Chiude la Cartiera di Tenero Statali Frontalieri Da 70 anni soci dell
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Chiude la Cartiera di Tenero Statali Frontalieri Da 70 anni soci dell
Solo per te, un risparmio che può andare oltre il 30%* Oltre l’80% dei Clienti Genialloyd ha dichiarato di aver risparmiato fino al 30% (Eurisko 2005) è una società Ras Provaci. Fai un preventivo e confrontalo. Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese VIA INTERNET www.genialloyd.it, entra nell’area Convenzioni e inserisci la passaword PWDOCST 1 giugno 2006 - Anno LXXIIX - N. 9 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com VIA TELEFONO 800.999.999 e comunica all’operatore l’appartenenza alla convenzione OCST Iscritti Prossimo numero: 22 giugno 2006 Un dipendente della Cartiera di Tenero. L’azienda chiuderà i battenti all’inizio del 2007 dopo 152 anni. Chiude la Cartiera di Tenero Frontalieri Se ne va un pezzo di storia del Locarnese Soluzione in vista per il ritiro del 2° Pilastro pagina 2 pagina 5 Statali Da 70 anni soci dell’OCST pagina 4 pagina 6 Da ridefinire la politica del personale E al suo fianco anche da pensionati 2 SINDACATO ATTIVITÀ 1 giugno 2006 Tenero La Cartiera ferma le macchine Malgrado le rassicurazioni dello scorso dicembre da parte della direzione. In fase di definizione il piano sociale per i 53 lavoratori Arturo Trezzini* l Cham paper group (Cpg ), appartenente alla Holding Industriale Cham, prevede di chiudere lo stabilimento di Tenero per il 1° trimestre 2007. La macchina continua dello stabilimento verrà spostata nello stabilimento italiano di Carmignano, mentre il confezionamento dei rotoli di carta da plotter per la divisione Qualimage passerà allo stabilimento di Cham (ZG). Con la chiusura dello stabilimento di Tenero, diventato troppo piccolo per le attuali esigenze di mercato, il Cpg può rivedere la configurazione della propria produzione e aumentare di conseguenza la capacità di rendimento e la competitività. A buona parte dei 53 collaboratori interessati sarà proposta un’offerta di lavoro in un’altra sede del Cpg. Questo il sunto della comunicazione ufficializzata il 22 maggio dalla dirigenza del Gruppo ai lavoratori e ai sindacati e resa pubblica nella conferenza stampa il giorno successivo. I In dicembre tutto bene e ora la chiusura? Amarezza e sconcerto sono il sentimento che traspaiono dagli incontri di questi giorni tra i sindacati e i lavoratori, subito attivatisi per preparare le strategie future e in vista dell’elaborazione di un piano sociale. Se pensiamo che appena pochi mesi fa, in occasione dell’incontro annuale di fine anno (9 dicembre), la direzione aveva categoricamente smentito voci di una possibile chiusura dello stabilimento di Tenero, la notizia lascia ancor più l’amaro in bocca, per non dire di peggio. In quella occasione a rassicurarci c’era il Finiti al macero 152 anni di storia fatto che, nonostante una leggera flessione sulla macchina P7 nella seconda metà dell’anno, si era provveduto a un parziale ammodernamento dell’impianto di avvolgimento della carta. Per quanto riguardava il reparto allestimento si era largamente superato il budget di produzione 2005 grazie anche alla nuova macchina acquistata nel 2004. Ancora una volta è la nostra gente a pagare le carenze strutturali di un settore industriale ticinese senza anima, dove la stragrande maggioranza delle nostre industrie è in mano a gente calata da noi (moderni Balivi) attirata dalle possibilità di guadagni superiori e che dietro l’anonimato di un consiglio d’amministrazione decide le sorti di un centinaio di persone, di intere famiglie e di una comunità tutta. Al via il piano sociale. Un altro pezzo della nostra storia che se ne va, lasciando alla gente che rimane, dopo anni di sacrifici, un compenso ricco solo di incertezza e drammaticità. Difficilmente i posti offerti dalla dirigenza Cpg a Cham o a Carmignano, nel Veneto, potranno essere occupati da gente residente da anni con la famiglia a Tenero, in età avanzata e senza conoscenze linguistiche. Il giorno dopo l’annuncio i lavoratori si sono riuniti in assemblea generale con i rappresentanti dei sindacati OCST (rappresentato, oltre al sottoscritto, da Leonardo Matasci e Gianpietro Leonardi), Sit e Unia. Dopo il comprensibile sfogo iniziale, con grande dignità e senso di responsabilità hanno iniziato concretamente i lavori preparatori per l’elaborazione di una bozza di piano sociale da presentare e discu- a Cartiera di Tenero venne fondata nel 1854 da Tommaso Franzoni. Nel 1886 venne acquistata dall’industriale Ercole Maffioretti che la affidò ai figli, per poi passare a imprenditori valmaggesi, tra i quali l’ingegnere Luigi Moretti (fu dirigente della Cartiera fino al 1946). Dopo la Seconda guerra mondiale la Cartiera vive il suo più grande sviluppo, passando nella mani della Fabbrica di cartone di Deisswil (Berna) e sotto la direzione di Enrico Bernhard: un nuovo macchinario, il doppio degli operai e salari più alti. Dal 1978 la Cartiera è del Cham Paper Group (che conta cinque cartiere in tre Paesi: in Svizzera, a Tenero, in Italia, a Carmignano e Condino, e in Norvegia, a Hunsfos), che a sua volta appartiene alla Holding industriale Cham. Nei tempi d’oro dava lavoro a circa 350 persone, mentre oggi ha 53 dipendenti. Produce L tere con la direzione al più presto possibile. Piano sociale che dovrà contenere, oltre alle consuete normative che regolano le disdette, le coperture delle importanti assicurazioni sociali, le varie indennità per rimborso spese, l’indennità di partenza in base all’età e agli anni di servizio, anche degli incentivi che, in considerazione del relativo lungo periodo che ci separa dalla chiusura definitiva, garantiranno all’azienda l’efficienza e la funzionalità malgrado lo scenario di una sicura e irreversibile chiusura dello stabilimento di Tenero. Il piano sociale dovrà tenere conto delle legittime aspettative dei lavoratori che vedono il loro posto di lavoro irrimediabilmente perso e dall’altra l’azienda che fino alla chiusura dovrà tener fede agli impegni nei confronti della clientela che anche dopo la chiusura continuerà a servirsi dalle restanti industrie del Gruppo. Inoltre, vista l’ottima esperienza riscontrata nel 1996, dovrà essere riproposto un gruppo di lavoro, comprendente anche un rappresentante dell’Ufficio statale preposto, che avrà a seguire tutto l’iter per quanto riguarda la riqualificazione, l’inserimento e il collocamento del lavoratore licenziato. I sindacati, affiancati in un gruppo di lavoro composto dalla Commissione di fabbrica e da alcuni lavoratori dei diversi reparti, continueranno a seguire da vicino tutte le fasi di preparazione, discussione e approvazione del piano sociale, ritenuto che ogni decisone definitiva sarà presa a maggioranza dall’assemblea dei lavoratori, convocata di volta in volta a dipendenza delle necessità. *Segretario regionale OCST Locarno ogni anno circa 15 mila tonnellate di carta grezza per basse grammature: una quantità ritenuta insufficiente per coprire i costi. Nella sede ticinese si confezionano rotoli di carta per plotter. La macchina continua (nella foto in basso ) sarà trasferita nello stabilimento di Carmignano e con lei 15 posti di lavoro. 1 giugno 2006 SINDACATO ATTIVITÀ 3 ■ ORO DELLA BANCA NAZIONALE - IL PROVENTO ANDRÀ A RIDURRE IL DEBITO Per il popolo è meglio l’uovo oggi che la gallina domani Meinrado Robbiani l 55 per cento dei votanti ha deciso, in occasione della consultazione popolare dello scorso 21 maggio, di destinare il provento dell’oro della Banca nazionale alla copertura del disavanzo 2005 e alla riduzione del debito del Cantone. Le attuali difficoltà finanziarie hanno prevalso sulle considerazioni di più lungo termine ripetutamente additate dalle forze che avevano lanciato il referendum. Pur nel rispetto della scelta del popolo e pur sollevati dal corposo sostegno ottenuto, l’esito della votazione lascia un insopprimibile amaro in bocca. Si perde infatti l’occasione di I rispettare il carattere straordinario di questa entrata, destinandolo a finalità altrettanto straordinarie. Si spreca parimenti la possibilità di scostarsi dalle preoccupazioni più immediate di carattere finanziario per lasciare spazio alla politica con opzioni autenticamente orientate al futuro. Il Ticino di oggi ha cioè messo in sordina quello di domani, che, da un diverso impiego dell’oro della Banca nazionale, avrebbe potuto ricevere impulsi di particolare spessore. Il dibattito che ha preceduto la votazione non è comunque rimasto infruttuoso. Non potendo chiudere gli occhi di fronte alle argomentazioni avanzate dalle forze - tra le quali l’OCST - che volevano un diverso impiego del provento dell’oro, il governo cantonale e i principali partiti hanno affermato di intendere attribuire alcune decine di milioni a progetti di sostegno all’occupazione e all'imprenditorialità. Rispetto all’importo assegnato al Ticino dopo la vendita delle riserve auree eccedentarie (557 milioni), si tratta evidentemente di una fetta esigua. È però su questa che si è ora chiamati a lavorare. L’OCST seguirà perciò i passi del governo e del parlamento per fare in modo che gli impegni assunti si traducano celermente in precise iniziative di promozione dell’occupazione. ■ ISTITUTI SOCIALI - TRATTATIVE SERRATE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO Il Dss chiuso a riccio. OCST e personale non staranno a guardare Renato Ricciardi ulla di fatto nella trattativa per il rinnovo del contratto del personale sociale dopo i due ultimi incontri. L’incontro con i rappresentanti del Dipartimento sanità e socialità (Dss) ha confermato l’intenzione di acquisire come criterio di sussidiamento il diritto a sette settimane di vacanza per il personale socioeducativo (una settimana in meno per i dipendenti che beneficiano del diritto acquisito dal contratto del 2002). La richiesta di personale, sindacati e direzioni delle istituzioni è di reinvestire in favore del personale le ore derivanti da questa riduzione delle vacanze. Una vertenza è dunque aperta con il Dss per chiarire in quale misura sarà pos- N sibile ottenere queste risorse per evitare di peggiorare le condizioni di assistenza degli utenti e, se possibile, in talune situazioni, migliorarle. Nel recente incontro con la delegazione dell’Atis sono stati definiti alcuni punti fermi. Le parti sociali verificheranno la situazione nelle singole istituzioni per quanto riguarda l’ottava settimana di vacanza (con le ore di lavoro recuperate si potrebbero creare nuovi posti di lavoro). Verranno inoltre approfondite le altre richieste del personale: in particolare, la limitazione a sette dei picchetti mensili e le 40 ore per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Su questo aspetto le parti chiederanno all’ente sussidiante l’adeguamento proporzionale del personale. Sulla durata del contratto Atis pro- pone due anni, mentre i sindacati chiedono una durata di quattro anni per assicurare una prospettiva di stabilità all’attività nelle istituzioni. Come si vede la possibilità di raggiungere un accordo sul nuovo contratto dipenderà dalla disponibilità che dimostrerà il Dss nelle discussioni bilaterali con i singoli istituti sulle prestazioni previste per il 2007 (con i relativi criteri di finanziamento e la definizione di adeguati rapporti di presa a carico necessari per mantenere la qualità delle prestazioni). In caso di mancata apertura da parte del dipartimento, si andrà verso una contrapposizione e un fronte duro cui personale e sindacati hanno già dichiarato l’adesione. La trattativa proseguirà ed entro la fine di giugno sono previsti altri due incontri. ■ SCUOLE PROFESSIONALI SOCIOSANITARIE ■ AGENDA OCST Langue la riclassificazione salariale dei docenti ASSEMBLEE ra i punti trattati durante l'incontro con il direttore del Decs Gabriele Gendotti, che si tiene oggi, giovedì, a Bellinzona, c’è la riclassificazione salariale nel settore professionale. Come noto, negli scorsi anni alcune scuole professionali sono state riconosciute di grado terziario. È il caso delle scuole professionali sociosanitarie. Conseguentemente anche la classificazione salariale dei docenti che vi insegnano sarebbe dovuta essere adeguata a quella dei docenti delle altre scuole professionali di pari livello. Cosa che non è avvenuta. Da tempo è in corso una trattativa con la direzione della Divisione della formazione professionale, che ha elaborato una proposta di revisione della classificazione dei docenti del settore professionale che tenga conto del riconoscimento dei livelli di formazioni in cui si posizionano le singole scuole. L’OCST ha ripetutamente chiesto alla Dfp una deci- T sione formale. In tal senso sono stati informati i rappresentanti delle scuole interessate, privilegiando la via negoziale a quella giudiziaria non priva di rischi e che soprattutto richiede tempi lunghi. Il sindacato ha ottenuto indicazioni secondo cui i costi della proposta di riclassificazione salariale sono stati quantificati. La revisione è già stata sottoposta ai servizi finanziari cantonali e portata dal Decs in Consiglio di Stato, che dovrebbe decidere entro la fine di giugno. L’OCST ha chiesto un’applicazione retroattiva della decisione per correggere almeno parzialmente il ritardo accumulato. Sulle decisioni, annunciate come prossime da ormai troppo tempo, informeremo i docenti delle scuole interessate. Nel caso di fallimento delle trattative, l’OCST percorrerà per i propri associati la via giudiziaria, come è stato recentemente il caso nella vertenza per il riconoscimento degli scatti di anzianità per i giovani docenti. R.R. Edili e rami affini (Locarnese e Valli). L’assemblea annuale si terrà giovedì 8 giugno, alle 18.30, nella sala al 1° piano del bar Garattini di Locarno - Centro La Rondine, via V. Vela (sopra il negozio Denner). All’ordine del giorno: saluto del presidente sezionale; relazione del segretario regionale; rinnovi contrattuali edilizia principale e rami affini; pensionamento anticipato. Relatore Paolo Locatelli. Segue premio ai fedelissimi. Al termine cena offerta. Iscrizioni: tel. 0917513052/53 entro il 6 giugno. 4 SINDACATO ATTIVITÀ 1 giugno 2006 ■ STATALI - L’OCST BIASIMA LA POLITICA DEL PERSONALE ATTUATA DAL GOVERNO Sblocchi le assunzioni e restituisca il contributo straordinario contribuzioni, malgrado il blocco delle assunzioni e la riduzione degli effettivi, dimostra come non sia possibile agire con metodi inadeguati e senza una concreta valutazione delle conseguenze operative. L’OCST, denunciando i limiti di una gestione del personale così sommaria, già nel 2004 aveva espresso forte preoccupazione per il fatto che le valutazioni sull’amministrazione cantonale venivano da tempo analizzate unicamente dal profilo dei costi, anziché affrontare seriamente una verifica delle attività da svolgere e dei mezzi necessari a disposizione. Non è pensabile attuare tagli sulle risorFallimento della politica del personale! se per il funzionamento dell’amministrazioL’assunzione di nove unità alla Divisione delle ne pubblica e per l’erogazione delle prestazioni alla popolazione, senza affrontare l’analisi dell’organizzazioGita ad Alseno e Fontanellato (Parma) ne e dei servizi dello Stato per ricercare spazi di razioSabato 24 giugno nalizzazione, ma senza far mancare le risorse in persoProgramma nale necessarie per far fronore 8.30 partenza da Camorino (posteggio Fust) te ai flussi e carichi di lavoro ore 9.00 partenza da Lugano (Cornaredo lato fiume) oggettivamente rilevati. ore 9.30 partenza da Mendrisio (rotonda autostrada) E negli altri ambiti dell’Amore 12.15 arrivo ad Alseno (possibilità di visita ministrazione? Purtroppo le all’Abbazia di Chiaravalle) nostre osservazioni e i nostri giuore 13.00 pranzo al ristorante Commenda dizi rischiano di essere avvalorati solo all’emergere di situazioni ore 15.30 partenza per Fontanellato disagiate e difficili sulle quali si ore 16.30 visita guidata alla Rocca Sanvitale di poteva certamente intervenire Fontanellato; pomeriggio e serata libera (nella con maggior tempestività. Per il giornata di San Giovanni si tengono concerti Consiglio di Stato è necessario dal vivo per le vie del borgo medioevale e riconoscere l’errata valutazione degustazioni di prodotti tipici nelle piazzette) e ritornare sulle decisioni assunore 22 rientro in Ticino te così da evitare che talune misure, il blocco del personale e Costo per persona: fr. 40 (viaggio in torpedone, pranzo, il taglio del 3 per cento in primis, vino e bevande comprese). La manifestazione avrà luogo portino ad altre situazioni di inefcon qualsiasi tempo. ficienza nell’amministrazione Iscrizioni entro il 16 giugno a: Segretariato cantonale cantonale. OCST, via Balestra 19, ufficio 223, 6900 Lugano, tel. 091 Ci permettiamo, in tal senso, 9211551, [email protected]; oppure al di suggerire uno sguardo su altri Segretariato OCST della propria regione. ambiti (e sono numerosi), che come la Divisione delle contribul comitato cantonale del sindacato OCST dipendenti e pensionati dello Stato chiede al Consiglio di Stato la revoca di alcune misure di risparmio, che sono risultate inadeguate e penalizzanti per l’attività nell’Amministrazione cantonale. In particolare, si chiede la revoca del blocco delle assunzioni e la soppressione della riduzione del personale del 3 per cento all’anno. Queste misure, adottate all’unanimità dai Consiglieri di Stato nell’ottica di migliorare la situazione finanziaria, alla prova dei fatti si sono rilevate errate. I zioni necessitano sicuramente di un potenziamento dell’organico, evitando di reagire solo quando i buoi sono fuori dalla stalla. Restituite il contributo straordinario! Il comitato cantonale del sindacato OCST dei dipendenti statali, preso atto dell’avvenuto miglioramento della situazione finanziaria cantonale, chiede, inoltre, la restituzione del contributo straordinario prelevato ai dipendenti dell’Amministrazione. Il Consiglio di Stato aveva deciso di trattenere il 2,2 per cento dallo stipendio da destinare al risanamento delle casse dello Stato, impegnandosi alla sua restituzione nel caso di un miglioramento della situazione finanziaria, eventualità verificatasi grazie agli introiti derivati dall’oro della Banca nazionale. Per informazioni: OCST Segretariato cantonale, Lugano, tel. 091 921 15 51, posta elettronica [email protected]. Consulta il sito dell’OCST: www.ocst.com. Caneggio Il 3 giugno un concerto per ricordare Monsignor Franco Biffi U n grande coro di 40 elementi accompagnati da quattro trombe renderà omaggio a Monsignor Franco Biffi sabato 3 giugno, alle 19.30, nella chiesa parrocchiale di Caneggio. Il concerto del choeur d’homme «l’Espérance» di Bussigny-Lausanne vuole ricordare, con canti popolari, sacri e regionali, un grande maestro di vita a un anno dalla sua scomparsa. Info: Fernando Biffi, tel. 091 6841282. 1 giugno 2006 SINDACATO ATTIVITÀ 5 ■ FRONTALIERI Dichiarazione dei redditi in Italia, ecco chi deve presentarla I n queste settimane in Italia è tempo di dichiarazione dei redditi. Cosa devono fare i lavoratori frontalieri? Ecco un breve promemoria. Dichiarazione d’imposta in Svizzera Gli orari dei Segretariati OCST 1. Per i frontalieri che svolgono attività lavorativa in Svizzera non valgono le disposizioni previste invece per i frontalieri che lavorano a San Marino o nel Principato di Monaco. Tra Italia e Svizzera, oltre alla Convenzione contro le doppie imposizioni, è stato firmato ed è in vigore un Accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri. 2. I frontalieri che svolgono attività lavorativa in Svizzera sono sottoposti all’imposizione alla fonte e di conseguenza non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi in Italia. 3. I frontalieri devono presentare anche la dichiarazione dei redditi in Italia se, oltre al reddito da lavoro prodotto in Svizzera e al possesso della casa d’abitazione, hanno altri redditi. 4. Se il reddito prodotto in Italia è inferiore a 3.000 euro, non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. 5. Chi produce in Italia un reddito inferiore a 2.840,51 euro, oltre a non essere tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, può essere considerato soggetto a carico. 6. I percettori di reddito prodotto all’estero (come lo sono i frontalieri) non possono essere considerati fiscalmente a carico se il reddito percepito è superiore ai limiti indicati al punto 5. 7. Se si richiedono prestazioni sociali agevolate alla pubblica amministrazione italiana (rette asilo, tasse università, alloggio, esenzioni ticket eccetera) si è tenuti a dichiarare anche il reddito ottenuto in Svizzera all’ufficio erogatore della prestazione, ai fini della valutazione della propria situazione economica. 8. Ai fini dell’imposizione fiscale non esiste cumulo tra il reddito prodotto in Svizzera e quello prodotto in Italia. Quindi il coniuge che presenta la dichiarazione dei redditi in quanto svolge attività lavorativa in Italia non deve inserire nella dichiarazione il reddito prodotto in Svizzera dal coniuge frontaliere. 9. Nel caso in cui un coniuge lavori in Italia e l’altro sia frontaliere si tenga presente che è possibile scegliere chi tra i due intende mettersi a carico i figli. Questa scelta non ha incidenza sul diritto agli assegni familiari in Svizzera. NOTA. Per lavoratore frontaliere si intende un soggetto che abita in un paese della fascia di frontiera con la Svizzera, svolge attività lavorativa in Ticino e rientra quotidianamente al proprio domicilio in Italia. Questa precisazione si rende necessaria sia a seguito delle nuove disposizioni relative al rientro in Italia dei frontalieri, sia in previsione dell'abolizione delle fasce di frontiera. Per maggiori informazioni potete contattare Giancarlo Bosisio, responsabile dell’Ufficio frontalieri dell’OCST, al numero telefonico 0916826589. ◆ Bellinzona. Orari di sportello. Per appuntamento, tel. 091 8214154 (signora Michela Marangoni) o [email protected] ◆ Chiasso. Martedì e venerdì 9-11.30 e 13.30-16. Per appuntamento tel. 0916825501. ◆ Lamone. Martedì, ore 812, 13.30-17.30, mercoledì e giovedì ore 8-12; venerdì, 13.30-17.30. Per appuntamento, tel. 0919660063. ◆ Locarno. Per appuntamento, tel. 0917513052, orari d’ufficio. ◆ Lugano. Tutti i giorni, ore 8.30-11.30 e 13.45-17.30. Per appuntamento, tel. 0919211551, int. 211, signorina Claudia Tettamanti. ◆ Mendrisio. Tutti i lunedì, mercoledì e giovedì, ore 911.30 e 13.45- 17.30. Per appuntamento, tel. 0916405111. ◆ Tre Valli. Biasca: martedì e giovedì, 9-12 e 14-17.30; mercoledì 9-11.30; venerdì 911.30 e 14-17.30. Per appuntamento: tel. 0918730120. Uno spiraglio nel ritiro del Secondo pilastro. L’accordo entro l’estate metà maggio si è svolto a Berna, nella sede del Fondo di garanzia Lpp, un incontro tra Fulvio Mosetti, direttore Convenzioni internazionali dell’Inps e Daniel Dürr, direttore del Fondo di garanzia Lpp. Temi del colloquio sono stati gli averi di pensione dimenticati e le modalità di pagamento della parte obbligatoria della pensione professionale dopo il 1° giugno 2007. Erano presenti all’incontro anche Domenico La Spina, consigliere per l’emigrazione dell’Ambasciata d’Italia a Berna e Sara Centanni, esperto del Ministero del Lavoro all’Ambasciata. A Averi di vecchiaia dimenticati. All’inizio del 2006 erano circa 3 mila gli italiani in età pensionabile, titolari di somme giacenti negli istituti svizzeri di previdenza professionale o i gestori di polizze o conti di libero passaggio, di cui non era noto il recapito. Negli scorsi mesi, dopo un’intensa attività di ricerca, il Fondo di garanzia è riuscito a rin- tracciare la maggior parte di queste persone, tanto che il numero degli aventi diritto italiani non ancora localizzati è sceso attualmente a 889.Per poter localizzare anche i nominativi rimanenti, il Fondo di garanzia ha chiesto aiuto all’Inps, che ha accettato di svolgere delle ricerche nella propria banca dati. Pagamento in capitale della parte obbligatoria della pensione professionale dopo il 1° giugno 2007. Dal 1° giugno del prossimo anno i lavoratori dipendenti o indipendenti che non abbiano raggiunto l’età di pensione in Svizzera e che trasferiscano la loro residenza in un Paese dell’Unione europea, potranno ritirare in capitale la parte obbligatoria della pensione professionale a condizione che lascino definitivamente la Svizzera e non risultino obbligatoriamente iscritti alle assicurazioni sociali del paese di nuova residenza. L’assoggettamento all’assicurazione obbligatoria per le prestazioni di invalidità, vecchiaia e superstiti sarà giudicato in base al diritto nazionale dello Stato interessato e l’Istituto competente dovrà rilasciare una dichiarazione in tal senso. In occasione dell’incontro a Berna, il Fondo di garanzia Lpp ha presentato un progetto di procedura di certificazione per via telematica i cui dettagli tecnici sono in corso di approfondimento. L’utente dovrà solo presentare un formulario di richiesta per il versamento in capitale della prestazione al Fondo di garanzia Lpp. Lo scambio dei dati con l’Inps dovrebbe avvenire mediante l’utilizzazione dell’esistente sistema telematico «Testa II», che prevede misure per la protezione dei dati personali contro accessi, cambiamenti e diffusioni non autorizzate. Il rappresentante dell’Inps ha dato il suo consenso di massima alla proposta svizzera, riservandosi di verificare la procedura nei prossimi mesi. Si conta, pertanto, di poter procedere alla firma di un apposito accordo entro l’estate. 6 SINDACATO PERSONAGGI 1 giugno 2006 ■ NESSI, TRESOLDI E ANDINA FESTEGGIANO TRAGUARDI IMPORTANTI CON L’OCST Pionieri del segretariato di Locarno, oggi pensionati infaticabili Antonella Sicurello n pensiero sfiora la mente guardando e ascoltando Bruno Nessi e Giuseppe Tresoldi: chiunque ci metterebbe la firma per arrivare a novant’anni così lucidi e pieni di energia, ancora animati da tanto fervore e orgoglio ricordando il passato privato e professionale. Entrambi festeggiano quest’anno un importante traguardo: 70 anni di affiliazione all’OCST. Importante soprattutto per due pilastri del sindacato del locarnese come loro: Bruno Nessi - fratello di Gianni, primo segretario dell’OCST della città sul Verbano scomparso lo scorso anno - è stato l’artefice, insieme a Giacomo Cugini e Pio Martinoni e il supporto di Agostino Bernasconi, della nascita della sezione metallurgici a Locarno nel giugno del 1936 (in seguito allo storico sciopero degli installatori idraulici e di riscaldamento che condusse alla firma del contratto di lavoro), dando poi l’impulso all’inaugurazione del Segretariato OCST l’anno successivo. Anche Giuseppe Tresoldi, detto «Pepp», fin da giovanissimo è stato un convinto attivista del nostro sindacato: partecipò allo sciopero degli elettricisti di Locarno alla fine del 1936, che portò a un nuovo contratto di lavoro, e fu sempre presente nell’attività sindacale, anche quando assunse la carica di capo filiale dell’Inelectra a Magadino. Il suo impegno professionale fu premiato nel 1972 dall’allora Presidente della Repubblica italiana, Giovanni Leone, che lo nominò Cavaliere del lavoro. Da pensionati non si sono allontanati dall’OCST, anzi, hanno seguito e seguono tuttora con interesse l’attività del sindacato e quella dell’Associazione anziani pensionati invalidi (AAPI), di cui sono membri onorari (Nessi fu presidente della sezione di Locarno dal 1982 al 1994). Come loro, anche Aurelio Andina, classe 1929, segretario OCST del Locarnese per 15 anni dopo Gianni Nessi, è rimasto legato al sindacato, per il quale ha lavorato per ben 50 anni e del quale è socio da 62. Un trio d’eccezione, testimone e memoria storica della nascita e dello sviluppo dell’Organizzazione nel locarnese, con cui abbiamo trascorso qualche ora ripercorrendo le tappe che portarono alla nascita dell’OCST a Locarno e ricordando un mondo del lavoro e condizioni di vita lontani anni luce da quelli dei giorni nostri. «A 14 anni lavoravo 10 ore al giorno, 58 alla settimana, come apprendista installatore idraulico - ricorda Bruno Nessi, classe 1915 Per spostarci e trasportare il materiale utilizzavamo la bicicletta. E se non c’era, andavamo a piedi. All’OCST mi sono avvicinato partecipando al primo congresso del 1930, dove conobbi monsignor Luigi Del-Pietro. Ricordo che tra la sparuta rappresentanza locarnese c’era anche mio padre che, al ritorno, mi disse: “Quel prevadin lì u gà di grand idei, ma par lü la sarà U anche mia moglie: una prova molto dura da superare insieme a mio figlio Umberto». Di prove ne ha dovute superare molte anche nella vita professionale, ma l’impegno, la severità e la precisione da «tedesco», come lui stesso si definisce, lo hanno portato a ricoprire cariche dirigenziali. «Iniziai a lavorare al termine della scuola dell’obbligo, a 13 anni e mezzo, per un fruttivendolo di Locarno. Da Losone mi spostavo a piedi e in inverno, quando era buio, correvo per la paura. Lavoravo 12 ore al giorno e guadagnavo un franco. Un anno dopo, nel 1931, cominciai l’apprendistato di elettricista ad Ascona. Lavorai poi per varie ditte nel locarnese e, durante la Seconda guerra mondiale, in Polizia. In seguito, fui assunto all’Inelectra, dove sarei dovuto rimanere due mesi e invece vi restai per 40 anni». Ricorda ancora quando, durante i due mesi di sciopero degli elettricisti, andava a prendere sul posto di lavoro gli operai e li caricava sulla Lancia di Agostino Bernasconi per portarli a casa Balli, dove si riunivano tutte le mattine alle 7. «Faceva freddo e ci riscaldavamo con il fuoco del camino e del buon vino. Erano bei tempi. Oggi i lavoratori sono restii a scioperare e a mostrarsi per paura di perdere il posto di lavoro». Loro, invece, non si fermavano davanti a nulla. «Dato che lo sciopero aveva bloccato UNA VITA PER L’OCST tutti i lavori nel locarnese, l’Atel In alto, da sinistra: Bruno chiamò due operai da Airolo. AndamNessi, 90 anni, festeggia mo a prendere i due crumiri e li cariquest’anno i 70 anni di cammo sul treno: non si fecero più affiliazione all’OCST; vedere». Giuseppe Tresoldi, classe Il dolore e la solitudine dell’infanzia 1916, è anch’egli socio da 70 e dell’età adulta gli hanno spalancato anni; Aurelio Andina, 77 anni, le porte del volontariato: un passato sindacalista OCST per 50 di svariati anni come autista della Croce rossa e un presente tra i più anni, di cui 15 come segretabisognosi, perché, dice, «non voglio rio di Locarno, è affiliato che gli altri rimangano soli come me». all’OCST da 62 anni. Raggiungerli non è difficile per lui, visto che guida ancora l’auto («senza occhiali - puntualizza - perché ci vedo ancora Nessi, che per 40 anni lavorò alle Ferrovie benissimo»), di cui non potrebbe fare a meno. regionali ticinesi (Fart), dove fondò nel 1947 la «È lei che mi fa vivere. Il giorno in cui non potrò sezione OCST («Fu quella la battaglia più più guidarla, mi sentirò morire». dura: ci vollero sei anni per crearla»), era in Non si meraviglia di questa affermazione chi prima fila anche quando furono organizzati gli lo conosce bene come Aurelio Andina, tre figli scioperi delle Ferriere Cattaneo a Giubiasco e e una vita all’OCST di Locarno. «Avevo 12 anni della Ses e Atel a Bodio (1937) e quello della quando iniziai a fare adesioni - ricorda - Nel Navigazione di Locarno negli anni Ottanta. 1944 fui assunto all’OCST dove restai fino alla Tra il lavoro e un impegno sindacale e l’altro, pensione, nell’agosto del 1994. Negli anni in ha cresciuto due figlie e coltivato per anni la cui iniziai a fare il sindacalista, non era semplipassione per lo sport. «Ho iniziato a 8 anni a ce avvicinare gli operai: il lavoro c’era e non fare ginnastica nella Virtus - racconta - Ho pravedevano quindi la necessità di affiliarsi al sinticato il basket e il calcio e fino a 80 anni lo sci dacato. Oggi, invece, sebbene si iscrivano, di fondo». hanno paura a far intervenire il sindacato sul La passione per lo sport lo accomuna a Giuposto di lavoro, perché temono di essere licenseppe Tresoldi, amico di lunga data di un anno ziati. Il periodo più difficile per me è stato quelpiù giovane, che fu velocista e amante del pallo dei primi anni Novanta, quando eravamo in lone. Fondò il Football club di Locarno Esperia piena crisi economica». e fu segretario della Bocciofila di Losone. Tra La nostra chiacchierata si conclude davanti le sue passioni anche quella per il sassofono. a un piatto di pasta e un bicchiere di vino. E, Tresoldi si emoziona quando ripercorre la sua vita, colpita da gravi lutti. «Persi mia madre dulcis in fundo, con un caffè, corretto vino per a due anni e mio padre a undici. Sono cresciuNessi e corretto cognac per Tresoldi. Che to con due sorelle e due fratelli, che oggi non ci siano questi i segreti di una lunga e infaticabisono più. Nel 1965 ho perso prematuramente le vita? düra”. E fu proprio così. Nel giugno del 1936 un collega di lavoro mi comunicò che ci sarebbe stata una riunione di tutti gli operai idraulici del locarnese per la stipulazione del contratto collettivo di lavoro. Don Del-Pietro mi disse: “Tu devi andare e dire che il nostro sindacato aderirà a un eventuale sciopero a tre condizioni: che il nostro movimento sia presente alla trattativa con i datori di lavoro, che un operaio cristiano-sociale faccia parte del comitato dello sciopero e che una copia del contratto sia inviata al segretariato cantonale dell’OCST”. Dopo una settimana di sciopero fummo convocati dai datori di lavoro. Fu quello il primo contratto collettivo di lavoro firmato dal don DelPietro a Locarno». 1 giugno 2006 SINDACATO FORMAZIONE 7 ■ L’ENAIP DI ZURIGO ORGANIZZA DUE GIORNATE DI FORMAZIONE I neoimprenditori vanno accompagnati nel percorso professionale Enaip, in collaborazione con la Ccis, è pronta a far scendere in campo un team preparato di progettisti ed esperti di organizzazione al servizio della formazione professionale. Alla luce della prima positiva esperienza di attivazione del Corso per neoimprenditori, con grande impegno e motivazione, il Centro di formazione professionale organizza due giornate informative al fine di introdurre, in modo approfondito, la seconda edizione del corso. Le novità inserite nel programma 2006 scaturiscono in gran parte dall'analisi dei feedback degli ex-corsisti. L’EnaipZurigo ha voluto migliorare il servizio in modo da avvicinarsi maggiormente alle aspettative ed esigenze del pubblico. Affinché un’idea non rimanga tale è necessario acquisire quelle conoscenze e tecniche L’ I CORSI ALL’OCST E cco i nuovi corsi del Centro di formazione professionale dell’OCST (Cfp). INFORMATICA Corsi intensivi estivi di informatica, mezze giornate dal 19 al 30 giugno dal 3 al 14 luglio dal 7 al 18 agosto dal 21 agosto al 1° settembre (min. 5 part.) dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Power Point per principianti, da settembre, lunedì e mercoledì, diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Corso Ecdl Core (inclusi Skills Card e tassa per 7 esami) da settembre, martedì e giovedì, dalle 19.10 alle 21.55, 99 ore. Costo: fr. 1.557 soci, fr. 1.730 non soci. Access per principianti, dal 13 giugno al 27 luglio, martedì e giovedì, orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Word per avanzati, dal 14 giugno al 19 luglio, lunedì e mercoledì, orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Corel Photo Paint per principianti, di base che permettono la realizzazione di un percorso imprenditoriale. Il Workshop informativo si terrà venerdì 16 e sabato 17 giugno con l’intento di incoraggiare il pubblico a saper valutare le proprie potenzia- dal 13 giugno al 27 luglio, martedì e giovedì, orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. Corel Draw per principianti, dal 13 giugno al 27 luglio, martedì e giovedì, orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. EDILIZIA Autocad approfondimento, da settembre, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci. Autocad per principianti, dal 12 giugno al 12 luglio, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci. MECCANICA-METALLURGIA Lettura del disegno meccanico, inizio imminente, martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci. Autocad per meccanici, inizio imminente, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci. CNC macchine a controllo numerico, da settembre, lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 18 alle 20.30, 39 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci. LINGUE Corsi intensivi di italiano per stra- lità, identificare e valutare l’idea imprenditoriale e progettarla. Durante il primo giorno di seminario è previsto l’intervento di alcuni imprenditori italiani, tra cui il titolare dell’impresa Rocco Textil (azienda produttrice dei tradizionali Pizzi di San Gallo), esempi concreti di scalata al mondo imprenditoriale. Il giorno seguente, dopo la mattinata formativa e la degustazione di un buffet, due insegnanti presenteranno dettagliatamente lo svolgimento del corso e saranno pronti a rispondere a qualsiasi domanda in merito. L’iscrizione al workshop (costo: fr. 45) può essere effettuata telefonicamente, entro il 10 giugno, ai seguenti indirizzi: Enaip Zurigo, Weberstrasse 3, 8004 Zurigo, tel. 043 3221080, [email protected]. Info: www.enaip.ch. nieri (minimo 7 partecipanti) dal 6 al 30 giugno, dal lunedì al venerdì, dalle 9, 80 ore. Costo: fr. 750 soci, fr. 1.000 non soci. Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco - francese dal 19 al 30 giugno dal 3 al 14 luglio dal 17 al 28 luglio dal 21 agosto al 1° settembre (min. 5 partecipanti), dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30 ore. Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci. CONTABILITÀ Teoria base, dal 13 giugno al 20 luglio, martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore. Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci. VENDITA Tecnica della vendita a Lugano, da settembre, lunedì e mercoledì, dalle 19, 36 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 800 non soci. SEGRETARIATO Corso di segretariato, da settembre, tutti i venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 16, 130 ore. Costo: fr. 1.300 soci, fr. 1.700 non soci. Iscrizioni: Centro di formazione professionale, tel. 091 9211551, [email protected]; www.ocst.com. 1 giugno 2006 ANNUNCI DI LAVORO Internet: www.ocst.com RICERCHE DI COLLABORATORI estetista collaboratrice indipendente per Istituto bellezza centro Lugano. Tel. 091 9238695. capo muratore, Camponovo SA Mendrisio. Tel. 091 6461644. mago della pizza, fantasioso e con esperienza, per snack bar pizzeria a Chiasso. Tel. 076 5828250 (dalle 8 alle 19). meccanico d’auto per rimpiazzi saltuari. Zona basso Ceresio, tel. 079/2214462. giovane abile collaboratrice per salone «Merlo parrucchieri», Chiasso. Tel. 091 6827525, chiedere di Patrick. meccanico, 25-30 anni, capace di lavorare in modo indipendente, garage a Sementina. Tel. 079 6215308. brave cucitrici su macchine industriali, ditta Cruna, Chiasso. 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Tel. 091 9703867. traduzioni in tedesco, info: 091 9947847. lezioni di matematica e/o fisica, info: Salvatore, tel. 079 6807329. impiegata di vendita, cassiera (50%) Zona Basso Malcantone. Tel. 0763905038. autista, meccanico, carrozziere, verniciatore o magazziniere. Patente B-B1-C-C1-DD1, conoscenze informatiche, tel. 079 7118294. signorina diploma addetta cura della casa x ospedali,case anziani, mense.Tel. 0793710020. contabile qualificata, autonoma, referenze, ev. part-time. Info: OCST Mendrisio, tel. 0916405111, sig.ra Fontana. 10 ATTUALITÀ INSUBRIA ■ ALTA SCUOLA PEDAGOGICA - ABILITAZIONE ■ AL VOLO Riconosciuti anche i titoli pedagogici Alta Scuola Pedagogica (ASP) è stata istituita con la legge del 19 febbraio 2002 dall’unione della Scuola Magistrale con l’Istituto Cantonale di Abilitazione. Fornisce l’abilitazione all’insegnamento tramite i corsi di formazione di base della durata di 3 anni, per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola elementare, e la formazione pedagogica, della durata di un anno per i docenti della scuola media, della scuola media superiore e delle scuole speciali. Dal 2004 esiste la possibilità, di avere il riconoscimento di titoli ottenuti in altri Cantoni o all’estero. Di questo si occupa la Conferenza svizzera dei direttori cantonali di pubblica educazione (CDPE) che pubblica sul suo sito una lista di tutti i corsi di studio riconosciuti (http://www.cdpe.ch). Boris Janner, direttore dell’Alta Scuola Pedagogica di Locarno, ha risposto ad alcune nostre domande. L’ Per un diploma che appare nell’elenco della CDPE il riconoscimento è automatico? «Sì, nel senso che si può partecipare ai concorsi per posti di insegnante in tutta la Svizzera. Ciascun Cantone, come datore di lavoro, può poi richiedere agli insegnanti altri attestati o esami a sua discrezione (per esempio attestati di conoscenza delle lingue).» Che possibilità ci sono per chi è in possesso di un diploma non presente sulla lista? «Ci sono due possibilità: frequentare l’ASP in Ticino o aspettare che il diploma venga riconosciuto. La procedura per il riconoscimento viene portata avanti dal Cantone che deve inviare alla CDPE a Berna un dossier per la valutazione. L’ASP di Locarno ha già concluso l’iter per il riconoscimento della formazione di base. Il dossier per la formazione pedagogica invece è stato inoltrato in primavera e si aspetta una risposta.» anche esami che non sono menzionati nella lista della CDPE? «Sì, per singoli esami la decisione spetta a ciascuna Alta scuola pedagogica. La scelta viene fatta in base alla qualità e alla pertinenza dei contenuti. L’importante è sempre avere a disposizione una certificazione degli esami sostenuti.» Grazie agli accordi bilaterali sulla libera circolazione dei professionisti è possibile il riconoscimento dei titoli ottenuti nell’Unione Europea. Nel caso dell’Italia, per esempio, l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole primarie avviene in seguito al conseguimento della laurea in Scienze della formazione. Per la scuola media e superiore invece, dopo la laurea è necessario seguire la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento secondario (SSIS) che dura due anni. Come avviene la procedura di riconoscimento in questo caso? «La procedura di riconoscimento in caso di titoli esteri spetta ancora alla CDPE cui il candidato deve inviare un formulario e una serie di documenti. Bisogna attestare un ottimo livello di competenze linguistiche in almeno una delle lingue nazionali.» Secondo l’articolo 11, comma 3 della Legge sull’Alta Scuola Pedagogica del 2002, la formazione dura almeno un anno a tempo pieno. È comunque possibile distribuirla su due anni a tempo parziale e svolgere parallelamente un’attività professionale. Il riconoscimento permette anche la mobilità durante gli studi? «Sì, grazie agli accordi intercantonali e all’introduzione del sistema dei crediti ECTS (vedi riquadro) ci sono studenti che decidono di frequentare un semestre di formazione in un altro cantone o altri che, avendo cominciato la formazione in un’Alta scuola pedagogica, la vogliono concludere in Ticino.» Accettate di buon grado le richieste di frequenza della scuola a tempo parziale? «Questa è una novità per noi in Ticino. Sempre più spesso abbiamo richieste di questo tipo da persone che lavorano e da mamme che devono occuparsi della famiglia. Accettiamo questo tipo di richieste di buon grado, anche se in una piccola struttura come la nostra ci sono condizionamenti organizzativi; non abbiamo infatti la possibilità di offrire lo stesso corso più volte alla settimana. Deve quindi essere lo studente ad adattare gli orari dell’altra attività che svolge. In ogni caso, la formazione di base può essere prolungata fino ad un massimo di quattro anni, quella pedagogica a due. Il periodo si allunga nel caso in cui vengano presentate delle domande di congedo.» È possibile che vengano riconosciuti B.R. Crediti Ects Un sistema per agevolare la mobilità l sistema dei crediti Ects (European credit system) è stato adottato negli ultiImitransfer anni negli istituti di istruzione superiore. Secondo la definizione europea contenuta nel documento Ects Key Features, 2002: «Il credito Ects è basato sul carico di lavoro richiesto ad uno studente per raggiungere gli 1 giugno 2006 obiettivi formativi di un corso di studio, obietttivi preferibilmente espressi come risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire». Un credito corrisponde a 25 ore di impegno, ad ogni anno di studio a tempo pieno sono attribuiti 60 crediti, per un totale di 1500 ore di impegno. Il sistema agevola la mobilità in quanto è stato adottato dalla maggior parte delle università europee. Corso passerella ASP. Sono aperte le iscrizioni al corso di preparazione all’esame complementare che consente agli studenti che hanno conseguito un diploma di maturità professionale di accedere all’Alta scuola pedagogica. Il corso, della durata di 1 anno, prevede la frequenza in italiano, francese, matematica, scienze naturali, scienze umane e arti. Il formulario di pre-iscrizione al corso, che inizierà lunedì 4 settembre, deve pervenire entro il 15 agosto. Info: Daniela Poloni, posta elettronica [email protected]. Escissione in Svizzera. Secondo un rapporto dell’Unicef nel 2001 erano 7000 le donne in Svizzera ad aver subito l’escissione, la pratica della mutilazione genitale. Le donne che sopravvivono a questo macabro rito di iniziazione, devono sopportare per tutta la vita sofferenze e problemi di salute. In Svizzera l’escissione è un reato in base all’art. 122 del Codice Penale che punisce qualunque tipo di lesione o di mutilazione provocata intenzionalmente. La minaccia della pena tuttavia, secondo l’Unicef, non basta e deve essere intrapresa un’azione capillare di persuasione e di informazione per estirpare questa pratica profondamente radicata nella cultura di molte regioni dell’Africa. Fondo solidarietà mamma e bambino. L’associazione impegnata nel sostegno delle mamme in difficoltà compie 30 anni. Dal 1976 ad oggi sono stati stanziati circa 4 milioni di franchi in interventi di vario genere: sostegno nel parto, aiuto domiciliare, cura e assistenza del bambino appena nato, perdita di salario per la madre, formazione professionale, ecc. Finora il Fondo di solidarietà ha risposto a 15 mila richieste d’aiuto. Il successo del Basso Vedeggio. Il Basso Vedeggio, la zona di Agno-Bioggio-Manno, risulta essere un’area attrattiva in particolare per le attività produttive. Le ragioni di questo successo sono state analizzate in una conferenza in cui è intervenuto il professor Gian Paolo Torricelli. La zona offre un’ottima accessibilità, la presenza di servizi alle imprese e di terreni edificabili. Una ricetta alla settimana. Sulle pagine web (www.ti.ch/decs/sa/UffRTS) dell’Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici (Urts) viene pubblicata tutte le settimane una ricetta a cura del Servizio di consulenza per una sana e corretta alimentazione del Decs. Le prime ricette sono legate alla rassegna sulla cucina afro-mediterranea che è stata recentemente proposta in tutti i ristoranti scolastici del Ticino. Una partita per la «Rosa blu». Sabato 3 giugno al campo sportivo comunale di Porlezza si svolgerà la partita del cuore per la costruzione della nuova casa «la Rosa blu» del Centro residenziale handicappati (Crh). La partita, che si svolgerà dalle 14 alle 18, sarà seguita alle 19 da una festa prima al Palazzetto dello sport e poi alle Scuole medie di Porlezza. Dopo una cena rustica al coperto e le esibizioni di danza e di arti marziali, i giovani di Carlazzo e le persone disabili della Rds Anffas Residence di Grandola ed Uniti presenteranno un’animazione. Infine verranno estratti i vincitori della lotteria pro Rosa blu. 1 giugno 2006 ATTUALITÀ INSUBRIA 11 ■ IL DOPO ESPOPROFESSIONI ■ PREMIO «SEVERO GHIOLDI» Un quiz premia Maris Dazio Giovani giornalisti si sfidano aris Dazio di Cavergno ha vinto il primo premio (un iPod nano offerto dall’Associazione installatori elettricisti ticinesi) del concorso indetto a Espoprofessioni per gli allievi di scuola media. È stata estratta a sorte fra chi aveva risposto in modo corretto al quiz sulla maturità professionale. Il secondo premio è andato ad Alessandra Perretta di Breganzona (buono acquisto da 100 franchi offerto da Manor Bellinzona), il terzo a Tanja Stevanovic di Biasca (un buono acquisto di 50 franchi offerto da Manor Bellinzona). Nella foto, da sinistra, Wladimiro Fornera, vicedirettore della scuola media di Cevio che ha ospitato la cerimonia di premiazione, Maris Dazio, allieva di quarta media, Norberto Lafferma, coordinatore cantonale della maturità professionale, e Marco Lafranchi, direttore dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale. iornalisti in erba questo articolo è per voi. È stato istituito un premio dedicato a Severo Ghioldi (nella foto), professore, giornalista e poeta comasco scomparso lo scorso anno. Il concorso è rivolto ai giovani delle scuole medie inferiori e superiori del Ticino e delle province di Como e Varese. Occorre redigere un articolo di attualità artistica-culturale-sportiva insubrica, intervistando un personaggio, esponendo un problema o descrivendo un evento. I testi inediti scritti in italiano per un massimo di 3.000 battute dovranno essere inviati entro il 31 gennaio 2007 a: Premio Severo Ghioldi, presso A.Ghioldi, via Madonna 3, 22070 Guanzate (Como). La giuria, composta dai giornalisti Silvia Bottinelli, Carla Colmegna, Maurizio Canetta, Antonio Franzi, Mauro Della Porta Raffo, Simone Rasetti e Delia Parinello, sceglierà i sei articoli più belli (tre delle medie e tre delle superiori). Ai vincitori andranno un premio in denaro (300 euro al primo classificato, 200 euro al secondo e 100 al terzo), un diploma e una targa. La cerimonia di premiazione si svolgerà nel maggio 2007 ad Appiano Gentile, in provincia di Como, città di residenza del professor Severo Ghioldi. M G Info: tel. (0039) 031 279684 oppure (0039) 349 8515561; e-mail [email protected]. ■ LA PREVENZIONE CONTRO I DANNI DEL FUMO DÀ I SUOI FRUTTI In forte calo il numero di fumatori in Italia e in Svizzera ufficio federale della sanità pubblica ha recentemente presentato le statistiche sul numero di fumatori in Svizzera. Risulta una diminuzione del 3 per cento rispetto a quattro anni fa con una percentuale che si assesta sul 30 per cento. Un dato ancor più incoraggiante è che il tasso di fumatori in giovane età (tra i 14 e i 19 anni) è diminuito del 6 per cento. Questo risultato è dovuto, secondo l’Ufsp, al successo delle campagne di prevenzione. L’ In Italia invece la riduzione dei fumatori di 2,5 milioni di unità rispetto a 5 anni fa è stata attribuita alla legge Sirchia. La percentuale di fumatori è ora del 24,3 per cento. Inoltre è diminuita anche la media di pacchetti di sigarette fumate all’anno, da 94 a 87,8. Dopo i divieti nei locali pubblici e sui mezzi, anche molti fumatori si sono dichiarati favorevoli al divieto di fumare sul posto di lavoro. Nella maggior parte delle famiglie è possibile fumare sono in alcune stanze o in terrazza. ■ SALUTE E LAVORO AL CENTRO DI DUE CONVEGNI La vita in ufficio fa male alla salute. Sotto accusa stress e ambiente egli ultimi anni si sono moltiplicate le malattie legate allo stress e alla vita in ufficio. Lo conferma una recente ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità presentata all’International Congress on Occupational Health di Milano. Lo stress, generato dal sovraccarico di lavoro, dall’incertezza e dalla mancanza di controllo sulla propria attività, colpisce soprattutto il settore pubblico, in particolare sanità e scuola. Le situazioni di stress molto forte e prolungate sono additate come la causa di patologie quali depressione, cardiopatie e ipertensione. N Sono inoltre molto aumentati i casi di allergie e disturbi muscoloscheletrici in parte dovuti alle apparecchiature di condizionamento che sono da sostituire o non sono state sottoposte ad una corretta manutenzione. Di questi temi si è parlato anche al Forum di igiene ospedaliero all’Ospedale di Mendrisio che si è soffermato in particolare sulla situazione del settore sanitario e in tutti quei settori in cui è indispensabile l’introduzione dei turni notturni. Lo stress e l’affaticamento, cause di molte assenze dal lavoro, rappresentano un ingente danno economico per lo Stato e le assicurazioni. Durante il Forum è stato suggerito che una redistribuzione del lavoro oculata, che tenga conto della situazione degli impiegati, potrebbe ridurre il numero di assenze a carico della cassa malati. Il datore di lavoro che non fosse in grado di offrire agli impiegati in difficoltà un’occupazione più consona alla loro situazione, dovrebbe sostenere i costi delle assenze. È stata inoltre proposta la presenza di un medico specialista in medicina del lavoro come figura di supporto. SGUARDI OLTRE 14 1 giugno 2006 ■ SUPSI MANAGEMENT FORUM Il futuro della Svizzera è nello sviluppo sostenibile viluppo sostenibile significa demonizzazione del profitto? Questa è la provocazione che Mauro dell'Ambrogio ha lanciato all’inizio del Supsi Management Forum che si è svolto il 24 maggio al Palazzo dei Congressi di Lugano. Ha risposto con il suo breve ma incisivo intervento Paola Ghillani, già amministratore delegato di Max Havelaar e fondatrice di una società attiva nella promozione e implementazione dello sviluppo sostenibile nell’economia, Paola Ghillani & Friends Sa. La tesi è che la redditività dell’azienda è favorita e non ostacolata dall’attenzione agli aspetti sociali. Un’azienda ha ragione di esistere solo se produce ricchezza ed è economicamente sana. Ma cosa significa produrre ricchezza? Secondo Paola Ghillani, l’attenzione alla responsabilità sociale e al rispetto dell’ambiente sono certamente conciliabili con l’economicità, anzi, possono essere un fattore di vantaggio competitivo. Responsabilità sociale significa da un lato avere attenzione per gli investitori che, ora sempre più, tramite le casse pensioni coincidono con i consumatori; dall’altro considerare le necessità dei clienti e di chi lavora in azienda. La parola profitto, che in francese si traduce bénéfice, richiama il bene, lo sviluppo. Le falsificazioni dei bilanci e le malversazioni rese pubbliche nei recenti scandali, nota la Ghillani, non rientrano certamente in una visione di sviluppo sostenibile perché non tengono conto delle necessità di tutti i portatori di interesse. Lo sviluppo sostenibile viene anche definito sviluppo durevole, forse perché la politica della massimizzazione del profitto a breve termine è poco lungimirante. S La filosofia che sta dietro a questo modo di vedere e vivere l’impresa nasce da un ritorno alle origini: si tratta di rimettere l’uomo al centro del problema economico. L’interesse economico in sé non può essere una ragione di vita: chi vorrebbe essere ricordato solo per aver guadagnato molto? L’economia deve essere ricollocata al suo posto, come uno strumento per lo sviluppo dell’umanità. Se l’azienda non produce profitto non può crescere, per questo obiettivo si investono le proprie risorse ed i propri talenti. In quest’ottica diventa naturale, per esempio, il commercio equo: se il cliente non paga un prezzo equo al commerciante, non ci sono risorse sufficienti per lo sviluppo della famiglia e della società. In un periodo di crisi economica cosa farebbe un buon imprenditore? L’imprenditore è creativo, è un pioniere e, confrontato con la necessità di produrre utile, cerca un’innovazione che conquisti il mercato piuttosto che licenziare il personale. La Svizzera, dice Paola Ghillani, ha sempre avuto questa mentalità da pioniere; è stata la prima ad introdurre la democrazia e ha dato i natali alla Croce Rossa. Con il tempo ha perso questo slancio e si è trovata a competere in alcuni settori con i paesi in via di sviluppo che hanno costi non paragonabili a quelli svizzeri. Per crescere l’unica ricetta è l’innovazione, l’essere pionieri, e perché non diventarlo proprio nello sviluppo sostenibile e nelle energie rinnovabili? Il Forum si è concluso con la consegna dei diplomi dell’Executive master of business administration della Supsi, e l’assegnazione del premio Amig Award a Juri Cugini. B.R. Lo sviluppo sostenibile parte nei comuni Associazione Agenda 21, ha promosso la L’ pubblicazione di un opuscolo intitolato «Guida alla partecipazione». Si tratta di uno strumento per promuovere lo sviluppo sostenibile in Ticino. Nella prefazione il consigliere di Stato Luigi Pedrazzini scrive: «Il Comune, ancora una volta, può giocare il ruolo chiave nell’adozione di un cambio di mentalità dell’intera società». L’idea dell’associazione Agenda 21 è che i cambiamenti devono partire dalla realtà locale dove è possibile intervenire sulla gestione del traffico, dell’energia e sull’integrazione. Per l’associazione lo sviluppo sostenibile a livello locale «significa sostanzialmente che i costi e i profitti dei cambiamenti pianificati in un Comune devono essere esaminati alla luce di tutti gli interessati». Info: Alliance Sud, via Besso 28, Lugano, telefono 0919673840. ■ ORIZZONTI NORD-SUD Scioperi in Vietnam, i lavoratori difendono i propri diritti Peter Niggli* ambiente degli investitori stranieri in Vietnam è in subbuglio. Lo scorso gennaio, scioperi selvaggi hanno paralizzato le fabbriche degli investitori sudcoreani, giapponesi e taiwanesi. Il movimento ha mobilitato, al suo apice, 40.000 lavoratori e gli scioperi si sono calmati solo quando il governo di Hanoï ha decretato un aumento del 40 per cento dei salari minimi. La Camera del commercio europeo in Vietnam - di cui fanno parte anche Hoffmann-La Roche, Abb e Nestlé - ha scritto al Primo ministro per comunicargli la propria inquietudine al pensiero che in futuro le ditte europee possano essere colpite da scioperi simili. I salari oscillano ora tra i 45 e i 55 dollari al mese e il salario minimo non è aumentato dal 1999, in un paese dove la crescita economica è dell’8 per cento annuale. Inoltre, nel 1999, il governo ridusse i sala- L’ ri minimi in risposta alla crisi asiatica. Quindi gli aumenti di gennaio non fanno altro che riportare i salari ai livelli di fine anni Novanta. In questo periodo, l’Unione europea ha minacciato di prendere misure contro le importazioni di scarpe provenienti da Cina e Vietnam, per concorrenza sleale. I cosiddetti prez- zi di dumping contro i quali l’Ue insorge sono possibili solo perché il lavoro è sottopagato. Il fatto che i lavoratori del sud-est asiatico approfittino maggiormente del successo economico dei propri paesi è dunque anche negli interessi di Stati Uniti e Ue. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: salari da fame in Vietnam e protezione contro il dumping. La Camera del commercio europeo ha scritto anche che il Vietnam è stato attrattivo grazie «all’assenza di propensione allo sciopero dei lavoratori» e spera dunque che, come in Cina, la dittatura postcomunista tenga al guinzaglio il proletariato. Il governo vietnamita ha risposto che, innanzitutto, gli scioperi erano legali e che gli eccessi erano dovuti alle violazioni dei diritti dei lavoratori. Si tratta di un reale progresso che le camere del commercio europeo farebbero bene a riconoscere. *Direttore Alliance Sud (Traduzione: Simone Fassora) 1 giugno 2006 INFO BALCANI 15 Pagina a cura di Slavko Bojanic DOKUMENTI KOJI SU NEOPHODNI ZA KONZULARNE USLUGE I USLOVI ZA IZDAVANJE PUTNIH ISPRAVA Izdavanje putnih isprava (pasosa) AMBASADA BiH organizuje 1. Lica koja podnose zahtjev za izdavanje putne isprave, a imaju vazeci pasos BiH ciji rok vaznosti istice, duzna su priloziti sledece dokumente: - vazeci pasos BiH - Vazecu dozvolu boravka u Svicarskoj (Permesso B, C, F) ili svajcarsku licnu kartu. - Izvod iz maticne knjige rodjenih iz BiH sa upisanim jedinstvenim maticnim brojem gradjana (dokument ne stariji od 6 mjeseci) ili novu BiH licnu kartu (CIPS) - jednu fotografiju u boji (velicine 3,5x4,5 cm) Bernu. - vazecu dozvolu boravka u CH (permesso) ili CH licna karta. - izvod iz MK rodjenih iz BiH sa upisanim maticnim brojem (ne stariji od 6 mjeseci) - uvjerenje o drzavljanstvu BiH sa upisanim meticnim brojem (ne starije od 6 mjeseci) - jednu fotografiju u boji (3,5 x 4,5 cm) cijena konzularne usluge: 205.- CHF 4. Kod podnosenja zahtjeva za izdavanje pasosa za lica mladja od 16 godina, potrebno je dostaviti sledece dokumente: - djeciji pasos koji se mijenja ili pasos roditelja u kojem je bilo upisano dijete. (ukoliko je istekao rok vaznosti djecijeg pasosa koji se mijenja ili pasos roditelja u koji je dijete bilo upisano, potrebno je priloziti i uvjerenje o drzavljanstvu BiH (ne starije od 6 mjeseci) sa upisanim maticnim brojem gradjana za dijete - izvod iz maticne knjige rodjenih BiH sa upisanim maticnim brojem (ne starije od 6 mjeseci) - vazecu dozvolu boravka u Svicarskoj (permeso) ili CH licnu kartu. - saglasnost oba roditelja (oba roditelja trebaju biti prisutna i dati na uvid svoje pasose i vazece dozvole boravka (permesso) ili CH licnu kartu - jednu forografiju u boji (3,5 x 4,5 cm) 2. Lica koja podnose zahtjev za izdavanje putne isprave, a ne posjeduju vazeci pasos BiH, duzna su priloziti sledece dokumente: - Identifikacioni dokument sa slikom (nevazecu putnu ispravu, licnu kartu ili vozacku dozvolu) - Izvod iz MK rodjenih iz BiH sa upisanim jedinstvenim maticnim brojem (ne stariji od 6 mjeseci) - Uvjerenje o drzavljanstvu BiH sa upisanim JM brojem (ne starije od 6 mjeseci) - Vazecu dozvolu boravka u Svicarskoj (permesso) ili CH licnu kartu. - jednu fotografiju u boji (3,5 x 4,5 cm) cijena konzularne usluge: 205.- CHF 3. Lica koja podnose zahtjev za izdavanje duplikata putne isprave duzna su priloziti sledece dokumente: - potvrdu svicarske policije o prijavi izgubljenog ili ukradenog pasosa - identifikacioni dokument sa slikom (nevazeca putna isprava, licna karta ili voz. dozvola) - potvrdu/uvjerenje organa koji je izdao pasos za koji se trazi duplikat o podacima iz sluzbene evidencije (ime, prezime, JMB, broj izdatog pasosa, datum i svrha izdavanja) ukoliko pasos nije izdat u Ambasadi BiH u BiH u Bernu, pored diplomatA mbasada skih aktivnosti, obavlja i poslove iz domena konzularnih usluga, i to: izdaje putne isprave, vize, punomoci, sprovodnice, podnosi zahtjeve za utvrdjivanje Jmbg, ovjerava izjave, izdaje carinske povlastice, vrsi sastavljanje oporuka, ovjerava davanje nasljednicke izjave, vrsi ovjeru potpisa na izjavi, ovjerava izjave o priznavanju ocinstva, vrsi ovjeru potpisa na zahtjevu za prijem i otpust u i iz drzavljanstva BiH.... cijena konzularne usluge: 347.- CHF (izdavanje duplikata pasosa); 200.- CHF (izdavanje duplikata pasosa za dijete do 16 godina) KONZULARNI DAN u subotu 3. juna od 10:00 sati u prostorijama Sindikata OCST Lugano ti Rjesenje nadleznog suda iz BiH kojim se priznaje presuda o razvodu braka u inostranstvu. 5. Za podnosenje zahtjeva za izdavanje putne isprave radi promjene prezimena nakon sklapanja braka u inostranstvu, potrebno je prethodno izvrsiti prijavu zakljucenja braka u Ambasadi BiH u Bernu a potom podnijeti zahtjev za izdavanje pasosa sa novim prezimenom. Prijava zakljucenja braka - Potrebno je priloziti original Izvod iz maticne knjige vjencanih na internacionalnom obrascu ovjeren pecatom Apostille, - potpisan i ovjeren ( od ovlascenog sudskog tumaca) prevod izvoda iz MK vjencanih na jedan od sluzbenih jezika u BiH (bosanski, srpski ili hrvatski jezik), - Pasos BiH - Vazecu dozvolu boravka u Svicarskoj (permesso) ili CH licnu kartu, - kopiju pasosa BiH i permessa ili CH licne karte, cijena konzularne usluge: cijena konzularne usluge: 134.- CHF ( do 16 godina starosti); 205.- CHF (preko 16 godina starosti) Kod predavanja zahtjeva za putnu ispravu za dijete neophodno je prisustvo oba roditelja i djeteta koje pohadja skolu. Napomena Izuzeci su sledece situacije: - ako se jedan od roditelja vodi kao nestala osoba, - ako je jedan od roditelja nepoznatog prebivalista ili boravista, - ako je jedan od roditelja nedostupan organu nadlenom za izdavanje pasosa, - ukoliko je jednom od roditelja, odlukom suda, dodijeljeno starateljstvo nad djetetom, osim u slucaju da istom odlukom suda izdavanje putne isprave i putovanje u inostranstvo nije uvjetovano saglasnoscu oba roditelja (potrebno je priloziti pravosnaznu presudu o razvodu braka iz BiH iz koje je vidljivo da je dijete povjereno na cuvanje i odgoj roditelju koji podnosi zahtjev za izdavanje pasosa za dijete. Ukoliko je brak razveden van BiH potrebno je je prilozi- CHF 10.- 6. Za podnosenje zahtjeva za izdavanje putne isprave radi promjene prezimena nakon razvoda braka, potrebno je priloziti sledece dokumente: - vazeci pasos BiH - vazecu dozvolu boravka (permesso) ili CH licnu kartu - izvod iz maticne knjige rodjenih iz BiH sa upisanim maticnim brojem (ne stariji od 6 mjeseci) ili novu licnu kartu BiH (CIPS) sa izmijenjenim prezimenom. - izjavu o promjeni prezimena datu nadleznom Maticnoj sluzbi u BiH - jednu fotografiju u boji (3,5 x 4,5 cm) cijena konzularne usluge: 205.- CHF Napomena Pasos BiH je vazeci ako je potpisan od strane nosioca na mjestu odredjenom za potpis. U slucajevima kada je nosilac pasosa maloljetna osoba predskolskog uzrasta, slijepa osoba ili osoba koja zbog fizickih nedostataka nije u mogucnosti da se potpise, pasos je vazeci i bez potpisa nosioca. 17 1 giugno 2006 Pagina a cura di Franco Narducci Italia Sulla «Devolution» (federalismo) la parola spetta ora al popolo Si voterà il 25 e 26 giugno per il referendum confermativo on si è ancora spenta l’eco delle votazioni dello scorso aprile, che hanno modificato il quadro politico italiano e hanno (ri)portato alla guida del paese Romano Prodi e la coalizione dell’Unione, e già siamo confrontati con un nuovo appuntamento elettorale. Infatti, fra poche settimane, il 25 e il 26 giugno, gli italiani in Patria e quelli fuori dei confini nazionali saranno chiamati di nuovo alle urne per pronunciarsi sul referendum popolare confermativo riguardante la cosiddetta «Devolution», ovvero la riforma in senso federalista dell’ordinamento del nostro Stato, approvata definitivamente dal Senato della Repubblica il 16 novembre 2005. Il testo di legge approvato nella legislatura da poco conclusa, ha messo mano alla Gli italiani torneranno alle urne per esprimersi seconda parte della Costituzione e ha prosulla riforma federalista voluta dalla Lega Nord. ceduto alla modifica di circa cinquanta articoli riguardanti il decentramento e trasferidotate di maggiore autonomia legislativa e mento di una serie di competenze alle Regiofinanziaria, e i cui statuti sono approvati con ni, un diverso sistema parlamentare (istituziolegge costituzionale); ne della Camera e del Senato federale) e la 2 province autonome (equiparabili alle formazione delle leggi. Ma anche lo status e le regioni a statuto speciale); competenze del Presidente della Repubblica e 103 province; di quello del Consiglio, nonché la corte Costi8.102 comuni. tuzionale e il Consiglio superiore della magiAddentrarsi nello specifico della riforma stratura. costituzionale approvata non è oggettivamente facile, trattandosi di materia complessa; in Contro la riforma federalista perseguita insigenerale occorre premettere che il decentrastentemente da Bossi e dal suo partito, la Lega mento in favore delle autonomie locali che conNord, è stato lanciato il referendum confermacorrono, insieme allo Stato, a costituire la tivo, che punta dunque ad abolire la legge Repubblica, si traduce con una serie di suddiricorrendo al parere del popolo sovrano. visioni di competenze tra Stato, Regioni ed enti Votando «No» si manifesterà la volontà di non locali, che in molti casi fanno presagire uno confermare la legge approvata dal Parlamento squilibrio preponderante tra le varie Regioni le e di voler mantenere l’ordinamento costituziotre macroregioni storiche dell’Italia, nord, cennale esistente. tro e sud. Prima di passare ad analizzare le ragioni Aspetti di primaria importanza come la sanità contrarie alle innovazioni apportate dalla riforo la scuola, entreranno nella sfera delle escluma costituzionale in questione, è opportuno sive competenze regionali, e conoscendo specificare che l’Italia risulta oggi costituita da: come vanno le cose nel nostro Paese si deve 20 regioni, di cui 5 a Statuto speciale (cioè N Permessi di soggiorno L’Unione europea riconosce quelli rilasciati da Svizzera e Liechtenstein l Parlamento europeo ha adottato all’unanimità la decisione che istituisce un regime semplificato per il controllo alle frontiere esterne dell’Unione europea, fondato sul riconoscimento da parte degli Stati membri dei I permessi di soggiorno rilasciati da Svizzera e Liechtestein. Questi permessi saranno d’ora in avanti considerati validi per attraversare tutto il territorio dell’Unione. Si tratta di un provvedimento che rimedia a una situazione di estrema difficoltà che gli uffici consolari di tutti i Paesi membri, Italia inclusa, hanno dovuto affrontare in questi anni. Il mancato riconoscimento da parte dei Paesi Ue dei permessi di soggiorno rilasciati da Svizzera e Liechtestein a cittadini di Paesi terzi ha causato in questi anni un forte aggravio a carico degli uffici consolari d’Italia in que- ritenere fondato il pericolo di un’evoluzione squilibrata di tali fondamentali servizi, con una sanità e una scuola di serie A o serie B determinata dalle maggiori (nord) o minori (sud) risorse disponibili. La riforma dell’art. 119 della Costituzione, infatti, sancisce il rafforzamento dell’autonomia finanziaria di entrata e di spesa degli enti locali , nonché del potere di stabilire e applicare tributi ed entrate propri. Vivendo in Svizzera, che negli oltre 700 anni della sua storia ha perfezionato man mano (non sempre in modo indolore) il proprio ordinamento federalista, sappiamo quanto siano importanti i meccanismi di perequazione tra i vari Cantoni che cementano la «solidità e lo spirito nazionale». Ebbene, nella riforma sottoposta ora a referendum mancano tali strumenti; inoltre una riforma che comporta cambiamenti assai rilevanti e non sempre del tutto chiari nella forma di governo, non possono essere accettati supinamente. La regola aurea del federalismo dice che alla base di tutto ci deve essere il «federalismo fiscale», che deve mitigare i differenti gradi di ricchezza tra gli enti territoriali tramite le compensazioni più opportune. Non sono sufficientemente chiare, a mio avviso, nemmeno le modalità di applicazione della nuova potestà legislativa attribuita alle autonomie territoriali e non esiste un piano finanziario sui costi che si dovranno affrontare (basti pensare al ricollocamento dell’intero personale in forza alle amministrazioni centrali). Anche la diversa attribuzione di competenze e poteri al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio lasciano intravedere un passaggio poco chiaro verso una malcelata Repubblica Presidenziale. Vi sono, dunque serie ragioni, per dire No ad una legge lontana dai principi della solidarietà condivisa e che oltretutto mette in pericolo il senso di Stato nazionale che determina le ragioni della nostra appartenenza. sti Paesi. Nella sola Svizzera vi sono, infatti, circa 1,5 milioni di stranieri con regolare permesso di soggiorno. Nell’imminenza dei periodi di vacanza, i consolati devono abitualmente affrontare il carico di migliaia di domande per visti di transito, necessari agli immigrati per attraversare il territorio dell’Unione europea. I consolati italiani hanno dovuto esaminare, in passato, anche 300 mila domande; la stessa situazione ha riguardato i consolati d’Austria, Francia, Ungheria e Slovenia in Svizzera e in Liechtestein. 18 1 giugno 2006 Pagina a cura di Moises Palmeiro Entre los extranjeros el porcentaje se dispara al 5,8% El 3,1 por 100 de la población de Suiza depende de la ayuda social n el año 2004 casi 220.000 personas en Suiza dependían de la ayuda social para sobrevivir. De ellos, casi el 44% eran extranjeros. Son datos que acaba de publicar la Oficina federal de Estadíatica Cuando los ingresos de una persona o de una familia no alcanzan para cubrir los gastos mínimos para vivir, tienen derecho a la ayuda social. En 2004 fueron 218.147 personas las que se vieron obligadas a recurrir a esa ayuda. Dicho de otro modo: el 3.1 por 100 de la población de Suiza depende de la ayuda social. ¿Quiénes son? E Niños, jóvenes, divorciados... La estadística demuestra que las familias monoparentales (madres solteras o divorciadas con hijos), los jóvenes sin cualificación profesional y los extranjeros son los grupos sociales que más dependen de la ayuda social. La gran mayoría viven en grandes ciudades y aglomeraciones. En el medio urbano representan el 5% de la población, mientras que en el rural son sólo el 1,6%. Si se mira la edad, son los niños menores de 10 años los más afectados, suponiendo un 31,6% del total de los que perciben ayuda social. En su mayoría (56%) son niños de familias monoparentales. Los jóvenes de 18 a 25 años que perciben la ayuda suponen un 13% del total de afectados. El 63% de estos jóvenes no tienen ningún tipo de formación profesional. Las personas que viven solas (5,2%) y las familias monoparentales (13,4%) están más expue- stas a necesitar ayuda social. También el estado civil influye en el riesgo de depender de la ayuda social. Los divorciados tienen un riesgo mucho mayor que los casados y solteros. . Apenas si hay viudos que perciban ayuda social. Mayoría aplastante por la armonización escolar Extranjeros. De las 218.147 personas que dependen de la ayuda social, más de 95.000 son extranjeros, es decir, casi el 44 por 100. Si se tiene en cuenta que los extranjeros representamos un 20,5 por 100 de la población total de Suiza, se ve que la dependencia de la ayuda social afecta a los extranjeros el doble que a los suizos. Los expertos están de acuerdo en que la razón es la insuficiente (o inexistente) cualificación profesional de muchos extranjeros. Este hecho explica también que el porcentaje de paro entre los extranjeros triplique al de los suizos. l electorado suizo ha aprobado el pasado 21 de Mayo por aplastante mayoría (85,6%) el nuevo «artículo sobre la educación» que pretende una mayor armonización entre los 26 sitemas educativos cantonales. Aunque la competencia en educación seguirá correspondiendo a los cantones. El artículo obliga a los cantones a unificar la edad de inicio de la escolaridad obligatoria, así como su duración y el reconocimiento recíproco de los distintos niveles de formación. Por otra parte, el gobierno está preparando ya una nueva Ley de Universidades que prevé también aquí una armonización de los planes de estudio y de los títulos. La dirección será compartida entre cantones y Confederación. En realidad, eran muy pocos los que se oponían a esta reforma educativa, que muchos venían reclamando desde hace años. Porque, en una época en que se ha hecho habitual el cambio de residencia, era intolerable que cada vez que una familia cambiaba de cantón, los niños tuvieran que cambiar el plan de estudios. Por eso la participación en la votación fue sólo del 27.2 por 100, la segunda más baja de la historia de la Conferederación. En algunos cantones la mayoría superó el 90 por 100 y sólo en dos (Appenzell IR y el Tesino) se quedó en poco más del 59 por 100. ¿Qué pasará ahora? Los cantones deberán poner inmediatamente manos a la obra para coordinar y armonizar sus sistemas educativos. Para ello está ya en periodo de consultas un plan de armonización preparado por la Conferencia de Directores Cantonales de Educación. Es de esperar que los cantones acepten y pongan en práctica este plan. En caso contrario intervendría la Confederación. ¿Prestaciones suplementarias? Además de un mayor esfuerzo en la formación profesional, se propone como salida para esta situación pagar "prestaciones complementarias" a las familias necesitadas, de forma análoga a las que se están pagando a los pensionistas de vejez e invalidez, cuyas rentas no les alcanzan para vivir. La idea no es nueva y ya existen mociones parlamentarias en este sentido. Pero quizá esta estadística, que es la primera vez que se hace, ayude a revitalizarlas. Una buena señal es que la patronal se haya manifestado a favor de esta solución. E 19 1 giugno 2006 Pagina a cura di Rogerio Sampaio A Imigração portuguesa deve aproveitar a experiência da imigração italiana Um estudo feito pela Universidade de Neuchatel é uma fonte de reflexão emigração portuguesa dada a sua característica actual, deve aproveitar os ensinamentos da emigração italiana, tanto nas experiências positivas como negativas, podendo minimizar incorrer nos mesmos erros, cometidos por eles há 50 anos. Um interessante estudo feito pela Universidade de Neuchatel, é um instrumento importante para os portugueses compreenderem melhor certos fenómenos da sua própria emigração. Transcrevermos o resultado deste estudo que além de um testemunho real é uma fonte de reflexão importante. A Vilarejo reconstruído em Bienne. Uma história de separações, ausências, saudades e recordações, vivida por milhares de abruzzenses, por milhões de italianos, especialmente nos anos 50 e 60, período da grande emigração económica. Na aquele tempo, chegaram a Bienne 300 pessoas, somente de Gissi, uma vila que tinha 3.000 habitantes. Uma um procedimento bastante comum : quem já havia chegado chamava parentes e amigos. «Essa família, originária de Gissi, reconstruiu um pouco de seu vilarejo em Bienne», conta o geógrafo Thierry Burkhard, da Universidade de Neuchâtel, que realizou, recentemente, um estudo sobre os factores que influenciam ou não o regresso à Itália. «Os imigrantes de Gissi viviam sempre muito juntos, agrupados, tinham sua própria equipe de futebol, se encontravam ou no seu clube abruzzense ou nas suas associações católicas». Sem projecto de vida na Suíça. Pouco integrados à realidade local e desinteressados em participar da vida pública, continuavam a viver entre os seus, na expectativa da volta. «Estavam, em Bienne, exclusivamente para trabalhar. Por isso mesmo, geralmente não procuravam desenvolver um projecto de vida na Suíça. Limitavam-se a cultivar o sonho da volta», explica Thierry Burkhard. Actualmente, apenas alguns poucos habitantes de Gissi ainda moram naquela cidade suíça. São representantes da segunda geração de imigrantes que, ao contrário dos pais, se integraram perfeitamente à vida local. «Quando ainda era um jovem, tive de enfrentar alguns ataques verbais de fundo racista, os quais resolvi a socos. Mas, de resto, nunca mais tive problemas de integração e, desde o início, quase que só tive amigos suíços», recorda-se Giovanni Esposito. Trabalho e escolaridade. O que estimulou a maior parte dos membros da primeira geração a deixar a Suíça ? Antes de mais nada, ressalta Thierry Burkhard, a crise económica da metade dos anos 70 atingiu, em primeiro lugar, a indústria e a construção civil, isto é, os sectores económicos em que mais trabalhavam os imigrantes italianos. Um outro factor importante e bastante desvalorizado, é a escolaridade dos filhos. o passado dia 20 do corrente o secretário de Chur Soler Anton «Os filhos reprerealizou uma secção informativa para os sócios em Ilanz. O sentavam, de certo orador convidado Rogério Sampaio explicou os presentes o modo, um elemensistema social suíço e o impacto do acordo bilateral face aos diferento perturbador : se tes sistemas de seguros de velhice e invalidez. adolescentes, não queriam mais retornar à Itália e, se fossem constrangidos a voltar, era para eles um novo dilaceramento», explica o geógrafo. «Sabia tudo aquilo que haveria de reconstruir na Itália para poder estar bem mas não me sentia estimulado. Preferi permanecer na Suíça, quando os meus Secertário Soler Anton com os sócios. pais voltaram», Reunião dos sócios em Ilanz N confirma Giovanni Esposito. Poucos atritos. A onda de xenofobia dos anos 80 – que produziu várias iniciativas antiestrangeiros, rejeitadas em votação popular – parece não ter influenciado o regresso, de acordo com o narrado pelas pessoas interrogadas por Thierry Burkhard em Bienne e em Gissi. «Não havia grandes atritos. No início, os italianos em Bienne eram considerados um pouco estranhos, por exemplo, porque comiam esparguete e molho de tomate. Mas eram os primeiros representantes de uma grande onda de imigração na Suíça». Para o geógrafo, certamente figuram entre os principais motivos da partida de muitos imigrantes a falta de um projecto de vida na Suíça e o «mito» da volta. Um mito, porque para inúmeros habitantes de Gissi regressados à casa, o retorno não podia corresponder aos sonhos deles. Divisão social. «Para os meus pais, depois de 20 anos em Bienne, o regresso foi muito difícil. Qualquer projecção que uma pessoa possa fazer em sua mente, não consegue imaginar a que ponto mudou o lugar de onde havia saído. E o quanto ele próprio mudara», observa Giovanni Esposito. «Em Gissi, se tem uma ligeira impressão que se formaram dois grupos sociais: os que permaneceram e os ex-imigrantes. Estes últimos sentem-se incompreendidos, criticam a «falta de visão» dos outros, gostariam de introduzir inovações e experiências conquistadas no exterior», acrescenta Thierry Burkhard. «No vilarejo dos Abruzzos, diversos ex-imigrantes se lembram das liberdades que tinham em uma cidade como Bienne. E mantiveram hábitos adquiridos na Suíça, como, por exemplo, comer mais cedo do que os outros e, às vezes, conversar em francês ou alemão». Este é, provavelmente, o destino dos emigrantes da primeira geração: os que voltam lamentam ter voltado; os que ficam deploram ter ficado. 20 1 giugno 2006 ASSOCIAZIONE ANZIANI PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST Mendrisio I volontari in gita a Besazio «volontari anziani Idrisiotto» AAPI-OCST del Menche trasportano i bambini bisognosi di cure si sono trovati per trascorrere insieme una giornata di festa. L’incontro si è svolto all’osteria Palazzetta a Besazio con un buon pranzetto e con la visita guidata da don Crespi alla chiesa romanica di St. Antonino dell’VIII secolo. Essere ottimisti fa bene al cuore anno impiegato quindici anni, ma alla fine alcuni ricercatori olandesi ce l’hanno fatta: sono riusciti a dimostrare che essere ottimisti conviene, non solo perché si vive meglio, ma anche perché ci si ammala di meno, almeno di cuore. È questa la conclusione cui è giunto un medico olandese che con i suoi colleghi ha seguito un gruppo di 545 uomini per analizzare come la H loro visione della vita influisse sulle condizioni di salute cardiache. La conclusione è stata che avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita aiuta a prevenire i disturbi del sistema cardio-vascolare e riduce il rischio di morire d’infarto o di qualche altra patologia cardiaca. Le abitudini e le vicissitudini degli uomini (tra i 64 e gli 84 anni) che hanno partecipato all’esperimento, e tutti privi di problemi cardiaci preesistenti, sono state messe sotto esame. Sembra infatti che affrontare la vita con entusiasmo influisca, direttamente e indirettamente sul sistema nervoso, su quello immunitario e ormonale. Gli ottimisti sono convinti di saper tener testa alle avversità. Si prendono cura di se stessi quando sono malati e sono in grado di affrontare meglio malattie e dispiaceri. ■ AGENDA Bellinzona Mendrisio Costinata ai grotti di Lostallo, martedì 20 giugno. Ritrovo: ore 16.15 pista di pattinaggio Bellinzona; 16.30 Mercato coperto Giubiasco. Costo: fr. 22 bibite comprese. Iscrizioni: tel. 091 8572284 o 091 8292005 entro il 15 giugno. Cineforum «Il pranzo di Babette», martedì 13 giugno, ore 14.30 sede Acli, via Geretta, Bellinzona. Su invito della parrocchia di Balerna, pomeriggio riservato a tutti gli anziani, per la celebrazione del 25° del Trasporto del Simulacro di S. Antonio, giovedì 8 giugno, alle 14.30 sul Colle S. Antonio di Balerna. Al termine, sarà offerta una merenda. Iscrizioni: tel. 091 6405111, entro il 1° giugno. Posteggi dietro al santuario. Tre Valli Locarno Gita a Rodengo-Saiano (BS), località Franciacorta, 20 giugno. Visita all’abbazia S. Nicolò, pranzo in ristorante tipico, pomeriggio con visita a sorpresa. Costo fr. 70 (non soci 80). Iscrizioni: tel. 0917513052, entro il 14 giugno. Lugano Gita in Umbria, dal 2 al 6 ottobre. Costo fr. 1.055, supplemento singola fr. 190, assicurazione annullamento obbligatoria, fr. 32. Info e iscrizioni: tel. 091 9102021, entro il 31 luglio. Al Centro AAPI, tombola tutti i martedì alle ore 15. Pedicure curativa in sede, al giovedì mattina. Costo: fr. 35-45. Info: tel. 0919102021. Passeggiata sui monti Mornera, martedì 27 giugno. Trasferimento in torpedone a Monte Carasso, salita con la teleferica a Mornera, pranzo all’ostello Curzutt. Nel pomeriggio passeggiata (circa 15 minuti) in uno splendido castagneto, e visita della chiesetta dedicata a San Bernardo. Costo fr. 45, non soci fr. 60. La gita avrà luogo solo con il bel tempo. Iscrizioni: dal 12 al 23 giugno, tel. 091 8730120. ASSEMBLEA CANTONALE delegati AAPI OCST Giovedì 1° giugno, ore 8.30, Melide, Sala comunale multiuso Amare la vita: essere persone e non «vecchi» ono tanti i ricordi che ognuno di noi porta dentro di sé, ma qualcuno è più forte, più limpido di un altro o è semplicemente più caro. Da quello strano labirinto che è la memoria e che il più delle volte funziona per meccanismi sconosciuti e involontari, ogni volta che non c’è più forza, che non c’e più voglia, che mancano le energie per lottare, emerge un volto, un luogo, uno sguardo. Ora è un uomo anziano, ha le mani grinzose e gli occhi intelligenti, vivi, pieni di una tenerezza, di una luce, di una voglia di vivere e fare. Quest’uomo amava la musica, la lettura, la poesia e l’arte, amava la vita. Era un anziano professore di filosofia, un uomo colto ma rigido e intransigente, chi gli ha vissuto accanto ha spesso avuto paura di confrontarsi con lui. Dalle sue mani, dalle sue sofferenze, dal suo bastone, dai suoi occhi che non vedevano più bene, non si è mai fatto fermare, dipingeva ancora quando sulla tela poteva intravedere solo un’ombra, stancamente poggiava le gambe una avanti all’altra e andava incontro alla vita. Da lui si apprende una lezione. Bisogna vivere, bisogna lottare e combattere contro gli anni che passano, gli acciacchi della vecchiaia, la malinconia e la solitudine, lo stordimento di un corpo che cambia, che spesso non sostiene più i ritmi della mente, i bisogni del cuore. Quando si è troppo anziani per lavorare, anche se le forze sostengono ancora, quando è questo mondo a tagliarti fuori, quando è una malattia, quando ci si sente più fragili e la pelle diventa come un sottile strato di pergamena e si ha paura di ogni spiffero. Essere anziani è molte volte una lotta, alle volte non si sta bene, ma tante volte è come una sorta di rassegnazione, uno stato di torpore, una scusa. È a quel punto che si è «vecchi», quando dire «io sono vecchio» diventa la scusa per non fare… Tanti anziani giocano con i nipoti e viaggiano, ma tanti altri rimangono chiusi in casa, rapiti dalla televisione, vittime di un vizio delle loro anime. D’estate non si esce perché si suda e c’è troppo sole, d’inverno perché fa freddo o piove, e allora si rimane in casa, in attesa che qualcuno telefoni o venga a farci visita. Comprarsi un vestito, delle scarpe nuove, prepararsi un buon pranzo, regalarsi un libro, sono cose che appartengono a un tempo lontano. E poco importa se la vita regala ancora altri anni da vivere, la vecchiaia diventa solo un’attesa. È come se l’essere troppo avanti negli anni non renda più capaci, quando invece si ha ancora tanto da dire e da fare, quando ancora la vita chiede altra vita, altri anni, altri gesti ed emozioni. Cerchiamo dentro di noi la forza per lottare, per essere persone e non vecchi. S 1 giugno 2006 Soggiorni marini e montani 2006 Info: Sergio Ercolani, Segretariato Cantonale AAPI, Lugano. Tel. 091 9102021 Igea Marina Dal 19 giugno al 1°luglio e dal 26 agosto al 7 settembre (fr.1.050) Supplementi: fr. 300 camera singola, fr. 53 assicurazione annullamento obbligatoria. Hotel Diana *** in posizione centrale a pochi passi dal mare. Atmosfera accurata sotto la direzione della famiglia Gori. Camere con servizi privati, TV/SAT, telefono, asciugacapelli e ascensore. Servizio accurato ai tavoli: tre menu a scelta e buffet a colazione, buffet di insalata e dessert ai pasti. Convenzione con operatore per i servizi di spiaggia. La quota comprende: viaggio, pernottamento in albergo, pensione completa con bevande ai pasti, mance, assistenza. Iscrizioni entro il 28 luglio (2° turno). Minimo: 18 partecipanti. Nel 1° turno, che è stato posticipato di una settimana, ci sono ancora posti disponibili. Il capogruppo è Pietro Vignutelli. Prato Leventina dal 3 al 21 luglio Casa Prà Verde (1.045 metri sul livello del mare), fr. 1.600 a persona in camera doppia con servizi. Fr. 1.480 a persona in camera doppia senza servizi. Supplementi: fr. 180 camera singola con servizi, fr. 90 camera singola senza servizi. Le strutture della casa Prà Verde sono accoglienti, con ampie camere e ascensore. Spazi pianeggianti per comode passeggiate nel verde. Il soggiorno è gestito in parte dai volontari dell’associazione e destinato a persone autosufficienti. Il clima familiare, offre serenità e tranquillità ai partecipanti. L’equipe di animazione cura il servizio ai tavoli, le escursioni e le attività del gruppo. È disponibile un servizio infermieristico. La quota comprende: viaggio dal/al domicilio, pensione completa con bevande ai pasti, escursioni, animazioni, mance. Minimo 25 partecipanti. D IERRE C R E D I T C.so San Gottardo, 35 6830 Chiasso (CH) C.P. 2648 MUTUI AGEVOLATI TASSO 2,20% Per la vostra pubblicità su PER F RONTALIERI E D OMICILIATI • MUTUI PER ACQUISTO • RISTRUTTURAZIONE CAPITALE CHF 150.000 • COSTRUZIONE • SOSTITUZIONE ALTRI MUTUI DURATA 5 ANNI 2’654.00 10 ANNI 1’399.00 15 ANNI 983.00 20 ANNI 778.00 MUTUI AGEVOLATI IN EURO FINO A 30 ANNI CAPITALE DURATA 25 ANNI 30 ANNI Euro 130.000 654.00 604.00 PROPOSTE IMMOBILIARI MALNATE: zona residenziale, villa unifamiliare con taverna, giardino e box. Euro 390.000,00 oppure anticipo euro 20.000,00 e rate di 1590,00 mensili. RONAGO: prenotiamo due-tre e quattro locali e servizi con box doppio e giardino. Da euro 140.000,00. infoline: Tel. +41 91 68 22 333 - Fax +41 91 68 24 346 AREAFIN COMMUNICATION SA Via Frasca 8 • C.P. 5108 • 6900 Lugano Tel. 091 910 10 70 Fax. 091 910 10 71 E-mail: [email protected] Tiratura controllata: 41.616 copie 1 giugno 2006 GIORNALE APERTO ■ LE DOMANDE DEI LETTORI Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate. 23 Perché l’Inps vuole controllare i miei redditi svizzeri? D Egregi signori, sono titolare di una pensione italiana di vecchiaia per un importo di euro 104 mensili. La scorsa settimana ho ricevuto da parte dell’Inps dei moduli per l’accertamento dei redditi. Mi chiedo se devo proprio rispondere e se devo dichiarare la rendita Avs, che è l’unica entrata che ho. Per riempire i moduli c’è scritto che posso rivolgermi ad un Ente di Patronato, vorrei sapere dove si trova la sede del Patronato Acli più vicina. Vi ringrazio e vi saluto cordialmente. Franca A.- Vacallo R Gentile signora, contraccambio i saluti e rispondo volentieri alla sua domanda consigliandole di rispondere alla richiesta dell’Inps in quanto lo stesso ha il diritto di accertare i redditi percepiti, in questo caso, nell’anno 2004/2005. Sul formulario sono indicati i redditi che vanno dichiarati e tra gli altri ci sono quelli conseguiti da Pensioni non italiane (vedi riquadro B del modello), per cui la rendita Avs va dichiarata, anche perché con molta probabilità l’Inps è già a conoscenza del fatto che lei percepisce tale rendita in quan- ■ VITA NOSTRA Fedeltà all’OCST Il collega Silvano Beretta festeggia quindici anni di attività all’OCST. Iniziò il lavoro al segretariato di Locarno il 17 giugno del 1991, dapprima quale addetto al servizio esterno nelle diverse professioni (edilizia, metallurgia, sociosanitario), distinguendosi per le sue qualità umane, le conoscenze, e la capacità di contatto diretto con i lavoratori.Passò poi al servizio della nostra Cassa di disoccupazione, divenendone responsabile dopo la scomparsa del compianto collega Pio Perazzi nel 1998. Anche in questo difficile impegno Silvano si è distinto per la competenza e precisione non trascurando di tessere un rapporto il più umano possibile con gli assicurati. Il collega Beretta è stato anche, per alcuni anni, solerte segretario della sezione AAPI di Locarno. I molteplici impegni in diverse associazioni, sportive e politiche (consigliere comunale a Losone), fanno di Silvano una persona molto attiva e stimata nel Locarnese. Gli auguriamo di continuare a lungo il prezioso servizio a favore dell’OCST e dei suoi associati. Auguri a Emanuela Fusina di Dasio, socia segretariato del Luganese, e ad Ergas Argenti, che sabato 10 giugno, nel Municipio di Valsolda, attorniati da parenti e amici e affiancati dal loro piccolo Erik, coronano il loro sogno d’amore. Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano Redattrice responsabile Antonella Sicurello Segretaria di redazione Maurizia Conti a Ivan Vischi, socio segretariato del Luganese, e Patrizia Appiani, che sabato 20 maggio, nella chiesa di S. Maria delle Grazie a Gravedona, attorniati da parenti e amici, si sono uniti in matrimonio. a Christian Bellini di San Fedele Intelvi, socio settore Giardinieri, e a Marta Nespoli, che sabato 10 giugno, nel santuario di San Rocco a San Fedele Intelvi, si sposano. Felicitazioni a Daniele De Santis di Cadegliano, socio settore Macellerie, e alla moglie Rosina D’Isa, per la nascita di Greta, con l’augurio di crescere serena e felice accanto alla sorellina Genny. Condoglianze a Michele e Domenico Gangi, soci settore Salumifici, e a tutti i familiari, per la scomparsa della cara mamma Gaetana. a Peppino Pellegrini di Stabio, socio sezione AAPI Mendrisio, per la morte del fratello Giovanni. a Wilfredo Lafranchi, socio segretariato di Locarno, per la prematura scomparsa del figlio Luca. Condoglianze che estendiamo a tutti i familiari e parenti, in particolare allo zio prof. Diego Lafranchi socio del Sindacato docenti, e già membro del Comitato Direttivo OCST. a Giuseppina Tamburini, socia della sezione AAPI Locarno, e a tutti i familiari, per il decesso del fratello Carlo. a Franca Benvenuti e Lucia Genini, socie della sezione Personale case anziani Locarno, per il decesso della zia Frida Garbani. ai familiari e parenti di Paolo Scricciolo, socio sezione Metallurgici Locarno, deceduto negli scorsi giorni. Redazione e amministrazione via Balestra 19, 6900 Lugano, tel. 0919211551, fax 0919242471, e-mail [email protected] Stampa Corriere del Ticino SA via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Areafin Communication SA tel. 0919101070, fax 0919101071 e-mail [email protected] Tiratura controllata REMP 41.616 copie to la sua pensione italiana di vecchiaia, visto il modesto importo, sarà una pensione concessa in regime di convenzione internazionale definita come categoria VOS. Per la compilazione si può rivolgere all’ufficio del Patronato Acli di Chiasso, corso San Gottardo 48 (presso la casa parrocchiale) tel. 091 690 02 47/48. Antonio Cartolano Coordinatore patronato Acli Svizzera Ci ha lasciato all’improvviso Claudio Martinaglia l 20 maggio scorso è deceduto Claudio Martinaglia, già collaboratore alla Cassa Disoccupazione dell’OCST (nella foto, alla cena di Natale dell’OCST dello scorso dicembre). Claudio ha lavorato alla Cd dal febbraio 1977 fino a metà febbraio del 2005. Problemi di salute lo hanno costretto a cessare l’attività lavorativa che per tanti anni aveva svolto con premura, occupandosi delle pratiche, sempre più numerose, dei disoccupati che facevano capo ai nostri uffici, prima in via Balestra a Lugano e successivamente a Massagno. Di Claudio non dimenticheremo il carattere allegro e le divertenti battute che aiutavano a sdrammatizzare il carico di lavoro che giornalmente si accumulava negli uffici. Alla moglie Graziella, alla suocera Renata vedova Elvezio-Dino Bernasconi, ai cognati Giovanni con la moglie Manuela, Camillo con la moglie Alida, Mariangela vedova Federico Martinaglia, ai parenti tutti, le più sentite condoglianze. I Consiglio esecutivo Presidente: Romano Rossi Vicepresidente: Bruno Ongaro Membri: Carla Albertoli, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani, Flavio Ugazzi Segretario cantonale e Copresidente Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi Segretari regionali Lugano: Dario Tettamanti Mendrisio: Alessandro Mecatti Bellinzona: Paolo Locatelli Locarno: Arturo Trezzini Tre Valli: Giancarlo Nicoli 1 giugno 2006 GIORNALE APERTO ■ LE DOMANDE DEI LETTORI Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate. 23 Perché l’Inps vuole controllare i miei redditi svizzeri? D Egregi signori, sono titolare di una pensione italiana di vecchiaia per un importo di euro 104 mensili. La scorsa settimana ho ricevuto da parte dell’Inps dei moduli per l’accertamento dei redditi. Mi chiedo se devo proprio rispondere e se devo dichiarare la rendita Avs, che è l’unica entrata che ho. Per riempire i moduli c’è scritto che posso rivolgermi ad un Ente di Patronato, vorrei sapere dove si trova la sede del Patronato Acli più vicina. Vi ringrazio e vi saluto cordialmente. Franca A.- Vacallo R Gentile signora, contraccambio i saluti e rispondo volentieri alla sua domanda consigliandole di rispondere alla richiesta dell’Inps in quanto lo stesso ha il diritto di accertare i redditi percepiti, in questo caso, nell’anno 2004/2005. Sul formulario sono indicati i redditi che vanno dichiarati e tra gli altri ci sono quelli conseguiti da Pensioni non italiane (vedi riquadro B del modello), per cui la rendita Avs va dichiarata, anche perché con molta probabilità l’Inps è già a conoscenza del fatto che lei percepisce tale rendita in quan- ■ VITA NOSTRA Fedeltà all’OCST Il collega Silvano Beretta festeggia quindici anni di attività all’OCST. Iniziò il lavoro al segretariato di Locarno il 17 giugno del 1991, dapprima quale addetto al servizio esterno nelle diverse professioni (edilizia, metallurgia, sociosanitario), distinguendosi per le sue qualità umane, le conoscenze, e la capacità di contatto diretto con i lavoratori.Passò poi al servizio della nostra Cassa di disoccupazione, divenendone responsabile dopo la scomparsa del compianto collega Pio Perazzi nel 1998. Anche in questo difficile impegno Silvano si è distinto per la competenza e precisione non trascurando di tessere un rapporto il più umano possibile con gli assicurati. Il collega Beretta è stato anche, per alcuni anni, solerte segretario della sezione AAPI di Locarno. I molteplici impegni in diverse associazioni, sportive e politiche (consigliere comunale a Losone), fanno di Silvano una persona molto attiva e stimata nel Locarnese. Gli auguriamo di continuare a lungo il prezioso servizio a favore dell’OCST e dei suoi associati. Auguri a Emanuela Fusina di Dasio, socia segretariato del Luganese, e ad Ergas Argenti, che sabato 10 giugno, nel Municipio di Valsolda, attorniati da parenti e amici e affiancati dal loro piccolo Erik, coronano il loro sogno d’amore. a Ivan Vischi, socio segretariato del Luganese, e Patrizia Appiani, che sabato 20 maggio, nella chiesa di S. Maria delle Grazie a Gravedona, attorniati da parenti e amici, si sono uniti in matrimonio. a Christian Bellini di San Fedele Intelvi, socio settore Giardinieri, e a Marta Nespoli, che sabato 10 giugno, nel santuario di San Rocco a San Fedele Intelvi, si sposano. Felicitazioni a Daniele De Santis di Cadegliano, socio settore Macellerie, e alla moglie Rosina D’Isa, per la nascita di Greta, con l’augurio di crescere serena e felice accanto alla sorellina Genny. Condoglianze a Michele e Domenico Gangi, soci settore Salumifici, e a tutti i familiari, per la scomparsa della cara mamma Gaetana. a Peppino Pellegrini di Stabio, socio sezione AAPI Mendrisio, per la morte del fratello Giovanni. a Wilfredo Lafranchi, socio segretariato di Locarno, per la prematura scomparsa del figlio Luca. Condoglianze che estendiamo a tutti i familiari e parenti, in particolare allo zio prof. Diego Lafranchi socio del Sindacato docenti, e già membro del Comitato Direttivo OCST. a Giuseppina Tamburini, socia della sezione AAPI Locarno, e a tutti i familiari, per il decesso del fratello Carlo. a Franca Benvenuti e Lucia Genini, socie della sezione Personale case anziani Locarno, per il decesso della zia Frida Garbani. ai familiari e parenti di Paolo Scricciolo, socio sezione Metallurgici Locarno, deceduto negli scorsi giorni. Stampa: Corriere del Ticino SA Lugano Lavoro SETTIMANALE DI INFORMAZIONE Prezzo copia Euro 0.25 Direttore: Fausto Tagliabue Direttore Responsabile Claudio Ramaccini Proprietà: Cisl Servizi Srl Como - via Rezzonico 43 e-mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Como n.11 del 23 maggio 1988 Registro degli operatori di comunicazione n. 7772 del 19.02.2003 to la sua pensione italiana di vecchiaia, visto il modesto importo, sarà una pensione concessa in regime di convenzione internazionale definita come categoria VOS. Per la compilazione si può rivolgere all’ufficio del Patronato Acli di Chiasso, corso San Gottardo 48 (presso la casa parrocchiale) tel. 091 690 02 47/48. Antonio Cartolano Coordinatore patronato Acli Svizzera Ci ha lasciato all’improvviso Claudio Martinaglia l 20 maggio scorso è deceduto Claudio Martinaglia, già collaboratore alla Cassa Disoccupazione dell’OCST (nella foto, alla cena di Natale dell’OCST dello scorso dicembre). Claudio ha lavorato alla Cd dal febbraio 1977 fino a metà febbraio del 2005. Problemi di salute lo hanno costretto a cessare l’attività lavorativa che per tanti anni aveva svolto con premura, occupandosi delle pratiche, sempre più numerose, dei disoccupati che facevano capo ai nostri uffici, prima in via Balestra a Lugano e successivamente a Massagno. Di Claudio non dimenticheremo il carattere allegro e le divertenti battute che aiutavano a sdrammatizzare il carico di lavoro che giornalmente si accumulava negli uffici. Alla moglie Graziella, alla suocera Renata vedova Elvezio-Dino Bernasconi, ai cognati Giovanni con la moglie Manuela, Camillo con la moglie Alida, Mariangela vedova Federico Martinaglia, ai parenti tutti, le più sentite condoglianze. I Sportelli frontalieri CISL e OCST tel. 0332551281, gio 15-18 COMO Olgiate Comasco v. San Gerardo 28, tel. 031944040 ve 16.30-18.30, sa 9-12 COMO Porlezza tel. 034461100, ven 16-18 VARESE Luino Piazza Marconi 35, tel. 0332531767 ma 14-18, sa 9.30-11.30 VARESE Lavena-Ponte Tresa Ufficio frontalieri OCST Chiasso, via Bossi 12D tel. +4191 6825501 Segretariati regionali OCST Bellinzona, tel. +4191 8214151 Chiasso, tel. +4191 6825501 Lugano, tel. +4191 9211551 Locarno, tel. +4191 7513052 Mendrisio, tel. +4191 6405111 Lamone, tel. +4191 9660063 LAVORO N.17 del 1° giugno 2006 del Settimanale d’informazione Azeta-Lavoro “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Como”. Il Lavoro - Tel. +4191 9211551 - Fax +4191 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 22 giugno 2006 Un dipendente della Cartiera di Tenero. L’azienda chiuderà i battenti all’inizio del 2007 dopo 152 anni. Chiude la Cartiera di Tenero Frontalieri Se ne va un pezzo di storia del Locarnese Soluzione in vista per il ritiro del 2° Pilastro pagina 2 pagina 5 Statali Da 70 anni soci dell’OCST pagina 4 pagina 6 Da ridefinire la politica del personale E al suo fianco anche da pensionati