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In anni recenti, sono molti gli studi che hanno cercato di
Scuola Italiana di Agopuntura e Auricoloterapia GSATN Gruppo di Studio sull’Agopuntura e le Terapie Naturali Corso biennale di Agopuntura Auricolare Aderente alla F.I.S.A. FEDERAZIONE ITALIANA SOCIETÁ DI AGOPUNTURA Affiliati alla FISM FEDERAZIONE DELLE SOCIETÁ MEDICO SCIENTIFICHE ITALIANE Direttore: Dott. Giancarlo BAZZONI Coordinatore: Dott. Sebastiano BAURO L’agopuntura nelle malattie reumatiche: esperienza di trattamento con agopuntura auricolare nella sindrome fibromialgica Tesista: Dott.ssa Annalisa CALIRI Relatore: Ill.mo Dott…….. Biennio 2007-2009 1 Cap. 1 Introduzione Popoli e culture diverse hanno espresso nel succedersi del tempo un tipo di medicina che ha rispecchiato i propri modelli filosofici e scientifici, introducendo talvolta conoscenze ed applicazioni che hanno evidenziato anche a distanza di secoli la loro efficacia, non trovando tuttavia una giustificazione immediatamente comprensibile ed applicabile ad una logica medica moderna. L'agopuntura ne rappresenta un esempio classico. Infatti, sebbene essa abbia raggiunto nelle considerazioni della medicina occidentale quella dignità che le spettava da tempo, suscita ancora una perplessità che ne impedisce un ampio utilizzo, e ciò soprattutto in conseguenza della difficoltà di trasporre nella visione occidentale l'essenza del pensiero medico e filosofico posto alla base della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) che ha le proprie radici in una remota antichità. Eppure, l’agopuntura e le tecniche correlate, come l’auricoloterapia, utilizzate come metodi terapeutici in Cina per più di 2000 anni, stanno guadagnando crescente interesse in Occidente dove il loro utilizzo nelle ultime decadi si è considerevolmente accresciuto, soprattutto per le patologie caratterizzate dalla presenza di dolore.1 Con il termine 'agopuntura' si intende una metodologia terapeutica basata sull'impiego di aghi infissi in punti determinati del corpo (agopunti), diffusa in Europa dai Gesuiti e dai missionari francesi dopo che ne erano venuti a conoscenza in Cina nel periodo della dinastia Qing (1644-1911 d.C). Gli agopunti possono anche essere stimolati con correnti elettriche, laser, calore ultrasuoni o pressione. Attualmente si possono riferire al termine "agopuntura" interventi differenti: Agopuntura classica, basata sulla medicina tradizionale cinese; 2 Agopuntura come procedimento di stimolazione elettrica e laser. Microsistemi di agopuntura come l’auricoloterapia. L' Agopuntura Classica somatica, basata sulla MTC, nasce in Cina 50 secoli fa e si inserisce nel vasto armamentario della medicina tradizionale cinese. Essa si fonde con le regole filosofiche taoiste e diviene un sistema complesso in cui l'uomo è considerato un "microcosmo" raffrontabile al macrocosmo che ci circonda. Le leggi fisiche che governano il mondo vengono così applicate al corpo umano. Si anticipano quindi di diversi secoli i principi della fisica binaria, infatti i principi filosofici taoisti si rifanno alle dinamiche polari: yin yang. Secondo l'agopuntura classica il corpo sarebbe attraversato da canali energetici chiamati meridiani in connessione con organi ed apparati. Ma i meridiani ed i punti corrispondono in chiave moderna a: metameri e tragitti nervosi, mentre l'energia corrisponde ai neurotrasmettitori, come Pomeranz2 e Terenius3 hanno dimostrato. In anni recenti, sono molti gli studi che hanno cercato di reinterpretare l’agopuntura tradizionale all’interno della cornice della medicina scientifica occidentale.4 Attualmente, si pensa che l’agopuntura moduli la trasmissione del dolore e la risposta al dolore attraverso l’attivazione del sistema nocicettivo endogeno. Endorfine, encefaline e vari neuropeptidi vengono rilasciati dopo inserimento degli aghi. Studi sugli animali e sull’uomo hanno dimostrato che l’effetto dell’agopuntura è reversibile con il naloxone.5 Peptidi oppioidi endogeni possono, pertanto, costituire un ruolo chiave negli effetti analgesici dell’agopuntura. Nella storia della medicina la stimolazione elettrica a fini antalgici era conosciuta fin dai tempi dei Greci e dei Romani che usavano a questo scopo pesci capaci di dare scariche elettriche direttamente in corrispondenza di zone dolenti. Solo intorno al 1970 la stimolazione elettrica si diffuse in Europa come analgesia intraoperatoria per ottenere insensibilità al dolore temporanea e costituì le basi per 3 l’elaborazione di terapie di elettrostimolazione per il controllo del dolore tramite metodi trancutanei caratteristici della TENS. La stimolazione del padiglione auricolare è usualmente impiegata come una tecnica associata all’agopuntura somatica per il controllo del dolore, per i disordini del sonno, l’ansietà 67 o i disturbi del sistema nervoso autonomo, 8 ma può essere utilizzata da sola per il trattamento di diverse patologie muscoloscheletriche,9 10 11 12 13 14 probabilmente sfruttando il suddetto sistema endorfinergico endogeno. 15 Il principio su cui si fonda questa metodica delle Medicine Complementari che utilizza il padiglione auricolare a scopo diagnostico e terapeutico, è che a livello del padiglione orecchio esterno, che costituisce un microsistema auricolare, è presente una rappresentazione di strutture e funzioni dell’organismo. Secondo il modello interpretativo riflessologico del meccanismo d’azione dell’auricoloterapia, i punti e le zone auricolari sono la rappresentazione dell’innervazione di un organo o territorio, dato che esiste tra esterno (cute e mucose) e interno (visceri e organi) una corrispondenza funzionale bidirezionale per cui, in presenza di patologia d’organo o d’organismo, si attivano, a livello auricolare punti o zone corrispondenti, con caratteristiche definite, visibili all’esame obiettivo ispettivo, con variazione dell’impedenza cutanea e delle caratteristiche palpatorie.16 I punti o le zone auricolari possono essere dolenti per il fenomeno della convergenza di impulsi a partenza dal padiglione auricolare o dai territori periferici in stato di “phatos” su medesime unità neuronali della formazione reticolare e del talamo. Altro modello interpretativo sul meccanismo d’azione dell’auricoloterapia è quello olografico: l’orecchio esterno costituirebbe un microsistema (parte del tutto) che contiene informazioni globali dell’intero organismo (ologramma) potendo ricevere e/o inviare segnali a quest’ultimo, attraverso meccanismi di amplificazione centrali. Questo modello si rifà alla TNT (ThalamicNeuronTheory) 4 che prevede che a livello di SNC esista in ogni momento un’immagine (engramma) dello stato di salute o malattia del nostro organismo. I circuiti neurali presenti a livello del talamo, “homunculus talamico” in seguito a“stressors”, anche di tipo psichico emotivo, possono alterarsi e mantenere reattivo l’engramma dello status patologico di malattia anche dopo la guarigione clinica. La stimolazione del microsistema auricolare permette di riorganizzare in maniera corretta questi circuiti disfunzionali. L’organizzazione spaziale di queste catene neuronali presenti nell’homunculus talamico si riverbera a livello periferico nel percorso dei canali (meridiani) dell’agopuntura somatica e nella mappa auricolare. Altro modello interpretativo è quello della MTC che vede coinvolta la rete dei meridiani e collaterali che collegano visceri e tessuti di tutto l’organismo con il padiglione auricolare. Una grande varietà di mappe è stata costruita a livello del padiglione auricolare, basate sulla suddetta interconnessione tra orecchio esterno e resto del corpo, somatotopicamente rappresentato, comprese le strutture muscolo- scheletriche.17 18 Già nel 1956 il francese P. Nogier, riconosciuto unanimemente come il padre dell’auricoloterapia, ipotizzò che a livello dell’antelice esistesse la rappresentazione del rachide e più in generale che nel padiglione si poteva riconoscere l’immagine di un feto rovesciato. Dopo quasi 20 anni, mentre la tecnica si diffondeva in Oriente, nel 1974 fu elaborata in Cina, per opera dello Shanghai College of MTC una nuova mappa che si discostava per alcune localizzazioni da quella francese (Nanjing Army Hospital 1974). Da quel momento francesi e cinesi hanno percorso strade differenti, la scuola francese è sfociata nell’Auricolomedicina, di contro la scuola cinese ha sviluppato quegli aspetti della MTC che potevano essere applicati allo studio del padiglione, sviluppando mappe che per alcune localizzazioni divergono anche in maniera sostanziale. Così, il WHO ha creato una commissione di esperti con il compito raggiungere la standardizzazione nella nomenclatura dei punti e proporre infine 5 una mappa condivisa. Nella riunione di Seoul del 1987 su 90 punti proposti dalla scuola cinese solo per 43 si è raggiunto il consenso su tre criteri (punti conosciuti a livello internazionale, efficacia terapeutica, sede generalmente accettata), per altri 36 si è ottenuto il consenso solo sui primi due requisiti. Ai primi 43 punti è stato assegnato un numero di codice, un nome in Pinyin, un carattere cinese e un nome in inglese. Nell’agopuntura somatica, si possono stimolare punti standardizzati sui meridiani in ragione della diagnosi effettuata, ma nel rispetto dei meridiani della MTC, altre tecniche comprendono l’elettrostimolazione (somministrazione di corrente di frequenza ed ampiezza d’onda definite), massaggio, percussione, moxibustione, coppettazione, magnetoagopuntura, chimioagopuntura, laseragopuntura. Nell’auricoloterapia, il trattamento usualmente consiste nella localizzazione di punti sensibili che vanno stimolati attraverso l’infissione di aghi19 del tutto simili, se non per le dimensioni ridotte, a quelli usati in agopuntura somatica. A questa si sono aggiunte altre metodiche: aghi a semipermanenza (ASP per la stimolazione continua nel tempo), elettro-agopuntura (stimolazione elettrica sugli aghi), stimolazione elettrostimolatori), elettrica massaggio transcutanea auricolare, (TES con laseragopuntura utilizzo di (s’impiegano preferibilmente strumenti capaci di emettere impulsi secondo le frequenze di Nogier), iniezione di sostanze (procaina, xilocaina, omotossicologici iniettabili), sanguinamento o microsalasso auricolare (azione antiflogistica, decontratturante, antipiretica, antalgica). 6 Cap.2 Evidenze relative all’utilizzo dell’agopuntura nelle malattie reumatiche Le condizioni di dolore cronico del sistema locomotore, accompagnate da limitazione funzionale articolare, sono spesso trattati con agopuntura, che non solo allevia il dolore, ma riduce lo spasmo muscolare e con ciò aumenta la mobilità. Il danno articolare è spesso il risultato di una disfunzione muscolare, e molti pazienti presentano artralgia prima che sia dimostrabile un danno articolare radiologicamente evidente: in questi casi, l’agopuntura può essere curativa. Sono stati riportati da autori diversi studi controllati su varie patologie muscolo-scheletriche, con risultati favorevoli per i trattamenti di agopuntura comparati con terapie standard, mock TENS o le altre tecniche di sham agopuntura. Le patologie studiate includono spondilite cervicale o il dolore cervicale dovuto ad altre cause,20 21 22 23 24 periartrite della spalla,25 26 fibromialgia,,27 fasciti, 28 epicondilite (gomito del tennista), 29 30 31 low back pain, 32 33 34 35 36 sciatica, 37 38 39 40 osteoartrite del ginocchio con gonalgia, pseudoradicolari. 44 41 42 43 e sindromi radicolari e In alcuni lavori, il confronto è stato determinato tra il trattamento standard e l’agopuntura come terapia di associazione, dimostrando che l’aggiunta dell’agopuntura alla terapia standard migliora l’efficacia terapeutica. Nel 1998 l’Istituto Superiore della Sanità ha approvato l’uso dell’agopuntura come trattamento di prima scelta o di accompagnamento per alcune malattie reumatiche quali: la sindrome fibromialgica, l’epicondilite, la lombalgia, l’osteoartrite e la sindrome del tunnel carpale. L’ipotesi circa l’efficacia dell’agopuntura sarebbe il risultato del rilascio di endorfine endogene e conseguente effetto analgesico. 45 46 7 Recenti evidenze 47 48 49 50 suggeriscono che la manipolazione dell’ago, oltre a stimolare direttamente meccanocettori e nocicettori, produca una deformazione meccanica del tessuto connettivo. L’informazione relativa a tale alterazione è trasmessa alle cellule residenti attraverso i complessi di adesione, che creano un ponte molecolare tra matrice extracellulare e citoscheletro. La risposta di tali cellule comporta il rilascio di sostanze, come citochine e fattori di crescita, che contribuiscono alla modificazione persistente dell’ambiente in cui terminano le fibre nervose, con possibile neuromodulazione. L’agopuntura può modificare a livello neuronale l’espressione del fattore di trascrizione c-Fos i cui prodotti proteici regolano la produzione di peptici endogeni, dinorfine ed encefaline a livello del midollo spinale e possono indurre cambiamenti a lungo termine delle funzioni cellulari, oltre a contribuire a cambiamenti neuroanatomici, che potrebbero risultare importanti nell’avvio e mantenimento di quelle sindromi dolorose “patologice” resistenti ai comuni analgesici caratterizzate da sintomi abnormi della nocicezione: esiste una ricca letteratura riguardo la riduzione dell’espressione di c-Fos, operata dall’agopuntura nei neuroni nocicettivi del midollo spinale, che dimostra come i una stimolazione dolorosa possa produrre la sintesi di questo fattore. Poiché c-Fos controlla l’espressione di proteine coinvolte nella produzione di neurotrasmettitori, nella costituzione di recettori, di canali ionici, di strutture citoscheletriche e nella rigenerazione neuronale, si può ragionevolmente ipotizzare che uno stimolo agopunturale adeguato possa avere effetti persistenti sui meccanismi molecolari basilari del dolore. In presenza di dolore prolungato i neuroni del sistema nervoso tendono ad aumentare l’attività, perdendo la relazione di risposta allo stimolo, e realizzando il fenomeno del “wind-up”. Tutte le modificazioni strutturali e funzionali che intervengono successivamente portano a due eventi fondamentali: - una aumentata sensibilità dei neuroni a stimoli diversi; 8 - variazioni morfologiche e biochimiche nel corno dorsale del midollo spinale. Questo insieme viene indicato complessivamente col termine di “sensibilizzazione centrale”, fenomeno che contribuisce alla cronicizzazione del dolore. Le manifestazioni cliniche di tale fenomeno sono: una esagerata risposta all’input afferente (iperalgesia), un’espansione dei campi recettoriali dei nocicettori periferici (allodinia, risposta dolorosa ad uno stimolo non doloroso), attività spontanea. In tale azione hanno un ruolo primario gli oppioidi, attraverso la stimolazione di recettori oppioidi μ e δ, ma non dei recettori k, che potrebbero avere invece effetti opposti. Oltre alla modulazione sui peptidi oppioidi, l’agopuntura sembra anche interferire su alcuni dei meccanismi fisiopatologici propri della “sensibilizzazione centrale”. Tra questi sono stati dimostrati: - una modulazione della componente neurogena dell’infiammazione; - una riduzione della espressione dei recettori per le neurochinine NK-1, sostanza P, in particolare, a livello spinale indotto dalla infiammazione persistente; - un’azione sui recettori NMDA (N-methyl-D-Aspartato). Il ruolo centrale di tali recettori per il meccanismo d’azione dell’agopuntura è stato dimostrato con la somministrazione di farmaci antagonisti, i quali hanno un effetto sinergico con la stimolazione agopunturale sull’allodinia da dolore neurogeno sperimentale. L’effetto dell’agopuntura sui recettori eccitatori NMDA si esplica però anche tramite la riduzione di espressione dei recettori stessi sui neuroni sensitivi primari, in particolare su quelli di piccola taglia, a livello delle corna dorsali del midollo spinale. I pazienti affetti da dolore cronico sono spesso sottoposti a trattamenti terapeutici prolungati, ed in questi casi è frequente l’osservazione clinica di una riduzione dell’efficacia analgesica, ma anche l’insorgenza di iperalgesia. In entrambi i casi di iperalgesia e tolleranza, è stato dimostrato che i recettori NMDA sono parte fondamentale per il meccanismo causale: il trattamento con 9 ketamina, inibitore degli NMDA-receptor, infatti, riduce l’insorgenza della tolleranza da agopuntura e l’iperalgesia da oppiacei. Questi dati sperimentali hanno notevole importanza clinica per individuare strategie terapeutiche mirate al potenziamento dell’efficacia analgesica dell’agopuntura per il trattamento del dolore infiammatorio e neuropatico e ridurre il fenomeno della tolleranza. 2.1 Low Back Pain IL low-back pain è una condizione patologica caratterizzata da dolore cronico alla colonna che colpisce una larga fascia di popolazione che affolla gli studi medici e fisioterapici portando dentro di se una lunga storia di medicalizzazione.51 Si stima che negli Stati Uniti, ogni anno, il 5% degli individui adulti soffra di un episodio di lombalgia.52 La tendenza alla cronicizzazione di questo disturbo, anche nei casi in cui si attui una terapia correttiva della condizione che sostiene il sintomo (es: discectomia nelle patologie erniarie) è piuttosto alta. L’origine è probabilmente multifattoriale e tra le sue cause scatenanti contempla, oltre a cause meccaniche, anche fattori sociali, psicologiche e affettive. Le linee guida del National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) indicano, come opzione di trattamento di prima linea, l’agopuntura per il lowback pain persistente non specifico nel precoce management del dolore lombare.53 Un recente studio supporta tale indicazione.54 Anche la stimolazione pressoria del padiglione con microsfere magnetiche si è dimostrata capace di migliorare la disabilità dei pazienti ultrasessantenni affetti da lombalgia cronica.55 Nel gruppo attivo (trenta pazienti) già dopo tre settimane dall’inizio della terapia la valutazione dei sintomi con la Aberdeen Low Back Pain Disability Scale (versione cinese) mostrava un significativo miglioramento della sintomatologia. I risultati favorevoli erano ancora presenti dopo quattro settimane dalla conclusione della terapia. Questo lavoro conferma l’efficacia dell’agopuntura auricolare nel dolore lombare cronico già evidenziata in altri lavori pubblicati in precedenza. 10 Risultati estremamente positivi sul dolore lombare sono stati ottenuti da Sun in un gruppo di pazienti ultrasessantenni, utilizzando l’agopressione auricolare con microsfere magnetiche (magnetoterapia) e semi di vaccaia.56 Un altro RCT57 pubblicato sul BMJ nel 2006 aveva dimostrato che i risultati ottenuti con l’agopressione auricolare in un gruppo di pazienti con low back pain fossero significativamente migliori di quelli ottenuti soltanto con la terapia fisica. L’Oswestry Disability Questionnaire somministrato nel follow-up a sei mesi evidenziava ancora un miglioramento della disabilità legata alla lombalgia. La stimolazione elettrica continua nel tempo dei punti di agopuntura auricolare (auricular electroacupuncture) si è dimostrata più efficace di quella manuale (sham electroacupuncture) nel trattare il dolore lombare cronico. La stimolazione si è dimostrata particolarmente efficace nell’alleviare la componente neuropatica del chronic low back pain58 2.2 Cervicalgie Alcune meta-analisi sull’agopuntura utilizzata per il trattamento del dolore cervicale e della cefalea mostrano trend positivi a favore dell’agopuntura negli studi controllati verso placebo. 59 60 61 La stimolazione elettrica transcutanea dei punti auricolari si è dimostrata efficace nel controllare il dolore cervicale da radicolopatia. Sator et coll. 62 hanno utilizzato permette un particolare elettrostimolatore che di trattare contemporaneamente tre agopunti auricolari con microaghi collegati allo strumento P-STIM, dimostrando che una stimolazione continua (intensità di 2 mA, frequenza di 1 Hz e un tempo di stimolazione di 48 ore con intervalli di tre ore di assenza di stimolazione) dei punti auricolari riduce significativamente il dolore cervicale, migliora il sonno, l’attività fisica ed il benessere, rispetto alla tecnica di agopuntura auricolare manuale tradizionale. 11 2.3 Artrite Reumatoide L’artrite reumatoide è una disordine infiammatorio sistemico a prevalente interessamento poliarticolare, ad andamento cronico progressivo, con carattere erosivo e tendenza anchilosante, il cui quadro tipico è costituito da polisinovite persistente, distruzione della cartilagine, erosioni ossee e deformità articolari invalidanti.63 L’esteso utilizzo dell’agopuntura nel trattamento delle affezioni dolorose muscoloscheletriche potrebbe far supporre una sua utilità anche nei pazienti affetti da AR, ma mancano evidenze di efficacia in questa patologia.64 65 Recenti pubblicazioni sul tema hanno dimostrato un scarsa efficacia dell’agopuntura nel trattamento dell’AR e le possibili spiegazioni di ciò sarebbero da ascrivere a problemi metodologici, quali la sede, il numero di punti da trattare, la durata del trattamento stesso e il numero delle sedute, l’impiego o meno di elettroagopuntura o della moxibustione. 66 In una revisione della letteratura sono stati presi in esame 12 studi e sono state considerate la qualità scientifica e l’efficacia dell’agopuntura nell’AR. La maggior parte degli studi non è riuscita a soddisfare gli standards di qualità. Pertanto, al momento, non esistono prove convincenti dell’efficacia dell’agopuntura nell’AR.67 In un recente RCT,68 Bernateck M e coll. hanno dimostrato che l’elettroagopuntura auricolare può essere proposta come terapia di sostegno nei pazienti con artrite reumatoide. L'efficacia della stimolazione auricolare è stata comparata con una tecnica psicologica quale il Training Autogeno (AT), già validata come terapia di sostegno in questa patologia. Per valutare l’andamento dell’artrite i ricercatori tedeschi hanno utilizzato il DAS 28 (Disease Activity Score), che era significativamente ridotto maggiormente nel gruppo agopuntura auricolare, assieme agli indici di flogosi quali il TNF-alpha e VES. 12 2.4 Gonartrosi L’artrosi del ginocchio interessa circa il 25% della popolazione oltre i 55 anni, determinando notevole peggioramento della qualità di vità.69 Il trattamento del dolore è prioritario, giacché il cammino ed i movimenti risultano meglio sopportati ed il paziente è incoraggiato a compiere gli esercizi di rinforzo, allungamento e coordinamento muscolare che giovano all’articolazione colpita. Gli antidolorifici ed antiifiammatori sono tra i farmaci più usati, con i frequenti effetti sfavorevoli associati quali quelli gastrici, renali, emoreologici ed epatici, come pure reazioni allergiche a volte fatali ed altre reazioni non prevedibili. Sono passati ormai dieci anni da quando a Bethesda, nel 1997, la Consensus Conference degli autorevoli National Institute of Health ha incoraggiato l’impiego dell’agopuntura in molti ambiti di patologia, tra cui il dolore. Una recente revisione sistematica,70 condotta fino al Giugno 2006 attraverso Medline, EMBASE, Cochrane CENTRAL, AMED, CINAHL e PEDro, ha analizzato i lavori pubblicati sull’utilizzo dell’agopuntura in campo di osteoartrosi del ginocchio. Sono stati inclusi pazienti adulti con storia di gonartrosi radiologicamente documentata e dolore da almeno tre mesi (sono stati esclusi pazienti con dolore postoperatorio); i gruppi di controllo, rispetto al trattamento con agopuntura somatica, hanno previsto sham agopuntura o terapia tradizionale e gli outcomes valutati mediante la Scala WOMAC (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) sono stati: funzionalità articolare e motoria e dolore a breve termine (intorno alla 12° settimana) e a lungo termine (intorno alla 24a settimana). Sono stati giudicati rilevanti 157 studi, di cui soltanto 13 eligibili per la revisione; di questi solo 8 sono stati inseriti nella meta-analisi, ma solo 6 hanno ottenuto un punteggio superiore al 50% alla Scala di Validità Interna;71 72questi ultimi hanno infine consentito la valutazione, eseguita su 1334 pazienti. L’agopuntura si è rivelata superiore alla sham anche nel lungo termine, sia per il dolore (WOMAC dolore = 2.0, 95% CI 0.57-3.40), sia per la funzionalità (WOMAC funzione = 4.32, 95% CI 0.60-8.05). 13 Il controllo del dolore sembra essere simile a quello ottenuto mediante l’impiego quotidiano di farmaci non steroidei, come segnalato da una recente meta-analisi che ha coinvolto 23 studi.73 Anche nei confronti dei farmaci ad uso topico il controllo del dolore nella 1a settimana sembra sovrapponibile, mentre ad 1 mese il farmaco perde efficacia nei confronti del placebo. In conclusione, questa recente meta-analisi fornisce buone evidenze sulla superiorità dell’agopuntura nel trattamento del dolore del ginocchio artrosico nei confronti del placebo e, anche se le evidenze sembrano sufficientemente robuste per incoraggiare l’impiego diffuso dell’agopuntura in questa patologia, ulteriori revisioni saranno opportune specie al fine di ottenere dati più precisi inerenti l’efficacia a lungo termine. Ugualmente Christensen et al. 74 and Berman et al. 75 hanno mostrato che l’agopuntura è significativamente migliore del placebo nel controllo del dolore in pazienti affetti da artrosi del ginocchio; lo stesso risultato è stato ottenuto confrontando l’agopuntura all’iniezione intraarticolare di steroide per il trattamento della coxalgia da artrosi dell’anca. 76 2.5 Gotta La gotta è una patologia dismentabolica caratterizzata da episodi ricorrenti di artrite acuta, dovuta al deposito di cristalli di urato monosodico a livello articolare, la cui prevenzione viene eseguita con il trattamento farmacologico ipouricemizzante più diffuso, ovvero l’allopurinolo. In uno studio randomizzato controllato l’agopuntura è stata comparata alla terapia convenzionale con allopurinolo in pazienti affetti da gotta. Il gruppo trattato con agopuntura mostrò un miglioramento significativo rispetto al gruppo allopurinolo, con una riduzione simile di uricemia ed uricuria in entrambi i gruppi. 77 14 2.6 Fibromialgia e sindrome da fatica cronica La fibromialgia, o meglio sindrome fibromialgica (SF), può essere definita come una forma di dolore muscoloscheletrico diffuso associato ad astenia, rigidità muscolare prevalentemente assiale e presenza di punti di dolorabilità specifici (tender points), sintomi cui possono eventualmente associarsi alterazioni del sonno, ansia o depressione, sindrome del colon irritabile, cefalea, dismenorrea, in assenza di alterazioni ematochimiche o strumentali (78). Il termine fibromialgia evidenzia il fatto che il dolore è localizzato sia a livello muscolare che nelle strutture connettivali fibrose (tendini e legamenti), ed ha sostituito il termine di fibrosite in quanto non si sono evidenziate alterazioni di natura infiammatoria a carico delle strutture interessate. La SF può essere primitiva o secondaria ad altre malattie reumatiche, (79) endocrine (in particolare a carico della tiroide), metaboliche, infettive o a traumi. Nelle forme secondarie, l’andamento è in genere correlato alla malattia sottostante, ma può procedere anche indipendentemente. L’approccio al paziente fibromialgico rimane una delle sfide più ardue per il medico; tenuto conto tuttavia della plurifattorialità della FM, le terapie utilizzate nel controllo dei sintomi non possono che essere farmacologiche e non farmacologiche. I risultati più interessanti e duraturi dunque sembrano essere quelli dei trattamenti multidisciplinari, che comprendono un approccio farmacologico (miorilassanti, antidepressivi), la fisiochinesiterapia, metodiche cognitivocomportamentali e tecniche di stretching e rilassamento. Anche la medicina complementare ed alternativa è largamente utilizzata tra i pazienti affetti da fibromialgia: secondo un’analisi del 1997 il 91% dei pazienti ha ricorso alla CAM 80 e un altro lavoro ha dimostrato che i pazienti affetti da SF hanno usato la CAM, soprattutto l’agopuntura, in misura significativamente maggiore rispetto a quelli con altre affezioni reumatologiche.81 Una recente review82 sull’efficacia del trattamento della SF con agopuntura, sono stati valutati 5 RCTs di cui 3, tra cui sono annoverati i 2 studi più rigorosi, mostrano un trend positivo, ovvero dimostrano l’efficacia dell’agopuntura (elettroagopuntura, elettrostimolazione 15 agopuntura manuale)83 84 85 nel trattamento della SF. Gli altri 2 RCTs 86 87 hanno invece mostrato un trend negativo della stimolazione manuale degli agopunti somatici nel trattamento della SF, non evidenziando nessun miglioramento della qualità di vita delle pazienti rispetto ai controlli. Tutti gli studi valutavano l’agopuntura come terapia adiuvante: Martin et al. ed Assefi et al. utilizzavano I punti standardizzati, per tutti I pazienti, mentre gli altri RCTs usavano punti individualizzati. Non sono rintracciabili in letteratura lavori riguardanti il trattamento auricoloterapico nella SF. La sindrome da fatica cronica (Chronic Fatigue Sindrome CFS) è un disturbo dalle origine ancora oscure, caratterizzato da una stanchezza prolungata e debilitante, e da multipli sintomi non specifici, quali cefalea, mal di gola ricorrente, artromialgie, disturbi del sonno, amnesie, difficoltà di concentrazione e da un malessere generale. I sintomi per definizione si protraggono per minimo per 6 mesi, ma spesso nella realtà per anni. Non esiste ad oggi un farmaco specifico per la C.F.S.. I trattamenti effettuati servono a ridurre i sintomi quale il dolore muscolare e osseo, gli stati febbrili associati alla malattia. Un recente RTC88 ha evidenziato l’efficacia dell’agopuntura somatica rispetto alla sham agopuntura, in donne cinesi affette da sindrome da fatica cronica. 16 Cap. 3 Esperienza clinica Disegno dello studio Studio in aperto controllato della durata di 12 settimane Obiettivo dello studio Obiettivo del nostro studio è stata la valutazione dell’efficacia dell’agopuntura auricolare come terapia adiuvante a quella standard con Venlafaxina, un potente inibitore della ricaptazione sia della serotonina che della noreprinefrina, nel trattamento dei pazienti con fibromialgia. Prima dell’arruolamento è stato firmato da parte di ogni paziente un consenso informato scritto. Materiali e Metodi Sono stati arruolati 4 pazienti, affetti da sindrome fibromialgica diagnosticata secondo i criteri ACR 1990,89 (Tab.1) di età media 42.2± 6.2 anni, tutti di sesso femminile (Tab.2), e randomizzati a due bracci terapeutici: Auricoloterapia + Venlafaxina alla dose stabile di 75 mg/die 17 Venlafaxina alla dose stabile di 75 mg/die I punti utilizzati per i trattamento auricoloterapico erano i seguenti: 1. 2. 3. 4. Shen Men Subcortex Liver point 2-3 Punti sensibili della fossa scafoidea 5. Master omega nel lobo 6. P. Endocrino Lo schema terapeutico prevedeva una seduta a settimana con l’infissione di aghi per la durata di 30 minuti seguiti dall’applicazione di aghi a semipermanenza da togliere il giorno prima della seduta successiva. Le misure di outcome comprendevano le seguenti scale, entrambe somministrate al baseline e dopo 12 settimane di trattamento: FIQ (Fibromyalgia Impact Questionnaire) 90 VAS (Visual Analogic Scale) di valutazione del dolore del paziente. Il questionario FIQ è stato sviluppato per venire incontro alla necessità di una valutazione dello stato dei pazienti fibromialgici che fosse la più ampia possibile, comprensiva di molteplici aspetti (funzionalità, livello di dolore, affaticabilità, disturbi del sonno, alterazioni psicologiche ecc.) ed in grado di valutare l’efficacia della terapia. E’stato proposto che una variazione del 20% o maggiore nel punteggio totale sia considerata clinicamente significativa. La tipica scala VAS è lunga 100 mm e presenta come riferimento agli estremi le caratteristiche in valutazione: in pratica assenza di dolore o massimo dolore mai sperimentato. 18 I criteri di esclusione comprendevano: Età < 18 anni Assenza di consenso informato Presenza di malattie mentali Disturbo bipolare Ipersensibilità a Venlafaxina Stato di gravidanza Terapia con IMAO negli ultimi 14 giorni dal baseline Terapia antidepressiva negli ultimi 7 giorni dal vaseline Presenza di patologia flogistica al padiglione auricolare Analisi statistica Per la valutazione della modificazione dei parametri nel tempo nell’ambito di ciascun gruppo di trattamento è stato utilizzato il Test di Wilcoxon Il T test ha permesso di comparare i 2 gruppi di trattamento relativamente a FIQ e VAS dolore. In entrambi i casi è stato considerato significativo un valore P<0.05. Risultati Le pazienti in trattamento con auricoloterapia adiuvante hanno presentato un miglioramento significativo del FIQ total score (P = 0.012) e del VAS score (P = 0.018) rispetto a quelle in trattamento con solo venlafaxina che hanno mostrato un miglioramento significativo solo del FIQ total score (P=0.043) (Tab 3). L’analisi comparativa tra gruppi mostrava una differenza significativa tra il gruppo trattato con venlafaxina ed il gruppo trattato con auricoloterapia adiuvante per quel che concerne il FIQ score (P = 0.044) ed il VAS score dopo trattamento (P=0.048). (Graf. 1-2-3) Nella popolazione studiata non sono stati riportati eventi avversi importanti, né si sono evidenziate cause di 19 sospensione del trattamento. TAB. 1 CRITERI DIAGNOSTICI ACR 1990 1 Storia clinica di dolore diffuso da più di 3 mesi Il dolore è considerato diffuso quando sono presenti tutte le seguenti localizzazioni: dolore al lato sinistro del corpo, dolore al lato destro, dolore al di sopra della vita, dolore al di sotto della vita; dolore scheletrico assiale in almeno una sede (rachide cervicale, torace anterieore, rachide dorsale o lombo-sacrale). 2. Dolore in 11 di 18 aree algogene alla palpazione digitale Mappa dei tender points in SF • • • • • • • • • inserzione del muscolo suboccipitale superficie anteriore dei processi trasversi di C5C7, bordo superiore del muscolo trapezio, spina della scapola vicino al bordo mediale dell'osso, seconda giunzione costo-condrale, epicondilo laterale, quadrante superiore del gluteo, parte posteriore del grande trocantere, cuscinetti adiposi mediali del ginocchio 20 Tab 2. Caratteristiche cliniche demografiche basali di pazienti affetti da fibromialgia Caratteristica Sesso, n. (%) Femminile Età, media (DS), anni Peso, media (DS), KG Auricoloterapia+Venlafaxina 75 mg /D Venlafaxina 75 mg /D 2 (100%) 2(100%) 49.2(6.9) 48.6(5.6) 68(13.7) 70(12.4) Durata della fibromialgia, media (DS), anni Storia di depressione, n. (%) 5.5 (8.0) 1 (50) 2(100) VAS Dolore score 91.2(2.3) 86(8.9) Tender Points Score (0-18) (SD) 17.2 (3.2) 16.9 (3.6) FIQ total score (SD) 91.25 (3.6) 6.3 (7.2) 89 (9.3) Tab 3. Risultati per FIQ, valutazione dei tender points, VAS dolore score Measure Auricoloterapia+Venlafaxina Venlafaxina 75 mg /D 75 mg /D Riduzione, media(DS) Riduzione, media(DS) FIQ total score, range 0–100 FIQ subscores, range 0–10 -58.1(24.5) -32.8 (24.8) Dolore Fatica Noia/ Apatia Depressione Ansietà -5.4 -4.4 -4.1 -5.2 -4.9 -3 -3.6 -4.9 -3.6 -2.4 Tender points, range 0–18 -2.18 -1.08 VAS pain score -59.2 (27.9) -32(23.8) 21 Graf. 1 Variazione del FIQ e VAS pre e post-trattamento nei due gruppi 100 80 60 40 20 0 FIQ pre Venlafaxina Auricoloter.+V enlafaxine FIQ post 100 VAS pre VAS post 80 60 40 20 0 Auricoloter.+Venlafaxina Venlafaxina 22 Mean FIQ score Graf.2 riduzione percentuale del FIQ e VAS dolore nei due gruppi di trattamento 100 80 60 40 20 0 baseline Mean VAS pain score Venlafaxina 12 weeks Auricolot.+Venlafaxine 100 80 60 40 20 0 baseline Venlafaxina 12 weeks Auricoloter.+Venlafaxine Grafico 3. Miglioramento medio di FIQ Total score e Vas dolore score 0 -10 -20 Auricoloter.+Venlafaxin a -30 Venlafaxina -40 -50 -60 FIQ Total score VAS Pain 23 Discussione e Conclusione L’effetto antalgico della stimolazione auricolare è conosciuto ormai da tempo e proprio per le malattie reumatiche, dove il dolore muscoloscheletrico trova una delle sue maggiori estrinsecazioni, esiste una delle principali indicazioni di applicazione. I lavori in letteratura esaminati ne confermano l’efficacia . Relativamente all’esperienza clinica di impiego dell’auricoloterapia nelle sindrome fibromialgica, nonostante la brevità dello studio (12 settimane) e l’esiguo numero di pazienti studiato, è possibile affermare che l’aggiunta del trattamento auricoloterapico alla terapia farmacologia convenzionale della fibromialgia ha innalzato l’efficacia dell’NSRI nel migliorare globalmente i sintomi della SF: ciò potrebbe costituire, sulla base dei versi siti d’azione, un razionale per una terapia di associazione e potenziamento al fine di un miglioramento della funzionalità e della qualità di vita in pazienti con SF ed inadeguata risposta terapeutica. I punti prescelti per il protocollo terapeutico di agopuntura auricolare sono quelli in grado di regolare diverse disfunzioni tipiche della SF: azione miorilassante del liver point, regolazione della funzione vegetativa di diversi metameri lungo al cosiddetta “linea o doccia neurovegetativa”, a livello della fossa scafoidea dove proiettano i nuclei simpatici midollari, azione ansiolitica del master omega, sedazione della corteccia cerebrale con efficacia anti-insonnia per il subcortex, azione di riequilibrio della funzione della ghiandola pituitaria del punto endocrino e l’azione di riequilibrio psichico generale dello Shen Men. Gli studi futuri dovranno però valutare l’efficacia a più lungo termine e su campioni rappresentativi delle diverse razze, etnie e classi di età, in modo da riprodurre più da vicino le realtà cliniche. Inoltre, sarebbe auspicabile lo sviluppo di un gruppo essenziale di parametri di esito al fine di consentire un confronto adeguato tra i diversi tipi di trattamento per un più rapido sviluppo di uno standard terapeutico uniforme per questa popolazione di pazienti. 24 Bibliografia 1 Eisenberg DM, Davis RB, Ettner SL, Appel S, Wilkey S, Van RM, Kessler RC: Trends in alternative medicine use in the United States, 1990–1997: results of a follow-up national survey. JAMA 1998, 280:1569-1575 2 Pomeranz, B. and Chiu, D. (1976): Naloxone blockade of acupuncture analgesia-endorphin implicated. Life Sci, 19:1757-62. 3 Han, J.S. and Terenius, L. (1982): Neurochemical basis of acupuncture analgesia. Ann Rev Pharmacol Toxicol, 22:193-220 4 Pomeranz BJ. Scientific research into acupuncture for the relief of pain. Altern Compl Med 1996; 2: 53. 5 Han J, Terenius L. Neurochemical basis of acupuncture analgesia. 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