito di questo bando;
• i progetti potranno essere presentati
esclusivamente da membri ordinari
T
empo fa le Comunità autogestite della nazionalità
di Pirano, Isola e Capodistria
hanno ricevuto in consegna,
dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria, una videoteca molto ampia composta 193
DVD. Questi comprendono
film di tutti generi e di svariati registi, per nominarne solamente alcuni: Zeffirelli (Callas
forever), Antonioni (Deserto
rosso), Rosi (Dimenticare Palermo), Fellini (La voce della luna),
Verdone (L’amore è eterno finché
dura), Bertolucci (Io ballo da
sola), Salvatores (Marrakesh Express), Pasolini (Medea – Le mura
di Sana’a), Risi (Ragazzi fuori),
Lizzani (Parlando di cinema…) e
tanti altri ancora. Ci sono inoltre film di animazione come Il
mondo incantato di Peter Coniglio
1, 2 ,3, un cofanetto sulla Storia
d’Italia di Folco Quilici, e molti DVD sui Parchi nazionali e
regionali italiani. Data l’ampia
scelta di film invitiamo tutti i
lettori de “il Trillo” a venire in
Comunità, in orario di biblioteca, a prendere in prestito i
DVD! Nadia Zigante
della CI;
• il massimale del finanziamento per singolo progetto ammonta a 1.000,00 €;
• i progetti dovranno essere presentati
entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’Invito su “il Trillo” in busta
chiusa e recare la scritta “Adesione
all’Invito alla presentazione di progetti”
• in merito all’approvazione dei progetti deciderà definitivamente l’Assemblea della CI, che nella scelta adotterà
i seguenti criteri prioritari:
a) affinità del programma alle attività
ed agli obiettivi socioculturali del
GNI e
b) eventuali sinergie tra singoli
progetti e tra i progetti ed il territorio.
Il presidente
Manuela Rojec
LETTERE IN REDAZIONE
LA POSTA DEL TRILLO SCRIVETE A [email protected]
OPPURE A COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI”, VIA KAJUH 12, 6330 PIRANO
Ondina e Vittorio Lusa
festeggiano le loro nozze d’oro.
Gli amici della Comunità
augurano saluti e serenità.
V
orremmo esprimere tanti
auguri per le nozze d’oro
ai nostri cari genitori, suoceri
e nonni, Adelina e Miro Hrvatin di Strugnano.
La figlia Elida, il genero Gino
e i nipoti Adam e Eros.
D
opo aver letto attentamente i due volumi La
Comunità Nazionale Italiana.
Storia e Istituzioni degli Italiani dell’Istria, Fiume e Dalmazia (1944-2006), ritengo opportuno riportare qualche
nota in merito. Il Centro di
ricerche storiche di Rovigno,
nella collana “Etnia”, vol.
X, in occasione del 40esimo anniversario della sua
attività ha affidato a Ezio e
Luciano Giuricin l’incarico
di scrivere i succitati volumi.
È un’opera ricca di avvenimenti del nostro Gruppo
nazionale, con un’esauriente
esposizione di fatti e una documentazione originale e veritiera, che non lascia dubbi
su quanto accaduto durante
la seconda guerra mondiale
e nel dopoguerra, sempre in
merito alle vicissitudini della nostra CNI. Il I volume
con presentazione, premessa
ed introduzione, comprende
dieci capitoli che abbracciano oltre 60 anni di storia
della nostra CNI e delle sue
massime organizzazioni: l’Unione Italiana dell’Istria e di
Fiume (1944-1991) e l’Unione Italiana (1991-2006). Ai
dieci capitoli fanno seguito
le “Appendici”, con dati molto importanti: i mutamenti
etnici dei territori ceduti, l’esodo, i censimenti, le istituzioni scolastiche della CNI;
dati sull’attività delle strutture istituzionali, associative
e culturali della CNI; le altre
istituzioni della CNI. Ed in
conclusione la cronologia degli avvenimenti, la bibliografia di quanto consultato, le
sigle e abbreviazioni, i sommari.
Nel II volume sono presentati tutti i documenti collegati, che si riferiscono ai temi
trattati nel I volume (vedi
l’Indice dei documenti dal
I al X capitolo, per gli anni
dal 1943 al 2006). Dato che
i libri sono catalogati e a disposizione dei lettori presso
la biblioteca della nostra Comunità, inviterei i connazionali a leggere questa ricca e
completa opera sulla storia
del nostro Gruppo nazionale.
assistito a un molto gradevole e applauditissimo concerto
di musica classica e leggera
italiana, con Miriam Monica, Neven Stipanov e Marsell
Marinšek, i nostri tre piranesi doc, che ben conosciamo, e
i loro due ospiti musicali: un
eccellente violista, Francesco
Squarcia e una di nuovo riconosciuta Lucienne Lončina.
Abbiamo riso ai commenti
del sempre classico Silvano
Sau e ci siamo abbuffati, un
po’ è vero. Sto scrivendo nella speranza che l’anno prossimo queste cinque stelle
cadano anche al Tartini di
Pirano su invito della CI o
dell’Auditorio di Portorose.
Non “scansiamo” mai un’opportunità di stare allegri e in
simpatica compagnia. Dopo
Capodistria e Isola l’incontro a Pirano è quasi d’obbligo, magari per la settimana
della cultura in febbraio o
la festa delle donne e delle
mamme in marzo (e anche
Lilia Valenčič S.
dei papà).
S
iccome sono appassionato per la Parenzana, la
vecchia ferrovia a scartamento ridotto che per 33 anni,
nello scorso secolo ha collegato Trieste a Parenzo, mi è
maturata un’idea.
Oggigiorno buona parte del
tracciato è utilizzato come
pista ciclabile da un gran
numero di sportivi. Così
ho pensato di realizzare un
modello in ferro saldato.
Ho adoperato vari parti di
rottami di biciclette ed ho
ottenuto una locomotiva in
miniatura, la U-37, una delle
prime in dotazione di questa
ferrovia. Peso 20 kg, dimensioni 30x50x105 cm.
Giulio Ruzzier
Elio Musizza
S
iamo stati invitati a Isola
dalla CI “Pasquale Besenghi degli Ughi” in occasione
di uno spettacolo e di una serata conviviale. Siamo giunti
senza paura delle rivalità lontane, delle cannonate con il
cannone di fico d’Isola, pronto per i Piranesi. Abbiamo
Il Trillo, foglio della comunità italiana di Pirano
Caporedattore: Kristjan Knez | Redazione: Bruno Fonda, Kristjan Knez, Ondina Lusa, Luciano Monica | Segreteria: Marisa Zottich De Rosario, Fulvia Zudič
Progetto grafico: David Francesconi | Stampa: Pigraf s.r.l, Isola
Sede: Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, Via Kajuh 12, SI-6330 Pirano | Recapiti: Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90; Fax: +386 (5) 673 01 45;
Contabilità: +386 (5) 673 30 91; Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40 | E-mail: [email protected] | www.comunitapirano.com
15
CONOSCIAMO
IL NOSTRO DIALETTO
rubrica dedicata al nostro VERNACOLO.
Per sorridere, ricordare ed imparare dalla straordinaria saggezza locale.
di Donna Luisa
C
arissimi amici lettori!
Siamo nel 2012, spero che quest’anno ci porti tante cose belle, anche se è bisestile ed il proverbio recita:
Ano bisesto, ano sensa sesto.
Carnevale, ogni scherzo vale scrive Antonia
Pitacco da Sicciole e ricorda come da piccoli si vestivano in maschera con dei vestiti
vecchi e con la carta crespata facevano dei
bei costumi. Il lunedì andavano per le case
i piccoli, mentre il martedì i grandi. Portavano a casa soldi, crostoli e rafioi, frutta secca e
cioccolato, qualche pezzo di luganega di maiale che poi mangiavano tutti a casa propria.
Carnevale è la festa più pazza dell’anno.
La Scuola Allievi Piloti della S.I.S.A
Portorose 19 dicembre 1927.
Foto della collezione del sig. Sobota
I lemmi dialettali di questo mese mi sono
stati inviati da Rosanna Bonin di Sezza
che saluto e ringrazio per la partecipazione.
La Soluzione dovrà pervenire entro il 30 mar-
zo 2012. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta, riceverà una parure in fimo, ematite e
cristallo realizzate da Dori Burubu ed il “zizolin”
prodotto da Giorgio Marino e Norma Zudich.
1. Albol
2. Amlet
3. Armenta
4. Articioco
5. Asedo
6.Baredo
7.Bisato
8.Bisi
9.Bisson
10.Bobici
11.Bonorivo
12.Brisiola
13.Caliera
14.Canocia
15.Cisbo
16.Consâ
17.Frisoli
18.Ganassa
19.Garbo
20.Gnora
21.Grandonsel
A.Guancia
B.Caldaia
C.Miope
D. Nuora
E. Granoturco fresco
F. Cicala di mare
G.Grespigno
H.Ciccioli
I. Conca di legno per trasporto del sale
L.Mucca
M. Anguilla
N.Condire
O. Ricciolo
P. Acido
Q. Crespella
R. Aceto
S.Mattiniero
T.Piselli
U.Braciola
V. Terreno incolto
Z.Carciofo
16
Soluzioni del concorso n° 12
Baba/Donnetta, Bibioso/Noioso, Debon/
Davvero, Frigido/Freddo, Frugado/Logorato,
Giossetin/Gocciolino, Indafarado/Affaccendato, Satada/Zampata, Sberloto/Manrovescio,
Sbigola/Paura, Sbisighin/Frugolo, Scartassâ/
Spazzolare, Scartassin/Spazzolino, Scarussâ/
Smuovere, Scurtaiola/Scorciatoia, Sior/Signore, Soto/Zoppo, Strucâ/Spremere, Ticâ/Stringere, Tignî/Tenere, Tribion/Pestata.
Tra le risposte esatte è stato sorteggiato
Francesco Rosso di Santa Lucia che riceverà La magica immagine della Pirano
in festa, acquerello di Liliana Stipanov.
Proverbi di Casa Nostra
inviati da Giulio Ruzzier
Chi ben liga, meo disliga.
La pansa piena fa la testa svoda.
Se ‘l galo canta fora ora, ‘l bel tenpo va in malora.
Se no se pol fâ come che se vol,
se fa come che se pol.
Pe’ la Madona Candelora,
bronsi e fogo servi ‘ncora.
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