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Georgia - Caritas Ambrosiana

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Georgia - Caritas Ambrosiana
GEORGIA
Giovani artigiani dello spirito
LABORATORIO ARTISTICO-PROFESSIONALE
PER I GIOVANI DISAGIATI DI TBILISI
LUOGO: Tbilisi
IL PROGETTO
DESTINATARI: 100 bambini e giovani svantaggiati
REALIZZATORE: Caritas Georgia
OBIETTIVO: Promuovere la salute psicologica, la crescita spirituale e lo sviluppo personale di
bambini e giovani disagiati
CONTESTO: Dopo aver raggiunto l’indipendenza nel 1991, la Georgia ha sofferto un periodo di
turbolenze politiche ed economiche. Durante gli anni della transizione dal sistema sovietico al modello
economico capitalista, la Georgia ha registrato una crescita economica lenta e limitata e ciò ha
ostacolato gli sforzi mirati a ridurre il livello della povertà nel Paese. La povertà è diffusa su tutto il
territorio nazionale, nelle città come nelle campagne. I problemi della popolazione sono legati alla
diffusa disoccupazione, a redditi bassissimi, alla mancanza di mezzi per accedere ai servizi sanitari ed
educativi che sono, per la maggior parte, a pagamento. La grave situazione economica e la crisi generale
in cui versano le famiglie in Georgia creano serie difficoltà per i giovani su diversi fronti. Le situazioni
di emarginazione e di disagio sociale ed economico in cui si trovano molte famiglie georgiane,
provocano nei giovani comportamenti devianti, situazioni psicologiche fragili e difficoltà nei rapporti
umani. Come conseguenza, i giovani difficilmente riescono ad inserirsi nella società e a diventare
cittadini responsabili poiché non trovano opportunità di qualificazione professionale. E’ in continuo
aumento il numero dei giovani disoccupati, inclini alla vita di strada, vulnerabili all’abuso di droghe e
numerosissimi sono coloro che emigrano in cerca di lavoro all’estero.
INTERVENTI: Nel 2000, Caritas Georgia ha attivato un progetto di formazione, un laboratorio
artistico-professionale denominato “Studio di Arteterapia”, dove i giovani provenienti dalle famiglie
povere ed emarginate potessero apprendere i segreti della tessitura di arazzi e tappeti, secondo l’antica
tradizione caucasica, nel quadro di un progetto di riabilitazione psicologica. In seguito il laboratorio si è
ampliato, includendo laboratori per la produzione di oggetti in feltro, per la lavorazione del legno, del
metallo e della ceramica, per la realizzazione di dipinti ed icone. I beneficiari del progetto sono seguiti
giorno per giorno non solo da specialisti nel settore dell’arte e della manifattura ma anche da psicologi
altamente qualificati che li accompagnano in un percorso di cura e di riabilitazione. Dopo 13 anni di
ininterrotta attività, i laboratori di Arteterapia confermano il loro successo, offrendo a sempre un
maggior numero di ragazzi e ragazze gli strumenti per imparare le antiche arti di manifattura georgiana,
un modo per rimettersi psicologicamente dalle proprie situazioni di disagio sociale e i rudimenti di un
mestiere che in futuro potrebbe permettere loro di costruirsi un’esistenza dignitosa ed indipendente.
IMPORTO: 20 000 Euro
SCHEDA PAESE
La Georgia è uno stato transcaucasico, ad est del Mar Nero, situato sulla linea di demarcazione che
separa l'Europa dall'Asia. Già repubblica dell'Unione Sovietica, confina a nord con la Russia, a sud con
la Turchia e l'Armenia, a est con l'Azerbaigian e a ovest col Mar Nero. Ha una popolazione di 4.989.000
abitanti e ha per capitale Tbilisi.
Dati Generali
Georgia
Italia
Nome ufficiale
Sak art'velo
Repubblica Italiana
Ordinamento dello Stato
Repubblica Presidenziale
Repubblica parlamentare
Superficie (kmq)
69.700
301.340
Popolazione
4,615,807
61,482,297
Capitale
Tbilisi
Roma
Moneta
Lari
Euro
Lingua
Georgiano
Italiano
Religione
Cristiano Ortodossa 83.9%, Musulmana 9.9%,
Cristiano armena 3.9%, Cattolica 0.8%,
altre 0.8%, nessuna 0.7%
Cattolica 90% Altre 10%
Gruppi etnici
Georgiani 83.8%, Azeri 6.5%, Armeni 5.7%,
Russi 1.5%, altri 2.5%
Italiani 97% Altri 3%
Indicatori socio-economici
Georgia
Italia
Indice di sviluppo umano (da 0 a 1)
0,778
0,881
Classifica indice di sviluppo umano (su 177 paesi)
89
25
% Popolazione sotto soglia povertà (1$ al giorno)
31
0
PIL ($ pro capite)
4.500
30.100
Crescita annua del PIL
1,8
-2.3
Tasso di disoccupazione (%)
16,4
10.9
Importazioni (miliardi di $)
7,06
469.7
Esportazioni (miliardi di $))
2,19
483.3
Spesa educativa (% del PIL)
3,1
4,7
Analfabetismo (%)
0
1,6
Spesa per la sanità (% del PIL)
2,9
9.5
Spesa Militare (% del PIL)
0,59
1,8
Indicatori Socio Culturali
Georgia
Italia
Popolazione Urbana (%)
53
68
Crescita annua popolazione (%)
-0,325
0,34
Mortalità infantile (su 1.000 nati vivi)
16,22
3.3
Speranza di vita alla nascita (anni)
76,72
81,95
Quotidiani (copie ogni mille abit)
4,9
109
Radio (ogni mille abit.)
568
878
Tv (ogni mille abit.)
357
494
Internet (accesso ogni mille abitat)
39
450,9
Fonti: Guida del Mondo 2007/2008 Il mondo visto dal Sud, EMI; The world factbook, CIA; Human Development
Report 2011; UNDP World Bank-World Development Indicators 2008; World Health Organization.
Il territorio
Dal punto di vista storico-culturale la Georgia è considerato un paese europeo, più controverso è se lo
sia anche da un punto di vista geografico. Situata nel Caucaso meridionale, bagnata ad ovest dal Mar
Nero lungo una costa di 310 km, ha un territorio prevalentemente montuoso, dominato dalla catena del
Caucaso. A nord si staglia il Gran Caucaso dove si trova la cima più alta costituita dal Gora Kazbeg
(5.048 m), che funge da confine con la Federazione russa per 723 km; a sud c'è il Caucaso Minore le cui
vette non superano i 3.500 m e che fa da confine con la Turchia per 252 km e l'Armenia per 164 km.
Il paesaggio entro i confini della nazione è molto vario. La gamma di paesaggi della Georgia
occidentale, vanno dalle foreste basse e paludose a quelle pluviali temperate fino alle nevi e ghiacciai
eterni, mentre la parte orientale del paese contiene anche un piccolo segmento di piano semiarido
caratteristico dell'Asia centrale. Le foreste coprono il 40% del territorio della Georgia mentre le zone
alpine e subalpine contano per il 10% del territorio..
Storia
L'istmo che si estende tra il Mar Nero e il Mar Caspio, uno dei collegamenti principali tra l'Europa e
l'Asia, è stato nel corso della storia uno dei territori più trafficati. Il grandissimo numero di persone che
vi sono arrivate da tutte le direzioni l'ha reso una delle zone con il panorama etnico più vario del
mondo. La Georgia è uno stato relativamente giovane, nato dalla fusione di alcuni piccoli principati
unificati tra il X e il XIII secolo che, con il passare dei secoli, si separarono e cominciarono a
ricostituirsi solo nel tardo XVIII secolo. Ma molto prima che la Georgia cominciasse a destare
l'attenzione pubblica, tuttavia, il territorio era già ritenuto importante dal punto di vista strategico: la sua
storia è antichissima e con una una lunga successione di imperi, invasioni, schermaglie, guerre e
massacri.
Le origini
La Georgia ha radici antichissime. Nel 2001, nei pressi della città di Dmanisi, sono stati trovati resti di
un cranio ominide risalenti a circa 1,8 milioni di anni fa, ancora oggi il più antico resto fossile di
ominide mai ritrovato e che farebbe anticipare la comparsa del genere Homo a circa 7 milioni di anni fa.
Una delle scoperte più sensazionali dei nostri tempi. Durante il I millennio a.C il territorio dell'attuale
Georgia era occupato ad occidente, sul Mar Nero, dalla Colchide (la mitica terra del vello d'oro) e ad
oriente dall'Iberia. Nell'epoca calcolitica (IV-III millennio a.C.) la Transcaucasia e la Georgia erano
occupate dalla cultura archeologica di Kura-Araxes, cui appartengono gli insediamenti di Beshtasheni ed
Ozni e le sepolture delle provincie di Trialeti e Tsalka (Georgia orientale). Quella che al giorno d'oggi è
la parte occidentale del paese venne colonizzata dai greci, ed in particolare gli abitanti di Mileto
attraverso la colonia di Sinope, che si insediarono sulle coste della Colchide fondando Trebisonda e altri
insediamenti a partire dal VII secolo a.C. A quest'epoca risale probabilmente il mito di Giasone e degli
Argonauti, cha raggiunsero la Colchide alla ricerca del vello d'oro. Tra il 550 a.C. e il 300 a.C. l'area fu
sballottata da un impero all'altro: i persiani, i macedoni e i seleucidi. I Romani sconfissero questi ultimi
nel 189 a.C. e concessero alla gente del posto di costituire degli stati armeni indipendenti. Questi
vennero unificati circa un secolo dopo, costituendo la zona di influenza romana più potente dell'est, dal
Mar Caspio alla Turchia centrale, comprendente gran parte dell'attuale Georgia.
Fu una delle prime nazioni al mondo a convertirsi al cristianesimo: la data della conversione è
convenzionalmente fissata al 317, anno in cui Mirian II re di Iberia lo proclamò religione ufficiale dello
stato. Nel 523 d.C. il cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale sia a Lazica che in Iberia (Georgia
occidentale). Durante il IV secolo d.C. il regno d'Iberia (Kartlia) perde l'indipendenza passando sotto il
controllo persiano. Il regno fu abolito ed il paese venne governato dai governatori nominati dallo Shah.
Nel 978 tutti i principati georgiani furono uniti nel regno unito della Georgia (978-1466) che includeva
anche territori dell'Armenia, Azerbaijan e del Caucaso settentrionale. Dopo l'epoca della regina Tamar,
che aveva creato il regno-satellite di Trebisonda, iniziò un lungo periodo di declino; la Georgia si
frammentò in parecchi regni e principati, e la regione fu vittima di avidità e giochi di potere. I mongoli, i
persiani safavidi e i turchi ottomani si disputarono la supremazia sul territorio; nel XVIII secolo gli
ottomani riuscirono a spuntarla.
La conquista Russa
Nel 1801, lo zar russo Alexander abolì il regno georgiano di Kartli-Kakheti ed esiliò la famiglia reale. La
Georgia venne completamente assorbita nell'impero russo nel 1804, e negli anni a seguire si mise in atto
un intenso programma di "russificazione". La chiesa ortodossa ed apostolica georgiana venne
sottomessa all'autorità della chiesa russo-ortodossa. Una sommossa agricola su grande scala, nel 1905,
portò a riforme politiche che facilitarono la distensione per un certo periodo, durante il quale il partito
socialdemocratico marxista divenne il movimento politico dominante occupando tutte le sedi georgiane
nello stato russo, stabilite dalla Duma dopo la rivolta del 1905. Josef Vissarionovich Djugashvili (che
successivamente cambiò il proprio nome in 'uomo d'acciaio' che, in georgiano, si dice Stalin), un
bolscevico georgiano (anti-menscevico), divenne la guida del movimento rivoluzionario georgiano.
Stalin era il figlio di un umile calzolaio di Gori, ma alla morte di Lenin avrebbe preso il controllo del
Paese più grande della terra. Il 26 maggio 1918 fu proclamata la Repubblica Democratica della Georgia
indipendente (DRG): il nuovo paese era controllato dalla fazione menscevica del partito
socialdemocratico, che stabilì un sistema multi-partitico, in forte contrasto con "la dittatura del
proletariato" stabilita dai bolscevichi in Russia. Lo stato georgiano venne riconosciuto dalle principali
nazioni europee nello stesso 1918, e dalla Russia nel mese di maggio del 1920. Nel febbraio 1921
l'armata rossa invase la Georgia che fu incorporata nella Repubblica Socialista Sovietica Federativa
Transcaucasica (RSSFTC). Tra il 1921 ed il 1924, durante la resistenza al regime sovietico, circa 50.000
persone furono incarcerate o uccise; successivamente (anni 1935-1938, 1942 e 1945-1950) furono
100.000 i deportati georgiani (accusati di tendenze nazionaliste) mandati a morire nei gulag della Siberia
sotto la dittatura di Stalin, per opera del capo della polizia segreta sovietica, il georgiano Lavrentij Beria.
Nel 1936 la RSSFTC fu sciolta e la Georgia, negli attuali confini, divenne la Repubblica Socialista
Sovietica Georgiana. Fra il 1964 ed il 1972 Eduard Shevardnadze, ministro dell'interno del paese,
divenne celebre per la sua lotta alla corruzione e giunse ad ottenere la rimozione del corrotto Vasily
Mzhavanadze, primo segretario del partito comunista georgiano: Shevardnadze divenne allora primo
segretario con il benestare di Mosca. La sua politica fu efficace e portò la Georgia, tra il 1972 ed il 1985,
ad un miglioramento generale dell'economia ufficiale, dovuto anche all'allontanamento di centinaia di
funzionari corrotti. Nel 1985, Shevardnadze fu nominato ministro degli affari esteri del URSS e venne
sostituito come guida georgiana da Jumber Patiashvili,.
Nel 1978 il regime sovietico ordinò che Eduard Shevardnadze fosse rimosso dall'incarico e che, nella
costituzione della Repubblica Socialista Federativa Georgiana, la lingua georgiana non fosse più definita
come lingua ufficiale della Georgia; dimostrazioni di strada costrinsero il regime a recedere, il 14 aprile
1978 (all'atto dell'indipendenza, nel 1991, il 14 aprile è stato proclamato giorno della lingua georgiana).
Verso la fine degli anni ottanta si evidenziarono violenti disaccordi tra le autorità comuniste, il
rinascente movimento nazionalista georgiano ed i movimenti nazionalisti nelle regioni abitate da
minoranze etnico-linguistiche della Georgia, Ossezia del sud e Abkhazia. Il 9 aprile 1989, le truppe
sovietiche dispersero una dimostrazione pacifica che contestava la formazione del nuovo governo a
Tbilisi. Venti georgiani furono uccisi ed alcune centinaia feriti. L'evento radicalizzò la politica georgiana,
spingendo molti - persino alcuni comunisti georgiani - a concludere che l'indipendenza era preferibile al
regime sovietico. La pressione dell'opposizione sul governo comunista, manifestata nelle dimostrazioni
e nei disordini popolari, provocarono infine un'apertura del governo per elezioni parlamentari
multipartitiche e democratiche, che si svolsero il 28 ottobre 1990. Vinse la coalizione della tavola
rotonda diretta da Zviad Gamsakhurdia, il principale dissidente, che si mise alla testa del Consiglio
supremo della Repubblica della Georgia. Il 31 marzo 1991 Gamsakhurdia organizzò un referendum
sull'indipendenza, che fu approvata dal 98,9% dei votanti. L'indipendenza formale dall'unione sovietica
venne dichiarata il 9 aprile 1991, anche se ci volle un certo tempo prima che l'indipendenza fosse
ampiamente riconosciuta dai paesi esteri. Il governo di Gamsakhurdia si oppose fortemente alla
permanenza delle basi militari sovietiche restanti nella repubblica, e dopo il crollo dell'unione sovietica il
suo governo rifiutò di unirsi alla Comunità degli Stati Indipendenti.
La Georgia post sovietica
Gamsakhurdia fu eletto presidente il 26 maggio 1991 con l'86% dei voti, ma venne criticato per uno
stile di governo duro ed autoritario. Il 22 dicembre 1991 i gruppi armati dell'opposizione lanciarono un
violento colpo di stato militare contro Gamsakhurdia e i suoi sostenitori nella formazione del governo
centrale a Tbilisi; Gamsakhurdia riusci a eludere i suoi nemici e fuggì nella repubblica russa separatista
di Cecenia nel mese di gennaio del 1992. Eduard Sevardnadze fu invitato a presiedere un Consiglio di
Stato, e fu poi nominato presidente dal parlamento. Il periodo immediatamente successivo
all'indipendenza fu caratterizzato da sanguinosi conflitti interni. La tregua stipulata il 24 giugno 1992
pose fine ai combattimenti che si protraevano sin dal 1989 fra i georgiani e i ribelli della regione
autonoma dell'Ossezia meridionale. Tuttavia, nell'agosto dello stesso anno, scoppiò un conflitto
ancora più grave in Abkhazia. Un tempo fiore all'occhiello dell'Unione Sovietica grazie alle sue
rinomate località balneari, l'Abkhazia godeva di un tenore di vita elevato per gli standard del tempo e, in
quanto musulmani, gli abkhazi guardavano verso il Caucaso settentrionale piuttosto che verso la
Georgia. Il conflitto vero e proprio cominciò nel 1992: con il pretesto di difendere la via ferroviaria per
la Russia, i soldati georgiani occuparono la capitale Sokhumi e il leader Abkhazo, Vladislav Adrzinba,
fuggì. A settembre cominciò la controffensiva abkhaza. Nel settembre 1993 gli abkhazi attaccarono
Sukhumi, violando un armistizio, e cacciarono i georgiani dal loro paese. L'intera popolazione georgiana
residente in abkhazia fu costretta ad andarsene e molte persone non sopravvissero alla traversata delle
montagne innevate. Morirono 14.000 persone, e ancora oggi in Georgia vivono più di 250.00
profughi, che nella maggior parte dei casi in condizioni di grave disagio.
Nel settembre 1993 le forze irregolari di Gamsakhurdia riuscirono ad avanzare quasi incontrastate
verso Kutaisi. L'appoggio delle truppe russe, prontamente richiesto da Shevardnadze, pose rapidamente
fine a questa breve ma sanguinosa guerra civile e nel dicembre del 1993 Gamsakhurdia morì,
probabilmente suicida.
Dopo Sevardnadze
Sevardnadze, accusato di favorire la corruzione, di nepotismo e di sperperare i soldi ottenuti dalle
istituzioni internazionali, dopo aver perso anche l'appoggio del governo americano si presentò alle
elezioni politiche del novembre 2003 sfavorito ma, grazie ad una serie di gravi irregolarità e brogli,
risultò alla fine ancora una volta il vincitore. La protesta popolare non si fece attendere e una folla di
manifestanti si radunò davanti al parlamento di Tbilisi assicurando che non si sarebbe mossa
fino a quando Sevardnadze non avesse rassegnato le dimissioni. Inizialmente la protesta non
sembrò dissimile dalle innumerevoli dimostrazioni di dissenso che si erano susseguite negli anni '90; in
seguito, però, ottenne l'adesione e di tutti gli abitanti della capitale. Il 22 novembre i dimostranti
invasero il parlamento mentre Sevardnadze stava tenendo il discorso di investitura. Dopo un'umiliante
fuga da una porta sul retro il 23 novembre Sevardnadze rassegnò le dimissioni.
Alle elezioni del 4 gennaio 2004 Mikheil Saakašvili ottenne una vittoria schiacciante (il 96% dei voti
validi) con la promessa di combattere la piaga della corruzione e del nepotismo che ostacolavano lo
sviluppo economico del paese. La "Rivoluzione delle rose" (chiamata così perché ottenuta senza
nessuno spargimento di sangue) dimostrò a tutte le repubbliche caucasiche dell'ex Unione Sovietica
come l'avvento della democrazia nella regione potesse trasformarsi da lontana speranza a realtà.
A febbraio, il parlamento approva una riforma costituzionale che rafforza le competenze del presidente
della repubblica. Il nuovo presidente deve affrontare molti problemi: più di 230.000 profughi in fuga
dalle zone separatiste hanno messo a dura prova l'economia georgiana; la pace nelle regioni separatiste
di Abkhazia ed Ossezia del sud, sorvegliate dal contingente di pace delle Nazioni Unite e dalle forze
armate della Russia, rimane fragile; la risoluzione dei problemi che hanno portato alla nascita di conflitti
locali è ancora lontana.
La guerra in Ossezia
Nell'agosto 2008 nuovi scontri in Ossezia del Sud sfociano in una guerra. L'esercito russo invia truppe
in Ossezia e Abcasia, schierandosi a fianco dei secessionisti e arrivando ad occupare la città di Gori a 90
km da Tbilisi. Firmato il cessate il fuoco la Russia ha riconosciuto l'indipendenza di Ossezia del Sud ed
Abcasia. Il conflitto ha causato la fuga in altre zone della Georgia di circa 130.000 ossetini sfollati, e di
35.000 profughi rifugiatisi nell'Ossezia del Nord (dunque in territorio russo), parte dei quali star
facendo ritorno alle proprie abitazioni. Questa ondata di fuggiaschi si somma ai 220.000 sfollati già
presenti in Georgia a seguito di fasi precedenti del mai sopito conflitto di questa tormentata regione del
Caucaso.
Georgia-Russia dopo la guerra
La Russia non ha ottemperato agli aspetti chiave degli accordi per il cessate il fuoco sostenendo
che sta garantendo la sicurezza, su richiesta dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, che non hanno fiducia
negli osservatori internazionali. Ma ha l’obbligo legale di fare di più per la sicurezza e l’incolumità delle
popolazioni locali, senza distinzione di appartenenza etnica, e di prevenire gli abusi sui diritti umani in
aree che sono di fatto sotto il suo controllo. Soprattutto essa dovrebbe aumentare i suoi sforzi per
permettere il ritorno delle persone sfollate, specialmente delle circa 25.000 persone di etnia
georgiana che non hanno potuto far ritorno alle proprie case in Ossezia del Sud.
Tutte le parti nel conflitto – georgiani, russi e osseti del Sud – hanno commesso abusi durante la guerra,
ma le azioni delle milizie ossete, che hanno sistematicamente saccheggiato, incendiato e in alcuni casi
raso al suolo la maggior parte dei villaggi di etnia georgiana, sono state particolarmente gravi.
La Russia sta inoltre consolidando le sue posizioni in Abkhazia e in Sud Ossezia, ha posto il veto alla
missione dell’ONU che aveva lavorato in Abkhazia e ha anche bloccando un nuovo mandato per la
missione OSCE in Georgia che operava in Ossezia del Sud.
La Georgia oggi
Il potere
legislativo è
detenuto
dal Parlamento della
Georgia.
Il
parlamento
georgiano
è unicamerale composto da 150 membri, conosciuti come deputati, dei quali 75 membri sono eletti con
un sistema a rappresentanza proporzionale e 75 sono eletti attraverso un singolo membro di distretto in
un sistema di pluralità, che rappresentano i loro elettori. I membri del parlamento sono eletti per un
mandato di cinque anni. Il potere esecutivo è composto dal Presidente e dal Gabinetto della Georgia. Il
gabinetto è composto dai ministri con a capo il Primo Ministro, nominato dal Presidente. In particolare,
i ministri della difesa e dell'interno non sono membri del Gabinetto e sono direttamente subordinati al
Presidente della Georgia. Mikheil Saak'ashvili è l'attuale Presidente della Georgia dopo aver vinto
nel 2008 le elezioni con il 53.47% dei voti. Primo ministro è Bidzina Ivanishvili di Sogno Giorgiano
partiti antogonista dedi quello del presidente Saak'ashvili.
Ordinamento dello stato e politica
Cinque partiti e blocchi elettorale avevano una rappresentanza eletta in parlamento nelle elezioni del
2008: il Movimento per l'unità nazionale (partito di governo), il blocco elettorale dell'opposizione Unita,
i Cristiano-Democratici, il Partito Laburista e il Partito Repubblicano. La Georgia ha una Corte
Suprema, con giudici eletti dal parlamento su raccomandazione del Presidente, e una Corte
costituzionale. A dispetto dei considerevoli progressi fatti dalla Rivoluzione delle Rose non si può
definire ancora una piena e vera e propria democrazia. Il sistema politico rimane in transizione, con
frequenti aggiustamenti per il bilanciamento del potere tra il Presidente e il Parlamento, e proposte che
vanno dalla trasformazione del paese in una repubblica parlamentare fino al ristabilimento
della monarchia. Gli osservatori notano il deficit di fiducia nelle relazioni tra il Governo e l'opposizione.
Differenti opinioni esistono riguardo al grado di libertà politica in Georgia. Il Presidente Saakashvili
sostiene che il paese è essenzialmente libero, ma molti capi dell'opposizione dichiarano che la Georgia è
una dittatura, e Freedom House mette la Georgia nel gruppo dei paesi parzialmente liberi, assieme a
paesi come Turchia e Bosnia.
La Politica economica
La Georgia ha una base industriale scarsamente sviluppata: l'economia locale non è attrezzata per
supportare i ritmi di crescita del comparto delle costruzioni relative agli oleodotti e alle altre
infrastrutture in corso di realizzazione. L’economia della Georgia ha ruotato tradizionalmente, prima
dell’indipendenza, attorno al turismo sul Mar Nero, alla coltivazione del cedro, della frutta, del tè e della
vite a allo sfruttamento delle miniere di manganese e rame. Il settore industriale – assai limitato – si
concentra fondamentalmente sulla produzione di vino, metalli, macchinari e tessili, ma la maggior parte
degli impianti industriali sono obsoleti; La Georgia dovendo poi importare la quasi totalità dei beni di
consumo e vivendo in gran parte dalle rimesse degli emigranti ha impoverito sempre più la situazione
generale Inoltre, la Georgia continua a dipendere dalla Russia per le importazioni di gas anche se
l’aumento nella diversificazione delle fonti per le importazioni dovrebbe ridurre il prezzo effettivo
pagato dal Paese per l’import di gas. La bilancia commerciale estera dei servizi dovrebbe trarre benefici
anche da un aumento del transito di idrocarburi attraverso il Paese, visto che i gasdotti e gli oleodotti
del Paese sono entrati in piena operatività.
La politica estera
La Georgia mantiene buone relazioni con i suoi diretti confinanti Armenia, Azerbaijan e Turchia e
partecipa attivamente nelle organizzazioni, come il Consiglio Economico del Mar Nero e il GUAM.
La crescente influenza degli Stati Uniti e dell'Unione Europea in Georgia, in particolare attraverso la
proposta di membership con la NATO, gli Stati Uniti con il programma d'assistenza militare
d'addestramento e equipaggiamento e la costruzione dell'Oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, hanno reso
frequentemente tese le relazioni di Tbilisi con Mosca. La Georgia sta anche lavorando per diventare
un membro a pieno titolo della NATO. anca, il 0,341 per cento del totale.
La religione
La Chiesa apostolica autocefala ortodossa georgiana è una delle più antiche chiese cristiane del mondo,
fondata nel I secolo d.C. dall'apostolo Andrea, il primo chiamato. Nella prima metà del IV secolo d.C. il
Cristianesimo venne adottato come la religione di stato. Questo ha portato un forte senso di identità
nazionale che ha aiutato a preservare una identità nazionale georgiana nonostante i ripetuti periodi di
occupazioni straniere e tentativi d'assimilazione. Più del (82%) della popolazione della Georgia pratica
la confessione cristiano ortodossa e la Chiesa Ortodossa Georgiana è un influente istituzione nel paese.
Le minoranze religiose nel paese includono: russi ortodossi(2%), cristiani armeni(3.9%), mussulmani
(9.9%), romano cattolici (0.8%), nonché una considerevole comunità ebraica e varie minoranze
protestanti.
Lingua
La lingua georgiana appartiene al gruppo sud-caucasico (kartvelico), di cui rappresenta la lingua franca e
l'unica lingua con una propria tradizione letteraria. Come le altre lingue indigene del Caucaso non fanno
parte di alcuna famiglia linguistica presente in altri luoghi sulla terra. Numerose parole sono prestiti
dalle lingue parlate nelle zone vicine, come l'arabo, il persiano e il turco. Ad eccezione di alcuni termini
di origine greca, i prestiti dalle maggiori lingue europee, di origine piuttosto recente, sono avvenuti
attraverso la mediazione del russo. La lingua georgiana comprende circa 17 dialetti, suddivisi in un
gruppo orientale e in uno occidentale, alcuni dei quali sono stati fortemente influenzati dal linguaggio
dominante della regione in cui risultano parlati. In Georgia sono parlate anche altre lingue: soprattutto
il russo, l'armeno, l'azero. In Abcasia l'abcaso è la lingua ufficiale.
Educazione
Il tasso di alfabetizzazione degli adulti in Georgia è dato al 100%.L'istruzione in Georgia è obbligatoria
per tutti i bambini di età compresa tra 6 -14. Il sistema scolastico è diviso in elementari (6 anni, fascia
d'età 6-12 anni), base (3 anni, fascia d'età 12-15), e secondaria (3 anni; livello d'età 15-18 anni), o in
alternativa gli studi professionali (2 anni). Gli studenti con un diploma di scuola media hanno accesso
all'istruzione superiore. Solo gli studenti che hanno superato l'esame nazionale unificato, possono
iscriversi in uno accreditato istituto statale di istruzione superiore, sulla base di graduatoria dei punteggi
che lui / lei hanno ricevuto agli esami. La maggior parte di queste istituzioni offrono tre livelli di studio:
un programma di Bachelor (3-4 anni), un programma di Master (2 anni), e un programma di dottorato
(3 anni). Vi è anche un programma di specialista certificato che rappresenta un unico programma di
istruzione di più alto livello della durata di 3-6 anni.
La salute
Da quando è diventata indipendente, la Georgia ha cercato di sviluppare nuovi modelli per il settore
della salute. Il Ministero del Lavoro, della Salute e degli Affari sociali resta la chiave delle strategie
decisionali sulla salute. Gran parte del potere decisionale e della responsabilità per il finanziamento a
livello locale è assegnato ai dodici dipartimenti sanitari regionali in cui è diviso il paese. Il Fondo unito
di stato delle assicurazioni sociali e il Ministero delle Finanze sono i principali attori finanziari nel
sistema sanitario georgiano. La decentralizzazione è stata una componente importante nel processo di
riforma sanitaria avviata dal 1995, ribadita poi nei piani strategici successivi. Ciò ha reso i fornitori di
cure sanitarie più autonomi dal punto di vista finanziario e manageriale. Un piano di privatizzare degli
ospedali fu approvato e il processo si è avviato dal 2007. Quasi tutte le cliniche dentali e le farmacie
sono già state privatizzate..
APPROFONDIMENTI
UN POSTO DOVE ANDARE,
LA SITUAZIONE DEGLI SFOLLATI
Una delle conseguenze più evidenti delle tre guerre in Abkhazia e Ossezia del Sud è la comparsa di un
gran numero di profughi tra la popolazione georgiana di quelle regioni.
I primi anni
Una prima ondata di profughi si ebbe nel 1990, agli albori cioè dell’indipendenza georgiana, durante la
guerra in Ossezia del Sud. Il numero di profughi, per lo più di etnia georgiana e provenienti da
Tskhinvali, era limitato a circa 2000 persone, mentre i villaggi georgiani in Ossezia del Sud sono rimasti
sotto il controllo di Tbilisi fino all’agosto del 2008.
In seguito alla destituzione del presidente
Gamsakhurdia, ritornò in Georgia Eduard Shevardnadze che nel 1992 fu confermato come presidente
del parlamento e capo di stato. Durante il suo mandato, le azioni contro la popolazione ossetina
cessarono e vennero condannate come atti di inciviltà. Tuttavia, in quel momento la maggior parte della
popolazione di etnia ossetina si era già trasferita a Valdikavkaz in Ossezia del Nord.
Più complicata è stata la situazione dopo la guerra in Abkhazia. Nella regione abkhaza vivevano circa
250.000 persone di etnia georgiana, circa il 45% della popolazione totale dell’ Abkhazia. A dicembre del
1993, nel momento in cui l’esercito georgiano abbandonò la de-facto indipendente Repubblica di
Abkhazia, quasi tutti i 250.000 abitanti di etnia georgiana della regione furono costretti ad abbandonare
il territorio e a rifugiarsi in zone interne della Repubblica di Georgia. Si presentarono subito molti
problemi. I profughi si rifugiarono ovunque trovassero un posto, in particolare in ospedali, alberghi,
asili, edifici abbandonati, case di riposo. La situazione spesso non veniva accettata dai residenti locali e
l'ostilità tra i profughi ed i residenti degenerò a tal punto che alcuni profughi arrivarono perfino a fare
irruzione in edifici abitati.
I numeri
E’ difficile stabilire quanti siano esattamente gli sfollati in Georgia visto che il governo centrale di Tbilisi
è sempre stato interessato ad un incremento del numero effettivo per poter utilizzare tale dato per
dimostrare l’avvenuta pulizia etnica a discapito della popolazione di etnia georgiana. Si parla di circa
300-350.000 persone. Possiamo stimare che su 250.000 profughi, circa 50.000 sono tornati in Abkhazia,
nell’area di Gali. Pertanto, si contano oggi circa 200.000 profughi ufficiali, una parte dei quali vive ormai
all’estero. La maggior parte dei rifugiati sono registrati a Tbilisi, circa 40.000, e in Abkhazia, nell’area di
Zugdidi vi sono circa 50.000 profughi.
La condizione dei rifugiati
La condizione dei rifugiati è cambiata con l’arrivo al potere del presidente Saakashvili. Si è iniziato ad
incentivare le persone a spostarsi dagli alberghi del centro di Tbilisi verso il Mar Nero. Gli investitori
infatti provvedevano a fornire una compensazione, anche se minima, sufficiente a comprare
appartamenti in zone periferiche. Oggi circa 50.000 rifugiati dall’Abkhazia vivono in quelli che vengono
chiamati ”Centri di alloggio collettivo”. Questi centri erano prima vecchie case di riposo, fabbriche
abbandonate, vecchi edifici statali dei tempi sovietici. Di questi centri ne sono sorti 400. Il governo ha
intenzione di costruire case per i rifugiati che vivono in case altrui ed allo stesso tempo dare una
compensazione a chi già possiede un tetto sotto cui stare anche al momento questa azione non è ancora
stata attivamente intrapresa, poiché il governo è impegnato a risolvere la questione più grave dei
rifugiati che vivono nei “Centri di alloggio collettivo”. Gli sfollati che vivono al di fuori dei Centri, si
sono integrati nella società locale. Il loro stile di vita ed interessi non si discostano significativamente da
quelli degli altri cittadini georgiani. Ormai sono rare le lamentele da parte di cittadini di Tbilisi nei
confronti dei rifugiati; si sono trasformate in semplici situazioni di disagio dovute alla convivenza con
persone di etnie diverse provenienti da luoghi diversi.
Contatti con l'Abkhazia
La maggior parte dei rifugiati ha mantenuto rapporti con i cittadini di etnia abkhaza. Rapporti che
tuttavia non sono facili da mantenere poiché per la maggioranza dei georgiani è molto difficile potersi
recare nella Repubblica abkhaza. Un'eccezione è però rappresentata dal distretto di Gali, che è sempre
stato un distretto a sè, nel quale il 99% della popolazione è composto da cittadini di etnia georgiana.
Attualmente, nel distretto di Gali i cittadini georgiani continuano a vivere nelle loro case, anche se in
una situazione di grave insicurezza. Non vengono infatti tutelati in alcun modo dall’autorità de-facto di
Abkhazia e vige una situazione altamente caotica. .
PER SAPERNE DI PIÙ
Saggi e reportages
-
Breve storia del Caucaso (Aldo Ferrari 2007)
-
L'annessione della Georgia alla Russia (Luigi Magarotto)
-
Pianeta caucaso (Wojciech Gorecki 2003)
-
La terra del vello d'oro. Viaggi in Georgia (Wojciech Górecki 2009)
-
Imperium (Ryszard Kapuscinski 2002)
-
Georgia: In the Mountains of Poetry (Peter Nasmyth)
-
The Making of the Georgian Nation (Ronald Grigor Suny)
-
Allah's Mountains: The Battle for Chechnya (Sebastian Smith)
-
Stalin: quel meraviglioso georgiano ( Gianni Rocca 1988 )
-
L'Orientalista (Tome Reiss)
-
Limes, Progettto Russia (2008)
-
Limes, Russia Contro America, Peggio di prima (2008)
Filmati
www.caritasitaliana.it/pls/caritasitaliana/V3_S2EW_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=01221
Siti ufficiali
-
Parlamento: www.parliament.ge/index.php?lang_id=ENG&sec_id=1
-
Presidenza: www.president.gov.ge/?l=E&m=0&sm=0
-
Ministero degli Affari Esteri: www.mfa.gov.ge/
-
Ente per il Turismo: www.tourism.gov.ge/geo/
-
Investire in Georgia: www.investingeorgia.org/
-
L'Ambasciata d'Italia: www.ambtbilisi.esteri.it/ambasciata_tbilisi
-
Missione OSCE: www.osce.org/georgia/
Media Georgiani
-
Rustavi2: www.rustavi2.com.ge/index.php
-
Georgia Today: www.georgiatoday.ge/index.php
Blog
-
Kaukasus Blogspot: kaukasus.blogspot.com/
Ong
-
Comitato per la Pace in Caucaso: www.caucaso.org/
-
EOS, Solidarietà e Cooperazione Internazionale: www.intereos.org/
-
Mondo in Cammino www.mondoincammino.org
-
Progetto Georgia: www.italiageorgia.it/index.php
-
SOS-Georgia: www.sos-georgia.it
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