Endocardite tardiva da Candida su valvola aortica protesica
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Endocardite tardiva da Candida su valvola aortica protesica
PM43 ENDOCARDITE TARDIVA DA CANDIDA SU VALVOLA AORTICA PROTESICA COMPLICATA DA OCCLUSIONE DELL’ARTERIA CEREBRALE MEDIA Giuseppe Di Gioia, Antonio Creta, Simona Mega, Cosimo Marco Campanale, Laura Ragni, Germano Di Sciascio Università Campus Bio Medico di Roma, Roma Introduzione: L’endocardite infettiva (EI) è una patologia rilevante da un punto di vista prognostico ed epidemiologico. Recenti studi hanno documentato un aumento dell’incidenza, forse riconducibile alla restrizione nelle indicazioni alla profilassi antibiotica raccomandata dalle ultime linee guida [1; 2]. Inoltre, negli ultimi 30 anni, nonostante i progressi diagnostici e terapeutici, la mortalità è rimasta stabile [3]. Case report: Uomo di 75 anni, iperteso, dislipidemico, diabetico insulino-dipendente, sovrappeso, con pregressa sostituzione valvolare aortica con protesi biologica Trifecta n°23 (2012). Nel gennaio 2015, per insorgenza di febbre, vertigini e parestesie degli arti superiori, il paziente veniva ricoverato presso l’area di Neurologia e sottoposto a TC encefalo ed eco-color-Doppler dei tronchi sovraortici, risultati nei limiti. Le emocolture documentavano infezione da Candida glabrata. Veniva intrapresa terapia antifungina con amfotericina B e fluconazolo e quindi effettuato un ecocardiogramma transtoracico (Fig. 1, a sinistra, sezione apicale cinque camere) che mostrava protesi in sede, normofunzionante (gradiente transprotesico max 23 mmHg, medio 13 mmHg, assenza di insufficienza); in corrispondenza del versante posteriore presenza di piccola formazione iperecogena, apparentemente mobile, di difficile interpretazione diagnostica (Fig. 1, a destra, sezione apicale cinque camere zoom). Eseguito pertanto ecocardiogramma transesofageo (ETE) che evidenziava, sul versante aortico della cuspide non coronarica, voluminosa formazione rotondeggiante, a margini regolari, isoecogena rispetto al miocardio, con morfologia omogenea, mobile, delle dimensioni di 14 x 11 mm, che non impegnava il piano valvolare (Fig. 2, sezione medioesofagea asse lungo; Fig. 3, sezione transgastrica asse lungo sulla valvola aortica). Il giorno seguente, il paziente sviluppava sindrome facio-brachio-crurale destra con progressivo peggioramento dello stato di coscienza fino al coma 3. La TC encefalo mostrava lesione ischemica emisferica sinistra di recente insorgenza nel territorio di distribuzione dell’arteria cerebrale media sinistra (ACMS) che appariva iperdensa, come per occlusione completa, con shift della linea mediana (Fig. 4, a sinistra: ACMS indicata dalla freccia; a destra: estesa lesione ischemica fronto-temporo-parietale sinistra). Veniva ripetuto ETE (Fig. 5A, sezione medioesofagea asse lungo; Fig. 5B; sezione transgastrica asse lungo sulla valvola aortica) che documentava notevole riduzione delle dimensioni della massa. In considerazione del grave quadro neurologico, non veniva posta indicazione ad intervento cardiochirurgico. Discussione: L’EI ad eziologia fungina presenta una mortalità superiore al 50% e necessita, oltre che di uno specifico trattamento antimicrobico, di un trattamento chirurgico [4]. Le complicanze neurologiche, che si verificano in circa il 20-40% di tutti i pazienti, sono nella maggior parte dei casi riconducibili ad embolia settica ed hanno un impatto prognostico fortemente negativo; in presenza di eventi neurologici, i pazienti con endocardite infettiva dovrebbero generalmente essere avviati ad intervento cardiochirurgico, sebbene il coma e l’emorragia intracranica rappresentino delle controindicazioni a questo tipo di trattamento.